19 December, 2025

Nuova iniziativa dell’associazione socioculturale “I Fili Emozionali Di Alma”, a Domusnovas. L’associazione vuole salvaguardare le vecchie tradizioni riportando alla luce i pom pon (termine francese che indica una piccola palla decorativa) progetto ludico operativo creato e pensato per favorire le competenze legate all’attenzione.

Con la realizzazione delle palline i bambini hanno avuto la possibilità di approcciarsi ai materiali naturali che, in un contesto programmato di responsabilità e di attività sono atti a stimolare la manualità, e nel contempo le sue conoscenze e autonomie. Sono stati coinvolti principalmente i bambini, perché la curiosità è uno dei motori principali per mantenere alta l’attenzione.
Naturalmente gli insegnamenti dei genitori, nonni, zii e insegnanti, hanno fatto in modo che loro imparassero, evocando un passato nostalgico tornando un po’ bambini anche loro.
La partecipazione è stata grande anche nell’allestimento di appendere i pom pon, alle porte, finestre, balconi e portoni di una via intera di Domusnovas. L’iniziativa è stata ideata e curata dalla presidente Alma Piscedda che dichiara ancora una volta di essere circondata da tantissimi soci collaborative credendo nell’impegno sociale. Un’esperienza unica come tutti i progetti portati a termine in sei mesi di operosità,
Abbellire una via del paese è stata un’attività di grande creatività e fantasia, un impegno che ancora una volta l’associazione I Fili Emozionali Di Alma ha proposto in un grandissimo piacere di stare insieme.

Dopo il grande successo dei precedenti concerti domenicali, si avvia alla conclusione il XXVI Festival Internazionale di Musica da Camera. La rassegna cameristica, organizzata dall’associazione Anton Stadler con la direzione artistica del bandoneonista e compositore Fabio Furìa, proporrà infatti l’ultimo dei sei concerti domenicali dedicati alla grande musica interpretata da prestigiosi ensemble di caratura internazionale che hanno condotto i presenti, in un viaggio tra le opere più amate della musica classica e del ‘900.

Il sipario sul XXVI Festival Internazionale di Musica da Camera calerà il 22 dicembre con l’evento clou che vedrà sul palco del teatro Electra l’Orchestra Anton Stadler diretta da Giancarlo De Lorenzo alla presenza del solista: Antonio Di Cristofano (pianoforte) sulle note magiche del “Concerto sotto l’albero”, con musiche che spazieranno da Wolfgang Amadeus Mozart, Edward Elgar a Béla Bartók.

Al termine del concerto, seguirà una speciale degustazione enogastronomica con i vini della Cantina Aru di Iglesias e i gustosi prodotti tipici del panificio Gioi di Iglesias. Sarà l’occasione per augurarci buone feste e fare un brindisi per la stagione appena conclusa e quella che verrà sempre firmata Anton Stadler.

Cala il sipario anche sulla sezione “Il Festival incontra…”, inserita all’interno della rassegna cameristica. Gli ultimi appuntamenti sono programma il 27 e 28 dicembre alle ore 19, sempre al Teatro Electra, con “Avengers and Music”, un’orchestra di fiati a cura del Circolo Musicale Giuseppe Verdi di Iglesias diretto dal M° Fabio Diana.

 

«In palese violazione degli impegni assunti durante l’ultimo incontro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la Regione Sardegna e le parti sociali, Glencore ha comunicato l’anticipazione della chiusura della linea di produzione dello zinco nello stabilimento di Portovesme a partire da lunedì 23 dicembre, anziché il 31 dicembre come precedentemente concordato. Questa decisione unilaterale compromette gravemente le possibilità di accesso agli impianti da parte di potenziali investitori interessati all’acquisizione e al rilancio delle attività produttive, mina profondamente il rapporto di fiducia tra le parti coinvolte e mette ulteriormente a rischio la già fragile pace sociale nel territorio del Sulcis Iglesiente, con pesanti ripercussioni economiche e occupazionali per circa 1.200 lavoratori, tra diretti e indiretti.»
Lo scrive in una nota il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda. «Questa scelta arbitraria da parte di Glencore rappresenta un colpo inaccettabile per il Sulcis e per l’intera regione. Il Governo e la Regione devono intervenire immediatamente per richiamare l’azienda agli impegni presi. Non possiamo permettere che venga calpestata la dignità dei lavoratori e che venga compromesso il futuro industriale di un intero territorio. La Cisl nazionaleprosegue Pier Luigi Ledda -, insieme alla Cisl sarda e alle strutture territoriali, chiede un intervento urgente del Governo affinché Glencore venga ricondotta al rispetto degli accordi presi, creando le condizioni necessarie per favorire l’ingresso di nuovi soggetti imprenditoriali e rilanciare le produzioni dello stabilimento di Portovesme.»

