22 December, 2025

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Il presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Edoardo Tocco, ha chiesto un incontro ai direttori generali degli ospedali del capoluogo per discutere della riforma sanitaria e di tutte le novità che riguardano gli ospedali cagliaritani.

«Sono stato vicepresidente della commissione Sanità in Regione per cinque anni, e sono a conoscenza delle problematiche che riguardano gli ospedali cagliaritani – spiega Edoardo Tocco -. Convocherò a breve in Consiglio i direttori generali degli ospedali, perché tutta l’Assemblea deve essere informata e, soprattutto, deve partecipare alla discussione su quello che sarà il futuro degli ospedali della nostra città.»

Una questione di grande attualità, alla luce della riforma sanitaria che ha interessato tutta la Sardegna: «Il Consiglio del capoluogo sardo ha non solo il diritto, ma anche il dovere di capire nel dettaglio come cambierà la Sanità a Cagliari in virtù di questa riforma. Per questo ho invitato i direttori generali degli ospedali, i quali spiegheranno a tutti i consiglieri le novità di questa riforma, che sono certo porterà ottimi risultati. È mia intenzione invitare anche l’assessore regionale alla Sanità, che sono certo non mancherà».

I problemi da risolvere sono tanti: «A Cagliari sono presenti situazioni per le quali è necessario fare chiarezza una volta per tutte. Dal futuro dell’ospedale Civile, al Brotzu, dove in alcuni reparti il personale è costretto a districarsi tra mille difficoltà. E poi la questione sicurezza al Santissima Trinità – conclude Edoardo Tocco -, la salvaguardia delle specializzazioni presenti all’ospedale Marino, quale sarà la sorte del Binaghi, e tante altre questioni che vanno affrontate prima possibile».

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La capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Desirè Manca, ha presentato un’interrogazione sulla nomina del direttore sanitario dell’AREUS.

«Un direttore sanitario di un ente privato nominato direttore sanitario di un’azienda regionale. È possibile? – chiede Desirè Manca -. Secondo le norme dettate dalle legge sembrerebbe di no, in quanto sarebbero presenti cause di inconferibilità. Tuttavia, è questo quanto accaduto neanche un mese fa. Con la delibera n. 291 del 31 dicembre scorso il direttore generale dell’AREUS, l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna, ha nominato il direttore sanitario della stessa Azienda con decorrenza primo gennaio 2020. Una nomina che appare dubbia in quanto non rispetterebbe le cause di inconferibilità ed incompatibilità dettate dall’articolo 5 del decreto legislativo n° 39 dell’8 aprile 2013; il quale prevede che non si possano conferire incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo a coloro che nei due anni precedenti abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale.»

«Poiché è noto che il direttore sanitario neonominato ha svolto, fino al 31 dicembre 2019, l’incarico di direttore sanitario dell’ospedale Mater Olbia, ente privato accreditato e finanziato dal servizio sanitario regionale, la sua nomina come direttore sanitario dell’AREUS rischia di essere nulla. Pertanto, alla luce di una situazione particolare come questa, la Regione avrebbe dovuto richiedere il parere dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) prima di procedere» aggiunge Desirè Manca.

Desirè Manca chiede al presidente Christian Solinas ed all’assessore della Sanità Mario Nieddu, «se siano a conoscenza di quanto accaduto, se sia stato chiesto un parere all’ANAC in merito all’eventuale inconferibilità dell’incarico di cui è stato investito il direttore sanitario dell’AREUS e, qualora questo non sia stato richiesto, se non ritengano necessario che si provveda tempestivamente a richiederlo».

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Ricorso ai giudici amministrativi contro il diniego del ministero per i Beni e le attività culturali sul progetto di completamento della strada Sassari-Alghero. La Regione sceglie di affiancare al confronto politico anche quello giudiziario, per difendere un’opera considerata strategicamente fondamentale.

