22 December, 2025

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Verrà presentato venerdì 2 settembre, alle ore 10.30, nei locali della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta n. 2, a Cagliari, il XXXI premio letterario “Giuseppe Dessì“, in programma a Villacidro dal 19 al 25 settembre.

Incontri con autori, presentazioni editoriali, laboratori didattici, reading e recital musicali, sono gli ingredienti di una fitta settimana culturale che come sempre accompagna il Premio Dessì e che culminerà domenica 25 settembre nella cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori delle due sezioni letterarie, narrativa e poesia, in cui si articola il concorso. La serata finale incoronerà anche i vincitori di altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria e il nuovo Premio Speciale “Fondazione di Sardegna”, attribuito dalla Fondazione Dessì con la collaborazione della fondazione bancaria.

Considerevole, anche quest’anno, il livello di adesione al concorso villacidrese da parte delle più rappresentative case editrici nazionali, con 345 volumi (212 per la sezione narrativa, 123 per la poesia) giunti alla segreteria del premio entro la scadenza del bando, lo scorso 20 giugno.

I nomi delle due terne di finalisti e dei vincitori dei premi speciali, insieme al programma della settimana culturale villacidrese, verranno annunciati nel corso dela conferenza stampa.

All’incontro con i giornalisti, con inizio alle 10.30, interverranno il sindaco di Villacidro Marta Cabriolu, Graziano Milia, responsabile delle relazioni esterne della Fondazione di Sardegna, il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci e Duilio Caocci in rappresentanza della giuria del Premio.

Premio Dessì 2015 - Un appuntamento in Piazza Zampillo (foto di Alessandro Loddi) Premio Dessì 2012 - Cerimonia premiazioni (studio foto Casti . Villacidro) m

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manifesto Feminas

Il 17 settembre, in Piazza Marmilla, dalle ore 21.30, Carbonia ospita l’evento musicale “Cristina Fois live Tour – Feminas”.

L’iniziativa, finalizzata alla promozione e alla crescita del volontariato, è organizzata dall’Auser Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia, del CSV Sardegna Solidale e della Cigl Sulcis Iglesiente e in collaborazione con la friggitoria “Henry’s Friends”.

Solidarietà sotto le stelle: una serata all’insegna della socializzazione con la musica del gruppo sardo “Feminas” di Cristina Fois, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza del volontariato, del turismo sociale e dell’associazionismo.

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Campagne di Giba

La riduzione del carburante agricolo a costo agevolato rischia di essere l’ennesima beffa per un’agricoltura sarda in grave sofferenza. La denuncia arriva dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu: «Una decisione restrittiva della Giunta regionale assegna alle aziende una quantità minore di gasolio utilizzabile per le esigenze del lavoro nelle campagne – attacca Gianluigi Rubiu in un’interpellanza all’assessore – con il pericolo di dover restituire la quota di carburante in eccesso mediante il pagamento di una sorta di penale. Si tenga conto che in questo periodo solitamente si provvedeva ad assegnare un supplemento di carburante utile alle aziende agricole. Sono state però modificate le tabelle ed i parametri, con criteri restrittivi per le imprese rurali. Si registrano anche delle lungaggini per le autorizzazioni all’acquisto agevolato del carburante agricolo. Un ritardo assurdo, che viene imputato alle difficoltà nella gestione del costoso programma informatico – conclude Gianluigi Rubiu -. E invece di agevolare gli utenti e la tempistica di evasione delle pratiche, ha avuto per assurdo l’effetto di provocare un salasso, con ulteriore aggravio delle condizioni già assai tartassate di chi opera in agricoltura.»

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Il servizio Valutazioni Ambientali dell’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, riprende le attività dopo la sospensione delle procedure autorizzative, come ogni anno, prevista per l’intero mese di agosto e regolamentata dalla norma specifica. In linea con “ la mobilitazione permanente” già decisa dall’Assemblea Generale dei Lavoratori Eurallumina, questa mattina la RSU ed una delegazione di lavoratori è nuovamente impegnata in un presidio presso la sede dell’Ente Regionale.