E’ stata firmata la convenzione fra Università degli Studi di Cagliari e il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, avente ad oggetto il cofinanziamento di una borsa di studio per la frequenza del corso di dottorato di ricerca in Scienze della Terra e dell’Ambiente per l’A.A. 2024-2025, nell’ambito dell’accordo quadro di collaborazione “Geositi e Geoturismo” già sottoscritto dagli enti a giugno 2024.
L’iniziativa è sostenuta dal PNRR, Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” – Investimento 3.3 “Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori da parte delle imprese”.
Il dottorato, ha lo scopo di sviluppare la realizzazione del progetto “Geositi nel territorio vasto delle aree del Parco Geominerario: identificazione e classificazione, studio di percorsi di raccordo fra le diverse aree minerarie, loro definizione, valorizzazione e fruibilità in contesto nazionale ed internazionale”, attraverso il quale sono previste attività di ricerca nel territorio regionale (presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università e il Parco Geominerario) e all’estero (presso il geoparco austriaco Ore of the Alps), per cui verrà predisposto un bando con graduatoria finale.
«Abbiamo accolto con interesse ed entusiasmo la proposta di collaborazione con l’Università di Cagliari per sostenere questa nuova borsa di studioha detto il direttore del Parco Geominerario Fabrizio Atzoriin modo da consentire ad un dottorando/a lo sviluppo di studi e ricerche sui geositi regionali. Questo nuovo accordo ci consentirà di approfondire le conoscenze su di essi e di stabilire nuovi percorsi tra loro, in connessione con i siti minerari ed in sinergia con esperienze provenienti da oltre isola. L’obiettivo finale, è quello di valorizzare e divulgare al meglio il patrimonio geominerario della Sardegna.»
Per l’Università degli Studi di Cagliari, il coordinatore dell’iniziativa è il prof. Giovanni De Giudici, del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche.

Il 18 dicembre, giorno dell’86° anniversario dell’inaugurazione della città di Carbonia, il teatro Centrale di Carbonia ha ospitato il Gran Galà dello Sport, con la premiazione degli sportivi e di alcuni artisti che hanno onorato e dato lustro alla città. La presentazione è stata affidata ad Alessandra Fanni.
L’iniziativa, organizzata in sinergia dall’assessorato dello Sport e dalla Prima Commissione consiliare permanente, ha inteso premiare e dare il giusto tributo agli sportivi e alle sportive residenti a Carbonia, portacolori di società ed associazioni di tutto il territorio, che si sono distinti nel corso dell’anno 2024 per i risultati ottenuti a livello regionale, nazionale e anche internazionale.
«Un riconoscimento del merito e una valorizzazione delle eccellenze sportive di Carbonia, una città che si caratterizza per essere una fucina di talenti che danno lustro e prestigio alla nostra comunità. Non solo sportivi ma anche artisti che hanno reso celebre la nostra città con le loro realizzazioni, le loro opere e la loro musica», ha dichiarato l’assessora dello Sport Giorgia Meli.
Allegate le foto del Gran Galà dello Sport e l’intervista ad Angelina Figus, musicista, compositrice e direttrice di cori.

Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, con ordinanza n. 139 del 19.12.2024, ha disposto a tutela della cittadinanza e in via prudenziale la chiusura dei parchi fruibili sul territorio comunale e delle aree cimiteriali dalle ore 00.00 alle ore 21.00 di venerdì 20 dicembre 2024 a causa delle previste condizioni meteo avverse, caratterizzate da forti raffiche di vento.
Il comune di Carbonia, a fini informativi e preventivi, consiglia di attenersi alle norme comportamentali di autoprotezione, previste in caso di avviso di allerta meteo per forti raffiche di vento, che in breve si ricordano: 
All’aperto
– evita le zone esposte, guadagnando una posizione riparata rispetto al possibile distacco di oggetti esposti o sospesi e alla conseguente caduta di oggetti anche di piccole dimensioni e relativamente leggeri, come un vaso o una tegola;
– evita con particolare attenzione le aree e strade alberate.
In ambiente urbano
– se ti trovi alla guida di un’auto o di una moto, presta particolare attenzione perché le raffiche tendono a far sbandare il mezzo e rendono quindi indispensabile moderare la velocità o fare una sosta;
– presta particolare attenzione nei tratti stradali esposti, come quelli all’uscita dalle gallerie e nei viadotti;
In casa
–    Sistema e fissa opportunamente tutti gli oggetti che nella tua abitazione o luogo di lavoro si trovino nelle aree aperte esposte agli effetti del vento e rischiano di essere trasportati dalle raffiche (vasi e altri oggetti su davanzali o balconi, antenne o coperture/rivestimenti di tetti sistemati in modo precario, ecc.).

Al via al Sirai di Carbonia e al CTO di Iglesias, l’edizione 2024 del “Natale della Bontà”, iniziativa di solidarietà organizzata da Nadia Pische, docente di scuola primaria, giornalista pubblicista, in occasione delle festività natalizie 2024. La quarta edizione del “Natale della Bontà” consiste in un progetto d’allestimento natalizio della hall nonché sala d’attesa dell’ospedale Sirai, nella sala d’attesa del Pronto Soccorso dello stesso ospedale e nella hall del CTO di Iglesias. Oltre all’allestimento è prevista una consegna di regali ai bimbi della Pediatria e ai degenti del reparto di Psichiatria da parte di Babbo Natale. L’allestimento sarà realizzato nei giorni 20, 21, 22 dicembre. Al progetto hanno aderito numerose associazioni e privati che hanno donato addobbi a loro scelta. I fiorai del territorio limitrofo al CTO e al Sirai hanno donato una stella di Natale, bar e pasticcerie leccornie per le festicciole nei reparti di Pediatria e di Psichiatria. Farmacie e negozi hanno regalato i doni.

Tutto si svolgerà nella massima sicurezza, in considerazione del fatto che la situazione relativa al Covid è ancora sotto attenzione.

«Le prime tre edizioni sono state un vero successo e hanno regalato un sorriso a chi sta male e a chi se ne prende curaha detto Nadia Pischee ci sono tutte le condizioni perché lo sia anche l’edizione di quest’anno.»

Il programma.

Venerdì 20 dicembre

Ore 16.00/17.30, piccola festa e consegna doni in psichiatria.

Ore 17.30/19.30 addobbo albero nella hall e nella sala d’attesa del Pronto soccorso dell’ospedale Sirai.

Sabato 21 dicembre

Ore 10.30 consegna dei doni in Pediatria al Cto

Ore 11.30/12.30 addobbo albero nella hall del Cto.

Ieri, mercoledì 18 dicembre, 86° anniversario dell’inaugurazione della città di Carbonia, presso la sala polifunzionale di piazza Roma si è svolta la cerimonia di premiazione degli studenti meritevoli di fine ciclo delle scuole secondarie di primo e di secondo grado. L’assessora della Pubblica istruzione, Antonietta Melas, ha consegnato un attestato di merito a tutti i presenti o ai loro genitori (alcuni erano assenti perché impegnati fuori sede per motivi di studio, essendosi iscritti ai corsi di studio universitari). Nella seconda parte della mattinata ha presenziato anche il sindaco Pietro Morittu, reduce dalla cerimonia svoltasi a Cagliari per la consegna dei diplomi di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