«La strada Sassari-Alghero rappresenta una delle principali arterie stradali dell’Isola, il cui completamento potrà consentire un adeguato collegamento dell’abitato di Alghero con la SS131 e con Sassari – afferma il presidente della Regione Christian Solinas -. Il mantenimento della sezione a quattro corsie lungo tutto il tracciato rappresenta, sottolinea il Presidente, una condizione non derogabile. Riteniamo il parere negativo gravemente lesivo per il completamento dell’opera, frutto di una errata interpretazione ed applicazione di una normativa di emanazione della Regione, ed in merito alla quale gli Uffici regionali avevano già fornito ampia documentazione al Ministero in fase istruttoria, dimostrando il rispetto delle prescrizioni del Piano paesaggistico.  Ritengo dunque indispensabile, a tutela degli interessi del territorio – conclude il presidente della Regione – porre in essere tutte le azioni possibili anche in sede giudiziaria, per chiedere l’annullamento del parere rilasciato.»

Il parere, a firma del Ministro, si esprime negativamente sulla proposta progettuale che prevede la realizzazione del tratto conclusivo, che collega Alghero con lo svincolo per Mamuntanas, con sezione a quattro corsie, in analogia alla restante parte dell’arteria. La parte conclusiva della strada dovrebbe invece essere realizzata restringendo la carreggiata a due corsie.

La decisione del Ministero si basa sulle interpretazioni ed applicazioni delle prescrizioni del Piano paesaggistico regionale, che non consente la realizzazione di nuove strade extraurbane con sezione a quattro corsie nella fascia costiera, nella quale appunto insiste la strada. Tale interpretazione non può trovare d’accordo la Regione.

«La decisione – dice l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia –, è stata assunta nonostante le nostre continue interlocuzioni sia con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente sia del Ministero per i beni culturali, ai quali è stata fornita tutta la documentazione che dimostra la necessità sia tecnica che economica che sociale di realizzare la strada con il mantenimento delle quattro corsie, e la sua legittimità e rispetto del piano paesaggistico. La posizione contraria è espressa a mio parere – aggiunge l’assessore Roberto Frongia -, con motivazioni assolutamente non supportate dalle disposizioni legislative o motivazioni tecniche. Abbiamo il dovere di colmare quel gap infrastrutturale che fino a oggi è stato freno allo sviluppo. È per questo che il ricorso rappresenta un atto dovuto, una risposta alle esigenze dei sardi e della Sardegna. La nostra Isola – conclude Roberto Frongia – ha urgente necessità di quelle reti indispensabili per le imprese e per le famiglie che rappresentano la base su cui può poggiare una vera ripresa economica.»

La strada di collegamento Sassari-Alghero ha la sua genesi negli anni ’80 e nasce con sezione a quattro corsie. Il primo tratto fra Sassari ed Olmedo venne aperto nel 2003 e nello stesso anno fu approvato, ed ottenne tutte le autorizzazioni necessarie, il progetto di completamento da Olmedo ad Alghero. L’insufficienza di fondi consentì di realizzare solo in parte la strada, precisamente fino allo svincolo per Mamuntanas, aperto al traffico nel 2013.

Nel 2014, a seguito del reperimento delle risorse necessarie, fu redatto il progetto per la realizzazione del tratto finale, già ricompreso nel precedente progetto. Vi è stato un aggiornamento nel marzo del 2018 e l’istanza al ministero dell’Ambiente per l’espletamento della procedura di valutazione di impatto ambientale. Nell’ambito di tale procedura si è espresso negativamente il ministero dei Beni culturali, sulla scorta di considerazioni che sono state oggetto di ampie discussioni e divergenze con l’assessorato dei Lavori pubblici e con l’assessorato all’Urbanistica.

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Con due precedenti bandi, nell’ambito del progetto “Reti per la sicurezza del cittadino e del territorio”, finanziato con fondi comunitari Po Fesr 2014-20, 368 dei 377 Comuni sardi sono stati finanziati per dotarsi di impianti di videosorveglianza urbana, che dovranno essere raccordati con un nodo centralizzato di controllo, supervisione e monitoraggio realizzato dalla Regione.

«Il nodo – spiega l’assessore regionale degli Affari generali, Valeria Satta – utilizzerà la Rete telematica regionale (Rtr) come piattaforma di comunicazione per rispondere all’esigenza espressa dalle Prefetture e dai Comuni di poter disporre di sistemi evoluti e centralizzati. Il nodo costituisce il raccordo di tutte le reti dei Comuni della Sardegna, realizzando un unico punto di monitoraggio a disposizione delle forze dell’ordine. Per stabilire le modalità operative di utilizzo, prossimamente, verrà stipulata una convenzione tra la Regione e le Prefetture responsabili dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica. Inoltre, la creazione di questa infrastruttura, oggi riservata alla videosorveglianza, in futuro potrebbe essere utilizzata, per implementare un modello di ‘Smart region’, anche per altre iniziative.»

