21 December, 2025

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La leggenda della grande guerra, valore e sacrificio dei “sassarini”, è stata rivissuta domenica scorsa a San Giovanni Suergiu in occasione della presentazione del libro a fumetti dal titolo “Dimonios: la leggenda della brigata Sassari” di Bepi Vigna e Gildo Atzori. La serata, coordinata da Sabrina Sabiu, esperta di beni culturali e storia locale, organizzata dal comune, dal sistema bibliotecario interurbano del Sulcis, dalla società umanitaria e dall’istituto comprensivo cittadino, si è tenuta nell’aula consiliare del comune. Il fumetto di Bepi Vigna e Gildo Atzori, a distanza di cento anni fa rivivere la leggenda della Brigata Sassari. Un’epopea costellata da riconoscimenti al valore e medaglie d’oro, che occupa un posto speciale nel cuore di ogni sardo, in quanto essa rappresenta orgogliosamente la cultura sarda e il modus operandi “alla sarda”. Una cultura che viene egregiamente raccontata e disegnata da Bepi Vigna e Gildo Atzori: prima opera di una serie di volumi sui sassarini, frutto di una ricerca archivistica meticolosa e della collaborazione e disponibilità del comando della brigata. Protagonisti sono gli umili e semplici pastori, contadini e minatori che, con i loro ufficiali, mettono in luce le qualità umane che solo il popolo sardo può dare nel costituire un gruppo coeso e solidale, portatore di valori inestimabili.

La serata è stata aperta in maniera accattivante dalla voce narrante di Gianluca Medas, in un film-documentario a fumetti dal titolo “quelli della trincea dei razzi”, che ha attratto subito l’interesse dei presenti per “l’audacia e eroica fermezza” dei combattenti sardi. In particolare, il filmato racconta un episodio bellico avvenuto sul Carso il 14 novembre 1915 quando il III Battaglione del 152° della Brigata Sassari, comandato dal maggiore Dessì-Fulgheri, conquistò i trinceramenti detti “dei Razzi”, dando prova delle “forti virtù di quell’intrepida gente sarda” che hanno contribuito a creare la leggenda della Brigata Sassari.

Al documentario ha fatto seguito l’intervento di Giorgio Madeddu, rappresentante dell’Associazione mineraria sarda, che ha spiegato il lavoro dei soldati minatori sardi nella grande guerra. Con la loro esperienza ed abnegazione, contribuirono alla realizzazione delle gallerie del Pasubio, utilizzate poi come vie di trasporto di munizioni e vettovaglie per i soldati impegnati nelle trincee. Giorgio Madeddu ha anche ricordato le migliaia di soldati sardi caduti che le recenti ricerche portano a rivedere, nelle lapidi commemorative dei caduti in guerra nei vari paesi della Sardegna.

Giovanna Musa, archivista paleografa presso Sezione di Storia locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, nel suo intervento ha tracciato uno spaccato delle ricerche del carbone fossile per l’ottenimento di energia che si è concretizzato con lo sfruttamento delle miniere, di cui molte nel Sulcis prima, durante e dopo la prima guerra mondiale. Un’enorme forza lavoro che ha visto l’impiego anche di donne e ragazzi e che ha rappresentato, nel mondo del lavoro nazionale, una vera e propria rivoluzione industriale, avvenuta oltre cento anni dopo quella inglese.

Tito Siddi

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La Costa Smeralda parla sempre più inglese. Ieri pomeriggio, presso il Conference Center dell’Hotel Cervo di Porto Cervo, si è conclusa la terza edizione della “Sardinia English Academy”, il programma di corsi di lingua inglese promosso da Smeralda Holding. Mario Ferraro, amministratore delegato delle società del gruppo Qatar Holding, ha presieduto la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai 133 corsisti dell’edizione di quest’anno, residenti nei comuni di Olbia e Arzachena, appartenenti a diverse categorie professionali, ma anche studenti e disoccupati.

Il percorso iniziato nel 2014 con la “Sardinia English Academy” continua a crescere nella qualità dell’insegnamento e nella varietà dell’offerta formativa. Mario Ferraro ha, infatti, confermato che i partecipanti a questa edizione potranno proseguire il proprio percorso di apprendimento della lingua inglese già alla fine di gennaio 2017, con i nuovi corsi di livello avanzato.