I Classici Greci avevano introdotto la figura di un terribile mostro mitologico che chiamarono “Chimera”. Aveva testa di capra, corpo di leone e, per schiena e coda, un serpente velenoso. Fu uccisa da Bellerofonte e dal suo cavallo alato Pegaso; quest’ultimo era nato dal collo decapitato della mostruosa “Medusa”. Il mito starebbe a significare che il “Bene” può rigenerarsi dopo la distruzione di una mostruosa catena di errori.
Le modifiche apportate alla legge sanitaria di Tina Anselmi (833/78) furono una catena di errori che generò l’attuale “chimera sanitaria”, formata dall’assemblaggio di parti di corpi diversi costituiti da interessi, fini e progetti fra loro incompatibili.
Le prime pagine dei giornali sono quotidianamente dedicate agli effetti della cattiva gestione del Sistema sanitario pubblico in Italia.
Le proteste sono numerosissime ma, in fondo, tutte uguali: la sanità non funziona e chi ne ha bisogno deve pagare.
Davanti agli innumerevoli articoli contenenti, con diversi argomenti, quest’unica matrice, esistono solo due proposte sul metodo da adottare per uscire dal problema.
La prima proposta suggerisce la costituzione di un Sanità pubblica, ridotta, che lavori in tandem con una Sanità privata basata sulle assicurazioni.
La seconda proposta indirizza verso la ricostituzione di una Sanità pubblica che rispecchi per filo e per segno l’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti».
La politica deve affrontare il dilemma dei costi necessari per dare l’assistenza sanitaria a tutti. Il recente tragico fatto avvenuto a New York una decina di giorni fa, in cui il 26enne Luigi Nicholas Mangione, del Maryland, ha assassinato Brian Thompson, Ceo della società di assicurazione privata United Healthcare, ci consente di riflettere sul futuro che potrebbe attenderci. Per svolgere il ragionamento bisogna sfocare la scena particolare del crimine, e osservare il contesto circostante in cui è successo. L’elemento di fondo che emerge nel Sistema sanitario americano, e che dovrebbe lasciare di stucco noi italiani, è questo: mentre la Costituzione italiana è incentrata sulla protezione dei diritti sanitari del cittadino, la Costituzione americana è incentrata sulla protezione del libero mercato. Mentre il “mercato” è al centro della costituzione americana, il “cittadino” è al centro della costituzione italiana. Pertanto, mentre nella nostra costituzione la salute è un “diritto fondamentale” del cittadino, nella costituzione americana la salute è una “responsabilità individuale” del cittadino. Il ché significa che se uno può si cura, se non può, sono affari suoi. Per la verità negli Stati Uniti esiste “Medicaid”, che è un sistema sanitario pubblico per i poveri. Medicaid deriva da una legge del 1965, destinata ai poveri, voluta da Lyndon Johnson. Ottiene tale assicurazione sanitaria gratuita il 23% della popolazione degli Stati Uniti.
Nonostante i miglioramenti (Obamacare) quel sistema sanitario per i poveri non è neppure lontanamente paragonabile al Sistema sanitario italiano per qualità ed efficienza.
Il presidente Lyndon Johnson, nominato subito dopo l’uccisione di John Kennedy, nello stesso anno varò anche “Medicare” che assiste gratuitamente i cittadini dai 65 anni in più. Il primo a beneficiarne fu l’ex presidente Harry Truman. Questa seconda assicurazione pubblica dà assistenza al 17% della popolazione. Pertanto, in tutto, ottiene l’assistenza pubblica gratuita soltanto il 40% della popolazione.
Il restante 60% non ha assicurazione sanitaria. La deve comprare dalle esosissime assicurazioni sanitarie private, come quella del povero Brian Thompson, oppure deve pagare le cure di persona, volta per volta.
I costi sono altissimi. Ad esempio la sedazione per fare una colonscopia costa 1.200 dollari e il costo del medico che pratica la vaccinazione antimorbillosa al bambino può costare 1.500-2.000 dollari. Si può immaginare quanto possa costare un parto naturale o il cesareo, o la cura per una frattura di femore, o un’operazione chirurgica per un cancro. Ciò aiuta a capire per quale motivo nel 1982, quando venne applicata la legge sanitaria 833/78 di Tina Anselmi, molti americani chiesero e ottennero la cittadinanza italiana per poter venire in Italia per le cure del cancro, in quanto in America era impossibile affrontarne le spese.