«Abbiamo deciso di completare il programma di interventi precedentemente avviato – prosegue l’assessore Valeria Satta – perché alcuni Comuni erano rimasti fuori dai due bandi, non potendo realizzare l’impianto di videosorveglianza locale né l’interconnessione con il nodo centralizzato. La sicurezza dei cittadini e nei territori è un tema particolarmente importante e la videosorveglianza rappresenta uno strumento fondamentale da migliorare grazie alle nuove tecnologie

Il finanziamento di 415mila euro è destinato a nove enti locali per impianti di videosorveglianza dedicati al monitoraggio di spazi aperti in luoghi pubblici, da realizzare entro il 30 giugno 2021: Loculi (35mila euro); Lula (45mila euro); Mogorella (35mila euro); Monastir (70mila euro); Ollolai (45mila euro); Onanì (35mila euro); Orgosolo (70mila euro); Urzulei (45mila euro); Villa Sant’Antonio (35mila euro).

Oltre ai finanziamenti direttamente concessi agli enti locali, considerando che non tutti i Comuni sono attualmente collegati alla Rete regionale, la Giunta ha già stanziato 7 milioni 39.400 euro per il collegamento in fibra ottica alla Rtr delle sedi comunali.

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Conoscere e capire quei meccanismi immunitari che sono coinvolti nei processi attraverso cui avvengono le alterazioni, che portano allo stabilirsi e allo svilupparsi di molte malattie oncoematologiche, può aiutare a realizzare specifici percorsi di immuno-terapia. Un vantaggio che si traduce in un impatto determinante sulla prognosi e sulla qualità di vita di molti pazienti onco-ematologici.

Questo il tema che sarà messo in evidenza nel corso-convegno che si aprirà il 24 gennaio, alla Camera di Commercio di Sassari ed avrà come titoloProspettive immunologiche in onco-ematologia. L’incontro, organizzato dalla struttura complessa di Ematologia dell’Aou di Sassari diretta dal professor Claudio Fozza, si aprirà alle 8,30 e, dopo i saluti istituzionali si concentrerà in tre sessioni, due mattutine e una pomeridiana.

Tre momenti che consentiranno di concentrare gli interventi dei relatori sui meccanismi immunitari nella patogenesi delle malattie onco-ematologiche, sull’immunoterapia nelle neoplasie linfoidi quindi sull’immunoterapia nelle neoplasie non linfoidi.

«Negli ultimi anni – afferma Claudio Fozza – è sempre più chiaro che specifici meccanismi immunitari sono profondamente coinvolti nella patogenesi di molte malattie oncoematologiche. Questa consapevolezza coinvolge quasi tutti i principali sottotipi di patologie attualmente caratterizzabili, partendo dalle diverse varietà di malattie linfoproliferative per arrivare, solo più recentemente, a neoplasie di origine mieloide come le sindromi mielodisplastiche e la leucemia acuta mieloide»conclude il docente.

Gli esperti, numerosi quelli isolani e dalla penisola, che si alterneranno al tavolo dei relatori parleranno di mieloma multiplo, sindromi mielodisplastiche, leucemia acuta mieloide e leucemia mieloide cronica quindi ancora di leucemia linfoblastica acuta, di linfomi, di leucemie acute mieloidi, di trapianto di cellule staminali e di tumori solidi.

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Inizia sabato sera, al Teatro Centrale di Carbonia, la stagione di prosa, musica e danza 2020.

Il teatro è sicuramente una delle forme culturali più importanti per una comunità. «Proprio partendo da questo presupposto e per avvalorare ulteriormente la candidatura di Carbonia quale Capitale italiana della Cultura 2021, abbiamo programmato, in raccordo con il Cedac, una nuova stagione di prosa, musica e danza di altissimo livello con 9 spettacoli che annoverano un parterre di artisti di calibro nazionale ed internazionale. Si tratta di una rassegna che riscontra un ottimo gradimento da parte del pubblico, come confermato dagli oltre 200 abbonamenti fino ad ora venduti», ha spiegato il sindaco Paola Massidda.

