16 December, 2025

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L’EGAS, con la deliberazione del Comitato istituzionale d’ambito n° 15 del 16 maggio 2018, riprogramma le economie del POT «a favore di nuovi interventi finalizzati al superamento delle criticità locali» e, curiosamente, si scopre che le scelte di finanziamento ricadono tutte, o quasi, sui Comuni dall’Oristanese in su. Non si capisce, infatti, con quali criteri siano state ripartite le risorse. Legittimo chiedersi se sia presumibile che non vi siano Comuni del Sud Sardegna in cui insistano emergenze o criticità tali da giustificare un intervento finanziario dell’EGAS (Ente di Governo dell’ambito della Sardegna). Il comune di Sant’Antioco, dal canto suo, avrebbe vitale bisogno di risorse per portare a compimento alcuni interventi strutturali, come concludere l’impianto fognario della borgata di Maladroxia o per l’efficientamento dell’impianto cittadino. Invece siamo costretti a sottostare a questa assenza di regole che produce finanziamenti a pioggia sui Comuni evidentemente “amici” e ad attingere dal nostro bilancio, come nel caso delle opere fognarie per le case popolari di via Trilussa di prossima assegnazione.

Basta, infatti, guardare la lista dei centri isolani destinatari di finanziamenti (parliamo di circa 6 milioni di euro di economie riprogrammate) per farsi un’idea sulla totale assenza di criteri oggettivi. Di sicuro, i comuni di Maracalagonis, Nurachi, Sassari e Macomer, i cui sindaci, guarda caso, sono anche i quattro rappresentanti dei Comuni nell’ambito EGAS, ottengono una buona quantità di fondi per risolvere le “loro” emergenze. Sicuramente è solo un caso, ci mancherebbe. Ma tant’è: sta di fatto che le criticità da risolvere sembrerebbero essere concentrate tutte in alcune zone della Sardegna. Se la Regione, e nello specifico il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, hanno intenzione di continuare ad avvallare questa tipologia di gestione delle somme a disposizione, ce lo dicano chiaramente. Noi, ovviamente, ci opponiamo.                                                                                                                                        

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Per la stagione 2018, Villasimius Beach Soccer e Alpitour hanno sottoscritto un contratto di sponsorizzazione che vedrà Alpitour Main Sponsor della squadra di Villasimius: oltre ad apparire sulle maglie da gara e sul materiale tecnico, la squadra assumerà il nuovo nome di Alpitour Villasimius Beach Soccer.

Per la prima volta, la squadra gareggerà nel campionato italiano di serie A: un grande risultato, che porterà la squadra del presidente Manuel Perra a essere l’unica rappresentante della regione Sardegna. Il campionato prenderà il via l’8 giugno prossimo e la prima tappa si svolgerà al Poetto, la principale spiaggia di Cagliari. 

Il 6 giugno la squadra di Villasimius sarà presentata durante la conferenza stampa che si terrà presso il VOI Tanka Resort di Alpitour. Si tratta di una location storica, esclusiva e molto suggestiva nel sud della Sardegna, immersa in oltre 40 ettari di rigogliosa vegetazione e con quasi mille camere. Il resort è entrato nell’universo di Alpitour a fine marzo, entrando nella collezione di VOIhotels, la società alberghiera del Gruppo, che ha strutture a Roma, in Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria, oltre alle gestioni internazionali a Cuba, Capo Verde, Madagascar e Zanzibar.

«È un piacere poter ospitare al VOI Tanka Resort la conferenza di presentazione della squadra di Villasimius Beach Soccer – afferma Paolo Terrinoni, amministratore delegato di VOIhotels – sia perché crediamo fortemente nelle sane competizioni sportive, sia perché inauguriamo una nuova stagione di stretta collaborazione con Villasimius, che ha accolto il nostro arrivo nel migliore dei modi.»

Il Beach Soccer è la trasposizione estiva dello sport più praticato in Italia, il calcio, inserito in una cornice che ne amplifica la spettacolarità: la competizione, l’agonismo e la location del Beach Stadium fanno di questa disciplina una grande protagonista degli sport da spiaggia. 

