22 December, 2025

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«Questa è l’ultima settimana disponibile per decidere l’adozione di misure coordinate per le micro, piccole e medie imprese, se non si vuole correre il rischio che eventuali interventi successivi possano risultare tardivi per migliaia di loro.»

Lo dichiarano i consiglieri regionali del Partito democratico, che puntano il dito contro l’assenza di iniziative della Giunta Solinas e rilanciano la loro proposta di legge sul contributo a fondo perduto per le imprese.
«Le imprese sarde, a differenza di quanto sta accadendo nelle altre regioni, sono state abbandonate da una Giunta incapace, dopo due mesi di lockdown, di formulare una proposta di sostegno economico e un piano di ripartenzadenuncia il gruppo Pd -. Il nostro sistema economico è in gravissima difficoltà, in migliaia sono drammaticamente a rischio sopravvivenza e, come il Pd sta chiedendo da tempo, occorre subito un’iniezione consistente di liquidità, con un bonus a fondo perduto che dia respiro e crei i presupposti per la ripartenza. Abbiamo considerato di assoluto buon senso e responsabilità l’apertura al confronto, anche sulla nostra proposta di contributo al fondo perduto, dichiarata da una parte della maggioranza nel corso del Consiglio del 7 maggio scorso, ma a tutt’oggi, niente di più che un annuncio. Ora occorre essere conseguenti, altrimenti tanti sacrifici saranno resi vani.»
«La nostra proposta è chiara da tempo, a pieno e incondizionato sostegno al mondo delle imprese attraverso contributi a fondo perduto. Non è comprensibile e neppure giustificataconcludono i consiglieri del Partito democratico – la lentezza dell’azione politica della Giunta regionale che, inevitabilmente, ha effetti sull’intero sistema economico isolano, aggravando una crisi già di per sé drammatica. C’è da salvare il sistema delle imprese sarde e creare le condizioni per un piano di ripartenza credibile e che dia fiducia e speranza alle decine di migliaia di operatori economici. La Sardegna ce la può fare, ma occorre crederci e fare scelte coraggiose oggi.»

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Nel primo trimestre dell’anno in corso è proseguita la fase di ripiegamento della domanda di lavori pubblici che si era avviata nella seconda metà dello scorso anno e che, malgrado l’accelerazione di dicembre, si era attestata su un livello inferiore del 13% rispetto al 2018. Nei primi tre mesi del 2020 i bandi di gara promossi in regione sono stati 201, il 16% in meno rispetto al primo trimestre 2019, ampliando ulteriormente il divario e attestando la domanda trimestrale su uno dei livelli più bassi dal 2018: solo nel terzo trimestre 2018 e nel terzo 2019 il mercato era sceso sotto i 200 bandi promossi nel periodo. Guardando alla spesa invece il risultato del primo trimestre dell’anno in corso segna un livello eccezionale, pari a 421 milioni, in crescita esponenziale rispetto al corrispondente periodo del 2019. Si tratta di un risultato condizionato dalla pubblicazione di cinque maxi gare di Abbanoa per un importo complessivo di 306 milioni destinati al servizio di gestione e manutenzione degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane, di sollevamento fognario e di pretrattamento. Al netto di questo valore la spesa promossa nel trimestre sarebbe pari a 116 milioni, il 15% in meno rispetto al primo trimestre 2019.

«In sintesi commentano Francesco Porcu ed Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della CNA Sardegna e presidente di CNA Costruzioniil carattere determinante del mercato in questo primo scorcio del 2020 è stata la riduzione della domanda dei principali enti locali e la concentrazione della spesa, per lo più riferita a servizi integrati, in capo ad alcuni soggetti, come Abbanoa a febbraio 2020 o Anas. Un trend che consolida quello di fine anno scorso, con le maxi gare Consip pubblicate a dicembre per affidare i servizi di facility management dei grandi immobili in uso alle pubbliche amministrazioni ubicati nei territori comunali delle province di Nuoro, Oristano, Sassari, Sud Sardegna e della Città Metropolitana di Cagliari. Necessario ora per dare continuità e rilanciare il mercato semplificare le procedure e avviare un grande piano di investimenti pubblici.»