Si comincia domani, sabato 18 gennaio, quando alle ore 20.45, nella splendida cornice del Teatro Centrale di piazza Roma, andrà in scena l’attesa performance musicale “Il Lago dei Cigni” della Compagnia Raffaele Paganini – Almatanz, con le straordinarie musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Lo spettacolo nasce da un’idea che da molti anni il regista e coreografo Luigi Martelletta inseguiva e sperava di mettere in scena. La sua lunga ed intensa carriera come primo ballerino al Teatro dell’Opera di Roma ed in tanti altri teatri italiani ed europei gli ha permesso di studiare a fondo, di esaminare e di danzare molte volte questo spettacolare balletto che unisce fantasia e realtà e rappresenta un esempio icastico dell’ideale neoclassico di bellezza assoluta.

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Con le condizioni meteorologiche favorevoli, continuano gli sbarchi di extracomunitari sulla coste del Sulcis. Dopo il centinaio di algerini (tra i quali una donna) sbarcati tra Sant’Antioco, Carloforte e Teulada, altri 44 sono arrivati stamane in due gruppi distinti di 15 e 29, a Porto Pino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli uomini del commissariato di Polizia di Carbonia, per la loro identificazione ed il successivo trasferimento al Centro di prima accoglienza di Monastir. A questo punto, non è difficile prevedere che altri barchini arriveranno nelle prossime ore sulle rotta Algeria-Sulcis.

Un gruppo di migranti sbarcati stamane a Porto Pino.

I migranti sbarcati ieri sulla spiaggia di Maladroxia.

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Parte domani, con oltre 120 iscritti, a Cagliari, la Scuola di formazione politica promossa dai Riformatori sardi. In apertura della prima giornata il senatore del Pd Luigi Zanda. Seguiranno gli interventi sul funzionamento della macchina regionale con Gianmario De Muro, costituzionalista e docente universitario e Riccardo Porcu, direttore generale Assessorato regionale degli Affari generali. Pomeriggio interamente dedicato alla sanità con ospiti d’eccezione quali Francesco Nicola Zavattaro, direttore generale dell’Azienda Zero Friuli VG, Nicola Colacurci, presidente dell’associazione ginecologi universitari, Marcello Giannico, direttore generale dipartimento finanziario Sanità Lazio, Giovanni Raimondi, presidente Gemelli ed amministratore delegato del Mater Olbia, Paolo Cannas, commissario dell’Ospedale Brotzu di Cagliari.

Le lezioni potranno essere seguite anche in streaming, previa iscrizione sulla piattaforma e-learning dell’Ente di Formazione S.O.So.R. (il corso rimarrà disponibile anche in seguito) e/o di acquistare i moduli di interesse nella stessa piattaforma, soluzioni individuate dagli organizzatori per far fronte al record di domande pervenute nelle ultime settimane.

Rivolta ai giovani e a tutti coloro che intendono conoscere da più vicino la politica, la macchina regionale e i meccanismi di governo dell’Isola – sempre con lo sguardo punto sulle prospettive future – la Scuola si presenta con una offerta formativa di assoluto rilievo, ospiti politici di carattere nazionale  e un parco docenti di altissimo profilo ed indiscusse capacità ed esperienza. Non a caso, il target degli iscritti varia passando dai numerosi amministratori locali, ai giovani studenti universitari, imprenditori, professionisti, fino ad alcuni consiglieri regionali che anno deciso di iscriversi.

Seconda giornata di formazione venerdì 31 gennaio, con il deputato della Lega, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti in apertura. Seguirà una sessione dedicata all’economia e all’innovazione con il Prorettore per il Territorio dell’Università di Cagliari, Chiara Di Guardo ed il Presidente dell’Osservatorio Banche Imprese Salvatore Matarrese, per proseguire con esempi virtuosi, tutti made in Sardinia, che punteranno a disegnare il profilo della Sardegna che verrà, con esempi pratici di aziende già proiettate sul futuro: Daniela Ducato con la sua Edilana, Pierluigi Pinna con Ab Insula, Alessandro Vagnozzi con  J-Service. Pomeriggio dedicato alla comunicazione con Nicola Bonaccini, docente di comunicazione, Francesco Di Costanzo, Presidente di PA Social, esperto di comunicazione e uso dei social network nel pubblico e Fabrizio Meloni, giornalista  e autore del libro “Comunicare la Salute”.

