24 December, 2025

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Domani, venerdì 17 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, l’aula magna “Alberto Boscolo” – Cittadella universitaria, Monserrato – ospita la nona edizione della Giornata europea Unistem Day 2017. Curata dalle professoresse Micaela Morelli e Iole Tomassini Barbarossa, e dallo staff della Direzione ricerca, la manifestazione si svolge in simultanea nazionale ed europea. Il velista Andrea Mura e una delegazione del Cagliari calcio (Barella, Deiola, Miangue) incontrano gli studenti.

La Giornata si apre con i saluti del rettore, Maria Del Zompo, prosegue con il collegamento audio con le altre Università coinvolte nell’evento. Tra queste, Milano Bicocca e Piemonte Orientale. A seguire, interventi degli specialisti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Roberta Vanni, Silvano Tagliagambe, Roberto Crnjar, Alessandra Pani e Maria Elena Marongiu. Tra gli argomenti trattati, Cellule staminali (dalla ricerca alle terapie), Manipolazioni genetiche, Scienza e innovazione, Realtà della ricerca e bugie della comunicazione. In aula magna, oltre quattrocento studenti in rappresentanza dei licei “Alberti”, “Euclide”, “Convitto” e “Michelangelo” (Cagliari), “Amaldi” e “Gramsci” (Carbonia), “Brotzu” (Quartu), “Pitagora” (Selargius), “Piga” (Villacidro), gli istituti “Buccari-Marconi” e “De Sanctis-Deledda” (Cagliari), “Levi” (Quartu), “Giua” (Assemini), “Loi” (Carbonia).

Le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali, come riconoscere una bufala scientifica, libertà di ricerca: questi alcuni dei temi di UniStem Day 2017, il più grande appuntamento europeo rivolto agli studenti delle scuole superiori. Coordina l’evento la professoressa della Statale e senatrice a vita, Elena Cattaneo, con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano. Il comitato organizzatore segnala la vicenda del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto da quasi un anno in Iran, come richiamo alla libertà di studio e ricerca per il progresso della società. La libera scienza è, storicamente , necessaria al continuo miglioramento della condizione umana.

UniStem Day 2017 coinvolge 75 tra atenei e istituti di ricerca in sette paesi europei. Seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio dedicate a 27mila studenti: protagonisti di una giornata dedicata alla scienza. Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Serbia e Svezia proseguono il loro impegno nella divulgazione scientifica per i ragazzi con UniStem Day. L’Ungheria prende parte per il primo anno all’iniziativa. «Il diritto alla libertà di ricerca, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e come imparare a riconoscere una bufala scientifica: questi saranno alcuni dei temi che verranno affrontati durante la Giornata. Sin dalla sua nascita nel 2009, l’evento vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento» spiega il pro rettore, Micaela Morelli.

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«Un Referendum inutile, alimentato esclusivamente da esigenze di politica locale, che non comporterà l’uscita da Abbanoa, poiché non avrà effetti sulle modalità di affidamento del servizio idrico integrato, che è regolato da leggi nazionali e regionali.» E’ quanto riporta un comunicato diffuso poco fa dall’ufficio stampa e comunicazione di Abbanoa.

«Fa specie che per sostenere argomenti inconsistenti si attacchi la più importante impresa pubblica della Sardegna, che fa investimenti per milioni di euro ammodernando e regolarizzando un sistema idrico e fognario spesso in condizioni fuori dalla legge, dando lavoro e occupazione e qualificandosi come il primo investitore dell’Isola – si legge ancora nel comunicato stampa di Abbanoa -. Proprio nell’Oristanese, solo negli ultimi tre anni, Abbanoa ha attivato investimenti quantificabili in circa 142 milioni di euro, di cui 40 per la sola città di Oristano. Questo – conclude il comunicato stampa di Abbanoa – a testimoniare l’impegno del Gestore, a Oristano come in tutta la Sardegna, e anche le dimensioni dello sforzo economico necessario per far fronte allo stato delle reti e degli impianti ereditato dalle gestioni precedenti: infrastrutture vecchie di almeno 50 anni e condotte colabrodo, fatiscenti, corrose e con percentuali di dispersione altissime.»

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Il Consiglio regionale ha concluso la discussione generale ed ha approvato il passaggio agli articoli della “Legge di stabilità 2017”.