Le dimensioni degli appalti

A confermare il quadro di frenata generale che riguarda i (piccoli) committenti territoriali è il dato relativo alle fasce dimensionali: tutte le classi di lavori più piccoli segnano una contrazione rispetto al primo trimestre 2019, più forte per i micro appalti sotto i 150mila euro (-28% il numero e -32% la spesa a base di gara), e comunque importante per la classe immediatamente più grande (-23% il numero e -10% la spesa a base d’asta per i bandi di gara fino a 500.000 euro di importo). Crescono invece tutti i lavori di importo più grande, sia in termini numerici e soprattutto in termini economici: nel complesso, passano da 26 bandi promossi per lavori e opere di pubblica utilità sopra i 500 mila euro a 49, per un valore complessivo a base d’asta in crescita da 111 a oltre 400 milioni. L’incremento della spesa si fa più importante al crescere delle dimensioni delle gare, con aumenti del 125% per i tagli medio-grandi e del 309% per le grandi opere sopra i 5 milioni.

Tra queste si contano in 5 lotti Abbanoa per il servizio di conduzione e manutenzione degli impianti di depurazione, di cui 3 di importo superiore a 50 milioni, uno pari a 40,7 milioni e il quinto pari a 10,5 milioni. La sesta gara a superare la soglia dei 5 milioni è stata promossa dal comune di Osilo e si riferisce all’iniziativa di partenariato pubblico privato, nella forma di concessione di servizi, per la gestione del locale ex Montegranatico e appartamenti per vacanze (albergo diffuso). Ad animare la classi di lavori medio-grandi è l’ANAS con 8 gare di importo pari a 5 milioni di euro per la manutenzione della pavimentazione e per il risanamento strutturale di gallerie. Superano i 4 milioni altre due gare, promosse da due Comuni: si tratta di altre due iniziative di PPP per l’affidamento del servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione e di efficientamento termico promosse dal comune di Quartucciu e dal comune di Sennori.

Tabella 1. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per classi di importo  – Importi in milioni di €

Gennaio-Marzo 2019 Gennaio-Marzo 2020 Variazione %
Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Importo non segnalato 37 21 -43,2
Fino a 150.000 103 7 0,07 74 5 0,07 -28,2 -32,2 -5,7
Da 150.001 a 500.000 74 18 0,25 57 16 0,29 -23,0 -10,1 16,7
Da 500.001 a 1.000.000 9 6 0,67 16 11 0,71 77,8 88,6 6,1
Da 1.000.001 a 5.000.000 12 29 2,40 27 78 2,89 125,0 170,3 20,2
Oltre 5.000.000 5 76 15,16 6 310 51,70 20,0 309,3 241,1
TOTALE 240 136 0,67 201 180 421 -16,3 209,1 248,6

Fonte: Cna Sardegna                                                                                                              

I committenti

Aziende Speciali, in particolare Abbanoa, e ANAS si confermano anche nel 2020 i protagonisti del mercato regionale dei lavori pubblici, contribuendo a contrastando, le prime, il calo della spesa dei Municipi, e l’Anas a contenere la flessione della domanda dei principali committenti locali.

L’Anas, che aveva chiuso il 2019 con bilancio positivo, continua a consolidare la propria attività nell’isola, concentrata in questo avvio d’anno su interventi di manutenzione della rete esistente. Il saldo positivo delle Aziende Speciali è definito, come detto, dai maxi lotti del servizio di gestione degli impianti di depurazione di Abbanoa, ma si osserva anche una tenuta del numero delle gare, a definire quindi un mercato stabile.

Il bilancio dei Municipi mostra invece la difficoltà della domanda nella fase attuale: in tre mesi hanno promosso solo 132 gare, il 21% in meno rispetto al primo trimestre 2019, per un importo a base di gara inferiore del 7,5% rispetto a quei livelli.

In uno scenario di riduzione generale della domanda dei committenti locali, oltre al dato espansivo delle aziende speciali si segnala il risultato delle province, che in tre mesi hanno promosso 10 gare per micro interventi di importo medio inferiore a 300 mila euro.

