21 December, 2025

Il catalogo dei libri della Biblioteca comunale di Iglesias si arricchisce con oltre 300 nuovi titoli, acquistati grazie al finanziamento del MiBACT, fondi attraverso i quali il ministero della Cultura ed il Turismo intende rilanciare il settore dell’editoria, la vendita dei libri, ed incrementare l’attività delle biblioteche statali e non statali.

Attraverso l’importo di 5.000,95 euro ottenuto dal comune di Iglesias, sono stati acquistati più di 300 nuovi libri di narrativa e saggistica, testi di musica, arte e restauro, manuali, raccolte fotografiche ed opere per bambini, con particolare riguardo per i classici, sia italiani che internazionali, per la storia della Sardegna e per gli autori sardi.
I nuovi testi sono in fase di catalogazione, al fine di inserirli nel patrimonio della Biblioteca comunale e renderli disponibili per la consultazione ed il prestito, una volta riprese normalmente le attività interrotte a causa dell’emergenza sanitaria.

«In attesa di poter riaprire al pubblico, la nostra Biblioteca si arricchisce di nuovi titoli ha spiegato il sindaco Mauro Usaiuna maniera per ribadire ancora una volta che la cultura non si ferma, grazie anche al lavoro degli Uffici, che permesso di ottenere questo risultato.»

«Grazie al lavoro dell’Ufficio Cultura, nella persona della dott.ssa Lucina Pani, è stato possibile realizzare un importante investimento destinato alla nostra Biblioteca, una delle più ricche del territorio ed un fiore all’occhiello della Cittàha messo in evidenza l’assessore della Cultura Claudia Sanna -. Buona lettura!»

Il comandante della Polizia locale di Carbonia ha emesso un’ordinanza che prevede l’istituzione di 16 nuovi stalli riservati ai diversamente abili nelle strade urbane della città.

«L’obiettivo è favorire la mobilità dei soggetti deboli e delle persone diversamente abili tramite la concessione e disponibilità di nuovi spazi riservati alla sosta dei veicoli con esposto l’apposito contrassegno per disabili. Si tratta di un provvedimento che mira a dare risposte alle richieste pervenute all’ufficio della Polizia locale da parte di cittadini con difficoltà deambulatorie», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

I 16 nuovi stalli riservati ai veicoli al servizio di persone disabili in possesso di apposito contrassegno saranno ubicati nelle seguenti vie: 1. Via Anselmo Roux n. 79; 2. Corso Iglesias n. 49; 3. Via Milano n. 18; 4. Vico Santa Caterina n. 3; 5. Via Messina n. 38; 6. Via Fertilia n. 121; 7. Via Turati n. 10; 8. Barbusi, Via Santa Maria delle Grazie n. 47; 9. Via Trieste n. 22; 10. Via Lubiana n. 238; 11. Bacu Abis, Via della Libertà n. 55; 12. Cortoghiana, via Magaldi n. 13; 13. Via Liguria n. 67; 14. Via Jules Verne n. 20; 15. Via della Vittoria n. 201; 16. Via Manzoni presso Scuola Gritti.

L’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai ha aggiunto: «Abbiamo previsto un riordino generale dei parcheggi disabili che ha contemplato oltre alla concessione di nuovi stalli anche la revoca di precedenti autorizzazioni. Il settore viabilità, in seno alla Polizia locale, ha dato ordine alla Somica di posizionare e manutenere la nuova segnaletica».