Ma non basta, c’è dell’altro su cui riflettere: le assicurazioni private americane non hanno la stessa “mission solidaristica” del Sistema Sanitario pubblico italiano, che riflette l’articolo 32 della nostra Costituzione. La loro mission è il “profitto”. Per questo le Assicurazioni americane hanno trovato logico affidare alla Intelligenza Artificiale (I.A.) il compito di selezionare i richiedenti un contratto di assicurazione sanitaria. La I.A. utilizza un algoritmo per esaminare il candidato ad essere assicurato e può accadere che lo rifiuti. Nell’algoritmo sono inseriti vari fattori di valutazione tra cui l’età, il sesso, malattie pregresse, malattie croniche (come artrosi, ipertensione, obesità, cardiopatie, neuropatie, problemi psicologici, assetto familiare, professione, reddito, livello culturale e intellettuale, etc.), per non parlare della familiarità per tumori o Alzheimer e insufficienza renale. I soggetti perfetti, giovani e ricchi, sono ideali e vengono accettati. Tutti gli altri possono essere rifiutati, oppure possono vedersi presentare un contratto talmente costoso da doverci rinunciare.
Coloro che accettano di sottoscrivere quei contratti, abnormemente lunghi e particolareggiati, possono accedere alle cure. In tal caso, una volta curati e dopo aver pagato, presentano la fattura agli uffici dell’assicurazione per ottenere il risarcimento integrale delle spese. A questo punto il documento viene esaminato dalla I.A. e da operatori esperti e, qualora vi sia la minima difformità col contratto firmato, la compagnia di assicurazione rifiuta di pagare il conto. Questo fatto spiacevolissimo è frequente. Il povero paziente, che in genere appartiene alla classe media americana, in un colpo si trova indebitato con le banche e precipita in povertà, correndo i rischio di perdere anche la casa, e di finire nella categoria dei nullatenenti.
L’influenza delle assicurazioni sanitarie private sulla vita degli americani non si limita a questo. Vi sono molte varianti. Una riguarda il numero di figli della coppia. Qualora la coppia abbia intenzione di mettere al mondo un secondo figlio ne deve discutere con l’assicurazione sanitaria privata. A questo punto il prezzo da pagare per l’assicurazione della famiglia esplode. Ciò condiziona la decisione di aumentare la famiglia. Ne consegue che gli effetti di questa forma di assistenza possono interferire sulla demografia nazionale. Se ciò avvenisse in Italia il fatto sarebbe talmente grave da interessare immediatamente gli organi politici. Questo fenomeno, che è da attendersi in una società la cui mission è il profitto, non avviene in una società dove la mission è la solidarietà fra individui.
Oggi in Italia siamo davanti ad una svolta che potrebbe avere conseguenze sociali simili a quelle già ben delineate in America, dove, come si sa, le cose avvengono anni prima che da noi.
Le proposte che vengono oggi avanzate in casa nostra per ricostituire la futura Sanità pubblica sono due.
Prima proposta: – visto che l’invecchiamento della popolazione provocherà un forte aumento della spesa sanitaria, converrebbe concentrare lo sforzo economico nel finanziamento di pochi centri ospedalieri iper-attrezzati e super-dotati di personale sanitario specializzato, da collocarsi a Cagliari e Sassari -. Ne consegue che i piccoli centri ospedalieri delle province dovranno essere chiusi o limitati ad una elementare assistenza di base come quella delle RSA e degli ospedali di comunità a bassissima specializzazione.
Ciò avrà la conseguenza di provocare l’ iper-afflusso di pazienti ai DEA di II livello di Cagliari e Sassari. Dato che i DEA di II livello non possono soddisfare la richiesta di salute di tutti i richiedenti, si creeranno immense liste d’attesa. A causa dei lunghi tempi d’attesa sarà necessario ricorrere ai privati.
Chi potrà permetterselo, dovrà pagare, con propri fondi, le cure e le visite specialistiche finché potrà. Chi non potrà permetterselo aspetterà fino alla naturale fine della propria storia patologica. Questo fatto (dell’esistenza di cittadini che non possono accedere alle cure), seppure non dichiarato ufficialmente, sta già avvenendo e sta colpendo anche le classi medie più agiate. A mò d’esempio, e per capire quanto già sia esteso il fenomeno, è interessante leggere una lettera al direttore del Corriere della Sera del 12 dicembre 2024. Un professore di chirurgia dell’Università la Sapienza di Roma si è ammalato di cancro alla prostata, con metastasi. E’ stato operato, irradiato e sottoposto a chemioterapia ma inutilmente. Ha scoperto che esiste in Europa una nuova terapia con radioisotopi, già approvata dagli organismi scientifici internazionali. Il radiofarmaco si chiama “Lutetio-177 PSMA” e si somministra due volte la settimana per tre settimane. La guarigione dalle metastasi è certa. C’è un problema: il costo per il trattamento è di 130.000 euro per 6 sedute, in Svizzera, e la somma deve essere interamente anticipata dal paziente. Gli amici e i colleghi hanno aperto un “crowfunding” per coprire le spese. Questo paziente, nell’Italia dell’articolo 32 della Costituzione, è stato costretto a chiedere aiuto.
Ora, se tanto succede ad un medico, professore universitario di chirurgia a Roma, cosa potrebbe succedere a uno sconosciuto abitante del Sulcis Iglesiente? L’America di Brian Thompson e Luigi Nicholas Mangione è pericolosamente vicina.

