22 December, 2025

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Ignazio Locci 2 copia

Nella “Programmazione della riabilitazione globale a ciclo continuativo ad alta intensità” la Asl di Sanluri mette a segno un singolare colpaccio e ottiene 46 posti letto, di cui 20 di riabilitazione cardiologica. Un bel traguardo se si pensa che l’ospedale Brotzu, la struttura sanitaria più importante della Sardegna, ne può vantare soltanto due. Lascia poi sgomenti apprendere che tali posti verranno affidati alla sanità privata, precisamente alla Fondazione “Centro servizi alla persona” con sede a Villamar, comune del Medio Campidano amministrato guarda caso dal presidente dell’Anci Sardegna Piersandro Scano, esponente del Partito democratico. Naturalmente si tratta solo di curiose coincidenze, ci mancherebbe.

Ma al di là del caso del tutto fortuito, nello specifico occorre fare alcune considerazioni. Innanzitutto sarebbe importante capire se l’assessore regionale della Sanità ritenga necessaria la scelta di affidare al privato i posti di struttura cardiologica, mentre il pubblico (in particolare il caso dell’ospedale Brotzu), che meriterebbe maggiori attenzioni, si trova sguarnito di letti. Richiesta legittima, visto che dall’alto della sua poltrona di assessore, Arru battezza le scelte della Giunta in merito al riordino della Sanità come opportune e votate al risparmio.

In secondo luogo viene da chiedersi se la Giunta dei professori non abbia il timore che una struttura privata, affidataria di un “pacchetto” di posti letto di tutto rispetto, non corra il rischio di finire fallita con montagne di debiti. Del resto, non sarebbe il primo caso di organismo sanitario caduto in rovina. E senza andare troppo lontano, lo stesso Medio Campidano ha conosciuto circostanze simili. Come è possibile, infatti, dimenticarsi del caso del Centro di riabilitazione “Santa Maria Assunta” gestito da “Guspini per la vita” e finito al collasso nel 2010 con 25 milioni di debiti, se proprio oggi la Regione interviene con i soldi dei contribuenti per mantenerlo in piedi? Strano che si siano dimenticati del personale qualificato finito per strada, o delle attrezzature altamente professionali rimaste inutilizzate. Ci vuole un bel coraggio a servirsi dei soldi pubblici per un centro a suo tempo amministrato in maniera del tutto discutibile. Ma ci vuole molto più coraggio, o una faccia di bronzo, a correre gli stessi medesimi rischi.

Alla luce di un simile episodio, credo sia legittimo nutrire il timore che possano ripetersi casi analoghi. E ovviamente non vorremmo che fosse poi Pantalone a pagare le scelte sbagliate di questa politica. L’auspicio è che l’assessore Luigi Arru faccia immediatamente luce sulle ragioni di tale decisione, valutando l’eventualità che i 20 posti letto di riabilitazione cardiologica vengano affidati alla sanità pubblica, piuttosto che a quella privata. Noi, naturalmente, parafrasando Arru, siamo convinti che sostenere il pubblico sia la scelta più opportuna.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Non si placano i malumori nella componente più a sinistra della coalizione che governa la Regione Sardegna. Giovannino Deriu, segretario regionale del Partito della Rifondazione comunista, ha inviato una lettera aperta ai segretari della coalizione del CentroSinistra sardo. Di seguito il testo integrale.

«Rifondazione Comunista non partecipa all’incontro della coalizione convocato dal Segretario del PD della Sardegna. Il centrosinistra sul piano nazionale appartiene ormai al passato e il mio partito è impegnato nella costruzione di uno schieramento di sinistra alternativo alle politiche di austerità e del neoliberismo sostenute dalla sig.ra Merkel, da Draghi e da Renzi .

