24 December, 2025

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«La politica segua i buoni consigli del presidente di Confindustria Sardegna. I numeri e l’analisi sulle potenzialità offerte dal comparto della nautica da diporto evidenziati da Alberto Scanu, parlano chiaro: la Sardegna, se solo fosse guidata da una classe dirigente all’altezza, potrebbe mettere a frutto le enormi potenzialità di crescita di cui dispone. Ma la Giunta di Francesco Pigliaru è sorda ai richiami provenienti dal mondo dell’imprenditoria. E ogni volta che un assessore regionale parla di lavoro e sviluppo, dieci aziende sarde muoiono e chiudono i battenti. E a noi vengono i brividi, perché Pigliaru e soci non sanno di cosa parlano.»

Il vicepresidente del Consiglio regionale, va ancora una volta all’attacco della Giunta Pigliaru.

«La strategicità dei porti turistici sardi, che conta il 10% dell’offerta italiana, è indubbia: come sottolinea il presidente di Confindustria, ogni euro speso nella nautica da diporto ne attiva quattro nell’economia generale – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia -. La Sardegna, però, non solo paga il prezzo di una classe dirigente che non ci crede, ma anche di problemi strutturali che si trascina da sempre e che con questo Esecutivo non hanno ancora trovato soluzione. Basti pensare alla complessità delle norme che regolano l’uso del Demanio. Nell’Isola, infatti, esistono esempi di Comuni costretti a pagare canoni per porzioni di terreno nel tempo migliorate e destinate alla collettività.»

«Il fatto che questa Giunta non creda nel turismo è testimoniato dai numeri della Finanziaria 2017, con la quale si destina al comparto turistico solo lo 0,47% dei 7,6 miliardi di euro disponibili. Una cifra irrisoria, che la dice lunga su quanto il centrosinistra consideri strategico questo settore. La Regione deve invertire la tendenza e ascoltare una buona volta i suggerimenti che provengono dal mondo delle imprese. Quella che chiede a gran voce sviluppo e occupazione è la Sardegna reale. Ne prendano atto, i professori – conclude Ignazio Locci -, prima che sia troppo tardi.»

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E’ proseguito stamane, in Consiglio regionale, la discussione generale sulla “Legge di stabilità 2017” iniziata ieri sera.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il dibattito sui disegni di legge n°393 e 394 (Legge di stabilità 2017-Bilancio di previsione triennale 2017-2019).

Il presidente ha dato la parola al primo consigliere iscritto a parlare, Stefano Tunis di Forza Italia.

Nel suo intervento Tunis ha fatto un riferimento generale al quadro politico affermando che «c’è un grande disagio che va aumentando fra politica e società sarda, con comportamenti che vanno anche al di là dell’ordine e della sicurezza perché la povertà entra in una quantità enorme di famiglie sarde ed oggi non basta più nemmeno il poco lavoro». Secondo Tunis quindi questo tema «dovrebbe essere al centro del nostro dibattito invece è un elemento che manca nei documenti della Giunta e della maggioranza i quali, sul punto, si limita ad uno spostamento di risorse, più orientato a riequilibri interni al centro sinistra, incapace di cogliere la disponibilità delle opposizioni a entrare nel merito delle questioni per fare fronte comune contro questo disastro che si sta abbattendo sulla Sardegna». Rivolgendosi alla maggioranza il consigliere di Forza Italia ha fatto un richiamo «alla responsabilità e ad una valutazione critica delle scelte di bilancio perché non si percepisce il miglioramento di alcun indicatore economico ed anzi, per esempio, il settore edilizio denuncia una perdita di 10.000 addetti ed in tutta Italia si registra il fallimento delle politiche del governo Renzi riproposte pedissequamente in Sardegna». I pochi indicatori positivi sulla trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, ha osservato Stefano Tunis, «sono frutto della decontribuzione e si sono sgonfiati in breve tempo; insomma, se dopo due esercizi non ci sono differenze apprezzabili nella strategia e non c’è alcun miglioramento della situazione economica occorre chiedersi cosa sta a fare la Giunta sui suoi banchi».