Il campionato di Serie A di Beach Soccer si svolgerà nell’estate, sarà suddiviso in due gironi e vedrà la partecipazione di 20 squadre. Ciascun girone è articolato su tre tappe nelle più prestigiose località di mare italiane. Ciascuna tappa è rappresentata da un evento della durata di circa quattro giorni. Le prime quattro squadre parteciperanno alle finali con in un evento che durerà un’intera settimana. 

 

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La Giunta regionale avvia il procedimento per il trasferimento alla Regione delle funzioni sulla continuità territoriale marittima attraverso l’inserimento della richiesta nelle norme di attuazione statutarie. Su proposta dell’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu, è stata approvata ieri la delibera che individua il percorso di carattere normativo contenuto in un decreto da sottoporre alla Commissione paritetica per l’attuazione dello Statuto Sardo presieduta da Francesco Sanna.

«Oggi definiamo con chiarezza una strada per rafforzare le prerogative del diritto alla mobilità e per stabilire con quali modalità esercitarlo – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Il principio guida che si vuole affermare, supportato da diverse fonti del diritto, è quello di attribuire alla Sardegna la regolamentazione esclusiva della continuità territoriale marittima in termini di tariffe, frequenze e capacità sia per le persone sia per le merci.»
«È un atto di autodeterminazione, una battaglia decisiva non più eludibile che stiamo portando avanti per essere protagonisti di scelte fondamentali e per consentire ai sardi di viaggiare liberamente alle stesse condizioni di tutti i cittadini europei – ha detto l’assessore Carlo Careddu -. Emerge, dunque, la necessità di adottare una disciplina uniforme nel campo della continuità territoriale marittima attraverso apposite norme di attuazione e in vista della prossima scadenza della convenzione tra lo Stato e CIN -Tirrenia.»

In virtù dell’articolo 4 dello Statuto Sardo, La Regione ha competenza legislativa concorrente riguardo alle linee marittime ed aeree tra i porti e gli scali isolani e, sempre in base allo Statuto Speciale, su questa materia può quindi esercitare le funzioni amministrative relative. Il provvedimento della Giunta Pigliaru richiama quindi la legge finanziaria 2007 dello Stato dove si ribadisce il passaggio di consegne alla Sardegna delle funzioni sulla continuità territoriale e la sentenza della Corte Costituzionale 230 del 2013 dove, in termini generali, si afferma la necessità di coinvolgimento della Regione nella elaborazione delle convenzioni sui trasporti tra isola e continente. Anche e per effetto dell’articolo 53 dello Statuto: «La Regione è rappresentata nella elaborazione delle tariffe ferroviarie e della regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano direttamente interessarla».

La delibera varata oggi dà mandato alla Direzione generale dei Trasporti di predisporre uno schema di decreto legislativo con le norme di attuazione per il trasferimento di competenze. Tale procedura potrebbe attribuire al presidente della Regione il potere di convocare una conferenza di servizi a cui partecipano tutte le amministrazioni pubbliche interessate. La Conferenza avrebbe il compito di precisare i contenuti dell’onere di servizio pubblico, con particolare riferimento ai porti che devono essere collegati in regime di continuità territoriale, alle tariffe, ai soggetti beneficiari e alle condizioni e modalità del servizio; di adottare il decreto di imposizione degli oneri di servizio pubblico; di indire la gara pubblica europea per l’assegnazione delle rotte. Si chiede sia lo Stato a farsi carico degli oneri finanziari in via continuativa, richiamando l’attuale normativa che consente anche la contribuzione del governo centrale per i collegamenti interni diurni. Infine, si suggerisce una valutazione sull’opportunità di estendere l’ambito di applicazione delle norme anche alla disciplina della continuità territoriale aerea, seppure risulti ad oggi regolamentata in via amministrativa.

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Domani, sabato 26 maggio, si svolgerà il Trofeo Città di Carbonia – 2° Memorial Renzo Senni, in ricordo del ciclista originario di Carbonia, deceduto il 26 maggio 2013, all’età di 60 anni, in seguito a un incidente stradale verificatosi sulla strada provinciale n. 2, tra Carbonia e Villamassargia. 

