27 December, 2025

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La Capitale Italiana della Cultura 2020 è Parma, ma Nuoro resta orgogliosa del lavoro svolto per sostenere la candidatura.

«Al di là della scelta della Commissione, che ha premiato Parma, la corsa che ha portato Nuoro sino all’ultima tappa di questo percorso ci rende comunque orgogliosi ed è un segnale importante non solo per la città ma per l’intera regione – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru sull’esito finale della competizione per la Capitale Italiana della Cultura 2020 -. Siamo profondamente convinti che Nuoro, al di là di ogni possibile titolo, sia la capitale di una cultura straordinaria che ha solo bisogno di essere più conosciuta nel mondo. E siamo altrettanto convinti – ha aggiunto  Francesco Pigliaru – che questa cultura, così ricca e fortemente identitaria, possa davvero fare la differenza, diventando fattore di stimolo e di crescita certamente per le zone interne, nel cui potenziale abbiamo sempre creduto e sul quale investiamo energie e risorse, ma anche per tutta la Sardegna. Il nostro impegno – ha concluso il presidente della Regione – resterà intatto nel sostenere questo progetto che ha dimostrato il suo valore e che merita il lavoro di tutti per la sua realizzazione.»

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E’ stata inaugurata questa mattina la Casa della Salute di Fluminimaggiore. Rimessa a nuovo con un investimento di 670mila euro, nella struttura operano insieme medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale, gli operatori del servizio di Diabetologia, della Salute mentale, infermieri ambulatoriali, domiciliari, di comunità e il Consultorio familiare e, a breve, pneumologo e chirurgo. All’apertura ufficiale, questa mattina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità e degli Enti locali, Luigi Arru e Cristiano Erriu, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, con il sindaco Ferdinando Pellegrini, consiglieri regionali e parlamentari del territorio.
«Le case della salute sono un tassello essenziale del disegno che abbiamo impostato per migliorare la sanità della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Gli ospedali devono essere messi nelle condizioni di potersi concentrare sugli interventi più importanti, come l’alta specializzazione e gli acuti, alleggerendosi di ciò che può essere trattato bene a livello territoriale. Per questo stiamo spingendo molto sulle case per la salute e siamo pronti a trovare risorse per aprirne tante altre e quanto prima. La Sardegna – ha aggiunto Francesco Pigliaru – vince se ragiona come sistema, in forte collaborazione, ognuno col proprio ruolo. Ora mi aspetto che queste case della salute siano connesse digitalmente con gli ospedali e che il paziente possa esser collegato con il miglior medico di quella specialità per consentire alle case della salute di offrire un servizio sempre migliore su tutto il territorio regionale.»
Per l’assessore Luigi Arru «le Case della Salute, in zone come questa, sono segnali di attenzione per territori difficilmente accessibili. Vogliamo far capire che la medicina sta cambiando, che la sanità sta cambiando e lo facciamo con segni tangibili come questa struttura, nella quale i cittadini trovano operatori che lavorano insieme e servizi in rete». 
Secondo l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, «l’esempio di Fluminimaggiore consente di appurare in modo tangibile come la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari intercomunali, attraverso la governance delle Unioni dei Comuni, consenta di superare le criticità che finora hanno impedito la territorializzazione dei servizi sanitari. Questo è un segnale importantissimo della presenza nei territori della Regione». 
«Con l’apertura di questa nuova struttura – ha detto il direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano, – abbiamo inserito un altro importante tassello nel nostro sistema di assistenza nell’ambito del Distretto socio sanitario di Iglesias ed in particolare per i cittadini dei comuni di Fluminimaggiore e Buggerru. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile l’apertura di questa nuova realtà che si integra perfettamente nel modello di riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo fondamentali servizi utili anche al fine di prevenire ricoveri inappropriati oltre che la corretta presa in carico dei pazienti al momento delle dimissioni ospedaliere.»

https://www.youtube.com/watch?v=iJZ8LbuLHBw&feature=youtu.be

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Il presidente Daniela Marras ha convocato due riunioni del Consiglio comunale di Carbonia per il 20 e il 27 febbraio, entrambi con inizio alle 18.30.

