21 December, 2025

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La settimana di pausa forzata, causa rinvio del match esterno contro Serramanna, ha regalato alla Sulcispes del tempo prezioso per lavorare in vista del prossimo, delicatissimo impegno: sabato al PalaGiacomoCabras sarà, infatti, di scena la Scuola Basket Cagliari, attualmente capolista del girone con un bilancio di 10 vittorie e una sola sconfitta. I cepini sono in striscia positiva dallo scorso 9 ottobre, quando subirono il primo – e finora unico – ko della stagione sul campo del San Salvatore. Da quel momento in poi, per gli uomini di coach Giuseppe Pau, solo vittorie, garantite da una pallacanestro dinamica e intensa: «“Conosciamo bene le loro caratteristiche – dice Paolo Massidda, tecnico dei lagunari – sono una squadra giovane e affamata di vittorie. In settimana ci siamo concentrati su come affrontare alcune delle loro armi migliori, come la zone press e la transizione offensiva. Faremo del nostro meglio per farci trovare pronti “.

Gli ospiti vorranno senz’altro riscattare la dolorosa sconfitta dell’andata, quando la Sulcispes perse accusando un terribile parziale di 30-3 nell’ultimo quarto di gioco: “In quel caso mancammo totalmente di lucidità – aggiunge il coach lagunare – anche se va detto che perdemmo alcuni uomini chiave per falli o infortuni. Ad ogni modo abbiamo fatto tesoro di quella battuta d’arresto, e sabato cercheremo di non ricadere negli stessi errori”.

Cogliere i due punti permetterebbe di dare un bel segnale al campionato e di trovare continuità dopo il successo in casa dell’Elmas: “Si tratta di una partita importante, inutile negarlo – dice ancora Massidda – il nostro obiettivo è il quarto posto, e una vittoria sabato ci darebbe una grossa mano in questo senso. Ci dispiace non aver potuto preparare la partita con la squadra al completo a causa degli infortuni, ma cercheremo di essere più forti anche di questo. Ogni partita fa storia a sé, e siamo certi che anche il nostro pubblico ci darà la spinta di cui abbiamo bisogno”.

Palla a due alle 19.00, al PalaGiacomoCabras di Sant’Antioco. Gli arbitri designati sono Claudio Piras e Riccardo Mulas di Quartu Sant’Elena.

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“La bella addormentata nel bosco” è di certo una delle fiabe più antiche conosciute dalla storia, e di fatto le sue origini e le sue fonti risalgono intorno all’anno 1000, e prima di arrivare alla storia che tutti conosciamo, ha subito innumerevoli varianti e nelle sue prime stesure certi elementi, lasciati nell’ultima versione, contenevano riferimenti diretti ad argomenti tutt’altro che fiabeschi che tralasciamo completamente e che forse andrebbero analizzati in un altro tipo di messa in scena che non certo sarebbe adatta ai più piccoli. In ogni caso è sicuramente la fiaba tra le più conosciute ma tra le meno adattate ad una drammaturgia teatrale.

La messa in scena, si riferirà, completamente alla storia che tutti conoscono.

Al battesimo della bimba, di un Re e una Regina, tanto attesa, vengono invitate le tre fate del regno per farle da madrina. Ognuna di loro le farà dono : chi della bellezza, chi la saggezza chi del talento musicale. Subentra la fata cattiva che offesa per il mancato invito dona alla bimba una terribile maledizione. Al suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con l’ago di un fuso e morirà. Ma una delle tre fatine buone, cerca di mitigare il maleficio, trasformandolo in un sonno di cento anni la morte profetizzata dalla strega. Potrà svegliarsi solo col bacio di un principe. Le tre fatine nascondono la principessa in un luogo sicuro. Ma il caso vuole che la strega cattiva cercandola, la troverà nel giorno del suo sedicesimo compleanno e trasformandosi in una vecchietta che tesse, inevitabilmente il maleficio si compie.

