19 December, 2025

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, ha approvato i criteri per la corretta individuazione e perimetrazione di oltre mille beni in tutta l’Isola, appartenenti all’insediamento rurale storico sparso: stazzi, medaus, furriadroxius, boddeus, bacili, cuiles. Per l’esattezza sono 1.065 gli insediamenti storici compresi nel Piano paesaggistico regionale e inseriti nel Repertorio. Quella scelta è una metodologia operativa per la ricognizione dei beni, elaborata dai tecnici della Regione anche in collaborazione con gli esperti che operano nei territori campione. I criteri approvati saranno ora disponibili nell’apposita sezione del portale Sardegna Territorio, con le risultanze dell’applicazione degli stessi.
«I paesaggi rurali della Sardegna – sottolinea l’assessore Erriu – rivestono un’importanza strategica per le politiche in materia di governo del territorio. Nell’ottobre 2014 abbiamo promosso una specifica ricerca con l’obiettivo di salvaguardarli, preservarne l’identità e le peculiarità. Il lavoro effettuato dal nostro Assessorato, durato sei mesi, sarà di supporto nella pianificazione territoriale, con analisi in ambito locale delle forme d’insediamento storico in agro, le quali rivestono particolare rilevanza e unicità già oggetto di studi e ricerche geografiche sin dal secolo scorso: penso, per esempio, alla Gallura con i suoi stazzi o al Sulcis con i furriadroxius e i medaus.»
I tecnici sono partiti dal Repertorio del Mosaico aggiornato al 3 ottobre 2014, in cui sono presenti i 1.065 beni ‘puntuali’ (cioè indicati come punti geografici sulla cartografia) definiti, nelle Norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico regionale, quali ‘elementi dell’insediamento rurale sparso’. Questi beni necessitavano di un’attività ricognitiva di aggiornamento, che finora ha portato alla proposta da parte di Comuni, Mibact e Regione della dichiarazione di insussistenza per 28 di essi.
Il PPR prevede che i Comuni, in sede di adeguamento degli strumenti urbanistici al Piano paesaggistico, provvedano a fare il censimento e la perimetrazione del tessuto dei nuclei sparsi sui singoli territori, inclusi quelli già rappresentati nella cartografia del PPR e individuati nel Repertorio del Mosaico. L’applicazione dei criteri approvati oggi porterà anche all’identificazione delle relazioni tra il paesaggio e gli elementi della produzione agricola. Questi strumenti saranno a disposizione dei Comuni nelle attività di pianificazione, con notevole semplificazione delle complesse attività richieste per l’adeguamento dei PUC al PPR. Gli enti locali potranno segnalare eventuali discrepanze con la realtà dei luoghi: in alcuni casi, infatti, sarà necessario aggiornare l’identificazione spaziale per precisare dove ricade il vincolo e dare così maggiore certezze ai cittadini.

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e i commissari delle aziende sanitarie e delle due aziende ospedaliero universitarie, sono stati sentiti in audizione dalle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale, per l’esame delle problematiche relative al piano di rientro del debito, alla luce degli obiettivi di riduzione dei costi in capo ai commissari di Asl e Aziende ospedaliere universitarie e dell’aumento delle aliquote Irpef e Irap, nonché al controllo e al monitoraggio “stretto” della spesa sanitaria, vista la sua incidenza sul bilancio regionale.

In apertura dei lavori, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), nel rimarcare l’incidenza della spesa sanitaria («vale la metà dell’intero bilancio regionale») ha definito una “vera emergenza” l’esigenza non più derogabile di tenere sotto controllo costi e impegni ed ha annunciato la presentazione di un emendamento per migliorare il livello e la qualità delle informazioni che, in proposito, devono essere trasmesse al Consiglio regionale. «Proporrò – ha spiegato Sabatini – che ai sensi della legge n. 5/2015 l’assessore della Sanità riferisca trimestralmente anche alla Terza commissione e non soltanto a quella competente per materia, sul monitoraggio della spesa e sul piano di rientro, mentre entro il 30 giugno 2016, dovrà esserci la relazione sull’andamento della spesa delle Asl e delle Aou».

Il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Socialisti), ha quindi invitato l’assessore a confermare l’entità del disavanzo che sembra attestarsi introno ai 399 milioni di euro ed ha altresì auspicato un’indicazione realistica sul peso dell’aumento dell’aliquota Irap nei bilanci delle singole Asl, che già nel 2015 hanno sostenuto maggiori oneri rispetto al 2014, a causa del primo incremento dell’imposta.

