28 December, 2025

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Sabato 27 gennaio 2018, a Portoscuso, è stata una giornata carica di ricordi, emozioni ed incontri per il 70° anniversario della scuola dell’infanzia paritaria parrocchiale “San Vincenzo”. La scuola, conosciuta e cara ai portoscusesi come l’asilo delle suore, è una realtà della parrocchia Vergine D’Itria, nella quale il parroco è il rappresentante legale.

Unitamente a tutto il personale della scuola, ai volontari e ai gruppi parrocchiali, si è messa in moto la “macchina” organizzativa, guidata dal parroco don Giulio Demontis.

La scuola dell’infanzia paritaria parrocchiale “San Vincenzo” è stata la prima scuola materna del paese che opera dagli anni ’40, voluta fortemente dall’allora parroco don Camillo Cincotti e sita in un luogo strategico del paese. E’ l’unica scuola cattolica presente a Portoscuso.

La giornata di festa è iniziata alle ore 10,00, con il discorso del parroco e della coordinatrice della scuola, la quale ha affermato che lo scopo della scuola materna è quello educativo e formativo per tutti i bambini di Portoscuso, teso a favorirne la crescita fisica, intellettuale, sociale, morale e religiosa, secondo i principi di una retta educazione umana e spirituale. La coordinatrice ha aggiunto che la scuola mantiene la concezione pedagogica e cristiana che la ispira, segue il documento legislativo “le indicazioni nazionali”  (ministero dell’Istruzione 2012). Alla fine degli interventi, è stato effettuato il taglio del nastro, seguito dall’inaugurazione della mostra fotografica denominata “70 anni insieme” che ripercorre tutta la vita di questa bella realtà. Per molti è stato un tuffo nel passato, rivedendo immagini dell’infanzia e ritrovandosi ancora una volta tra le mura della scuola.

Alle 16,00 l’incontro sul piazzale della scuola per la recita del Santo Rosario e la processione di San Vincenzo, accompagnato in prima fila dai bambini della “San Vincenzo”, dalle autorità e dalle associazioni operanti a Portoscuso, che ha percorso le vie cittadine. Al rientro nel salone scolastico, ha avuto inizio la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da don Giulio che nell’omelia, oltre alla parola del giorno, ha esortato tutti a continuare a credere in questa realtà e ha tranquillizzato i presenti sostenendo che, nonostante le difficoltà, San Vincenzo, la Beata Caterina e Giuditta Cittadini continuano e continueranno a vegliare sulla scuola e a sostenere i piccoli alunni che l’hanno frequentata, che la frequentano e che la frequenteranno. Poi si è rivolto ai bambini, dicendo loro che sono la gioia, la speranza, il futuro delle nostre famiglie e della nostra comunità.

E’ stato importante anche l’intervento del sindaco Giorgio Alimonda che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione, teso a continuare a sostenere questa istituzione scolastica,  in quanto non solo ha visto crescere e ha formato diverse generazioni, ma anche perché è un punto di riferimento per le famiglie.

Terminati i momenti religiosi, i protagonisti sono diventati i piccoli alunni che hanno arricchito la serata con una bellissima e commovente recita, bravi e forti hanno resistito fino alla fine al ritmo intenso della giornata ed alla presenza di una folla numerosa.

Altro momento commovente è stato quello riservato alle testimonianze degli ex dipendenti ed ex alunni che hanno fatto sognare tutti con la genuinità dei tempi passati, il lavoro delle colonie estive, i corsi di taglio e cucito… etc.

I festeggiamenti per il 70° anniversario dell’istituzione della scuola hanno rappresentato l’occasione per l’intera cittadina di ritrovarsi e stringersi attorno a un pezzo di storia di Portoscuso, perché la scuola è stata ed è tuttora uno spazio privilegiato di crescita e di fede per i bambini che la frequentano.

Gli organizzatori hanno rivolto un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato con la scuola, a tutti i genitori, al personale docente e non che nelle ultime settimane hanno contribuito per rendere la scuola più bella e colorata. E, infine, un ringraziamento particolare a don Giulio per il suo coraggio, la forza e la tenacia e a tutte le suore Vincenziane e orsoline di San Girolamo in Somasca che si sono succedute in questi anni e che hanno lavorato per il bene della scuola e di Portoscuso con zelo e piena dedizione.   

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Proseguono le opere di urbanizzazione primaria di Carbonia 2. Al fine di consentire il completamento dei lavori, da oggi, lunedì 29 gennaio, fino al 28 febbraio 2018, dalle 7.30 alle 18.00, è stato istituito il senso unico alternato e il divieto di sosta, in entrambi i lati, in via delle Begonie, in località Sa Perda Bianca. Una misura opportuna in grado di garantire la sicurezza stradale, preservando l’incolumità dei cittadini e delle maestranze.
«Stiamo realizzando una serie di interventi che i cittadini della zona attendevano da tanti anni – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai -. Contiamo di concludere i lavori nei tempi previsti, ovvero entro la fine del mese di maggio 2018.»

