25 December, 2025
Home2025 (Page 184)

Sfida per il 5° posto questo pomeriggio allo stadio Monteponi di Iglesias tra la squadra di Giampaolo Murru e il Calangianus di Simone Marini. Le due squadre sono appaiate con 30 punti ma arrivano al confronto diretto con un ruolino di marcia differente. L’Iglesias vi arriva con un filotto di sette risultati utili consecutivi che le hanno consentito di recuperare sette punti al Calangianus. Dirige Claudio Salvatore Marongiu di Sassari, assistenti di linea Andrea Cubeddu e Mario Puggioni di Sassari.

Giampaolo Murru ha convocato 19 calciatori, tra i quali c’è un volto nuovo, Dylan Diabaka, tesserato in settimana, ma non c’è Nicolas Capellini, squalificato per una giornata per recidività in ammonizioni: Riccio, Idrissi, Brailly, Cancilieri, Crivellaro, Fenu, Giorgetti, Illario, Mancini, Mastropietro, Mechetti, Alberto Piras, Edoardo Piras, Pitzalis, Restivo, Marcon, Dibaka.

Il Carbonia, rilanciato in classifica dalla netta vittoria sul Bari Sardo, affronta una trasferta che sulla carta si presenta quasi “impossibile”, a Tempio Pausania. Diego Mingioni deve fare a meno di Nicolas Garcia, alle prese con uno stiramento che gli ha fatto saltare anche la partita con il Bari Sardo, e di Lorenzo Isaia, squalificato per una giornata per recidività in ammonizioni. Dirige Riccardo Mattu di Oristano, assistenti di linea Pier Giuseppe Bellai e Marco Navarra di Carbonia.

I 20 convocati: Galasso, Atzeni, Broglia, Chidichimo, Mastino, Murtas, Ricci, Pavone, Davide Doneddu, Carboni, Tocco, Gianluca Filippi, Cocco, Francesco Doneddu, Moreno, Lambroni, Abbruzzi, Mancini, Elija Ikhanoba, Danilo Cocco.

Tre giorni fa è stata ufficializzata la chiusura della sala di Emodinamica dell’ospedale Sirai di Carbonia disposta dal responsabile dottor Salvatore Ierna, a causa della carenza di personale.

Gianluca Arru, consigliere comunale del gruppo “Carbonia Avanti”, ha chiesto la convocazione urgente di una riunione straordinaria del Consiglio comunale di Carbonia sulla Sanità, dopo «l’ennesimo schiaffo alla sanità pubblica del nostro territorio: la chiusura del reparto di Emodinamica dell’ospedale Sirai».
«Una decisione se pur motivata e subita a causa della mancanza di personale per malattia, grave e irresponsabile, mette a rischio la vita di centinaia di cittadini, privandoli di un servizio essenziale e salvavitasottolinea Gianluca Arru -. L’Emodinamica non è un lusso, ma una necessità vitale. Quando si tratta di infarti e patologie cardiovascolari, ogni minuto è cruciale: costringere i pazienti a lunghi trasferimenti verso altri ospedali cagliaritani significa aumentare il rischio di decessi evitabili. È inaccettabile che il Sulcis venga trattato come una terra di serie B, dove i diritti fondamentali vengono sacrificati sull’altare dell’incompetenza e dell’indifferenza politica.»

«Da anni assistiamo a un progressivo smantellamento della sanità pubblica nel nostro territorio, con tagli, carenze di personale e disservizi che penalizzano cittadini e operatori sanitari, che abbiamo sempre denunciato, senza guardare a logiche di colore politicoaggiunge Gianluca Arru -.
La chiusura dell’Emodinamica del Sirai è solo l’ultimo tassello di un disegno scellerato, che va fermato immediatamente. Chiediamo un interessamento ulteriore da parte del Sindaco e risposte con conseguenti azioni concrete da parte della Regione, dell’ATS e della Asl 7. Chi si assume la responsabilità di questa chiusura? Chi risponderà delle vite messe a rischio? Carbonia Avanti non starà a guardare e farà tutto il possibile per difendere il diritto alla salute dei cittadini del Sulcis.»

«Non permetteremo che l’ospedale Sirai venga ridotto a un guscio vuotoconclude Gianluca Arru -. La salute non è una concessione, è un diritto. E noi siamo pronti a far valere la voce della nostra comunità, con ogni mezzo necessario. Rilancio la necessità di un confronto aperto, un Consiglio straordinario come già chiesto formalmente all’assessore regionale della Sanità e alla Direttrice Generale della ASL 7.»