La seduta pomeridiana è cominciata con l’intervento del capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni che ha detto che tutti ragionano come se fosse un bilancio in continuità. Per Attilio Dedoni non è così: si tratta dell’ultimo bilancio di questa maggioranza e di questo Consiglio regionale. Ci sarebbe, infatti, un accordo per andare al voto a febbraio-marzo. Per Attilio Dedoni, quindi, questi documenti servono per andare in campagna elettorale. «Questa Giunta – ha proseguito – avrebbe dovuto prevedere interventi strutturali, invece questo bilancio non ha anima e non ha programmazione nel territorio. Ci sono risorse libere, per fare programmazione, solo per circa 500 milioni di euro». Attilio Dedoni si è soffermato anche sui problemi dell’agricoltura, del latte, dell’acqua, delle dighe, del commercio, dell’artigianato. «Tutti argomenti solo sfiorati da questa Giunta che pensa ormai solo alle prossime elezioni».   

Per Pier Franco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti), è necessario avviare un nuovo rapporto-trattativa-confronto anche duro con lo Stato partendo dal settore sanitario che assorbe la metà dell’intero bilancio. Non possiamo più tollerare che la spesa sanitaria sia sulle spalle dei sardi. Per questo deve essere immediata la riapertura di un confronto immediato con il Governo nazionale. Gli interventi di questa mattina da parte dell’opposizione sono stati critici e duri. «Ho colto – ha aggiunto il capogruppo dei Cristiano popolari socialisti – da parte della minoranza un segnale di preoccupazione che condivido: il richiamo alla sofferenza della nostra gente. Maggioranza e opposizione devono procedere insieme per alleviare queste sofferenze del nostro popolo. Nel 2017 si evidenzia un incremento di risorse disponibili per spese di investimento. Non sono poche ma non bastano e anche su questo dobbiamo aprire un confronto con lo Stato. Ma la vera  priorità rimane quella della revisione del nostro  Statuto che  è vecchio, è datato e non adeguato ai nostri tempi».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha lamentato il perdurare della politica delle “marchette” («sono riservate solo ai consiglieri della maggioranza») ed ha definito la Giunta Pigliaru come “la Giunta Pam”. «Siete la Giunta dei patti, degli annunci e delle marchette – ha tuonato l’esponente della minoranza – e continuate a restare avulsi dalla realtà». «Abbiamo bisogno di una finanziaria che dia la scossa alla Sardegna – e questa non la dà affatto, anzi i Comuni vi dicono che vi state allontanando dalla nostre comunità e dai loro bisogni». «Avete perso l’occasione per fare una finanziaria coraggiosa – ha concluso Angelo Carta – e offrire così ai sardi un bilancio con le risorse necessarie per il rilancio della nostra Isola».

Il capogruppo di Sinistra per la democrazia e il progresso, Daniele Cocco, ha replicato alle critiche dei consiglieri della minoranza ed ha espresso apprezzamento per l’azione riformatrice condotta dal centrosinistra al governo della Regione. «Il tema centrale – ha spiegato l’ex Sel – resta il rapporto con lo Stato e affermiamo con chiarezza che non possiamo più permetterci di subire il prelievo sugli accantonamenti». Il capogruppo Sdp ha ribadito l’urgenza di un master plan per le zone interne e sul Reis ha invitato alla prudenza evidenziando che serve del tempo perché il meccanismo entri a regime («con il reddito di inclusione sociale daremo continuità ai sussidi e potremo sostenere percorsi per far uscire i beneficiari dalla povertà estrema»).

Daniele Cocco ha proseguito con un invito ai consiglieri della minoranza («denunciate le marchette una per una e consigliere per consigliere, perché sono cose indegne e illegittime») e con un appello all’assessore Raffaele Paci: «Basta ritardi sulla spesa dei fondi destinati ad attenuare autentici drammi personali e sociali».

Il consigliere del centrosinistra ha quindi concluso il suo intervento ricordando l’incontro della conferenza dei capigruppo con i cosiddetti lavoratori in utilizzo: «Abbiamo fatto leggi con poste immediatamente spendibili e i lavoratori ci dicono che un funzionario dell’assessorato ha bloccato l’iter, verificheremo quanto sta accadendo all’assessorato del Lavoro perché tali situazioni non possono più verificarsi».