Tabella 2. – Bandi di gara per opere pubbliche in Sardegna per committenti – -Importi in milioni di €

Gennaio-Marzo 2019 Gennaio-Marzo 2020 Variazione %
Numero* Importo Importo medio Numero* Importo Importo medio Numero Importo Importo medio
Amministrazioni territoriali 228 94 0,48 186 379 2,27 -18,4 305,0 370,5
Comuni 167 55 0,36 132 51 0,41 -21,0 -7,5 13,4
Province 6 1 0,22 10 3 0,26 66,7 94,3 16,6
Aziende Speciali 15 9 0,60 15 311 22,22 0,0 3.368,8 3.616,6
Regione 13 9 -30,8
Altri enti territoriali 27 28 1,34 20 15 0,76 -25,9 -48,3 -42,8
Grandi Committenze 12 43 4,72 15 42 3,20 25,0 -2,1 -32,3
Amministrazioni centrali 4 2 0,46 2 -50,0 -100,0
Anas e concessionarie 4 41 10,16 9 40 4,45 125,0 -1,4 -56,2
Altre Grandi Committenze 4 0 0,02 4 2 0,38 0,0 9.655,5 2.338,9
TOTALE 240 136 0,67 201 421 2,34 -16,3 209,1 248,6

Fonte: Cna Sardegna                                                                                                              * Compresi i bandi con importo non segnalato

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Il comune di Giba ha chiuso l’istruttoria delle 191 istanze presentate dai cittadini per la misura di sostegno al reddito regionale fino a 800 euro.

«Il lavoro svolto è stato immane – dice il sindaco, Andrea Pisanu -. Infatti, in queste settimane sono state presentate 191 istanze per l’esame delle quali è stato necessario un intenso lavoro interpretativo della Legge Regionale n. 12 del giorno 8 aprile 2020. Nei prossimi giorni verrà pubblicata la graduatoria relativa a tutte le domande finora presentate. Successivamente, si procederà alla liquidazione ed al pagamento della complessiva somma di € 108.000,00 (Cento-ottomila euro) che verrà erogata in favore dei cittadini beneficiari.»
«Nulla succede per caso! Soltanto l’impegno ed il lavoro degli uffici comunali coinvolti potevano portare ad un risultato finale di questo tipoconclude Andrea Pisanu -. In ogni caso, potranno essere ancora presentate istanze da parte di coloro che, in possesso dei requisiti, non hanno finora potuto farlo. Avanti tutta!»

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«Sono inaccettabili le esternazioni del sindaco di Assemini Sabrina Licheri che, in una nota pubblicata a mezzo Facebook dichiara che, i Sindaci dell’Area metropolitana di Cagliari non riapriranno le attivitàlo scrive, in una nota, Sara Canu, consigliere regionale della Lega -. Nel frattempo, il sindaco di Villaspeciosa, emana l’ordinanza di riapertura, delle attività consentite, dimostrando grande senso di responsabilità e vicinanza alle attività produttive del proprio territorio. Ho ricevuto il grido d’allarme, da parte di estetisti e parrucchieri, chiedo unitamente a loro, alla sindaca Licheri, la riapertura delle attività consentite, in modo da riportare la cittadina ad una graduale normalità.»
«Siamo tutti pronti a fare la nostra parte, vogliamo solamente lavorare, questo il grido di estetisti e parrucchieri di Assemini e dell’intera Area metropolitana di Cagliariaggiunge Sara Canu -. Ricordiamo inoltre che, la Regione Sardegna ha emanato le tabelle relative ai dati RT, dalle quali si evince per l’intera area metropolitana di Cagliari un 0,45 (Rt max consentito 0,50)
Le attività produttive non possono aspettare, è ora che si dia fiducia ai professionisti perché possano ripartire con tutte le dovute precauzioni per prestare le proprie professionalità nel rispetto di tutte le misure di sicurezza.»
«Non emanare le ordinanze di riapertura e vietare il lavoro, è anch’essa una presa di posizione ed un’assunzione di grande responsabilità conclude Sara Canu – che avrà ripercussioni sul tutto il tessuto economico comunale.»

