24 December, 2025

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Dopo il progetto avviato lo scorso mese di febbraio, che ha coinvolto 16 beneficiari REIS, con l’obiettivo di qualificare giovani nel settore del giardinaggio, al fine di formare figure qualificate per il mondo del lavoro, è stato avviato un nuovo progetto per l’inclusione sociale, con l’individuazione di una giovane diplomata che parteciperà ad un percorso al termine del quale potrà sviluppare competenze nel campo del sociale e delle discipline civiche. Tra i diversi compiti che le verranno assegnati, risulta di particolare importanza lo sviluppo del collegamento tra le Istituzioni ed i cittadini.

«Un nuovo modo di vedere il REIS – ha spiegato l’assessore delle Politiche sociali del comune di Iglesias Angela Scarpa – non più solamente una misura destinata a favorire l’inclusione sociale, ma anche uno strumento attivo di formazione, in grado di fornire a tante persone gli strumenti per entrare nel mercato del lavoro, con competenze che rappresentano un forte investimento sul capitale umano.»

 

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Le studentesse e gli studenti del Liceo Motzo non hanno dubbi: Malala, Grazia Deledda, Simone de Beauvoir, Catherine Johnson e Mary Quant sono tra le donne più influenti di sempre che hanno contribuito all’emancipazione femminile. Per questo venerdì mattina, dalle ore 10.30 alle ore 12.30, presenteranno nell’aula consiliare del comune di Quartu Sant’Elena i loro migliori prodotti multimediali sul tema “Festa della donna 2019. Storie di riscatto al femminile” che chiude il progetto scolastico, patrocinato dall’amministrazione cittadina, “Educazione al rispetto e alle differenze di genere”.

A dialogare con le ragazze e i ragazzi su discriminazioni di genere, femminicidio e il significato della Giornata Internazionale delle donne, l’autrice del romanzo “Il profumo della mimosa” Claudia Musio, l’On. Andrea Frailis e la coordinatrice di Giulia Giornaliste Susi Ronchi.

I lavori saranno aperti dal professor Sergio Puddu, dirigente scolastico del Liceo Classico, Linguistico e delle Scienze Umane B.R. Motzo di Quartu Sant’Elena e saranno presenti per i saluti istituzionali, il Sindaco Stefano Delunas, gli assessori della Pubblica istruzione, Politiche giovanili e della Cultura Elisabetta Cossu e Maria Lucia Baire, e la commissione comunale sulle pari opportunità.

L’evento organizzato dal Liceo Motzo rientra nel “Piano Nazionale Educare al Rispetto”, varato nell’ottobre 2017 dall’allora ministra Valeria Fedeli con l’intento di educare le nuove generazioni alla lotta contro ogni forma di violenza e di discriminazione.

Il progetto PTOF, attuato in orario curricolare, ha coinvolto sette classi del triennio delle Scienze umane sia dell’indirizzo tradizionale sia dell’opzione economico sociale ed ha visto l’impiego dell’innovativa metodologia didattica “Bring your own device” (BYOD). Infatti, tutti i lavori di gruppo che saranno presentati all’iniziativa dell’8 marzo non sono stati realizzati all’interno di un laboratorio scolastico attrezzato di PC, ma in classe, usando i dispositivi delle alunne e degli alunni stessi, quali iphone, ipad, smartphone, laptop e tablet. In questo modo si è ottenuto il doppio obiettivo, auspicato dalle linee guida del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), di educare i giovani all’uso corretto e consapevole della rete, guidati sapientemente dai docenti di area umanistica come Scienze Umane, Filosofia, Italiano e Storia.

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Il Comando di Polizia locale del comune di Carbonia si è dotato di smartphone di ultima generazione, utili al fine di svolgere al meglio il proprio lavoro attraverso il supporto di moderne tecnologie. 

Sono numerose le nuove funzionalità garantite dal servizio: gli smartphone consentiranno agli operatori di effettuare riprese fotografiche, video ad alta risoluzione, di utilizzare la funzione torcia e soprattutto di consultare in tempo reale banche dati informative sugli ambiti di competenza della Polizia locale.

Ecco alcuni esempi specifici: il personale della Polizia locale potrà accertarsi in tempo reale della regolare assicurazione e della revisione dei veicoli circolanti su strada, dell’effettiva residenza dei cittadini nel nostro territorio, unitamente alla lettura dei microchip dei cani per l’individuazione del legittimo proprietario.