Il gruppo bancario BNL assume nuovo personale diplomato e laureato da inserire presso i 1.000 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale. La ricerca riguarda Responsabili della Sicurezza degli Impianti e della Continuità Aziendale, che dovranno gestire gli impianti antincendio e anti intrusione degli immobili, gestire le attività inerenti la logistica dei locali e delle persone, supportare il team sicurezza per la attività immobiliari, individuare i fornitori, la richiesta preventivi, la negoziazione e il controllo fatture e supportare tutte le attività di servizi generali; Responsabili Relazioni Imprese, che dovranno gestire la clientela, garantire l’erogazione di un elevato livello di servizio nel rispetto delle linee guida aziendali, curare la gestione del credito, assicurare lo sviluppo di nuova clientela anche tramite la ricerca di sinergie con le altre linee di business; Analisti di Processo, i quali dovranno essere in grado di selezionare i processi su cui lavorare, svolgere analisi, elaborare soluzioni di tipo tecnologico ed organizzativo e valutare funzioni analoghe di gruppo; Addetti Servizi di Leasing Bancario, che dovranno gestire e stipulare i contratti di leasing immobiliare e mobiliare, occuparsi di istruttorie tecniche e analisi di fattibilità tecnico-economica e gestire i reporting settimanali e mensili.

Il personale deve avere buone attitudini commerciali, ottime capacità di analisi, flessibilità, proattività, buone doti organizzative e di comunicazione, affidabilità, precisione, forte attitudine all’ascolto, orientamento al cliente e al risultato, capacità di leadership e di problem solving.

Per verificare tutte le posizioni…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_bnl_12_20.html .

Sabato 19 dicembre, sulla scalinata del sagrato della Chiesa San Ponziano, a Carbonia, si svolgerà la “Raccolta Alimentare”, un’importante iniziativa di generosità e solidarietà a favore delle persone bisognose e in difficoltà. Un modo per rendere, se possibile, più liete le giornate e regalare un sorriso alle fasce deboli della popolazione in un periodo di festa come quello del Santo Natale.
La “Raccolta Alimentare” è organizzata dal parroco di San Ponziano don Cristian Lilliu con il supporto dell’Associazione Onlus “Divina Misericordia”.
La raccolta si svolgerà dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
L’Amministrazione comunale invita cittadini a contribuire, nel loro piccolo, a questa iniziativa meritoria tesa a contrastare fenomeni di emarginazione, esclusione sociale e povertà.

Sono 231 i nuovi casi di positività al Coronavirus accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.604 i tamponi eseguiti. Salgono a 26.737 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.

Si registrano anche 12 decessi (600 in tutto). Le vittime: quattro residenti della Città Metropolitana di Cagliari, tre della provincia di Sassari, tre della provincia di Nuoro e due del Sud Sardegna.

In totale sono stati eseguiti 426.556 tamponi con un incremento di 3.604 test. Sono 570 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (dieci in meno rispetto al dato di ieri), 58 (+1) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 14.756. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 10.595 (+190) pazienti guariti, più altri 158 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 26.737 casi positivi complessivamente accertati, 5.782 (+60) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 4.217 (+28) nel Sud Sardegna, 2.116 (+19) a Oristano, 5.272 (+48) a Nuoro, 9.350 (+76) a Sassari.