L’iniziativa è organizzata dall’ASD Dimonios Bike Team Carbonia, presieduta da Fabrizio Piras, con la collaborazione della Pro Loco e il patrocinio del comune di Carbonia.
Si tratta di una gara ciclistica su strada che si snoderà su un percorso di 60 km. Alle ore 15.30, i partecipanti si ritroveranno a Carbonia, davanti al ristorante La Vecchia Miniera, presso la Grande Miniera di Serbariu. I corridori partiranno alle 16.45, per poi tagliare il traguardo alle 18.30, in prossimità degli scavi archeologici di Monte Sirai. Alle ore 19.15, si svolgeranno le premiazioni presso il ristorante La Vecchia Miniera.
Il sindaco Paola Massidda plaude a questa nobile iniziativa in ricordo del nostro concittadino Renzo Senni: «Carbonia conferma ancora una volta il suo stretto legame con il mondo del ciclismo. Lo dimostra anche il gran numero di appassionati delle due ruote presenti nel territorio comunale».
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore dello Sport Valerio Piria, secondo il quale «il 2° Memorial Renzo Senni rappresenta un vero e proprio punto di incontro per gli amanti della bicicletta. Il ciclismo è uno sport che intendiamo valorizzare per la sua funzione di aggregazione sociale e, soprattutto, perché si tratta di un mezzo di trasporto a impatto zero, che rispetta pienamente gli standard ambientali, favorendo così la mobilità sostenibile».

 

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La Regione continuerà ad adoperarsi per consolidare la presenza della Saipem in Ogliastra. È quanto emerso dall’incontro svoltosi ieri a Villa Devoto, a Cagliari, tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il Capo di gabinetto Gianluca Serra e i dirigenti dell’azienda, i sindacati ed il consigliere regionale del territorio, Franco Sabatini. Dopo le interlocuzioni delle scorse settimane e, soprattutto, degli ultimi giorni, tra Regione e Saipem, la società ha annunciato che saranno portati a termine due lavori di fabbricazione che partiranno a giugno e impegneranno il cantiere fino alla primavera del 2019. Si tratta di interventi legati alle commesse di Saipem in Angola e in Egitto. Ciò consente quindi di programmare il medio-lungo periodo con maggiore serenità, visto che rispetto agli incontri precedenti è stato scongiurato il pericolo di interrompere le attività, in attesa di nuove e importanti commesse per l’anno prossimo.
La Saipem ha assicurato che i lavori nel cantiere procederanno senza soluzione di continuità. La Regione, dal suo canto, si è impegnata a rafforzare la presenza di Saipem ad Arbatax e a garantire il mantenimento di un’organizzazione stabile e altamente formata del personale, in vista dei lavori futuri, sull’arrivo dei quali è stato condiviso un ragionevole e misurato ottimismo. La Saipem è una presenza importante per l’industria sarda e rappresenta l’ultima realtà ancora veramente produttiva nell’isola proveniente dal gruppo ENI. La Regione sarà impegnata con tutti gli strumenti utili, a partire dalle misure sulla formazione ai bonus per le assunzioni, che rappresentano, per impegno di risorse ed entità delle agevolazioni, un unicum in tutto il Paese.

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I consiglieri regionali del PD, primo firmatario il presidente della commissione Ambiente Antonio Solinas, hanno presentato una mozione volta ad impegnare il presidente della Giunta e l’assessore dell’Agricoltura per scongiurare il grave danno che verrebbe arrecato ai comuni di Aidomaggiore, Boroneddu, Dualchi, Ghilarza, Ottana, Noragugume, Sedilo, Soddi e Tadasuni con la revisione delle aree montane con vincoli naturali significativi ai sensi dell’art. 32 del Reg. (UE) n. 1305/2013.

Il processo di revisione delle aree montane con vincoli naturali significativi (ANC) ai sensi dell’art. 32 del Reg.(UE) n.1305/2013, in fase di studio al Ministero dell’Agricoltura, prevede dei parametri biofisici dai quali emerge che i Comuni  di Aidomaggiore, Boroneddu, Dualchi, Ghilarza, Ottana, Noragugume, Sedilo, Soddi e Tadasuni, attualmente svantaggiati ai sensi dell’art.19 del Reg. (CE) n.1257/1999, risulterebbero non più svantaggiati, in quanto non interessati in almeno il 60% della superficie agricola comunale da uno o più degli otto parametri biofisici di cui all’allegato III al Reg. (UE) n. 1305/2013.

