25 December, 2025

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È stata posizionata ieri, a Monte Figu, la prima isola ecologica mobile per consentire il conferimento dei rifiuti in alcune zone della periferia di Iglesias.
Le altre saranno installate a Pitzu Asimu, Regione Martiadas, Ceramica e Cabitza. L’accesso, come rende noto il comune, sarà garantito per tutto il giorno per gli utenti che risiedono nelle zone e non sono serviti dalla raccolta porta a porta.
È necessario utilizzare la tessera sanitaria, mentre l’abilitazione può essere richiesta anche presso gli uffici della San Germano Spa, in Viale Villa di Chiesa 20.
«Per essere abilitatirendono noto gli amministratori -, gli utenti dovranno fornire all’operatore i dati della propria utenza regolarmente iscritta a ruolo. Potranno usufruire del servizio solamente gli utenti e le famiglie che non sono serviti dai servizi di raccolta porta a porta. Per tutta la settimana compresa dal 6 al 10 luglio alcuni animatori e tecnici saranno a disposizione della popolazione presso le isole ecologiche mobili per mostrare loro il corretto funzionamento delle stesse e dare indicazioni sul corretto conferimento dei rifiuti differenziati.»
Sono previsti anche dei punti informativi: domani dalle 10, in piazza nel piazzale di fronte alla sala Rita Lepori, e alle 18.30 in in Piazza Quintino Sella.
Antonio Caria

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Il Consiglio regionale si riunisce domani mercoledì 8 luglio,alle 16.00, per discutere del rendiconto di gestione 2019, e del disegno di legge 171/A “Misure per il sostegno al sistema produttivo regionale per fronteggiare l’emergenza economica derivante dalla pandemia SARS-CoV-2”. La seduta sarà anticipata dalla Conferenza dei Capigruppo, in programma alle 13.00.
I lavori proseguiranno il giorno successivo alle 10,10 con l’esame della PL 153/A (Parte seconda) “Modifiche alla legge regionale 20 dicembre 2019, n. 22 (Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini)) e norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale e con l’esame del DL 162/A “Legge quadro sulle azioni di sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
A.C.

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«È stato un fine settimana in cui abbiamo raccolto più di cento firme e ascoltato le proposte dei cittadini». Sono le parole dai dirigenti di Fratelli d’Italia Quartu Sant’Elena che hanno allestito un banchetto per la raccolta delle firme contro il Governo Conte Bis.
«Chiediamo le dimissioni dell’esecutivosi legge nella nota perché lo riteniamo inadeguato in questa fase di crisi post-covid e pensiamo che la parola debba tornare agli elettori affinché si rinnovi il parlamento. Fratelli d’Italia continua a lavorare per il bene dell’Italia con proposte che talvolta però non vengono minimamente prese in considerazione.»
«Questo fine settimana proseguono da Fratelli d’Italia di Quartuabbiamo inoltre deciso di costituire un presidio simbolico in via Brigata Sassari nei pressi dell’ex Convento dei Cappuccini per denunciare il degrado della zona. Piazza Azuni e dintorni dovrebbero essere il salotto buono della città ma nulla è stato fatto in questi cinque anni per renderlo più accogliente. La cartellonistica informativa è illeggibile e un turista non può avere nessuna indicazione utile. Inoltre, è stata più volte segnalata la presenza di balordi nella zona del Parco Matteotti, che meriterebbe più controlli.»
«Non soloconcludono da Fratelli d’Italia di Quartu Sant’Elena -, servirebbe ripensare completamente, soprattutto durante la stagione estiva, la fruizione di via Marconi e via Eligio Porcu, al fine di renderle più appetibili per passeggiate, consumazioni e acquisti. Basterebbe poco, la sperimentazione della pedonalizzazione, rassegne di eventi e promozione del territorio. Come Fratelli d’Italia ci rendiamo conto che però nessuna di queste idee è mai stata concretizzata in questa consiliatura. Tutte queste proposte le inseriremo nel programma elettorale di Fratelli d’Italia che presenteremo ai cittadini per chieder loro la fiducia.»
A.C.