Come ha detto alcuni giorni fa Papa Francesco «da tutte le crisi si esce cambiati… nel bene e nel male… e nessuno può riuscirci da solo…» Quando a Maggio si intravvide la fine del periodo peggiore della Prima Pandemia, questo giornale scrisse che «si vede il fondo del tunnel…ma alla fine non c’è la luce…C’è un baratro». Sembrava l’apoteosi del pessimismo. In realtà fu facile prevedere che sarebbe arrivata la Seconda Pandemia e la crisi politica ed economica. La previsione si basava sulla conoscenza della storia delle Epidemie nel Medio Evo. Sembra incredibile, ma dopo la grande moria della Peste Nera del 1347 avvennero importanti rivoluzioni sociali ed economiche che determinarono una svolta positiva nella civiltà in Europa e che determinarono l’epoca d’oro del Rinascimento del 1500. La carenza di mano d’opera causata dall’alta mortalità accelerò la “rivoluzione dell’aratro a versoio” e l’introduzione delle donne nel mondo della produzione agricola, pastorale, e manufatturiera. L’aratro a versoio in ferro e l’invenzione del collare dei cavalli facilitarono la produzione cerealicola. La donne sostituirono i maschi, scomparsi per peste, nel lavoro dei campi e nell’artigianato. Ne derivò la necessità di inventare macchine per produrre energia di supporto agli scarsi lavoratori. Ne conseguì una sovraproduzione di prodotti agricoli e artigianali. L’eccesso che non serviva alle famiglie veniva tesaurizzato e messo in vendita. Per poter commerciare fu necessario abbandonare definitivamente il baratto e passare più diffusamente alla moneta. Per trasferire i pagamenti a distanza fu necessario inventare le “lettere di credito”, e queste dovevano essere emesse dalle Banche. Con le Banche a interporsi nella dinamica dello scambio commerciale prese avvio l’”economia di mercato” e chi più produceva, e vendeva, diventava ricco. I neo-ricchi furono benedetti dalle nuove religioni protestanti del centro Europa perché arricchire era segno delle buone pratiche delle virtù del cristiano basso medioevale mittel europeo. Oggi, a distanza di 7 secoli vivremo fenomeni sociali e economici simili. Già ne vediamo i segni nella esplosione del quattro punto zero (4.0). E’ la nuova industria digitale, ma anche dell’economia digitale, della comunicazione digitale, del commercio e della Sanità digitale e della Giustizia digitale. Cos’è il 4.0 ? Questo numero è stato associato alla parola “Industria”. Appunto “Industria 4.0”, ovverosia “Quarta Rivoluzione Industriale”. Si tratta della rivoluzione tecnica e organizzativa, che ha ammodernato le Aziende, integrando Investimenti sul “Digitale”, Scuole di “Formazione”, Nuovi “Sistemi Energetici” e “Enti di Ricerca” allo scopo di aumentare la Conoscenza, la Produttività, e migliorare le Condizioni di Lavoro. L’espressione “Industria 4.0” venne utilizzata per la prima volta da 3 scienziati tedeschi alla Fiera di Hannover nel 2011, e poi trasformata in progetto nel 2013. In Italia tale espressione venne usata da presidente del Consiglio Matteo Renzi tra il 2014 e il 2016. Storicamente la prima Rivoluzione Industriale 1.0 avvenne con l’invenzione delle macchina a vapore nelle filande inglesi e tedesche. L’Industria 2.0 fu quella che utilizzò l’energia del carbone. L’Industria 3.0 fu quella che impiegò come fonte di energia l’elettricità. I tre Scienziati tedeschi nel 2011 battezzarono col nome di “Industria 4.0” il miglioramento produttivo dell’”Era Digitale”. Ciò che è stato rivoluzionato è il “Lavoro”, con l’intento di produrre beni scambiabili con monete o altri benefici. Tra gli altri benefici è compreso il “miglioramento della qualità della vita”. Pertanto, l’effetto dell’Era Digitale non è stato solo sulla produttività dell’”Industria 4.0”, ma si è esteso ad altri campi come: – L’Economia Digitale, – Il Commercio Digitale, – La Comunicazione e la Conoscenza, – La Giustizia, – La Sanità, – La Burocrazia – I Trasporti. Non è cambiata solo la Produzione, ma è cambiata l’Umanità in tutte le sue manifestazioni come: – La circolazione di moneta digitale, – La scuola a distanza, – Il processo digitale, – Il lavoro in 3D, – Il telelavoro, – I trasporti di merci e uomini, sia individuali che collettivi, su ruota, nave o aereo. Ciò ha comportato un forte incremento degli spostamenti dei prodotti del lavoro e delle persone. I contatti umani sono aumentati in modo esponenziale sia in modo virtuale che fisico. Tuttavia, la Pandemia ha dimostrato i punti di debolezza del sistema di convivenza dell’Umanità, e il mondo oggi si prepara ad una nuova forma di scambio, di produzione e di trasmissione della Conoscenza. Un sistema che dovrà essere rivoluzionato è quello della Sanità Pubblica. Il virus ne ha dimostrato l’inadeguatezza. E’ fallita la teoria dell’Organizzazione sanitaria basata sul “Hub and Spoke” (centro e raggi). Questo metodo ha portato al depotenziamento degli Ospedali Territoriali (vedi gli Ospedali di Iglesias e Carbonia), e al concentramento dei Servizi sanitari nelle città capoluogo (vedi Cagliari o altri capoluoghi di ragione). Il territorio, sguarnito, si è trovato senza protezione sia dal virus SARS-COV 2, sia da tutte le altre patologie. Oggi, a causa del terrore della Covid, gli Ospedali sono paralizzati (tranne rari casi), e i tumori, le insufficienze respiratorie, le malattie addominali, le cardiovascolari, quelle neurologiche e quelle degenerative sia dell’anziano che del giovane e del bambino trovano una assistenza inadeguata alla richiesta. La Sanità centralizzata è un errore. Al contrario della centralizzazione il Sistema Sanitario deve essere una “rete”, e ogni Ospedale capo-maglia deve fornire tutta l’assistenza di base necessaria. Per Sanità di Base si intende ogni branca specialistica della Sanità tranne 3 settori che invece vanno centralizzati: la Cardiochirurgia, la Neurochirurgia, i Trapianti d’Organo. Invece tutto ciò che riguarda la Chirurgia Addominale, la Toracica, la Vascolare, la Traumatologia, l’Ostetrica e Ginecologia, la Neurologia, la Pediatria, l’Oncologia e Radioterapia, la Psichiatria, devono essere distribuite nella rete ospedaliera del territorio. Sarà difficile e costoso, ma si dovranno recuperare tutti i Servizi specialistici che sono stati sottratti al territorio e adeguarli ad uno