In Sardegna, in occasione delle ultime elezioni regionali, abbiamo concorso convintamente alla composizione di una coalizione sarda progressista e sovranista; ebbene, in questi primi due anni di legislatura, si è smarrito lo spirito originale e innovativo di quella esperienza che ha portato la nostra coalizione a vincere le elezioni e ad assumersi la responsabilità di governare la Sardegna. Non abbiamo mai nascosto la nostra delusione sul metodo e sulla sostanza in diversi aspetti dell’attività della Giunta Pigliaru. Abbiamo espresso invano le nostre critiche nei precedenti incontri di coalizione compresa la giornata di Sanluri nel mese di luglio, ma ora riteniamo poco utile continuare con incontri sporadici tra Segretari e senza la partecipazione del Presidente della Giunta regionale per affrontare compiutamente i nodi di una profonda verifica politica che non è più rinviabile.

Peraltro, in ragione di un centrosinistra che non esiste più in Italia e di una coalizione che non  procede in sinergia con la Giunta in Sardegna, non sussistono le condizioni per seguire una disciplina né tantomeno un vincolo di alleanza rispetto alle imminenti elezioni amministrative che riguardano importanti città della nostra isola. Rifondazione Comunista sosterrà i Sindaci e gli schieramenti solo sulla base della valutazione delle amministrazioni locali uscenti e della bontà dei programmi da proporre.»

Giovannino Deriu

È in corso la conferenza stampa di fine anno dell’Amministrazione comunale di Carbonia. Ad esporre i risultati raggiunti nel corso dell’anno, nella sala Giunta, ci sono Il sindaco Giuseppe Casti e gli assessori dell’Ambiente Franco Manca, delle Politiche sociali Maria Marongiu e delle Sport e Spettacolo Fabio Desogus.

9 milioni di euro di lavori realizzati, uno dei primi Comuni ad aver approvato il Bilancio di previsione 2016, decine di posti di lavoro a tempo determinato, interventi sulle scuole, riapertura Piscina comunale, importante manutenzione assetto urbano della Città, nuovo impianto di compostaggio, mantenimento e miglioramento dei servizi per  i più deboli, accordo con Ligestra. Questi alcuni degli interventi realizzati nel corso del 2015 dall’Amministrazione comunale di Carbonia.

Investimenti e lavori pubblici.

«Nel 2015 – ha detto il sindaco, Giuseppe Casti – sono stati realizzati, rendicontati e pagati alle aziende lavori per 9 milioni di euro. Sono state spese tutte le risorse ricevute a valere sui fondi europei. In città sono stati portati a termine tantissimi lavori e tanti altri sono in corso o in fase di conclusione. Per citarne soltanto una piccola parte ricordiamo: Piazza Ciusa, via Roma, la rete di illuminazione pubblica e gli interventi su strade e marciapiedi in diverse zone della città. La realizzazione di questi lavori ha significato anche l’opportunità di lavoro a tempo determinato per decine di cittadini.

Abbiamo concluso i lavori per i Piani di zona di Flumentepido e Medadeddu e siglato l’accordo con la società Ligestra, che risolve problemi decennali e apre nuove vie di sviluppo per la città.

In questi anni, in cui il Patto di stabilità imponeva diversi vincoli e bloccava i progetti, non ci siamo fermati e abbiamo continuato a lavorare sulla progettazione per farci trovare pronti. Ora con l’alleggerimento del Patto possiamo procedere con grande velocità. Aver dato gambe ai lavori pubblici ha fatto in modo che tanti cittadini di Carbonia abbiano trovato occasioni di lavoro, mentre diverse attività commerciali anche di Carbonia hanno potuto fornire i materiali necessari.»

Nel 2015 l’Amministrazione comunale ha proseguito gli interventi sugli edifici scolastici, come ad esempio la scuola Satta di via della Vittoria, la scuola Ciusa di via Lombardia, la scuola di via Bramante a Is Gannaus, a cui si sommano tutti i progetti finanziati con il progetto Iscol@. Altri interventi hanno riguardato la razionalizzazione dei plessi scolastici e l’offerta formativa per gli studenti: tra i tanti progetti si ricorda il coinvolgimento di tutte le scuole cittadine in un lavoro presentato all’Expo 2015.

