27 December, 2025

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Il Consiglio regionale ha rinviato in commissione il testo unificato n. 2-5-9 che modifica la legge statutaria ed introduce la doppia preferenza di genere.

In apertura della seduta pomeridiana, il presidente Ganau, ha dato la parola ai capigruppo per la conclusione della discussione generale sulla proposta di modifica della legge statutaria elettorale.

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, dopo aver segnalato un clima ostile alla doppia preferenza di genere (“c’è più gente contraria che favorevole, ma nessuno dichiara apertamente la propria posizione”) ha smentito ufficialmente le voci sulla possibile richiesta del voto segreto da parte del Psd’Az: «Io sono stato critico ma esprimo le mie posizioni alla luce del sole – ha detto Carta – se qualcuno si aspetta un nostro soccorso per impallinare la legge se lo levi dalla testa. Io sono qui e non ho intenzione di chiedere il voto segreto».

Ha quindi preso la parola il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, che ha illustrato le ragioni per le quali si è deciso di portare in Aula la doppia preferenza di genere stralciandola dalla riforma complessiva della legge elettorale. «Ogni questione va contestualizzata – ha detto Cocco – ci sono strumenti differenti per garantire la piena partecipazione delle donne alla vita politica, oggi serve agire su questo fronte». Cocco ha poi assicurato che la proposta di modifica della legge statutaria elettorale non punta al ripristino delle preferenze multiple abolite con referendum nel 1993: «Contro la preferenza multipla votarono allora 28 milioni di italiani su 37 milioni di votanti – ha ricordato l’esponente del Pd – oggi la doppia preferenza di genere serve a mettere rimedio a una democrazia incompiuta, a una situazione che non garantisce pari opportunità nelle istituzioni. Questa è la ragione per la quale siamo arrivati a discutere la proposta. Servono norme adatte al periodo storico. La Regione Sardegna deve fare la sua parte».

Cocco, infine, ha auspicato un voto unanime del Consiglio: «Tutti abbiamo il dovere di approvare la doppia preferenza di genere. Lo dobbiamo fare a voto palese, ognuno di noi deve assumersi la responsabilità. E’ una questione di giustizia alla quale non ci possiamo sottrarre».

Voto favorevole ha annunciato anche il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha però difeso la sovranità dell’Aula: «Non ho pregiudizi ma non voglio che il dibattito sia condizionato da pressioni esterne – ha affermato Pietro Pittalis – ringrazio i movimenti femminili per le battaglie che mandano avanti ma la loro presenza in aula non deve tradursi in uno strumento di controllo della libera espressione dei consiglieri, non è questo il metodo. Su questo argomento occorre parlare a viso aperto, noi non chiederemo il voto segreto, Forza Italia ha dato la possibilità di esprimersi liberamente. Per questo non si deve condizionare il dibattito».

Secondo Pietro Pittalis, il via libera alla doppia preferenza di genere va nella direzione indicata dal dettato costituzionale: «Occorre garantire la piena partecipazione delle donne alla vita pubblica – ha detto il capogruppo azzurro – in quest’Aula c’è un numero esiguo di donne. Eppure loro sono la testimonianza del sapere, della capacità e del senso di responsabilità. Nostro compito è aumentare e rendere visibile il peso e la proiezione politica che rappresentano. Non si tratta di creare un vantaggio ma di dare un’opportunità perché poi, alla fine, sarà il voto a decidere chi sarà eletto. Se qualcuno pensa di modellare le leggi elettorali a proprio uso e consumo sbaglia. C’è sempre un elettore che ha il potere di scegliere».

Pietro Pittalis ha poi auspicato un cambio di rotta dei partiti: «Oggi arriviamo a disciplinare questo aspetto  perché, quando in concreto si va ad applicare il principio della parità di genere, le forze politiche agiscono diversamente candidando solo uomini come avvenuto in alcuni collegi elettorali alle scorse elezioni. Il cambiamento deve avvenire nel momento della selezione della classe dirigente, questa è l’occasione per modificare anche la legge elettorale in modo che non sia la magistratura a decidere chi entra in Consiglio. Dopo l’approvazione della doppia preferenza occorre intervenire sulla parte della legge che necessita di una manutenzione».