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Costruita nel 2007, sulla base di apporti scientifici multidisciplinari, la Phoenicia è  la replica di un’antica imbarcazione fenicia. La sua missione è ripercorrere le rotte più ardite dei Fenici per scopi di studio. Supponiamo che i marinai della Phoenicia vogliano navigare da Tiro, Libano, a Sulky. La loro corsa si fermerebbe al ponte sull’istmo di Sant’Antioco, perché  l’albero della barca vi sbatterebbe contro. Se non ci fosse alcun ponte o ce ne fosse uno sufficientemente alto, arriverebbero a Sulky, poi potrebbero proseguire verso Inosim, Isola di San Pietro, e poi verso Portoscuso e completare la visita degli insediamenti fenici della costa sulcitana. Ma il ponte-barriera c’è e ci resterà, perché così ha deciso la Conferenza di Servizi, maggio 2020, bocciando l’alternativa del ponte panoramico.

Dirò subito che è un bene che si sia stato posto il punto finale su un programma che, sebbene avesse le opere già  appaltate a fine 2016, e l’approvazione con prescrizioni del Consiglio Superiore dei LL.PP. (10 giugno 2019, Ministro Toninelli) ormai si trascinava senza prospettive di realizzazione, dopo che la nuova amministrazione comunale, nel marzo 2018, aveva capovolto il parere positivo della precedente. Non può essere realizzata un’opera così impegnativa, senza il pieno consenso di chi rappresenta la comunità locale. Non casualmente, come coordinatore del Piano Sulcis, verificate ulteriormente le volontà, nel gennaio 2019 avevo scritto alla Giunta sull’impossibilità di procedere oltre e per consigliare di ricercare qualche via, invero ardua, una volta aggiudicato l’appalto, per non perdere tempo e risorse. Preso atto della decisione della Conferenza, è utile per la chiarezza verso i cittadini, che si riepiloghino contenuti e atti di un programma che ha coinvolto più amministrazioni, prima di arrivare all’appalto. Farò una fotografia senza commenti.

Il nuovo ponte panoramico sull’istmo era un elemento rilevante del programma “porti” del Piano Sulcis. Tale programma considera i porti di Sant’Antioco, Calasetta, Carloforte, Portoscuso, come un sistema integrato. L’ampliamento della navigabilità fra il mare aperto, la laguna e il “mare interno” (lo specchio d’acqua fra le isole e la costa sarda) alle imbarcazioni di media e maggiore dimensione, soprattutto a vela, è fortemente coerente al sistema: tutti i porti, non solo i due di Sant’Antioco, diventano più agevolmente raggiungibili; si riducono le distanze sulle rotte nord-sud della costa occidentale sarda e si naviga in maggiore sicurezza; si crea, insomma, un importante attrattore di traffico marittimo verso il “mare interno” e la laguna (fig. 1); al riguardo rinvio alle conclusioni degli studi di fattibilità dell’Università di Cagliari confermati da quelli della Regione. Il programma “porti”, in corso di attuazione, comprende la trasformazione del decaduto porto commerciale di Sant’Antioco in porto con funzioni polivalenti, essenzialmente diportistiche (fig. 2); interventi sui porti di Calasetta, Carloforte e Portoscuso-Portovesme e sui lungomare urbani, la rimessa in pristino del canale navigabile lagunare, la rimozione dell’elettrodotto e altri interventi minori, la bonifica dell’area ex Sardamag e la sua utilizzazione per strutture alberghiere e di servizi. I porti del Sulcis, attuato il programma, generano un’offerta ampliata e integrata di circa 2.700 posti barca con un’occupazione aggiuntiva, diretta e indotta, di 1.350 unità di lavoro/anno. Questo programma è completato dagli investimenti sugli approdi minori sulcitani, sugli approdi della costa delle miniere e su Buggerru. Complessivamente, al programma porti, sono stati assegnati finanziamenti pubblici di circa 60 milioni di euro, ponte escluso. Parti del programma possono essere finanziate con capitali privati.