«Grazie alla Sardinia English Academy beneficiamo, come azienda, di un canale di confronto importante con la nostra comunità di appartenenza e con quei settori che più ci sono vicini per aspirazioni e vocazione – ha commentato Mario Ferraro -. Si tratta di una risposta sempre più precisa alle esigenze del territorio di Olbia e Arzachena, attraverso un percorso che si arricchisce e migliora di anno in anno grazie al monitoraggio dei risultati e al confronto con docenti e corsisti. Siamo molto felici del successo di questa iniziativa, e confermiamo la volontà della Smeralda Holding di portare avanti l’iniziativa anche nei prossimi mesi invernali, visto il più che positivo riscontro da parte degli studenti.»

Tutti i costi della “Sardinia English Academy” sono stati sostenuti da Smeralda Holding, le lezioni sono state tenute da docenti madrelingua laureati, in possesso dei titoli di accesso all’insegnamento e organizzate in collaborazione con The English School, centro esami autorizzato del Trinity College of London, ente accreditato dal ministero della Pubblica istruzione

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Mare e Miniere 2016 prosegue la sua ricca programmazione con il concerto “Io vi racconto” di Lucilla Galeazzi che si terrà domani 21 dicembre, alle ore 20,30, presso la Sala Alcoa della Biblioteca Comunale di Portoscuso. Si tratterà di un recital particolarmente intenso e coinvolgente che vedrà, la cantante e ricercatrice umbra interpretare, accompagnandosi con la sola chitarra acustica, brani del repertorio popolare e di sua composizione, per dare vita ad una narrazione unitaria nella quale raccontare la sua formazione e il suo percorso artistico ed in parallelo ripercorrere la storia delle lotte sociali nella nostra nazione.

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L’assessorato regionale della Sanità intende procedere all’acquisizione di manifestazioni di interesse per la nomina di un rappresentante dell’associazionismo di promozione sociale per l’Osservatorio regionale sulle povertà.

Possono presentare la manifestazione d’interesse le Associazioni di promozione sociale che, alla data di pubblicazione del presente avviso, risultano regolarmente iscritte da almeno 3 anni nel registro regionale e che abbiano nel proprio statuto finalità prioritarie rivolte al contrasto delle povertà.

Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro le ore 14.00 del 29 dicembre 2016
tramite servizio postale, corriere o altro recapito autorizzato oppure mediante consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo della Direzione Generale delle Politiche sociali via Roma, 253 – Cagliari negli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle ore ore 11.00 alle ore 13.00 e il mercoledì pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 17.00 – esclusi festivi).

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Da oggi gli “Acta Curiarum Regni Sardiniae”, gli Atti dei Parlamenti sardi, sono online. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Cagliari dal Presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau , dal presidente del Comitato scientifico per la pubblicazione degli atti dei parlamenti sardi Michele Cossa e dai componenti del comitato. Accedere ai volumi digitali è facilissimo. Nel sito del Consiglio regionale www.consregsardegna.it , in alto a destra, c’è un’apposita sezione dedicata agli “Acta”. Cliccando sull’indice si apre una libreria dove sono allineati i 14 volumi pubblicati e già presentati al pubblico. Si clicca sul volume che si intende consultare e si opta per la versione PDF o per quella sfogliabile. I volumi possono essere consultati, stampati o scaricati. Nella versione Pdf, nella funzione “trova”, si può inoltre effettuare una ricerca nominale, inserendo una parola chiave. Soddisfazione è stata espressa dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau: «In occasione della presentazione del primo volume pubblicato in questa legislatura, il Consiglio regionale prese l’impegno di mettere a disposizione di tutti gli Atti dei Parlamenti sardi, non solo di studiosi e accademici, ma anche di tutti i cittadini e di tutte quelle persone che intendono in qualche modo approfondire la materia. Ora tutto questo è finalmente possibile. Grazie ad  un accesso rapido dall’home page del sito del Consiglio regionale, attraverso una grafica accattivante e intuitiva che rimanda agli scaffali delle nostre librerie, è possibile visionare gli Acta Curiarum, “virtualmente” conservati. Un imponente lavoro che ha consentito di digitalizzare tutti i volumi sinora pubblicati con la consapevolezza che ogni pezzo della nostra  storia serve a costruire la coscienza e la piena identità di un popolo».