Le tariffe per la mensa scolastica sono diminuite del 10% e diminuiranno di un ulteriore 10% nel 2016.

Nel 2015 è stato inaugurato, presso la palazzina dell’Ex Direzione mineraria (Grande Miniera di Serbariu), il progetto “Ex Di’ – Memorie in movimento. La Fabbrica del Cinema”, che trasforma la palazzina in museo e attiva percorsi multimediali legati alle produzioni audiovisive e cinematografiche. Sono proseguite nel 2015 numerose rassegne teatrali e cinematografiche, i cicli di mostre e incontri con scrittori e gli appuntamenti con Nottinsieme e Estiamoinsieme.

«Siamo riusciti a riaprire la Piscina comunale di via delle Cernitrici che ospita mensilmente circa 600-700 utenti, a cui si aggiungono i tanti alunni delle scuole che la frequentano – ha sottolineato l’assessore dello Sport, Fabio Desogus -. L’attività dell’Amministrazione comunale si è concentrata soprattutto sul recupero delle strutture di quartiere (come i campi da calcio a 5 di Is Gannaus e Bacu Abis) e sono in corso i lavori del campo di via Balilla. Abbiamo a disposizione gli arredi, che sistemeremo a breve, per le palestre di Bacu Abis, Cortoghiana e per una palestra di Carbonia, mentre saranno sistemati in diverse piazze e zone periferiche alcuni canestri mobili, già acquistati, per consentire a bambini e ragazzi di divertirsi con uno sport che a Carbonia è in continua crescita.

Per andare incontro alle società sportive, che devono affrontare nuovi doveri imposti dalla normativa, abbiamo acquistato un set di defibrillatori che sistemeremo, a breve, nelle strutture maggiormente frequentate.»

«Carbonia ha un aspetto molto più accogliente rispetto al passato, come riconosciuto da tanti turisti e visitatori – ha detto l’assessore dell’Ambiente Franco Manca -. Sono stati portati avanti diversi interventi di cura e miglioramento del Verde pubblico in Città. Abbiamo sistemato la discarica consortile (prima gestita da altri Enti) e l’Arpas ha attestato il buon lavoro svolto. Ricordiamo che – cosa non facile – il comune di Carbonia è l’unico in Sardegna a gestire una discarica esaurita, e lo farà per 30 anni.

Sono stati conclusi i lavori per la realizzazione dell’impianto di compostaggio, che entrerà in funzione a breve e permetterà di evitare il trasferimento dell’umido in altri impianti più lontani. Negli ultimi mesi la percentuale di raccolta differenziata si è attestata su valori del 74% circa, confermando Carbonia come una delle città sarde con i migliori risultati in termini di raccolta differenziata.»

«Nonostante i ritardi con cui il nostro Comune ha ricevuto risorse trasferite da altri Enti – ha spiegato l’assessore delle Politiche sociali Maria Marongiu -, abbiamo mantenuto e in alcuni casi migliorato i servizi a favore delle persone svantaggiate. Il nuovo appalto per il Centro diurno per i giovani disabili prevede, ad esempio, alcuni miglioramenti nel servizio. Nel corso del 2015 è aumentato il numero dei bambini iscritti all’Asilo nido comunale, con diminuzione del 10% delle tariffe, che saranno ridotte di un ulteriore 10% nel 2016.

Il Comune continua a sostenere le persone in difficoltà anche grazie agli inserimenti lavorativi che aiutano non soltanto economicamente i beneficiari che, grazie a piccoli lavori, svolgono attività utili alla nostra Comunità. L’Amministrazione comunale ha creato, anche con questi strumenti, diversi posti di lavoro a tempo determinato, che diventano centinaia se si sommano i dati di questi 4 anni e mezzo di mandato.»