Considerato che sui porti non si sono registrati sostanziali disparità di pareri, è utile concentrare l’attenzione sulla questione ponte panoramico. Innanzitutto: come si è giunti all’appalto di questo ponte? E’ ben noto che l’obiettivo dell’ampliamento della navigabilità fra mare e laguna, rimonta molto nel tempo. Il canale lagunare subacqueo lo ha conseguito per una parte. A sud l’attuale ponte limita il transito alle sole imbarcazioni di minore dimensione. Si è a lungo discusso di eliminare il limite attraverso un tunnel sull’istmo. Il Piano strategico provinciale, approvato dal Consiglio all’unanimità di maggioranza e minoranza, dopo un serio confronto (delibera n. 34 del 08.09.2011), nel capitolo porti afferma che «è da valutare la realizzazione di un tunnel sulla strada n° 126..». Unanimemente – pur con la riserva dei necessari studi – si assumeva così l’obiettivo strategico dell’ampliamento delle rotte diportistiche dentro la laguna che si riteneva positivo per l’occupazione e l’economia locali, rispetto alla conservazione dello stato presente. La Provincia non mise in uno scaffale quella pianificazione, come spesso accade. Agì per l’attuazione. Stipulato un protocollo d’intesa fra la Provincia e le Amministrazioni comunali interessate sul come procedere, fu affidato all’Università di Cagliari (si noti: all’istituzione universitaria e non a privati professionisti) l’incarico di preparare studi di fattibilità e analisi costi benefici del grande programma “porti del Sulcis” e, distintamente, per il recupero degli approdi minerari della costa occidentale. Gli studi fatti furono successivamente valutati e approvati dall’autonomo Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici. Contestualmente, furono avviate le interlocuzioni con la Regione e con il Governo per varare un piano straordinario per il Sulcis Iglesiente e reperire i finanziamenti necessari. Le interlocuzioni fra Istituzioni a guida politica differente, furono costruttive e positive. La Giunta regionale di centro-destra, Presidente Ugo Cappellacci, approvò una delibera preliminare (33/45 del 21.12.2012) su un Piano straordinario per il Sulcis: vi è compresa anche la realizzazione di un sottopasso sull’istmo. Successivamente (13 novembre 2012, a Carbonia) è stato sottoscritto da Governo, Regione, Provincia e Comuni, il Protocollo d’Intesa sul Piano Sulcis che finanzia anche il programma porti ma lo subordina alle conclusioni di appositi studi. La delibera n. 50/62 del 21.12.2012 ha definito la gestione del Piano, ripartendo le competenze fra una molteplicità di soggetti con un coordinamento del Presidente o suo delegato. Il modello di gestione del Piano Sulcis, dunque, è stato fissato da una Giunta di centrodestra. La delibera regionale  n. 7/15 del 05.02.2013,  sempre amministrazione di centrodestra, indica che per l’attraversamento dell’istmo, devono essere ampliate le opzioni e valutate le tre alternative: sottopasso o tunnel, ponte panoramico e ponte mobile e affida ad Invitalia il compito di selezionare la soluzione migliore in esito al “bando idee Sulcis”. La delibera regionale n. 5/48 del 11.02 2014, presentata 15 mesi dopo la firma del Piano Sulcis dall’assessore dei Lavori pubblici (per memoria: dello stesso partito dell’attuale Assessore), attribuisce allo stesso Assessorato la competenza sugli investimenti nelle infrastrutture e relativamente al nuovo attraversamento dell’istmo, preso atto che Invitalia non ha dato le indicazioni richieste, affida alla struttura dello stesso Assessorato il compito di valutare le alternative e di proporre una soluzione conclusiva. Ho richiamato questi atti non per polemica verso quella Giunta che, salvo i tempi, sostanzialmente adottò un approccio razionale al problema, ma per invitare tutti a un esercizio di memoria utile per le valutazioni odierne. Su questa materia, dopo le elezioni regionali, la nuova Giunta di centrosinistra operò in piena continuità amministrativa.  