Questa mattina, nella storica cornice della caserma “Trieste” sede della scuola allievi carabinieri di Iglesias, alla presenza del generale di divisione Giuseppe La Gala, comandante delle scuole dell’Arma dei carabinieri, si è svolto il giuramento solenne ed il conferimento degli alamari al 3º ciclo di allievi carabinieri del 143º corso formativo per carabinieri effettivi, intitolato, quest’anno, alla medaglia d’oro al Valor militare, carabiniere Domenico Bondi, nato a Massa Carrara (MS) il 12 ottobre 1921 e trucidato dai nazisti il 26 gennaio 1945 a Ciano d’Enza (RE).
La cerimonia si è svolta alla presenza dei familiari degli allievi, che con grande commozione hanno assistito al simbolico raggiungimento del termine del corso di formazione dei propri figli. Il giuramento degli allievi carabinieri è un momento particolarmente carico di significato proprio per l’apposizione degli alamari, filettati di rosso, divenuti l’emblema dell’essere carabiniere.
Sono inoltre intervenute le autorità regionali, provinciali e locali civili, militari e religiose, per dare solennità alla giornata. Nel corso della cerimonia le autorità presenti hanno apposto fisicamente gli alamari ai primi sei allievi classificati per merito al termine del corso. Nel suo discorso il generale di divisione Giuseppe La Gala, comandante delle scuole dell’Arma, ha voluto testimoniare la sua vicinanza ai 463 allievi che oggi hanno giurato, sottolineando che, «la comunità che andrete a servire sarà la vostra nuova famiglia, così come lo è l’Arma, perché questo da voi si aspetta il cittadino. Una risposta sempre pronta, una parola di conforto, interesse per le situazioni di difficoltà». Il generale ha voluto altresì sottolineare ai partecipanti che «ora che siete parte della grande famiglia dell’Arma, siete uomini e donne nuove, che saranno da qui in avanti il volto dello Stato e dei punti di riferimento inamovibili».
La FIOM CGIL esprime «la totale solidarietà al compagno Alberto Pili, vittima di un vile atto intimidatorio attraverso una scritta in strada adiacente alla sua abitazione».
«Invitiamo Alberto a proseguire la sua opera a disposizione della collettività come ha sempre fatto – si legge in una nota della FIOM CGIL -. La FIOM ed il suo gruppo dirigente, hanno avuto modo di apprezzare la serietà e le capacità di Alberto Pili nei tanti anni in cui è stato alle dipendenze prima dell’Allumix, quindi dell’Alcoa, da semplice dipendente, da iscritto e da dirigente alla scrivente organizzazione, avendolo sempre avuto al nostro fianco, nella lunga vertenza affrontata nel tentativo di sostenere il rilancio della fabbrica di alluminio primario. Così come è stato importante il lavoro svolto da assessore del Lavoro e delle Attività produttive nella Provincia guidata dall’onorevole Tore Cherchi, adesso, con la stessa passione sta portando avanti il ruolo di consigliere comunale a Carbonia.»
«Per la profonda conoscenza che abbiamo di Alberto Pili, ci schieriamo totalmente al suo fianco, rigettando per lui e i suoi cari, il vile atto di stampo intimidatorio, che non ci può assolutamente lasciare indifferenti. L’intero gruppo dirigente della FIOM, si unisce alle richieste del Sindaco e del comune di Carbonia, nell’invitare le autorità competenti a vigilare nella ricerca dei responsabili e affinché tali azioni non si ripetano – conclude la nota -. La FIOM CGIL sarà sempre al fianco di Alberto Pili e del suo trasparente impegno per la collettività.»
Il comune di Sant’Antioco muove i primi passi verso la creazione di un modello di Comunità energetica rinnovabile (Cer) con l’obiettivo di incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili finalizzata all’autoconsumo. A conclusione del 2024, infatti, la Giunta comunale ha approvato lo Studio di Fattibilità Tecnica/Economica avanzato nell’ambito dell’intervento denominato “Progetto di riqualificazione energetica con realizzazione di impianti fotovoltaici su pensiline ombreggianti ed edifici pubblici” per la cui realizzazione concreta occorrono oltre 2 milioni di euro.