Sempre per Forza Italia, il consigliere Oscar Cherchi ha lamentato di essere «costretto a ripetere la solita cantilena che però riflette la realtà dei fatti e i fatti dicono che per la terza volta la Regione è in esercizio provvisorio e questo ritardo lo paga molto caro tutta la Sardegna: le fasce più deboli, le imprese e le famiglie che continuano ad attendere invano qualche novità». La nostra Regione, ad avviso di Cherchi, «non solo è in ritardo su tutto ma arretra in modo preoccupante nel confronto con l’Italia e l’Europa, a cominciare dalla disoccupazione giovanile e dalle infrastrutture che dopo 3 anni restano al palo nonostante il mutuo; alcuni dati, in particolare, appaiono molto gravi, dal Pil pro capite all’istruzione al funzionamento della pubblica amministrazione, ciò significa che la politica della Giunta nel suo complesso ha causato un disastro che ha riportato la Sardegna indietro». Ecco la ragione più profonda, ha ricordato il consigliere, «delle continue proteste di tanti settori della società sarda a cominciare dal Piano di sviluppo rurale con cui si è voluto demonizzare il passato senza portare un minimo di crescita». Questa finanziaria, ha aggiunto Cherchi, «è per l’ennesima volta la solita lista della spesa che soddisfa alcune necessità della maggioranza ma resta slegata dai reali problemi della Sardegna e, quando l’opposizione ha fatto qualche proposta, la maggioranza si è girata dall’altra parte: dalle entrate al Piano casa (con la legge edilizia che non ha prodotto nulla), dagli Enti locali ai trasporti, per finire con la sanità, sempre più lontana dai bisogni dei Sardi».

Il consigliere dell’Udc Alfonso Marras ha sottolineato in apertura il notevole ritardo e l’omissione «delle tante incompiute della Regione: non si fa cenno ad 80.000 persone che sopravvivono grazie ad ammortizzatori sociali, il riferimento ai record del turismo trascurano la grave crisi del nord Sardegna e di Alghero che non riesce più a destagionalizzare, si minimizzano i costi dell’insularità per il sistema economico, l’impatto negativo della vertenza entrate ancora molto aperta e dal cui esito dipende ogni possibilità di ripresa della Sardegna, la realtà del sistema sanitario dove la mancata riorganizzazione della rete ospedaliera ha ingolfato il sistema con danni ancora più gravi per le zone interne senza risparmi apprezzabili». Mancano in altre parole, a giudizio del consigliere dell’Udc, «interventi per lo sviluppo e la tutela dell’ambiente in chiave turistica, non ci sono novità per l’economia regionale ma solo un elenco di voci finalizzate a mantenere i costi della gestione ordinaria».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, ha sottolineato che il dibattito si svolge «in un’Aula sguarnita e distratta, specchio della Sardegna guidata dalla Giunta dei professori che fa tanti annunci cui non fanno seguito risultati concreti, nel sostegno alla crescita delle imprese ed al benessere delle famiglie». Nel recente opuscolo che raccoglie l’attività di metà mandato, ha dichiarato Tedde, «ci sono 53 pagine di propaganda e di cose non fatte contrabbandate come importanti realizzazioni ed inoltre, nella stessa relazione della Giunta che accompagna questa Legge di stabilità, si parla di segnali di ripresa che, però, nessuno vede: anzi i fallimenti sono aumentati del 26%, hanno chiuso 297 aziende edili con 6.500 posti di lavoro in meno, sulla lotta alle povertà il nuovo strumento del Reis (con una copertura di 30 milioni) è del tutto inattuato anche secondo i Comuni, mancano una selezione delle priorità e l’indicazione di una strategia forte per contrastare la crisi». In Sardegna, ha continuato Tedde, «si avvertono vuoti clamorosi nella lotta alla disoccupazione giovanile e nel sostegno di quanti hanno perduto il lavoro, mentre  si trascura il fenomeno dello spopolamento delle zone interne che sarà una delle piaghe peggiori per la Sardegna del domani». Soffermandosi sulla situazione col Governo, Tedde ha sottolineato che, unico caso in Italia,  la maggioranza ha chiesto le dimissioni con un’interrogazione dell’assessore alla sanità.

Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda), nel suo intervento,  ha detto che «nella legge di stabilità si legge che tutto va bene» ed ha evidenziato che sono stati riservati alle priorità indicate dal Consiglio 25 milioni di euro dove «sono state inseriti il restauro del campanile del paese fino alle vertenza del pecorino romano». A proposito della questione del prezzo del latte, l’esponente della maggioranza ha affermato che «la soluzione adottata è quella dei soliti sussidi mentre sarebbe stato meglio introdurre il credito di esercizio per i pastori e istituire una task force per aggredire le criticità della filiera, caratterizzata da debolezza imprenditoriale, inadeguatezza dei dirigenti delle aziende di trasformazione e commercializzazione». Anedda ha inoltre insistito sulle misure contro spopolamento e disoccupazione: «Ma  non bastano i terreni ai giovani, serve accompagnarli nella conoscenza del mercato e dei prodotti, ed è su questo che deve  impegnarsi la Regione non nel finanziamento delle associazioni di categoria e delle agenzie regionali improduttive».

Il consigliere della sinistra ha definito il settore dell’agroalimentare, della cultura e del turismo «il nerbo del sistema economico sardo» ed ha manifestato apprezzamento per gli investimenti delle multinazionali in Sardegna. «I dati sull’occupazione sono buoni – ha affermato Anedda – ma i dati Inps dicono che siamo una Regione assistita, con una pubblica amministrazione esempio di inefficienza anch’essa gravata da compiti impropri di ammortizzatore sociale: in pratica le imprese sane lavorano anche per quelle malate coperte di debiti». Il capogruppo del Misto ha concluso ricordando che la sinistra è l’unica forza di maggioranza fuori della Giunta.

Il consigliere Paolo Zedda (Misto-Sdp) ha ricordando i tempi della sua specializzazione a Boston ha affermato di aver capito «che è necessario investire sull’istruzione». «La prova – ha aggiunto l’esponete della maggioranza – è che quelle nazioni povere che hanno puntato sulla scuola  sono oggi quelle  che crescono di più nel mondo». Per Paolo Zedda un buon amministratore deve essere capace di fare politica anche rinunciando a quote di consenso e – a suo giudizio – le riforme di sistema fatte dal centrosinistra sono un dato positivo sebbene abbiano bisogno di di tempo per essere realizzate. Il consigliere del centrosinistra ha dichiarato apprezzamento per la riforma dei servizi per l’impiego e l’istituzione dell’Aspal («abbiamo fatto una riforma coraggiosa ed abbiamo fatto bene, prima regione d’Italia, seguendo il modello europeo»). Paolo Zedda ha quindi difeso il cosiddetto Reis («aiuta individui che a loro volta aiutano la società») ed ha ricordato l’emigrazione dei giovani sardi che vanno all’estero in cerca di lavoro e futuro («la povertà è diffusa e lo sviluppo è ancora sbilanciato a vantaggio delle coste ma se non si mettono in campo correttivi efficaci la Sardegna rischia di scomparire»). L’esponete Sdp ha quindi concluso lamentando un troppo basso livello di istruzione in Sardegna («siamo fra i popoli con livello di istruzione più basso») e per quanto attiene il confronto con lo Stato – a giudizio di Paolo Zedda – per le questioni finanziarie e della entrate va rinnovato di anno in anno “perché cambiano gli scenari e i confini di azione».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha chiesto, provocatoriamente,   più coraggio all’opposizione e ha detto  che i mali della Sardegna sono responsabilità del centrodestra. «Adesso però – ha proseguito – andiamo avanti e guardiamo al futuro partendo dalla relazione di Sabatini, che parla di programmazione unitaria ma se prendiamo le tabelle emerge che a metà del ciclo le cifre passano da 1.76 al 10% per la spendita dei fondi comunitari». «Sulla vertenza entrate – ha affermato Truzzu – assistiamo alla conversione del centro sinistra,  dalla leale collaborazione all’ annuncio, fino alla perdita secca di 700 milioni di euro per effetto del ritiro dei ricorsi dei ricorsi». L’esponente della minoranza ha evidenziato che «i manager della Sanità prevedono una crisi di liquidità in primavera mentre avanza buco di altri 300 milioni». Sulla questione del reddito di inclusione sociale, Paolo Truzzu, ha ricordato la delibera del Comune di Sorgono che ne ha chiesto l’abrogazione «perché al livello locale non si riesce a spendere un euro».

