Dopo un’intera giornata di occupazione dell’assessorato al Lavoro, è arrivato il segnale atteso da parte della ministra Calderone: sono arrivate, infatti, le convocazioni ministeriali indispensabili a stilare gli accordi per la concessione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori e le lavoratrici di quelle aziende che hanno avanzato la richiesta. Le riunioni sono calendarizzate per il 22, 23 e 24 gennaio.
Cgil Cisl e Uil, pertanto, hanno deciso di smantellare il presidio ma si riservano di mettere in campo le iniziative necessarie per far sì che gli impegni vengano rispettati e non ci siano ulteriori ritardi.
«Ancora una volta l’assessore Desiré Manca da dimostrazione pubblica della sua incompetenza nel ruolo che ricopre. Gravissime le sue dichiarazioni di queste ore. Su un disastro sociale come quello della crisi del lavoro del Sulcis, in tutti i tavoli si è cercato di fare unità politica per cercare insieme di raggiungere l’obiettivo migliore per i lavoratori, le parole della Manca dimostrano invece come lei preferisca cercare di fare il solito scaricabarile delle responsabilità su altri e questo non fa altro che evidenziare la sua totale incapacità.»
A dirlo è Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«Anche su un tema sensibile e importantissimo come quello della vertenza del polo industriale di Portovesme dimostra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di non essere adatta al ruolo che ricopre, né di conoscere le procedure e le modalità di attivazione degli ammortizzatori sociali – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ la stessa ministra Marina Calderone a dover ricordare alla Manca, che: «Il ricorso alla tutela di cui all’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. n. 148/2015 prevede necessariamente che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna».
«Ho letto con sconcerto le gravi parole del neo assessore del Lavoro della Regione Sardegna. Capisco la confusione in assessorato ma è arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità, fornendo informazioni corrette. È in gioco il destino dei lavoratori e del territorio del Sulcis. Il mio impegno per la Sardegna non è mai mancato e lo dimostrano i fatti.»
Ad affermarlo è il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.
«Ho personalmente partecipato agli incontri che si sono tenuti nel corso dei mesi passati, sia a livello nazionale che in sede regionale, con un intervento diretto e personale anche presso gli stabilimenti della Portovesme S.r.l. insieme con il collega Ministro Urso per incontrare direttamente le rappresentanze dei lavoratori, i sindacati e la parte datoriale sulla crisi in atto; in tutte le occasione, ho rappresentato con chiarezza e determinazione la massima attenzione di questo Ministero in ordine alla gestione delle crisi. In merito alla possibilità di riconoscere il trattamento straordinario di integrazione salariale per area industriale di crisi complessa – aggiunge il Ministro – è stato necessario attendere l’approvazione della legge di bilancio per l’anno 2025. La tutela speciale è stata rifinanziata per il 2025 per complessivi 70 milioni di euro ed è necessario acquisire i fabbisogni di tutte le Regioni interessate, così da procedere all’adozione del decreto interministeriale nel più breve tempo possibile.»
«In attesa del citato decreto è, tuttavia, riconosciuta alla Regione Sardegna la possibilità di destinare le risorse residue, derivanti da finanziamenti precedenti, e quindi di poter tutelare le aziende del territorio operanti in aree industriali di crisi complessa che chiederanno la prosecuzione del trattamento CIGS a decorrere dal 1° gennaio 2025», aggiunge ancora Marina Calderone.
Il Ministero ha convocato tra il 22 e il 24 gennaio le società Eurallumina s.p.a., Se.ge.sa s.r.l., ISC s.r.l, Mens@na Catering, Reno S.r.l. e CQ NOL s.r.l. per esperire l’esame congiunto tra le Parti Sociali, unitamente alla Regione.
«Il ricorso alla tutela previsto dall’articolo 44, comma 11-bis, del D.Lgs. n. 148/2015 prevede necessariamente che ai lavoratori, destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, debbano essere contestualmente somministrate le misure di politica attiva individuate in apposito piano regionale – conclude la nota del ministero del Lavoro -. Il Ministero è ancora in attesa del piano di politiche attive che deve essere formulato dalla Regione Sardegna.»