Le fatine, per preservare dal dispiacere il regno, addormenteranno l’intero castello. Dopo 100 anni un principe arriva al castello si innamorerà della principessa addormentata e con un bacio la risveglierà.

La lotta eterna del bene e del male, che in forma realistica si presenta tutti i giorni nel quotidiano.

L’idea della regista sottolinea questa lotta espressa nella storia della favola, ma cerca di riportare ogni tanto alla realtà con dei Flash che scoprono gli attori mentre preparano la messa in scena della favola. Il concetto pirandelliano del teatro nel teatro che non sminuisce la magia della favola ma, anzi, cerca di valutare la magia del teatro in una atmosfera favolistica spezzata da incursioni nel reale allo scopo non di pura speculazione ma nell’intento di stimolare il senso critico dei ragazzi costretti a vivere in una società e in una scuola sempre più povera di stimoli e di idee.

Interpretano “La bella addormentata nel bosco”, Stefania Ambroggi, Lucia Dore, Zeppe Salaris, Antonello Foddis, Daniela Simula,  Carlo Valle. Il testo è la regia sono di Lucia Dore. L’appuntamento è al Teatro delle Saline, alle 17.30 di domenica 18 dicembre 2016.

“Famiglie a Teatro” chiuderà poi la rassegna autunnale con l’ormai abituale  spettacolo di Natale, che quest’anno vedrà in scena “Alice nel paese delle meraviglie” dal 25 al 30 dicembre  sempre al Teatro delle Saline.

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Pane, pasta, dolci, vini, birre, carni, formaggi, pesci e conserve sono alcuni dei prodotti dell’agroalimentare della Sardegna che registreranno una crescita delle vendite in questo mese di dicembre.

Secondo Confartigianato Imprese Sardegna, infatti, le famiglie sarde spenderanno circa 410 milioni di euro, 81 in più rispetto al consumo medio mensile. Dall’esame della distribuzione della spesa media mensile familiare sarda per prodotto, si stima che il 38,2% degli acquisti alimentari, pari per il mese di dicembre a 157 milioni di euro, è intercettabile dal sistema di offerta delle imprese artigiane sarde del settore.

Questi numeri sono contenuti nel dossier dedicato all’“Artigianato Alimentare-Speciale Natale 2016”, elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha incrociato i dati della contabilità regionale con la distribuzione mensile delle vendite, e analizzato i numeri del terzo trimestre 2016 del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e dell’ISTAT.

«Negli ultimi 5 anni, durante il periodo legato alle festività legate al Natale – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – in modo specifico per i prodotti agroalimentari, registriamo un incremento delle vendite al dettaglio del 24,8% superiore alla media mensile degli altri 11 mesi dell’anno e del 22,2% superiore alla media mensile annua.»

A livello provinciale in questo dicembre, 138 verranno spesi in provincia di Cagliari, 83 a Sassari, 43 a Olbia-Tempio, 39 a Oristano, 38 a Nuoro, 31 a Carbonia-Iglesias, 23 nel Medio Campidano e 15 in Ogliastra. Di questi, le imprese artigiane alimentari ne intercetteranno 53 in provincia di Cagliari, 32 a Sassari, 16 Olbia Tempio, 15 a Nuoro e Oristano, 12 a Carbonia Iglesias, 9 nel Medio Campidano e 6 in Ogliastra.

Confartigianato Sardegna ricorda come siano ben 3.629 le imprese artigiane agroalimentari, laboratori e botteghe, che offrono produzioni straordinarie per qualità, gusto, tradizione e genuinità. I numeri dicono anche che 1.473 imprese agroalimentari operano in provincia di Cagliari, 1.145 in quella di Sassari, 720 a Nuoro e 301 a Oristano.

Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei DOP, IGP e STG, sono diventate 8. All’Agnello di Sardegna, al Carciofo spinoso di Sardegna, al Fiore Sardo, al Pecorino Romano e quello Sardo, all’Olio Extra Vergine di Sardegna e allo Zafferano di Sardegna si sono aggiunti i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la nostra isola al 16esimo posto tra tutte le regioni italiane che, tutte insieme, annoverano ben 288 prodotti agroalimentari di qualità.