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Dal 14 marzo sono 42.546 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 323 controlli: 83 nell’area di Cagliari, 5 Iglesias, 16 Oristano, 99 Sassari, 28 Tempio, 75 Nuoro, 17 Lanusei. Sono state sanzionate 16 persone (15 ad Oristano, 1 a Tempio), per un totale (dal 14 marzo) di 795.

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Continuano incessanti in tutto il territorio della Provincia i controlli per garantire l’osservanza delle misure di contenimento del Covid-19, anche in questa “Fase 2”. La Polizia di Stato, che durante tutto il periodo di emergenza sanitaria non ha mai distolto l’attenzione nei confronti dei fenomeni di criminalità diffusa, ha attuato un potenziamento dei servizi, nell’ottica di una sempre più efficace azione di prevenzione e di contrasto anche dei reati predatori e di spaccio di stupefacenti e ancora di più in una situazione in cui vi sono più opportunità di spostamento.

In questo contesto, nel corso della notte l’attenzione di un equipaggio della Squadra Volante è stata attirata da un’autovettura con a bordo delle persone, mentre transitava in Cadello. Durante il controllo, due dei passeggeri, un uomo e una donna, hanno iniziato a esternare segnali di nervosismo, tanto di indurre gli agenti ad approfondire accertamenti nei loro confronti. All’interno della borsa della donna i poliziotti hanno trovato un contenitore di plastica contenenti piccoli involucri con circa 3,5 gr di eroina, 1 gr di cocaina e la somma di 175 € suddivisa in banconote di piccolo taglio.

I due, A.C., 32enne, e S.C., 28enne, entrambi pregiudicati e già noti agli agenti per i loro precedenti di polizia, sono stati accompagnati in Questura dove, da un controllo più accurato, è stata rinvenuta la somma di 300 €, occultata nel reggiseno della donna.

Il controllo è stato esteso anche presso il domicilio della coppia, nel comune di Carbonia, dove sono stati rinvenuti due bilancini di precisione, 64 boccette di metadone da 20 mg ciascuna, altri 24 grammi circa di eroina e un’altra somma di denaro pari a 465 €, oltre a materiale vario per il confezionamento delle dosi.

I due sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e su disposizione del PM accompagnati presso la cassa circondariale di Uta, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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«E’ arrivata in gravi condizioni – con codice rosso per sospetto ictus – al Pronto soccorso dell’Aou di Sassari trasportata dal 118 e asintomatica per patologia respiratoria e febbre. Non c’erano cioè sintomi che la facessero rientrare nei criteri di caso sospetto così come previsto dalla “check list triage”, in uso al Pronto Soccorso. È per questo motivo che è stato seguito il percorso “non infetti”. La donna, dopo la consulenza del medico della Stroke Unit, è stata sottoposta a Tc e ad angioTc Tsa in Radiologia, per poi essere ricoverata nel reparto Stroke Unit. Ma durante tutto questo percorso assistenziale sono state adottate le misure precauzionali e l’utilizzo di protezioni individuali da parte di tutto il personale. Inoltre la paziente, già dall’arrivo, indossava una mascherina chirurgica; è stata attuata la sanificazione in Pronto soccorso e in Radiologia, così come avviene, più volte al giorno, quotidianamente. Il pronto soccorso non ha mai interrotto l’attività.»

A dirlo è il direttore del Pronto soccorso Mario Oppes che fornisce alcune delucidazioni sull’episodio avvenuto ieri e che ha visto arrivare in ospedale un’anziana donna ultraottantenne con Ictus e che, successivamente a un primo tampone, è risultata positiva al Covid-19. Ieri, invece, il secondo tampone ha dato esito negativo.

A dare informazioni ulteriori su quanto avvenuto ieri è il direttore della Stroke Unit, Antonio Manca, il quale fa sapere che «all’ingresso in reparto la paziente, sempre sulla barella del Pronto soccorso, è stata fatta entrare nella sala posta immediatamente subito dopo la porta di ingresso, adibita ai pazienti provenienti da percorso “pulito” ma con tampone naso-faringeo in corso. La signora non è mai entrata nell’open space, dove ci sono gli altri ricoverati. È stata sottoposta a tampone naso-faringeo e contemporaneamente a esami doppler transcranico e a trattamento fibrinolitico endovena».