standard avanzato da “Sanità 4.0”. La Commissione Europea ha messo a disposizione fondi ingentissimi per la Sanità. E’ nato un problema, perché il MES sanitario è vincolato alla ristrutturazione della rete sanitaria, mentre alcuni Stati vorrebbero avere mani libere e utilizzare quei fondi anche per altri scopi. Ciò non è ammesso dal protocollo di utilizzo del MES. Forse da ieri esiste un accordo in extremis. Esiste l’altro enorme fondo deliberato dalla Commissione Europea. E’ il “Next Generation EU”, meglio conosciuto con il nome del suo regolamento di utilizzo, il “Recovery Plan”. Questo regolamento impone una disciplina piuttosto rigida sia nel metodo di utilizzo, sia sui progetti che devono essere finalizzati a investimenti produttivi, sia sui tempi, sia sulle garanzia di efficienza ed efficacia. Si pretende un tempo di presentazione molto rapido. L’Italia avrebbe dovuto presentarlo già da alcune settimane. Per ora l’hanno presentato il Portogallo, la Germania, la Francia, la Spagna, l’Olanda e i Paesi del Nord. Si pretende che quei fondi non vengano impiegati per tamponare necessità estemporanee ma vengano destinati, come dice il nome, ad investimenti per la “Futura Generazione”. Si pretende ancora che il 70 per cento dei progetti vengano realizzati entro 3 anni. Gli altri 30 per cento devono essere realizzati entro 7 anni. Nella guida che accompagna il testo vengono indicati alcuni obiettivi imprescindibili, come: – Digitalizzazione – Green Economy. La “Digitalizzazione“ di tutte le forme di produzione di beni, dei Servizi, e della Convivenza Sociale aprirà le porte ad un mondo che oggi possiamo solo immaginare. Nessuno di noi immaginava come sarebbe cambiata la nostra vita, quando negli anni ’80 ’90 venne introdotto il “Web”, che appariva come un metodo di trasmissione di dati, e che invece ebbe implicazioni nel mondo della Conoscenza, della Comunicazione, della Produzione, della Pubblica Amministrazione, dell’Arte e del Tempo Libero, degli affetti e della pianificazione della vita privata, del mondo della Finanza, dei viaggi, della ricerca, della Scuola e della Sanità, e anche della guerra e del terrorismo. Col Next Generation EU e il MES, la qualità della Sanità in rete non sarà più distinguibile tra Sanità della città capoluogo e Sanità di Provincia. Entreremo in una nuova epoca: quella della digitalizzazione in “5G”, cioè quella di quinta generazione. In cosa si differenzia dal “4G”?. Vi è un elemento che la rende impressionante per l’intelligenza umana. Si tratta del “tempo” in cui si trasmetterà l’informazione, Il “tempo di latenza” sarà di 1-4 millesimi di secondo. Questo è anche il tempo con cui i neuroni del cervello umano trasmettono i loro impulsi. Attraverso i dendriti e neuriti l’impulso passa agli altri neuroni della corteccia cerebrale e al midollo spinale, sia per costruire la percezione delle sensazioni provenienti dal mondo esterno (per esempio la costruzione della immagine di un oggetto), sia per trasmettere un pensiero, o comandare i muscoli perché la mano e le dita si muovano per lavorare, o scrivere, o gesticolare, o accarezzare. I nuovi apparecchi digitali in “5G” potranno comunicare contemporaneamente con 1 milione di computers, o altri strumenti digitali, nell’area di 1 chilometro quadrato. Col termine “comunicare” si intende: la capacità di trasmettere informazioni, di riceverne, e di integrarle. Ciò è qualcosa di simile al “pensare” della mente umana. Le informazioni che si propagano in modo massivo e ultrarapido possono essere utilizzate per fabbricare immagini e volumi virtuali a distanza. Si pensi agli “ologrammi”. Nella pratica sanitaria si può immaginare che il Medico si presenti a casa del paziente, nella sua camera da letto, in forma di ologramma, materializzandosi davanti a lui, e proceda ad interrogarlo, a prendere atto della clinica, essendo virtualmente presente. Da qui, disporre esami, elettrocardiogrammi o altre procedure strumentali a distanza. Potrà anche convocare altri specialisti per un consulto virtuale in presenza. Già oggi negli Ospedali si eseguono interventi in laparoscopia o in chirurgia robotica. Con l’avvento della Sanità in “5G” i metodi usati oggi verranno declassati a vecchi “videogiochi” ed abbandonati. Anche gli esami radiologici e le risonanze magnetiche evolveranno oltre la semplice ricostruzione spaziale degli organi: si giungerà sino all’esame istologico dei tessuti in Anatomia Patologica. Similmente una goccia di sangue sarà sufficiente per uno screening sia genetico che metabolico che microbiologico. Il “5G” attingerà ad una banca dati mondiale che consentirà l’accesso a schemi di terapia personalizzati e geneticamente adeguati al paziente. Questo non significa che i Medici non serviranno più. La pratica professionale utile per ascoltare un cuore, estrarre un corpo  estraneo, far nascere un bambino, ascoltare uno psicotico, confortare un incurabile, sarà sempre necessaria. Ciò che cambierà sarà la formazione, il nuovo bagaglio di conoscenza e l’attitudine a governare la nuova tecnologia. Similmente gli Ospedali e gli studi specialistici avranno una nuova evoluzione strutturale adeguata al nuovo modo di comunicare. L’assistenza agli Anziani non autosufficienti forse non sarà più nelle RSA ma a domicilio. Si svilupperanno vari tipi di robot per la cura della persona così come oggi avviene nei ristoranti coreani dove non c’è più il personale di sala ma piccoli robot, alti 1 metro, che assistono e servono la clientela. Tutto questo avverrà relativamente presto e noi non siamo preparati. a – Non siamo preparati a presentare i progetti per il “Recovery Plan”. b – Non sappiamo ancora cosa vogliamo. c – Nel nostro territorio (Sulcis Iglesiente) non esiste ancora un dibattito né pubblico né privato su questi temi. Accadrà che altri, estranei a questo territorio (come da troppo tempo sta avvenendo), prenderanno l’iniziativa anche per noi. In tal caso dobbiamo aspettarci un trattamento da “periferia”. Attualmente esistono già iniziative per sollecitare la politica a dibattere questi temi. Stanno avvenendo nel Sassarese, nel Nuorese e nel Cagliaritano. Bisogna prendere coscienza che nel nostro territorio non siamo preparati a questo futuro che sta per accadere. Mario Marroccu