Proprio sui culurgionis d’Ogliastra, la Folchetti ricorda la recente assegnazione del marchio IGP. «Sono stati anni di durissimo lavoro ma l’Europa ha premiato l’impegno, i sacrifici e la serietà degli artigiani ogliastrini. Come Confartigianato siamo molto soddisfatti del risultato perché la certificazione, tra l’altro, tutelerà i consumatori dai preoccupanti fenomeni di frodi, poiché sarà garantita la tracciabilità su tutta la filiera produttiva. L’Igp aiuterà a rendere anche più agevoli i percorsi che ci saranno da fare nelle produzioni ma dovrà essere considerato come il passo iniziale per la costruzione di un “sistema dei culurgionis” in quei territori. C’è la quantità e il marchio Igp. Ora è il momento di trasformare realmente la produzione in uno degli asset più redditizi del sistema agroalimentare ogliastrino».

Tra le province sarde Cagliari è in testa con 7 prodotti a marchio riconosciuto; seguono il Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra e Sassari con 6; chiudono Carbonia-Iglesias, Olbia-Tempio e Oristano con 5.

Sono invece ben 4.965 i prodotti agroalimentari tradizionali italiani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, censiti e caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo; la Sardegna ne conta ben 189, ponendosi al 12esimo posto tra le regioni. Al primo posto troviamo la Campania con 486 prodotti, seguita dalla (9,8%), la Toscana con 460.

«Tale straordinario patrimonio di conoscenze e competenze – continua la Folchetti – è la dimostrazione di quanto sia forte il collegamento della popolazione sarda con le sue tradizioni più profonde. Legame che si deve sempre più tradurre in un sistema integrato e sinergico tra prodotti di qualità, territorio e percorsi turistici enogastronomici».

Sono tantissime anche le produzioni dell’artigianato agroalimentare sardo a “chilometro zero” Grazie a questi prodotti sani e genuini, il tasso di obesità degli italiani è il più basso di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. «Quindi possiamo dire che – sottolinea la Presidente – se mangiamo con moderazione e con equilibrio, i nostri prodotti agroalimentari sono anche molto salutari».

In conclusione, la Folchetti lancia il consueto appello ai consumatori: «In un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, crediamo sia giusto affidarsi alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto di questo genere è un “piccolo valore” che può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi».

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Si è tenuta questa mattina (16 dicembre) la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste a Carbonia nell’ambito l’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, e diversi componenti dell’Associazione Pozzo Sella, tra i quali Luciano Ottelli e Michele Pinna.  

L’escursione, organizzata dall’Associazione Pozzo Sella e dal comune di Carbonia, è parte del Convegno – Workshop – Educational tour sugli itinerari culturali e dello spirito, promosso dall’assessorato del Turismo della Regione Sarda.

L’escursione si tiene in occasione del 78° compleanno della città di Carbonia, per ricordare e riscoprire, attraverso una passeggiata in compagnia, la storia ben più ampia e antica (5.000 anni) del nostro territorio comunale.

Carbonia pur essendo una città giovane è sorta, infatti, su un territorio abitato da diversi popoli, che hanno lasciato in eredità importanti testimonianze: l’escursione lungo il Cammino di Santa Barbara vuole riscoprire questi paesaggi, spesso sconosciuti e ricchi di storia e tracce di un passato multietnico.

Il Cammino di Santa Barbara si snoda in 24 tappe (tra cui Carbonia) che attraversano il Sulcis Iglesiente Guspinese.

L’escursione, programmata per domenica, è lunga 9 chilometri, il percorso è agevole e adatto anche a escursionisti poco esperti, purché muniti di abbigliamento adeguato (vestiti comodi e scarpe da trekking o tennis) e con una buona preparazione fisica. La partecipazione è gratuita.