Attuando la  precedente decisione, l’Assessorato regionale dei LL.PP. fece un nuovo studio di fattibilità, le cui conclusioni portarono ulteriori importanti elementi favorevoli alla rotta mare aperto-laguna-mare interno. Nel confronto fra ponte panoramico (intradosso 18 metri sopra il livello del mare) e tunnel (18,5 metri sotto il piano di campagna) prevalse la prima soluzione. Il tunnel, preferibile dal punto di vista paesaggistico, oltre avere un costo due volte e mezzo superiore, avrebbe generato impatti negativi sull’ambiente, sull’area archeologica e sull’utilizzazione dell’area ex Sardamag insuperabili. Una soluzione buona sul piano economico, risultò il ponte mobile ma fu scartata perché si riteneva inaccettabile il rischio di guasto. Si optò, dunque, per il ponte panoramico. Gli studi di fattibilità riportano che l’altezza del nuovo ponte, avrebbe consentito il transito al 70% del naviglio da diporto in uso corrente e compatibile con il canale navigabile. Il ponte panoramico avrebbe dovuto essere un “landmark”, un segno distintivo, del territorio. Forse, a quel punto, si sarebbe dovuto procedere con un concorso di idee per selezionare il migliore “landmark” e fare un più largo confronto pubblico. Sul punto, ci furono diversità di opinioni fra i soggetti coinvolti che l’Assessorato concluse sulla base delle proprie responsabilità di soggetto attuatore, preoccupato anche dei tempi ormai stretti per impegnare le risorse, optando per un ponte ad arco e rinviando la discussione della sua valenza paesaggistica ed architettonica a una fase successiva. Prima dell’appalto, l’assessorato dei LL.PP. presentò le carte all’assessorato dell’Ambiente per la valutazione di scoping, una sorte di pre-valutazione ambientale, che si concluse (metà agosto 2015) senza preclusioni per l’avanzamento del programma, sebbene con corpose prescrizioni. Resta l’interrogativo del perché un soggetto pubblico regionale dica ad un altro soggetto pubblico regionale “vai avanti col programma” cioè spendi soldi pubblici, e poi capovolga tutto in Conferenza di servizi. Infine, l’assessorato regionale dei Lavori pubblici, chiese al comune di Sant’Antioco, di esprimere consenso o dissenso con un voto del Consiglio comunale. Fu consenso. Si passò quindi all’appalto e all’aggiudicazione: procedimento concluso nel dicembre 2016, come da programma. Riassumendo: in un tempo relativamente breve, si passò dalle idee al Piano strategico, agli studi di fattibilità ripetuti due volte, alla convergenza fra amministrazioni gestite da forze politiche di diverso colore, all’assegnazione delle risorse, alla progettazione e all’appalto. Seguirono ricorsi respinti dalla giustizia amministrativa. Ultimi atti: le delibere contrarie all’opera del comune di Sant’Antioco, dopo il cambio dell’Amministrazione, l’approvazione del Consiglio superiore dei Lavori pubblici ed il recente e risolutivo diniego della Conferenza di servizi.