Agricoltura, trasporti, spopolamento delle zone interne sono – a giudizio del consigliere di FdI – le questioni nelle quali emergono le maggiori criticità del governo del centrosinistra. «Per non dimenticare il lavoro e Aspal – ha concluso Paolo Truzzu –   che in Sardegna è fatto per il 10% di voucher».

Dopo l’on. Truzzu ha preso la parola l’on. Francesco Agus (Misto), secondo cui «la Finanziaria è l’atto più politico del Consiglio regionale ed è per questo che non sono contento che la Giunta sia oggi rappresentata dal solo assessore del Bilancio. Chiedo formalmente che tutta la Giunta sia presente nella discussione degli emendamenti. Emerge dalle audizioni una situazione economica addirittura peggiore da quella che si scorge dai dati e che è percepita come peggiore anche rispetto alle regioni del Sud Italia. Molto dipende dalla crisi della monocultura industriale sarda e dal taglio dal 2011 della spesa pubblica verso le regioni e gli enti locali. I Comuni sono stati costretti ad aumentare le tasse e la Regione è diventata l’unica fonte di trasferimento ai Comuni». L’oratore ha aggiunto: «Io non considero chiusa la vertenza entrate perché non considero chiusa la vertenza con lo Stato. Quanto alla spesa pubblica, l’introduzione del bilancio armonizzato ha cambiato del tutto il tema degli accantonamenti e credo che sia necessario considerare sempre aperto il braccio di ferro con lo Stato».

A seguire per Forza Italia ha parlato l’on. Alessandra Zedda, che si è rivolta all’assessore Paci per denunciare il blocco della spesa pubblica della Regione. «I cittadini non ne possono più e ogni giorno sollecitano i pagamenti. Non è il caso di sottovalutare le loro reazioni, che mi auguro non ci siano mai». L’ex assessore della giunta Cappellacci ha chiesto un intervento sulle attività produttive e ha giudicato «negativamente le riforme della Sanità. A sentire le voci non si fa peccato: è vero o non è vero che Moirano deve andare via a giugno, come si dice? Mi auguro di no perché sennò questa riforma così bella non la porteremo avanti. Nella Asl 8 si contano appena 15 determinazioni, giusto per capirci. Negli altri settori non va certo bene, come la legge 7 e l’innovazione: oggi la Sardegna è ben lontana dall’obiettivo europeo del 3 per cento visto che dedichiamo all’innovazione lo 0,7 per cento del Pil e per il numero degli occupati indossiamo la maglia nera nel settore hi tech a livello europeo. Assessore Paci, vogliamo continuare con i convegni e le consulenze sul tema dell’occupazione?».

Per l’on. Emilio Usula (Rossomori) «questa finanziaria è inadeguata anche perché non sono state individuate con coerenza le criticità e i bisogni da colmare.   E non ci sono le risorse finanziarie anche perché questa giunta ha rinunciato ai ricorsi contro lo Stato. Ma non solo: nemmeno le risorse nelle casse della Sfirs, che pure l’assessore Raffaele Paci aveva promesso di sbloccare proprio a marzo 2017, sono ancora disponibili. Assessore Paci, dov’è il rilancio e dove sono i nuovi posti di lavoro? Dove sono gli effetti positivi della riforma della Sanità? E se parliamo di istruzione, vogliamo dire che siamo in una condizione disastrosa e andiamo oggi al terzo esercizio finanziario di questa legislatura, evidentemente con responsabilità chiare della Giunta. Questa manovra finanziaria non è all’altezza delle aspettative dei sardi».