Dopo l’on. Daniele Cocco ha preso la parola l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha detto: «Da questa finanziaria si capisce che la giunta non ha ben compreso la quantità e la qualità dei problemi della Sardegna e noi che abbiamo contatto quotidiano con la Sardegna non possiamo che riscontrare la disperazione e soprattutto dei giovani, afflitti dal problema della disoccupazione». Per l’oratore «i finti accordi con lo Stato italiano e il ritiro della vertenza delle entrate producono il risultato che le entrate sono virtuali. Non ci sono le risorse sufficienti per le politiche che soddisfino i bisogni reali della Sardegna». Rivolto all’assessore Paci, l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Non ci sono in questa finanziaria interventi seri e lungimiranti sulle attività produttive, il turismo e l’agricoltura, ovvero i settori che possono prendere per mano l’economia dell’Isola. E nulla state facendo per fronteggiare il dramma del non lavoro e per fermare la fuga dei giovani».

Nella discussione generale sulla manovra è intervenuto poi l’on. Pietro Cocco, capogruppo del Pd, che ha detto: «E’ vero come dice l’opposizione che gli indicatori di crescita della Sardegna non sono brillanti. E’ un’ovvietà, lo sappiamo.  Ma non è pensabile che i mali della Sardegna possano essere imputati a questa maggioranza o a questo governo. Vediamo qualche dato: la disoccupazione sarda è al 15,9 contro il 18 del Mezzogiorno. Il tasso di occupazione sardo è al 52 contro il 44 del Mezzogiorno. Ancora: rispetto al 2014 c’è stato un timido miglioramento perché la disoccupazione sarda era al 19 per cento quindi è scesa di tre punti. Sono aumentati di 38 mila unità gli occupati, anche grazie ai voucher, certo e possiamo discutere di tutto. Anche di questo strumento. Ma i dati ufficiali sono questi e sono certificati».

L’esponente del Pd ha aggiunto: «Invece di seguire le piccole cose avremmo dovuto in passato occuparci delle grandi questioni della Sardegna. Oggi noi ci stiamo provando su tanti temi, sulla sanità e non solo. E tutto senza aumentare mai Irpef e Irap, con sgravio totale per le nuove imprese».

Ha parlato poi l’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia: «La visione di Sardegna che ha appena presentato l’on. Cocco deve essere il frutto di qualche istituto di ricerca a lui ben noto. Ma i dati dell’Istat parlano di ben altro. Se noi togliamo il lavoro stagionale, quello precario e quello temporaneo il dato dell’occupazione è ben altro, purtroppo. Lasciate a noi il lavoro dell’opposizione: voi non potete essere insieme partiti di lotta e di governo perché non avete sistemato ancora bene i  vostri conti dentro la maggioranza. Così è stato per il vostro rimpasto, effettuato al ribasso per vostra stessa ammissione. Non siete credibili: non c’è stata una sola vostra riforma che abbia sortito effetto positivo per la Sardegna. Cosa c’è dietro la vostra proposta di assegnare 200mila euro alla formazione degli architetti di Cagliari o 75mila euro per le biblioteche private, 70mila euro per gli ufficiali di stato civile e dell’anagrafe, 100 mila euro per l’Eurispes? Ma di cosa stiamo parlando».

Per la Giunta l’assessore Paci ha detto: «Questa è la terza finanziaria e sono abituato ai ruoli e al clima. Non mi pare che la giunta o la maggioranza abbiano detto di aver risolto tutti i problemi. A chi serve tutto questo? E’ arrivato il momento di smettere questo atteggiamento. Noi dobbiamo farci carico dei problemi dell’oggi e di quelli ereditati. E il tempo per il consenso non sempre coincide con quello del buon governo, come ha detto l’on. Paolo Zedda questa mattina. I problemi delle persone sono quelli del lavoro e la ripresa è molto più lenta di quello che avremmo auspicato. Sono d’accordo, la macchina amministrativa va riformata fortemente. Ma tante cose sono state fatte. Prima abbiamo messo in sicurezza il bilancio con l’abolizione del patto di stabilità e le norme di attuazione. Ora affrontiamo il tema degli accantonamenti. Il patto con il governo ha valenza nel triennio e dal 2018 chiediamo che gli accantonamenti per la Sardegna siano drasticamente ridotti».