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Mancano poche ore alla scadenza dei termini per la presentazione delle liste e dei candidati nei collegi plurinominali e uninominali di Camera e Senato e un po’ tutti i partiti sono ancora alle prese con gli ultimi dubbi sulle scelte da fare in vista delle elezioni Politiche del 4 marzo prossimo. Solo CasaPound ha ufficializzato le proprie liste ieri (domani pubblicheremo tute le liste). A fronte di tanti dubbi, ci sono già tante certezze, quelle che riguardano i nomi dei deputati e dei senatori uscenti che non saranno ricandidati.

Il Sulcis Iglesiente nella legislatura appena conclusa aveva tre deputati: Francesco Sanna ed Emanuele Cani del Partito democratico, Mauro Pili del gruppo misto (eletto cinque anni fa per la seconda legislatura consecutiva nel collegio circoscrizionale della provincia di Carbonia Iglesias con Il Popolo della Libertà). Dei tre, Francesco Sanna è l’unico che verrà ricandidato, al secondo posto, dietro un’altra uscente, Romina Mura, nel collegio plurinominale Sardegna 1 (Cagliari – Oristano) della Camera dei deputati. Il Partito democratico non ricandiderà Emanuele Cani (cinque anni fa eletto come capolista) e non sarà della partita Mauro Pili. L’ex presidente della Regione nel corso della legislatura ha lasciato il gruppo del Popolo della Libertà (ritornato Forza Italia) ed ha guidato il suo movimento civico Unidos, schierandosi nel gruppo misto. Nei giorni scorsi era emersa l’ipotesi di una sua candidatura nelle liste della Lega di Matteo Salvini, che in Sardegna ha stretto un’alleanza con il Partito Sardo d’Azione, ma ieri sera è stato il diretto interessato a mettere a tacere tutte le voci e a porre fine ufficialmente alla sua esperienza da parlamentare, con un lungo post pubblicato nel blog unidos.io e nei suoi profili facebook, che pubblichiamo integralmente.

Cercherò di dirvi ciò che devo con la semplicità e la sincerità che vi sono dovute.

Queste parole le rivolgo a Voi, amiche e amici, a Voi che avete sopportato con me momenti difficili e gioito per quelli più entusiasmanti.

Tante gioie e infinite amarezze, sempre affrontate, però, con il rigore di chi si è battuto a testa alta e schiena dritta per una giusta causa.

Siamo stati per questo contrastati e combattuti, mai amati dai poteri forti, ostacolati dalla partitocrazia dei potenti, perseguiti da invidie e gelosie da bassa lega.

Abbiamo resistito e non ci siamo fermati. Abbiamo conosciuto il dolore dei tradimenti, di coloro che ci hanno colpito alle spalle, per un tozzo di potere o una manciata di denari.
Incuranti siamo andati avanti, anche quando la voce sibillina esortava a lasciar perdere.

A Voi che quotidianamente mi avete esortato a non fermarmi, vorrei dirvi, però, con lealtà: lascio Roma, ma non lascio la mia terra, non abbandono il mio e il nostro sogno di libertà per il Popolo Sardo. Ritorno per strada, per costruire se ne avrò la forza e il sostegno il riscatto della nostra terra.
A chi mi ha esortato a resistere, a riproporre la mia candidatura alle elezioni politiche, sento il dovere di rivolgere un pensiero di gratitudine per la sincera stima che mi avete voluto riservare.

Con altrettanta fraterna amicizia, però, vorrei ricordare ad ognuno che per me la politica non è mai stata compravendita, non è mai stata appartenenza ideologica, non è mai stata carrierismo e mai sarà sottomissione ai potenti o ai potentati di turno. Prima di tutto è stata ed è dignità politica e umana, onestà intellettuale, rigore morale e coerenza!

Ho iniziato la mia esperienza politica a 22 anni con la mia lista civica, contro i potenti di allora, nella profonda e sincera terra dei miei amici minatori. Sapevo sin da allora quanto sarebbe stato ardito abbattere il muro della partitocrazia e del potere costituito. La storia ha detto altro. Della mia città ne sono diventato Sindaco a 26 anni quando nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato, contro destra e sinistra. Non per merito mio, certo, ma del coraggio di cambiamento di quella mia comunità. Cercai di ricambiare quella immeritata fiducia, ma non ci riuscii come avrei voluto. I miei concittadini mi riconfermarono a gran voce, anche allora immeritatamente. Premiarono il mio metterci il cuore, la passione in quel che facevo.

Tanto di più avrei voluto e dovuto fare.

Le vicende della vita e le battaglie civiche mi catapultarono a 32 anni alla Presidenza della Regione. Mi tremavano le vene dei polsi. Accettai l’ardita proposta, sotto la spinta di uno slancio giovanile irruento e incosciente.

In pubblica piazza rivolgendomi ad una distesa infinita di cittadini, però, dissi: non chiedetemi di essere un Presidente di destra o di sinistra, chiedetemi di essere il Presidente di tutti i Sardi.