La RSU e una delegazione di lavoratori Eurallumina hanno effettuato anche nel mese di luglio, una serie di presidi presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, per monitorare le attività procedurali inerenti la vertenza Eurallumina e relative alle autorizzazioni necessarie all’avvio del piano di ripresa produttiva. Mobilitazione che non si è “mai” fermata con gli allerta meteo invernali e neanche con i 40 gradi estivi, per sottolineare, qualora fosse necessario, la determinazione che mai è venuta meno in questi anni di lotta per l’affermazione del diritto al lavoro delle tute verdi sulcitane.   

«Non ci siamo mai fermati – scrive in una nota diffusa stamane la RSU Eurallumina -. Il 24 agosto ha ripreso l’ attività il settore ambiente dell’ex Provincia, abbiamo già sollecitato l’ente ed auspichiamo che da subito, venga trasmessa la relazione sulla barriera idraulica, propedeutica al dissequestro delle aree relative al sito di stoccaggio ancora vincolate. Entro il 15 settembre l’azienda consegnerà le risposte alle integrazioni richieste e, da quel momento, riparte il conto alla rovescia  per l’esito conclusivo e definitivo.»

La RSU continuerà a monitorare il proseguo della vertenza attraverso interlocuzioni costanti con il Governo, la Regione e gli enti locali, sostenendo a nome di tutti i lavoratori la conclusione positiva dell’iter  autorizzativo e per questo verranno messe in campo le appropriate iniziative di mobilitazione.

«Siamo pronti a dare un’ulteriore spinta affinché il verdetto non ci veda penalizzati. Il livello della “Mobilitazione Permanente” verrà adeguato a seconda del risultato che ne scaturirà, come proporzionata sarà la nostra reazione, come sempre fatto, a testa alta, con la determinazione di chi è certo del diritto per cui si batte – conclude la RSU Eurallumina -, senza mai recedere dal raggiungimento dell’obiettivo prefissato: IL LAVORO.»

Eurallumina 038

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  Il direttore artistico dell'Accdemia Cristian Marcia (ph. Stefania Loriga)Una lezione di Pavel GililovUna lezione di Luciana Serra

Gran finale con in scena i suoi migliori allievi per la XVI Accademia internazionale di musica di Cagliari. Questa sera cala il sipario sulla dieci giorni di masterclass che ha visto 200 giovani virtuosi da tutto il mondo alle prese con i corsi di alto perfezionamento tenuti da stelle internazionali della musica classica.

Per salutare l’edizione 2016 dell’Accademia alle 19.00, nella parte del Conservatorio che s’affaccia sul Parco della musica, è in programma un grande concerto che vedrà esibirsi i migliori allievi di ciascuna classe.

Si tratta di un’occasione non solo per chiudere nel modo migliore la XVI edizione dell’iniziativa, ma anche per ascoltare i giovani virtuosi, molti dei quali sono già stati vincitori o finalisti in prestigiosi concorsi internazionali.

Una grande festa della musica, con cui non si chiude però l’attività per il 2016 dell’Accademia che il 24 novembre sarà a Parigi, nella prestigiosa sede dell’Unesco (che nel 2008 l’ha voluta tra i suoi partner) per una serata dal titolo “Cagliari, la Sardaigne: une île de la Méditerranée”, dedicata alla promozione e alla valorizzazione delle eccellenze dell’Isola. In questa occasione, per la seconda volta madrina della serata sarà l’attrice Caterina Murino.

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Ryanair 1

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L’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana è stato sentito ieri in commissione Trasporti sulla privatizzazione dell’aeroporto di Alghero.

«Il Piano industriale per l’aeroporto di Alghero in vista della privatizzazione presenta una tendenza positiva – ha detto Massimo Deiana -: prevede una crescita dei volumi di traffico (anche del low cost) fin dal 2017, un nuovo assetto tariffario coerente con le indicazioni dell’autorità nazionale, investimenti infrastrutturali in parte già previsti, l’incremento dei ricavi non aviation, alcuni interventi di esternalizzazione e misure di razionalizzazione dell’organico che in questa fase potrebbero portare ad una quota di esuberi, cui si farà fronte anche con il ricorso alla cassa integrazione ed ai pre-pensionamenti.»