«Il Bilancio per il nuovo anno, già approvato e operativo dal primo gennaio, permetterà di ridurre ulteriormente diverse tariffe e imposte, di realizzare nuovi interventi pubblici e mantenere e migliorare i servizi alla persona.

In aggiunta – ha concluso il sindaco, Giuseppe Casti -, grazie alle delibere di questi giorni, nei primi mesi del 2016 prenderanno avvio nuovi cantieri che riguardano, ad esempio, i lavori in via Nazionale, la realizzazione di rotonde e sistemazione incroci nella Strada Statale 126 (all’altezza di: Medau Desogus, ingresso di Cortoghiana, Cimitero di Cortoghiana, e due ingressi di Bacu Abis), piantumazione di nuovi alberi in via Trieste e in diverse zone della città.»

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«Arriva con oltre due mesi di ritardo, ma la decisione di annullare il bando per la scelta del nuovo direttore generale di Agris Sardegna, adottata poco prima di Natale, è comunque un passo positivo.»

Lo scrive in una nota Cristina Malavasi, segretario generale dello SDIRS, Sindacato dei dirigenti e direttivi della Regione Sardegna.

«L’assessore regionale dell’Agricoltura avrebbe potuto ripensarci già ad ottobre, quando lo SDIRS aveva segnalato la dubbia legittimità della procedura di selezione appena avviata, e non attendere il nostro sollecito di dicembre. Ora possiamo solo sperare che “il rispetto delle procedure e della conformità alla legge” di cui parla l’assessore Falchi in una nota stampa non sia un pretesto per coprire ulteriori ritardi e incertezze.»

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Virginia Mura 2 copia

Con una delibera proposta dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, la Giunta regionale ha preso atto delle modifiche all’articolazione finanziaria del Programma Operativo del FSE 2007-13, con particolare riferimento al rafforzamento dell’Asse IV, destinato agli interventi sul capitale umano, approvate dalla Commissione europea (con la decisione n. 8883) lo scorso 8 dicembre.
L’atto suggella la revisione del Programma Operativo, avviata dall’Esecutivo nell’agosto scorso, che ha permesso di rendere più efficace l’impatto degli interventi posti in atto con il PO FSE, apportando un significativo avanzamento nella certificazione della spesa complessiva di queste risorse comunitarie nel corso del 2015, che raggiunge ad oggi l’89.38% della dotazione complessiva (603.365.892,90 euro su 675.053.206,00 euro).
Le modifiche alla programmazione degli interventi sono state orientate a rafforzare gli interventi di sostegno all’istruzione-formazione, in modo da concentrare la strategia del FSE in Sardegna su alcuni dei principali fattori di debolezza rilevati nel contesto socio economico della Regione, fra i quali la scarsa qualità del capitale umano. Una criticità questa testimoniata dal basso livello di istruzione che caratterizza la popolazione regionale e dall’alto livello di dispersione scolastica. È apparso, dunque, opportuno rafforzare le politiche a sostegno dell’istruzione e della formazione per colmare il gap che caratterizza la forza lavoro regionale.
Quanto sopra si è tradotto in un aumento della capacità di intervento dell’Asse IV – Capitale umano, in linea con la valenza strategica che tale Asse ha avuto fin dalla prima impostazione del Programma e che oggi ancor più si conferma quale direttrice fondamentale per i processi di sviluppo che la Regione ha promosso (anche con risorse regionali) e intende promuovere. Nello specifico l’Asse IV viene incrementato del 10,02% (raggiungendo una dotazione pari a 274.564.324,06 euro): risultato ottenuto attraverso riduzioni minime degli Assi II (-4,98 %), III (-1,34%), V (-3,68%) e più rilevanti sull’Asse I (-11,92%).
Con gli interventi inquadrati nella rimodulazione approvata all’Asse IV – Capitale umano risultano avviate oltre 4.700 operazioni con il coinvolgimento di circa 82.000 destinatari. Tra questi l’azione di sistema volta a rafforzare il raccordo tra le Università e le scuole secondarie superiori, che, in coerenza con gli Obiettivi di Europa 2020, contribuisce ad elevare il numero di persone che completano gli studi universitari, in un contesto che è in forte ritardo rispetto alla media italiana. Da ricordare anche gli interventi, realizzati dalla Regione direttamente o con il coinvolgimento delle Università (Centri linguistici di Ateneo, dottorati, assegni e borse di studio), rivolti prevalentemente al mondo della ricerca. Significativi sono gli interventi attivati per il contrasto alla dispersione scolastica (“Ardisco” e “Ardisco ancora”), mentre l’obiettivo del sostegno alla formazione di eccellenza ed all’incontro con il sistema delle imprese sarde è perseguito principalmente con il programma “Master and Back” che offre ai laureati sardi opportunità di imparare presso realtà formative di eccellenza fuori dal territorio regionale, e di mettere a frutto le competenze acquisite attraverso i percorsi di rientro ovvero esperienze di lavoro presso realtà in Sardegna.
La delibera approvata dall’Esecutivo individua inoltre le dotazioni finanziarie definitive delle Linee di azione e le attribuisce ai diversi Responsabili di linea e opera inoltre un assestamento finanziario delle linee di attività di ciascun Asse prioritario, al fine di garantire che le azioni programmate siano coerenti con il quadro strategico definito dalla Regione.

