23 December, 2025

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Da molti mesi si vive una situazione ad altissimo rischio, alla periferia di Carbonia, all’ingresso della città dalla strada provinciale n° 78. La presenza di una palazzina fatiscente, dalla quale cadono parti di intonaco e calcinacci, al centro di una controversia legale, ha richiesto l’interdizione al traffico veicolare di un’ampia parte della carreggiata sulla via Cesare Battisti, a pochi metri dall’incrocio con la via San Narciso. La presenza di alcune transenne riduce la carreggiata ad una sola corsia, con inevitabili disagi e rischi per la circolazione, sia in ingresso che in uscita da Carbonia, come emerge molto chiaramente dalle fotografie allegate. La sistemazione di alcuni cartelli stradali che impongono il transito ad una velocità massima di 30 km/h, non è sufficiente a superare l’emergenza che, lo ripetiamo, si trascina da molti mesi.

La situazione viaria in quel punto è resa ancora più delicata dalla presenza di un doppio senso della circolazione all’inizio della via San Narciso, nella quale ci si può immettere da via Cesare Battisti sia provenendo dalla strada provinciale n° 78 sia dalla via Lubiana e dalla quale si può entrare nella via Cesare Battisti, sia in direzione via Lubiana, sia verso la strada provinciale n° 78, quest’ultima raggiungibile attraverso una curva che porta proprio sul tratto di strada in cui le transenne limitano la circolazione ad una sola corsia, sulla quale transitano le auto in entrambe le direzioni.

La situazione, lo ribadiamo, è ad altissimo rischio, ed urge un intervento risolutivo nel più breve tempo possibile.

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S’è tenuto martedì 23 agosto, a Carbonia, l’evento straordinario organizzato dal Rotary Club con la presentazione in anteprima nazionale del libro “Dov’è tuo fratello?” del prof. Silvio Calzolari e mons. Paolo Tarchi che in autunno verrà presentato a Papa Francesco in Vaticano.

Così l’autore Silvio Calzolari, accompagnato dalla moglie Serenella di Serdiana, ha scelto Carbonia per raccontare la fratellanza in una città che dalla sua nascita ha messo in pratica il vero senso di integrazione nel cuore delle sue miniere. Il prof. Silvio Calzolari ha presentato il libro ma ha parlato anche dell’odierna presenza dell’Islam in Sardegna arricchendo la sua esposizione con argomenti e curiosità storiche: dalla moschea di Assemini, alle reliquie del corpo di Sant’Agostino (un tempo conservate a Cagliari), all’iscrizione araba del Pozzo di San Salvatore, alla leggenda del tesoro del pirata saraceno che si raccontava fosse conservato nel nuraghe di Capitana.

Il tema, attualissimo e coinvolgente, della fratellanza tra religioni e popoli , nato da una riflessione del Papa nell’“Evangelii Gadium”, è affrontato dai due autori in questo libro (edizioni San Paolo, 2016) nel quale emerge la necessità ed il dovere dei cristiani di adoperarsi per la pace in sintonia con altre religioni. «L’essere fratelli nella diversità è un compito difficile, ma necessario»

Così gli autori si chiedono cosa può essere “fraternità” per un ebreo, un musulmano o un cristiano, in un momento in cui il fondamentalismo ed il terrore sta prendendo il sopravvento, per riportare la terra alla prosperità, alla pace e custodire la natura come casa da condividere.

Temi trattati ad altissimo livello nei quali la comunione nelle differenze è affrontata da Silvio Calzolari docente di storia delle religioni all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Firenze cui si aggiungono le riflessioni di monsignor Paolo Tarchi, con il Rav. Joseph Levi, Rabbino capo di Firenze e Izzedin Elzir Imam di Firenze e Presidente Ucoii (Unione comunità islamiche d’Italia).

L’opera ha la prefazione di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei e la postfazione di monsignor Mario Meini, vescovo di Fiesole e Vicepresidente della Cei per l’Italia centrale.

Il presidente Lucia Amorino ringrazia “La città delle miniere” per l’interesse prestato. Proprio nel fondo di una miniera, in quei visi neri di carbone è nata istintiva la vera fratellanza al di sopra di ogni credo religioso.

Rotary International cop.