Fu record assoluto di preferenze. Tante speranze e tante aspettative. Che andarono subito deluse. I carnefici erano dentro casa, potentati e faccendieri, preferirono fermare sul nascere quel sogno di cambiamento.

Resistetti, anche allora.

Dopo due anni di abusivo governo il Consiglio Regionale ripristinò la legalità democratica riassegnandomi la Presidenza della Regione. Fu un calvario, ma rivendico quell’esperienza come una delle mie più entusiasmanti e incisive azioni di governo. In quei 20 mesi feci carte false per rimettere in moto la mia terra. Ci fu in lungo e in largo un pullulare di cantieri, di opere, le campagne ripresero ad avere l’acqua grazie ad opere ciclopiche realizzate lavorando per la prima volta giorno e notte, l’agricoltura ripartì, il turismo segno l’inversione di marcia con l’arrivo dei low cost e della continuità territoriale, l’occupazione in due anni balzò di 6 punti in percentuale e il Pil della regione doppiò quello della crescita italiana. Da Regione ultima nella spesa europea balzammo al primo posto, partì la svolta innovativa dell’Egoverment. Le industrie ebbero energia a basso costo, si fecero le prime grandi azioni di bonifica ambientale.
Un anno prima del voto i franchi tiratori e gli ascari di palazzo fecero il resto.

Quell’esperienza fu segnata in modo indelebile da una legge elettorale che non prevedeva l’elezione diretta del Presidente ma solo un’indicazione degli elettori. Ai potentati poco interessava che i sardi mi avessero tributato il più alto numero di preferenze della storia!

Arrivò il Parlamento, nel 2006!

Lo dissi a chiare lettere: vado a rappresentare la Sardegna. Furono migliaia i miei voti contrari alle indicazioni di partito, in difesa della mia terra. Attaccai frontalmente ministri e discepoli del potere trasversale. Feci saltare operazioni, conquistai norme essenziali per il futuro dell’isola.

Toccavo con mano l’ostilità nei miei confronti e delle mie battaglie. Gli ascari agivano nel silenzio. Ne ho respinto gli assalti, reiteratamente. Le energie, già poche per difendere la Sardegna, però, si dilapidavano respingendo gli agguati di palazzo.

Non vi era più molto tempo da perdere.

Per me sarebbe stato facile continuare ad essere capolista e rieletto per altri vent’anni. Troppo comodo e da ignavi. Ho alzato l’asticella, non promesse, ma decisioni!

Ho esortato ad alta voce e in pubblica piazza: vi do sei mesi per approvare il decreto per il riequilibrio insulare e revocare la convenzione con la Tirrenia. Dopo sei me ne vado per combattervi a viso aperto!

Lasciai, con amarezza! Ma senza rassegnazione.

Ecco, da allora ad oggi sono passati 4 anni. Ne ho patito di ogni colore, in silenzio, dinanzi a chi vedeva dietro quella mia decisione un interesse nascosto! Beata stoltezza. Ho ignorato con sommesso sforzo coloro che con la grazia da elefantiaci lepidotteri gettavano discredito e dubbi sulla mia e nostra azione politica. Del resto ognuno nella sua vita sceglie il terreno che meglio gli si addice.

Ho combattuto in parlamento a viso aperto. Da solo! Senza un bicchiere d’acqua di conforto. Ho patito l’isolamento politico e umano, che ho sopportato e superato solo per la convinzione della causa della mia terra.

Di certo anche un infante avrebbe compreso che quelle battaglie non erano certo il dispiegamento di un tappeto rosso per la carriera!

Di quelle battaglie, ne ero e ne sono tuttora orgogliosamente convinto!

Dunque, non mi associo alle voci stridenti di coloro che si sentono rinnegati da Roma per chi sa quale causa! Del resto non avendo mai percepito parole di difesa per la Sardegna da parte di taluni escludo siano stati esclusi a causa di un improbabile patriottismo Sardo!

La differenza è sostanziale: io ho scelto di non esserci. L’ho scelto anni fa quando avevo tutto, quando avevo candidatura e carriera assicurata! Ho scelto di battermi per la mia terra senza secondi fini. Che piaccia o non piaccia ai miei vetusti o novelli detrattori!

Ho ascoltato con parsimonioso sorriso le perorazioni mercantili di chi offriva posti certi e candidature sicure. Ho sommessamente fatto notare ai tanti interlocutori che la Sardegna non è merce di scambio. Ho con cortesia spiegato che la Sardegna non è Italia.

Una terra violentata in lungo e in largo dallo Stato che la ripaga con mercimonio da quattro soldi, con una legge elettorale che ha cancellato le identità regionali già condizionate nel passato.

Del resto la colpa, però, è anche di chi confonde il voto con il tifo.

Queste sottospecie di leader che si susseguono in Sardegna sanno già che i sardi voteranno a prescindere da ciò che faranno, o molto più probabilmente non faranno, per la nostra terra.

Ci sono sardi che votano per tifo, una volta a destra, una volta a sinistra, una volta le stelle una volta la padania.
In molti si innamorano di pseudo leader! Di slogan plasmati ad hoc per il plasmare popolo!