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci ha ricordato positivamente che «nel corso dell’iter consiliare si è partiti da una pluralità di proposte differenti per arrivare ad un testo unificato, un risultato sul quale la Giunta esprime grande favore e plauso sia per la convergenza trasversale che per il consenso molto ampio che attraversa gli schieramenti e le forze politiche». Con il provvedimento, ha aggiunto, «si cerca di porre rimedio ad un evidente squilibrio e certamente si tratta di uno dei tanti interventi possibili, rispetto ad una situazione generale che vede l’Italia all’82° posto su 234 paesi in tema di rappresentanza di genere». La legge della Sardegna, ha concluso, «vuole rappresentare una opportunità in più nel difficile percorso della rimozione degli ostacoli per il raggiungimento di una autentica parità attraverso politiche attive in un quadro di regole nuove tendenti ad affermare l’idea di un Paese e, nel nostro caso, di una Regione più equilibrata ad aperta che offra ai suoi cittadini spazi sempre più ampi di partecipazione alla vita democratica».

Prima delle dichiarazioni di voto, Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto una breve sospensione per poter lavorare con spirito unitario alla correzione dell’emendamento presentato in riferimento alla composizione delle liste nelle varie circoscrizioni provinciali; il presidente ha accolto la richiesta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente della commissione autonomia Francesco Agus ha riferito delle interlocuzioni fra i gruppi sull’emendamento di sintesi concordato in sede di conferenza dei capigruppo, aggiungendo che «è stato presentato un emendamento all’emendamento profondamente diverso nel suo contenuto, quindi si è avviata una riflessione per pervenire ad una nuova sintesi ma, per questa, mancano dati e stime, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di aumentare i candidati in alcuni collegi, per cui si rende necessario o un nuovo passaggio della legge in commissione per l’approfondimento sul punto, o inserire il contenuto dell’emendamento in una futura legge». Sulle due proposte mi rimetto all’Aula, ha concluso Agus, «ricordando che in materia elettorale è sempre meglio ricercare la più ampia condivisione».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha affermato che, a suo giudizio, «la legge a mio avviso è compiuta, anche se capisco ma non condivido del tutto la proposta contenuta nell’emendamento; per noi è meglio votare quanto è stato discusso è condiviso».

Il consigliere di Art. 1 – Mdp Luca Pizzuto ha dichiarato che «obiettivo primario del Consiglio è mantenere dignità e credibilità, ci stiamo occupando di doppia preferenza di genere e non di altro e sarebbe vergognoso rimandare tutto in commissione tradendo le aspettative di buona arte della società civile, lasciamo ad un secondo momento l’approfondimento di altri aspetti».

La consigliera Annamaria Busia, concordando con i colleghi Gianfranco Congiu e Luca Pizzuto, ha insistito sulla necessità di fare salvo il buon lavoro svolto in base alla volontà espressa dalla legge. Quanto alla legge elettorale, ha precisato, «siamo favorevoli alla riforma anche perché, in questa legislatura, si è determinato un cambio degli eletti ogni 6 consiglieri ma si tratta di altre questioni che possiamo rimandare ad un altro momento».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha chiesto alla presidenza del Consiglio chiarimenti sulle proposte in campo.

Il presidente Ganau, sintetizzando, ha ribadito che una opzione prevede di proseguire l’esame del testo che c’è senza tener conto dell’emendamento mentre la seconda comporta la sospensione dell’intero provvedimento in attesa dell’emendamento condiviso. In questo caso, ha concluso, possiamo fare tutto in una settimana.

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha espresso la sua preferenza  per il varo di una legge completa in ogni sua parte.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha manifestato la necessità di chiarire compiutamente le questioni sollevate nell’interesse di tutti. Sulla preferenza di genere, ha detto, «c’era e c’è un sostegno ampio quindi e l’emendamento non parla di questo, esiste invece il problema dei collegi con numero dispari per i quali era stato proposto un arrotondamento all’unità superiore senza modificare il numero dei seggi assegnati ma questa tesi è controversa perché i seggi messi in palio devono essere uguale a quelli assegnati». Per cui, ha concluso, «non ci sono giornate vergognose o storiche ma un comune intento di chiarezza ed impiegare qualche ora o qualche giorno in più non è scandaloso».