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Nuovo passo avanti del percorso previsto nel Piano di chiusura della miniera di Nuraxi Figus approvato dalla Commissione Europea il 1° ottobre 2014, che tra le varie misure di accompagnamento prevedeva gli incentivi all’esodo per i lavoratori della Carbosulcis Spa. Con la delibera proposta dall’assessore Maria Grazia Piras è stato dato mandato all’amministratore unico della Carbosulcis di utilizzare le disponibilità finanziarie della società per anticipare la corresponsione degli incentivi. Le fuoriuscite del personale avverranno gradualmente, in quattro scaglioni. Il personale che usufruirà del provvedimento non potrà essere assunto in nessun’altra società partecipata, controllata o in house della Regione.
La Giunta guidata da Francesco Pigliaru ha approvato, in materia di sanità, su proposta dell’assessore Luigi Arru, il nuovo schema di contratto e dei tetti di spesa per gli anni 2016-2018 per prestazioni di specialistica ambulatoriale dalle strutture private accreditate, nel settore della salute mentale e delle Rsa. Confermati per tre mesi gli attuali commissari di Asl e Aziende ospedaliere. Via libera anche al documento con gli indirizzi strategici sull’appropriatezza e l’efficacia dei ricoveri ospedalieri, con relativo sistema di controllo; al tetto di spesa per gli erogatori privati di assistenza termale e il riparto, per quest’ultima, tra le Asl di Sassari, Oristano e Sanluri. Sono state inoltre attribuite alle Asl le risorse destinate al finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per l’esercizio 2015 e approvate le modifiche del procedimento di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio e di accreditamento istituzionale.
Su proposta dell’assessore degli Gianmario Demuro, sono state approvate le linee guida per autorizzare le delegazioni convenzionali di pagamento mediante trattenute sullo stipendio dei dipendenti della Regione. Rispondendo alle richieste crescenti dei dipendenti regionali di poter accedere a prestiti personali con delegazione sullo stipendio, tramite questo istituto, disciplinato dalle norme del Codice Civile, il lavoratore affida all’amministrazione regionale l’incarico di corrispondere, mediante trattenute sulla busta paga, le somme dovute al proprio creditore a seguito di un contratto di finanziamento o assicurazione. Approvati gli indirizzi per la contrattazione collettiva a favore del personale regionale di turno presso la Protezione Civile per il triennio 2013-2015 e affidato al direttore generale della Protezione Civile la gestione del lavoro straordinario con riferimento alle attività svolte in occasione di eventi urgenti ed emergenze che richiedono l’intervento del personale in base allo modalità previste dalla legge approvata dal Consiglio regionale lo scorso 23 dicembre.
Carbosulcis 2