E’ in programma questa sera, presso la Parrocchia di San Benedetto, Chiesa di Santa Lucia, ingresso da Via Donizetti, a Cagliari, la presentazione del libro “Storia del figlio di un minatore”, di Carlo Lolliri, Giampaolo Cirronis Editore.
Il programma.
Ore 18.30 Santa Messa, celebrata da S.E. Cardinale Arrigo Miglio.
A seguire, la presentazione del libro, con la partecipazione dell’autore Carlo Lolliri, del Cardinale S.E. Arrigo Miglio, del parroco don Massimo Noli e dell’editore Giampaolo Cirronis.
Al termine della presentazione, nel salone parrocchiale, è previsto un momento di convivialità.

Le Segreterie territoriali FIOM, FSM, UILM e CUB hanno diffuso una nota nella quale denunciano ancora una volta lo stato emergenziale in cui si trovano i lavioratori si trovano lavoratrici e lavoratori SiderAlloys-GMS.

«Appena 15 giorni fa Mannina in persona aveva convocato le lavoratrici ed i lavoratori, in assemblea, per scusarsi sul ritardo nel pagamento delle retribuzioni e garantendo che sarebbero state effettuate entro il 31 gennaio – si legge nella nota -. Allo stesso tempo in quella circostanza rassicurava sul futuro del rilancio. Oggi primo febbraio del 2025 i dipendenti della SiderAlloys e di GMS, sono ancora in attesa di ricevere il pagamento della tredicesima e di dicembre. Una bugia dopo l’altra, che ha visto la fuga di imprese di appalto e fornitori che non essendo pagate ha costretto gli stessi ad alcune ingiunzioni nei confronti dei debitori, adesso è il turno dei dipendenti, che nonostante le rassicurazioni dei responsabili e sopratutto del proprietario delle aziende (Mannina), rimangono senza retribuzione.»

«Le organizzazioni sindacali insieme ai lavoratori riuniti in assemblea ieri sera in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento, hanno atteso invano notizie in merito al pagamento dovuto e al termine della stessa, tra la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno annunciato iniziative già da lunedì 3 febbraio 2025 conclude la nota -. FIOM, FSM, UILM e CUB, ritengono gravissimo quanto sta accadendo e chiedono l’immediatezza di un segnale di discontinuità, rispetto a quanto avvenuto sino ad oggi, chiedono alla politica a tutti i livelli di accelerare su questo percorso oramai da tutti ritenuto fallimentare.»

Dopo il successo dei primi due appuntamenti, che hanno fatto registrare il sold out, domenica 2 febbraio, alle ore 20.30, è in programma il terzo appuntamento con la nuova stagione 2024-2025 di prosa e danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sul palco andrà in scena lo spettacolo “Le Volpi”, di Lucia Franchi e Luca Ricci/CapoTrave con Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia, Federica Ombrato, per la regia di Luca Ricci.
Prodotto da Infinito Srl, lo spettacolo si svolge in un’assolata domenica di agosto, dove due piccoli notabili della politica locale si incontrano insieme alla figlia di uno di loro. Tra confidenze e trattative davanti a un vassoio di biscotti vegani, emergono legittimi appetiti e interessi naturali, mentre si stringono e sciolgono accordi. La vera protagonista della vicenda è la provincia italiana, ritratta come un microcosmo ideale per osservare le dinamiche di potere, sempre intrecciate con i desideri e le ossessioni degli individui.

L’intervento del Governo darà un futuro al polo dell’alluminio di Portovesme?
«Nell’incontro svoltosi ieri al Mimitspiega Renato Tocco, segretario territoriale della UILM UILabbiamo evidenziato ancora una volta che la situazione di Portovesme è esplosiva, non più sostenibile. Gli stipendi che non vengono pagati, i lavoratori in cassa integrazione, l’azienda non ha mai detto quali interventi fatti per il rilancio produttivo.»
«Gli anni sono trascorsi invanoaggiunge Renato Tocco -, nulla è stato fatto concretamente, oltre al ripristino della fonderia con materiale di rifusione, ma il revamping dov’è finito? Il cuore dello stabilimento  è l’elettrolisi, è lì che prende corpo la produzione dell’alluminio e, conseguentemente, il futuro dello stabilimento, dei lavoratori, delle loro famiglie e del territorio.»
«Abbiamo chiesto al Governo di intervenire concretamente per dare una svolta definitiva a questa situazione, senza dimenticare l’aspetto economico dei lavoratori e delle loro famiglieconclude Renato Tocco -. E’ giunto il momento che il Governo percorra altre strade, verifichi se altre società sono realmente interessate. Il tempo è scaduto, non tollereremo più passivamente questo disastro.»
Armando Cusa

Il nuovo secolo si è aperto all’insegna di sfide epocali per la fisica fondamentale. L’Universo è dominato da due entità oscure – materia e energia – che ne hanno plasmato la struttura e ne determinano l’espansione accelerata. Le leggi che governano queste entità sono oltre i confini dell’ignoto. Una serie di circostanze apparentemente casuali – e la trama di scelte programmatiche perseguite con determinazione – fanno sì che la Sardegna sia il crocevia del programma di scoperta del lato oscuro dell’universo.