Al termine dell’intervento del capogruppo del Pd il presidente Ganau ha messo in votazione le due proposte ed è prevalsa, per alzata di mano, quella di rinviare l’intera legge in commissione.

Successivamente ha tolto la seconda, convocando immediatamente la commissione Attività produttive mentre domani si riunirà la commissione Autonomia.

I lavori del Consiglio riprenderanno martedì 21 novembre ore 16.00.

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Nei giorni scorsi, nella clinica veterinaria Duemari di Oristano, è stato ricoverato un cane randagio trafitto da un oggetto metallico appuntito, un arpione subacqueo, modificato artigianalmente per il bracconaggio.

Il cane, ironicamente ribattezzato Freccia, per fortuna è salvo e sopravviverà. La clinica, che in passato aveva già accolto e curato vittime di brutalità come Palla, la cagnolina semi decapitata con un laccio, ha espresso su Facebook lo sgomento e la rabbia per l’ennesimo caso di violenza: “Malvagità pura”.

Su Firmiamo.it è stata lanciata una petizione, a cui hanno già aderito più di 300 persone, per ottenere giustizia: non si sa ancora se quanto successo a Freccia sia frutto di un incidente di bracconaggio o di un’aggressione proprio nei confronti del povero cane randagio, ma gli utenti chiedono alla Regione Sardegna un’azione mirata per fermare il bracconaggio e per tutelare gli animali.

Malvagità pura così ha commentato la clinica veterinaria di Oristano che ha in cura il cucciolo, trafitto da un oggetto appuntito metallico, una piccola asta, un arpione subacqueo modificato per il bracconaggio -. Il cane è stato ribattezzato ironicamente Freccia ed ha superato l’intervento chirurgico, ma è ancora in pericolo di vita. Ha ragione la clinica: malvagità pura, solo questa può essere la ragione e una malvagità del genere va punita!

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«Voglio esprimere la mia totale solidarietà agli otto  lavoratori ex Alcoa che in questi giorni sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per una manifestazione avvenuta nel 2012.» Lo scrive in una nota Luca Pizzuto, consigliere regionale del gruppo Art. 1 – Sdp. 

«Posto che la violenza non è mai la soluzione giusta per la risoluzione dei problemi, è necessario anche comprendere la disperazione di quei lavoratori che per anni hanno combattuto per i loro diritti e la loro dignità – aggiunge Luca Pizzuto -. La politica ha il dovere di ascoltare, in particolare coloro che vivono situazioni di disagio, e di agire, per fare in modo che queste situazioni vengano risolte prima di trasformarsi in conflitti difficilmente sanabili.»

«Perché questi fatti non si ripetano – conclude Luca Pizzuto – l’unica soluzione è la risoluzione di tutte le vertenze aperte e il conseguente rientro a lavoro di coloro che ormai da troppi anni vedono negato il loro futuro.»

 

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Giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18 novembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, a Cagliari, va in scena “Hispanica”. Lo spettacolo, in cartellone per la “Stagione del teatro contemporaneo”, è diretto da Marina Claudio.

Regia, direzione artistica e baile di “Hispanica” sono di Marina Claudio. Coreografia e baile: Rodrigo Alonso e Luis Ortega. Direzione musicale e chitarra: David Duran. Cante: Caridad Vega. Violino: Rossella Rox Camellini. Assistente produzione: Antonella Carboni.

Hispanica” è flamenco. Ovvero, tormento, lamento, gioia, l’espressione dei sentimenti, la passione oltre la ragione. «Ma anche – spiega Marina Claudio – il canto, il baile, il toque, che si connettono con le radici e le origini…il sentire profondo di un popolo!». Il programma dello spettacolo prevede i percorsi Vidalita, Tangos, Cantiñas, Fandangos de Grana, assolo chitarra, Farruca, Martinete, assolo violino, Soleá por Bulería, trio musicale e finale Bulería.