L’applicazione del regolamento nei 9 comuni interessati dalla revisione rischia di avere un effetto devastante, oltre a creare un danno in termini di sostenibilità economico-finanziario per le aziende agricole e per tutto il comparto di filiera ad esse legato, in quanto, il regime delle zone agricole svantaggiate è oggi una componente rilevante delle politiche comunitarie per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, infatti l’obiettivo comunitario era quello di colmare le disparità naturali esistenti tra i territori attraverso l’istituzione di regimi particolari come, ad esempio, le “Indennità Compensative” destinate ad incentivare le attività agricole in zone depresse e compensare il mancato reddito  degli operatori agricoli.

Per questo motivo, nella mozione si chiede all’assessore regionale dell’Agricoltura e al presidente della Giunta regionale, di impegnarsi a porre in essere tutte le legittime azioni possibili per evitare che le aree marginali della Sardegna Centrale, in particolar modo, i territori dei comuni in esame, possano essere ulteriormente danneggiate da scelte centralistiche del ministero dell’Agricoltura finalizzate a modificare i criteri dell’art.19 del Reg. (CE) n. 1257/1999.

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L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras risponde positivamente alla richiesta inoltrata nei giorni scorsi dalla consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma che si è fatta carico di rappresentare le proteste degli operatori insediati nelle aree industriali di Tossilo e Bonu Trau di Macomer per gli aumenti spropositati nelle tariffe di acqua e depurazione legati al subentro di Abbanoa spa nella gestione del servizio idrico integrato.

«Qualche settimana fa – ricorda Daniela Forma – gli operatori dell’area industriale di Macomer (Tossilo e Bonu Trau) sono stati invitati a sottoscrivere il nuovo Contratto di servizio con Abbanoa spa che dovrebbe subentrare dal prossimo 01 Giugno nella gestione del Servizio Idrico Integrato al Consorzio Industriale di Macomer. Tale trasferimento di funzione si è presto scoperto che avrebbe comportato un aumento delle tariffe per gli operatori in alcuni casi fino ad oltre il 400%: una situazione quindi insostenibile che ha determinato la sollevazione delle aziende e il rifiuto di sottoscrivere il nuovo contratto di servizio con Abbanoa spa.»

«Le associazioni di categoria hanno quindi rivolto un appello alla Regione Sardegna e ai rappresentanti istituzionali del territorio – aggiunge Daniela Forma – affinché si valutasse con ponderatezza la questione. Nei giorni scorsi ho quindi depositato una mozione sul tema “caro tariffe Macomer” che verrà discussa nel Consiglio regionale calendarizzato per il 29 Maggio inoltrando congiuntamente una richiesta a tutti i soggetti interessati – Giunta regionale, Consorzio Industriale di Macomer, Abbanoa ed Egas – per rivedere il termine del 1 giugno come data di effettivo subentro del nuovo gestore per consentire un ragionamento più ampio e consapevole su tale oneroso passaggio.»

«Ho infatti sottolineato – dichiara Daniela Forma – come dopo tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo per rendere appetibili agli imprenditori i nostri insediamenti industriali delle aree interne, non fosse pensabile correre il rischio di far chiudere i battenti anche a chi fino ad ora ha resistito e ha garantito sviluppo ed occupazione nella Sardegna Centrale. L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras ha da subito dimostrato grande attenzione al tema ed ha confermato di essersi attivata per chiedere ai soggetti interessati dal trasferimento una proroga dei termini della esecutività del contratto per verificare se possono essere adottati correttivi per alleggerire i costi alle aziende operanti nella ZIR di Tossilo.»

«Ringrazio l’assessore regionale dell’Industria – conclude Daniela Form – per l’attenzione dimostrata nei confronti delle aziende insediate nell’area industriale di Macomer, in attesa di un altrettanto sollecito riscontro da parte di Abbanoa spa e dell’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna (EGAS) che consenta l’apertura di un dibattito regionale più ampio sulle tariffe da applicare negli insediamenti industriali.»

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«Le aziende agropastorali della Sardegna rischiano di perdere diversi milioni di euro.»

E’ l’allarme lanciato dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu. Lo stato di incertezza legato alle vertenze dei dipendenti dell’Associazione regionale allevatori – con la messa in liquidazione dell’ente che ha trascinato in un tunnel senza via d’uscita 270 lavoratori – e dell’associazione provinciale allevatori (con un centinaio di addetti licenziati) potrebbe spingersi sino all’interruzione delle attività sul benessere animale.