Il vicepresidente della Giunta ha parlato degli «interventi generali sul lavoro e sull’economia del governo Renzi ma gli effetti sono poi diversi in ogni territorio. Noi chiediamo di poter fare le nostre politiche per la Sardegna con le nostre risorse. Non dobbiamo dare discredito alla politica, dobbiamo far sapere che tutti noi abbiamo a cuore il bene comune, come ha detto questa mattina l’on. Stefano Tunis. Il futuro ci comprende tutti: centrodestra, centrosinistra e cittadini. Dobbiamo dare risposte con questa finanziaria».

Chiusa la discussione generale l’on. Pietro Pittalis ha chiesto alla presidenza di indicare le modalità di presentazione degli emendamenti. Il vicepresidente Lai ha confermato che il termine è fissato per mercoledì 22 marzo, alle 14.00.

L’Aula ha approvato il passaggio agli articoli e il vicepresidente Eugenio Lai ha poi dichiarato chiusi i lavori che riprenderanno proprio con l’esame della manovra finanziaria martedì 28 marzo, alle 10.00.

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha pubblicato le disposizioni per la presentazione delle domande di aiuto per la misura “Investimenti” nel settore del vino relativa all’annualità 2017.

La misura prevede il finanziamento di un aiuto per la realizzazione di investimenti materiali e/ immateriali in impianti di trasformazione, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino e riguardanti la produzione e/o la commercializzazione dei prodotti.

L’obiettivo è quello di favorire il miglioramento del rendimento globale dell’impresa, il suo adeguamento alla domanda del mercato, il raggiungimento di una maggiore competitività, anche al fine di favorire i risparmi energetici, l’efficienza energetica globale, nonché i trattamenti sostenibili.

Possono presentare domanda di aiuto i produttori di vino che operano sul territorio regionale. Gli investimenti dovranno essere realizzati esclusivamente in Sardegna.

La compilazione e la presentazione delle domande dovrà essere effettuata on-line, utilizzando le funzionalità messe a disposizione da Agea sul portale Sian, entro il 7 aprile 2017. Per la compilazione è necessario rivolgersi ai centri di assistenza agricola autorizzati da Agea e ai liberi professionisti abilitati alla redazione del progetto.

La copia della domanda sottoscritta e scannerizzata o la domanda firmata digitalmente, accompagnata dalla prevista documentazione, dovrà essere inviata entro il 13 aprile 2017 direttamente tramite la propria PEC alla PEC del Servizio territoriale competente dell’Agenzia Argea all’indirizzo: argea@pec.agenziaargea.it .

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Paolo Fresu presenterà il 22 marzo a Bologna, nella Sala “Luca Savonuzzi” di Palazzo d’Accursio, la sede del Municipio in piazza Maggiore, il 31° Festival “Time in Jazz”, in programma a Berchidda dall’8 al 16 agosto 2017.

Interverranno all’incontro con i giornalisti, con il direttore artistico Paolo Fresu, l’assessore della cultura del Comune di Bologna Bruna Gambarelli e Pierluigi Stefanini, presidente del Gruppo Unipol, tra i principali sponsor del festival di Berchidda.

La conferenza stampa introdurrà anche l’evento in programma giovedì 23 marzo all’Unipol Auditorium di via Stalingrado 37, il primo di un trittico di incontri e presentazioni che toccheranno poi Roma (il 24 marzo) e Milano (il 28), per raccontare la “storia” di Time in Jazz e parlare dell’importanza della cultura e del segreto della longevità di questo festival.