Ballerina di danza classica, classico español e flamenco, Marina Claudio si forma nella scuola delle Sorelle Bernal a Valladolid. Diplomata in Danza Española al  Real Conservatorio Profesional de Mariemma di Madrid nella Specialità di coreografia e tecniche di interpretazione della danza. Debutta come professionista a 16 anni a Madrid. Nel 1994 viene scelta per interpretare “Laurencia”, parte principale e protagonista dell’ultima opera del maestro Antonio Gades ed inizia un tour mondiale triennale come partner artistico di ballo del maestro. Ha poi lavorato con i grandi della danza, nel cinema, nella televisione e nel teatro. Da oltre trent’anni calca i palcoscenici internazionali, maestra di flamenco e classico-español.

Caridad Vega è un’eccezionale artista di origini spagnole appartenente ad una famiglia che annovera tra i suoi componenti la cantatora Encarnacion Marina Sallago e il grandissimo chitarrista Manolo Sanlucar. Ha studiato e collabora con Cantatores della statura di Paco Taranto, Jose el de la Tomas, Esperanza Fernandez, Montse Cortes, Vincent Amigo, Luis Ortega Antonio Canales e tanti altri.

Rodrigo Alonso ha al suo attivo una lunga carriera come ballerino professionista in prestigiose compagnie di danza come Ballet Andaluz, Ballet di Antonio Gades, Ballet Español de Antonio Màrquez e tante altre con le quali ha realizzato tournee mondiali come solista. Luis Ortega, primo ballerino delle principali compagnie di danza (As petit ballet  nacional de España), è direttore artistico e coreografo della Compagnia Luis Ortega. Ha condiviso il palcoscenico con altri ballerini di fama internazionale come Marche Esmeralda, Sara Baras, Lola Greco, Antonio Canales, Tony Fabre…

Cagliaritana, Rox” Rossella Camellini inizia a 11 anni lo studio del violino. Si diploma al Conservatorio Pierluigi da Palestrina e ha esperienze con l’Orchestra del Conservatorio. Da qui, progetti musicali e partecipazioni (“Effetto REV” e “Carovana Folk”). Dal 2013 fa parte del gruppo sardo “Tamurita” e partecipa a video, composizioni, brani e un’intensa attività live. Ha lavorato con artisti quali SKA-P, Pino Scotto, Beppe Dettori, Tony Esposito, Francesco Moneti, Marina Claudio, Rezophonic. Ha acquisito una notevole esperienza musicale e la capacità di suonare più generi, lavora sulla composizione.

David Durán Gil, spagnolo, diploma in Storia e Scienze della Musica (Università di Madrid), ha avuto per maestro di chitarra flamenca José Jiménez ‘‘El Viejín” e Rafael Riqueni. Compositore per vari compagnie di danza – in tournee con Antonio Márquez in Francia, Svizzera, Germania, Ungheria, Israele, Algeria, Giappone, Brasile, Italia), suona a Madrid, collabora con la Fondazione ”Casa Patas’‘, la Compagnia di Luis Ortega, lavora per opere teatrali e, da chitarrista solista, per varie orchestre sinfoniche (Orchestra dell’Opera Giuseppe Verdi, Trieste, Metropolitana di Madrid).

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L’Unione europea stanzierà aiuti per 3.347.370 euro per sostenere nella ricerca di un nuovo impiego i 1.610 lavoratori licenziati da Almaviva Contact SpA.

La proposta è stata approvata oggi con 579 voti a favore, 79 contrari e 15 astensioni.

Almaviva Contact SpA ha dovuto chiudere il proprio call center di Roma alla fine del 2016, lasciando in esubero 1.664 lavoratori. I ricavi dell’azienda sono diminuiti del 45% tra il 2011 e il 2015, a causa dell’elevato costo del lavoro e della pressione esercitata sui prezzi dalla crescente concorrenza globale. Secondo la relazione redatta da Daniele Viotti (S&D, IT), poiché non era possibile allineare l’elevato costo del lavoro locale con quello degli altri centri Almaviva, non c’erano alternative alla chiusura. 