Anche il direttore della Stroke Unit precisa che la paziente ha sempre tenuto la mascherina e che gli operatori indossavano guanti, mascherina e sovra-camice come prevede la procedura.

La paziente quindi è stata sottoposta a doppler transcranico che ha mostrato l’esito positivo della terapia prontamente prestata dai sanitari dell’Aou di Sassari. L’Ictus, infatti, è una patologia tempo dipendente che richiede una rapidità di intervento.

Nel pomeriggio di ieri, quando è stata comunicata la positività del primo tampone naso faringeo è stata trasferita nel reparto Covid+ della clinica di Malattie infettive, dove si trova attualmente. «Le sue condizioni restano gravi per la gravissima malattia cerebrale da cui è stata colpita ieri», fa sapere il direttore di Malattie infettive professor Sergio Babudieri.

Ieri sera, l’esito del secondo tampone analizzato dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Aou di Sassari ha dato esito negativo, oggi verrà ripetuto ancora insieme agli esami sierologici.

Intanto, il medico competente dell’Aou, Antonello Serra, hacome previsto in caso di accesso di un paziente risultato poi positivo – effettuato un sopralluogo in Pronto soccorso e in Radiologia. Qui «non sono state riferite manovre cagionevoli di dispersione di aerosol respiratori», ha fatto sapere, e ha avuto conferma che «la dotazione individuale degli operatori sanitari era conforme a quella prevista da disposizioni aziendali. Complessivamenteha concluso Antonello Serra l’assetto e l’atteggiamento di protezione, pur in una situazione di emergenza legata ai tempi ristretti da rispettare in casi del genere, è apparso adeguato».

Sono stati acquisiti i nomi degli operatori sanitari intervenuti da sottoporre a test Pcr.

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Sei consiglieri di minoranza, Luigi Biggio, Simone Saiu, Alberto Cacciarru,Federico Garau, Francesca Tronci e Bruna Moi, hanno inviato una lettera aperta al sindaco di Iglesias, Mauro Usai e, per conoscenza, al presidente del Consiglio comunale, Daniele Reginali, sulle problematiche connesse all’emergenza Covid-19.

«Alla luce di quanto emerso nel Consiglio comunale dedicato all’emergenza Covid-19 svoltosi in data 8/05/2020, ma soprattutto con riferimento a quanto da Lei detto circa la preoccupazione e la titubanza nel poter permettere, dalla data di lunedì 11 maggio, la riapertura di numerose attività produttive cittadine (parrucchieri, estetisti, commercianti, etc.)scrivono i sei consiglieri di minoranza -, ci sentiamo di dover ricordare quanto in questi due mesi gli Iglesienti abbiano compiuto un grande sforzo, ma soprattutto con grande diligenza abbiano rispettato tutte le regole imposte per questo periodo di quarantena forzata. Numerose sono state le attività commerciali costrette a chiudere e numerosi sono quei settori che non hanno avuto la possibilità di svolgere anche solo in maniera parziale il loro lavoro.»

«Questa emergenza sanitaria sta provocando una crisi economica senza precedenti, tante, forse troppe sono le attività commerciali che non riusciranno a ripartire. La nostra è una città che non può permettersi anche un solo giorno di ulteriore chiusuraaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Non dimentichiamoci del fatto che Iglesias vive grazie alle numerose partite iva che quotidianamente mandano avanti l’economia cittadina ma, soprattutto, grazie ad esse si manda avanti una moltitudine di servizi che arricchiscono l’offerta cittadina in periodo turistico. È grazie a loro, infatti, se ogni anno abbiamo la possibilità di ospitare una piccola fetta di turismo isolano, lo stesso turismo che permette di far conoscere la nostra città in tutta la Regione e non solo.»