L’audizione, come ha chiarito in apertura il presidente della commissione Antonio Solinas, ha riguardato quindi non i contenuti del disegno di legge all’attenzione del Consiglio, sul quale la commissione si è espressa il 4 agosto scorso, ma le linee principali del Piano industriale della società di gestione dell’aeroporto algherese (la Sogeaal Spa) predisposto da un advisor privato. «Un documento di programmazione strategica – ha ricordato Deiana – che, essendo espressione di una società che opera sul mercato, contiene dati sensibili che non possono essere divulgati e, comunque, questo compito non spetterebbe alla Regione, come è stato detto nei giorni scorsi.»

Soffermandosi poi sulla parte del Piano relativa all’incremento dei ricavi, l’assessore dei Trasporti ha sottolineato l’importanza di quelli definiti “non aviation” (provenienti cioè dal traffico non di linea e dai servizi, come i parcheggi) che rappresentano «risorse fresche che le società di gestione possono utilizzare per investire e sviluppare accordi commerciali con i vettori». «Sotto questo profilo – ha precisato – la situazione dell’aeroporto di Alghero è deficitaria perché ha introiti non aviation appena superiori ai 2 euro per passeggero a fronte dei 6.5 di Cagliari e degli 11 di Olbia.»

«Anche per quanto riguarda gli organici – ha proseguito l’assessore – lo scalo algherese ha dati piuttosto complessi, con 242 addetti a fronte di un volume di traffico annuale di 1.600.000 passeggeri; ciò significa un addetto ogni 6000 passeggeri mentre lo stesso rapporto è di 1 a 9000 per Cagliari ed 1 a 10.000 per Olbia.»

Nel dibattito successivo hanno preso la parola i consiglieri Paolo Zedda (Rossomori), Gianluigi Rubiu (Udc) ed Alberto Randazzo (Forza Italia), che hanno sollecitato rispettivamente alcuni chiarimenti sulla strategia della Regione per i vettori low cost, il possibile ruolo degli Enti locali nella nuova compagine azionaria dell’aeroporto di Alghero e le prospettive dell’aeroporto di Cagliari.

Rispondendo ai quesiti dei consiglieri, l’assessore Deiana ha ribadito che la Regione punta su una strategia che poggia su un vettore stabile affiancato da soggetti cosiddetti sussidiari, azioni che saranno facilitate dall’ingresso di partner privati anche dal punto di vista della compatibilità con la normativa comunitaria di settore.

Quanto all’ingresso degli Enti locali nell’azionariato, Deiana si è dichiarato favorevole in linea di principio, ricordando però “in base all’esperienza” che «la presenza di vincoli di bilancio mette le amministrazioni pubbliche in una posizione piuttosto difficile in presenza di proposte di aumento di capitale».

Infine, sull’aeroporto di Cagliari, l’assessore ha messo l’accento sulle significative differenze rispetto a quello di Alghero. «Cagliari, ha concluso – ha conti in ordine e buone prospettive, anche per la quota di ricavi derivante dalla gestione di servizi, come i parcheggi, che aumenta la capacità contrattuale della società di gestione nei confronti dei vettori».

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Nel mese di agosto l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras ha annunciato che entro la fine del 2018 il gas Metano arriverà nelle case dei sardi. Dopo anni di discussioni dei vari governi regionali che si sono succeduti sulle modalità di approvvigionamento della suddetta fonte energetica, l’attuale esecutivo guidato dal presidente Francesco Pigliaru ha scelto la formula dei depositi costieri come la più immediata e conveniente per colmare il gap storico che annovera la Regione Sardegna come l’unica in Italia (e forse in Europa) a non poter usufruire di questa importante risorsa con tutto ciò che ne consegue in termini di mancata competitività delle aziende ed eccessiva spesa nelle bollette energetiche per i privati.

L’infrastrutturazione prevederà un investimento di 228 milioni di euro per la costruzione di 38 depositi di stoccaggio (3 già costruiti e in procinto di essere inaugurati) e di 578 milioni di euro per la costruzione della dorsale di approvvigionamento in tutta l’isola.

Un importante investimento, quindi, che oltre a colmare lo storico gap sopracitato, permetterà per alcuni anni l’occupazione nelle operazioni di realizzazione di un numero rilevante di lavoratori metalmeccanici: tubisti, saldatori, carpentieri, meccanici e manutentori saranno solo alcune delle figure professionali più importanti richieste per la costruzione delle infrastrutture.