Peccato che nessuno di questi, nessuno, abbia a cuore le sorti della Sardegna! Sono colonizzatori sottovuoto spinto che sbarcano in terra sarda a sbancare voti per poi usarli contro di noi.

Della Sardegna non sanno niente. Giungono nella nostra isola con la logica della toccatina al cesso. Quattro parole, quattro pacche e tutti contenti. Compresi quei quattro mercenari lasciati in libertà dalla buoncostume che si vendono al miglior offerente!

Povera terra nostra senza la coscienza di un Popolo che sa reagire.

Ed è inutile pensare che i candidati anagraficamente sardi faranno la differenza. Il servilismo sarà la regola, andranno a Roma a scaldare una poltrona, riposare le corde vocali, per non disturbare il padrone!

Sono elezioni contro la Sardegna! Contro le identità, contro la libertà del Popolo sardo.

Candidarsi per alcuni è mera retorica, esibizionismo da infantile carrierismo, compresi coloro che perseguono fantomatiche ammucchiate elettorali, promosse da taluni personaggi che hanno maldestramente insultato, offeso e osteggiato la nostra libera battaglia per la Sardegna!

Bene fanno i pastori della nostra terra a rigettare le schede! Si preparano alla guerra, per difendere i pascoli, il latte, il formaggio, la terra arsa dalla siccità!

Io personalmente sto con chi combatte! Sono con chi reagisce, con coloro che non si fanno condizionare dal mero tifo ideologico! Con chi non porta il cervello all’ammasso!

La nostra sfida deve essere alta. Serve un grande piano di resistenza del Popolo Sardo! Tanto chiunque vinca dovremo difenderci, con un piano d’attacco, economico, sociale e culturale!

Preferisco continuare a perseguire, come ho sempre fatto nella mia vita, ciò che appare impossibile, piuttosto che accettare la rassegnazione di un popolo destinato a restare sottomesso alle logiche di uno Stato vigliacco!

Torno per strada, dunque. Per reagire al servilismo, per contrastare il silenzio. Per continuare a costruire la via Sarda allo sviluppo.

Per questo motivo non partecipo a queste elezioni contro la Sardegna, ma sarò in piazza, in ogni piazza, della nostra terra per la più grande azione giudiziaria collettiva contro i poteri forti mai messa in campo nell’isola e non solo.

La class action contro Abbanoa sarà un’azione straordinaria che restituirà ai Sardi il coraggio di difendersi, di ribellarsi e di costruirsi da soli il proprio futuro. Del resto l’acqua è il primo elemento della vita. E da qui ripartiamo, per la libertà del Popolo Sardo.

Il nostro futuro non è nelle mani di un parlamentare che lascia, ma nella coscienza di un Popolo.

Io resto con voi, ma vorrei che ognuno di voi restasse con la Sardegna!

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E’ un punto pesantissimo, in prospettiva salvezza, quello conquistato questo pomeriggio dal Cagliari allo Scida di Crotone, nello scontro diretto con la squadra allenata da Walter Zenda, reduce da una larga vittoria per 3 a 0 sul campo del Verona (corsaro oggi al Franchi di Firenze con un clamoroso 4 a 1).

Costretto a schierare una formazione d’emergenza per le assenze degli squalificati Joao Pedro, Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti, sotto di un goal dal 27′ del primo tempo per il calcio di rigore molto dubbio, decretato su intervento del VAR e trasformato da Marcello Trotta, il Cagliari è rimasto in 10 uomini dalle battute finali del primo tempo, per un’ingiusta espulsione di Fabio Pisacane, anche questa assegnata dopo la consultazione del VAR. Quando tutto sembrava volgere contro i rossoblu, è arrivata una grande reazione, con il pareggio di Luca Cigarini, al 7′ di recupero del primo tempo con un grande calcio di punizione, e nella ripresa una strenua difesa del pareggio sugli assalti del Crotone.

La partita ha regalato un ultimo brivido, con il goal del Crotone realizzato al 90′ di testa da Federico Ceccherini su punizione di Federico Ricci ed annullato, ancora dopo la consultazione del VAR, ed il Cagliari ha poi potuto festeggiare il prezioso pareggio che consente di tenere a distanza di due punti il Crotone e a quattro la Spal che è riuscita a strappare un pari contro l’Inter e domenica prossima sarà protagonista alla Sardegna Arena in un’altra partita importantissima in chiave salvezza.

«I miei ragazzi hanno dato sul campo una grande risposta – ha commentato a fine partita Diego Lopez –. Avevo detto loro alla vigilia che era il momento di dimostrare la validità del gruppo e la squadra mi ha preso in parola. Alcuni elementi che non giocavano da tempo hanno fatto vedere di essere pienamente all’altezza. Non era facile venire qui in questo campo, il Crotone è andato in vantaggio, poi c’è stata una grande parata di Cordaz che ha impedito il pareggio. Siamo rimasti in dieci, la squadra ha giocato sino alla fine, minuto dopo minuti. Anche i giocatori che sono entrati mi sono piaciuti tantissimo, hanno dato il loro contributo al raggiungimento del risultato.»
«Il Crotone aveva due attaccanti alti e forti in area, ha cercato di rifornirli continuamente dalle fasce, andare uno contro uno. Abbiamo tenuto bene il campo, volevamo contrattaccare con qualche ripartenza ma non è stato possibile. La squadra ha fatto vedere di possedere lo spirito e la mentalità giusta – ha concluso Diego Lopez -: è così che si deve giocare per raggiungere la salvezza. Sono molto contento, il punto ce lo siamo guadagnato.»