L’evento, patrocinato dal comune di Bologna, si aprirà alle 20.00, con una conferenza sui trent’anni di Time in Jazz: insieme a Paolo Fresu, è prevista la partecipazione del ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, del presidente delle Regioni d’Europa Stefano Bonaccini, di una rappresentanza istituzionale della Regione Autonoma della Sardegna, del sindaco di Bologna Virginio Merola, del sindaco di Berchidda Andrea Nieddu, dell’assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, di Pierluigi Stefanini, presidente del Gruppo Unipol, di Gianpiero Calzolari, presidente del Gruppo Granarolo, altro sponsor di primo piano del festival, dello scrittore Marcello Fois e del regista Gianfranco Cabiddu, responsabile della sezione cinema di Time in Jazz. Conduce la giornalista Federica Galli. Finale di serata in musica con Paolo Fresu in duo con il bandoneonista Daniele di Bonaventura, un sodalizio artistico tra i più interessanti nella vasta produzione musicale del trombettista sardo. Il concerto è aperto gratuitamente al pubblico fino a esaurimento posti.

Dopo Bologna, il racconto di Time in Jazz prosegue venerdì 24 facendo tappa a Roma: dalle 19.30, nella Sala Ospiti dell’Auditorium Parco della Musica, Paolo Fresu e ancora Gianfranco Cabiddu conversano sul festival insieme al giornalista musicale Luigi Onori. L’incontro precede un concerto, presentato dalla Fondazione Musica per Roma, del Devil Quartet, collaudatissima formazione attiva da oltre un decennio, che vede accanto a Paolo Fresu (tromba, flicorno, effetti), Bebo Ferra alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria: sul palco della Sala Sinopoli a partire dalle 21.00 (biglietti a 20 e 25 euro).

L’ultimo appuntamento, martedì 28 marzo, è a Milano: in collaborazione con la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”, all’Auditorium Lattuada (in corso di Porta Vigentina, 15), Paolo Fresu completa il suo racconto del festival che ha ideato e fondato nel 1988 nella sua Berchidda, in compagnia di un’altra firma nota del giornalismo e della critica musicale: Enzo Gentile. A seguire, un incontro informale del trombettista sardo con gli studenti della Scuola di Musica “Claudio Abbado” e in particolare dei Civici Corsi di Jazz.

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Una delegazione dei lavoratori in utilizzo provenienti da diversi territori della Sardegna, è stata ricevuta dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale.

Al termine dell’incontro il vice presidente dell’Assemblea, Eugenio Lai, ha detto che «in tempi brevi la commissione Lavoro del Consiglio effettuerà una verifica incrociata, coinvolgendo l’assessore del Lavoro Virginia Mura, i tecnici dell’assessorato, i lavoratori e le organizzazioni sindacali per capire cosa non ha funzionato nell’assegnazione ai Comuni sardi dei cosiddetti “lavoratori in utilizzo” (una platea di circa 400 unità con una retribuzione media di 700 euro, suddivise in 89 Comuni) ed individuare le soluzioni più efficaci».

Eugenio Lai ha ricordato, fra l’altro, che il Consiglio ha assicurato, per l’impiego dei lavoratori, una consistente copertura finanziaria di circa 5.5 milioni, che potrà essere ulteriormente incrementata fino a 6 milioni (in sede di assestamento successivo alla Legge di stabilità 2017), per garantire la continuità del servizio nell’arco dei 12 mesi dell’anno.

I rappresentanti dei lavoratori, tutti provenienti da percorsi professionali molto travagliati, hanno messo l’accento con molta preoccupazione sul fatto che, a fronte della disponibilità delle risorse, solo pochi Comuni hanno formalmente effettuato le assunzioni, segno che «non basta la disponibilità delle risorse se poi mancano indirizzi coerenti e chiari per la loro gestione, probabilmente a causa di interpretazioni differenti della normativa da parte dei tecnici dell’assessorato e della dirigenza delle amministrazioni locali».

Nel dibattito hanno preso la parola i capigruppo del Pd Pietro Cocco, dell’Udc Gianluigi Rubiu, di Forza Italia Pietro Pittalis e dei Riformatori Attilio Dedoni. Cocco ha assicurato che la commissione Lavoro accerterà «cosa non ha funzionato nell’applicazione di una legge regionale, fermo restando che il Consiglio ha fatto per tempo la sua parte e che i Comuni conoscono certamente la normativa e gli spazi che offre, anche in termini di flessibilità».

«Anche come minoranza – ha garantito Gianluigi Rubiu – noi saremo sempre al fianco dei lavoratori, sottoposti ad una mortificazione continua a causa di problemi burocratici che ormai si verificano sempre più spesso», mentre Pietro Pittalis ha espresso disappunto per la consuetudine del «parlarsi fra sordi che caratterizza in negativo l’azione dell’amministrazione regionale.» Attilio Dedoni, infine, ha rassicurato i lavoratori sulla «volontà comune della commissione, al di là delle appartenenze, di chiudere la partita una volta per tutte e trovare una soluzione definitiva».