L’assessore, nel corso del suo articolato intervento, supportato dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, ha illustrato i capitoli e le dotazioni di bilancio di competenza ma in premessa ha comunicato ai consiglieri, che nelle ore che hanno preceduto l’audizione, è stato particolarmente impegnato “per scongiurare il rischio commissariamento, da parte del ministero della Salute, sul piano di eradicazione della peste suina africana in Sardegna”.

In ordine al Bilancio 2016, l’assessore Arru ha preliminarmente osservato che rispetto al disavanzo stimato per il 2015, pari a 399 milioni, nel consuntivo dell’ultimo trimestre 2015 si è registrato un risparmio di 50 milioni, frutto – a suo giudizio – delle «buone pratiche nel frattempo introdotte».

Per il 2016 il fabbisogno dell’assessorato della sanità è quantificato in 3.280.115.000 di euro, a fronte di uno stanziamento in bilancio pari a 3.127.800.000 (meno 152 milioni di euro) mentre la richiesta di 300 milioni per la copertura del disavanzo è stata soddisfatta fino alla cifra di 280 milioni di euro. Restano, invece, senza stanziamento il saldo per la mobilità sanitaria interregionale relativa agli esercizi pregressi (fabbisogno 25.721.000 euro) e la quota integrativa per il trasferimento alle Asl delle risorse vincolate agli obiettivi prioritari (fabbisogno 10.823.000). Nella relazione dell’assessorato sono invece definite “voci sottostimate” lo stanziamento di 7 milioni per le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione (fabbisogno di 10 milioni); le integrazioni per lo svolgimento dell’assistenza sanitaria penitenziaria (2 milioni e mezzo a fronte di una richiesta di 4 milioni e 900mila ) e le spese per investimenti (stanziati 5 milioni su 29.654.000 richiesti).

Il taglio per le politiche sociali, per l’anno 2016, ammonta invece a poco più di 32 milioni di euro (210.547.000 contro i 242.592.000 del 2015) e sono ridotti di 17 milioni (30 milioni su 47 milioni) i finanziamenti per le cosiddette leggi di settore (provvidenze per talassemici, linfopatici, emofilici, nefropatici, trasporto handicappati, sussidi a persone affette da patologie psichiatriche) e di 10 milioni quelli a valere sulla legge 162/98, mentre sale a 14 milioni di euro la riduzione al fondo per il sistema integrato dei servizi alla persona (finanziamento Plus: da 24 milioni a 20 milioni per il 2016).

«Serve fare delle scelte – ha detto l’assessore – ma non può più passare il messaggio che la sanità sarda è un buco nero, mentre è vero che la sanità costa e che il mio compito è quello di qualificare la spesa.»

L’assessore, nel richiamare l’innalzamento dell’età media di vita anche nell’Isola e la particolare incidenza di alcune malattie, come ad esempio la sclerosi multipla, ha evidenziato l’incremento della spesa nei farmaci per l’epatite di tipo “C” ed ha auspicato la presa in carico da parte del sistema sanitario nazionale dei 50mila euro che la Regione spende per i farmaci innovativi.

Il responsabile della Sanità ha quindi riconosciuto come un “problema” per il contenimento dei costi, quelli relativi al personale ed alla spesa farmaceutica ed ha richiamato gli obiettivi di riduzione della spesa, imposti ai commissari delle Asl e delle Aou, per conseguire nel prossimo triennio risparmi pari a 330 milioni di euro, dei quali 62 milioni di euro nel 2016 (24 milioni sui farmaci territoriali; 12 milioni su farmaci ospedalieri; 17.300.000 euro su l’efficientamento degli ospedali, altri 3 milioni per l’efficientamento del territorio e 3 milioni su integrativa e protesica).

Luigi Arru ha concluso ponendo in rilievo l’urgenza della riorganizzazione della rete ospedaliera sarda ed ha dichiarato: «Senza le prerogative che ci derivano dall’essere regione autonoma, saremmo stati obbligati dal governo a fare fronte al disavanzo in sanità con l’aumento di Irap, Irpef e l’introduzione dei ticket».