Esiste il dilemma dei costi per la Sanità. Ed esistono molte analisi sul perché siano aumentati. Quotidianamente esperti commentatori suggeriscono, nelle pagine dei giornali, di ridurre le prestazioni sanitarie per le quali il paziente è esentato dalle spese, e di accentrare la Sanità in pochi centri.
In Sardegna, una proposta di soluzione avanzata da fonti autorevoli, è rappresentata dallo accentramento delle strutture ospedaliere a Cagliari e a Sassari. Ciò comporta la scomparsa degli ospedali delle province.
La scomparsa della sanità ospedaliera dai territori provinciali apre la strada ad una conseguenza: – la necessità di rivolgersi alle Mutue private per acquistare le assicurazioni sanitarie -. I costi delle mutue private saranno proporzionali al livello di assistenza sanitaria scelto. A questo punto saremo completamente in mano alla logica del profitto. Seppure si garantisse la sanità gratuita agli indigenti e ai vecchi, avremmo sempre almeno il 60% – 70% della popolazione privato della sanità come oggi la intendiamo.
E’ facile immaginare le conseguenze sulla stessa struttura sociale.
Seconda proposta: – restituire alla popolazione il reintegro in attività degli 8 Ospedali DEA di I livello esistenti nelle 8 province sarde. Sarebbe il modo più concreto di re-instaurare un rapporto col mondo della società reale rispettando il desiderio di sanità così come esisteva, da 70 anni, nel costume di vita delle popolazioni. Questo aspetto non andrebbe trascurato -.
Questa scelta comporta la necessità e l’urgenza di fermare il tentativo di accentramento globale della sanità ospedaliera a Cagliari e Sassari e imporre, agli ospedali sede di DEA di II livello, l’esclusiva competenza per funzioni altamente specialistiche e poco frequenti (come appunto sono la neurochirurgia, la cardiochirurgia, i trapianti d’organo e chirurgie vascolari, polmonari, pancreatiche, grandi ustionati e Rianimazione). Tutte le altre patologie (traumatologiche, mediche internistiche, psichiatriche, nefrologiche, epatologiche, neurologiche, geriatriche, infettivologiche, pediatriche, geriatriche, dermatologiche, di chirurgia elettiva e d’urgenza addominale, urologica, ginecologia e anche vascolare, otorino-laringoiatrica, etc.) andrebbero lasciate all’esclusiva competenza degli 8 ospedali DEA di I livello delle province. Attorno agli ospedali DEA I livello, ridiventati centri di cura e di formazione, si organizzerà, in una stretta osmosi funzionale e professionale, la rete della medicina di base.
Ferma restando l’attuale organizzazione gerarchica nella dirigenza amministrativa delle ASL, si ridaranno le funzioni di controllo ai Sindaci del territorio. I Comuni, rappresentati dai Sindaci, in quanto titolari delle funzioni amministrative dello Stato (art. 118 della Costituzione) sono i naturali e sovrani controllori della corretta realizzazione del diritto alle cure previsto dalla Costituzione.
L’attuale “Chimera sanitaria”, fabbricata dai numerosi emendamenti che hanno mostruosamente modificato la legge 833/78, necessita di una figura meno mitologica ma con uguale decisione che corregga la caduta rovinosa della sanità.