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Il Carloforte perde partita e testa della classifica sul campo del fanalino di coda Quartu 2000, il Carbonia ritorna alla vittoria contro il Sant’Elena sul campo di Villaperuccio, con goal di Momo Konatè e Riccardo Milia. Sono questi due tra i risultati più significativi della seconda giornata di ritorno del girone A del campionato di Promozione regionale. La sconfitta del Carloforte, fresco capolista dopo la vittoria nel recupero di metà settimana con il Vecchio Borgo Sant’Elia, è giunta assolutamente inattesa. Nel girone d’andata i rossoblu tabarchini inflissero alla formazione quartese un umiliante 6 a 0. Del passo falso del Carloforte ha approfittato la San Marco Assemini ’80 che, imponendosi di misura sul Siliqua, 1 a 0, si è isolata nuovamente al comando della classifica con tre punti di vantaggio sul Carloforte e cinque sull’Arbus che non è riuscito ad andare oltre un pareggio senza goal sul campo di un’altra squadra che lotta per la salvezza, il Vecchio Borgo Sant’Elia. L’Arbus è stato avvicinato dal La Palma Monte Urpinu che ha espugnato, 3 a 2, il campo del Gonnosfanadiga e, qualora riuscisse a superare il Carbonia nel recupero in programma giovedì 1 febbraio, si porterebbe al secondo posto in classifica, appaiato al Carloforte.

Sullo splendido manto erboso di Villaperuccio, il Carbonia ha piegato il Sant’Elena (prossimo avversario nella semifinale di Coppa Italia), con due goal realizzati entrambi di testa da Momo Konatè e Riccardo Milia, rispettivamente al 9′ del primo ed al 15′ del secondo tempo. Con questi tre punti i biancoblu salgono a quota 24 punti, sempre al settimo posto ma ora a due sole lunghezze dal Seulo 2010 che è stato battuto nettamente, 3 a 0, sul campo dell’Arborea.

Sugli altri campi, l’Idolo ha battuto per 1 a 0 l’Andromeda e l’ha scavalcata all’ottavo posto in classifica, con 22 punti, mentre il Selargius ha confermato di attraversare un periodo negativo, perdendo 3 a 2 sul campo del Bari Sardo.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, in una giornata ricchissima di goal, complessivamente 42 in 8 partite, la Monteponi ha travolto la Gioventù Sportiva Samassi con il largo punteggio di 3 a 0, portando a 6 punti il vantaggio sulla squadra campidanese, che resta la prima inseguitrice. La Libertas Barumini ha travolto con un punteggio ancora più netto, 6 a 2, l’Atletico Villaperuccio (vincendo il recupero dell’11 febbraio con il Senorbì scavalcherebbe al secondo posto la Gioventù Sportiva Samassi, a quattro lunghezze dalla Monteponi), mentre il Villamassargia ha rifilato un umiliante 7 a 1 al Senorbì. Larghe vittorie con l’identico punteggio di 3 a 0 per la Fermassenti sull’Atletico Masainas e per il Villanovafranca sulla Villacidrese, mentre la Gioventù Sarroch ha espugnato il campo del Domusnovas Junior Santos per 5 a 2. Pareggi con tanti goal, infine, tra Cortoghiana e Atletico Narcao, 3 a 3, e tra Virtus Villamar e Pula, 2 a 2.

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Il “cartellino giallo” comminato al Parco Geominerario dalla Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGPI è al centro di forti polemiche, in particolare da parte della Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario. Oggi, nonostante sia domenica, il Commissario Straordinario del Parco Geominerario Tarcisio Agus, ha diffuso un comunicato stampa sul lavoro svolto per affrontare e risolvere i problemi.

«Sull’onda delle polemiche per il “cartellino giallo” comminato al Parco Geominerario dalla Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGP, il cui parere positivo è necessario per potersi fregiare del simbolo Unesco, parere ancora non ufficialmente trasmesso ma assunto in via informale, il Parco ha ritenuto di dover comunque comunicare tale esito ed è già impegnato nelle azioni necessarie affinché sia concesso ancora una volta il “cartellino verde” – si legge nel comunicato stampa del commissario Tarcisio Agus –Nel frattempo, il Parco ha ritenuto di dover ripartire dai Comuni, forza propulsiva dell’Ente nonché costitutiva. Pertanto in questi mesi, per ben due volte, sono stati incontrati Sindaci ed amministrazioni comunali con colloqui stabiliti direttamente presso le otto aree che costituiscono la rete. 