Di questo si parlerà a Cagliari mercoledì prossimo, 5 febbraio, nella sala “Giorgio Pisano” dell’Unione Sarda, in piazza Unione Sarda, dalle 14.00 alle 17.00, in un incontro promosso dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna dal titolo: “Entità oscure: la Sardegna protagonista del viaggio alla scoperta  dell’Universo”.

E’ importante che su questi temi si impegni l’informazione. Dovere dei giornalisti è anche quello di descrivere e raccontare il cammino del progresso scientifico che avviene sotto i nostri occhi, ma che non sempre ci viene comunicato nei termini più corretti e comprensibili.

Con la guida del professor Cristiano Galbiati, lo scienziato docente di Fisica a Princeton e di Astrofisica delle particelle al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, si far? il punto del progetto ARIA, nato nelle miniere abbandonate di Nuraxi Figus e Seruci, dalla ricerca di base, in particolare dalla fisica fondamentale, per rispondere a un’esigenza sperimentale: avere a disposizione grandi quantità di Argon, ricavato attualmente solo da pozzi di gas del Colorado, negli Stati Uniti, per la ricerca di materia oscura. Il gas, utilizzato per scopi industriali, nella fabbricazione dell’acciaio, nella saldatura e in altri processi metallurgici, nella produzione di parti elettroniche e automobilistiche, serve anche per la distillazione di altri isotopi sempre pi? impiegati in medicina, sia nella diagnostica avanzata sia nella terapia oncologica e anche nelle scienze ambientali e agricole.

Il progetto ha comportato la realizzazione di una torre di distillazione criogenica per la produzione di isotopi stabili di altissima purezza. Per le vecchie gallerie minerarie della Sardegna è nata così una nuova prospettiva di utilizzazione, che le proietta direttamente nel futuro.

All’incontro interverranno Francesco Birocchi, pres.Ordine giornalisti Sardegna; Cristiano Galbiati, prof. di Fisica a Princeton e di Astrofisica delle particelle al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila; Walter Bonivento, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, responsabile Progetti ARIA e Urania; Alessandro Cardini, direttore della Sezione di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare.

Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati tre crediti formativi.

Si è costituito nel Partito Democratico della Federazione del Sulcis Iglesiente il “Forum delle politiche per il diritto alla salute” che ha coinvolto non solo componenti degli organismi dirigenti e amministratori ma anche operatori della sanità, del volontariato e persone che si occupano da anni delle questioni riguardanti il diritto alla salute e le problematiche del sistema sanitario nazionale e sardo.

Oggi il diritto alla salute, su tutto il territorio nazionale ed in particolare in Sardegna, vive una profonda crisi, siamo ormai dinanzi ad un’emergenza nazionale verso la quale il nostro partito sta concentrando una importante iniziativa politica.

Esprimiamo quindi un apprezzamento per le battaglie che nel corso del 2024 sono state portate avanti dai Gruppi Parlamentari in questi mesi, a dimostrazione di come il Partito Democratico, con un diretto impegno della nostra Segretaria nazionale, stia ponendo questo tema come prioritario nella propria azione politica e parlamentare.

La proposta di legge presentata nel mese di giugno dal Partito Democratico, prima firmataria Elly Schlein, rappresenta un impegno significativo per ripristinare e rafforzare la sanità pubblica in Italia, portando il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale a un livello comparabile con gli altri paesi europei, chiedendo un incremento graduale della spesa sanitaria fino al 7,5% del PIL, eliminando i limiti alla spesa per il personale e pianificando assunzioni straordinarie.

Come è noto, la proposta è stata bocciata dalla maggioranza di centro destra in Aula, con un Governo che getta definitivamente la maschera e procede senza sosta nello smantellamento della sanità pubblica.

Resta inascoltato l’allarme sugli effetti della riduzione della spesa sanitaria certificata dal rapporto sulla spesa annuale (2023) illustrato dal Procuratore Generale della Corte dei Conti Pio Silvestri che nel “capitolo salute” sottolinea pesantemente tutte le criticità e il regresso della spesa corrente. E per niente convincenti ci sembrano gli esercizi matematici della Presidente del Consiglio tesi a dimostrare per il 2024 un incremento della spesa.