Si parte dal Parco Archeologico di Cannas di Sotto. L’incontro dei partecipanti è previsto per le ore 8.00. Dopo i saluti dell’Associazione Pozzo Sella e del Sindaco, si partirà verso le 8.30, costeggiando Corso Iglesias per arrivare in Piazza Roma, dove, dopo i saluti di don Amilcare Gambella, sarà posato il cippo, pietra miliare del Cammino di Santa Barbara.

Verso le 10,30, transito nella Grande Miniera di Serbariu, dove Mauro Villani, direttore del CICC – Museo del Carbone, farà un’introduzione sulla Miniera di Serbariu, seguito dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che racconterà la genesi del carbone nel contesto storico locale.

Seguirà l’esibizione del sassofonista Enzo Favata.

Alle 11.30 transito al Nuraghe Sirai. L’attraversamento della strada SS 126, avrà il supporto dei Carabinieri e sarà effettuata nel punto in cui si trovava il vecchio ponte per gli inerti. Al Nuraghe l’archeologa e direttore scientifico della campagna di scavi, Carla Perra illustrerà le ultime importanti scoperte messe in luce dagli scavi più recenti.  

Verso le 13.00 è previsto l’arrivo a Monte Sirai, attraverso una vecchia mulattiera che offre scorci suggestivi e particolari, snodandosi su vecchi Medau e muretti a secco che ricordando i paesaggi del Campidano e della Giara.

Per consentire di rientrare al punto di partenza gli organizzatori metteranno a disposizione un bus navetta con partenza da Monte Sirai.

E’ consigliato ai partecipanti di arrivare al Parco Archeologico di Cannas di Sotto (che lo stesso giorno ospita il Villaggio di Babbo Natale) da Corso Iglesias (rampa pedonale tra i nuovi garage) o da via Santa Caterina (strada sterrata di circa 200 metri). Si raccomanda di lasciare le automobili in via Santa Caterina o in Corso Iglesias. Gli organizzatori invitano in partecipanti a non parcheggiare di fronte all’ingresso in via Alghero.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il dottor Luciano Ottelli.

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Dopo la disponibilità di Enel per la disponibilità per la fornitura energetica, la Rsu Eurallumina ha posto fine all’occupazione dell’assessorato dell’Ambiente.