I nuovi strumenti consentiranno anche l’uso di applicazioni per facilitare la comunicazione tra la centrale operativa del Comando e le pattuglie che lavorano all’esterno.

«Il rinnovo delle dotazioni in capo al personale della Polizia locale mira a garantire una maggiore efficienza dei servizi nei confronti dei cittadini. La Polizia locale potrà scattare foto riguardanti depositi di rifiuti o relative alle varie fasi degli incidenti stradali, alle condizioni delle strade e della segnaletica. L’acquisto degli smartphone si inserisce nell’ambito delle azioni messe in campo dalla nostra Amministrazione comunale per una gestione della sicurezza tesa all’utilizzo della tecnologia, in grado di rendere più snella e moderna l’operatività della Polizia locale. In questo contesto si annoverano il nuovo strumento di controllo della velocità, il dispositivo di lettura targhe e il futuro sistema di videosorveglianza cittadina», ha detto il sindaco Paola Massidda.

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Anche il Tar ha dato ragione alla Sardegna ed ha condannato il Governo a pagare oltre 100 milioni di euro. Questa volta parliamo dei Redditi da capitale maturati fuori regione, una delle partite trattate durante la chiusura delle Norme di Attuazione della Vertenza Entrate. Nel 2016, quando le Norme sono state chiuse e cristallizzate in una legge nazionale, fu stabilito che la Sardegna avesse diritto a incassare i 7/10 anche sui redditi da capitale maturati in altre regioni: per fare un esempio pratico, se un sardo residente in Sardegna acquista dei Bot nazionali o ha un conto in una banca con sede fuori, la Regione ha comunque diritto a incassare i 7/10 dell’importo delle tasse pagate sugli interessi maturati. Dal 2017 lo Stato ha assolto regolarmente a questo pagamento, ma restava totalmente scoperto il periodo dal 2010 al 2016, perché appunto le norme di attuazione sono retroattive e in vigore dal 2010. La Giunta, a quel punto, ha fatto ricorso al Tar e questa mattina è stata depositata la sentenza: i giudici scrivono che il Governo deve versare tutta la somma di arretrati. Oltre 100 milioni, appunto, perché la cifra varia ogni anno e quindi adesso andrà quantificata con precisione.

«Un altro risultato importante, che ormai nella fase finale della legislatura dà ancora una volta ragione alla Sardegna – lo definisce il presidente uscente Francesco Pigliaru -, ma soprattutto è una questione di semplice buonsenso. Quel buonsenso che è stato costantemente ignorato dagli organi governativi. Ma alla fine il buonsenso non può che emergere e così sta puntualmente avvenendo, con grande soddisfazione da parte nostra.»

«Siamo davvero molto soddisfatti: parliamo ormai di cifre molto corpose, ricordo che se il Governo dovesse saldare il debito domattina dovrebbe staccarci un assegno di circa 720 milioni di euro considerando le due annualità di accantonamenti da 285 milioni ciascuna, i 33 milioni delle Province, i 21 delle tasse automobilistiche e ora questi altri 100 – dice l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Ma non è solo una questione di cifre, è anche una questione di principio, e di vedere riconosciute le nostre ragioni: sia la Corte dei Conti che il Tar hanno di fatto certificato che la Sardegna aveva ragione, che questa Giunta ha lavorato bene, rivendicato con tutti i governi che si sono succeduti le risorse che le spettavano, impostato correttamente le Norme di Attuazione, battendosi sempre per difendere i diritti della Sardegna e dei sardi. E oggi, a mandato di fatto scaduto – conclude Raffaele Paci -, sono davvero orgoglioso di quest’altro risultato che premia tutti i nostri sforzi, il nostro lavoro serio, costante, portato avanti avendo ben chiaro l’obiettivo.»