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Si è concluso con la definizione di una precisa “agenda” di lavoro l’incontro della conferenza dei capigruppo, presieduta dal vice presidente Eugenio Lai, con una delegazione l’Aiea e la partecipazione degli assessori della Sanità Luigi Arru e dell’Ambiente Donatella Spano.

L’“agenda” prevede il proseguimento dell’istruttoria per inserire l’area di Ottana fra i siti nazionali delle bonifiche, accelerazione dei lavori del tavolo tecnico presso l’assessorato della Sanità per mettere a punto le migliori prestazioni sanitarie e medico-legali per i pazienti, approfondimento a tutto campo della materia dell’amianto attraverso una specifica riunione del Consiglio regionale aperta ai contributi della comunità scientifica ed alle esperienze dei lavoratori.

Nel corso dell’incontro, i rappresentanti dell’Aiea hanno particolarmente insistito sulla necessità di concludere in tempi brevi i lavori del tavolo tecnico incaricato di mettere a punto protocolli e procedure comuni a tutto il servizio sanitario regionale perché, ad oltre 10 anni di distanza dall’istituzione del registro dei pazienti colpiti da patologie collegate all’amianto, la “platea” degli iscritti (poco più di 1.300) è ancora troppo bassa rispetto alla realtà dei grandi insediamenti industriali (da Assemini a Porto Torres ad Ottana) in cui migliaia di lavoratori (molto probabilmente più di 50.000 negli anni) sono venuti a contatto col pericoloso materiale, contraendo gravi malattie tumorali al termine di un lungo periodo di incubazione.

Molti malati, purtroppo, hanno perso la vita (120 negli ultimi anni, 30 nel solo 2016) ma sono ancora tantissimi, è stato ricordato, quelli che attendono una risposta dalle Istituzioni, in termini di prestazioni sanitarie e di diagnosi precoce, ma anche di tutela medico legale e previdenziale e di miglioramento della qualità di vita.

«Quello di lavorare secondo metodologie unitarie e interdisciplinari assicurando un alto livello della qualità dei servizi – ha dichiarato l’assessore delle Sanità Luigi Arru – è il modello che abbiamo scelto per riorganizzare la sanità sarda e intendiamo applicarlo anche a questi pazienti particolari; ribadisco tutto il mio impegno, quindi, per favorire la conclusione dei lavori del tavolo tecnico e cominciare a lavorare secondo i nuovi standard».

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha affermato, fra l’altro, che l’azione della Regione è ispirata al principio “chi inquina paga”, per cui, anche tenendo conto dei requisiti previsti dal ministero dell’Ambiente, «l’inserimento di Ottana fra i siti nazionali di bonifica è una battaglia giusta che sosterremo in tutte le sedi istituzionali». Per quanto riguarda le bonifiche extra-industriali la Spano ha ricordato la significativa disponibilità di risorse già impiegate (40 milioni) e ancora da spendere (25 milioni) per la bonifica del patrimonio edilizio pubblico (comprese le reti idriche) e privato per il quale però, ha precisato, «stiamo studiando una forma di incentivo perché al momento la rimozione delle coperture deve essere seguita dalla ricostruzione e in molti casi abbiamo incontrato difficoltà».

Nel dibattito hanno preso la parola i capigruppo Daniele Cocco (Sdp), Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), Angelo Carta (Psd’Az), Gaetano Ledda (Misto), Attilio Dedoni (Riformatori sardi), Pietro Pittalis (Forza Italia) e la consigliera del Pd Daniela Forma.

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Anteprima del festival di musica antica “Echi lontani” domenica 19 marzo nella Casa Manno di Alghero (via Santa Barbara 1).

Alle 18.00, l’associazione “Echi lontani”, in collaborazione con la Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”, presenta il concerto “Frangi Cupido i Dardi”, Cantate per Alto e Basso Continuo del Settecento napoletano in cui il giovane ensemble ArtiCoolAzione proporrà i brani contenuti nel suo omonimo cd, uscito recentemente per la prestigiosa etichetta Arcana-Gruppo Outhere.