All’ordine del giorno della seduta del 20 febbraio ci sono interrogazioni, interpellanze e mozioni; l’approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2018/2020; l’approvazione Piano finanziario per la gestione del servizio integrato di igiene urbana e servizi complementari ai sensi dell’art.8 del DPR 158/1999 per l’anno 2018; l’approvazione delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) – anno 2018; e l’approvazione del nuovo Regolamento comunale sul Canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche.

Il 27 febbraio il Consiglio si occuperà di interrogazioni, interpellanze e mozioni; la determinazione di aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’Imposta Municipale propria “IMU” – anno 2018; l’approvazione delle aliquote del tributo sui servizi indivisibili (TASI) per l’anno 2018; l’approvazione del regolamento per l’applicazione dell’addizionale comunale all’Imposta sul reddito delle persone fisiche per l’anno di imposta 2018; e, infine, i criteri per il rilascio delle concessioni su area pubblica scoperta e coperta.

 

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È stato un successo l’intervento di asportazione di tumore al pancreas effettuato oggi al Policlinico Duilio Casula. Il paziente (un 68enne) si è svegliato dopo sette ore sotto i ferri e sta bene. Un’operazione, la prima di altre, effettuata grazie al protocollo di intesa tra l’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari e l’Azienda ospedaliero universitaria integrata (Aoui) di Verona. Importante l’intenso percorso di formazione dei chirurghi della Struttura complessa di Chirurgia Generale Polispecialististica diretta dal professor Pietro Giorgio Calò che si avvale proprio della grande esperienza della struttura veronese, tra le più importanti al mondo a fare questo tipo di operazioni.

Questa mattina, alle 8,30 in punto sono entrati in sala operatoria professor Claudio Bassi, direttore della Chirurgia Generale e del Pancreas dell’Aoui (tra i massimi esperti mondiali di questo tipo di tumore), il professor Calò e il dottor Massimiliano Tuveri, chirurgo dell’Aoui. Si è tratto di un’operazione particolarmente complessa, durata ben sette ore, su un paziente affetto da tumore alla testa del pancreas. «È una giornata importante per tutti noi – dice il professor Calò – e certamente una speranza in più per tanti pazienti sardi».

Il carcinoma pancreatico è una malattia molto aggressiva che al momento della diagnosi si presenta nell’80% dei casi in uno stadio molto avanzato. Rappresenta, nei paesi occidentali, la quarta causa di morte per tumore. In Italia si verificano più di 8 mila nuovi casi l’anno, soprattutto nella popolazione adulta, e ancora di più in quella anziana. In Sardegna tra 70 e 100 pazienti ogni anno necessitano di un intervento per neoplasia del pancreas a cui si aggiungono i più rari (ma non eccezionali) casi di neoplasie delle vie biliari e del duodeno. Solo il 20% circa di questi tumori è asportabile radicalmente al momento della diagnosi. La chirurgia rimane oggi l’unico trattamento radicale per questa malattia. Nonostante ciò circa l’80% dei pazienti sperimentano comunque una recidiva entro 3 anni dal trattamento chirurgico.

La terapia è nella maggior parte dei casi multimodale. La chirurgia resta l’elemento terapeutico essenziale per garantire una sopravvivenza a lungo termine e una eventuale guarigione, ma non rappresenta più l’unica arma a disposizione per prolungare la quantità e la qualità di vita.

In base a dati epidemiologici del registro tumori degli Stati Uniti (SEER) relativi al periodo 2007-2009, l’1.47% della popolazione (1 persona su 68) nata in questi ultimi anni svilupperà un carcinoma del pancreas durante la vita, nella fascia di età più a rischio (tra 50 e 70 anni) lo 0.56% degli uomini e lo 0.40% delle donne. In ambito europeo, i dati dell’organizzazione non-profit inglese Cancer Research relativi all’anno 2008 mostrano che l’incidenza cresce in maniera lineare con l’età, a partire dai 40 anni con un tasso di medio standardizzato per età di 9 casi/100.000. La stima per l’Unione Europea (sempre relativa all’anno 2008) è di 70.000 nuovi casi. In Italia l’incidenza media standardizzata è di 9 casi/100.000 nelle donne e di 12 casi/100.000 negli uomini

Stime affidabili ritengono che l’adenocarcinoma pancreatico nel 2030 sarà secondo solo al carcinoma del polmone come causa di morte per tumore.