Occorre dare conto della notevole lievitazione dei costi. Le cifra prevista (25 milioni di euro) era decisamente sottostimata. Ma i maggiori costi derivarono essenzialmente dalla scelta positiva di realizzare non un semplice viadotto ma un ponte panoramico e da vivere. Furono inserite, infatti, piste ciclopedonali separate dal traffico veicolare, osservatori panoramici ed ascensori tra ponte e  porto. L’amministrazione comunale chiese ed ottenne onerose opere di riqualificazione delle vie comunali di accesso alla Città e una nuova strada di circonvallazione funzionale anche alla linea Calasetta-Carloforte. A dire la verità, da coordinatore del Piano, ero contrario ad alcune di queste richieste, perché molto dispendiose e sostenevo soluzioni più economiche, sebbene meno efficienti. Il sindaco pro-tempore rimase fermo sulle sue argomentazioni e ha dalla sua, il fatto di avere ottenuto dalla Giunta, l’integrazione dei finanziamenti sino a 57 milioni di euro, che sommati al finanziamento di porti e bonifiche, concentravano su Sant’Antioco investimenti per oltre 90 milioni di euro, rilanciandone la funzione nel territorio. Bisogna darne atto.

In fin dei conti, ora si discute di riprogrammazione di fondi ottenuti allora. Spero, sinceramente, che la riprogrammazione dei fondi si concluda in fretta, perché è un processo inevitabilmente complesso. Certo, non incoraggia il fatto che anche la Giunta in carica abbia impiegato ben quindici mesi per semplicemente decidere quale Assessorato si debba occupare del Piano Sulcis. Quanto all’istmo: resterà l’attuale ponte con le relative barriere. Verosimilmente, ci sarà un tempo in cui ritornerà la discussione sul come eliminarle. Dibattiti, progetti ef interventi sulla relazione laguna-mare sono ricorrenti negli ultimi centocinquanta anni, come ci raccontano le ricostruzioni storiche. Come un fenomeno carsico, il problema è riemerso dieci anni fa. Si è avuto il “torto” di lavorare per la soluzione e non solo di discuterne. Respinta quella soluzione, il fenomeno carsico entrerà nella fase di inabissamento. Provvisorio, c’è da scommetterci.

Tore Cherchi

Ex coordinatore del piano Sulcis

07.07.2020

 

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Andrea Colombino è il nuovo direttore sportivo del Carbonia Calcio. Trentanove anni, dopo aver svolto l’attività di osservatore professionista per Cagliari e Genoa, Andrea Colombino ha cominciato l’esperienza da direttore sportivo nella Torres nella stagione 2015/2016, culminata con una finale playoff in serie D. Successivamente, ha ricoperto il medesimo incarico con Atletico Uri e Latte Dolce Sassari.
Il nuovo direttore sportivo è già al lavoro con la società per la scelta dell’allenatore, dello staff e dei giocatori che andranno a formare la rosa della squadra che affronterà la nuova avventura nel prossimo campionato di serie D.

Foto Diario Sportivo

Nessun contagio e nessun decesso per il Covid-19, nelle ultime 24 ore, in Sardegna. 923 i tamponi eseguiti. Il numero complessivo dei casi accertati dall’inizio dell’emergenza resta così invariato, 1.371, così come quello delle vittime, 134.
In totale nell’Isola sono stati eseguiti 88.721 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 5, nessuno in terapia intensiva, mentre 8 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.216 pazienti guariti, più altri 8 guariti clinicamente. Non si registrano nuove vittime, 134 in tutto.
Sul territorio, dei 1.371 casi positivi complessivamente accertati, 254 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 101 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 78 a Nuoro, 877 a Sassari.

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Banca Credem, presente su tutto il territorio nazionale con più di 600 filiali presso le quali lavorano circa 6.000 dipendenti, assumerà oltre 100 figure tra le quali: Analisti dell’Esperienza del Cliente (Customer Experience Analyst), i quali dovranno gestire i processi volti allo sviluppo ed all’armonizzazione dell’esperienza del cliente nei suoi processi di acquisto, supportare il team di progetto e i responsabili di canale (fisico, telefonico, digitale), perfezionare le caratteristiche del prodotto e dei processi di vendita e post vendita, ottimizzare gli strumenti necessari per ascoltare e raccogliere le risposte dei clienti; Esperti Compliance Servizi di Investimento, che dovranno analizzare gli impatti delle principali regolamentazioni sulle attività prestate dal Gruppo sui servizi di investimento e la gestione collettiva, fornire pareri di conformità agli organi, agli uffici interni e alle società del gruppo, analizzare i nuovi prodotti, le iniziative e i processi; Coach di Innovazione e Designer di Servizi (Innovation Coach & Service Designer), che dovranno guidare il team attraverso le fasi del disegno di nuovi prodotti o servizi, garantire il rispetto del metodo e la velocità necessaria, collaborare con il team innovazione, etc. Inoltre Credem è sempre alla ricerca di…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_credem_7_20.html .