Alla conferenza stampa erano presenti, oltre al presidente del Comitato scientifico per la pubblicazione degli atti dei parlamenti sardi Michele Cossa, Italo Birocchi, ordinario di storia del diritto italiano nell’università La Sapienza di Roma; Carla Ferrante, Direttore dell’Archivio di Stato di Cagliari e Oristano; Antonello Mattone, ordinario di Storia delle Istituzioni politiche nell’università di Sassari e Giangiacomo Ortu, già ordinario di Storia moderna nell’università di Cagliari. Oltre agli atti del seminario del 1984, raccolti nel 1° volume, sono stati sinora pubblicati quindici Parlamenti; degli altri otto: due sono all’esame del Comitato scientifico, e sei sono prossimi alla consegna. Il presidente del Comitato per la pubblicazione degli atti dei parlamenti sardi, Michele Cossa, ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione degli Acta Curiarum: «Il Consiglio regionale non poteva rimanere indifferente all’evoluzione della società e con la pubblicazione di questa  collana, anche in edizione digitale,  intende offrire un ulteriore strumento di conoscenza dei volumi finora pubblicati ad un pubblico moderno e formato in gran parte da “nativi digitali”. L’intento è quello di creare volumi fruibili dal grande pubblico e non soltanto dagli studiosi della materia». Michele Cossa ha anche ricordato che per ogni volume della Collana è stato ottenuto l’ISBN (cioè l’International Standard Book Number ovvero il numero di riferimento internazionale del libro) che consente di identificare in modo univoco il volume tramite il codice a barre in ogni parte del mondo.

Soddisfatti i componenti del comitato scientifico. «Da oggi una mole enorme di documenti sarà a disposizione degli studiosi – ha detto il professor Antonello Mattone – c’è però un altro aspetto importante da sottolineare: il carattere divulgativo dell’opera. Il riassunto del contenuto di ciascun volume permette una lettura agevole anche ai non addetti ai lavori». 

Per il professor Giangiacomo Ortu «il tema dell’autogoverno è il filo conduttore che lega i vari periodi storici. Negli atti dei parlamenti emergono istanze di questo tipo, anche sul piano legislativo. L’attuale Consiglio regionale raccoglie quell’eredità». Un aspetto sottolineato anche dal professore Italo Birocchi che ha ricordato l’istituzione delle Università di Cagliari e Sassari tra il 500 e il ‘600: «Un risultato ottenuto grazie alle pressanti richieste provenienti dalle classi dirigenti sarde».

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Il Partito dei sardi stronca le linee guida e l’ipotizzato piano di dimensionamento scolastico 2016-2017 che proprio in questi giorni sono all’approvazione delle varie conferenze provinciali ma che non hanno ancora ricevuto il parere della II commissione del Consiglio regionale. «Se dovesse concretizzarsi una proposta di piano come quella che fino ad ora è stata ipotizzata – ha dichiarato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu – lo qualificheremo come un atto ostile e contrario alle volontà del popolo sardo e voteremo “no” in Giunta, nelle commissioni consiliari e in Aula.»

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, i consiglieri del gruppo Pds (Augusto Cherchi e Roberto Desini) insieme con il segretario del partito, Franciscu Sedda, non hanno risparmiato critiche al documento redatto dall’assessorato della Pubblica Istruzione e che individua i criteri e le modalità per la programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2016-2017 in Sardegna.

«Diciamo basta alla riproposizione di modelli e regole che non sono pensati per la realtà sarda – ha dichiarato Augusto Cherchi – e questo principio vale per la scuola come per i trasporti e, soprattutto, per la sanità.»

Roberto Desini ha evidenziato invece come la II commissione del Consiglio regionale non sia stata ancora convocata per esprimere il parere di merito sul documento proposto dall’assessore Claudia Firino (Sel) e si è detto «contrario nella forma e nella sostanza ad un piano di dimensionamento che non tiene conto delle reali necessità degli studenti, delle famiglie e dei docenti della Sardegna».

«La Sardegna è diversa dall’Italia – ha affermato Franciscu Sedda – e abbiamo bisogno di soluzioni mirate per i bisogni dei sardi ed è questo che chiediamo, sul piano prettamente politico, alle forze politiche del centrosinistra per lanciare la fase 2 della Legislatura, dove tutti dobbiamo avere in testa solo i sardi e la Sardegna.»

Il gruppo consiliare del partito dei sardi ha proposto dunque l’applicazione delle disposizioni dettate dall’articolo 9 comma 4 della legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009 che, così come affermato nella mozione a suo tempo presentata dall’onorevole Congiu (mozione n.  193 del 6 novembre 2015), consente deroghe ai più stringenti criteri ministeriali per la predisposizione del piano di dimensionamento scolastico.

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Il senatore Silvio Lai (Pd) si rivolge al nuovo Ministro dell’Interno Marco Minniti per chiedere che venga bloccata la chiusura del presidio della Polstrada di Ozieri.

«Giungono notizie informali sulla possibile chiusura del distaccamento della Polizia Stradale di Ozieri – scrive Silvio Lai al ministro dell’Interno -. Già in altre situazioni si è proceduto alla chiusura di stazioni di ridotte dimensioni senza che ci fossero voci dissonanti. In questo caso intendiamo tuttavia segnalare che il presidio in questione svolge un’attività importante al servizio di un territorio vastissimo, questo grazie alla sua posizione baricentrica rispetto alle zone del sassarese, del nuorese e della Gallura. Occorre poi ricordare che il distaccamento di Ozieri si occupa di affrontare le problematiche legate alla pericolosità della Sassari-Olbia, una strada che in questi anni è stata teatro, purtroppo, di numerosi e gravi incidenti perché costituisce il principale collegamento tra il continente, tramite il porto di Olbia, e il resto dell’isola. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di una nuova arteria stradale e dunque la presenza di un presidio ad Ozieri risulta ancora più necessaria, considerati i cantieri a tutt’oggi aperti e che aumentano i rischi per gli automobilisti.»

«Capiamo l’esigenza di riorganizzare e razionalizzare i servizi e la spesa – aggiunge Silvio Lai – ma crediamo sia giusto segnalare questa specificità che merita l’attenzione dell’alta funzione che il tuo ministero ricopre. Si tratta di valutare le esigenze reali e quotidiane dei numerosissimi automobilisti che ogni giorno percorrono le strade nei territori su cui presta la propria opera il personale della Polstrada di Ozieri. Qualora le notizie di questi giorni corrispondessero al vero – conclude Silvio Lai -, penso che sia importante chiederti un intervento volto a sospendere la soppressione del distaccamento di Ozieri, la cui utilità è confermata dai dati sull’attività e sui servizi svolti fino ad oggi, che nel tempo non diminuiranno ma diverranno più sostenuti.» 

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Ancora un’assunzione speciale di portalettere da parte di Poste Italiane. Fino a lunedì 2 gennaio è possibile inviare la nuova candidatura. Quest’anno dopo tre selezioni speciali e limitate nel tempo Poste torna ad avere bisogno di portalettere a tempo determinato. Le nuove immissioni partiranno subito a gennaio. Le assunzioni avverranno in tutte le province italiane per le esigenze dei vari uffici postali. I requisiti di base sono: essere in possesso di un qualsiasi diploma o una qualsiasi laurea anche triennale, mentre non sono richieste conoscenze professionali specifiche. Non ci sono limiti di età per la partecipazione.

I contratti a tempo determinato, come anticipato, partiranno subito a gennaio 2017 e verranno diversificati da zona a zona sia in termini numerici che di durata a seconda delle esigenze del territorio.

Una volta presentata la domanda, i candidati… 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/portalettere.html .

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L’associazione culturale Acordu ha organizzato una conferenza aperta, alla quale invita tutti coloro che hanno a cuore le sorti della lingua sarda, per il prossimo 14 gennaio 2017, a Nuoro.

L’associazione Acordu è nata di recente per volontà di cinque amici, attivisti della lingua sarda. Si tratta di persone differenti tra loro per professione e esperienze, ma accomunate dalla voglia di impegnarsi per far uscire la lingua sarda dalla situazione di stallo in cui si trova. Il dibattito sulla lingua sarda è sempre molto vivo e continua ad animare la gente comune, gli operatori del settore, i politici senza però arrivare ad un punto che metta tutti d’accordo. La Cunferèntzia aberta de su sardu vuole essere una occasione nuova di confronto tra le parti, un cambio di prospettiva nei confronti della lingua, un tentativo di affrontare i problemi inerenti al sardo in modo partecipativo e inclusivo. Acordu estende il suo invito a tutti coloro che si occupano di lingua sarda e possono mettere a disposizione la propria esperienza a favore del superamento dei limiti che finora hanno bloccato l’ufficializzazione della lingua sarda. Ma estende il suo invito anche a chi non ha esperienza ma ritiene di volere e potere dare il proprio contributo, a tutti coloro che si stanno avvicinando alla lingua o hanno intenzione di farlo, convinti che sia necessaria una soluzione condivisa da tutti dalla quale ripartire.

La Cunferèntzia aberta de su sardu non riceverà alcun finanziamento pubblico o privato ma sarà del tutto autofinanziata da coloro che vorranno prenderne parte. Questo servirà a garantire la totale libertà da condizionamenti di parte e la neutralità verso ogni posizione presente sul campo.

La sua organizzazione prevede alcune sedute plenarie durante le quali verranno ospitati due importanti keynote speeches. Ma il suo carattere principale sarà quello di articolarsi in otto panel o gruppi di lavoro, ognuno dei quali riguarderà un campo di interesse quali per esempio l’arte e la musica, la didattica, la politica linguistica, i mass-media e la standardizzazione. Ogni partecipante si potrà iscrivere on line ad un panel sin da subito. In ogni panel un facilitatore esperto renderà più agevole il lavoro comune e garantirà un clima di collaborazione, nel massimo rispetto di tutti i partecipanti. Per qualsiasi informazione e per rimanere aggiornati sugli sviluppi inerenti la Cunferèntzia aberta de su sardu si può visitare la pagina ufficiale dell’associazione Acordu all’indirizzo www.acordu.eu . 

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E’ stato inaugurato ieri, al Parco Tecnologico di Pula, il Joint Innovation Center (JIC), un laboratorio di innovazione congiunto con il CRS4 dedicato a progetti di ricerca sulle Smart & Safe City, città più intelligenti e sicure, con il coinvolgimento di partner locali, istituti di ricerca e università in Sardegna. Il progetto è in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell’Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna Smart Specialization Strategy (S3).
A tagliare il nastro del Joint Innovation Center con Alessandro Cozzi, Country Director Italy Huawei Enterprise Business Group, il vicepresidente e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, in rappresentanza del Presidente Francesco Pigliaru, il presidente del CRS4 Luigi Filippini. Politiche nazionali e strategia regionale per l’innovazione, il progetto “Tessuto digitale metropolitano” e le caratteristiche operative del Joint Innovation Center sono stati gli argomenti di cui si è discusso nella conferenza di lavoro che ha preceduto l’inaugurazione.
«L’arrivo in Sardegna di Huawei, che accogliamo con grande soddisfazione e che da oggi diventa pienamente operativo con un laboratorio che è l’unico del genere in Italia, rientra pienamente nelle strategie della Giunta per l’attrazione di investitori internazionali soprattutto nel settore dell’alta tecnologia e della ricerca – ha detto il presidente Pigliaru -. La cooperazione e lo sviluppo di progetti congiunti di ricerca nell’ICT, con particolare riferimento al campo delle Smart & Safe City, favorirà il nostro obiettivo di fare della Sardegna un luogo dove sperimentare gli impatti che le nuove tecnologie, prima di tutto il digitale, avranno nei prossimi 10-15 anni sulla produzione e sulla vita di tutti noi. Ora ci attendiamo ricadute positive su molti fronti. Secondo la strategia Horizon 2020 e la Smart Specialization Strategy, la Regione ha puntato sul rafforzamento della conoscenza e dell’innovazione come motori della crescita futura e della qualità della vita dei nostri cittadini. Ciò richiede il miglioramento della qualità dell’istruzione, il potenziamento degli investimenti in ricerca, la promozione dell’innovazione e il trasferimento di conoscenze, con un efficace uso delle tecnologie dell’ICT che vogliamo applicare anche ai settori tradizionali oltre che a quelli più innovativi.»
A gestire le fasi operative dell’accordo è stato, insieme al CRS4, il vicepresidente Paci, dopo la firma del Mou (Memorandum of Understanding) da parte del presidente Pigliaru a marzo ad Hannover. Nel giro di poche settimane dalla firma è stato scritto il progetto, ed è poi stato rapidamente valutato e approvato grazie a un costante e intenso lavoro di squadra. L’accordo di Hannover, che oggi si concretizza con l’apertura del laboratorio a Pula, era stato perfezionato a maggio scorso durante la missione in Cina guidata dal vicepresidente Paci, che aveva visitato i laboratori Huawei di Shenzhen e Shanghai incontrando i vertici della multinazionale. «L’innovazione è l’unico elemento che può garantire la presenza e il successo nel mercato globale, e questo vale per le imprese ma anche per una pubblica amministrazione come la Regione. Proprio attraverso l’innovazione e l’alta tecnologia vogliamo infatti far diventare forte la Sardegna nel mondo e allo stesso tempo da tutto il mondo attrarre investitori – ha sottolineato Raffaele Paci -. Su tutto questo stiamo lavorando moltissimo: la Giunta crede nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’ICT. E la Sardegna, proprio in questi settori, vanta competenze e vere e proprie eccellenze, che noi vogliamo sostenere e rilanciare come già stiamo facendo con la strategia intelligente S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy, inserita nella programmazione dei fondi Fesr. L’arrivo di Huawei, che ha scelto la Sardegna proprio per le competenze e la forte propensione all’innovazione e alla connettività, è una conferma al fatto che la strada finora percorsa è quella giusta e allo stesso tempo uno stimolo forte a fare ancora di più. Ora vogliamo procedere rapidamente, dimostrando quanto questa collaborazione fra pubblico e privato possa essere proficua, per far diventare la Sardegna il laboratorio d’Italia dell’ICT e dell’alta tecnologia».
L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un’infrastruttura sperimentale in cui verranno sviluppate nuove tecnologie per la connettività diffusa a scala metropolitana, funzionale allo sviluppo di modelli matematici volti a risolvere problematiche legate alle Smart e Safe City, la sperimentazione di sensoristica diffusa per l’acquisizione di grandi moli di dati che saranno gestiti attraverso lo sviluppo di architetture per OpenData e BigData, la sperimentazione di sistemi per la sicurezza e lo studio dei sistemi e-LTE di nuova generazione. Il JIC collaborerà con alcuni dei più importanti laboratori di Huawei sparsi nel mondo e acquisirà competenze sulle tecnologie di ultima generazione in ambito LTE e sullo sviluppo di nuove soluzioni, tra cui il 5G. Gli obiettivi principali del laboratorio saranno:
• La realizzazione dell’infrastruttura del JICattraverso la sperimentazione, prima in ambienti indoor e poi sul campo in alcuni quartieri nella città di Cagliari, di tecnologie di rete innovative volte a migliorare la connettività diffusa su scala metropolitana; la messa in opera di infrastrutture di comunicazione a larga banda scalabili, standardizzate e aperte; la creazione di metodi e modelli standardizzati per la messa in opera di sensoristica distribuita al fine di acquisire e controllare dati di interesse pubblico.
• La sperimentazione per la gestione globale della sicurezza pubblicaall’interno di una città (Safe City), incluse le attività anti-terrorismo, la gestione di incidenti e disastri, catastrofi naturali e l’assistenza sanitaria pubblica.
• La sperimentazione e-LTE di nuova generazione. Dopo la realizzazione della rete eLTE che servirà come base del progetto, la sperimentazione prevede l’esecuzione dei test per l’evoluzione della tecnologia, l’utilizzo dei sistemi che permettono di ripristinare la connessione di rete in situazioni di emergenza, un sistema di comunicazione a banda larga privato, la tecnologia 4G LTE, con possibilità di sperimentare nuovi standard 5G.