Ad aprire la terza e ultima giornata, nel corso della quale è prevista la partecipazione del presidente della Regione Christian Solinas, il parlamentare europeo, già ministro delle Politiche regionali, Raffaele Fitto. Tema principe della mattinata sarà l’insularità, di cui si parlerà con Tommaso E. Frosini, Costituzionalista, docente universitario e vicepresidente Cnr, Michele Cossa, presidente della Commissione speciale per l’insularità, Roberto Frongia, presidente del Comitato promotore insularità e assessore regionale dei Lavori pubblici, Maria Antonietta Mongiu, presidente del Comitato scientifico per l’insularità. Il “nodo finanziario”, quindi l’’economia italiana, le prospettive future, le leve da spingere e i freni allo sviluppo economico e finanziario negli interventi di Rodolfo Panbianco, Academic Fellow Università Bocconi e Carlo Stagnaro, economista e direttore Ricerche e Studi dell’Istituto Bruno Leoni. Spetterà invece ad Alessandra Todde, sottosegretaria del MISE, fotografare gli effetti dell’insularità sui costi energetici ed al professor Carlo Bernardini fare una panoramica delle sfide future per la Sardegna legate all’energia. Chiuderà i lavori della giornata e la Scuola di formazione politica dei Riformatori sardi Mario Segni.

Modalità per seguire le lezioni.

a) – In presenza nei giorni 18 e 31 gennaio e 15 di febbraio

b) – In streaming in diretta video durante gli stessi giorni di erogazione – € 80

c) – In FAD (formazione a distanza) video-lezioni in differita scaricabili in e-learning – € 40

Le iscrizioni potranno essere effettuate presso l’Ente Sosor sul sito www.sosor.eu nella sezione E-LEARNING

 

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Il gruppo Progressisti ha presentato oggi, in Consiglio regionale, un’interrogazione sullo stato di inquinamento di tutto il territorio regionale e sulla piena applicazione del Registro tumori della Sardegna.

«La nostra isola è pesantemente inquinata e a pagarne le conseguenze è la salute degli abitanti residenti nelle aree più contaminate – spiega Maria Laura Orrù, consigliera del gruppo Progressisti e prima firmataria -. La Regione Sardegna deve urgentemente attivare un piano di bonifica capillare dei siti inquinati. È doveroso farlo da un punto di vista ambientale e sociale, sia per mettere in sicurezza il territorio e i cittadini, sia come opportunità per nuove forme di investimento e di lavoro, nel settore ambientale e in quello innovativo.»

Il Gruppo Progressisti chiede, inoltre, che venga istituito e messo a regime il Registro tumori regionale e venga avviata un’indagine epidemiologica nel territorio isolano, indispensabili per l’analisi dello stato di salute di tutta la popolazione sarda.

 

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Si terrà oggi, 17 gennaio, la prima giornata di formazione del progetto “Gio…Canto”, il primo laboratorio in Sardegna interamente dedicato ai più giovani ideato dall’Associazione Corale “Luigi Canepa” di Sassari e finanziato da Fondazione di Sardegna, Regione Sardegna e col patrocinio del comune di Sassari.

L’iniziativa, rivolta a ragazzi dai 9 ai 13 anni e ai loro docenti, sarà tenuta da Franca Floris, insegnante di grande esperienza in particolare per i più piccoli. Il corso sarà diviso in due fasi: la prima, nella giornata di oggi, è riservata ai docenti, circa 30, molti dei quali direttori di coro. Dalle ore 16.00, nella sede della Corale in via Sant’Anna, saranno approfondite le tecniche didattiche di divulgazione musicale per le voci bianche. La seconda fase è in calendario nei giorni 1 e 2 febbraio all’Auditorium del Convitto Canopoleno e prevede audizioni per ogni singolo coro partecipante, momenti di formazione di docenti ed allievi e di condivisione tra i ragazzi, circa 200, in cui si apprenderanno nuovi brani. I giovani impareranno a conoscere e riconoscere diverse tecniche compositive e a creare un repertorio corale che avranno modo poi di eseguire nel concerto conclusivo della manifestazione, in programma domenica 2 febbraio.

L’unicità del progetto consiste nell’affiancare alla didattica un approccio giocoso, con l’intento di sviluppare la creatività musicale, di utilizzare metodologie adatte ai giovanissimi promuovendo l’aggregazione tra gruppi, superando barriere caratteriali e socio-culturali.