In questo contesto, il Governo Regionale della Sardegna deve avviare una nuova politica che affronti, intanto, la situazione di grave emergenza: le lunghe attese per qualsiasi tipo di visita o di analisi con il conseguente spostamento verso la sanità privata dei cittadini sardi costretti a pagarsi i servizi essenziali; la mancanza di medici e di personale ospedaliero; la situazione drammatica di collasso nei Pronto Soccorso dell’Isola e l’arretramento di tutti i servizi essenziali nei territori.

Nel nostro territorio abbiamo ancora vigente la rete ospedaliera approvata nel 2017, che attribuisce alla nostra ASL un numero di 313 posti letto ripartiti fra il CTO e il Sirai. Punto di partenza sta nel rivendicare la piena attuazione dell’Atto Aziendale deliberato dalla Asl a marzo del 2023, verso il quale abbiamo pure avanzato critiche e rilievi, ma che resta ancora oggi carta morta.

Altrettanto dicasi per il Piano Sanitario annuale e triennale 2023/2025 approvato il 30 gennaio 2023 con la previsione di nuovi servizi sanitari, figure dirigenti e nuove professionalità del comparto. Tutto è rimasto senza attuazione.

Dobbiamo insomma porre in termini chiari e nella loro drammaticità i problemi: gli ospedali di Carbonia e di Iglesias sono di fatto avviati alla chiusura. Ma per essere ancora più netti, dando uno sguardo a quello che si sta verificando in tutti i territori dell’Isola, nei diversi distretti sanitari la polarizzazione e la concentrazione di risorse e di personale verso i due poli di Cagliari e di Sassari sta causando una lenta e inesorabile morte della sanità (non solo degli ospedali) in tutte le province della Sardegna.

Con l’abbandono degli ospedali nei territori l’intera Sardegna si riversa su Cagliari e Sassari. Questo, come era prevedibile sta determinando in maniera sempre più evidente, soprattutto a Cagliari il collasso delle strutture cittadine. La continua contrazione dei servizi nelle strutture “periferiche” ospedaliere ha costretto un numero sempre più crescente di pazienti a rivolgersi alle strutture ospedaliere del capoluogo.

Non vi è dubbio che nei cinque anni di governo del Centrodestra in Regione questi problemi si siano aggravati con un’accelerazione esponenziale. Ma al ricambio della classe dirigente sia politica che all’interno delle ASL, segnando una discontinuità in tempi celeri, deve seguire una nuova politica di rilancio della sanità pubblica regionale, ripartendo innanzitutto dai territori.

La questione non riguarda solo gli ospedali, l’emergenza COVID ha messo ancor di più in risalto, in maniera chiara e drammatica, che gli ospedali sono importanti ma che restano centrali e irrinunciabili la Medicina Territoriale e i Servizi di Prossimità, verso i quali peraltro si concentra la Missione 6 del PNRR dedicato alla Salute.

Si pone quindi una questione a nostro parere centrale, che può essere così sintetizzata: è possibile valutare i palesi errori derivanti da una estremizzazione del modello organizzativo “accentrato” causati dalle leggi di riforma (L.R. 17/2016 e L.R. 24/2020) al fine di comprendere, senza strumentalizzazioni di natura politica, come correggere alcuni aspetti?

Entrambe le riforme hanno lasciato alle Aziende Sanitarie territoriali (che sono oggi una finzione nella loro formale ricostituzione) un margine di operatività gestionale estremamente residuale.

Partendo da questa convinzione, vorremmo provocare, con alcune domande, una discussione per giungere a qualche proposta:

1. Innanzitutto, riteniamo che non abbia affatto giovato l’indebolimento del ruolo dei rappresentanti delle popolazioni locali, in primis i Sindaci, ridotti a meri portatori di pareri non vincolanti. Si è sottratta alla classe dirigente nei territori qualsiasi ruolo e quindi responsabilità, allontanando la partecipazione e le decisioni da chi rappresenta i cittadini. Una visione centralistica che, sulla scia di demagogiche spinte antipolitiche, non ha prodotto né più efficienza né, tantomeno, un allontanamento di interessi particolari dalla gestione della sanità sarda. Non si può prescindere da un riconoscimento del ruolo delle istituzioni territoriali nell’azione di raccordo con le ASL e nella programmazione delle attività socio-sanitarie territoriali.