«Immaginiamo e capiamo le preoccupazioni, ma non dimentichiamoci che anche un solo giorno di chiusura in più può significare la chiusura definitiva di un’attività, con annessa perdita di diversi posti di lavorosottolineano ancora ancora i sei consiglieri di minoranza -. Una sconfitta che il nostro territorio, ma soprattutto la nostra Iglesias non può permettersi. Non dimentichiamo che l’algoritmo “RT”, i cui dati sono stati diffusi ieri, è rispettato. Iglesias, infatti, così come la stragrande maggioranza dei Comuni sardi è “Non classificabile” per la mancanza di contagi. Le linee guida sono già state predisposte e molti comuni del nostro territorio hanno deciso la riapertura. Non troviamo corretto che venga interpellato il Prefetto o rispettare passaggi non previsti, quando la stessa ordinanza regionale prevede la possibilità di revocare il provvedimento della riapertura nella malaugurata ipotesi in cui qualcosa non dovesse funzionare.»

«La responsabilità dei nostri concittadini, farà il resto. La stessa responsabilità che è stata da Voi rivendicata per la riapertura delle librerie. Oggi più più che mai, Iglesias ha bisogno di ripartireconcludono i sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias –. Rinnovando la nostra disponibilità, attendiamo un vostro segnale ed una vostra eventuale decisione.»

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In apertura dell’evento organizzato dal Parlamento europeo che celebra la Giornata dell’Europa, il presidente David Sassoli, insieme alle ONG che lavorano quotidianamente per salvare vite umane e proteggere le persone più vulnerabili in tutta Europa, ha sottolineato l’importanza che, oggi più che mai, riveste il messaggio di Schuman per gli europei: «Mai quanto in questo momento risuonano attuali le parole con cui Robert Schuman ha aperto la sua dichiarazione il 9 maggio di 70 anni fa. Solidarietà, uguaglianza, condizioni uguali per tutti, sono le parole che ripete nel suo intervento gettando le basi per la costruzione della futura Unione europea. L’unica cosa che potrà salvarci e permettere di risollevare le nostre economie e proteggere i nostri cittadini è la consapevolezza che dobbiamo camminare insieme, più spediti rispetto al passato. Ma senza una risposta comune nessuno potrà risollevarsi. Dovremo essere capaci di mobilitare una grande quantità di risorse in grado di far ripartire velocemente un’economia completamente bloccata. E dovremo farlo velocemente, perché i cittadini, le imprese non possono aspettare».  

Il Presidente ha parlato della necessità di avviare il processo di ricostruzione intorno al modello sociale europeo: «La crisi economica e finanziaria ha portato all’aumento della disoccupazione e la crescita delle disuguaglianze sia tra le nazioni che all’interno di esse. Dobbiamo ripartire dai giovani e dalle donne che rischiano di essere fortemente penalizzati e ai quali deve andare tutto il nostro sostegno concreto. Non vogliamo che la presenza delle donne nelle nostre società venga compromessa e ci faccia tornare indietro. Un grande sforzo dovrà essere fatto nel rafforzamento dello stato sociale. Non partiamo da zero. Pensate ai milioni di disoccupati negli Stati Uniti che da un giorno all’altro si sono trovati licenziati e senza l’assicurazione sanitaria abbandonati a loro stessi. Da noi la sanità pubblica è un aiuto fondamentale, insieme a molteplici meccanismi di sostegno utili a proteggere la vita dei nostri cittadini. Non partiamo da zero ma sentiamo adesso più di prima la necessità di rafforzare il nostro modello sociale come un bene primario prezioso da difendere per non lasciare indietro nessuno».

Il presidente del Parlamento europeo ha invitato i leader politici a ritrovare il coraggio dei padri fondatori: «È nelle difficoltà che va imbracciato il coraggio e vanno trovate le risorse per ripartire. E alla nostra generazione è adesso richiesto di trovare il coraggio che fu dei nostri fondatori, di gettare lo sguardo verso l’ignoto per rafforzare un progetto a cui molti nel mondo guardano come a un esempio di pace, solidarietà e prosperità».