Il forte auspicio da molti condiviso (e la conseguente istanza rivolta a coloro che istituzionalmente e imprenditorialmente governeranno i processi di realizzazione delle infrastrutture), è quello che i lavoratori ad essere collocati all’interno delle aziende che si aggiudicheranno nei prossimi mesi gli appalti, siano i metalmeccanici del Sulcis Iglesiente e di altre realtà industriali della Sardegna fuoriusciti dai cicli produttivi.

Tali lavoratori, già ampiamente professionalizzati ed esperti nel settore metalmeccanico, garantirebbero le indispensabili competenze per svolgere nel migliore dei modi le significative e delicate lavorazioni.

Peraltro, in attesa della risoluzione positiva delle svariate vertenze industriali sarde, questa opportunità lavorativa garantirebbe una soluzione ponte per tutti coloro che espulsi da anni dai cicli produttivi, hanno perso o stanno per perdere ogni capacità di sostentamento economico per se stessi e per le proprie famiglie. E da un’altra prospettiva permetterebbe anche di mantenere inalterato nella nostra isola quel grande capitale umano di professionalità del mondo metalmeccanico che altrimenti, progressivamente, si disperderà nel percorso obbligato dell’emigrazione forzata in Italia e all’estero per tanti lavoratori senza più alternativa.

A tale proposito, l’assessorato regionale del Lavoro di concerto con quello dell’Industria e la neonata ANPAL (nuova Agenzia per il Lavoro), potrebbero instaurare una cabina di regia apposita (o anche utilizzare quelle esistenti come nel caso del Piano Sulcis) nella quale identificare e verificare tutte le professionalità dei lavoratori in oggetto fornendo inoltre gli strumenti di “politiche attive per il lavoro” (sgravi e incentivi per la ricollocazione) atti a rendere conveniente una loro eventuale assunzione alle aziende che materialmente si aggiudicheranno i lavori.

Manolo Mureddu

Rappresentante sindacale Fsm-Cisl Portovesme

Manolo Mureddu 2 copia

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«L’Isola di Sant’Antioco ha urgente necessità di servizi per la pesca e per la nautica da diporto. Ma di questo passo, tra scarsa navigabilità della laguna (compromessa a causa delle boe di segnalazione quasi completamente assenti) e pontili acquistati anni fa e mai posizionati, pescatori e diportisti dovranno attendere ancora a lungo. Va da sé che anche il rilancio turistico dell’Isola e dell’intero arcipelago sulcitano risulti fortemente compromesso da una politica non all’altezza del compito.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Nel lontano 2004, il comune di Sant’Antioco aveva acquistato alcuni pontili che sarebbero dovuti essere posizionati nel lungomare antiochense, con lo scopo di incrementare i posti barca e i servizi collegati – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco -. Ma, a distanza di 12 anni, quelle attrezzature non sono mai state rese fruibili: giacciono in un anonimo spiazzo del porto commerciale, abbandonate all’incuria e al degrado. Nel frattempo, in tutti questi anni, sono state prese di mira dai soliti vandali che le hanno rovinate e saccheggiate. Soldi pubblici ancora una volta spesi con leggerezza. Questa è la dimostrazione lampante che il tema del rilancio della laguna sia un argomento visibilmente trascurato dall’Amministrazione comunale. Sono tuttavia convinto – conclude Ignazio Locci – che ci sia ancora il tempo per recuperare, rimettendo i pontili in sesto al fine di renderli finalmente fruibili per la nostra importante flotta da pesca e per i numerosi diportisti che scelgono la laguna antiochense per le proprie attività.»

Sant'Antioco 2007 46 copia

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Lunedì 5 settembre, alle 9.00, prende il via a Pula – edificio 2 Parco tecnologico, Sardegna ricerche – l’edizione 2016 della Summer School in Computer Security e Privacy. “Building Trust in the Information Age” è la cornice dell’evento organizzato dagli specialisti Giorgio Giacinto, Davide Ariu e Igino Corona con il Pra Lab (Pattern Recognition and Applications Lab) del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica (il Diee è diretto da Fabrizio Pilo, facoltà di Ingegneria e Architettura) dell’Università di Cagliari.