Negli ultimi 10-15 anni il panorama epidemiologico delle neoplasie pancreatiche è tuttavia radicalmente mutato. La causa va ricercata nella sempre maggiore diffusione e applicazione sul territorio di metodiche radiologiche avanzate (la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica), che hanno permesso di diagnosticare un cospicuo numero di neoplasie ritenute un tempo estremamente rare, tra cui le neoplasie cistiche e le neoplasie neuroendocrine.

Sino a oggi la metà dei tumori pancreatici dei pazienti sardi venivano operati presso strutture extra-regione, in particolare l’Istituto Pancreas di Verona, Centro di Riferimento nazionale per la chirurgia del pancreas riconosciuto a livello europeo e internazionale; la struttura ricovera ogni anno oltre 1200 pazienti da tutta Italia. La maggior parte degli interventi eseguiti dall’equipe è rappresentata dalle resezioni pancreatiche maggiori che raggiungono oggi nel loro insieme quasi 400 casi/anno, primo Centro Nazionale e tra i primi 5 nel mondo, cui si aggiungono oltre 2000 duodeno-cefalo-pancreasectomie (intervento demolitivo della testa del pancreas considerato tra i più difficili in ambito chirurgico) nell’arco degli ultimi 15 anni. Questa esperienza rappresenta una delle prime quattro al mondo ed è stata riconosciuta dal Council della European Hepato-Pancreato-Biliary Association (EHPBA).

La convenzione tra l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e l’Aoui di Verona definisce uno specifico protocollo diagnostico e assistenziale per i pazienti affetti da patologie del pancreas, delle vie biliari e del duodeno che potranno ora essere operati al Policlinico. Inoltre i pazienti operati a Verona potranno effettuare visite specialistiche e di follow-up presso l’AOU di Cagliari.

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno arrestato un 28enne, B.F., di Iglesias, con l’accusa di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. Il giovane non riusciva a darsi pace per il termine della relazione: già dallo scorso autunno si presentava presso l’abitazione della ragazza, la pedinava e cercava nel tentativo di convincerla a tornare insieme. La vittima, impaurita dall’atteggiamento aggressivo dell’ex marito, soprattutto da quando aveva scoperto di una nuova relazione, lo aveva già denunciato poiché seriamente preoccupata per la propria incolumità: proprio a seguito dei vari interventi operati sia della Stazione Carabinieri di Iglesias, di Nebida e dell’Aliquota Radiomobile, tutti impegnati nel ricostruire le vicende e tentare di tutelare la denunciante, l’Autorità Giudiziaria aveva emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla vittima.

I militari hanno notificato il provvedimento nella mattinata di martedì 14 febbraio, ma trasgredendo tutte le prescrizioni impartite, l’uomo, già con precedenti di polizia anche per reati contro la persona, si è immediatamente recato presso l’abitazione dell’ex moglie per cercarla: ne è scaturita una nuova querela che ha portato l’autorità giudiziaria ad emettere un aggravamento della misura cautelare disponendo l’accompagnamento dell’uomo in carcere.

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«Lo sblocco del turnover approvato dalla Giunta Pigliaru è un tentativo per coprire i buchi prodotti dal riordino sanitario sardo.» 

Il vice presidente della commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) attacca la Giunta regionale sul provvedimento che consentirà l’assunzione, all’interno dell’Azienda tutela della Salute, di medici, infermieri e operatori socio sanitari nei reparti dei nosocomi isolani.

«E’ l’ennesimo gioco di prestigio di una Giunta inadeguata ha aggiunto Edoardo Tocco -. La verità è che i tagli operati dalla riforma della rete ospedaliera rischiano di portare al collasso la sanità sarda. Basti pensare solo alle proteste dei piccoli ospedali (da Muravera a Isili sino a Sorgono) ormai sprovvisti  personale all’interno delle corsie. Stranezze della politica. Questa operazione è stata più volte auspicata dal nostro gruppo, ma gli appelli sono stati rigettati. La sensazione è che si tratti di una manovra puramente elettorale. Lo sblocco arriva in fortissimo ritardo rispetto ai tempi dettati dal piano di riforma e solo a ridosso dell’appuntamento con il voto.»