L’assessora del Lavoro Desirè Manca interviene in merito alla contestazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che questa mattina hanno occupato la sede dell’assessorato per protestare contro la mancata concessione della proroga degli ammortizzatori sociali per le lavoratrici e i lavoratori dell’area industriale del Sulcis.
«A seguito dell’incontro tenutosi presso l’assessorato del Lavoro con la ministra Calderone il 9 dicembre scorso, con pec inviate alla stessa ministra in data 12 dicembre 2024 e 9 gennaio 2025 – spiega l’assessora del Lavoro – non solo abbiamo sollecitato un ulteriore incontro, che reiteriamo in data odierna, ma abbiamo chiesto informazioni certe in merito all’utilizzo delle risorse statali per consentire la proroga del trattamento di integrazione salariale straordinaria in favore delle imprese che insistono nelle aree di crisi complessa e che sono in attesa di una convocazione per la concessione dell’ammortizzatore. Nonostante ciò le nostre richieste sono rimaste inevase.»
L’assessora Desirè Manca sottolinea che «l’autorizzazione all’utilizzo delle risorse residue e, pertanto, l’emanazione del decreto di concessione dell’ammortizzatore sociale, è esclusiva competenza del ministero del Lavoro» e che nonostante ciò «la Giunta Todde si è fatta parte attiva anche programmando risorse proprie per due milioni di euro per cercare di accompagnare i lavoratori e le loro famiglie in questa fase di incertezza».
Questa mattina, nella casa di guardia del cantiere della diga di Monti Nieddu, a Sarroch, si è svolta la consegna delle attività relative alla progettazione esecutiva dei lavori di completamento della diga principale sul rio Monti Nieddu. Un’opera strategica da oltre 171 milioni, con un volume utile di regolazione pari a 35,4 milioni di metri cubi, di cui 9,6 milioni per l’uso potabile e 25,8 milioni per l’irrigazione. All’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessore dei Lavori pubblici Antonio Piu, la commissaria straordinaria per le dighe della Sardegna Angelica Catalano e il presidente del Consorzio di bonifica Sardegna meridionale Efisio Perra.
«Quello di oggi è un passo importante – spiega l’assessore Antonio Piu – in un momento in cui stiamo fronteggiando una severa emergenza idrica regionale, la consegna della progettazione esecutiva della diga di Monti Nieddu, segna il cambio di passo di questa amministrazione sulla realizzazione di opere necessarie per il bene della comunità che vanno nella direzione della programmazione oltre le contingenze emergenziali. Dobbiamo con sempre maggiore determinazione guardare al tema idrico con un’ottica sistemica sia in termini di approvvigionamento che di mitigazione del rischio idrogeologico.»
La diga svolge anche un’importante funzione di laminazione delle piene per mitigare il rischio idraulico e proteggere dalle inondazioni gli abitati di Villa San Pietro e Pula situati a valle. L’opera che si articola in tre infrastrutture, la diga sul rio Monti Nieddu, la traversa di Medau Aingiu sul rio Is Canargius e la galleria di collegamento tra gli invasi di Monti Nieddu ed Is Canargius, è inserita nel Sistema Idrico multisettoriale Regionale e dopo il collaudo tecnico amministrativo sarà gestita dall’Ente acque della Sardegna. Il soggetto attuatore è il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale che svolge le funzioni di stazione appaltante.
«Non possiamo negare che i tempi si siano dilatati eccessivamente – sottolinea il presidente del Consorzio, Efisio Perra – ma ora, superati tutti gli ostacoli, i lavori procedono nella giusta direzione. Indispensabile concentrarsi anche sulle opere a valle, le risorse già stanziate dalla Regione devono essere utilizzate immediatamente per avviare la progettazione.»