 

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Palazzo della Regione 3 copia
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, alla manovra finanziaria per il 2016. Una manovra da 7 miliardi e 400 milioni di euro che si pone un duplice obiettivo: sostenere la ripresa, e quindi mantenere i livelli di spesa e le politiche attive nei diversi settori, e continuare l’opera di risanamento dei conti della sanità.
La manovra approvata mantiene l’impostazione generale già definita nel 2015. Prima di tutto la Programmazione Unitaria delle risorse regionali, statali e comunitarie che permette di dare forte impulso e accelerazione alla spesa dei fondi europei sin dall’inizio del nuovo ciclo di programmazione: nel 2015 sono state già approvate le delibere di programmazione delle risorse per le principali strategie regionali, alcuni bandi sono già usciti e molti saranno pubblicati nei primi mesi del 2016 rendendo così disponibili ingenti risorse per lo sviluppo. Il secondo elemento è il Piano regionale delle infrastrutture che ha iniziato il suo iter nel 2015 con la contrazione del mutuo e l’attuazione di tutte le procedure necessarie per avviare i lavori. Nel 2016 i lavori saranno a pieno regime e si prevede di realizzare infrastrutture per un valore di circa 120 milioni con gli indubbi benefici in termini di riduzione del gap infrastrutturale e rilancio della domanda interna.
Nella manovra 2016 una particolare attenzione viene dedicata alla sanità, alla quale vengono destinati 350 milioni in più rispetto al 2015 per affiancare il piano di risanamento della sanità approvato in dicembre dalla giunta regionale. Questo risanamento viene realizzato senza ridurre gli stanziamenti del 2015, anzi incrementando la spesa in alcuni settori cruciali per le nostre politiche – lavoro, istruzione, cultura solo per fare alcuni esempi -, utilizzando in gran parte risorse interne al bilancio (spending review e miglioramento di entrate dovuto al ciclo economico) e con un sacrificio temporaneo chiesto a imprese e cittadini più abbienti mirato esclusivamente ad accompagnare il piano di risanamento della sanità, dunque un aumento di tasse a tempo fino al raggiungimento degli obiettivi di risanamento.

L’anno finanziario appena concluso ha rappresentato una svolta radicale nella gestione economica della Regione con l’introduzione delle regole del bilancio armonizzato e l’abolizione dei limiti di spesa legati al patto di stabilità. Altro elemento importante è la certezza delle entrate da compartecipazioni erariali spettante alla Regione grazie alla conclusione positiva, dopo 10 anni, della Vertenza Entrate.
La Sardegna sta uscendo, con fatica, da una lunga e profonda recessione. Nel 2015 il Prodotto Interno Lordo (PIL), per la prima volta dopo cinque anni consecutivi di riduzione, mostra segnali di crescita (+0,2%) e un aumento ancora maggiore è atteso per il 2016. Altre indicazioni incoraggianti provengono dall’andamento positivo della stagione turistica e dall’incremento delle esportazioni nel settore agroalimentare (due punti di forza della nostra economia) e gli indicatori sulle aspettative delle imprese mostrano una ritrovata fiducia degli imprenditori sulle prospettive future dell’economia. Anche il mercato del lavoro inizia a mostrare segnali di ripresa, con 31mila occupati in più dal 2014 e il tasso di disoccupazione sceso al 16.7 % (era pari al 19.7% all’inizio del 2014). Obiettivo finale della Finanziaria appena approvata e delle politiche della Giunta è dunque rafforzare questi segnali, stabilizzarli e farli crescere nei prossimi mesi.
La Giunta ha approvato anche il disegno di legge per l’autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio per i primi due mesi del 2016.

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Ore decisive per il progetto di rilancio dell’Eurallumina. Si è conclusa nel tardo pomeriggio la prima parte della conferenza di servizi, convocata nel palazzo regionale di viale Trento, a Cagliari, per il pronunciamento definitivo sul progetto.