Composto dai giovani musicisti Leandro Marziotte (controtenore), Nicola Brovelli (violoncello), Diego Leveric (arciliuto, chitarra barocca), Luigi Accardo (clavicembalo), l’ensemble ArtiCoolAzione ripropone nel suo lavoro brani scritti più di tre secoli fa da compositori come Johann Adolph Hasse, Leonardo Vinci, Alessandro Scarlatti e Leonardo Leo, riportandone in luce tutta la loro bellezza.

L’appuntamento è uno dei due assaggi della 23ª edizione del festival che prenderà il via a Cagliari il 21 marzo, Giornata europea della musica antica, patrocinata dall’Unesco.

L’altra iniziativa è l’installazione a Cagliari (negli spazi del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” e della Mediateca del Mediterraneo) di due totem in legno di pioppo con incastonato uno schermo da cui, per l’intera durata della rassegna, scorreranno video promozionali costantemente aggiornati.

La scelta del legno di pioppo non è casuale: è con questo materiale che, anticamente, venivano costruiti molte parti di sfarzosi strumenti musicali (archi, tastiere, clavicembali). Lo specifico del pioppo e l’elementarità delle forme dei totem vuole essere così un richiamo al contrasto tra la sfarzosità della musica antica, suonata nelle corti del passato, e l’umiltà dei giorni nostri e della condizione artistica di gran parte dei musicisti classici in Italia.

Il costo per il concerto di domenica è di 5 euro.

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«Sono tanti i giovani agricoltori che saranno tagliati fuori dalle risorse per il Piano di sviluppo rurale, destinate al nuovo insediamento, il cui bando si è aperto ieri, con un boom di domande per accedere ai finanziamenti, oltre 1.400 istanze, che ha mandato in tilt il sistema, decretando di fatto l’esclusione quasi sicura di un migliaio di futuri imprenditori agricoli.» Il grido d’allarme arriva dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu.

«Il bando a sportello assicura dai 35 ai 50 milioni di euro per l’avvio delle attività rurali – spiega Gianluigi Rubiu -. Si prevede un pacchetto complessivo di 20 milioni di euro. Un principio ineccepibile, che però lascia fuori da subito circa mille domande. In tantissimi si sono indebitati per la presentazione dei progetti e si ritroveranno con un pugno di mosche.»

Gianluigi Rubiu denuncia altre anomalie. «Tra le domande presentate si riproporranno una serie di stortureDal trasferimento del bestiame attraverso la presentazione del Suap, senza il sigillo delle Asl, al trasferimento delle quote comunitarie sino alla costituzione delle nuove società. Una serie di difetti delle pratiche dovuta alla fretta nella presentazione delle pratiche. Chiediamo quindi che l’assessore dell’Agricoltura – conclude Gianluigi Rubiu – sostenga i futuri imprenditori agricoli, correggendo le irregolarità nelle domande e permettendo che possano ricevere i finanziamenti».

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E’ durissimo il giudizio dell’on. Edoardo Tocco, vicepresidente della commissione regionale della Sanità, sulla posizione assunta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in merito alla chiusura del Punto nascite dell’ospedale “Paolo Merlo” di La Maddalena.

«Non si può certo continuare a ragionare con semplici numeri – attacca Edoardo Tocco -. La diminuzione dei parti non deve tradursi nello smantellamento di un servizio fondamentale per le mamme. Il reparto del nosocomio inglobato nell’arcipelago è da tutelare, viste le difficoltà nei collegamenti da La Maddalena. Il governo dovrebbe assicurare la continuità del servizio per le partorienti.» 

«Il ministro della Salute – aggiunge il vicepresidente della commissione Sanità – non venga in Sardegna solo per trascorrere le vacanze. Dovrebbe effettuare un immediato sopralluogo nel presidio ospedaliero “Paolo Merlo” de La Maddalena per comprendere le condizioni delle giovani donne costrette ad un’odissea con la sospensione de reparto di maternità. E’ solo la punta dell’iceberg – conclude Edoardo Tocco – delle condizioni di degrado della sanità isolana, sempre più dimenticata da un governo che ignora le esigenze della Sardegna.»