La storia della Vertenza Entrate è iniziata nel 2006 con l’accordo Soru-Prodi che, recepito quell’anno nella legge 296, modificava l’articolo 8 dello Statuto, riconoscendo alla Regione nuove e maggiori entrate tributarie. Ma il percorso non era concluso: erano rimaste infatti in sospeso, anche per tutta la precedente legislatura, alcune voci sulle quali non si riusciva a trovare un metodo condiviso di quantificazione e cioè Ires maturata, giochi, riserve matematiche, redditi di capitale. Con la legge sulle norme di attuazione, approvate grazie al lavoro di questa Giunta, queste voci sono state invece pienamente e per sempre riconosciute: circa 130 milioni di euro all’anno e 900 milioni di arretrati. Restava in sospeso la questione arretrati, ovvero tutte le cifre dal 2010 al 2017, quando le norme sono entrate in vigore: la Regione ha fatto ricorso e dei sentenze su due le hanno dato ragione.

 

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Le elezioni del 24 febbraio scorso ci hanno restituito un quadro politico regionale decisamente modificato rispetto al precedente. A questo nuovo quadro politico, con la stessa determinazione con la quale lo abbiamo fatto alla precedente Giunta regionale, chiediamo che da subito, attraverso la pratica del dialogo sociale, vengano affrontati con urgenza i temi che riteniamo fondamentali: il lavoro, prima di tutto, con il consolidamento e potenziamento del piano del lavoro “Lavoras”, chiesto con forza della CGIL e  che tanti buoni risultati ha prodotto l’anno scorso ed altri anche più importanti potrebbe produrre in futuro; la realizzazione del piano di metanizzazione, quale fonte indispensabile per garantire la transizione verso la dismissioni dei combustibili fossili, con la conferma della dorsale, unico strumento che possa garantire funzionalità, controllo pubblico della risorsa per quanto attiene sicurezza dell’approvvigionamento, distribuzione e prezzo; da esso, fondamentalmente, possono dipendere la ripartenza delle realtà industriali e con essa le sorti del territorio.

L’adozione di una politica industriale, complessivamente intesa, diventa essenziale per il rilancio della Sardegna così come per converso rischia di diventare esiziale la sua mancanza per la sopravvivenza del territorio.

In questo quadro si inseriscono le iniziative che unitariamente le categorie dei lavoratori edili CGIL CISL e UIL hanno intrapreso ai fini del rilancio del settore delle Costruzioni che sfoceranno in uno sciopero generale nazionale del settore con manifestazione a Roma il giorno 15 marzo 2019 e, nella fase preparatoria, un sit-in Assemblea davanti alla Prefettura di Cagliari il prossimo 8 marzo.

Dal settore delle costruzioni sono stati espulsi, in questi ultimi anni, 30mila lavoratori e dimezzato il numero delle imprese attive. Occorre favorire la ripartenza delle Opere Pubbliche attraverso politiche virtuose capaci di favorire la gestione trasparente delle risorse pubbliche che peraltro risultano disponibili ma non si trasformano in apertura di cantieri e quindi lavoro.

La ripartenza del sistema delle costruzioni può essere  al tempo stesso sintomo e motore dello sviluppo dell’isola. Occorre per questo un piano integrato di iniziativa pubblica per: la riqualificazione del patrimonio abitativo, con iniziative concrete per il recupero dei centri urbani e delle periferie; la riconversione architettonica delle aree industriali e delle servitù militari; l’edilizia scolastica, le reti ospedaliere e gli edifici pubblici.

Antonello Congiu

Segretario Generale Camera del Lavoro

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Sono 6.638 le imprese artigiane che in Sardegna sono coinvolte nel mercato isolano delle vacanze, producendo beni, fornendo servizi e somministrando prodotti di altre realtà come le aziende agroalimentari, dei servizi balneari, della ristorazione, dei trasporti, della ricettività ma anche della manifattura, dell’abbigliamento, dell’intrattenimento e delle attività culturali.

Lo rileva l’elaborazione dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI (fonte UnionCamere-InfoCamere 2018), sull’artigianato interessato dalle attività turistiche nell’isola, che sottolinea acome queste rappresentino il 18,8% del totale delle imprese artigiane registrate negli albi camerali in aumento rispetto al 18.4% dell’anno precedente.

Con questo importante dato, l’Isola conferma il sesto posto nella classifica nazionale delle piccole e medie imprese maggiormente collegate al turismo; al primo la Sicilia con il 22,2% seguita dalla Campania con il 21,2 contro una media nazionale del 15,89%.

«Dalle prelibatezze alimentari ai capolavori della manifattura artistica, non c’è settore e attività in cui l’artigianato sardo non brilli per capacità di attrazione turistica

Così il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi, commenta i dati delle imprese artigiane che lavorano a stretto contatto con il turismo.