«E’ un progetto ambizioso e al passo coi tempi, in armonia con gli obiettivi di transizione energetica – commenta il sindaco Ignazio Locci – intendiamo realizzarlo per garantire alla nostra città la serie di benefici economici, ambientali e sociali assicurata dalle Comunità energetiche in piena operatività. Tra questi, il contrasto alla povertà energetica, lo sviluppo dell’economia locale e soprattutto la riduzione dei costi della bolletta, sia che si tratti di pubblico, sia che si tratti di privati cittadini. Con la delibera di Giunta che approva lo studio di fattibilità, abbiamo messo nero su bianco le linee generali del nostro progetto e adesso occorre reperire le risorse che lo stesso studio quantifica in 2 milioni e 325 mila euro. Puntiamo, naturalmente, a essere annoverati tra le comunità del CER Sardegna e questo è il primo passo concreto per dotare tutti gli edifici pubblici di impianti fotovoltaici e aprire le porte all’utilizzo degli strumenti che saranno messi a disposizione dei cittadini.»
Le comunità energetiche mettono infatti in “rete” pubblico e privati ma, soprattutto, mettono in rete l’energia prodotta (ecco perché, integrando tutti i consumatori, si parla anche di riduzione della povertà energetica, indipendentemente dal reddito). Il Comune, intanto, con lo studio di fattibilità fresco di approvazione, promuove l’installazione di pannelli fotovoltaici su pensiline ombreggianti in tutti gli edifici pubblici in cui non sono già presenti per incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili: si va dalle scuole (Fermi, via Virgilio, via Lazio, via Bologna, via Manno, Ex Ludoteca) al Comando di Polizia locale, fino al capannone di via Rinascita.
Saranno tre i giorni di festa che la parrocchia, la Pro Loco e gli Antoni di Villaspeciosa dedicheranno a Sant’Antonio Abate.
Giovedì 16 gennaio, alle 16.00, è previsto il giro per le vie del paese per la raccolta della legna offerta dai cittadini. Venerdì 17 gennaio, alle 17.00, sarà celebrata la Santa Messa nella parrocchia dedicata alla Beata Vergine Assunta seguita dalla benedizione e dalla distribuzione del pane. Sabato 18 gennaio, alle 18.30, sarà officiata una nuova funzione liturgica. Subito dopo ci sarà la processione per vie del paese fino all’arrivo a “Su Fogadori”. E’ prevista anche la benedizione e l’accensione del fuoco. Alle 20.00 inizierà la distribuzione de “Fa e cixiri cun carramponis de procu, pani cun sartizu e binu”.
Antonio Caria
«Nel Sulcis solo 6 comuni su 23 sono quelli nei quali le aziende possono ad oggi beneficiare degli indennizzi per la siccità 2024. Sono oltre 1.800 le aziende che si vedono negata la possibilità di presentare la propria istanza. Pochissimi i comuni e le aziende che sono riuscite a caricare le istanze per accedere al bando predisposto dall’Agenzia Laore per gli indennizzi in materia di siccità. In Sardegna restano tagliate fuori circa 25.000 aziende. Solamente 142 comuni sardi sui 377 totali possono beneficiare della misura.»
Lo scrive, in una nota, Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«La mancata riapertura dei termini procurerebbe un enorme danno all’agricoltura sarda già fortemente provata da crisi climatiche, lungaggini burocratiche ed emergenza blue tongue – aggiunge Gianluigi Rubiu -. La Regione provveda urgentemente alla riapertura dei termini dando massimo risalto alle modalità di richiesta degli indennizzi, semplificando le procedure di accesso alle aziende colpite dai danni causati dalla siccità.»
«In queste ore – ha concluso Gianluigi Rubiu – ho presentato un interrogazione nella quale chiedo un intervento in tal senso all’assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-pastorale per porre rimedio a questa situazione.»
I vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias sono intervenuti in località Matoppa, a Nebida, per il recupero di un cane caduto in una cavità ipogea.