I consiglieri della minoranza intervenuti (Edoardo Tocco, Fi; Giorgio Oppi, Udc; Ignazio Locci, Fi; Paolo Truzzu, FdI; Christian Solinas, Psd’Az;) hanno evidenziato come  dal quadro dei conti esposto dall’assessore si evince uno sbilanciamento di 172 milioni di euro, qualora il governo si faccia carico dei 50 milioni per i rimborsi dei farmaci per l’epatite “C” e se le Asl riusciranno a realizzare 62 milioni di risparmi nel 2016. I consiglieri dell’opposizione, nel merito del disavanzo, hanno inoltre rimarcato come manchi dalla previsione di sbilanciamento, l’incidenza dell’aumento dell’aliquota Irap che appesantirà i bilanci delle Asl per il 2016 nonchè la mancata quantificazione del costo delle anticipazioni finanziarie a cui hanno fatto ricorso le aziende sanitarie nell’ultimo trimestre 2015.

I consiglieri della maggioranza (Gigi Ruggeri, Pd; Annamaria Busia, Cd; Luca Pizzutto, Sel; Augusto Cherchi, Pds; Roberto Desini, Cd; Emilio Usula, Rossomori; Gianfranco Congiu, Pds; Pietro Cocco, Pd; Daniele Cocco, Sel; Rossella Pinna, Pd) hanno posto l’accento sui costi per il personale, sulle attività legate alla prevenzione e sulle conseguenza negative che deriverebbero dalla conferma dei tagli sul sociale.

A seguire i commissari dell’Asl 1 (Sassari), Agostino Sussarellu; dell’ Asl 2 (Olbia), Paolo Tecleme; dell’Asl 3 (Nuoro), Mario Palermo; dell’Asl 4 (Lanusei), Fabrizio Argiolas; dell’Asl 5 (Oristano), Maria Giovanna Porcu; dell’Asl 6 (Sanluri), Maddalena Giua; dell’Asl 7 (Carbonia), Antonio Onnis; dell’Asl 8 (Cagliari), Savina Ortu; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, Giuseppe Pintor; hanno illustrato ai componenti la Terza e l’Ottava commissione le rispettive azioni poste in essere per conseguire gli obiettivi di contenimento dei costi (62 milioni di euro per il 2016, 128 milioni nel 2017 e 138 milioni nel 2018) stabiliti nella deliberazione della giunta regionale n.62/24 del 15 dicembre 2015.

I commissari, pur con alcuni distinguo legati alle peculiarità gestionali delle rispettive aziende, si sono detti fiduciosi nel conseguimento degli obiettivi di spending review fissati dall’esecutivo regionale ed hanno mostrato particolare ottimismo in riferimento ai risparmi che deriveranno dalle cosiddette “gare uniche” per le forniture di servizi e materiali alle diverse Asl dell’Isola.

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Sono 1.786 le imprese cessate nell’ex provincia di Carbonia Iglesias negli ultimi 3 anni, oltre 11 imprese ogni settimana hanno gettato la spugna (11,45 il dato esatto). Nel solo 2015 la Camera di commercio di Cagliari ha registrato nel Sulcis la cessazione di 535 attività. Numeri da brivido, se si considera che dietro ad ogni impresa cessata ci sono gli addetti che hanno perso il lavoro, e famiglie coinvolte senza nessuna prospettiva alternativa.

È una fotografia nera, impietosa, quella del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente che ha elaborato i dati della Camera di commercio di Cagliari. Elio Cancedda, coordinatore del movimento, commenta con amarezza: «Il presidente della Regione Pigliaru e il presidente del Consiglio Renzi, continuano a parlare di ripartenza dell’economia, sono evidentemente lontani anni luce dalla nostra realtà! Qui nel Sulcis la sofferenza è una cosa concreta. Ma bisogna esserci, bisogna viverla, per poterla palpare e comprendere la necessità di interventi straordinari per creare lavoro stabile. Abbiamo il più basso indice imprenditoriale perché manca l’ossatura principale di base – aggiunge Elio Cancedda -. Fintanto che permarranno migliaia di lavoratori senza lavoro, migliaia di famiglie a cui manca persino il cibo, non c’è alcuna speranza per il futuro del Sulcis.»