Mario Marroccu

Reparti sguarniti e medici in fuga. E’ una situazione di autentica emergenza quella che si trova ad affrontare l’azienda sanitaria del Sulcis Iglesiente a cui fanno riferimento gli ospedali di Carbonia e Iglesias. Criticità affrontate questa mattina dalla Commissione “Sanità” del Consiglio regionale con le audizioni del direttore generale della Asl 7, Giuliana Campus, e dei sindaci di Iglesias e Carbonia Mauro Usai e Pietro Morittu.

«La nostra Asl sconta una forte carenza di personaleha detto Giuliana Campusall’appello mancano 88 medici. Dei 153 attualmente in organico oltre il 50 per cento è in età avanzata. Una situazione a cui non si riesce a far fronte con i concorsi. Lo scorso anno sono state fatte 45 assunzioni ma è servito a poco, 28 dei nuovi medici sono andati via e, nel frattempo, altri 8 hanno raggiunto la pensione.»

Carenza di organico che si ripercuote inevitabilmente sull’organizzazione dei servizi: «La mancanza di medici ha portato alla chiusura di alcuni reparti (Urologia e Ortopedia)ha proseguito Giuliana Campus altri svolgono solo servizi ambulatoriali (Neurologia). La situazione più critica riguarda però gli anestesisti. Attualmente ne sono rimasti 9 e non si riesce a reperirne altri. Continuando di questo passo i due ospedali di Carbonia e Iglesias saranno costretti a chiudere.»
Per questo, gli amministratori locali chiedono interventi rapidi per tamponare l’emergenza: «Chiediamo di bandire concorsi diretti per la Asl 7ha detto il sindaco di Iglesias Mauro Usai fare selezioni regionali serve a poco, i vincitori scelgono altre sedi e i reparti rimangono scoperti. Nel frattempo però si pensi a metodi di assunzione alternativi per evitare soluzioni drastiche».

Per Mauro Usai occorre inoltre spendere le risorse disponibili per il potenziamento delle strutture: «Per il punto nascita erano stati stanziati nella scorsa legislatura 2,5 milioni di euro per assumere 7 anestesistiha proseguito Mauro Usaidopo un anno non si vede nessun risultato».
Sulla stessa linea il sindaco di Carbonia Pietro Morittu: «Alla situazione drammatica degli ospedali si aggiunge quella della medicina territorialeha detto Pietro Morittumancano medici di base (25 in tutto il territorio della Asl 7) e pediatri. Tutto questo ha riflessi negativi sui pronto soccorso su cui si riversano centinaia di pazienti senza assistenza».
La presidente della Commissione Carla Fundoni ha garantito il massimo impegno dell’organismo consiliare per trovare una soluzione. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Gigi Rubiu (FdI), Umberto Ticca (Riformatori), Peppino Canu (Sinistra Futura), Alessandro Pilurzu (Pd) e Francesco Agus (Progressisti. Tutti hanno sollecitato un intervento immediato per far fronte a una situazione di emergenza e una maggiore sollecitudine da parte di Ares nell’espletamento delle pratiche.

La Commissione in mattinata ha espresso, a maggioranza, parere positivo sulla delibera della Gunta regionale che incrementa il fondo per la non autosufficienza che, per il 2025-2026, sarà pari a 59 milioni di euro.

Via libera anche alla proposta di nomina dei tre esperti all’interno della Consulta regionale per l’emigrazione. La Commissione ha sentito il direttore generale dell’assessorato del Lavoro Eugenio Annicchiarico che ha illustrato i criteri per l’individuazione dei tre nomi da un elenco di venti candidature selezionate attraverso un avviso pubblico. La scelta è caduta su Aldo Aledda (ex funzionario della Regione), Giuseppe Dessì (ex funzionario delle Acli) ed Elisa Manca (linguista). La proposta sarà esaminata dal Consiglio regionale.