La consegna lavori di oggi arriva dopo un lungo contenzioso cominciato nel 2001 tra la prima stazione appaltante e l’Ati, che si è concluso nel 2020. Il 16 aprile 2021, con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, il Direttore Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture ed i Trasporti, Angelica Catalano, è stata nominata Commissaria straordinaria degli interventi prioritari, tra i quali c’è la diga di Monti Nieddu.
Nel novembre 2021, il progetto definitivo per l’appalto integrato ha portato all’integrazione del finanziamento per il completamento della diga principale sul rio Monti Nieddu, con un quadro economico di 150.390.000 euro. L’appalto integrato del 1° lotto, sulla base del progetto definitivo redatto dal Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale, è stato affidato all’Impresa appaltatrice ICM (Impresa Costruzioni Maltauro) che ha redatto il progetto esecutivo e si occuperà della realizzazione dei lavori. Il cronoprogramma prevede, a partire dal 15 gennaio, sei mesi per il completamento della consegna del progetto esecutivo previsto per il 15 luglio 2025, quattro mesi per la validazione e l’ottenimento delle autorizzazioni, arrivando al novembre 2025 per l’avvio delle lavorazioni di costruzione. Il temine dei lavori è previsto dopo 36 mesi (dicembre 2028).
Cgil, Cisl e Uil hanno occupato la sala dell’assessorato regionale del Lavoro dove si è appena conclusa la riunione sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori e le lavoratrici dell’area industriale del Sulcis. La protesta è scaturita dalle dichiarazioni del capo di gabinetto – l’assessora non era presente – relative all’ impossibilità di rispettare gli impegni presi.
I sindacati chiedono risposte adeguate da parte della ministra e dell’assessora.
Le segreterie territoriali di CGIL, CISL e UIL e le segreterie territoriali FIOM FSM UILM hanno convocato l’assemblea generale dei lavoratori metalmeccanici per venerdì 17 gennaio, dalle ore 8.00 alle ore 10.00, nella sala assemblee del Consorzio industriale di Portoscuso (fronte Eurallumina). All’ordine del giorno, ci sarà la gravissima situazione del polo industriale di Portovesme. L’assemblea generale non a caso, coincide con la convocazione del MIMIT rivolta alle Istituzioni regionali per affrontare le problematiche legate all’industria del Sulcis.
«FIOM, FSM e UILM Territoriali, nel ritenere l’attuale periodo fondamentale per affrontare le tante difficoltà conseguenti alle crisi delle diverse fabbriche (SiderAlloys, Eurallumina, Portovesme srl e Enel), agli ammortizzatori sociali che ne sono conseguiti (cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, oltre alle tante lavoratrici e lavoratori in mobilità) – si legge in una nota diffusa oggi -, invitano tutti alla massima partecipazione. Gli incontri in programma meritano un aggiornamento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali, in seguito alle scelte politiche che in questi incontri si assumeranno, saranno direttamente interessati.»
I metalmeccanici di FIOM, FSM e UILM, per tali ragioni, guardano con particolare attenzione all’incontro convocato per il 17/01/2025 al MIMIT, ma attendono con trepidazione l’evolversi degli ulteriori incontri che potrebbero segnare, si augurano positivamente, le sorti industriali del territorio, chissà, provando a rendere le diverse realtà, davvero sinergiche, anche attraverso la realizzazione delle infrastrutture più volte richieste e ritenute fondamentali per il rilancio produttivo ed occupazionale.
FIOM, FSM e UILM ricordano tra le altre, l’importante convocazione prevista per il 30/01/2025 per la Sider Alloys, ma nel frattempo, aspettano una pronta risposta in merito alla richiesta di convocazione per i metalmeccanici dell’area industriale, avanzata dalle Segreterie Nazionali. Nell’invitare i metalmeccanici del polo industriale alla massima partecipazione all’assemblea generale retribuita, allargano l’invito alle Istituzioni e alla popolazione locale.