«Occorre però – puntualizza Edoardo Tocco – dare centralità allo scorrimento delle vecchie graduatorie con tante figure professionali che attendono un inserimento nel sistema sanitario». Il rappresentante forzista invoca prudenza nelle decisioni: «Anche perché sul piano della rete ospedaliera si attende il via libera del ministero dell’Economia e delle finanze, con il pericolo che vengano annullati diversi atti aziendali – conclude Edoardo Tocco – che passerà al vaglio l’appropriatezza e l’efficacia delle risorse messe in campo. I drastici tagli delle strutture complesse (come la chirurgia plastica al Brotzu) palesano gravi ripercussioni sulle prestazioni per i pazienti, con sprechi pesanti all’interno di una sanità sarda che rischia l’implosione.»

 

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Un progetto che parte da lontano, che trova la sua origine nel 2006, negli studi realizzati dall’Ispra, nelle ricerche sullo spostamento della sabbia e sull’influenza delle correnti marine che modificano la spiaggia. Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Stintino, l’amministrazione comunale, alla presenza dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, ha illustrato ai cittadini il progetto definitivo di riqualificazione della spiaggia della Pelosa. Un progetto che rappresenta un intervento virtuoso, che coniuga il ripristino del sistema dunale con un sistema di fruizione sostenibile della spiaggia della Pelosa.

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana, si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5 milioni di euro, al momento interamente finanzianti dalla Regione.

E altri potrebbero arrivare «perché – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente – siamo convinti che ci possano essere altre risorse sulla programmazione territoriale o su altri bandi, europei o statali, che possano così concorrere al raggiungimento dell’obiettivo finale».

Un progetto che «dimostra il coraggio di questa amministrazione – ha detto ancora l’assessore regionale – e la Pelosa per il suo valore ecologico e quale risorsa economico-ambientale merita questa attenzione. E questo progetto, avviato nel 2006, si fonda su basi tecnico-scientifiche. Un punto di partenza importante per essere sicuri che il risultato finale sia quello giusto». Quello che riporti la spiaggia, considerata una delle più belle al mondo, alla bellezza che si osserva ancora nella storiche cartoline di un tempo.

«È un gioiello del comune di Stintino che vogliamo salvaguardare – ha detto il sindaco Antonio Diana – ecco perché già nel Puc del 2010 avevamo inserito questo tipo di intervento. Un lavoro che abbiamo definito essere di “chirurgia ambientale” che deve mirare a ricostituire il sistema dunale. Dobbiamo lavorare con attenzione, perché quello a cui miriamo è custodire e trasmettere questo patrimonio ambientale alle generazioni future».

Già da quest’anno, intanto, in attesa che le procedure siano concluse – entro metà aprile approvazione del progetto in giunta e poi in consiglio comunale quindi procedure per l’indizione della gara a evidenza europea e aggiudicazione infine avvio lavori dopo estate 2019 – saranno adottate delle novità. «Grazie agli studi scientifici sulla pressione antropica realizzati gli scorsi anni – ha aggiunto il primo cittadino – pensiamo di adottare una regolamentazione degli accessi».

A presentare il progetto sono stati gli esperti del raggruppamento temporaneo di professionisti formato dalla capofila Criteria srl, dallo studio associato di ingegneria “Prima” e dalla società cooperativa di ingegneria ambientale “Ambiente”.

«L’obiettivo prioritario – hanno detto Paolo Falqui, Maurizio Costa e Francesca Etzi – è il ripristino dell’assetto morfologico-ambientale del sistema dunale e delle relazioni funzionali con la spiaggia. Questo comporta la rimozione della strada litoranea e la riorganizzazione delle modalità di accesso e di fruizione del sistema costiero.»