L’ateneo è da sempre particolarmente attento alle mutazioni e innovazioni tecnologiche inerenti il settore della sicurezza informatica. Gli specialisti del Diee costituiscono una delle eccellenze dell’Università di Cagliari. «Il massiccio utilizzo dei personal computer e la diffusione di Internet ha permesso un cambiamento rapido e dirompente delle relazioni e dell’organizzazione sociale – spiega il professor Fabio Roli, responsabile del Pra Lab -. In questo ambito virtuale e in rapida evoluzione agiscono criminali informatici sempre più abili e la sicurezza – compito impegnativo dal punto di vista tecnico e sociale – risulta imprescindibile e tra i primi problemi da affrontare e risolvere.»

La Summer School – finanziata da Sardegna Ricerche – fornisce una panoramica precisa degli attuali scenari in tema di Cybercrime con l’indicazione delle direzioni future per attività di ricerca, contrasto e buone pratiche. Dopo le positive esperienze dei tre corsi precedenti – dal 2012 al 2014 – il programma prevede circa 28 ore di lectures, conferenze, sessioni poster e incontri interattivi guidati da esperti internazionali. «Sono sei i temi principali sui quali – aggiunge il professor Giacinto – ci soffermiamo: attacchi mirati, modellazione minacce e investigazione, rilevamento automatico e caratterizzazione di codice vulnerabile, economia e malware, sicurezza web, machine learning offensive ed ingegneria sociale.»

Da segnalare, oltre all’intervento del professor Giacinto, le lectures di Aylin Caliskan-Islam (Princeton University, Usa), Michel Van Eeten (Delft University of Technology, Olanda), Lorenzo Cavallaro (Royal Holloway, Università di Londra), Fabian Yamaguchi (Technische Universität Braunschweig, Germania), Miguel P. Correia (Instituto Superior Técnico, Lisbona), Fabio Massacci (Università di Trento), Enrico Frumento (Cefriel, Politecnico di Milano), Marco Morana (Cybersecurity strategy at Citi – Florida, Usa), Matteo Meucci (Owasp, Roma), Battista Biggio (Università di Cagliari).

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Prenderà il via domani, 1 settembre 2016, la XXXI edizione del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”L’associazione culturale Punta Giara anche quest’anno ha allestito un programma ad altissima caratura che ha suscitato interesse e rispetto sia in ambito nazionale che internazionale.

Il tema che si svilupperà nei dieci giorni di concerti sarà basato sul rapporto che intercorre fra Frank Zappa e la musica jazz.

La curiosità che sta alla base di questo progetto è in quale modo l’enorme produzione del musicista di Baltimora può considerarsi eredità per il futuro a distanza di 26 anni dalla morte del grandissimo compositore contemporaneo.

La prima serata vedrà alternarsi sul palco il poliedrico batterista americano Sean Noonan e la violoncellista Tomeka Reid.

Sean Noonan è un batterista e compositore che ha sperimentato e continua a farlo, ogni angolo dell’universo musicale. Il suo è un approccio “punk” alla musica alla quale conferisce una forza devastante portandola in direzioni nuove attraverso una geniale miscellanea sonora sospesa tra ritmi afro-metropolitani e jazz contemporaneo. Si esibirà con il suo trio composto da Johnny Richards (tastiere) e Michael Bardon (basso)  in un progetto chiamato “Memorable Sticks”. 

Il set successivo sarà tutto per una vecchia conoscenza del palco del Nuraghe, Tomeka Reid.

La violoncellista chicagoana si presenterà col suo quartetto composto da Mary Halvorson (chitarra), Jason Roebke (basso) e Tomas Fujiwara (batteria). Questo è il primo progetto che la vede anche nel ruolo di leader.

Il suo stile melodico e raffinato l’ha fatta diventare un punto di riferimento importantissimo per il jazz che conta. Le sue collaborazioni con Braxton, Roscoe e Nicole Mitchell sono la testimonianza della sua sensibilità musicale e capacità tecnica. Domani sarà sul palco in veste di compositrice e guida di un ensemble che sorprenderà per groove ed tensione melodica.

Memorable Sticks by Sean Noonan Trio

Il batterista / compositore Sean Noonan vede se stesso come un cantoutore dei giorni nostri. Con lo spirito di quei  narratori africani, Noonan vaga per il mondo raccogliendo storie, leggende e folklore come un Alan Lomax punk jazz. I tesori che trova lungo il percorso vengono filtrati attraverso la sua particolare visione per diventare suoni imprevedibili che arrivano da lontano e articolano uno spettro di suoni che  Noonan combina con l’eloquenza di un bardo irlandese, i ritmi narrativi di Samuel Beckett, e la fisicità grezza di un pugile di strada.