Il vicepresidente del Consiglio, Eugenio Lai, ha sospeso la seduta per esigenze sopravvenute tra le quali un incontro con l’Associazione sarda Esposti all’amianto. I lavori del Consiglio regionale riprendono questo pomeriggio.

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Il sindaco di Domusnovas, Massimiliano Ventura, è rimasto vittima la scorsa notte, poco dopo l’una, di un atto intimidatorio. Ignoti hanno fatto esplodere un ordigno artigianale sulla sua auto, una Ford Fiesta, intestata alla moglie, ma utilizzata da Massimiliano Ventura, che si trovava parcheggiata sulla carreggiata, a pochi metri dall’abitazione, situata in via Garibaldi.

L’esplosione ha danneggiato la vettura e la porta di un’abitazione vicina. E’ stata la moglie a sentirla e a dare l’allarme. Sono intervenuti di lì a breve i carabinieri della stazione di Domusnovas e i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Iglesias, che hanno effettuato i rilievi di rito ed avviato le indagini.

Massimiliano Ventura, 52 anni, è stato eletto sindaco il 5 giugno 2016 e si è insediato con il nuovo Consiglio comunale e la sua Giunta il 22 giugno. L’episodio della scorsa notte è stato preceduto da ripetute minacce e messaggi di intimidazione con l’invito a dimettersi che il sindaco non si sa spiegare ed è fermamente intenzionato a portare avanti il suo mandato amministrativo.

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L’assessorato regionale del Lavoro ha prorogato alle ore 18.00 del 23 marzo 2017 i termini per la presentazione delle domande relative all’avviso “Diamante Impresa” esclusivamente per via telematica tramite il Sil.
L’obiettivo dell’avviso è quello di selezionare i soggetti attuatori, con significativi livelli di esperienze e competenze, per garantire ai cittadini di Paesi Terzi, motivati a mettersi in proprio, un supporto qualificato e personalizzato di assistenza e consulenza per la creazione di nuove iniziative d’impresa.
Destinatari dell’intervento sono i cittadini di Paesi Terzi che abbiano compiuto la maggiore età, senza distinzione di genere, compresi coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana.
Sono ammessi i richiedenti asilo e i rifugiati. I destinatari devono essere disoccupati e residenti o domiciliati in Sardegna da almeno sei mesi ed almeno il 49% degli immigrati selezionati dovranno essere donne.
L’avviso è parte integrante del Programma IMPR.INT.ING che prevede un sistema integrato di attività/servizi rappresentato da due componenti essenziali:
1) supporto alla creazione d’impresa per gli aspiranti imprenditori;
2) supporto allo start up delle iniziative imprenditoriali.

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Si è svolto ieri, a Roma, l’incontro tra il ministro delle Politiche agricole alimentari forestali, Maurizio Martina, e l’Assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. Durante la riunione sono state affrontate le principali questioni legate alle attività agricole e zootecniche sarde ed è stato condiviso un percorso di lavoro che punta alla tutela del reddito delle imprese della Regione, nel rispetto delle rispettive competenze.
E’ stato stabilito lo sblocco di 26 milioni di euro di pagamenti dei fondi di sviluppo rurale da parte di Agea entro il mese di marzo, di cui 20 milioni per la misura 14 (Benessere animale) e 6 milioni per la misura 13 (Indennità compensativa per zone svantaggiate). Confermato l’impegno dei fondi per aiuto diretto agli allevatori all’interno del pacchetto di interventi a favore della zootecnia, con una dotazione di 6 milioni di euro di cui oltre il 50% destinato alla Sardegna. Su questo punto il Ministero ha dato disponibilità alla verifica dell’attuazione operativa per rendere ancora più efficace la misura. Sul fronte del bando di acquisto di formaggi DOP a favore degli indigenti si è mantenuto l’impegno che ha visto 4,1 milioni di euro destinati al Pecorino romano Dop, che così risulta il formaggio a cui è destinata in assoluto la quota maggiore del bando. Da parte della Regione è stata manifestata la disponibilità a incrementare le risorse destinate a questa finalità e si avvierà nei prossimi giorni una verifica tecnica.
L’assessore Caria ha aggiornato il Ministro sulla costituzione dell’Organismo interprofessionale del latte ovino sardo (Oilos), che verrà esaminata dal Ministero non appena si concluderà l’iter di presentazione. Caria ha poi presentato una lettera, redatta dalla collega dell’Ambiente Donatella Spano, sui danni che hanno colpito i boschi di sughera in seguito alle nevicate dello scorso mese di gennaio. Sul punto verranno approfonditi i possibili interventi.
«L’incontro con il ministro Maurizio Martina – ha osservato Pierluigi Caria – è stato particolarmente utile poiché abbiamo avviato un nuovo percorso di collaborazione e illustrato le numerose criticità che sta affrontando in questi mesi l’agricoltura sarda. Abbiamo quindi ragionato sulle prime risposte da mettere subito in campo e fatto il punto su quelle già avviate nei mesi scorsi.»

