21 December, 2025

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Il titolare di un’azienda agricola di Piscinas è stato sanzionato con una multa di 6.000 euro per l’impiego di due braccianti irregolari nelle operazioni di vendemmia. Il provvedimento è scaturito dai controlli finalizzati alla vigilanza straordinaria per il contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della manodopera clandestina, predisposti dal comando provinciale di Cagliari nei terreni agricoli nei periodi di maggiore impiego di manodopera per la raccolta di prodotti, che hanno consentito ai carabinieri della stazione di Giba, coadiuvati dal personale specializzato del Nucleo CC ispettorato del lavoro di Cagliari, di individuare all’interno di un vigneto di proprietà di un’Azienda agricola, situata in località Isca Manna del comune di Piscinas, 9 braccianti tra italiani e stranieri regolari, intenti a raccogliere l’uva, di cui 2, all’esito di specifici accertamenti da parte dei militari, sono risultati impiegati irregolarmente, essendo mancante la prevista comunicazione preventiva di assunzione. Il titolare dell’Azienda è stato sanzionato per complessivi 6.000 €, per il mancato versamento di contributi e premi previsti dalla normativa di specie.

 

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Il consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Nuoro esprime solidarietà e vicinanza ai colleghi dell’ARAS riuniti in presidio permanente a Cagliari sotto gli uffici del palazzo regionale.

«La mancata applicazione della legge regionale 3/2009 rischia di cancellare il lavoro che in tanti anni i colleghi hanno portato avanti con dedizione e spirito di servizio a favore degli allevatori – si legge in una nota della presidente Daniela Mulas -. Un appello quindi alla classe politica affinché trovi il modo di superare immediatamente questa situazione di stallo che si è venuta a creare per questa triste vicenda e che rischia di determinare danni ancora peggiori se solo si pensa alle conseguenze dell’assenza nelle nostre campagne di un presidio sanitario così importante come quello garantito sino a poco tempo fa dai tecnici dell’ARAS.»

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«Lunedì 10 settembre riprenderanno gli interventi di urbanizzazione primaria del quartiere di Sa Perda Bianca, meglio noto come Carbonia 2. I lavori, interrotti nel mese di agosto, potranno ripartire per essere finalmente portati a conclusione.»

Lo ha annunciato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai.

Al fine di consentire il completamento delle opere di urbanizzazione primaria, dal 10 al 29 settembre è stata disposta la chiusura del traffico veicolare, in funzione delle esigenze dei lavori e in modo alternato, nelle seguenti vie: via delle Begonie, via delle Gardenie, via delle Primule, via dei Gladioli, via dei Narcisi, via dei Glicini, via delle Camelie e via dei Giardini.

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«Non si comprende il motivo per cui fra le attività di bonifica e messa in sicurezza delle miniere, presentato stamane dal presidente Pigliaru, non ci sia la miniera di Olmedo.» 

Lo ha detto questo pomeriggio il dirigente della UGL Francesco Cabras.

«Chiediamo un incontro urgente con il Presidente ma anche con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras e naturalmente con Igea – ha precisato il rappresentante dell’UGL Francesco Cabras – perché il futuro delle miniere in Sardegna deve riguardare tutte le miniere nessuna esclusa tantomeno quelle ancora produttive come la miniera di Bauxite di Olmedo. I minatori di Olmedo non possono essere esclusi da un progetto che dovrebbe tutelare tutti i lavoratori e tutte le miniere, anche quelle produttive, non solo quelle del sud Sardegna.»

«Il 5 novembre scadranno i termini per la partecipazione al bando di gara internazionale per l’affidamento del sito minerario presentato dalla Regione Sardegna – ha aggiunto Francesco Cabras -. Nell’ipotesi che tale gara non venga aggiudicata, il problema della miniera di Olmedo si acuirà. È, pertanto, necessario provvedere già da oggi all’integrazione di tale sito nella Legge regionale n. 34 del 2016 per lo svolgimento temporaneo delle attività di cui alla convenzione RAS-ATI IFRAS, che nelle more della procedura di scelta dell’aggiudicatario consentirebbe come per i lavoratori del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna, di avere un paracadute occupazionale.»