A essere interessato sarà il tratto compreso tra la spiaggia del Gabbiano e la zone dalle Pelosetta, sia a monte che a valle della strada quindi, della zona alle spalle della Pelosa e di aree condominiali private.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

Il progetto del Comune prevede, quindi, il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti che, assieme alle barriere installate da dieci anni sulla spiaggia e per le quali periodicamente viene fatta manutenzione, hanno evitato l’erosione delle dune. La nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Saranno create piste ciclabili, verrà realizzata una piazza all’altezza della Pelosetta, con sedute e pergolati, e l’ultimo tratto della strada, quello che porta alla zona alta di Capo Falcone, sarà transitabile solo dai mezzi pubblici e dagli automezzi dei residenti. Sarà presente una ztl, una sola area per gli accessi pedonali dei privati e ben quattro per gli accessi pubblici, quindi una viabilità d’accesso con le auto, le rotatorie e due parcheggi.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

Al termine della presentazione, moderata all’assessora comunale dei Lavori pubblici, Antonella Mariani, e che ha visto la partecipazione di assessori e consiglieri comunali, è stato dato spazio agli interventi del pubblico, tra questi si segnalano quelli dei rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste che hanno espresso apprezzamento per il progetto. Tra queste Wwf che ha posto l’accento sull’attenzione alla ri-vegetazione delle dune mentre Legambiente ha definito il progetto «una pietra miliare, un progetto coraggioso e importante».

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Sono cinque, come gli appuntamenti (tutti di sabato alle 21.00) in programma a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114 a Cagliari. Ottantotto, come i tasti del pianoforte degli affermati musicisti che si alterneranno sul palco della Sala dei Ritratti. 

Il 24 febbraio prende il via la seconda edizione di 5 x 88, rassegna musicale per pianoforte solo, ideata e prodotta dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS.

Sino al 12 giugno rinomati protagonisti del panorama nazionale e internazionale si avvincenderanno per  proporre il meglio dei  loro lavori più recenti. Arriverranno Mattia Vlad Morleo, Arturo Stàlteri, Claudio Espector, Gustavo Gini, sino a Billy Eidi.

Italia, Argentina, Francia: sono questi i paesi rappresentati dai musicisti invitati, scelti per l’occasione dalla direttrice artistica Irma Toudjian, pianista e compositrice libanese di nascita, armena di origini e italiana di adozione. 

Sabato 24 febbraio alle 21 si parte con Arturo Stàlteri. Il talentuoso pianista, conosciuto anche per la sua  conduzione di diversi programmi radiofonici Rai (da Il cammello di Radio 2 a Primo movimento su Radio 3) si esibirà in Low & Loud, concerto in cui proporrà, reintrerpretati sugli 88 tasti, brani di mostri sacri come Rolling Stones, Rino Gaetano, Radiohead ma anche pezzi da lui stesso composti.

Il 31 marzo il secondo appuntamento è affidato al giovanissimo Mattia Vlad Morleo. Appena diciassettenne è considerato tra i più promettenti esponenti della musica contemporanea con più di 20mila ascolti mensili sulle piattaforme digitali. In questa serata Morleo proporrà suoi brani tratti dall’album The Flying of the Leaf e alcuni inediti tutti per piano solo.

Il 14 aprile arriva l’argentino Claudio Espector, già direttore del Conservatorio Superior Manuel de Falla e recentemente premiato per la sua carriera dall’associazione dei critici musicali dell’Argentina nonché dal governo della sua città natale, Buenos Aires. Espector proporrà Visiones, tangos y revoluciones, concerto in cui proporrà autori che spazieranno da S. Prokofiev ad A. Mosolov, da J.J. Castro ad A. Ginastera.

Protagonista del quarto appuntamento, sabato 12 maggio, sarà ancora un pianista argentino: Gustavo Gini. Specializzato nella sonorizzazione di lungometraggi, si è diplomato a Buenos Aires per poi proseguire il proprio percorso artistico in Ungheria e in Europa. Ha lavorato anche negli Stati Uniti e nel proprio paese natale.

Sabato 16 giugno 5×88 si chiude con un viaggio nel pianoforte francese. Chopin, Fauré, Ravel, Sacre: è questo il repertorio proposto da Billy Eidi, affermato concertista e professore onorario alla prestigiosa CNSMD di Lione e all’Ècole Normale de Musique di Parigi.