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Un’incantevole crociera che ogni settimana, a partire da aprile, dal porto di San Pietroburgo porterà i turisti nel Mar Baltico tra la Finlandia, la Svezia e l’Estonia. Grazie alla partnership tra Moby e St. Peter Line, la Princess Anastasia è pronta a offrire ai suoi clienti un viaggio da sogno.

Il Gruppo Onorato Armatori, leader del trasporto marittimo in Italia, diventa in questo modo ambasciatore del “Made in Italy” sul mercato Baltico. La Princess Anastasia, infatti, sarà dotata di duty free con i più importanti brand nazionali: i maggiori marchi presenti sul mercato di profumeria, cosmetica e make up, gioielli e orologeria, abbigliamento di ogni tipologia e tanti giochi per i più piccoli.

Insomma, una vera e propria vetrina sull’acqua del Belpaese e in particolare di tutti quei prodotti italiani che si distinguono per qualità, creatività, disegno, stile, colori e materiali, richiesti e apprezzati in tutto il mondo.

Gli ospiti durante il viaggio potranno inoltre godere dei tanti servizi messi a disposizione: chi vorrà potrà mantenersi in forma grazie alla palestra, passando poi per la spa e il salone di bellezza. E non è finita qua, perché gli svaghi continuano con il cinema, l’area bambini e gli spettacoli del St. Petersburg Music Hall Ballet Theatre.

E ancora tre ristoranti, una sala conferenze, il casinò per una serata diversa dal solito, il night club, pub e sei bar per bere un buon cocktail in compagnia.

All’interno della nave, che può ospitare fino a 2.500 passeggeri, ci sono 834 confortevoli cabine e un garage che può contenere fino a 580 macchine. I clienti, che non avranno la necessità di acquistare il visto per l’ingresso a San Pietroburgo, potranno quindi viaggiare con la propria auto al seguito ed eventualmente decidere di organizzare per conto loro e in piena libertà le visite nelle varie località toccate dalla crociera.

Un altro punto forte sarà il settore della ristorazione: gli chef prepareranno i piatti secondo la più antica tradizione italica, unica al mondo, fatta di pasta, olio, aceto, sughi, formaggi, affettati e tanto altro, tutto rigorosamente nostrano; inoltre, a disposizione dei passeggeri anche vini e liquori tipici della penisola.

Il compito di studiare i menu di bordo è stato affidato a , chef e patron di Orestorante sull’isola di Ponza, tra i primi 10 migliori ristoranti di pesce in Italia. Una cucina moderna, ma dove allo stesso tempo si abbracceranno le migliori tradizioni italiane.

Ma una delle novità più importanti riguarda il design della nave. Per i decori delle fiancate, Armando Testa ha lavorato con Riccardo Guasco, illustratore e pittore di fama internazionale, con cui ha elaborato il concept creativo.

«L’idea era quella di creare un collegamento tra due Paesi: Italia e Russia, dedicando rispettivamente una fiancata per ogni nazione raccontandola attraverso l’architettura e il paesaggio che la contraddistingue – dichiara Riccardo Guasco -. Unico soggetto comune ai due lati, una sirena, comodamente adagiata lungo la parte posteriore della nave mentre osserva attraverso una lunga fascia curvilinea, il paesaggio fatto di alcuni dei principali monumenti italiani da un lato, e russi dall’altro.»