«Inoltre il 5 dicembre prossimo scadrà il contratto con Igea e i minatori attualmente occupati presso la miniera di Olmedo rischiano di essere dimenticati – ha concluso Francesco Cabras -. Le risorse finanziarie finora impegnate dalla Regione, hanno consentito unicamente di mantenere in sicurezza l’impianto, garantendo l’occupazione a soli 17 lavoratori su 28.»

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«Il nuovo piano industriale di Igea nasce da esigenze elettorali e, in tutti i casi, rappresenta il fallimento di una società che ad oggi ha ignorato la propria missione: la bonifica delle aree minerarie.»

Lo sostiene Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias.

«Appare evidente l’immediata necessità di individuare competenze specifiche, anche nel vertice aziendale – aggiunge Valentina Pistis –. Un piano industriale deve individuare in termini qualitativi e quantitativi e in modo organico e anche critico: le intenzioni del management relative alle strategie competitive aziendali; le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici; i principali risultati attesi sul piano economico-finanziario, competitivo e sociale; le azioni che daranno corso alle intenzioni strategiche presentate ed il loro previsto impatto sulle performance aziendali. Quello di Igea appare generico e inconcludente. Il giudizio non è espresso da chi scrive ma da un gruppo di manager e ingegneri esperti nell’area mineraria e industriale interpellati per l’occasione.»

«Appare poi significativo il mancato invito dei consiglieri comunali di Iglesias o quantomeno al Presidente del Consiglio – sottolinea ancora Valentina Pistis -. Chiediamo che il Sindaco riferisca immediatamente al Consiglio comunale e faccia valere i diritti dei cittadini: il diritto alla salute e il diritto alla salubrità ambientale. Igea è costata centinaia di milioni di euro alla Comunità – conclude Valentina Pistis -. Non può continuare ad ingannare gli iglesienti e i sardi.»

 

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1986-2018: giunge all’edizione numero trentatré il Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), che dal 23 settembre al 3 ottobre si svolgerà nel suo tradizionale luogo deputato, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna, alle pendici del Monte Linas, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del GAL Linas Campidano e la collaborazione dei festival letterari Tuttestorie e Marina Cafè Noir, l’edizione 2018 del Premio estende la sua durata: si snoderà, infatti, nell’arco di dieci giornate rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni.

Il Premio ha registrato anche quest’anno un alto numero di adesioni, con 402 opere iscritte alle due sezioni in cui si articola: 263 per la Narrativa e 139 per la Poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la sezione Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia: sono i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori nella consueta cerimonia in programma sabato 29 settembre a partire dalle 18.00, nella piazza del Municipio di Villacidro.

Cinquemila euro il premio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quello di poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e di scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, tra i vincitori delle precedenti trentadue edizioni del “Dessì”.

Nel corso della stessa cerimonia verranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo viene assegnato a una personalità di spicco della vita pubblica o culturale nazionale: nel palmares compaiono scrittori, intellettuali, giornalisti e personaggi dello spettacolo come Luigi Pintor, Giovanni Dettori, Maria Giacobbe, Antonio Romagnino, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Maria Lai, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis. Dopo il filosofo Remo Bodei, nel 2017, il Premio speciale della Giuria viene assegnato quest’anno a Ernesto Ferrero, scrittore e critico letterario (è stato il direttore del Salone internazionale del Libro di Torino fino al 2016).

Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: dopo il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli nel 2016, e Carlo Ossola e Massimo Bray nella scorsa edizione, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna quest’anno va al noto psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli, e all’altrettanto conosciuto giornalista e scrittore Ferruccio De Bortoli.

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E’ in corso, nella sala polifunzionale di piazza Roma, a Carbonia, l’incontro organizzato dalla Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara. Con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, il sindaco Paola Massidda e gli assessori Mauro Manca e Sabrina Sabiu, sono presenti operatori turistici, commerciali e culturali della città. Un’ottima occasione per conoscere il Cammino, comprendendo anche le enormi potenzialità di sviluppo turistico sostenibile in esso insite. 400 km di bellezze naturalistiche, archeologiche e storiche da ammirare. Un patrimonio incommensurabile che può rappresentare un volano per il rilancio del nostro territorio.

 

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Anche quest’anno giovani inventor da tutta Italia si ritroveranno a Bisceglie per partecipare a DigithON, la maratona delle idee digitali in programma dal 6 al 9 settembre ideata da Francesco Boccia.

Sono 100 le startup selezionate che, sul palco delle Vecchie Segherie, avranno a disposizione 5 minuti per convincere analisti e investitori sulla bontà e sulla potenzialità dell’idea che potrebbe aggiudicarsi uno dei premi in palio: il primo, decretato dal comitato scientifico insieme alle votazioni on-line, di € 10.000 offerto da Confindustria Bari-Bat, più altri 6 premi assegnati dagli altri partner di DigithON.

Tra i partecipanti anche una startup proveniente da Carbonia: 4 Sport Outdoor, un portale di riferimento per l’organizzazione della vacanza sportiva e delle attività all’aria aperta, consente al turista di risparmiare tempo e risorse.

DigithON è la più importante rassegna italiana per la promozione delle startup digitali. Anche nell’edizione 2018 ci saranno interventi di ospiti illustri nel mondo dell’impresa, dello spettacolo e della politica, tra i quali il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

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Nel corso della notte, i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Cagliari hanno denunciato per il reato di guida in stato di ebrezza ed in ottemperanza all’invito di fermarsi, un cagliaritano classe 1995 che, intorno alle 2.00, in viale Elmas, alla guida della propria autovettura, non ha arrestato il veicolo a seguito dell’intimazione dell’alt da parte dei carabinieri, anzi si è allontanatoa immediatamente in direzione via Montegrappa dandosi alla fuga, ed è stato immediatamente raggiunto e bloccato dai militari che lo sottoposto subito ad accertamento etilometrico, avendo notato il comportamento sospetto dell’uomo. Rilevato un tasso alcolemico particolarmente alto nel corso dei due accertamenti previsti, al giovane è stata ritirata la patente di guida ed è stato contestualmente denunciato all’autorità giudiziaria.
Sempre nel corso della stessa notte, qualche ora prima, i militari del nucleo radiomobile della compagnia carabinieri hanno denunciato anche un pregiudicato classe 1970, cagliaritano, che invece si trovava alla guida del veicolo sprovvisto della patente poiché non l’aveva mai conseguita. Pertanto, i carabinieri hanno proceduto alla restituzione del mezzo al legittimo proprietario (il fratello del denunciato) ed hanno proceduto alla denuncia dell’uomo.

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Il caso di Ussassai, il piccolo centro ai piedi dei Tacchi d’Ogliastra rimasto senza un medico condotto, potrebbe non restare isolato. Molti paesi sardi rischiano, infatti, di restare sprovvisti di camici bianchi. E’ la fotografia scattata dal vicepresidente della commissione Sanità in Consiglio regionale Edoardo Tocco (Forza Italia) che auspica un confronto all’interno del parlamentino su un argomento spinoso.

«Nei prossimi anni si preannuncia una quantità sterminata di pensionamenti all’interno del comparto sanitario isolano – spiega Edoardo Tocco – ma senza che i giovani medici siano pronti ad essere inseriti negli ambulatori. Stesso discorso si presenterà per le strutture ospedaliere. Ci sarà difficoltà a coprire i vuoti lasciati dagli specialisti ormai in età avanzata. Da qui la necessità di prolungare le graduatorie, attraverso una leggina in discussione la prossima settimana – aggiunge Edoardo Tocco –. Non basta, però. Perché la Sardegna si vedrà costretta a lasciare molti paesi senza un’assistenza a causa dell’indisponibilità di trasferirsi in molti centri dell’interno. Per non parlare dei presidi ospedalieri, con la strategia della Regione che mira ad una cura dimagrante dei piccoli nosocomi sempre più impoveriti dei servizi essenziali.»

«Occorre una programmazione degli accessi alla formazione adeguata rispetto ai bisogni dei cittadini, con il possibile incremento anche dei posti disponibili per le Università sarde di medicina e chirurgia. Sono in palio appena 387 nomination per l’accesso agli atenei di Cagliari e Sassari – conclude Edoardo Tocco – per fronteggiare l’emergenza occorrerebbe allargare la platea degli aspiranti medici di almeno il 50 per cento.»