La squadra ha raggiunto il luogo dell’intervento intorno alle 10.00 e con tecniche Speleo Alpino si è calata fino a venticinque metri di profondità all’interno della cavità naturale, dove era rimasto intrappolato il Beagle.
Una volta raggiunto, il cane è stato imbragato e riportato in superficie ed è stato poi riconsegnato alle coccole del proprietario in ottimo stato di salute.
Oggi, giorno di rientro dei lavoratori dalle ferie forzate imposte dalla Direzione della Sider Alloys, le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB Sardegna Sud Occidentale e Sulcis Iglesiente hanno tenuto un’assemblea ai cancelli, al fine di trovare una soluzione alla decisione dell’Azienda di non pagare le 13ª mensilità e gli stipendi.
«Riteniamo la decisione dell’Azienda inaccettabile – si legge in una nota -; da mesi abbiamo più volte richiesto un incontro con la proprietà al fine di fare una disamina sulla situazione in stabilimento, dove da anni non viene effettuata alcuna lavorazione mirante alla ripresa produttiva, cosi com’era previsto e sottoscritto nell’accordo di programma del 2018 sottoscritto dal Ministero, dalla Regione Sardegna, da Invitalia e dalla Sider Alloys. Gli impegni assunti dalla Sider Alloys, sono stati totalmente disattesi nell’indifferenza di coloro che nell’Accordo di Programma avrebbero dovuto garantire il rispetto degli accordi e, soprattutto, certificare la verifica con il Comitato Tecnico previsto dall’Articolo 7. In conseguenza di ciò, l’assemblea generale, ha deciso il rientro al lavoro, assumendo però la decisione del blocco dell’uscita delle lavorazioni, comprese quelle attualmente accantonate nello stabilimento, inoltre non si consentirà che vengano effettuate ulteriori demolizioni nello stabilimento se non orientata ad una seria progettazione di revamping.»
«Per queste ragioni – concludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM e CUB Sardegna Sud Occidentale e Sulcis Iglesiente – richiediamo alla Sider Alloys un incontro in tempi brevi per conoscere le intenzioni in merito al pagamento delle retribuzioni, in attesa dell’incontro al MIMIT previsto il 30/01/2025.»
Anci Sardegna, su iniziativa del delegato per l’Industria Romeo Ghilleri, della presidente Anci Sardegna Daniela Falconi e del presidente del Consiglio Regionale Francesco Spiga, ha inviato una richiesta ufficiale all’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e, per conoscenza, alla presidente della Regione Alessandra Todde, al presidente del Consiglio regionale Giampietro Comandini e al presidente della V Commissione del Consiglio regionale Antonio Solinas, per un intervento immediato sulla crisi dell’Area Industriale di Portovesme: Portovesme S.R.L (Glencore), Eurallumina, Sideralloys, Centrale Enel Grazia Deledda.
«Anci Sardegna, attraverso la Presidenza dell’associazione, i suoi delegati all’industria ed a tutti gli amministratori del territorio, sta seguendo con crescente preoccupazione la situazione drammatica che si sta venendo a creare nel territorio dell’Area Industriale di Portovesme – si legge nella nota -. Situazione che se non risolta rischia seriamente di impoverire ulteriormente un territorio già fragilissimo. Siamo perfettamente consapevoli che il Polo Industriale di Portovesme, un tempo considerato motore dell’economia del Sulcis Iglesiente, stia attraversando un periodo di grande crisi del settore che crea grande incertezza sul futuro delle aziende del territorio e sul futuro di tutti i lavoratori del sito. Siamo però più che mai convinti che il Sulcis è un territorio di grande potenzialità che offre numerose risorse, ed essendo sito di produzioni strategiche a livello Nazionale è necessario avviare immediatamente politiche di incentivazione e supporto per nuovi investimenti, anche avviando un importante percorso di riqualificazione e innovazione.»
«L’Anci Sardegna, al fianco di tutti i lavoratori e delle loro famiglie, infine, chiede con urgenza all’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna, la programmazione di un piano di recupero, e l’immediato coinvolgimento a livello nazionale delle autorità competenti per poter salvare le industrie del Polo Industriale di Portovesme e di tutte le aziende presenti nel territorio», conclude la nota.