«L’immobilismo politico decisionale deve essere superato con carattere d’urgenza – sottolinea ancora Elio Cancedda -. Qui manca una strategia! Manca un disegno globale per dare lavoro ai 37mila disoccupati, per dare prospettiva ai nostri valorosi studenti. Subiamo l’arroganza del governo regionale e nazionale che pensano di risolvere le cose con dichiarazioni ipocrite d’ottimismo. Tre anni fa il ministri sono venuti a dirci che dovevamo crederci, “Si va avanti solo se ci credete. E’ una caratteristica della nostra Italia è che nessuno crede più” – così disse il ministro Barca -. Oggi queste affermazioni assumono il valore dell’offesa all’intelligenza altrui. Non possiamo più tollerare le bugie di Stato e Regione!»

«Per questo – conclude Elio Cancedda -, le Partite Iva chiuderanno le proprie attività martedì mattina 16 febbraio, per manifestare il degrado sociale ed economico sotto il palazzo della Giunta regionale. Chiederemo a gran voce misure urgenti a partire dalla sperimentazione della Zona franca nel Sulcis Iglesiente, così come promesso direttamente dal presidente Pigliaru, nella sua campagna elettorale.»

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Al via il servizio di raccolta differenziata porta a porta del comune di Domusnovas. La TeknoService, azienda operante nel territorio di Domusnovas, lunedi 15 e martedì 16 febbraio, alle ore 16.30, terrà una conferenza stampa per la presentazione dell’avvio del servizio, nella sala consiliare di Piazza Martiri di Nassiriya n° 1.

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Una delle più grandi banche europee Unicredit, dopo un’intensa contrattazione è arrivata nei giorni scorsi a siglare il piano per gestire le assunzioni e i pensionamenti per i prossimi tre anni. Mettendo d’accordo tutte le sigle sindacali aziendali si è stabilito che, entro il 2018, vi saranno 2.700 prepensionamenti volontari ma incentivati dalla banca e che il personale in uscita sarà parzialmente sostituito da nuove assunzioni di giovani.

I nuovi assunti saranno 700 che verranno inseriti e formati all’interno dell’azienda. A queste nuove assunzioni vanno aggiunte alcune stabilizzazioni di personale interno ma finora precario. Tutte le sigle sindacali, che hanno accettato il piano, parlano di un buon accordo per tutelare la dignità di chi lavorava in Unicredit da anni e che può, se vuole, andare anticipatamente in pensione con incentivi economici e per garantire la staffetta generazionale con l’introduzione di forza lavoro giovane. Ovviamente i nuovi 700 ingressi saranno effettuati… 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/unicredit.html

Unicredit

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«Il progetto dell’idroscalo di Tratalias è bloccato a causa della Regione». La denuncia arriva da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale.

Si tratta di un progetto volto alla realizzazione di un idroscalo sul lago di Monte Pranu, che si ritaglia nelle campagne di Tratalias, come possibile strada per la  valorizzazione delle acque interne e per lo sviluppo turistico del Sulcis Iglesiente – sottolinea Gianluigi Rubiu -. L’amministrazione comunale, attraverso i fondi della ex Provincia ed i finanziamenti inseriti nel piano Sulcis, ha approvato il disegno per la costruzione del complesso con l’esecuzione di un mega piazzale destinato agli idrovolanti, ma la Regione ancora non ha concesso l’autorizzazione per mettere in pista un pontile galleggiante.

«E’ un’occasione unica ed imperdibile per l’incremento turistico delle zone interne, grazie alla valorizzazione delle acque interne e dei territori circostanti – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu -. E’ necessario solo fare l’ultimo passaggio con il nulla osta per l’attracco degli idrovolanti in arrivo dalla Sardegna e dalla Penisola.»

Un investimento complessivo pari a 100mila euro, con una struttura parzialmente completata, che non può entrare in funzione per la mancata autorizzazione da parte della Regione.

«L’idroscalo, già collaudato, rappresenterebbe la prima idrosuperficie in acqua dolce della Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu – risultando un banco di prova su scala regionale, su cui poi è possibile svolgere numerose attività quali, canoa, canottaggio, vela, pesca sportiva, solo per citare alcuni esempi, che fungono da fondamentali animatori per le aree interne. Tra i proponenti del progetto ci sono  figure professionali che hanno maturato grandi esperienze all’interno di compagnie aeree di linea e che oggi, vogliono mettere a disposizione del territorio le proprie competenze e la propria passione, in favore di un’opportunità che il Sulcis Iglesiente e le sue amministrazioni, desiderano sfruttare. Ecco perché la Regione dovrebbe favorire l’ultimo passaggio per la realizzazione di una struttura unica sul territorio.»