I passeggeri della Princess Anastasia potranno dunque godersi un viaggio Made in Italy, all’insegna del comfort e del divertimento. A partire dal prossimo 2 aprile, ogni domenica è prevista una crociera che da San Pietroburgo porterà a Helsinki, Tallinn e Stoccolma. In alternativa, sarà possibile godersi un rilassante weekend a partire da venerdì sulla rotta San Pietroburgo-Helsinki-San Pietroburgo.

Una varietà di scelte per tutti i gusti e tutte le necessità, per un viaggio all’insegna del fascino, approfittando di tutti i servizi di qualità offerti a bordo.

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Il 24 e 26 marzo si terranno due iniziative per ricordare Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale.

La sala Astarte adiacente alla Sezione di Storia Locale di Carbonia, alla Grande miniera di Serbariu, ospiterà venerdì 24 marzo, a partire dalle 16.30, l’incontro “A cent’anni dalla nascita”. I lavori verranno coordinati da Salvatore Figus, operatore culturale.

Dopo la presentazione di Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, verranno proiettati un filmato e delle immagini e il sindaco, Paola Massidda, porterà il saluto dell’Amministrazione comunale di Carbonia.

Sono previste relazioni e interventi di: Luciano Marrocu, storico; Paola Atzeni, antropologa; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia; Antonio Saba, già consigliere regionale e sindaco di Carbonia; Giuseppe Casti, ex sindaco di Carbonia; Antonangelo Casula, già sindaco di Carbonia e sottosegretario delle Finanze; Ugo Piano, ex sindaco di Carbonia. Seguiranno un dibattito aperto al pubblico, i saluti della famiglia e le conclusioni, affidate a Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

La seconda giornata, domenica 26 marzo, sarà dedicata alla proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

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Il comune di Carbonia ha bandito un’asta pubblica per la vendita di un compattatore Caterpillar 816F, utilizzato in precedenza per la discarica di “Sa Terredda”.
Chiunque voglia partecipare dovrà far pervenire, entro le ore 12.00 del 27 marzo 2017, presso l’Ufficio Protocollo del comune di Carbonia in Piazza Roma 1, l’offerta di acquisto in busta chiusa, secondo le modalità indicate nel bando.
L’asta si svolgerà il giorno successivo, rispetto alla scadenza: il 28 marzo 2017, alle ore 10.00, presso la sede Municipale in Piazza Roma,1 a Carbonia.

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Angelo Caria è stato confermato all’unanimità per altri 4 anni segretario generale FNP CISLS Sulcis Iglesiente. Al congresso hanno partecipato 55 delegati, complessivamente 120 iscritti. Presenti il segretario nazionale Attilio Rimoldi, il segretario generale regionale Piero Agus e il segretario generale UST Sulcis Fabio Enne.

La FNP CISLS Sulcis Iglesiente ha oggi 7.300 pensionati iscritti, in 16 sedi dislocate in tutto il territorio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias.

«Siamo consapevoli che lo scenario politico-sociale del nostro Paese è al quanto preoccupante e, soprattutto, dopo vari avvicendamenti senza vere elezioni, con scissioni nelle scissioni, rimpasti e impasti a destra a sinistra e al centro, il Governo guarda avanti, ipotizza nuovi modelli di sviluppo che richiedono tempo per diventare realtà – ha detto tra l’altro Angelo Caria nella sua relazione -. Nel frattempo il Sulcis fa i conti con un presente drammatico. Non frana solo un sistema industriale, rischia di lacerarsi irreparabilmente il tessuto sociale con i suoi 4.300 lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e i 3.000 cassintegrati che si aggiungono ai tantissimi giovani disoccupati, questo per dire che nessuno vuol vivere di assistenza ma nessuno vuole morire di indifferenza. Tutto questo crea incertezza in termini di governabilità e non è in grado quindi di interpretare compiutamente gli sviluppi della grave crisi economica, che coinvolge la nostra realtà Nazionale, Regionale e la nostra Comunità Territoriale, colpite duramente dalla crisi e dalla recessione.»

Angelo Caria si è soffermato sui problemi del sistema sanitario nel Sulcis Iglesiente che colpiscono sensibilmente le fasce sociali della terza età.

«Negli ultimi si stanno verificando tempi cose che credevamo non vedere più nella Sanità del Sulcis Iglesiente: tagli, tagli e ancora tagli – ha detto Angelo Caria -. Ancora una volta, siamo di fronte a casi di malfunzionamento della Sanità, alcuni politici ben pensanti ci dicono che non possiamo più dare tutto a tutti, quindi l’universalità non ha più ragione di esistere. Questo è il Clima. Noi non crediamo che si risolvano i problemi con i tagli continui e indiscriminati. Certo sono inaccettabili le gestioni disastrose, gli sprechi ed il malaffare, non è nemmeno accettabile il comportamento di medici che per apparire buoni prescrivono esami e controlli inutili e nocivi.»

«Per Welfare e Sanità – ha aggiunto Angelo Caria -, stiamo ragionando con SPI / UILP  e confederazioni, e la categoria dei lavoratori del comparto, per raggiungere obiettivi comuni che diano risposte alle esigenze dei nostri pensionati. Il nuovo stato sociale non può essere quello delle code degli Anziani alla ASL, non è tollerabile mettere sullo stesso piano grandi questioni come la salute, l’assistenza anziani, l’istruzione, le tariffe, il mancato ruolo della Famiglia.

Sul Vocabolario troviamo alla parola “Solitudine”, questo significato: stato di esclusione da ogni rapporto di presenza o vicinanza altrui.

Tutta questa riflessione per dirvi, cari Amici e care Amiche, che il nostro primario interesse, è quello di non far vivere la persona sola, che sia anziano, che sia disabile, che sia povero, che sia malato, che sia disoccupato, che sia residente nell’ultimo comune o frazione del nostro Territorio.

La salute è un bene troppo prezioso e non può essere trascurato o subordinato ad interessi che non ci appartengono.

Oggi serpeggia grande malessere nei Presidi Ospedalieri del nostro Territorio, c’è grande tensione a causa delle continue spoliazioni e dei pesanti tagli e dimissioni di questa realtà che i cittadini mal sopportano e respingono con forza soprattutto in assenza di garanzie e certezze per il futuro.

Noi siamo consapevoli dell’urgente necessità di contenere la spesa sanitaria e recuperare un equilibrio finanziario, ma questo non può continuare ad avvenire senza un preventivo confronto con le Forze Sociali e soprattutto non può avvenire in assenza di progetti alternativi credibili e convincenti sul territorio che ledono i diritti dei pensionati, anziani e lavoratori.

Noi dobbiamo e vogliamo riaffermare il valore della Giustizia Sociale – ha concluso Angelo Caria – e difendere il diritto universale alla salute e tutto questo lo facciamo con responsabilità e con orgoglio e per impedire che la nostra gente, continui ad essere umiliata e sacrificata mettendo a repentaglio la nostra Salute.»

  

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha approvato il bando relativo alla sottomisura 3.1 per l’ annualità 2017, legato al Programma di Sviluppo Rurale della Sardegna 2014/2020.

Il bando ha l’obiettivo di contribuire a promuovere l’organizzazione della filiera agro alimentare e la gestione dei rischi in agricoltura, sostenendo le nuove adesione a regimi di qualità, attraverso la concessione di contributi per la copertura dei costi delle certificazioni e delle analisi eseguite per l’attività di controllo.

Possono accedere ai finanziamenti gli agricoltori singoli o associati, le associazioni di agricoltori, i consorzi di tutela dei prodotti DOP/IGP, i Consorzi di tutela dei vini DOP/IGP, le Organizzazioni di produttori (OP) e loro associazioni, i consorzi.

Lo stanziamento ammonta a un milione di euro, e sarà erogato sino ad esaurimento dei fondi.

Le domande di finanziamento devono essere compilate per via telematica tramite il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), disponibile all’indirizzo www.sian.it e potranno essere inviate a decorrere dal 20 marzo 2017 fino al 30 novembre 2017.