21 December, 2025

Nasce nell’Ats-Assl del Sulcis Iglesiente la prima USCA Strutture, un nuovo servizio, il primo sul territorio regionale dedicato esclusivamente alla sorveglianza sanitaria delle strutture per anziani, case protette, RSA.
La situazione di emergenza evidenziata a livello nazionale e regionale
ha reso necessaria una riflessione sulle strategie intraprese per la prevenzione e il controllo dell’epidemia nei luoghi in cui l’esposizione al rischio è maggiore, per la presenza di anziani generalmente più vulnerabili alle infezioni rispetto al resto della popolazione.

Il servizio, composto da un team al quale sono dedicati in maniera esclusiva 4 medici e un infermiere è stato fortemente voluto dal direttore della ASSL Carbonia, dott. Carlo Murru, ed è coordinato dal direttore del distretto di Carbonia, dott. Aldo Atzori, con la collaborazione del Servizio Professioni Sanitarie e di tutte le figure e i servizi coinvolti nella gestione del paziente sul territorio, tiene conto della popolazione, e dei dati epidemiologici attualmente conosciuti.

Le Unità Speciali di continuità assistenziale (U.S.C.A.) sono équipe costituite da Medici ed Infermieri con funzioni principalmente rivolte alla presa in carico del paziente caso sospetto o confermato Covid 19 a domicilio, al fine di potenziare la sorveglianza sanitaria per chi si trova in isolamento domiciliare.

Il Servizio è attivo tutti i giorni, festivi compresi per 6 ore al giorno, ha competenza su tutte le strutture che insistono nei tre distretti della ASSL (Carbonia, Iglesias, Carloforte) ha a disposizione un mezzo di trasporto autonomo aziendale, un ricettario del SSN, farmaci e presidi medici disponibili e necessari all’attività erogata (termometri, saturimetri, etc.), una postazione pc collegata in rete e di un telefono cellulare: il personale ha a disposizione una dotazione autonoma di Dispositivi di Protezione individuale (DPI), secondo quanto disposto dal D.lgs 81/2008 e dalla normativa e indicazioni ministeriali in materia di Covid 19.

«In questo momento la sorveglianza attiva a domicilio o nelle strutture di tipo abitativo è la chiave per poter gestire al meglio i pazienti asintomatici o pauciasintomatici ha detto il dott. Carlo Murru, direttore della ASSL di Carbonia per questo sono molto soddisfatto dell’avvio delle USCA Strutture, una soluzione che consente il monitoraggio delle persone anziane e fragili in  tutta sicurezza senza sovraccaricare il sistema ospedaliero.»

«Monitoreremo questo nuovo servizio nelle prossime settimane per renderlo sempre più efficiente ed efficaceha aggiunto Aldo Atzori, direttore del Distretto di Carbonia insieme alle USCA tradizionali ci
consentirà la sorveglianza ottimale dei pazienti Covid positivi che non
necessitano di cure ospedaliere.»

Nella mattinata di oggi, nell’asse mediano di Cagliari, si è verificato un incidente stradale che ha visto coinvolta una Citroen C2 condotta da una trentenne oristanese che, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del veicolo andando a impattare sul Guard Rail posto alla sua sinistra.

La donna è stata portata in ambulanza al Brotzu in codice giallo.  Sul posto la Polizia Locale per i rilievi di legge.

Antonio Caria

Sono 445 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 3.297 i tamponi eseguiti. Salgono a 22.340 i casi dall’inizio dell’emergenza. Dei 445 nuovi casi, 241 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 204 da sospetto diagnostico.

Si registrano 4 decessi (453 in tutto). Le vittime: due uomini e una donna residenti nella Città Metropolitana di Cagliari, rispettivamente di 79, 70 e 87 anni, e una donna di 94 anni residente nella provincia del Sud Sardegna.

In totale sono stati eseguiti 379.431 tamponi con un incremento di 3.297 test. Sono 577 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (sei in meno rispetto al dato di ieri), 66 (-2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 13.240. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 7.929 (+174) pazienti guariti, più altri 75 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 22.340 casi positivi complessivamente accertati, 4.628 (+47) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 3.560 (+93) nel Sud Sardegna, 1.809 (+26) a Oristano, 4.128 (+95) a Nuoro, 8.215 (+184) a Sassari.