Al termine della giornata di lavoro, iniziata alle 10.30, dedicata all’illustrazione del progetto da parte dei proponenti, non è stata assunta nessuna decisione. Con alcune richieste di chiarimenti arrivate dal tavolo composto da Regione e da tanti altri enti che si devono pronunciare, in particolare, sui possibili riflessi ambientali dell’intervento. Fuori dal palazzo per tutta la giornata, come hanno fatto dall’inizio della procedura con i sit-in davanti all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, i lavoratori Eurallumina hanno manifestato con fischietti, tamburi e caschi.

Il progetto prevede l’impiego di 270 lavoratori degli appalti per la realizzazione delle opere per 36 mesi (150 resteranno poi per le manutenzioni ordinarie), 357 dipendenti diretti con circa 80 assunzioni. Poi gli addetti alle mense, i trasporti, servizi, fornitori: circa mille unità – spiegano i rappresentanti – che con il minimo del moltiplicatore economico diventano 3.000. L’investimento ammonta complessivamente a circa 190 milioni di euro. 

«Auspico – ha commentato Luca Pizzuto, consigliere regionale e coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà – che si tratti davvero dell’ultimo nodo da sciogliere per garantire la riapertura della fabbrica, che porta con se non solo la speranza di ripresa del lavoro dei dipendenti diretti ma anche un utile volano di ripartenza dell’economia industriale del Sulcis. Occorre, anche in questo frangente, ribadire con forza il sostegno ai lavoratori, che da tempo chiedono la ripartenza della fabbrica, consapevoli che la stessa debba avvenire in quadro di rispetto delle norme a tutela dell’ambiente e della sostenibilità dei processi industriali. Anche oggi, in difesa del Sulcis, del lavoro e dei lavoratori noi ci siamo e ci saremo sempre”.

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Industrie Portovesme 3
La Giunta regionale, nella riunione odierna, ha deciso di presentare al ministero dello Sviluppo economico l’istanza di riconoscimento della situazione di “Crisi industriale complessa” per i poli industriali di Portovesme e Porto Torres.

«Si tratta di due casi di deindustrializzazione di interesse nazionale, che hanno vissuto periodi di grande sviluppo industriale e che oggi registrano un crollo occupazionale e imprenditoriale molto marcato – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Ciò si verifica in una regione, come la Sardegna, che ha sofferto più di altre in Europa gli effetti della crisi internazionale. Oggi chiediamo al MISE il riconoscimento di area di crisi complessa per queste due realtà territoriali e siamo già pronti a produrre pianificazione e progettazione utili al rilancio produttivo e manifatturiero. Non ci fermeremo qui: a breve, infatti, presenteremo istanza al MISE per il riconoscimento di area di crisi per i territori del Nuorese e dell’Ogliastra, come previsto dalla legge finanziaria del 2015.»

In base all’articolo 1 del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 31 gennaio 2013, sono considerate situazioni di crisi industriale complessa quelle che, a seguito di istanza di riconoscimento della Regione interessata, riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale, derivante dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto, oppure da una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio, qualora tali crisi non risultino risolvibili con risorse e strumenti di competenza regionale.

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15 milioni di euro per migliorare le competenze degli studenti, combattere la dispersione scolastica e favorire l’inclusione. E’ l’impegno assunto dalla Giunta regionale con il progetto “Tutti a Iscol@”, pubblicato sul portale istituzionale. Le scuole potranno presentare domanda dal 21 gennaio al 1 febbraio 2016.

«In questo anno abbiamo parlato moltissimo del progetto – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino – l’abbiamo fatto crescere portandolo sui territori e discutendone con tutti i soggetti coinvolti, e finalmente arriviamo alla pubblicazione del bando. E’ una importantissima azione strategica e strutturale della Giunta, che ha una durata di tre anni e va a incidere e investire su ciò che di più importante abbiamo: i giovani e la loro formazione. Non possiamo più permetterci che i nostri ragazzi abbandonino gli studi.»