Diga di Tratalias.

Diga di Tratalias.

 

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DisoccupatoPortaLaSuaCroce_Sulcis-1feb2016

Ieri, la Cisl, insieme alla Cisal, Fismic – Consal, Movimento Partite Iva, Sardegna Zona Franca, Artigiani e Commercianti, Studenti, Disoccupati e Comitato per la Salute del Sulcis Iglesiente hanno comunicato al prefetto di Cagliari, al questore di Cagliari e alla Commissione di Garanzia, che il 16 febbraio si terrà la marcia su Cagliari, con lo sciopero generale per l’intera giornata.

Poche ore dopo la Cisl ha ricevuto una convocazione d’incontro da parte della Presidenza della Giunta Regionale per discutere, insieme agli altri sindacati e ai sindaci, del Piano Sulcis.

«E’ chiaro che l’invito non può essere accolto se non verrà esteso anche ad una delegazione del comitato organizzatore della Mobilitazione generale del Sulcis Iglesiente partita il 1 febbraio – spiega Fabio Enne, segretario generale UST CISL Sulcis Iglesiente -. Riscontriamo un’ulteriore anomalia nella convocazione inviata ieri da Pigliaru, ossia, la mancanza di un’interlocuzione con il Governo Nazionale. L’assenza di un rappresentante del ministero la dice lunga sulla serietà e risolutezza dell’incontro fissato per il 12.»

«Proseguiamo ancor più determinati di prima la nostra battaglia. Chiediamo, ancora una volta, che vengano liberate immediatamente, con un intervento del Governo centrale, le risorse del Piano Sulcis. Chiediamo un commissario straordinario che si occupi della spendita dei denari e dell’avvio dei cantieri. Chiediamo un piano occupazionale per l’intero territorio e un accordo quadro e di programma per il rilancio del sistema economico e sociale dei comuni del Sulcis. Nelle prossime ore – conclude Fabio Enne – risponderemo al presidente della Giunta regionale, nell’attesa di un suo riscontro, la marcia su Cagliari, prevista per il 16 febbraio non si tocca.»  

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Tramonto con pale eoliche 1

La Sardegna è al terzo posto in Italia per la produzione di energie rinnovabili. Sono ben 1.083 i watt prodotti, per ogni abitante, da fonti rinnovabili come eolico, fotovoltaico, geotermoelettrico e biomasse, inclusa la parte dei rifiuti non biodegradabili, ad esclusione dell’idroelettrico, dato che pone l’isola al quarto posto in Italia dopo il Molise, la Basilicata e la Puglia.

Si assesta ancora il numero delle imprese che opera nel settore; oggi sono circa 2.000 gli imprenditori (erano 2.663 nel 2014) che fabbricano motori, generatori, turbine, e pannelli fotovoltaici, producono energia, recuperano e riciclano rifiuti e, soprattutto, installano e manutengono impianti elettrici.

Lo certifica un rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato che ha rielaborato i dati di Terna e di Movimprese dell’inizio del 2015.

All’opposto della classifica, la potenza generata pro capite più contenuta si registra in Lombardia con  299 watt per abitante, Lazio con 248, Valle d’Aosta con 201 e Liguria con 113; il Mezzogiorno presenta una potenza da fonti rinnovabili doppia (+99,5%) rispetto a quella del Centro Nord.

Nei vari settori di produzione, la Sardegna occupa una posizione di spicco anche nell’eolico (terza in Italia con 599 w), nel fotovoltaico (settima con 440 w per abitante), nell’idrico (nona con 280 w) e nelle biomasse (dodicesima con 54 w).

«Nonostante il netto taglio agli incentivi degli ultimi anni – sottolinea la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti – i numeri sottolineano la vivacità di un comparto che punta sull’eco-efficienza e sulle energie rinnovabili e che offre grandi potenzialità di sviluppo alle piccole imprese, sia in termini di innovazione, sia per il mantenimento dei posti di lavoro.»

«Per proseguire la crescita di questo “sistema” – continua la Presidente – è necessario garantire maggiore stabilità al comparto, anche mediante la rimodulazione degli incentivi con percentuali che dovrebbero variare in funzione dei risparmi energetici effettivamente conseguibili dai singoli interventi.»