«Dal mare alla montagna, passando per le zone interne – aggiunge Antonio Matzutzi – c’è l’imbarazzo della scelta per i turisti che vogliono scoprire, gustare, ammirare e acquistare il valore artigiano del bello, buono e ben fatto made in Sardegna.»

Nelle province sarde, ben 2.656 imprese artigiane operano nel turismo in provincia di Cagliari (in crescita di 44 unità rispetto all’anno prima), 1.243 a Nuoro ( +9 rispetto alla precedente rilevazione) e Sassari 2.296 (calo di 64 unità) e Oristano (-40, con una provincia che sconta il non risolto problema della rilevazione dei dati artigiani presso l’Albo Artigiani provinciale).

Sul fronte “turismo”, i dati ISTAT 2017 confermano l’appeal sempre importante della nostra regione nei confronti dei vacanzieri. Infatti, gli arrivi totali certificati sono stati 3milioni e 97mila, con il 48,2% di stranieri, per un totale di 14milioni e 222mila presenze totali. La nota negativa è che queste presenze rappresentano solo il 3,4% del totale italiano (16% si reca nel Veneto, il 10% in Toscana e il 9% in Lombardia).

La permanenza media nella nostra regione è di 4,6 giorni con un tasso di turisticità di 8,6 (dato dalle giornate di presenza nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante) contro una media nazionale di 6,9 presenze per abitante.

In Sardegna. A livello provinciale, osserviamo la maggiore concentrazione di presenze turistiche nella vecchia provincia di Sassari (ora Sassari-Olbia Tempio) con 1milione e 525mila arrivi e 7milioni e 492mila presenze e un tasso di turisticità di 15,2. Segue il Sud Sardegna (vecchia provincia di Cagliari) con 450mila arrivi e 1milione 400mila presenze con un tasso di turisticità di 3,3. Poi Nuoro con 457mila arrivi e 2milioni e 382mila presenze e tatto di turisticità di 11,2. Chiude Oristano con 216mila arrivi e 635mila presenze con il 4,0 di turisticità.

Un patrimonio che Confartigianato Sardegna valorizza con le tante attività messe in campo dalle Associazioni territoriali, come gli eventi che producono ricettività, sinergie, itinerari turistici, turismo esperienziale.

«Da molti anni siamo impegnati – sottolinea ancora il presidente – a promuovere le aziende artigiane a vocazione turistica che danno ricettività e constatiamo che è un settore con un trend in crescita e nel quale si integrano, in una logica di filiera, i pubblici esercizi, le imprese alimentari, quelle del trasporto persone e del tipico e tradizionale, ma anche quelle dell’abbigliamento e del benessere in generale. Questi numeri ci dimostrano come il legame tra i due settori sia ormai indissolubile e sempre più complementare la Sardegna è un’isola a vocazione turistica e tanti artigiani sono pronti per continuare, sempre più ad abbracciare lo sviluppo di queste attività

«Occorre, da un lato, migliorare il sistema istituzionale che governa questi due settori iniziando da un Assessorato che prenda in giusta considerazione le esigenze e le specificità dell’intero comparto artigiano, così come chiesto in campagna elettorale dalla nostra Associazione ai Candidati PresidenteInoltre – conclude il segretario di Confartigianato Sardegna, Stefano Mameli – occorrerà intervenire sulla continuità territoriale, sia marittima che aerea, al fine di rendere più accessibile al turista il trasporto verso la Sardegna che oggi, da questo punto di vista, è meno competitiva di altre mete

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Ieri sera, a Quartu Sant’Elena, i militari della Sezione Radiomobile del dipendente Norm hanno arrestato per evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti G.S., 47enne del posto, con precedenti di polizia. L’uomo, nonostante sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, veniva rintracciato lontano dalla stessa. La successiva perquisizione domiciliare consentiva di rinvenire sei bustine in cellophane termosaldato contenente eroina, 34 boccette di metadone ed un bilancino di precisione. Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso le camere di sicurezza di questa Compagnia in attesa dell’udienza di convalida

