24 December, 2025

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Sono 874 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 123, i pazienti in terapia intensiva 24, gli ospedalizzati complessivamente 147, 642 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 789, 45 i nuovi attualmente positivi, 44 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 41. I tamponi effettuati sono 6.789. 

Sul territorio, dei 874 casi positivi complessivamente accertati, 144 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+10 rispetto all’ultimo aggiornamento), 63 nel Sud Sardegna, 20 a Oristano (+1), 62 a Nuoro, 585 (+38) a Sassari.

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Scattano le nuove regole della Regione sulla gestione dei rifiuti urbani su tutto il territorio regionale relativamente alle persone positive al virus o in quarantena obbligatoria.

«Le prevede l’ordinanza emessa ieri dal presidente Christian Solinas, sulla base – chiarisce il Presidentedel Rapporto ISS Covid-19 n. 3/2020, recante “Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2”, con il quale l’Istituto Superiore di Sanità ha individuato specifiche modalità gestionali per la raccolta dei rifiuti urbani prodotti dalle persone positive al tampone o in quarantena obbligatoria.»

«L’ordinanza – aggiunge il presidente della Regione -, prevede una serie di norme a tutela della cittadinanza e degli operatori addetti al trattamento e allo smaltimento.»

«I rifiutichiarisce l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis -, devono essere prioritariamente conferiti a termovalorizzazione e in subordine, agli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) se garantiscono l’igienizzazione del rifiuto nel corso del trattamento biologico (ad esempio tramite biostabilizzazione) e la protezione degli addetti dal rischio biologico, nonché agli impianti di sterilizzazione o direttamente in discarica senza alcun trattamento preliminare.»

Pertanto nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria deve essere interrotta la raccolta differenziata e tutti i rifiuti urbani, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti, rotoli di carta, teli monouso, mascherine e guanti, devono essere considerati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Per la raccolta dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica, possibilmente utilizzando un contenitore a pedale.

I sacchetti dovranno essere chiusi adeguatamente utilizzando guanti monouso, senza comprimerli e attraverso legacci o nastro adesivo, avendo cura di evitare l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i rifiuti. I sacchetti dovranno essere conferiti quotidianamente come da procedure già in vigore (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada). I Comuni interessati dovranno conseguentemente adeguare i calendari di raccolta dei rifiuti urbani alle esigenze di ritiro quotidiano dei soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria.

La competente autorità sanitaria comunica tempestivamente ai Comuni competenti i nomi e gli indirizzi dei soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria al fine di consentire l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati confezionati come riportato nel provvedimento.

Per le abitazioni in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, non dovranno essere interrotte le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata.

Tuttavia, a scopo cautelativo, fazzoletti o rotoli di carta, mascherine e guanti eventualmente utilizzati, dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati.

L’ordinanza emessa ieri dal presidente Christian Solinas ha validità sino al 31 luglio 2020, salvo proroga esplicita.

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La Giunta regionale ha rivisto i tagli ai centri impegnati nella riabilitazione, con una rimodulazione delle tariffe alle strutture. Una decisione che viene incontro alle richieste del consigliere del Partito sardo d’azione Gianfranco Nanni Lancioni.

«Con questo provvedimentospiega Nanni Lancioni l’esecutivo rimette nelle condizioni di operare i poli impegnati nell’assistenza dei soggetti svantaggiati. Una risoluzione attesa, perché questi centri non vanno lasciati soli, soprattutto in questa fase di emergenza.»

Una boccata d’ossigeno per l’erogazione di servizi di importanti realtà che si ritagliano in diverse parti della Sardegna, su tutti la struttura Gesù Nazareno di Sassari e la residenza Santa Maria Bambina del Rimedio a Oristano.

«Nessun taglioconclude Nanni Lancioni -. Sono convinto che le strutture convenzionate, che da sempre assicurano la quantità coniugata alla qualità delle prestazioni rese, vadano salvaguardate. La decurtazione è stata rivista, con il ripristino delle risorse utili a portare avanti l’assistenza.»

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Il Governo ha stanziato 400 milioni di euro a favore dei Comuni a titolo di “Misure urgenti di solidarietà alimentare”, che si concretizzano in “buoni spesa”, disponibili tra circa una settimana, e l’acquisto di spesa da parte delle associazioni in rete con il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.

Il comune di Carbonia ha acquistato i “buoni spesa” dalla società Edenred.