«Eurallumina ci ha comunicato che Enel conferma la disponibilità per la fornitura energetica». Lo ha annunciato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, oggi negli uffici di via Roma, ai rappresentanti della Rsu di Eurallumina, i quali hanno ringraziato l’esponente della Giunta per l’azione sinergica svolta dalla Regione.
«Ci eravamo lasciati ieri in attesa della risposta di Eurallumina e ora è arrivata – ha proseguito Donatella Spano -. Le interlocuzioni politiche portate avanti dal Presidente Francesco Pigliaru, oltre che da me e dal Coordinatore regionale per l’attuazione del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, hanno avuto gli esiti positivi attesi e ne siamo davvero soddisfatti perché i lavoratori e le loro famiglie aspettavano risposte».
«Ribadiamo di nuovo il nostro impegno a procedere con l’istruttoria con la conferenza di servizio prevista entro gennaio – ha affermato il direttore generale Paola Zinzula -, affinché gli Uffici possano completare il procedimento amministrativo nel pieno della loro autonomia di giudizio tecnico.»
«Enel comunica che, per quanto riguarda il progetto di trasferimento del vapore ad Eurallumina – spiega La Rsu Eurallumina -, momentaneamente non vi sono le condizioni per poterlo attuare, mentre si conferma la messa a disposizione del carbonile, come già fatto anche nella conferenza dei servizi di dicembre 2015. Il passo successivo è la ratifica della lettera inviata da Enel  da parte di Rusal mediante una nota da inviare presso il servizio SVA.»
Stamane i rappresentanti della Rsu hanno comunicato ai lavoratori presenti davanti alla sede istituzionale, le  evoluzioni delle ultime ore, in attesa della sopra citata nota che, ufficializzando la ripresa della procedura autorizzativa ha messo fine all’occupazione della sala riunioni dell’assessorato all’Ambiente. La nota inviata dalla Rusal è stata ricevuta dal servizio SVA intorno alle ore 11.30.
«Solo con la ricezione della nota riparte ufficialmente l’iter autorizzativo precedentemente sospeso e che dovrà culminare nella conferenza dei servizi che l’assessore Spano ha indicato entro e non oltre il mese di gennaio 2017 – si legge in una nota della Rsu Eurallumina -. Avuto riscontro in un incontro svolto nella tarda mattinata, direttamente dall’assessore dell’Ambiente e dai tecnici del servizio SVA, della ripresa ufficiale della procedura autorizzativa, condizione imprescindibile, la Rsu ha informato immediatamente i lavoratori, mettendo fine all’occupazione iniziata il giorno 13 dicembre e alle recenti e costanti iniziative svolte in questi giorni, ristabilendo la normale attività all’Interno dello stabilimento, ma mantenendo in essere la mobilitazione permanente già decisa dall’assemblea generale dei lavoratori Eurallumina. Sono chiari, palesi e riconosciuti, il peso e l’efficacia della mobilitazione messa in atto dalla Rsu e dai lavoratori Eurallumina, incassando il sostegno di diversi enti e varie forza istituzionali, politiche e sindacali. Mobilitazione mirata alla risoluzione di una situazione di stallo che ha di fatto bloccato la procedura autorizzativa, col rischio di interromperla definitivamente, inficiando la lotta e i sacrifici messe in atto dai lavoratori Eurallumina in anni di vertenza. Si riparte da dove il procedimento è stato interrotto e l’obiettivo rimane arrivare alla conferenza decisoria entro e non oltre la data sopra indicata dall’assessorato dell’Ambiente. Per arrivare a tale obiettivo – conclude la Rsu Eurallumina -, la mobilitazione e le iniziative di sollecitazione proseguiranno nel modo e nella forma che lo stato della vertenza richiederà necessarie.»

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Prosegue a pieno ritmo la campagna di vaccinazione antinfluenzale avviata dalla ASL di Cagliari per la stagione invernale 2016-2017. La campagna, che è partita ai primi di novembre e terminerà il 28 febbraio 2017, è realizzata in collaborazione con i Medici di medicina generale e i Pediatri di Libera Scelta, i Direttori Sanitari di P.O. e il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Proprio in questi giorni, è stato siglato l’accordo tra l’ASL di Cagliari e i sindacati dei Pediatri di libera scelta: l’obiettivo è quello di offrire diverse opportunità, in particolare alle categorie a rischio, di vaccinarsi contro l’influenza, e in particolar modo ai bambini che rappresentano i soggetti più esposti.
Sino al mese di febbraio 2017, è quindi possibile fare il vaccino negli ambulatori di Igiene e Sanità pubblica e in alcuni presidi ospedalieri, in particolare nel PO SS. Trinità (dalle ore 9.00 alle ore 13.00) e nel PO di Isili.
Inoltre, i cittadini che appartengono alle categorie a rischio possono anche scegliere di vaccinarsi presso gli ambulatori degli MMG e dei PLS.

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La Corte dei conti promuove il bilancio della regione: debiti ridotti e risanamento avviato.