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Il design efficace e a misura d’uomo è quello che sa combinare psicologia e tecnologia, spiegava qualche anno fa Donald Norman nel suo libro “La caffettiera del masochista”. Cosa succede se sono invece gli oggetti a parlarci e a comunicare con noi, come avviene nello scenario prossimo venturo dell’Internet delle cose? Oggi, nel nuovo panorama tecnologico dell’“Internet of Things” si va ancora oltre, fino al “Design della consapevolezza” (Awareness Design). Giulio Ceppi, architetto milanese, visual designer, esperto di progettazione sensoriale, ecodesign, design dei materiali e sviluppo di nuove tecnologie, alla guida di Total Tool, società per management dell’innovazione e progettazione strategica (Premio Impresa Cultura, 2000; selezione Compasso d’oro 2004-08; Premio Conf Commercio all’Innovazione, 2010 e 2013; Premio Design for All Italy, 2014) autore del saggio “Il design della consapevolezza: un percorso sperimentale” (Illustrata – 2012) indaga i nuovi territori del design e la relazione tra oggetto e soggetto partendo da questa domanda. Insieme a Massimo Fioruzzi, esperto di temi etico-sociali e dello sviluppo sostenibile e co-ideatore di Awareness Design presso il Politecnico di Milano, Giulio Ceppi sarà protagonista il 5 marzo dell’Open lesson all’Istituto Europeo di Design dal titolo “Awareness Design” (Design della consapevolezza), con ingresso libero e aperta a tutti gli interessati. Alle 17.00, a Villa Satta, i due esperti illustreranno la loro visione legata al mondo del design, oggi proiettato verso una direzione esperenzialmente più ricca e significativa, che «pensi a disegnare degli oggetti che sempre più diventeranno “quasi-soggetti”, in un contesto tecnologico in cui la distinzione tra soggetto e oggetto diventa sempre più sottile e meno tangibile», spiega l’autore nel suo libro.

Una lezione su temi di grande attualità che lo IED Cagliari, Istituto culturale tra le eccellenze del design internazionale, rivolge in particolare ai futuri designers, attraverso un percorso formativo e di aggiornamento che permetta agli studenti di crescere, di dotarsi di un’attitudine esplorativa e critica, capace di mettersi in gioco per intuire e affrontare la complessità del mercato contemporaneo e anticiparne le tensioni latenti.

Awareness Design affronta, infatti il problema di come il design debba oggi riflettere sulla figura stessa del progettista e sul suo ruolo social, culturale: la creatività è entrata in una fase nuova e diffusa ed il designer deve esserne protagonista attivo e consapevole. «Awareness non è solamente coscienza e consapevolezza, ma è innanzitutto amare il proprio lavoro e farlo rispettare, con mitezza. Un design consapevole è un design di civiltà, di dialogo reale, di scambio, di civitas. Un modo per restare concentrati sul proprio operare e sui propri valori, sulla volontà democratica di condividerli, sulle qualità del fare bene».

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E’ scomparso oggi, all’età di 68 anni, Gianni Steri, per oltre 35 anni custode del Palazzetto dello Sport (PalaGiacomoCabras) di Sant’Antioco. Pur non calcando il parquet da atleta, è stato uno dei simboli dell’epoca d’oro della pallavolo e della pallacanestro antiochensi, con l’Olimpia che ha conosciuto i fasti della serie A1 e la Sulcispes, protagonista per diversi anni in B1.

Era difficile non essergli amico, perché Gianni era sempre disponibile con tutti. Ha dedicato la sua intera vita lavorativa al “suo” Palazzetto, prima da precario, poi, dopo diversi anni, finalmente, con contratto a tempo indeterminato, fino alla pensione, traguardo raggiunto nel 2014.

Voglio ricordarlo con l’articolo di Tito Siddi, pubblicato nel n° 276 de “La Provincia del Sulcis Iglesiente” il 30 novembre 2014, poche righe che lo resero felice e per le quali non ha mai smesso di ringraziarmi.

«Se si deve dare nome e cognome allo sport di Sant’Antioco – si legge in un commento su un social network – è sicuramente quello di Gianni Steri.»

Mai commento è stato più veritiero per le vicende sportive della città sulcitana. Gianni Steri, 64 anni e da 35 anni custode del palasport cittadino, è andato in pensione qualche mese fa. Chi segue le partite al palasport lo ricorda ancora vicino alla porta del suo alloggio tappezzato da foto dei giocatori di volley e di basket che hanno calcato il parquet del palasport.