«5×88 è un festival nato nel 2017 che mette in rete alcuni dei numerosi concerti proposti ogni anno a Palazzo Siotto – spiega Francesco Accardo, consigliere di amministrazione della Fondazione Siotto, che ha avuto l’idea della manifestazione -. L’idea è costituire un network di associazioni che possano lavorare assieme a un calendario condiviso, una vera e propria associazione di associazioni con oltre 25 aderenti da tutta la Sardegna. Obbiettivo è rendere Palazzo Siotto un polo di ascolto della musica contemporanea

L’organizzazione di 5 x 88 è a cura della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” – ONLUS, con il supporto delle associazioni Le OfficineACCuS (Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna) e Suoni&Pause.

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Nuovo appuntamento in programma nell’ambito della rassegna “Carbonia Scrive”, questa sera, a partire dalle 18.00, presso la Biblioteca Comunale di Carbonia, con la presentazione del libro di Guglielmo Maccioni “ValleHHermosa”, con proiezione del book trailer creato dall’autore per l’occasione.

Nell’atmosfera tragica ma carica di speranze del dopoguerra emerge la storia del mite orologiaio Franz Schwabisch e degli enigmatici fatti che portarono lui e la sua famiglia ad intrecciare le proprie vicende personali con quelle di una terra lontana. Da una Amburgo distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale a un piccolo villaggio del sud Sardegna degli impetuosi anni ’70, una densa saga familiare tra personaggi e luoghi lontani nel tempo e nello spazio ma intimamente legati da un mistero.

Guglielmo Maccioni, architetto di origini sardo-siciliane, vive e lavora da quasi 30 anni a Firenze. In omaggio al suo romanzo, ambientato tra Amburgo e Vallermosa (Cagliari), ha compiuto in bicicletta l’intero viaggio dalla metropoli sul mare del Nord fino al sud della Sardegna. E’ alla sua prima prova letteraria.

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Il 24 febbraio l’aula magna della Facoltà di Medicina a Sassari, ospiterà un corso-lezione sull’endocrinologia pediatrica. L’incontro è aperto a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.

Sarà l’occasione per fare il punto sui disturbi della crescita e dell’ipertiroidismo in età pediatrica, patologie che non hanno elevata incidenza nei bambini ma che risultano di difficile gestione per i pediatri e incidono profondamente sulla vita, anche psicologica, dei piccoli pazienti e dei genitori. Queste le finalità del corso “Lezioni di endocrinologia pediatrica”, in programma il 24 febbraio, alle ore 8,30, nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari.

L’incontro, organizzato dal Servizio di Endocrinologia in collaborazione con il Servizio Formazione dell’Aou di Sassari, consentirà anche di affrontare il tema delle patologie ”sindromiche” dell’infanzia e dell’adolescenza, argomento poco noto, ma di grande importanza.

«L’Endocrinologia pediatrica – spiega il direttore del Servizio di endocrinologia dell’Aou Mario Palermo – è una branca che coinvolge trasversalmente diversi specialisti, gli endocrinologi appunto quindi pediatri, neonatologi, nutrizionisti, neuropsichiatri infantili e che si è conquistata uno spazio a sé all’interno dell’Endocrinologia grazie alle conoscenze di fisiopatologia e clinica accumulatisi nel tempo.»

«È ormai accettato il concetto che il bambino, sia nell’infanzia che nella fanciullezza sino al periodo di “transizione”, si distingue dall’adulto sotto molti punti di vista. Elementi caratterizzanti sono, a esempio, i meccanismi che portano alla crescita somatica e alla pubertà», conclude lo specialista.

Al tavolo dei relatori si alterneranno esperti isolani (dell’Aou di Sassari e dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari) e della penisola (ospedali Bambino Gesù di Roma e Gaslini di Genova) per discutere su come affrontare, dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il “rebus” del bambino che non cresce o che si ammala di ipertiroidismo, patologia che comporta un atteggiamento terapeutico differente rispetto all’adulto.

Il taglio dell’incontro sarà prettamente pratico ma nelle relazioni non verranno trascurati gli aggiornamenti di ordine fisiopatologico. Il corso è aperto, sino a un massimo di cento adesioni, a specialisti in Allergologia e Immunologia, Endocrinologia, Gastroenterologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina generale, Nefrologia, Neuropsichiatria Infantile, Pediatria, Psichiatria, Scienza dell’alimentazione, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri.