29 December, 2025

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«Stiamo procedendo nell’attuazione della strategia di mitigazione del rischio idrogeologico e di messa in sicurezza delle coste sarde con altri 1,3 milioni di euro destinati al comune di Sarroch per la difesa costiera sul litorale di Perd’e Sali, interessato da un progressivo fenomeno di erosione della spiaggia. Questa è un’azione prevista tra gli interventi per gli ambienti esposti a rischio di frana e idraulico individuati nel Piano di assetto idrogeologico della Sardegna e nel piano di gestione del rischio alluvioni e si aggiunge agli interventi che hanno già interessato altri 13 comuni, con 13,2 milioni di euro.»

Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano dopo l’approvazione della Giunta degli stanziamenti nell’ambito del Programma Operativo Regionale Fesr 2014/2020, Azione 5.1.1. (Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico e di erosione costiera). Con questo intervento è stata completata la programmazione delle risorse previste per l’erosione costiera per un totale di 14,5 milioni di euro.

L’azione è coerentemente integrata con le opere di difesa costiera già realizzate dall’Amministrazione regionale in questo tratto di litorale. Inoltre, tiene conto dell’intervento pubblico previsto per la sistemazione e l’escavo del Porto di Perd’e Sali, proponendo soluzioni tese alla stabilizzazione del profilo di spiaggia e alla riqualificazione delle funzioni d’uso del litorale.

La Regione è inoltre fortemente impegnata anche nella attività di adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei rischi derivanti dall’erosione costiera con MAREGOT e alla gestione sostenibile delle aree marino costiere con GIREPAM, due progetti in fase di realizzazione finanziati dal programma europeo di cooperazione INTERREG Marittimo Italia-Francia 2014-2020, che hanno a disposizione circa 2,7 milioni di euro a favore del territorio regionale. «Ogni azione sulle coste, oltre che essere finalizzata alla tutela e alla valorizzazione delle aree di pregio, va visto anche in chiave di sicurezza per la riduzione dei rischi per la popolazione», ha concluso l’assessore Donatella Spano.

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È Luca Gemma il vincitore del “Premio Giorgio Lo Cascio” 2017, che torna dopo qualche anno di pausa. Si tratta di un riconoscimento nato nel 2005 a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio (Catanzaro) e assegnato a cantautori di valore fuori dai circuiti mainstream. Intende ricordare Giorgio Lo Cascio, storico cantautore romano scomparso nel 2001. Con lui Francesco De Gregori all’inizio della carriera aveva formato il duo “Francesco e Giorgio” e successivamente, anche con Antonello Venditti e Ernesto Bassignano, “I giovani del Folk” (i “quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulle spalle” di “Notte prima degli esami” di Venditti).

La premiazione si terrà nei prossimi mesi a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, in occasione di un concerto di Gemma. La data verrà annunciata prossimamente.

Luca Gemma è nato ad Ivrea. Nel 1990 ha fondato, insieme a Pacifico, i Rossomaltese, nota band folk rock della scena indipendente, con cui ha realizzato due album, “Santantonio” e “Mosche Libere”, con 350 concerti in Italia e Francia.

Dal 2004 al 2012 ha pubblicato quattro dischi: “Saluti da Venus” (2004), “Tecniche di illuminazione” (2007), “Folkadelic” (2010) e “Supernaturale” (2012). Nel 2015 è la volta di “Blue Songs”, primo album in inglese che lo ha portato in tour in Australia, Italia e Francia con alcune date in Inghilterra e Lussemburgo. Nel settembre del 2017 esce in vinile e cd il suo sesto lavoro in studio “La felicità di tutti”.

Prodotto ed arrangiato da Paolo Iafelice e dallo stesso Gemma, “La felicità di tutti” contiene nove inediti scritti dal cantautore più “Cajuina”, celebre brano di Caetano Veloso, rivisitato con un testo in lingua italiana di Gemma e la voce di Ricardo Fischmann, cantante brasiliano dei Selton. Fra gli ospiti del disco anche Lele Battista al pianoforte e ai sintetizzatori. L’album si caratterizza per una sonorità che rivela un naturale mix di generi fra canzone d’autore, folk, rock, soul e R&B.

Gemma è anche autore di brani per altri cantanti, sia pop che indipendenti (Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Bobo Rondelli, Patrizia Laquidara, Cesare Malfatti, Marian Trapassi, Paola Donzella), per la tv (Fabio Volo per La7 e Mtv, Edmondo Berselli per Rai2), per la radio (Istituto Barlumen per Radio3Rai e Radio 24), per il cinema (Roberta Torre, Sud Side Stori) e per il teatro.

Il Premio Lo Cascio è organizzato dall’Associazione Primavera Andreolese con il patrocinio della Regione Calabria e dell’amministrazione comunale di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio. La direzione artistica è di Enrico Deregibus, autore fra l’altro della biografia di Francesco De Gregori “Mi puoi leggere fino a tardi”.

Negli anni precedenti il riconoscimento era andato a Max Manfredi (2005), Pino Marino (2006), Rudy Marra (2007), Sulutumana (2008), Carlo Fava (2009), Susanna Parigi (2010), Marco Ongaro (2011).

Il Premio è stato assegnato da una ampia e prestigiosa giuria coordinata da Deregibus.

 

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Archiviata la netta sconfitta subita sul campo della Fenice Pallavolo, a Roma, la VBA/Olimpia Sant’Antioco ritorna in campo al PalaGiacomoCabras questo pomeriggio contro la Lazio Pol. G. Castello Roma, inizio ore 15.00, per l’ottava giornata di andata del girone F del campionato di serie B di volley maschile. La squadra capitolina, 11 punti in classifica contro i 7 dei lagunari, sulla carta dovrebbe essere alla portata di Granara e compagni.

La capolista Pol. Sarroch gioca sul campo della Pol. Roma 7 Volley, formazione alla vigilia terza in classifica ma con una partita in più disputata, non avendo ancora osservato il proprio turno di riposo. L’inizio dell’incontro è previsto alle 15.15.

Il Cus Cagliari Sandalyon, riscattata contro il la sconfitta subita due settimane fa a Sant’Antioco, gioca sul campo del Volley Marcianise, alle ore 15.00.

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Quante persone affette da disabilità non riescono a partecipare ad eventi di spettacolo e di cultura perché non hanno nessuno che le accompagni? Quante hanno paura di disturbare i loro cari già tanto disponibili per visite mediche e altre questioni burocratiche? E quante rinunciano a partecipare perché impossibilitate a raggiungere teatri e sale conferenze in autonomia? Parte dalla Sardegna e coinvolge anche la Puglia un progetto di inclusione sociale e volontariato che punta a far assistere e partecipare agli eventi culturali e di spettacolo anche le persone che, a causa della loro disabilità, ne sono generalmente escluse.

Il progetto si chiama “Vengo anch’io” ed ha come capofila l’associazione cagliaritana Prohairesis. Finanziato dalla Fondazione con il Sud, ha incontrato da subito la sensibilità di Confcooperative Sardegna, della fondazione culturale Responsabilità Etica (legata a Banca Etica), e ha trovato sponda in Puglia grazie all’associazione Diotimart e a Confcooperative Puglia. Grazie ad una app e un sito web, “Vengo anch’io” si propone, dunque, di promuovere il volontariato sui territori di Puglia e Sardegna e migliorare l’accessibilità degli eventi culturali sul territorio.

Il progetto è stato presentato a Cagliari, nella sede della Fondazione di Sardegna, nel corso di un incontro a cui hanno reso parte il presidente dell’associazione Prohairesis Saverio Gaeta, le responsabili del progetto Alessandra Pinna e Daniela Poddesu, il responsabile di Confcooperative Sardegna Tiziana Arceri, il responsabile del progetto per Confcooperative Puglia Antonio Spera, e Antonio Santoro della associazione Diotimart. Nel corso dell’incontro, è stato lanciato un appello ai singoli, alle associazioni e alle imprese perché, grazie al progetto “Vengo anch’io”, partecipino da protagonisti a questo progetto che vuole garantire una migliore integrazione delle persone con disabilità. Le candidature si raccolgono sul sito www.vengoanchio.eu, sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/progettovengoanchio/ o attraverso la mail info@vengoanchio.eu

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«Se i 15 milioni per il 2019 fossero l’unica risposta sugli accantonamenti non potremmo che dichiararci insoddisfatti. Sappiamo però che sono solo un primo passo all’interno di una ‘Questione insularità’ che il Governo riconosce ufficialmente grazie al lavoro che in questi mesi Giunta e parlamentari hanno fatto insieme. Adesso riparte la trattativa: vogliamo conoscere le regole in base alle quali ci viene imposto un livello così alto di accantonamenti, che ci pare ingiustificato ed ingiusto, dato che viola alcune regole fondamentali stabilite dalla Consulta. Da mesi chiediamo che venga formulata un’intesa e ci auguriamo che il passaggio alla Camera dia una risposta adeguata alle nostre richieste. Da parte nostra continueremo a portare avanti una battaglia che riteniamo giusta.»

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha commentato con queste parole la decisione del Governo di inserire nella Finanziaria nazionale approvata ieri sera in Senato un contributo di 15 milioni di euro.

«La cifra destinata alla Sardegna non corrisponde minimamente alle nostre richieste, che continueremo a portare avanti.  Da parte del Governo c’è però il riconoscimento della necessità di trovare un’intesa, tanto che vengono citate le sentenze della Corte Costituzionale del 2015 e del 2017 in cui i giudici dicono con estrema chiarezza che il Governo non può unilateralmente imporre gli accantonamenti, che vanno invece concordati e rimodulati periodicamente anche in base al contesto economico in cui le regioni si trovano – ha sottolineato l’assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Alla Camera la battaglia riguarda gli accantonamenti della Regione ma anche i tagli ai nostri Enti locali. È una partita unica che dev’essere portata avanti tutti insieme: adesso chiediamo con forza che i 15 milioni nel passaggio alla Camera vengano incrementati, che ci venga riconosciuta una cifra adeguata per il 2018 e che il Governo avvii subito la trattativa per arrivare a un’intesa chiara e con regole trasparenti sugli accantonamenti e sulla finanza degli enti locali. Come abbiamo sempre detto – ha concluso Raffaele Paci -, sappiamo di doverli pagare anche noi e non abbiamo mai detto che debbano essere pari a zero: contestiamo invece l’importo eccessivo e calcolato in base a criteri che non ci sono noti.»

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Sono in programma domani, nella miniera di Monteponi, i festeggiamenti in onore di Santa Barbara, patrona dei minatori.

Alle ore 9.00, verrà celebrata la Messa nella chiesa di Santa Barbara. Seguirà, presso l’archivio storico minerario di Monteponi, la cerimonia di premiazione del personale che nel corso del 2017 ha maturato 35 anni di servizio nell’industria mineraria.

L”Archivio Storico Minerario di Igea Spa e l’Archivio Storico del comune di Iglesias hanno organizzato inoltre il convegno “Memorie di miniera. Recupero, conservazione e valorizzazione di archivi minerari”, che si terrà presso l’Archivio Storico Minerario, a Monteponi, a partire dalle ore 16.30.

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Il comitato promotore del Referendum sull’inserimento del principio di insularità nella Costituzione ha tenuto oggi una conferenza stampa sul tema “Insularità e Identità: la cultura di un popolo”, alla quale hanno partecipato il presidente del Comitato Roberto Frongia,  l’on. Stefano Maullu, vice presidente della commissione per la Cultura e l’istruzione del Parlamento europeo e la prof.ssa Maria Antonietta Mongiu, presidente del FAI Sardegna.

«Ritengo che i sardi con il riconoscimento dell’Insularità in Costituzione possano vedere finalmente riconosciuta una condizione di svantaggio tipica delle regioni insulari in tutta Europa – ha detto Stefano Maullu -. Nel 2001, il Governo italiano, andando completamente in controtendenza rispetto al resto d’Europa, con la riforma del titolo V della Costituzione ha equiparato le nostre due isole maggiori al resto delle altre regioni dello stivale. Così facendo, ha di fatto negato alla Sardegna di poter usufruire delle agevolazioni  di miglioramento e di pari opportunità di sviluppo economico messe a disposizione dall’Unione Europea. L’economia sarda risente ogni giorno di più delle difficoltà legate in particolar modo ai trasporti e alla continuità territoriale.»

«I sardi devono essere messi nelle medesime di sviluppo del resto d’Europa. Nel corso di questi anni ho sempre sempre promosso iniziative importanti per tutelare il diritto dei Sardi alla mobilità sia marittima che aerea. Nel mese di agosto ho voluto sollevare il problema direttamente dal porto di Genova, con un’iniziativa dal titolo “continuità territoriale, chi l’ha vista?” e a tal proposito – ha concluso Stefano Maullu – ho protocollato l’ennesima interrogazione alla Commissione Europea, in seguito alla bocciatura dei bandi per la continuità territoriale aerea,  sottolineando la rigidità della commissione nel ritenere gli aiuti di stato lesivi del mercato della libera concorrenza».

«Il percorso che abbiamo intrapreso è connotato da una serie di vocaboli che sono  referenti di temi e di pratiche certamente non neutre perché presuppongono un’assunzione di responsabilità prima di qualsiasi rivendicazione – ha detto Maria Antonietta Mongiu -. L’obiettivo esplicitato da subito è recuperare  il senso di cosa rappresenti essere isola nelle tante declinazioni ed implicazioni, che poi sono quelle su cui si è fondato lo Statuto speciale della Sardegna che, nel corso dei decenni, si è smarrito. Ogni recupero di senso presuppone un processo di autocoscienza e di profonda autocritica che, nella fattispecie, riguarda anche l’immane spreco di risorse consumato in nome di una sorta di risarcimento per essere un’isola.  La prospettiva che tracciamo ribalta i paradigmi dati e gli stigmi stratificatesi e prospetta l’essere isolani di un’isola al centro del Mediterraneo come un’opportunità a patto di avere pari opportunità come le ha un cittadino europeo che viva ad  Amburgo, Parigi, o a Bergamo. Allo stato il cittadino sardo non le ha, finendo per autorecludersi in quel pericoloso territorio della marginalità e del rivendicazionismo che è delle classi dirigenti dei luoghi coloniali che hanno difficoltà ad emanciparsi e diventare adulte e paritetiche. Ed allora le parole chiave sono reciprocità, interdipendenza, interazione,  e per agirle ed abitarle compiutamente la nostra deve diventare una sorta di ricerca-azione collettiva propositiva e concretamente operativa con l’assunzione a valore di una serie di elementi che nel passato sono stati negati. L’azione di riconoscimento passa attraverso il riconoscimento della lingua, dell’ambiente, del suolo, del patrimonio culturale materiale ed immateriale. Si tratta di capovolgere il punto di vista eterodiretto e di superare i conseguenti processi di autodefinizione esterni ed inibenti le potenzialità che, allo stato, sono inespresse. Decisioni importanti e non scontate, ma tutti siamo chiamati a rispondere sulle pratiche che mettremo in campo. Ecco perché l’insularità come l’identità è un processo di costruzione di futuro coinvolgente i sardi di dentro e quell di fuori che ormai sono diverse generazioni ma anche quelli che negli ultimi cinquanta anni per diversi mesi scelgono di essere sardi. L’isola che c’è – ha concluso Maria Antonietta Mongiu – deve essere un ponte ed un’opportunità che i sardi prima ed il governo centrale debbono riconoscere. Questo è il momento propizio.» 

«La partecipazione di Stefano Maullu ci consente di portare nel cuore del Parlamento Europeo, nella commissione per la Cultura, la battaglia per i diritti dei Sardi, forti delle cinquantamila firme raccolte, ad oggi, senza dimenticare i Sindaci e le tante personalità di culture diverse – ha detto Roberto Frongia -. Una battaglia in grado, finalmente, di unire i Sardi che chiedono il rispetto dei valori culturali e le pari opportunità, requisiti indispensabili per la piena realizzazione dei diritti fondamentali del nostro Popolo.»