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Ieri notte, a Carbonia, s’è tenuto il penultimo appuntamento di “Nottinsieme” 2016. Ancora una volta la numerosissima partecipazione ha confermato il successo che da anni, almeno il mercoledì, riporta la città di Carbonia ai vecchi albori. Un folto gruppo di persone ballava in piazza Roma, attorniato da tanti tavolini occupati da chi ha voluto passare la serata in compagnia di amici. Poco più in la uno spazio per i bambini con giochi gonfiabili e pista per go-kart. E poi tanti stand enogastronomici, artigianali o di nuovi prodotti da pubblicizzare sul mercato. In altri angoli della città, ultimi successi musicali interpretati al karaoke o vecchi pezzi sempre in auge intonati dalle voci di una band. Una postazione per i bambini in compagnia dei vecchi cartoni animati, con Gatto Silvestro e Titti che hanno fatto sorridere grandi e piccini.
Un tuffo nelle nostre tradizioni con canti e balli sardi, al centro di via Gramsci, con il gruppo folk di Serbariu. Poco prima uno stand per far divertire i più piccoli con balli di gruppo, maschere e coriandoli. Una bella cornice quella che si eè presentata ieri ai tanti turisti che, sino a ben oltre la mezzanotte, hanno affollato le vie del centro visitando i negozi aperti, gustando i nostri dolci, i nostri torroni e tutto il bel movimento, dove i sorrisi della gente sembravano smentire il grande momento difficile che il nostro territorio sta attraversando.
Ed è proprio questo lo spirito di grandi eventi come “Nottinsieme”… Incontrarsi, parlare e per un attimo dimenticare, oppure condividere, proprio come si faceva un tempo, quando ci si confrontava e ci si raccontavano le difficoltà e i problemi e a volte confrontarsi significava in parte stare meglio.
Ancora un ultimo mercoledi, il 31 agosto, e poi la brouchure di “Nottinsieme 2016”, finirà in un cassetto… ma la speranza è che le persone non si dimentichino di uscire a fare una passeggiata, anche senza stand o animazione, si riuscirebbe così a tener viva una città che soffre e riportarla indietro come quando negli anni ’80 il centro brillava di gioventù e voglia di vivere. La nostalgia è forte… l’arduo compito è tutto per noi!!!
Nadia Pische
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Dal 13 al 15 agosto, nell’ambito delle iniziative per le festa liturgica estiva di San Ponziano e della Vergine Assunta, il porticato della chiesa di San Ponziano, in piazza Roma, a Carbonia, ha ospitato una mostra del pittore maddalenino autodidatta Salvatore Stelletti.

L’artista, arrivato a Carbonia su iniziativa di Mauro Dessì, con la collaborazione di don Amilcare Gambella e del comitato organizzatore della festa, ha uno stile molto particolare ed originale. Dipinge e trasmette le sue sensazioni sulla tela, con le mani. Ha ricevuto numerosi premi proprio per questa sua originalità nell’utilizzo dei colori.

«Sin da ragazzo ho amato disegnare, matita/china e olio, per arrivare alla tempera – spiega Salvatore Stelletti -. Amo rappresentare il mare con i suoi colori forti, e in ogni mio lavoro c’è una parte della mia vita, rappresentando i personaggi con una vela. Dipingo molto con le mani, la materia colorata sulle dita mi permette di trasmettere le mie sensazioni sulla tela.»

«Le mie ultime mostre, tutte con buoni riconoscimenti e soddisfazioni, le ho tenute all’Antico Collegio di Santa Teresa, a Cagliari; al Parco Monserrato di Sassari; all’Arte.In di Arzachena; al Castello di Castelsardo; e, infine, nell’Atrio comunale di La Maddalena. Oggi – conclude Salvatore Stelletti – posso dire che i miei lavori viaggiano per l’Italia e l’Europa.»

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Sulcispes presentazione

Sarà una Sulcispes dal respiro sempre più internazionale quella che si radunerà sabato mattina, a Sant’Antioco, per l’inizio della preparazione pre-campionato. Dopo l’ingaggio della combo guard inglese Joshua Fox Layne, infatti, il sodalizio antiochense è andato a pescare nell’Est Europa, chiudendo un accordo il montenegrino Luka Markovic.
Nato nel 1997, Luka Markovic è un’ala forte di 2,02 metri. Arriva dal KK Rudar Pljevlia, formazione che milita nella Prva B, il secondo livello del campionato montenegrino. Giovane di grande talento, è specializzato nel gioco vicino a canestro, ma non disdegna aprirsi oltre l’arco per il tiro da tre punti. Benché sia appena diciottenne, Luka Markovic è già pronto a dare un importante contributo alla squadra, e va a completare un reparto lunghi che annovera già elementi di spessore quali Cuccu e Righetti.