Una mozione del consigliere comunale Maurizio Soddu propone l’intitolazione dell’impianto sportivo “Don Milani” alla memoria di Beppe Rampini.

«Originario di Manerbio (BS), Beppe Rampini arrivò giovanissimo in Sardegna svolgendo una brillantissima carriera da calciatore e mai più ha lasciato l’Isolascrive nella mozione Maurizio Soddu -. Indossò le maglie del Cagliari, del Carbonia prima e del Sant’Antioco e Portoscuso poi. Terminata la carriera di calciatore si è dedicato alla promozione calcistica e in particolare a quella giovanile diventando un valido esempio e punto di riferimento per diverse generazioni.»
«Per tantissimi anni ha svolto la sua attività di allenatore-educatore presso la Polisportiva “Don Orione – Rosmarino” lasciando un ricordo indelebile del suo operato ha aggiunto Maurizio Soddu -. Nel 2004 ha creato la Società Sportiva “Mineraria” partecipando all’attività di Scuola Calcio e ai campionati giovanili della FIGC. Ottenuta la concessione degli spazi esterni della Scuola Media “Don Milani”, che si trovavano in precarie condizioni, ha realizzato, insieme ai figli e ad alcuni amici appassionati di calcio, un grande lavoro di bonifica dell’intera area realizzando un vero centro sportivo per la pratica del gioco del calcio. In Beppe Rampini sono emerse le qualità etiche del vero uomo di sport basate sull’aspetto educativo, il rispetto e la lealtà sportiva.»
«Ha sempre svolto la sua attività di allenatore-educatore con grande passione, generosità e disponibilità facendosi stimare ed apprezzare non solo dai giovani atleti ma anche da tecnici, dirigenti e genitori. Si ritiene opportuno che il compianto Beppe Rampini sia ricordato, non solo dagli sportivi di Carbonia ma dai cittadini tutti per l’ attività sportiva svolta che è stata ricca di valori umani e morali – ha concluso Maurizio Soddu -.. Pertanto, si propone l’intitolazione, alla sua memoria, dell’impianto sportivo dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” sito in via Dalmazia a Carbonia. Si auspica che la presente proposta, peraltro condivisa dai suoi familiari, sia accolta da questo Consiglio comunale e di conseguenza si dia inizio a tutte le procedure finalizzate alla sua realizzazione.»