Gli esercizi commerciali già convenzionati con la suddetta società sono automaticamente inseriti nell’elenco delle attività commerciali in cui è possibile utilizzare i buoni spesa.

Tutti gli operatori economici che si trovano nel territorio del comune di Carbonia e sono abilitati al commercio al dettaglio di generi alimentari e altri beni essenziali, e che non risultano tra i convenzionati con la suddetta società, possono chiedere l’inserimento nell’elenco aperto inviando via email all’indirizzo: TicketClientiRoma-IT@edenred.com le seguenti informazioni:

– Partita Iva
– Ragione Sociale
– Nome e cognome del legale rappresentante
– Insegna del locale
– Telefono
– Indirizzo e-mail
-Tipologia di licenza commerciale
– Indicazione se si tratta o meno di cambio di gestione (in tal caso segnalare la Partita Iva della precedente gestione).

In questo modo l’elenco delle attività commerciali dove poter utilizzare i buoni spesa sarà il più ampio possibile.

Per qualsiasi ulteriore informazione e per segnalare eventuali difficoltà nella compilazione della richiesta, gli esercizi commerciali possono contattare i nostri uffici, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00, al seguente numero telefonico: 0781 694270.

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Per far fronte all’emergenza Coronavirus è necessario l’impegno congiunto del maggior numero possibile di operatori, che hanno messo in campo tutte le loro forze e i loro servizi per accendere la macchina della solidarietà e dare concreta attuazione al concetto di “Carbonia Solidale”.

I risultati sono evidenti: si moltiplicano le iniziative di solidarietà a favore delle persone che si ritrovano in ristrettezze economiche acuite dall’emergenza sanitaria Covid-19; sono sempre più numerose le attività di assistenza, consulenza e supporto svolte dal Centro Operativo Comunale di Protezione Civile e dall’ampia gamma di associazioni di volontariato che intorno ad esso gravitano.

Nella locandina allegata il comune di Carbonia elenca i principali servizi di pubblica utilità attivati a favore della cittadinanza:

 Centro Operativo Comunale di Protezione Civile: 347.3855336 (attivo 24 ore su 24);

Carrello solidale: in numerosi supermercati cittadini si possono donare beni di prima necessità, che il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile – attraverso le associazioni di volontariato – provvederà a distribuire alle persone in difficoltà;

Fondo solidale Emergenza Covid-19 con istituzione di un conto corrente dedicato per aiutare le famiglie bisognose;

Servizio di prossimità: consegna della spesa a domicilio tramite convenzioni con le associazioni.

A questi importanti strumenti si aggiungerà a breve la distribuzione dei “buoni spesa”.

Sono attivi, inoltre, i seguenti servizi: • assistenza psicologica e informativa da parte dell’ATS con il numero verde 800.630.622;

• il Centro Antiviolenza donne al numero di telefono nazionale 1522.

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Si è spenta serenamente all’età di 98 anni una delle ospiti della Casa di riposo Nostra Segnora de su Meraculu risultate positive, pochi giorni fa, al controllo dei tamponi per il coronavirus e assistita fino alle sue ultime ore dal medico di base e dal personale infermieristico. La paziente, quasi centenaria e originaria di Posada, è venuta a mancare stanotte mentre riposava.

«Le mie cristiane condoglianze, unite alla preghiera, vanno ai familiari, con la certezza che oggi la cara sorella scomparsa, morta al tempo e allo spazio, vive l’eternità nella resurrezione e gode della visione del volto glorioso di Dio Padre», così il parroco di Bitti, don Totoni Cossu.

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10.000 kit per i test del Covid-19 sono arrivati questa mattina al porto di Cagliari per essere destinati ai laboratori del sistema sanitario regionale impegnati nella lotta contro l’epidemia. Il carico, frutto di una donazione alla Regione, è stato consegnato dalla Croce Rossa Italiana alla Protezione civile per il trasporto all’Azienda Ospedaliera Brotzu, dove i kit saranno conservati e poi distribuiti.

«I testspiega il presidente della Regione, Christian Solinassono uno strumento indispensabile per l’individuazione dei contagi e per il contenimento dell’epidemia. La Sardegna è impegnata con tutti i mezzi a far fronte alle necessità legate all’emergenza. Oggi riceviamo un contributo prezioso e il mio ringraziamento, a nome di tutti i Sardi, va alla Croce Rossa Italiana per gli alti valori che da sempre esprime e la solidarietà verso il nostro popolo.»