Il co-finanziamento, mobilitato attraverso il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG), andrà ad integrare le otto misure adottate dalle autorità italiane che includono l’aiuto nella ricerca di un nuovo impiego, la formazione professionale e il rimborso dei costi di mobilità. Dei 1.610 lavoratori che soddisfano i requisiti per ricevere gli aiuti UE, il 79% sono donne, la maggior parte delle quali un’età compresa tra i 30 e i 55 anni. 

Gli aiuti, già approvati dal Consiglio il 7 novembre, saranno presto erogati.

Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione contribuisce a creare pacchetti di servizi su misura per aiutare i lavoratori licenziati a trovare un nuovo impiego. Il suo tetto di spesa annuo è di 150 milioni di euro. 

Ai lavoratori licenziati vengono offerte diverse forme di supporto come il sostegno per la creazione di nuove imprese, l’assistenza nella ricerca di un posto di lavoro, l’orientamento professionale e vari tipi di formazione. Nella maggior parte dei casi, le autorità nazionali avviano le misure e successivamente, quando la domanda di aiuti viene approvata, l’UE rimborsa loro i costi.

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Il Parlamento europeo ha approvato oggi in via definitiva le nuove regole che tutelano in maniera più efficace i consumatori da truffe sugli acquisti effettuati online.

Le autorità nazionali disporranno di maggiori poteri per individuare e fermare le violazioni delle leggi a tutela dei consumatori che avvengono online, nel quadro del rinnovato regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) (nel 2014 il 37% dei siti web per acquisti o prenotazioni online violava i diritti dei consumatori UE).

Le nuove norme mirano a colmare alcune lacune giuridiche e le difficoltà che derivano da 28 sistemi nazionali diversi.

Le autorità nazionali potranno: 

• imporre sanzioni, come ammende o penalità di mora,

• informare i consumatori su come ottenere un risarcimento,

• richiedere informazioni ai gestori di registri di domini e alle banche per identificare i commercianti disonesti,

• acquistare beni o servizi per testare il rispetto delle norme da parte dei siti web, anche sotto copertura (“mystery shopping”),

• imporre la visualizzazione di un’avvertenza rivolta ai consumatori o ordinare al provider di rimuovere il contenuto digitale o di limitare l’accesso allo stesso, nel caso non ci siano altri mezzi efficaci per fermare una pratica illegale. 

La Commissione europea coordinerà le azioni nei casi in cui un’infrazione abbia arrecato, arrechi o rischi di arrecare un danno agli interessi collettivi dei consumatori in almeno due terzi degli Stati membri, che insieme rappresentano almeno i due terzi della popolazione dell’Unione.

Una delle richieste principali del Parlamento durante i negoziati con il Consiglio è stata quella di coinvolgere di più le organizzazioni dei consumatori. Queste svolgeranno un ruolo proattivo, segnalando le presunte infrazioni, poiché potrebbero venirne a conoscenza prima delle autorità (“segnalazioni esterne”).

La relatrice Olga Sehnalová (S&D, CZ) ha dichiarato: «Le nuove regole rafforzeranno e miglioreranno la cooperazione tra chi si occupa di tutela dei consumatori, in modo che si possa controllare più facilmente il rispetto delle leggi e affrontare le infrazioni transfrontaliere. Le autorità nazionali, la Commissione e le organizzazioni dei consumatori, lavorando insieme, creeranno un meccanismo efficace per combattere i commercianti disonesti sia online sia offline e per proteggere i diritti dei consumatori nel mercato unico».

Il testo, approvato dal Parlamento con 591 voti favorevoli, 80 voti contrari e 15 astensioni, sarà presto approvato formalmente anche dai Ministri UE. Il regolamento si applicherà 24 mesi dopo la sua entrata in vigore.

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Sámi Blood, coproduzione svedese, norvegese e danese, ha vinto l’11a edizione del Premio LUX. Il vincitore è stato annunciato martedì a Strasburgo dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

Il presidente Tajani si è congratulato con i tre finalisti e con la troupe cinematografica vincitrice, e ha dichiarato: «Il Premio Lux è l’avanguardia della promozione del cinema made in Europe, della nostra industria creativa e della nostra diversità culturale e linguistica».