2. Tutto ciò è stato accompagnato da principi fortemente aziendalistici che, applicati al sistema sanitario pubblico, hanno prodotto tagli e chiusure da cui deriva una strisciante privatizzazione della sanità e una concentrazione di risorse, personale e tecnologie in alcune realtà dell’Isola. Come si poteva prevedere questo sistema non ha retto, mettendo così in forte crisi anche i grandi centri di ospedalieri metropolitani.

3. Riteniamo utile ipotizzare modifiche verso un modello organizzativo più “decentrato”. Specifiche competenze e poteri gestionali, inerenti ad esempio l’amministrazione del personale e gli acquisti, non debbano essere concentrate in ARES e possano essere riassegnate alle ASL territoriali, in modo che queste ultime possano autonomamente e con maggiore efficacia organizzare i propri servizi sanitari.

4. Gli ambiti di appartenenza delle ASL sostanzialmente coincidono con l’articolazione territoriale delle province sarde, in questo contesto riteniamo debbano essere assicurate agli otto ospedali sede di DEA di I livello le loro funzioni specialistiche coordinate con i servizi specialistici di base e la rete di Medicina Territoriale e che si debba conferire agli Ospedali DEA di II livello (di Cagliari e Sassari) le originarie esclusive funzioni di centri regionali di alta specializzazione.

Con questo indirizzo, nei prossimi giorni, ci confronteremo con la politica regionale tenendo aperto un confronto nel territorio, convinti come siamo che su questi temi siano necessari l’ascolto e un’ampia partecipazione.

Spazio autogestito dal Partito Democratico Federazione provinciale del Sulcis Iglesiente

Nuova gravissima emergenza all’ospedale Sirai di Carbonia: la sala di Emodinamica ha interrotto l’attività a causa delle carenze di personale. La decisione è stata comunicata dal responsabile, il dottor Salvatore Ierna, a tutti gli addetti ai lavori che operano nella Asl Sulcis.

Tra gravi carenze di personale, cancellazione e riduzione dei Servizi, l’offerta sanitaria dell’ospedale Sirai di Carbonia e dell’intera Asl Sulcis, si impoverisce sempre più.

L’emergenza del Servizio di Emodinamica si protrae ormai da oltre otto anni.

Il 29 novembre 2016, a causa di una grave contrazione dell’organico, la struttura dell’Emodinamica del presidio ospedaliero Sirai di Carbonia iniziò a garantire il Servizio solo “H8”, dalle 8.00 alle 16.00, dal lunedì al venerdì. Per 16 mesi la Struttura potè contare su due soli medici e nel mese di marzo 2018, dopo che uno di questi chiese ed ottenne l’aspettativa per un anno, il solo cardiologo interventista rimasto ad operare nella Struttura di Emodinamica, fu il dirigente responsabile: Salvatore Ierna.

Da allora l’emergenza è diventata cronica, fino all’annuncio di chiusura arrivato ieri per carenze di personale. E così un’altra eccellenza della Sanità sulcitana, visti i precedenti, rischia di scomparire, in un preoccupante clima di rassegnazione collettiva.

Si è svolto a Roma, nella sede del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, un incontro tra il ministro Gilberto Pichetto e la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e le strutture competenti del Ministero. Nel corso della riunione, è stato discusso il cosiddetto DPCM Sardegna, relativo all’individuazione di opere e infrastrutture per la metanizzazione dell’isola: la Regione ha confermato le modifiche al piano di infrastrutture per l’approvvigionamento del gas, che sarà oggetto a breve di una riunione operativa tra i rispettivi uffici tecnici.

Sono stati trattati inoltre i temi delle aree idonee, anche alla luce della recente impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge sarda, i progetti strategici per le materie prime critiche riguardanti il territorio isolano attualmente in valutazione presso la Commissione europea.

La presidente Alessandra Todde ha ribadito al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che per quanto riguarda i percorsi di nomina dei presidenti e dei Commissari dei parchi, l’intesa con la Regione Sardegna è un passaggio indispensabile. Nel caso in cui la Sardegna non venisse coinvolta, come da norme, la Regione provvederà a tutelarsi nelle sedi competenti.

«L’incontro di oggi, pur nella consapevolezza delle differenti posizioni, è stato un confronto utile e costruttivo e ha costituito un passaggio necessario per il superamento delle centrali a carbone presenti in Sardegna. Inoltre, abbiamo ribadito la volontà della Regione di rispettare gli obiettivi del Pniec continuando a tutelare gli interessi della Sardegna e dei sardi», hanno detto Alessandra Todde ed Emanuele Cani.