Tutto è ormai pronto, intanto, per l’inizio ufficiale della stagione 2016/17: venerdì 26 agosto arriverà a Sant’Antioco coach Andrea Masini, mentre il giorno successivo, alle 9.30, è previsto al PalaGiacomoCabras il primo allenamento della nuova annata. Lunedì 29 si unirà al gruppo Joshua Fox Layne. E’ previsto, infine, per mercoledì 31. l’approdo in Sardegna di Luka Markovic.

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Gianluigi Rubiu 5 copia

Il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, propone con un’interpellanza una proroga per i bandi agricoli relativi al programma di sviluppo rurale, con opportunità di finanziamenti per i giovani imprenditori e per le aziende agricole isolane. La data di apertura per la presentazione delle domande di sostegno, per tutti i bandi, è fissata per il 15 settembre. Un tempo ristretto per gli operatori del settore interessati ad accedere alle agevolazioni.

«Il bando pur essendo a sportello in realtà  – spiega Gianluigi Rubiu – è con scadenza immediata, in quanto la somma stanziata (pari a circa 20 milioni di euro) incrocia le esigenze per circa 500 domande. Una cifra esigua, visto che il bando, tanto pubblicizzato dall’assessorato all’agricoltura, ha prodotto troppe e molteplici aspettative. Gli importi finanziati sinora non sono sufficienti a soddisfare le migliaia di richieste che si ipotizzano per un settore così importante, con investimenti che potrebbero consentire di far decollare diverse aziende agricole sarde, in particolare con il primo insediamento dei giovani nelle campagne. In Liguria le somme erogate sono state esaurite in poche ore dall’apertura dal bando – aggiunge Gianluigi Rubiu -. E’ dunque necessaria una programmazione seria, concertata, con una proroga della scadenza che vada dai sessanta ai novanta giorni, anche per consentire agli uffici dell’assessorato, ai centri di assistenza e agli studi tecnici agronomici un’organizzazione più puntuale per elaborare i programmi.»

«Sarebbe opportuna una posticipazione dei bandi, in un periodo dell’anno in cui ci cono delle scadenze legate alle pratiche della politica agricola comunitaria, di fissazione dei titoli, connesse ai frazionamenti aziendali, procedure propedeutiche – conclude Gianluigi Rubiu – all’adesione ai bandi che potrebbero consentire la ripresa economica per molte aziende agricole.»

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Cairo Jazz Station

All’incrocio tra jazz e musica contemporanea del Medio Oriente il concerto in programma questa sera a Nuoro per la rassegna abbinata al XXVIII Seminario Jazz. che ha preso il via martedì 23 agosto, per andare avanti fino al prossimo 2 settembre. Di scena al Museo del Costume, con inizio alle 21.15, il progetto Cairo Jazz Station, una collaborazione artistica e didattica tra il festival di Aix-en-Provence, il Makan Egyptian Center for Culture and Arts e Nuoro Jazz.

Protagonisti, quattro giovani strumentisti d’Europa e Medio Oriente provenienti dal mondo delle musiche orali e d’improvvisazione: l’italiano Loris Lari al contrabbasso, l’egiziano Abdallah Abozekry al saz (un liuto a manico lungo diffuso in Medio Oriente), il portoghese João Barradas alla fisarmonica e il turco Ismail Altunbas alle percussioni. Tra fine marzo e i primi di aprile si sono riuniti al Cairo per una residenza artistica con l’obiettivo di dare forma a una nuova identità musicale comune: un inedito connubio di timbri nato dalla necessità di avvicinare le sponde e gli universi sonori di una zona in piena mutazione. Presentato nella capitale egiziana lo scorso 5 aprile e poi a Aix-en-Provence il 19 luglio, Cairo Jazz Station è un progetto nato nell’ambito della rete Medinea (Mediterranean Incubator of Emerging Artists), coordinata dal festival di Aix-en-Provence e costituita da operatori del settore della musica impegnati nella diffusione, lo scambio e la cooperazione a livello internazionale (istituti di istruzione superiore, centri culturali, festival, fiere della musica, locali).

 

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Mercoledì 31 agosto, la splendida location del sagrato della chiesa di Santa Maria di Palmas Vecchio, ospiterà l’anteprima della XXXI edizione del Festival Internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, con la spettacolare vocalità dei Tenores di Bitti. L’evento è una coproduzione dell’associazione culturale Palmas Vecchio e dell’associazione culturale Punta Giara, organizzatrice del Festival.
La capienza del sagrato sarà limitata ai soli posti a sedere (max 200 persone). Una volta esauriti i posti a sedere, non sarà più permesso l’accesso al sito.
Il biglietto costa 10 euro, una piccola quota con la quale sarà possibile assistere alla magia di una notte storica per il paese. Nel corso della serata, è prevista una degustazione dei vini della Cantina Santadi. Calice e porta calice commemorativo resteranno un ricordo di questa prima assoluta.