È il diritto europeo, garanzia del rispetto della democrazia e dei nostri valori, nonché tutela dei diritti dei cittadini europei. É il diritto europeo il più grande investimento sulla nostra libertà. E la difesa del diritto europeo passa innanzitutto per il rispetto degli organi giurisdizionali, prima tra tutti la Corte di Giustizia, le cui decisioni sono vincolanti per tutti e che tutti devono impegnarsi ad osservare.

David Sassoli ha sottolineato, infine, il lodevole lavoro della società civile e dei singoli cittadini di fronte alla crisi«Se c’è una cosa che questa crisi sanitaria ha mostrato agli occhi dei cittadini è che l’Europa ha già dentro una grande risorsa. Parlo della società civile. Donne e uomini che si sono rimboccati le maniche mettendosi a disposizione per sostenere chi era in difficoltà. 70 anni fa siamo partiti dicendo “mai più la guerra”; 70 anni dopo dobbiamo dire “mai più morti per fame e mai più morti nel Mediterraneo. Le persone e la società civile sono il motore del progetto europeo. Solo ripartendo dal basso potremo riformare l´Unione mettendo al centro gli interessi dei cittadini europei. È nostro compito rilanciare il principio della democrazia partecipativa. Questi sono i valori da cui l’Europa deve ripartire. La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare ad essere strumento per migliorare la vita delle persone. La nostra conferenza dovrà vivere di un dibattito intenso e dal basso, non nel chiuso di un circolo accademico o di un semplice dibattito istituzionale. Riformare la democrazia, questo è l’obiettivo da perseguire. E dobbiamo farlo mettendo in campo strumenti utili che prevedano meccanismi rapidi di decisione. Il diritto di veto, nel funzionamento del processo decisionale europeo, è uno strumento anacronistico e questa crisi, con la necessità di misure urgenti e tempestive, ne è una dimostrazione lampante».

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«La Regione completerà entro il 15 maggio l’istruttoria delle domande per la richiesta di cassa integrazione.»

È l’impegno preso dall’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, nel corso di una conferenza stampa – tenuta in videoconferenza – alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

«Il ritardo dei pagamenti ha precisato l’assessore Alessandra Zeddanon è certo da attribuire agli Uffici dell’assessorato del Lavoro, bensì a un disallineamento fra i dati trasmessi dagli stessi al sistema Inps, che non aggiorna in tempo reale il report con la pubblicazione delle domande decretate ed approvate, generando confusione e diffondendo notizie inesatte tra aziende e contribuenti che sono ancora in attesa di un riscontro relativo al riconoscimento o meno della misura.»

«Ad oggi le pratiche determinate sono circa 6.000 su 13.000 – ha proseguito l’assessore regionale del Lavoroè sempre stata una nostra priorità dare risposte concrete a migliaia di cittadini sardi senza occupazione e ad altrettante imprese che hanno cessato la loro attività già da 2 mesi, rinunciando a una parte decisamente importante del proprio fatturato.»

«La nostra Regione sta portando avanti in modo tempestivo e con diverse misure le azioni per sostenere l’economia della nostra Isola, ma è necessario intervenire attraverso l’immediata erogazione della Cig da parte dell’Inps per evitare una ulteriore situazione di tensione che si aggiungerebbe a quella che già vivono le fasce più deboli della popolazione sarda», ha aggiunto Alessandra Zedda.

In questo scenario rientra l’accordo recentemente siglato con la Commissione regionale Abi Sardegna, che costituisce un Fondo regionale di garanzia per favorire l’anticipazione delle indennità a tutti i lavoratori in cassa integrazione. «Si tratta dell’attivazione di una nuova linea di garanzia del Fondo regionale con una dotazione finanziaria fino a 10 milioni di euro destinati alle garanzie per l’innovazione e l’inclusione sociale che consente l’utilizzo per la concessione di garanzie a banche e/o enti pubblici a favore di persone fisiche, laddove queste facciano richiesta per l’anticipazione di denaro al settore bancario e finanziario a fronte di indennità di cassa integrazione guadagni Covid-19 o altre forme di sostegno al reddito», ha concluso l’assessore Alessandra Zedda.