«Abbiamo scelto di percorrere per primi la strada del pareggio di bilancio perché siamo convinti che serva più trasparenza a garanzia dei cittadini e delle tasse che pagano. Oggi la Corte dei Conti ci promuove a pieni voti e non possiamo che esserne soddisfatti» ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, subito dopo la parifica del Consuntivo 2015 da parte della Corte dei Conti che segue la verifica dello scorso 24 novembre. Smaltimento del debito accumulato nel tempo, più rapidità nei pagamenti dei debiti commerciali, 400 milioni in più spesi nel 2015 rispetto all’anno precedente, maggiori spazi finanziari per gli enti locali e sigillo sulla chiusura della vertenza entrate, cioè 900 milioni di arretrati, ogni anno fra i 130 e i 150 milioni in più nelle casse della Regione e regole certe e condivise.
«Vengono riconosciuti dai giudici contabili una forte riduzione dei residui passivi, cioè i debiti che la Regione deve necessariamente pagare, passati da 5 miliardi a 3 miliardi e 300 milioni, e un’accelerata per i 2 miliardi e 700 milioni di perenzioni, tanto che la percentuale di smaltimento del debito è passata dal 43% a quasi l’80%, e si accelerano anche i tempi dei pagamenti che finalmente rientrano nei parametri imposti dall’Unione Europea – ha aggiunto Raffaele Paci -. I residui attivi si sono ridotti a 3 miliardi e 100 milioni dai 4 iniziali, consentendo così una riduzione notevole della forbice fra quanto la Regione deve pagare e quanto deve incassare. La Corte certifica anche la chiusura della Vertenza Entrate, riconoscendo che questa Giunta è riuscita a ottenere tutto quello che per tanto tempo nessuno è mai riuscito a ottenere: le norme di attuazione hanno portato certezza alle entrate regionali e hanno permesso di recuperare quegli arretrati che da troppi anni lo Stato ci doveva dare.»

«Si iniziano a vedere i risultati dell’accordo con lo Stato del 2014 sul pareggio di bilancio. Stiamo facendo pulizia, mettiamo ordine nei conti e grazie al bilancio armonizzato tutti gli impegni di spesa potranno d’ora in poi essere soddisfatti perché non più bloccati dal patto di stabilità e non si formeranno più perenzioni. Sapevamo di aver scelto la strada giusta: oggi la Corte dei Conti lo conferma, e questo compensa il ritardo di alcune settimane nell’iter complessivo del bilancio dovuto alla necessità di adeguarsi a un sistema completamente nuovo. C’è ancora molto da fare e ne abbiamo piena consapevolezza, prima di tutto nella sanità per la quale dobbiamo ridurre di molto il livello di spesa continuando a garantire e migliorando i servizi, perché con i soldi risparmiati potremo fare nuove, importanti politiche di sviluppo. Ma quello di oggi – ha concluso il vicepresidente della Regione – è un ottimo e importante risultato da cui ripartire per continuare con il risanamento dei conti e con le politiche di sviluppo per migliorare la vita dei sardi.»

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Allerta massima dei servizi sanitari e veterinari della Regione Sardegna per i nuovi casi di trichinella comparsi nelle campagne di Orgosolo con il ritrovamento del parassita in nove cinghiali abbattuti nella giornata di caccia del 27 novembre scorso. Il tema è stato illustrato in una conferenza stampa questa mattina a Nuoro, nella sede dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS). All’incontro hanno partecipato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada, la dirigente del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’assessorato della Sanità, Daniela Mulas, il responsabile del dipartimento IZS di Nuoro, Ennio Bandino, e Pietro Mesina, già primario di malattie infettive all’ospedale San Francesco di Nuoro ed esperto sugli effetti del parassita nell’uomo.