Anteprima Festival Jazz 2016

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Un polo pediatrico che si concentri all’ospedale Brotzu di Cagliari. E’ la proposta del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), che intende rafforzare le prestazioni sanitarie a misura di bambino in un’unica struttura nel cagliaritano. 

«E’ un’occasione da non perdere per l’area vasta della città, in vista della frammentazione dei servizi sanitari con lo spostamento della Asl unica – spiega Edoardo Tocco –. Un centro di eccellenza pediatrico che possa garantire servizi all’avanguardia per il territorio regionale, da dislocare nel presidio ospedaliero Brotzu>. L’obiettivo del progetto è creare un ospedale ad altissima integrazione, con le tecnologie più avanzate, capace di avere l’appeal che merita nei confronti dell’utenza pediatrica regionale ma anche interregionale che è in continua ascesa. Un complesso dotato di un centro multifunzionale per l’emergenza urgenza, pronto soccorso, rianimazione pediatrica, risonanza, ecografie, chirurgia e cardiologia pediatrica. Servizi già disponibili nell’ospedale cagliaritano – conclude Edoardo Tocco -. Non si comprende perché molti bambini sono costretti a dei viaggi interminabili per alcune patologie. Il progetto contribuirà di fatto a far diminuire la mobilità passiva dei pazienti pediatrici fuori regione, attraverso l’ottimizzazione di spazi e risorse umane.»

Ospedale Brotzu Cagliari 3

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Anteprima Jazz 2016

L’associazione culturale Punta Giara ospiterà 12 migranti e 2 accompagnatori durante tutti i giorni del XXXI festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1° al 10 settembre. In tutti questi anni di attività il festival ha avuto attenzione non solo per l’intrattenimento ma ha parlato alle persone della contemporaneità e dei suoi problemi. Il palco del festival ha ospitato molte volte le proteste dei lavoratori del Sulcis, delle miniere e delle fabbriche e le voci di varie associazioni che lottavano e lottano per migliorare le condizioni di vita delle persone. Sono state portate a compimento, nel corso degli anni precedenti, diverse azioni di solidarietà tra cui il progetto umanitario “Il volo della solidarietà” per la ricerca di finanziamenti da devolvere al Camp Garba in Kenia e quello per i bambini Meninos de Rua in Brasile.

Anche in questa edizione l’associazione culturale Punta Giara ha sentito il bisogno di agire e schierarsi a favore di un’emergenza umanitaria che arriva dal mare, un tempo fonte inesauribile di ricchezza e di scambi culturali, oggi purtroppo ridotto ad un cimitero di esseri umani che preferiscono rischiare la vita piuttosto che morire nella guerra costante dei loro paesi ed ha deciso di ospitare 12 migranti e 2 accompagnatori durante tutti i giorni del festival, per aprire la comunità a chi ha necessità di aiuto, ricordando che la musica ha fra i suoi vari poteri quello di unire persone di ogni nazionalità, età o condizione sociale.

Un atto politico e certamente un atto d’amore che l’associazione culturale Punta Giara ha voluto insieme all’associazione Diomira Onlus centri di accoglienza che ospita stabilmente 70 migranti.

L’iniziativa non si esaurisce qui perché durante l’ultima serata del festival tutti i migranti che risiedono nel centro saranno presenti ai concerti, per dare loro la possibilità di usufruire e godere di una delle massime espressioni di libertà prodotte dall’uomo: la musica.

L’associazione culturale Punta Giara e l’associazione Diomira Onlus vogliono così manifestare la loro presenza ed il loro impegno nei confronti di chi non ha voce in capitolo né possibilità di difesa.

Dal primo settembre fino al dieci verrà accesa una luce che allontanerà tutti quei fantasmi che il buio della ragione ci fa apparire veri ed invincibili.

Per tutti questi motivi l’organizzazione del festival ha deciso di compiere un piccolo gesto che ha l’ambizione di farci scoprire più umani, da sempre convinta che soltanto attraverso la conoscenza e lo scambio reciproco, si possano abbattere tutti i pilastri sui quali si regge il sentimento della paura.