«Le scorte ricevute oggiprecisa l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddusaranno distribuite ai laboratori secondo le necessità e i carichi di lavoro. Un apporto importante al nostro sistema sanitario che deve fare i conti con le difficoltà negli approvvigionamenti da Roma, sempre più un problema nazionale. Continuiamo a ricevere grande solidarietà verso la nostra Isola e siamo impegnati a coordinare ogni azione che possa dare forza al nostro territorio in questa emergenza. Il mio ringraziamento personale va al presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, e al commissario per la Sardegna, colonnello Sergio Piredda.»

 

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E’ ancora senza risposta la richiesta fatta dai medici diabetologi della Sardegna verso l’assessorato regionale della Sanità, per poter attivare il servizio di “televisita” ai malati sardi di diabete mellito.

Infatti, con una missiva, inoltrata due settimane fa, le Società scientifiche di riferimento della diabetologia – AMD (Associazione Medici Diabetologi), SID (Società Italiana di Diabetologia) e SIE (Società Italiana di Endocrinologia), chiesero all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, al direttore generale dell’Assessorato, Marcello Tidore, e al commissario straordinario dell’ATS, Giorgio Steri, di “autorizzare urgentemente, per tutti i Servizi di diabetologia presenti in Sardegna, la teleassistenza a favore delle persone con diabete”. La stessa comunicazione, a inizio di questa settimana, è stata mandata al presidente della Regione, Christian Solinas. 

«Dopo circa 15 giorni – affermano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois, rispettivamente Presidenti regionali dell’Associazione Medici Diabetologi e della Società italiana di diabetologianon abbiamo ricevuto riscontri o risposte. In pratica il nostro appello è rimasto inascoltato.»

Secondo gli specialisti della diabetologia, le persone affette da diabete sono ancora tra le categorie più a rischio per gli esiti fatali dell’infezione da Coronavirus. Mantenere un buon compenso, sicuramente con più difficoltà date le limitazioni imposte dal contenimento della pandemia a tutti i cittadini italiani, è ancora la ricetta più efficace per diminuire il rischio.

«Malgrado ciò – continuano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois – gli amministratori regionali, chiamati direttamente in causa dalle associazioni scientifiche diabetologiche, non danno segno di interesse in questa situazionePurtroppo, per alcuni amministratori delle Aziende sanitarie, la chiusura degli ambulatori alle visite programmate, con esclusione delle urgenze/emergenze, si traduce in una riduzione del personale che viene messo in ferie o in recupero o resta a disposizione per altri incarichi. Ma chi seguirà i diabetici se si svuotano le diabetologie?»

Negli ambulatori di Diabetologia, infatti, quotidianamente si applica la telemedicina: chiusi alle visite non urgenti, i diabetologi e gli infermieri contattano i pazienti telefonicamente per organizzare la “televisita”. Durante questa si condivide attraverso il web il monitoraggio delle glicemia con sensori  o con il controllo classico, i referti di esami e visite e le eventuali modifiche terapeutiche.

«Il riscontro che le persone hanno di questa iniziativa, siano esse i diabetici o i loro familiari e caregiver – rimarcano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois – è di assoluta sorpresa, piacere e gratitudine per questa assistenza “vicina” ai loro bisogni anche se necessariamente “distante“. Anche le persone che sfortunatamente hanno avuto una nuova diagnosi di diabete sono sostenute in questa fase carica di preoccupazioni e di timori caratteristica di chi scopre di avere una malattia che lo accompagnerà durante tutta la vita

Per i medici della Diabetologia, tutto questo sistema comporta una presenza degli Operatori a pieno orario nel Servizio, garantendo il distanziamento a tutela di tutti. L’attività, infatti, risparmia accessi diretti dai Medici di Medicina Generale o nei Pronto Soccorsi e permette di organizzare e presidiare l’onda d’urto delle richieste che certamente ci sarà alla riapertura dell’attività ordinaria degli ambulatori.

Alla pressante richiesta degli Operatori diabetologici si unisce anche il richiamo agli Amministratori delle Associazioni dei pazienti (Coordinamento dei Diabetici sardi” e “Rete sarda diabete).

«Il riconoscimento di questa modalità di lavoro -– rimarcano all’unisono le Associazioni dei Medici diabetologi e quelle dei pazientideve essere una priorità dei nostri Amministratori regionali e locali, perché risponde alle esigenze di tutela della salute delle persone con Diabete mellito.»