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Inizieranno domani e si concluderanno il giorno successivo (giovedì 9 luglio), dalle 9.00 alle 12.00, le due giornate di orientamento sulle lauree magistrali e sul post lauream della Facoltà di Studi umanistici.
Un’iniziativa che vedrà coinvolti docenti, studenti, specializzandi e dottorandi che illustreranno l’offerta formativa, con gli annessi sbocchi professionali, sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Università di Cagliari.
La giornata di domani sarà aperta alle 9.00, dai saluti della presidente della facoltà Rossana Martorelli e dalla presentazione dei corsi di laurea magistrale in Archeologia e Storia dell’arte, Filologie e letterature classiche e moderne, Filosofia e Teorie della comunicazione, Lingue e letterature moderne europee e americane, Scienze della formazione primaria, Storia e società, Traduzione specialistica dei testi.
Alle 15.00, invece, spazio all’illustrazione dei corsi magistrali in Scienze della produzione multimediale, Scienze Pedagogiche e dei servizi educativi, Psicologia clinica e di comunità. Alle 16.30, spazio alle scuole di specializzazione in Beni archeologici e in Psicologia della Salute. Chiuderà il pomeriggio la presentazione del Cediaf, il Centro istituito dall’Ateneo per l’alta formazione delle professionalità educative e del management della scuola.
Il 9 luglio, sarà la volta dei dottorati di ricerca: dalle 9.00, saranno presentati i percorsi dei dottorati in Storia, Beni culturali e Studi internazionali, Studi Filologico Letterari e Storico Culturali e in Filosofia, Epistemologia, Scienze Umane.
A chiudere, quattro seminari tematici dal titolo “La Psicologia in pillole” con Ferdinando Fornara, Jessica Lampis e l’introduzione di Cristina Cabras (coordinatrice del corso di laurea magistrale in Psicologia clinica e di comunità); “Lo scavo di Nora. Didattica, ricerca e valorizzazione” con Romina Carboni; “Scienze umane e Professioni digitali” con Gianni Fenu, Giampaolo Salice, Simone Ciccolone introdotti da Immacolata Pinto (coordinatrice dei corsi di laurea magistrale in Filologie e letterature classiche e moderne e Storia e società) e, infine, “La formazione alle professioni della comunicazione” con Antioco Floris ed Elisabetta Gola.
Antonio Caria

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La squadra di pronto intervento “5A” del distaccamento dei vigili del fuoco di Iglesias è intervenuta intorno alle 19.30 per spegnere l’incendio di un’auto in sosta a bordo strada sulla SP 1 in direzione Uta.
Le fiamme hanno avvolto l’auto, completamente distrutta, e si sono propagate innescando un rogo di vegetazione di circa 1000 metri quadri coinvolgendo sterpaglie uliveti e un vigneto.
Gli operatori della squadra VVF hanno provveduto allo spegnimento del rogo con un’APS (aupompaserbatoio) ed un automezzo fuoristrada dotato di modulo Aib (antincendioboschivo) alla bonifica e messa in sicurezza dell’area coinvolta e della sede stradale.
Nello spegnimento che ha coinvolto la vegetazione, per le operazioni di spegnimento e della bonifica dell’area hanno partecipato anche squadre dei volontari antincendio della Protezione civile ed una squadra della Compagnia barracellare.
Nessuna persona è rimasta coinvolta.
I vigili del fuoco hanno avviato gli accertamenti per stabilire le cause del rogo e tramite la sala operativa si sta provvedendo a rintracciare il proprietario.

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Domani, martedì 7 luglio 2020, le squadre di Abbanoa, a Buggerru, effettueranno un intervento di efficientamento nel nodo di rete situato all’incrocio tra via Roma e la strada provinciale. Tra le 8.30 e le 16.30 si verificheranno cali di pressione ed interruzioni dell’erogazione idrica nel tratto di via Roma tra la palazzina Ina e la località Malfidano.

Sarà cura dei tecnici di Abbanoa limitare le ore di sospensione qualora gli interventi dovessero essere completati in tempi minori rispetto a quelli previsti. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.