Un batterista irlandese-americano con una inclinazione teatrale e una passione per i ritmi africani, le escursioni di Noonan riportano entrambe le geografie, lo portano agli angoli lontani del mondo per studiare le tradizioni culturali e concettuali mentre esplora i limiti esterni della musica tra Harmolodic jazz, rock bleeding-edge o influenze classiche d’avanguardia. La sua teoria dell’“errante folk” cattura l’inafferrabilità della continua evoluzione delle tradizioni musicali del mondo e li orienta nuovamente attraverso la sua particolare lente.

Quella musa nomade ha portato Noonan in un gran numero di direzioni inaspettate, con conseguente esplosione di pubblicazioni dinamiche  e progetti che abbracciano più di 19 album e centinaia di performance in più di una dozzina di paesi, tra cui ad esempio festival internazionali come Vilnius Jazz Festival, Vancouver Jazz, Caldaro Pop Festival, Festival del Cinema americano, EFG London Jazz, Bergen Natt Jazz e Jazz Liegi. Ha lavorato con una serie incredibile di artisti provenienti da tutta la mappa letteraria e musicale, tra cui Abdoulaye Diabaté, Marc Ribot, Jamaaladeen Tacuma, Mat Maneri, Susan McKeown, e di Can Malcolm Mooney.

I risultati assumono molte forme, ogni tanto sorprendenti e creative come l’ultimo lavoro: attualmente include il Pavees Eletric Trio, con il tastierista Johnny Richards di base in UK e il bassista Michael Bardon, e rappresenta  l’ultimo capitolo della serie della  Pavees Dance  di Noonan che combina funk, punk e jazz con lo spirito dei viandanti irlandesi; Zappanation,  progetto di una ensamble di 10 pezzi  che insieme ionizzano la musica di Frank Zappa e Edgard Varèse; Bartalk, un assolo di batteria in una  performance spasmodica; Brooklyn Lager Trio, un bavarese punk-jazz sax / chitarra / una triade dibatteria  (alcuni credono Noonan è la reincarnazione di re Ludwig II, l’ultimo monarca bavarese); o la sua serie continua di concerti di percussione per orchestra.

Tutto è iniziato nella città di Brockton, Massachusetts, città natale di pugili leggendari Rocky Marciano e Marvin Hagler – forse ci danno  qualche spiegazione sullo spirito combattivo del batterista. Noonan ha lasciato Brockton per studiare musica al Boston Berklee College of Music e ha conseguito il Master in composizione musicale dal Aaron Copland Music School nel Queens, NY. Ha trascorso una parte di quegli anni sull’isola di Sanibel, in Florida, appoggio del  leggendario cantante di Hollywood Marni Nixon – una  improbabile fucina  della teatralità che avrebbe poi portato nelle proprie esibizioni.

Noonan ha fatto il suo debutto discografico con un Trio Jazz acustico di pianoforte, con il bassista / educatore John Lockwood of The Fringe. Si stabilì a New York City nel 1999, integrandosi rapidamente con la fruttuosa scena underground  che emerge dalla famosa fabbrica Knitting. Ha formato l’importante jazz-punk trio THE HUB con il bassista Tim Dahl e il sassofonista Paul-Alexandre Meurens così come un progetto di duo eclettico con il chitarrista Aram Bajakian, ma il suo percorso è stato deviato quattro anni più tardi, quando un incidente d’auto quasi mortale in Italia lo ha portato per  il lungo periodo di recupero  a dedicarsi  alla combinazione i suoi due amori musicali: jazz e ritmi africani.

La conseguente voglia di viaggiare lo ha portato nel 2008 in un viaggio in Bamako, in Mali e fare una prima esperienza da  Occidentale con le tradizioni dei cantori africani accanto al cantante / chitarrista del Mali Abdoulaye Diabaté. Quel viaggio culminò con l’album multi-culturale Boxing Dreams, una manifestazione del progetto amorfo afro-celtico punk-jazz di Noonan  prodotta dalla Noon, che ha pubblicato cinque diversi  album  tra il 2006 e il 2011 ed è stato oggetto di documentario del regista Tom Asma Essere prodotta da Noon .