«Come ripetuto più volte, le malattie, sia croniche che acute, non si eclissano di fronte alla pandemia – concludono l’associazione medici diabetologi, la Società italiana di diabetologia, il coordinamento dei diabetici sardi e la Rete sarda diabete – e gli strumenti tecnologici possono essere una risposta “sicura” in questo momento di emergenza. Nessuno deve restare indietro, non sarà una battaglia vinta se ci difendiamo dal virus ma abbiamo le complicanze di un diabete non ben controllato.»

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Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio per la verifica dell’osservanza delle disposizioni finalizzate al contenimento della diffusione del Coronavirus, la sera del 24 marzo la Volante del Commissariato di Carbonia ha notato un’autovettura con a bordo due persone in una zona solitamente frequentata da assuntori di stupefacenti. Il conducente della stessa, accortosi della presenza della Volante, partiva a gran velocità, sottraendosi al controllo.

Dalla targa del veicolo i poliziotti sono risaliti all’intestataria, E.T., 36 enne e residente in un paese del circondario. La donna, interrogata poi dagli agenti, ha raccontato di soffrire di una grave allergia alimentare e che quella sera aveva ingerito accidentalmente del cibo che le aveva provocato una grave reazione e che per quello il convivente, A.P. di anni 34, aveva dovuto prendere la sua macchina e recarsi a Carbonia in emergenza, per reperirle il farmaco antistaminico necessario a superare una crisi respiratoria. In casa non conservava neanche una confezione per le emergenze, perciò era necessario recarsi nella farmacia del centro di Carbonia, notoriamente aperta tutti i giorni fino a tarda sera. Il compagno, a sua volta, per giustificare la presenza del veicolo in zona completamente diversa da quella dove si trova quella farmacia, ha raccontato agli agenti, attestandolo nel modulo di autocertificazione, di averla trovata chiusa e di aver acquistato il farmaco in altra farmacia, di cui però non era in grado neanche di mostrare lo scontrino, giustificandosi di non essersi fermato al controllo perché, preso dalla situazione di emergenza, non si era accorto della presenza della Volante.

Insospettiti dalle numerose incongruenze del racconto, gli agenti del Commissariato hanno svolto quindi le opportune verifiche, anche presso le farmacie indicate dall’uomo, non trovando, all’esito degli accertamenti, alcun riscontro circa quanto riferito da entrambi.

Il tentativo maldestro di coprire un’uscita non giustificata dall’abitazione è quindi costato alla coppia non solo una sanzione amministrativa per aver violato le disposizioni sulle misure di contenimento Covid-19, ma anche la denuncia per le false dichiarazioni rese agli agenti. Inoltre, l’uomo è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria anche per non essersi fermato all’ALT dei poliziotti.

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Nasce easycarepiu.it la piattaforma gratuita per la gestione delle richieste di aiuto. Easycarepiù è un prodotto creato da Easy Holidays srl, società interamente italiana che opera nel campo del turismo con sede a Novara e Due Metri sas, web agency con sede a Sanremo. Il sistema è stato creato da Graziano Poretti, Marco Boeri e Marcello Barbieri, tutti ragazzi over 55.

Si propone di aiutare a gestire l’emergenza e le richieste di aiuto delle persone sole, ammalate o fragili. La piattaforma, gestita dal Comune attraverso i Coc, consente di inserire la richiesta di aiuto di veicolarla immediatamente al volontario che se ne occuperà e di garantire in maniera veloce ed efficace la risoluzione del problema in tempi brevi.
La piattaforma è intuitiva e non occorrono particolari conoscenze informatiche, si impara ad usarla in pochi minuti e si diventa operativi subito.
Il metodo è semplice, il portale recepisce la richiesta di aiuto con un click, la assegna al primo volontario libero, la centrale si occupa di contattare il richiedente aiuto per indicare il nome del volontario che eseguirà la richiesta, (serve per evitare truffe ai danni degli anziani). Il volontario la esegue e da conferma alla centrale. Si possono gestire in contemporanea decine di richieste assegnandole ai relativi volontari.
I promotori hanno creato questa piattaforma perché in giorni difficili come quelli che stiamo vivendo, tutti siamo chiamati a dare una mano. Non essendo medici o infermieri ma informatici, hanno trovato questa soluzione che ha già avuto una ventina di adesioni da tutta Italia.