Ai cinghiali, cacciati a Orgosolo in località “Olai”, due settimane fa erano stati prelevati i campioni di diaframma, per essere analizzati, come previsto dalla normativa e come ribadito dalle prescrizioni sulla caccia al cinghiale istruite dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA). Dopo i dovuti controlli e le verifiche effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, che su alcuni aspetti saranno ancora approfonditi, la Regione invita i cittadini a prestare la massima attenzione nel consumare le carni suine. «In vista delle festività natalizie e delle tradizionali lavorazioni della carni per la produzione dei salumi, che tante famiglie fanno in casa – ha spiegato Laddomada – invitiamo tutti i sardi ad acquistare carni sicure e provenienti da allevamenti sottoposti a controllo sanitario. Raccomandiamo quindi ai consumatori di evitare l’acquisto di maiali allevati al pascolo brado illegale e senza alcun controllo sanitario. È necessario – ha aggiunto il direttore generale dell’IZS – prendere coscienza che si tratta di animali che potenzialmente potrebbero avere virus, parassiti o altri patogeni dannosi per la salute per l’uomo».
Daniela Mulas ha ricordato che «è sempre possibile effettuare le macellazioni domestiche ad uso famiglia, di suini allevati legalmente, avendo cura di garantire l’obbligatoria presenza di un veterinario della ASL che attesti la salubrità delle carni, così come previsto dalla legge».
L’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA ribadisce la forte preoccupazione per la possibilità che, alla luce dei ritrovamenti del parassita nei cinghiali, sia forte la probabilità della presenza della trichinella anche fra i maiali domestici illegali che vivono allo stato brado nei territori di Orgosolo e dei Comuni confinanti. Questo conferma la necessità di rafforzare la lotta all’allevamento illegale dei maiali per tutelare la salute di tutti e liberarsi di un intollerabile vincolo allo sviluppo di una suinicoltura di qualità, che rappresenta una grande occasione di sviluppo e lavoro per tutta la Sardegna e per le nostre aree interne, in particolare.

La Trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere Trichinella. Presente in tutti i continenti, tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 di rettili e colpisce più di 2.500 persone ogni anno e può portare alla morte. «Si tratta di una larva infettante. Un piccolo verme parassita di circa 1mm di lunghezza che si può trovare nei muscoli dei maiali e di animali selvatici quali la volpe e il cinghiale. Gli animali infetti da Trichinella non mostrano alcun segno della malattia e quindi non possono essere distinti da quelli sani». Così Ennio Bandino che ha aggiunto: «Per identificare i soggetti colpiti è necessario effettuare un esame di laboratorio. Il principale serbatoio è la volpe, ma anche altri carnivori come il lupo, la martora, la donnola e i gatti selvatici».
«La presenza della Trichinella nella fauna selvatica e la promiscuità tra questa e i suini allevati allo stato brado – ha osservato Mulas – è un motivo in più (si pensi alla PSA) per agire con determinazione nel favorire la regolarizzazione degli allevamenti illegali e l’avvio di nuovi modelli di allevamento sottoposti a controllo sanitario e al pascolo confinato».

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La Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia – Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica, ha firmato la determina per l’erogazione dei contributi relativi al finanziamento degli studi e delle analisi a favore dei Comuni nei cui territori insistono aree di insediamento produttivo quali i Sistemi di bonifica, così come individuato dal Piano paesaggistico regionale. Come previsto dalla delibera n. 14/45 del 23 marzo scorso, l’intervento (pari a complessivi 328mila euro) consentirà l’attuazione delle disposizioni contenute nel PPR e garantirà lo sviluppo sostenibile del settore agricolo, in coerenza con gli obiettivi di conservazione e valorizzazione del paesaggio. I Comuni, con l’adeguamento dei Piani urbanistici al PPR, potranno redigere le varianti allo strumento vigente, purché siano nell’ottica della conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici.

«Il Piano paesaggistico – sottolinea l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – individua tra i sistemi storico-culturali, funzionali alla predisposizione di programmi di conservazione e valorizzazione paesaggistica, il sistema delle bonifiche di Alghero-Fertilia e del Sassarese, di Castiadas, Oristano e Arborea, e quello di Pula. Al loro interno sono ricomprese le aree di bonifica (beni identitari) e i villaggi delle bonifiche (beni paesaggistici). Questo è un ulteriore, necessario passaggio per il completamento dello stesso PPR, soprattutto per la parte riguardante i paesaggi rurali che, negli attuali scenari programmatici a livello comunitario, nazionale e regionale, sono oggetto di una particolare attenzione per l’importanza che ricoprono a livello identitario, culturale, storico e produttivo. Le aree di bonifica sono luoghi caratterizzati da una forte identità in relazione a processi produttivi di rilevanza storica, e sono stati interessati da importanti lavori di risanamento e trasformazione agraria.»

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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.