La mozione è stata condivisa anche dai consiglieri Carla Cannas, Giovanni Spanu, Federico Fantinel e Michele Stivaletta

«L’ultimo report di Ats dei casi nel nostro comune certifica ad oggi 18 cittadini positivi. Alcuni degli stessi sono in attesa dell’esito dei tamponi di negativizzazione. Sono 6 invece i cittadini che sono definitivamente guariti.»

A comunicarlo è stato il sindaco Hansel Cristian Cabiddu.

«Nel ricordare il rispetto delle norme igieniche e sanitarie di sicurezza previste dai Dpcm per arginare la diffusione del Covid 19 conclude il primo cittadino invitiamo i cittadini ad avere comportamenti prudenti e rispettosi della salute propria e di quella altrui.»

Antonio Caria

Il piano di intervento per l’emergenza Covid 19 e i suoi progressi a venti giorni dall’avvio sono stati illustrati questa mattina in commissione Sanità dall’assessore Mario Nieddu accompagnato dal direttore generale Marcello Tidore e dal commissario straordinario di ATS Massimo Temussi.

Il piano risulta complessivamente attuato al 75%. In particolare la sensibilizzazione dei medici di medicina generale e della medicina convenzionata ha portato alla riduzione degli iperflussi e dei congestionamenti registrati nei pronto soccorso della Sardegna. I ritardi nell’intervento per l’esecuzione dei tamponi sono stati risolti con il potenziamento dei team attraverso l’acquisizione di nuovo personale medico e infermieristico (sette medici, dieci infermieri e due tecnici) mentre grazie a nove apparecchiature (più quattro strumenti per indagine biologica molecolare negli ospedali di Carbonia, San Gavino, Alghero e Ozieri) per test molecolare rapido si sono ridotti i tempi per l’esecuzione dei tamponi. È in corso invece la valutazione dei ritardi nella comunicazione degli esiti dei tamponi: sarà necessario procedere all’assunzione di personale per evitare che le comunicazioni degli esiti siano troppo lunghe. In particolare è previsto l’ingresso di 36 tecnici di laboratorio, di 14 amministrativi, 20 tecnici per la prevenzione, 3 infermieri e 87 medici dell’igiene pubblica.