«La settima arte è nata qui in Europa – ha aggiunto Antonio Tajani -. Il cinema rappresenta un motore di cultura, valori e dialogo. Questa edizione spiana la strada a una proficua edizione 2018, anno del patrimonio culturale europeo. Il patrimonio culturale non è composto solo da letteratura e arte. È fatto anche delle storie che raccontiamo e dai film che guardiamo. È il tessuto della nostra vita.»

Sámi Blood, realizzato dalla regista svedese Amanda Kernell, racconta la storia di una giovane ragazza sami che abbandona la sua comunità perché sogna una vita diversa, ma che per perseguire il suo obiettivo dovrà affrontare comportamenti razzisti.

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Cortometraggi da tutto il mondo e ospiti prestigiosi che si raccontano tra musica, fumetto e film: da dieci anni i caratteri distintivi del Puntodivista Film Festival, il Festival Concorso Internazionale Itinerante di Cinematografia diretto da Romano Usai. Giovedì 16 novembre la terza serata è dedicata al “cinema disegnato … dal fumetto al film”. Se ne parlerà con Bepi Vigna, regista, sceneggiatore, autore di fumetti e graphic novel, dopo la proiezione con inizio alle 21.45 del suo cortometraggio di animazione “Nausicaa – L’altra Odissea” (Produzione Zena Film), evento speciale che ha aperto la seconda edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema) alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica, sezione organizzata nell’ambito della 74ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Un film tra fumetto d’autore e montaggio cinematografico con i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio che racconta la storia della principessa Nausicaa e del suo incontro con il naufrago Ulisse che la sedurrà per poi abbandonarla con i suoi affascinanti racconti sul suo peregrinare per il mondo.

Una personale rilettura di una delle celebri storie dell’Occidente e un bel viaggio di formazione verso la maturità per la figlia del re Alcinoo che la porterà a scoprire anche le verità più meschine nascoste in quelle incredibili storie, diventando finalmente una donna. Le musiche del film saranno eseguite dal vivo dagli autori Matteo Martis e Romeo Scaccia.

In apertura di serata alle 20.45 spazio alla visione del 2° gruppo delle opere finaliste in concorso selezionate dalla commissione artistica diretta da Pippo Ciliberto. Cinque i corti in programma: “A gentle night” diretto da Qiu Yang (Cina), “Quello che non si vede” (di Dario Samuele Leone Italia), “From Hasakah with love” di Mohammad Farahani (Iran), “Il bacio” di Adriano Candiago (Italia), “Buffet” di Santa De Santis e Alessandro D’Ambrosi (Italia).

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L’edizione autunnale di IOTHINGS, l’evento internazionale organizzato da Innovability dedicato all’IoT e alla emergente Digital Transformation of Things, arriva a Roma il 21 e 22 novembre a esporre il suo servizio che combatte la contraffazione ci sarà anche l’azienda autentico s.r.l.

IOTHINGS è il più importante evento italiano dedicato alle tecnologie Internet of Things applicate allo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi in ambiti verticali come Industry 4.0 o Smart City. In particolare, l’evento di Roma, si focalizzerà sulle applicazioni IoT per le grandi reti energia, mobilità, telecomunicazioni, le infrastrutture critiche, il monitoraggio, la protezione e la sicurezza del territorio.

Durante quest’evento, l’azienda avrà l’occasione di esporre il prodotto autentico nfc che contrasta il Mercato Parallelo, e il fenomeno della contraffazione, inserendo un Tag NFC nelle etichette dei prodotti e utilizzando l’App autentico nfc per leggere le specifiche contenute all’interno del Tag, quali:

  • scheda del prodotto e numero all’interno del lotto di produzione;
  • tutti i dati di produzione che il produttore ha deciso di rendere pubblici;
  • funzionalità di segnalazione potenziale falso, qualora l’App non rilevi un Tag valido;
  • funzionalità di invio messaggi al produttore in relazione a uno specifico prodotto acquistato.

autentico s.r.l. offre soluzioni per l’anticontraffazione e logistica con tecnologia RfId, NFC e Bluetooth. Opera principalmente con autentico nfc, un servizio per le aziende che consente di etichettare univocamente i propri prodotti con un DNA Tag senza che questi debbano intervenire sulla propria catena di produzione.