Tomeka Reid Quartet

Recentemente descritta come un “New Jazz Power Source” dal New York Times, la Chicagoana violoncellista/compositrice/didatta Tomeka Reid si è rivelata uno  dei musicisti più originali, versatili, e curiosi della vivace  scena musicale creativa di Chicago  negli ultimi dieci anni. 

La Reid è un’artista versatile e instancabile, sia nella sua città che oltre i confini americani . Inoltre il suo stile unico  che unisce una sensibilità melodica sopraffina combinata ad un personale senso del groove abbellisce le opere di luminari come la flautista Nicole Mitchell, Anthony Braxton, Roscoe Mitchell, Dee Alexander. Mike Reid prediligendo al contempo i suoi album in trio in collaborazione con Silvia Bolognesi e Mazz Swift (Hear in now). Il Tomeka Reid Quartet è la sua prima opera da leader, un quartetto intenso ed emozionante, che amabilmente si ascolta in una successione di dieci brani come da ultima pubblicazione discografica,  magistralmente scritti ed arrangiati per l’ensemble, un collettivo di giovani musicisti con già bagaglio umano e professionale notevole sull’asse New York – Chicago.

Violoncellista dal  tono splendido, precisione tecnica, e capacità di comporre con una  melodica sopraffina, la ritroviamo a capo del quartetto da leader, al loro debutto omonimo composto dal suo collaboratore di vecchia data Jason Roebke al basso, la chitarrista Mary Halvorson, e il batterista Toma Fujiwara. 

Intensità e un lirismo profondo sono immediatamente percepibili  nelle composizioni eseguite dal quartet. Nonostante la loro intrigante complessa trama vi è ampio spazio per l’espressione individuale di ognuno dei componenti. 

Fin dai primi assaggi della sua musica citiamo Eric Dolpy’s 17 west unico pezzo non originale della produzione del quartetto, è ovvio che Tomeka affonda le sue radici e la sua essenza nella migliore tradizione AACM di Chicago.

Tutti i pezzi che il gruppo esegue e sono registrati nell’album di esordio son ben composti e potremmo dire ‘ groovy’, spesso molto orecchiabili e contenenti improvvisazioni complesse che mai diventano caotiche, urlate o troppo chiassose. I suoi modelli sono Billy Bragg (e Nicole Mitchell), e suonando la sua musica moderna restituisce l’ascoltatore indietro ai tempi in cui le composizioni jazz erano memorabili, ben eseguite e armoniche.

La band suona con affiatamento  dato che la musica in questo caso  è più accessibile rispetto alle normali produzione dei solisti membri del Quartetto (Maria Halvorson e il bassista Jason Roebke), questo album è una eccellente introduzione al mondo della moderna musica avventurosa invito esplicito ad accogliere nuovi accolit. Allo stesso tempo, il debutto di Tomeka può attrarre molti ascoltatori più conservatori che di solito ha paura del cosiddetto “jazz d’avanguardia”. I membri del Quartetto sono dotati di un superbo cameratismo tra loro. 

Il debutto di Reid è un lavoro stimolante ed affascinante che mette in mostra l’arte del violoncello al suo meglio. La sua squisita abilità strumentale, così come la sua scrittura brillante fanno di questa produzione musicale un momento singolare. 

Immancabili i personali tributi ai maestri veterani: “Etoile” riecheggia le sonorità del violinista Stuff Smith con il suo senso di languido swing e lunghe linee eleganti; “Bounce di Billy Bang”, un saluto alla dipartita del violinista free-jazz, non è che uno dei tanti pezzi in cui l’interazione Reid e Halvorson di entrambi è di fuoco e finessed lasciando spazio durante l’evoluzione musicale  anche ad improvvisazioni , caratterizzati da tenera malinconia dove ancora una volta i musicisti si  sincronizzano emotivamente.

E’ un lavoro completo con un senso di tessitura e melodia che richiamano all’appello sial il  gruppo di appassionati di jazz meno cerebrali, nonché coloro che sono interessati più visceralmente alla musica sperimentale  esplorando territori musicali  con energia e un senso di  irriducibile di avventura

Il Quartetto Tomeka Reid in qualche modo alleggerisce  la linea tra approccio “convenzionale” e “avanguardia” al jazz, al jazz, imperdibile per incalliti appassionati di musica.

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