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Prenderà il via l’11 febbraio prossimo dal teatro comunale di Sassari (seguita il giorno successivo, 12 febbraio, dall’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, sempre con inizio alle 9.30)  la seconda edizione di “Socialmente consapevoli”, campagna di sensibilizzazione contro il “cyber bullismo” organizzata dal Corecom Sardegna in collaborazione con la Polizia postale, l’Ufficio scolastico regionale, il comune di Sassari ed il Conservatorio “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari.

L’iniziativa, rivolta agli studenti delle scuole superiori, consiste in uno spettacolo costruito su un format giornalistico-teatrale intitolato “New Tribes” che affronta il difficile tema dei rapporti fra i giovani ed il mondo dei social media attraverso filmati, testimonianze e documenti di cronaca, coordinati sul palco dal giornalista Luca Pagliari, autore televisivo ed esperto di comunicazione.

Questa edizione sarà caratterizzata da una forte interattività. I ragazzi, che hanno cominciato a sviluppare il tema del “cyber bullismo” con i loro insegnati in appositi gruppi di lavoro, al termine dello spettacolo saranno chiamati a trasformare le impressioni ricevute in nuovi racconti autonomi, che potranno elaborare seguendo il loro linguaggio espressivo preferito: disegni, immagini, storie, docu-film, articoli ed altro.

Nel mese di aprile, il 20 a Cagliari ed il 21 a Sassari, ci saranno due giornate di confronto nelle quali i ragazzi potranno esporre le loro esperienze “autoriali” in uno scambio incrociato di contenuti e spunti di riflessione, cui parteciperanno sia gli insegnanti che gli esperti del mondo delle istituzioni.

La tutela dei minori nel mare magnum del web, ha dichiarato il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino, «è per noi una priorità assoluta, come dimostrano tutte le indagini di settore e, purtroppo, alcuni recenti fatti di cronaca». E’con queste iniziative, ha concluso, “che ci vogliamo rivolgere soprattutto ai ragazzi ma, ovviamente anche ai genitori ed al mondo della scuola”.

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Domenica 14 febbraio, dalle 11.00, nella sala conferenze dell’Exmà, in via San Lucifero 71, a Cagliari, verrà inaugurata con un dibattito pubblico la mostra Imago Karalis, Imago Mundi. L’autore delle immagini è il fotografo Stefano Martinelli (in arte Stefano Non), neodottore in Scienze della comunicazione.

Talento, città, sogni. Stefano Martinelli, seguito dal docente nel corso di laurea in Scienze della comunicazione, Emiliano Ilardi, ha elaborato la propria tesi sul tema “Cagliari metropolitana fra progetto e rappresentazione”. Flash che raccontano trasversalmente la città e la “comunicano” con un approccio e punti di vista di forte interesse. Il lavoro realizzato dal fotografo cagliaritano ha la collaborazione dell’associazione Camù, legata al corso di laurea. Scienze della comunicazione ha contribuito anche al sostegno dell’allestimento espositivo. La mostra – gratuita e aperta al pubblico – può essere visitata dalle 12.30 di domenica sino al 9 marzo.

Gli effetti della tecnologia industriale prima e della rivoluzione elettronica poi, i confini dell’arte fotografica e della scienza urbanistica: è questa la cornice del dibattito, con docenti ed esperti, che accompagna la presentazione della mostra. Il contesto viene ampliato fino a interrogativi quali l’influenza del rapido succedersi di media e tecnologie nel Novecento sul modo di rappresentare lo spazio urbano e di progettarlo e su quali siano stati gli effetti di queste derive sullo sviluppo di Cagliari.

«Valorizzare gli studenti e le loro capacità è da sempre uno degli obiettivi che il corso di laurea in Scienze della comunicazione si impegna a realizzare. Questa volta – dice Elisabetta Gola, responsabile del corso – con la mostra di Stefano Martinelli, la sfida è quella di portare i risultati di una ricerca sociologica sul capoluogo regionale all’attenzione dei residenti.»

Al dibattito prendono parte i docenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione, Emiliano Ilardi (Sociologia dei processi culturali e comunicativi), Antioco Floris (Linguaggi del cinema, della televisione e dei new media) ed Enrico Cicalò (Metodi e tecniche della rappresentazione grafica). Con l’autore, interviene Dandy Massa, architetto e vicepresidente del Consiglio italiano ingegneri.