«Lascio questo piccolo palazzetto che ci ha fatto diventare grandi – dice – ma non prima di ringraziare tutte le società sportive e i loro dirigenti che, con il loro appassionato lavoro, hanno accompagnato i ragazzi nella loro crescita non solo sportiva e i ragazzi che ogni giorno, anche con un semplice saluto, hanno riempito il mio cuore di gioia.»

Il suo è un commiato a “tutto campo”.

«Grazie ai Lions per la loro presenza e la loro “musica”continua con la voce rotta dall’emozione e dal rimpianto – grazie a tutte quelle persone che non ci sono più ma che hanno contribuito alla crescita dello sport locale e del palazzetto. Il “mio caro” palazzetto a cui va allo stesso modo un grazie – conclude – orgoglioso di averlo custodito per 35 anni con passione.»

Passione ed orgoglio sono stati il suo grande merito: qualità che tutti gli riconoscono. Dalle squadre che hanno fatto grande Sant’Antioco disputando campionati a livello nazionale, come la mitica Olimpia nella pallavolo e la Sulcis Spes nella pallacanestro, sino ai campioni in erba delle squadre di ragazzi e giovanili che si allenano al palasport. Gianni Steri adesso non ha più il compito di aprire o chiudere il palasport alla fine delle gare e degli allenamenti ma seguire da pensionato i “suoi ragazzi” dagli spalti.

Ciao Gianni

Giampaolo Cirronis

 

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«L’incontro del 28/02/2019, presso il Mise, ha evidenziato ancora una volta i ritardi della Sideralloys nella firma dei contratti, che consentirebbero l’atteso avvio del revamping. Durante l’incontro l’azienda ha presentato una sorta di “mini programma” che faceva slittare, ancora una volta, la ripartenza dello smelter, alla data stavolta ipotizzata il 20/01/2020, legando questa possibile realizzazione dei lavori, all’ottenimento del contratto sulle tariffe elettriche già concordate precedentemente.»

Lo scrivono, in una nota, FIOM-FSM-UILM e CUB Sulcis Iglesiente.

«Nell’incontro, il Mise, insieme alle OO.SS., ha incalzato l’azienda, chiedendole tempi certi e rapidi per la presentazione di un piano di revamping. Sempre il Mise, prendeva inoltre l’impegno di accompagnare la stessa, sino alla possibile conclusione del contratto energetico attraverso un tavolo istituzionale con Enel, Invitalia e Sideralloys, al fine trovare soluzione entro la metà di aprile. Data entro la quale ci sarà una nuova convocazione al Ministero.»

FIOM-FSM-UILM e CUB Sulcis Iglesiente ritengono opportuno:

1) chiedere un incontro a carattere di urgenza con la Sider Alloys, al fine di affrontare le problematiche legate ai ritardi dei lavori e delle assunzioni funzionali ad un eventuale programma di “prerevamping”. Queste, secondo le OO.SS. potrebbero sopperire, seppure parzialmente i ritardi occupativi legati al rispetto di quanto precedentemente annunciato e prospettato dall’azienda;

2) FIOM-FSM-UILM e CUB vigileranno costantemente affinché le dichiarazioni del Mise, sul problema energetico, trovino le soluzioni dovute e non rappresentino per la stessa Sideralloys ulteriore elemento giustificativo, nel piano di rilancio dello stabilimentoì;

3) questione ammortizzatori sociali: nonostante le continue pressioni avanzate dalle OO.SS. a tutti i livelli, i ritardi con la quale si rischia di arrivare alla erogazione degli stessi, sta provocando fortissime tensioni tra i lavoratori, in quanto dalla sua scadenza (31/12/2018), ad oggi, non si ha una data certa di erogazione. FIOM-FSM-UILM e CUB confermano che la continuità degli stessi era stata garantita dai confronti istituzionali tenuti, che avrebbero dovuto permettere il sostentamento alle famiglie, sino alla ripresa occupativa, per tali ragioni si è deciso di chiedere un incontro urgente al prefetto, affinché ci possa essere un intervento mirato alla risoluzione del problema.

FIOM-FSM-UILM e CUB Sulcis Iglesiente, non escludono di riprendere iniziative di lotta nel caso non venissero soddisfatte le proposte avanzate.