L’azienda autentico s.r.l. presenta il suo prodotto autentico nfc nella piattaforma italiana Eppela che in collaborazione con Poste Italiane, ha ideato un programma che prende il nome di PostepayCrowd e ha lo scopo di supportare le imprese vincenti del territorio attraverso dei co-finanziamenti in 40 giorni.

Dal 31 ottobre fino al 10 dicembre è possibile sostenere l’azienda nella sua campagna di equity crowdfunding reward-based che punta a un goal di 10K. Con il finanziamento di Eppela, autentico punta a migliorare il suo servizio per assicurare a tutti i produttori e consumatori una tutela maggiore dalla contraffazione.

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Questa mattina Alice (nome di fantasia), la ragazza di Padova sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio e trascinata in psichiatria al fine di costringerla da andare in una comunità psichiatrica contro la sua volontà, è stata trasferita di nascosto in una comunità in alta montagna della Valle d’Aosta.

Ieri Alice si era recata dallo psichiatra assieme alla mamma per chiedere le dimissioni visto che il TSO era stato revocato, ma non c’è stato nulla da fare: lo psichiatra si è rifiutato di dimetterla sebbene non avrebbe potuto trattenerla essendo il TSO revocato. 

La sedicenne ha anche chiesto alla madre di registrare un video-appello, che non pubblichiamo per motivi di privacy, in cui supplica di essere rilasciata e di non dover andare in comunità, ma di poter vivere la sua normalità in famiglia con sua mamma, suo fratello e il suo cane. Ha scritto anche un disperato appello al giudice:

«Caro giudice, voglio vivere la mia vita con mia mamma lontano dai servizi sociali, voglio pattinare e vivere in pace senza nessuno che mi sposti come una valigia perché sono già otto volte che vengo spostata da una parte all’altra. Voglio stare tranquilla. La prego giudice mi aiuti!»

Alice si trova ora in una struttura psichiatrica in Val d’Aosta in mezzo alle montagne dove sarà, di fatto, isolata dal mondo e trattenuta in una condizione che, stante la sua forte contrarietà, appare più simile a un carcere o manicomio che a una situazione terapeutica. La sua colpa: essere una ribelle ed essere troppo attaccata alla mamma, secondo gli psicologi dei servizi sociali.

Anche la mamma di Alice ha lanciato un appello:

«Sono la mamma di Alice. Più di 2 settimane fa stata prelevata da casa per forza legata su una barella è portata in psichiatria… l’hanno riempita di psicofarmaci non riusciva camminare e nemmeno si ricordava che cosa ha mangiato. […]

Mia figlia non è una malata di mente è una ragazza molto intelligente non ha fatto niente di male. […]

Questa mattina sono andata in ospedale per salutarla ho sentito lei un attimo per telefono si lamentava che la infermiera di reparto la obbligava a bere una sostanza tranquillante per non fare opposizione nel momento di uscita… Io l’aspettavo vicino alla porta e volevo abbracciarla perché non lo so adesso quando la vedo…. ma […] hanno portato via mia figlia Alice dalla porta segreta e io non ho potuto né vederla né salutarla. Chissà se la vedrò ancora …

Per favore chiedo miei diritti come Mamma sofferente. Io voglio mia figlia perché lei soffre senza di me… Aiutatemi a me e Alice. Vi prego dal mio addolorato cuore… Grazie…

La mamma.»

«Quando una persona viene etichettata con un disagio mentale perde i diritti umani.» denuncia Paolo Roat, responsabile nazionale Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus. «Qui si sta violando pesantemente il diritto costituzionalmente garantito alla libertà personale per un cosiddetto disturbo mentale la cui diagnosi non è sostenuta da alcun esame oggettivo di laboratorio. Oltre all’aspetto tecnico qui si infrange il senso di umanità: se diventa accettabile trascinare via una bambina con la forza, ci stiamo avviando verso la barbarie. I video registrati dalla mamma e dalla figlia descrivono uno scenario che sembrerebbe ispirato a certi film sulla Shoah, in cui mamme disperate si vedevano portar via i loro figli con la forza.»