D’intesa con il Presidente della Comunità del Parco, il Commissario Straordinario ha potuto sondare gli umori dei Sindaci, la maggioranza dei quali ha risposto all’appello, sebbene altri tuttavia permangano nella diffidenza. Questi incontri, propedeutici anche all’insediamento del Consiglio Direttivo ove siederanno quattro Sindaci in rappresentanza delle otto aree del Parco, hanno consentito di rafforzare il rapporto con l’Ente, condividendo, in primo luogo, la predisposizione di nuovo materiale atto a valorizzare le otto aree, con i suoi siti minerari, i geositi, gli ambiti paesaggistici, l’archeologia e le produzioni artigianali e agroalimentari, nonché tutto il sistema della ricezione. Un lavoro impegnativo ma necessario, per rappresentare il Parco nella sua complessità e potenzialità, non solo in Sardegna, ma in Italia ed in Europa.»

«Dagli incontri è anche emersa l’esigenza da parte di alcuni Sindaci, da tempo manifestata con atti formali indirizzati al Parco, di un sostegno economico perché possano migliorare la propria proposta culturale, provvedendo alle strutture museali che abbisognano di interventi di consolidamento e di recupero allo scopo di renderle nuovamente o maggiormente fruibili. Altri ancora hanno chiesto il rifacimento o una nuova segnaletica – si legge ancora nel comunicato stampa -. Ritenuto di dover porre mano anche agli avanzi di amministrazione accumulatisi negli anni e sfruttando la chiusura del bilancio in essere del 2017, si  è programmato un primo intervento di investimenti pari a 1.633.000 €, che nella prima fase interesserà i seguenti Comuni: 

Buggerru – manutenzione ed interventi presso il Museo della Miniera; 

Carbonia – progetto di cartellonistica entro e fuori dal complesso di Serbariu; 

Fluminimaggiore – sistemazione e pavimentazione area esterna miniera “Su Zurfuru”; 

Iglesias – intervento di completamento della seconda sala espositiva minerali presso l’Istituto Minerario; 

Lula – sistemazione viabilità di accesso alla miniera di “Sos Enattos”; 

Masullas – opere di completamento Geo Museo Monte Arci; 

Montevecchio – Guspini –  predisposizione del Piano Particolareggiato del Borgo minerario  di Montevecchio e  intervento recupero Direzione della Miniera di Montevecchio; 

Montevecchio – Arbus – intervento di messa a norma degli immobili della foresteria e dell’Ufficio Geologico; 

Nuxis – studio del sito minerario “Sa Marchesa”;

Pau – manutenzione straordinaria del museo dell’ossidiana; 

Sant’Antioco – segnaletica nelle aree costiere; 

Villamassargia – intervento di ripristino distribuzione idrica ed elettrica presso il villaggio minerario di “Orbai”; 

Villasalto – interventi da realizzarsi nel sito minerario di “Su Suergiu”.»

«La realizzazione dei suddetti interventi tendono quindi a migliorare ed ampliare l’offerta turistica, nonché predisporre strumenti di conservazione e di futura promozione all’interno delle aree ricadenti nel Parco Geominerario, costituendo elemento significativo di opportunità culturale ed economica per le diverse aree, tendenti alla valorizzazione e conoscenza dell’intera rete del Parco. 

In quest’ottica e sulla base della capacità assunzionali del Parco, L’Ente avrebbe voluto farsi carico, d’intesa con i Comuni, della gestione tutti i progetti presentati, ma la norma del limite assunzionale non lo ha permesso. Pertanto, d’intesa con la Regione Sardegna, è stato presentato un progetto di utilizzo per 15 lavoratori ex Ati-Ifras, che verranno distribuiti su quattro aree del Parco ed in particolare a Lula; Orani; Montevecchio – Guspini e sede del Parco Geominerario ad Iglesias. I progetti proposti si pongono in continuità con altri interventi già posti in essere dal Consorzio del Parco e prevedono: 

– l’esecuzione di piccoli interventi di manutenzione ordinaria, con annessi interventi di sistemazione delle aree verdi pertinenziali (Villa Pertusola) – Comune di Iglesias; 

– la valorizzazione del Borgo Minerario di Montevecchio (Guspini); (sistemazione e cura degli spazi verdi e delle aree attrezzate a gioco e a sosta, manutenzione staccionate e cartellonistica);

– la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di Guzzurra e Arghentaria (Lula); ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc); 

– la manutenzione e/o il ripristino della sentieristica esistente e la pulizia dei Siti minerari di San Francesco, Sa Menta, Istellai e Lasasai Bonu Core (Orani); ai fini dell’accessibilità (sfalcio d’erba, pulizia di arbusti, manutenzione cunette, riassetto del fondo, etc).

Gli interventi, articolati in un unica fase, verranno attivati in contemporanea per tutti i siti, impiegando tutto il personale per 12 mesi. 

L’Ente rimane disponibile con tutti i Comuni – conclude Tarcisio Agus -, in particolare con quelli ancora fuori dai progetti di utilizzo, per trovare un’intesa con la Regione Sardegna che consenta il superamento dei limiti assunzionali, richiamando tutti i lavoratori ad operare presso le aree di riferimento e dare finalmente un concreto apporto all’infrastrutturazione delle aree del Parco Geominerario.»

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Si apriranno domani, lunedì 29 gennaio, i primi tre seggi per le votazioni dei componenti elettivi dei comitati di dipartimento dell’Aou di Sassari. Sono oltre 2.000 i dipendenti che, nelle quattro giornate programmate, sono chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti all’interno dell’organo di dipartimento.

Si tratta delle prime elezioni alle quali parteciperanno i dipendenti dell’azienda ospedaliero universitaria da quando è nata dieci anni fa, un vero e proprio momento di partecipazione democratica e occasione di crescita per la stessa Aou.

Una opportunità che arriva grazie all’approvazione dell’atto aziendale, avvenuta a ottobre scorso.

L’organo del dipartimento, composto da componenti di diritto ed elettivi, resta in carica tre anni.

Domani, lunedì 29 gennaio, dalle 9.00 alle 18.00, saranno chiamati a votare al settimo piano dell’ospedale di via De Nicola i dipendenti dei dipartimenti di “Emergenza-urgenza” (seggio numero 1), a questo seggio farà riferimento anche il personale del blocco operatorio del Santissima Annunziata, quindi delle “Specialità Mediche e della Riabilitazione” (seggio numero 2). Si recheranno, invece, nell’aula didattica di Malattie infettive i dipendenti del dipartimento medico (seggio numero 3).

Mercoledì 31 gennaio, sempre dalle 9.00 alle 18.00, andranno al civile i dipendenti dei dipartimenti “Cardio toraco vascolare” (seggio 1) e “Neuroscienze testa-collo” (seggio 2). A Malattie infettive i dipendenti del dipartimento Chirurgico (seggio 3) al quale farà capo anche il personale del blocco operatorio delle “stecche bianche”.

Lunedì 5 febbraio, stesso orario, al Santissima Annunziata voteranno i dipendenti dei dipartimenti “Tutela fragilità” (seggio 1) e “Tutela salute donna bambino” (seggio 2). In viale San Pietro, palazzina Malattie infettive, i dipendenti del dipartimento Oncoematologico (seggio 3).

Mercoledì 7 febbraio, giornata conclusiva, dalle 9.00 alle 18.00, all’ospedale di via De Nicola voteranno i dipendenti dei dipartimenti “Farmaco e diagnostica” (seggio 1) e “Professioni sanitarie” (seggio 2). A Malattie infettive andranno a votare i dipendenti del dipartimento “Amministrativo e tecnico” (seggio 3).

I seggi sono stati allestiti con la collaborazione del comune di Sassari che ha messo a disposizione le cabine e le urne elettorali.

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In attesa di conoscere le motivazioni reali che hanno portato l’UNESCO ad infliggere un altro cartellino giallo al Consorzio del Parco Geominerario, la Consulta delle Associazioni ha diffuso un primo volantino «per esprimere a caldo disappunto e sconcerto per la gestione dell’intera vicenda UNESCO che si è conclusa con questo disastroso risultato».

«Un parere compiuto e un dossier sull’intera vicenda UNESCO verrà presentato dalla Consulta delle Associazioni nel corso di una specifica conferenza stampa che verrà convocata nei prossimi giorni dopo che il Consorzio del Parco ci avrà fornito i relativi documenti per i quali è stato chiesto formalmente l’accesso agli atti ai sensi di legge.

In quella circostanza la Consulta delle Associazioni replicherà anche alle risibili considerazioni diffuse pubblicamente sull’argomento dal Commissario e dal Direttore del Consorzio del Parco senza fare un minimo riferimento alle reali criticità del Parco Geominerario da noi esposte in una recente lettera aperta per il rilancio del Parco Geominerario».

La lettera aperta di denuncia e appello

Per la fine del decennale commissariamento con la nomina di qualificate personalità prive di condizionamenti giudiziari in corso al fine di rendere credibile il rilancio del Parco Geominerario della Sardegna.

Nel mese di novembre avremmo voluto festeggiare il ventesimo anniversario del primo riconoscimento da parte dell’UNESCO del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna avvenuto il 5 novembre 1997 nell’Assemblea Generale di Parigi, ma a ben vedere c’è stato poco da festeggiare perché gli organismi e le strutture deputate alla gestione del Parco si sono ormai ridotte ad un ectoplasma: sono cioè evanescenti o semplicemente assenti e inconcludenti.

Un anno fa, proprio in questo periodo, dopo quattro anni di inutile e dannoso coinvolgimento del Piano Sulcis, le nostre speranze di vedere la fine del regime commissariale furono riaccese dalla pubblicazione del decreto ministeriale contenente la riforma giuridico-amministrativa del Parco.

Pur non condividendo i contenuti della riforma, che fu data per approvata dalla Comunità del Parco nonostante le contestazioni dei sindaci emerse in un’assemblea a cui partecipò meno del 30 per cento dei componenti della stessa Comunità, ci affrettammo a designare il nostro rappresentante in seno al Consiglio Direttivo del Parco, una persona dal prestigioso curriculum, in modo da accelerarne i tempi di insediamento e concorrere al recupero dei guasti prodotti dalla gestione commissariale.