«La Regione valuti l’utilizzo dello screening di massa in tutta la Sardegna al fine di permettere una più rapida ed efficace individuazione dei soggetti positivi al Covid-19 e il rallentamento della diffusione del contagio.»

Lo chiedono, attraverso un’interrogazione, i consiglieri regionali del Partito democratico, primo firmatario Roberto Deriu.
«Per contrastare in maniera concreta il diffondersi del virus – spiega Roberto Deriu – è necessario mettere in campo misure più forti, non tardive e timide come quelle utilizzate finora dalla Sardegna, altrimenti continueremo a rincorrere il problema senza mai avvicinarci alla soluzione. Lo screening in alcuni piccoli comuni non può consegnarci una risposta adeguata. Servono test di massa, estesi a tutta la popolazione della Sardegna, come ha fatto in modo esemplare l’Alto Adige, che a fine novembre ha disposto lo screening di massa sui cittadini mediante i tamponi antigenici, allestendo numerose postazioni e linee di test nel territorio.»

Un’attività utile soprattutto per il suo valore scientifico, in quanto con un grande numero di partecipanti allo screening è stato stimato l’abbassamento della diffusione del contagio e la rilevazione più rapida dei soggetti positivi asintomatici, da mettere subito in quarantena.
«La Sardegna, invece, continua ad essere in ritardo anche sotto questo aspetto. Per questo motivo – conclude Roberto Deriu – chiediamo al presidente Christian Solinas e all’assessore Mario Nieddu se ritengano opportuno utilizzare lo screening di massa in tutta la Sardegna, al fine di arrestare la diffusione del contagio sull’intero territorio regionale e tutelare al meglio la salute della popolazione.»

Questa mattina, ad Iglesias attorno alle 8,30, i carabinieri della aliquota radiomobile della locale Compagnia hanno fermato una Toyota Yaris, a bordo della quale viaggiavano cinque giovani amici di età compresa fra i 18 e i 25 anni, tutti di Iglesias, e non facenti parte dello stesso nucleo familiare. Nessuno di loro indossava la mascherina e tutti e cinque sono stati multati con i 400 euro di sanzione amministrativa pecuniaria, per inosservanza dell’ultimo DPCM per il contenimento della pandemia. Nel corso della notte, attorno alle ore 2,30, altri due uomini sono stati sorpresi a passeggio per la città, un 44enne e un 20enne, disoccupati, gravati da precedenti denunce. Anche per loro è scattata la solita sanzione da 400 euro che potranno contestare, volendo, con un ricorso in Prefettura, anche se nell’immediatezza non hanno saputo fornire alcuna giustificazione per quell’uscita notturna.

I carabinieri di Teulada hanno denunciato a piede libero un 30 enne di Masainas, operaio con precedenti denunce a carico, indiziato del reato di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Il giovane, lo scorso 28 agosto, intorno alle ore 6.15, alla guida di un’autovettura “Opel Astra”, intestata al padre convivente, causò un sinistro stradale con feriti, sulla strada statale 195, all’altezza del km 78, in territorio del comune di Masainas, coinvolgendo una “Rav 4 Toyota”, condotta da un 53enne di Sant’Anna Arresi ed una “Fiat 600”, condotta da un 63enne del luogo. Le persone interessate dal sinistro vennero tutte condotte all’ospedale “Sirai” di Carbonia con lesioni di non trascurabile entità.
Uno solo è risultato positivo al test per le sostanze stupefacenti, come da referto emesso dal laboratorio di tossicologia di Cagliari. Il codice della strada prevede come obbligatori gli accertamenti su possibili positività ad alcol e stupefacenti in caso di incidente stradale e, laddove si riscontri una positività, la colpa sussiste al di là di qualsiasi considerazione di merito, perché non ci si può porre alla guida sotto l’influenza di tali sostanze. È come passare col rosso, in caso di sinistro si è comunque in colpa.