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Il comune di Masainas, col patrocinio dell’assessorato regionale dei Beni culturali, ha organizzato per giovedì 7 dicembre 2017, presso il Centro di aggregazione sociale, il convegno Sa Die Ónnia Die, all’interno del percorso di conoscenza storica e attualizzazione dei principi autonomistici della Sardegna della L.R. 44/93.

Negli ultimi anni sta riprendendo piede, con forza, il discorso relativo all’autonomia della Sardegna. Il dibattito sulle origini, e gli sviluppi, del percorso identitario sardo sta riconquistando la scena sia dal punto di vista politico, sia da quello culturale e linguistico. In tale prospettiva si colloca l’impegno della Regione Sardegna e del convegno del 7 dicembre a Masainas: animare una discussione che parte da Sa Die de sa Sardìnnia e arriva fino ad oggi, portando con sé riflessioni in un quadro internazionalista.

La giornata comincerà alle ore 10,00, con i saluti dell’assessore regionale dei Beni culturali, Giuseppe Dessena. In questa prima parte del convegno, Giampaolo Salice, docente di storia moderna presso l’Università di Cagliari, terrà un incontro con i ragazzi della quarta e quinta liceo, in cui, partendo da alcune serie tv (come Game of Thrones), sfaterà i falsi miti che essi contengono e li userà come specchio per analizzare, e sfatare anche in questo caso, alcuni falsi miti della storia della Sardegna e arrivare così ad una riflessione sul concetto di autonomia.

I lavori riprenderanno alle 17,00, con il saluto del sindaco di Masainas, Ivo Melis. Sarà un incontro aperto al pubblico tra lo storico Giampaolo Salice e l’antropologo Francesco Bachis, coordinati dal giornalista Marco Corrias. Questa fase, “Autonomia e Identità si Parlano”, sarà un dialogo su diversi aspetti del percorso autonomistico sardo, sino ad arrivare ai temi di attualità che riguardano oltre la Sardegna, il panorama internazionale. Al termine si aprirà un confronto con il pubblico e, infine, sarà offerto un piccolo rinfresco.

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Martedì 5 dicembre, nella sala stampa del Consiglio regionale, a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione del Cineporto di Carbonia, un’iniziativa che sarà in grado di potenziare le attività della Fabbrica del Cinema attraverso la promozione, in particolare, della cultura audiovisiva come alternativa di sviluppo per il territorio.

All’incontro con i giornalisti, in programma alle ore 9,30, parteciperanno il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore regionale dei Beni Culturali Giuseppe Dessena, il direttore del Centro servizi culturali di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema Paolo Serra, e Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission. Saranno presenti i consiglieri regionali Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Francesco Sabatini, Paolo Zedda, Daniele Cocco e Eugenio Lai.

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«Il budget stanziato dalla Regione per la medicina specialistica e la riabilitazione non riesce a coprire tutte le spese delle strutture accreditate.»

La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, vice presidente della commissione Salute, che lancia l’allarme sul rischio chiusura delle residenze convenzionate.

«La Regione – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia – ha rivisto le tabelle relative alla medicina specialistica, con l’erogazione di risorse irrisorie per le diverse prestazioni. Questi finanziamenti non riescono a coprire neppure le spese per il personale. Le strutture accreditate vanno ad incrociare le richieste del mondo della disabilità e non solo con fondi ridotti al lumicino per le diverse prestazioni, con un parametro che va di pari passo alle ore del servizio assistenziale.»

«La realtà è che qui si rischia di cancellare la sanità privata, con la fine delle prestazioni di base per i sofferenti – conclude Edoardo Tocco -. E’ necessario che l’assessore Luigi Arru ponga fine a questa sottrazione di risorse, con l’incremento del budget per le strutture accreditate, anche per evitare il taglio dei posti di lavoro.»