E’ già trascorso più di un anno, ma il Consiglio Direttivo del Parco non è stato ancora insediato. Nel frattempo è stato nominato l’ennesimo Commissario

Straordinario; una nomina da noi a suo tempo sostenuta, nella speranza (purtroppo già svanita) che fosse il preludio di un nuovo assetto dirigenziale del Parco Geominerario idoneo a ridargli testa e gambe.

Non conosciamo le ragioni tecniche e/o politiche che hanno finora impedito il doveroso adempimento di insediare il Consiglio Direttivo e di nominare il Presidente del Consorzio del Parco; è certo che aver designato per detto Consiglio persone gravate da procedimenti penali in corso costituisce un grave handicap che, senza voler anticipare sentenze, getterebbe ulteriori ombre sulla credibilità del Consorzio, delle istituzioni che li hanno designati e di quelle che eventualmente decidessero di decretarne la nomina.

In questo contesto, anziché festeggiare, dobbiamo quindi denunciare il fatto che, contrariamente ai proclami sia del governo nazionale che di quello regionale e a causa, soprattutto, dell’interminabile e ormai scandaloso e dannoso regime commissariale, il Parco è stato abbandonato dalle istituzioni deputate alla sua vigilanza facendogli perdere buona parte della sua credibilità sia a livello internazionale che a livello locale.

La nostra denuncia – chiaramente rivolta agli organi politici e istituzionali che portano interamente la responsabilità di questa situane e che di ciò saranno chiamati a rendere conto di fronte ai cittadini – è contemporaneamente un appello a tutti i cittadini e agli amministratori direttamente interessati, affinché insieme facciamo sentire la nostra protesta e la nostra volontà di pretendere ed ottenere un Parco degno del progetto originario concepito dalle Associazioni. Un Parco che smetta di essere luogo di dispute fra Stato e Regione e tra i partiti politici per la nomina del commissario di turno e perché sia affidato a soggetti e organismi gestionali privi di condizionamenti che sappiano farne strumento di progresso e di crescita per le nostre popolazioni.

I fallimenti finora registrati non hanno fatto venir meno le ragioni e la grande potenzialità del Parco Geominerario che può ancora diventare il motore dello sviluppo sostenibile delle aree minerarie dismesse della Sardegna come è stato possibile fare con ottimi risultati negli altri bacini minerari europei.

La Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario della Sardegna

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Sono 56 i candidati ammessi alle prove d’esame per il concorso, per titoli ed esami, indetto dalla Aou di Sassari per la copertura a tempo indeterminato di tre posti di dirigente medico specialista in Anestesia e Rianimazione. Nei giorni scorsi, sono state pubblicate sul sito dell’azienda ospedaliero universitaria la sede e le date per le prove d’esame.

Le prove si svolgeranno nell’aula “2” dell’Orto botanico, in via Piandanna a Sassari. I candidati, muniti di documento di identità personale, sosterranno le prove concorsuali secondo il calendario stabilito dalla commissione che prevede la prova scritta lunedì 5 febbraio, alle ore 8,30, la prova pratica martedì 6 febbraio, alle ore 13.00, e la prova orale mercoledì 7 febbraio alle ore 8,30.

Eventuali integrazioni o variazioni saranno tempestivamente comunicate esclusivamente sul sito internet aziendale all’indirizzo: www.aousassari.it alla voce “concorsi e selezioni”.

I candidati che non si presenteranno nel giorno e nell’ora stabilita per sostenere le prove saranno considerati rinunciatari quindi esclusi dal concorso.

Per eventuali informazioni è possibile rivolgersi al servizio Risorse umane, Ufficio concorsi, dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari in via Michele Coppino numero 26. È possibile anche telefonare al numero 079 2830653.

 

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E’ un Cagliari fortemente condizionato dalle assenze quello che alle 15.00 affronta la trasferta di Crotone, una delle tappe più importanti sulla strada che conduce alla salvezza. Diego Lopez non può disporre di Joao Pedro, Nicolò Barella e Leonardo Pavoletti, tutti e tre squalificati, mentre ha convocato due dei tre nuovi acquisti, il difensore brasiliano Leandro Castán ed il difensore greco Charalampos Lykogiannis.

Quella odierna con la squadra di Walter Zenga, con il morale a mille per la netta vittoria per 3 a 0 ottenuta sette giorni fa a Verona, è la prima di una serie di quattro partite alla portata dei rossoblu, attesi nell’ordine domenica prossima dall’impegno casalingo con la Spal e successivamente dalle trasferte sui campi di Sassuolo e Chievo, tutte sfide “pesanti” in chiave salvezza.

Crotone-Cagliari sarà diretta da Paolo Tagliavento di Terni, assistenti di linea Andrea Crispo di Genova e Valentino Fiorito di Salerno, quarto uomo Luigi Nasca di Bari, addetti al Var Antonio Damato di Barletta e Fabrizio Posado di Bari.