Carbonia ha una nuova centenaria. E’ Grazia Piras, nata a Teulada il 2 dicembre 1920. Figlia di Elena Nieddu e Salvatore Piras di Teulada, ha una sola sorella, Annunziata Piras che oggi ha 96 anni.
All’età di 6 anni è andata a servizio come dama di compagnia della figlia dei baroni Sanjust, che ricorda sempre con affetto, molto affettuosi e persone squisite.
A 22 anni ha sposato il compaesano Efisio Aresu. La coppia si è trasferita a Carbonia nel 1957.
Lui minatore, lei casalinga molto riservata, si è dedicata alla cura della famiglia, anima e corpo. Ha avuto 7 figli, 5 femmine e 2 maschi, uno dei quali, purtroppo, morì giovanissimo, a soli 24 anni. Ha 12 nipoti e 8 pronipoti.
Grazia Piras è vedova da 25 anni. Il marito è deceduto per le complicazioni provocate dalla silicosi, malattia professionale per tanti minatori.
Teulada, paese d’origine di Grazia Piras, è uno dei centri dell’Isola con la maggiore concentrazione di centenari, ma anche Carbonia si distingue ed oggi avvicina la seconda decina.
A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, purtroppo, figli, nipoti e pronipoti, non potranno festeggiare Grazia Piras come avrebbero voluto.

Slitta ancora di una settimana, al 13 dicembre, la ripartenza del campionato di serie D. Domenica 6 dicembre ancora spazio ai recuperi. Lo ha deciso il Dipartimento Interregionale. Si ripartirà (salvo ulteriori rinvii), con le partite della 7ª giornata che avrebbero dovuto disputarsi lo scorso 8 novembre.

La decisione è stata resa necessaria a seguito della trasmissione della “bozza” di aggiornamento del Protocollo Sanitario FIGC relativo al Campionato di Serie D che necessita di successivi approfondimenti di carattere medico, per consentire l’applicazione del protocollo e l’opportuna programmazione degli interventi previsti.

Domenica 6 dicembre nel girone G sono previsti due soli recuperi: Gladiator-Nocerina e Torres Vis Artena. Restano in sospeso Muravera-Giugliano (5ª giornata), Giugliano-Carbonia (6ª giornata) e Latte Dolce Sassari-Afragolese (6ª giornata).

Il Carbonia, fermo ormai da oltre due settimane con gli impegni ufficiali (risale al 15 novembre Carbonia-Gladiator 1 a 1), continuerà ad allenarsi in vista della partita casalinga con il Nola che, salvo novità negli sviluppi del contenzioso tra la società biancoblù ed il comune di Carbonia, si giocherà ancora a Villamassargia, a porte chiuse.

“Big Family” è l’operazione portata a termine dagli uomini della Sezione operativa aeronavale della Guardia di Finanza di Sant’Antioco, sfociata nella denuncia del presidente di una cooperativa di pescatori con sede legale a Teulada e di cinque soci che avrebbero incassato senza averne diritto, facendo figurare in attività barche dismesse ed operatori della pesca che in realtà tali non erano, gli indennizzi Nato, previsti per le marinerie danneggiate dal fermo pesca a causa delle esercitazioni militari che si svolgono nel poligono militare di Capo Teulada. Dovranno ora rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in concorso.

Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce un “sistema di tipo piramidale, prevalentemente composto e coordinato da una famiglia e dai relativi parenti, sotto forma di Cooperativa”. Dalle indagini è emerso che alcuni dei pescatori imbarcati non si conoscevano neppure tra loro e che molte imbarcazioni risultavano in pessime condizioni ed abbandonate.

Il colonnello Alessandro Bucci, comandante del Roan di Cagliari ha rimarcato che «grazie alla professionalità e alla tenacia dei militari della Sezione Operativa Navale di Sant’Antioco, è stato posto fine ad un lungo sodalizio che non solo ha consentito di smascherare l’attività illecita di una cooperativa, ma ha permesso di trovare la chiave di lettura determinante per bloccare il modus operandi criminoso, a tutela delle cooperative e dei tanti pescatori onesti presenti nel Sud Sardegna».