«Con risorse disponibili che si aggirano sui 47 milioni di euro – spiega Gianluigi Rubiu -. La scadenza per la presentazione delle domande è già fissata al prossimo 15 giugno. Si tenga conto che i dipendenti degli enti svolgono un ruolo fondamentale per i controlli degli animali e l’assistenza del patrimonio zootecnico. Senza questo supporto molte aziende si troveranno a dover rinunciare alle istanze di finanziamento. Tantissimi allevatori contano sull’arrivo dei contributi per saldare alcuni debiti, normali nelle imprese e per finanziare l’avvio della nuova stagione, con investimenti strategici per il mondo agropastorale. Siamo seriamente preoccupati perché, a pochi giorni dalla scadenza, la responsabilità di una gestione fallimentare delle associazioni degli allevatori potrebbe travolgere le aziende rurali. Sarebbe imperdonabile per tutti perdere solo un euro per l’impossibilità di adempiere alle formalità previste. La Giunta Pigliaru si deve attivare immediatamente per favorire il supporto tecnico alle aziende – conclude Gianluigi Rubiu – concentrando tutte le forze per erogare i servizi offerti dall’associazione degli allevatori.»

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I militari della Guardia di finanza del Nucleo di Polizia economica e finanziaria e gli uomini del Nucleo investigativo regionale del Corpo forestale, hanno messo sotto sequestro due impianti fotovoltaici a San Giovanni Suergiu e Santadi realizzati su 18 ettari dalle società Enervitabio San Giovanni ed Enervitabio San Nicola, nell’ambito di una maxi indagine su una truffa ai danni dello Stato nel campo delle energie rinnovabili, denominata “Eclissi”.

Le persone coinvolte e indagate sono sei, tra le quali vi sono due imprenditori del settore, uno di origine romagnola e residente a Sant’Anna Arresi, e uno romano. Tra i reati contestati, l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni del Gestore dei servizi energetici (GSE) di Roma, e la lottizzazione abusiva.

Il sequestro preventivo è stato disposto dal Gip del tribunale di Cagliari. Sono stati sequestrati anche oltre 130 tra fabbricati e terreni in Sardegna e in Emilia Romagna, 280 tra conti correnti e cassette di sicurezza e ancora quote societarie per 16 milioni di euro, cifra corrispondente al guadagno realizzato.

I titolari delle due aziende avrebbero dichiarato falsamente che la loro principale attività era quella agricola, mentre in misura prevalente veniva prodotta energia elettrica. Le indagini hanno portato ad accertare la mancata dichiarazione di ricavi per 21 milioni di euro e l’inserimento in bilancio di costi non deducibili per altri 2,1 milioni.

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La notte scorsa i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia cc di Cagliari, hanno eseguito, nell’ambito di un’attività di indagine che ha visto coinvolti i militari per svariati mesi e volta al contrasto dell’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, a diversi decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di soggetti indagati che da tempo, avevano creato una vera e propria organizzazione di spaccio, ben strutturata e quasi resa “impenetrabile” da un’accurata suddivisione di precisi ruoli e mansioni, con metodi affinati e difficili da contrastare.

L’attività di polizia giudiziaria è stata svolta principalmente nei confronti di soggetti pregiudicati dimoranti nel locale quartiere di Sant’Elia. I carabinieri della Compagnia sono stati coadiuvati anche dal personale specializzato “Cacciatori di Sardegna” che hanno fornito un fondamentale ausilio operativo, in particolare per agevolare le attività di accesso ai locali che, in alcuni casi, hanno visto la necessità di rimuovere porte blindate e cancelli posti a sbarramento degli ingressi.

L’azione ha permesso agli operatori di acclarare in molti casi un tenore di vita sicuramente sproporzionato rispetto agli introiti illeciti, auto, moto e piscine in villa. I carabinieri hanno sequestrato nel corso dell’attività circa 5.000 € in banconote, un’autovettura “Golf” nonché uno scooter “T-max”, entrambi di grossa cilindrata. L’accurata attività di perquisizione ha visto anche l’impiego delle unità cinofile antidroga e per la ricerca di armi, nonché personale dotato di appositi metal detector impiegati per verificare l’eventuale occultamento di armi al di sotto del suolo di una residenza di uno degli indagati, in località Sant’Isidoro.