Per quanto riguarda i posti letto Covid, Massimo Temussi ha spiegato che «risultano incrementati del 68% al 10 dicembre: venti giorni prima la Sardegna poteva contare su 392 posti letto Covid-19 ma nelle ultime tre settimane ne sono stati attivati altri 266 e altri potranno essere aggiunti considerati i lavori in corso, nell’azienda ospedaliera di Sassari, e al Marino e Binaghi di Cagliari».

Mario Nieddu e Marcello Tidore.

Sotto il profilo del monitoraggio domiciliare è in atto la revisione delle strategie terapeutiche con l’obiettivo di controllare a distanza lo stato di salute dei pazienti positivi attraverso la telemedicina e il tele monitoraggio.

È in corso poi la riconversione di alcune strutture ospedaliere – come ospedale Binaghi di Cagliari – a favore di pazienti Covid-19, con lo scopo di evitare la saturazione dei posti letto e più in generale la riduzione della capacità assistenziale ospedaliera. Per quanto riguarda la terapia intensiva Ats comunica che ad oggi sono presenti 80 posto letto per i pazienti Covid (66 nel pubblico 14 ospedali privati) 77 posti di terapia semi intensiva, mentre per le degenze si area medica ad oggi risultano implementati 601 posti. Sono invece due gli hotel convertiti a luoghi di degenza per pazienti Covid mentre un altro sarà a breve individuato per effettuare uno screening rivolto a circa 55mila sardi di un’area geografica individuata ma ancora tenuta riservata, probabilmente il 27 e 28 dicembre. La campagna di screening sotto la direzione del professor Andrea Crisanti sarà preceduta da un piano di comunicazione dove saranno indicati i luoghi e le modalità per effettuare i test antigenici rapidi. L’assessore Mario Nieddu ha poi precisato: «A distanza di dieci giorni effettueremo nella stessa area un tamponamento per individuare altri eventuali positivi, si tratta di uno stress test per verificare cosa accade». Rispondendo alla domanda del capo gruppo PD Gianfranco Ganau l’esponente dell’esecutivo ha aggiunto: «Il massimo sarebbe far fare il tampone a tutti i sardi ma questo non è possibile, in ogni caso la prossima settimana ci dovrebbero consegnare 150mila test tipo A e 50mila di tipo B, poi dalla successiva settimana ancora, arriveranno 250mila test ogni 7 giorni».

Rispondendo ad una domanda del presidente del parlamentino, Domenico Gallus, l’assessore ha ribadito l’impegno a dotare l’ospedale di Ghilarza dei “medici in affitto” per effettuare il progetto pilota mentre il commissario straordinario Massimo Temussi ha comunicato lo stato di avanzamento dei lavori al Santa Barbara di Iglesias e ha aggiunto: «Sono in corso le trattative con le rappresentanze sindacali dei medici di famiglia con scopo di ottenere il massimo coinvolgimento nel contrasto alla pandemia».

Sono 228 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 2.312 i tamponi eseguiti. Salgono a 26.506 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.

Si registrano 11 decessi (588 in tutto), 8 uomini e 3 donne tra i 59 e 93 anni. Le vittime: quattro residenti nella provincia di Sassari, tre nella provincia di Nuoro, due nella Città Metropolitana di Cagliari e due rispettivamente nelle province di Oristano e Sud Sardegna.

In totale sono stati eseguiti 422.952 tamponi. Sono 580 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (nove in meno rispetto al dato di ieri), 57 (-2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 14.724. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 10.405 (+269) pazienti guariti, più altri 152 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 26.506 casi positivi complessivamente accertati, 5.722 (+55) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 4.189 (+61) nel Sud Sardegna, 2.097 (+2) a Oristano, 5.224 (+20) a Nuoro, 9.274 (+90) a Sassari.