Dispersione scolastica. «La Sardegna è tra le regioni italiane con il più alto livello di abbandono scolastico – ha aggiunto l’assessore Firino – con una percentuale del 24,7% contro una media nazionale del 17%. Anche per ciò che concerne le percentuali di difficoltà di apprendimento c’è stato un aumento negativo negli ultimi anni, che fa registrare un 27% nella lettura e un 33% in matematica. Il progetto ‘Tutti a Iscol@’ è rivolto agli istituti che fanno registrare i tassi più elevati di abbandono, e con studenti che si trovano in particolari situazioni di difficoltà e svantaggio.»

Per rafforzare i processi di apprendimento degli studenti sono previsti progetti integrativi, che serviranno a favorire la piena inclusione dei giovani nell’ambiente scolastico. «Per realizzare questo tipo di attività curriculari ed extracurriculari sarà indispensabile che gli istituti abbiano una dotazione di personale aggiuntivo – ha detto l’assessore – sia docente che Ata che sarà selezionato dalle graduatorie provinciali e di istituto, creando così anche occupazione».

“Tutti a Iscol@” si sviluppa su tre grandi linee di intervento che prevedono il miglioramento dell’apprendimento di base, scuole aperte e inclusione e sostegno psicologico.

Miglioramento competenze di base. Questa linea, finanziata con 5 milioni di euro, si prefigge di colmare il deficit di competenze che, spesso, dà luogo anche a fenomeni di abbandono, ed è rivolto soprattutto alle scuole secondarie di primo grado e al biennio delle scuole superiori di secondo grado. «L’azione è uno degli elementi principali del programma e punta ad aggredire il divario che separa i nostri ragazzi dai coetanei delle altre regioni italiani ed europee. Lo fa immettendo nelle scuole nuovi docenti che daranno supporto agli insegnanti ordinari per potenziare il percorso didattico nelle abilità in cui gli studenti fanno più fatica, ovvero la capacità di comprensione e riutilizzo di un testo scritto e le competenze logico-matematiche.»

Scuole aperte. Per questa linea di “Tutti a Iscol@” la Giunta Pigliaru ha stanziato 4,5 milioni di euro per ampliare l’offerta formativa con progetti e percorsi extracurriculari. «La scuola – ha sottolineato l’assessore Firino – è uno dei nuclei centrali di una comunità e deve essere chiamata a fare rete con il territorio che, a sua volta, deve cooperare per rafforzare l’offerta formativa. Saranno previsti laboratori didattici con la realizzazione di prodotti digitali multimediali come siti web, blog, narrazioni digitali. L’obiettivo è il supporto nell’uso delle nuove tecnologie finalizzate alla didattica e allo studio di nuove strategie di insegnamento e apprendimento. Con questo investimento saranno potenziate le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi con i quali gli studenti, lavoratori di domani, dovranno confrontarsi. All’interno di “Scuole aperte” sono state individuate due azioni pilota innovative: la diffusione del coding (programmazione), anche alla luce anche dell’accordo tra la Regione Sardegna e Codecademy, e la sperimentazione dei Fab Lab: laboratori in piccola scala di digital fabrication, per dare sostegno alla formazione tecnica, molto debole soprattutto nelle scuole superiori».

Inclusione e sostegno psicologico. «Il dialogo tra gli studenti e tra alunni e docenti, appartenenti a culture e condizioni sociali diverse – ha sottolineato ancora Claudia Firino – è fondamentale e serve a combattere qualsiasi forma di discriminazione. Per fare questo sono stati messi in campo 5,5 milioni. Psicologi, pedagogisti e mediatori saranno i professionisti che si occuperanno del sostegno ai ragazzi e alle famiglie, con una particolare attenzione agli studenti non italiani e a quelli con disabilità, per il superamento degli ostacoli psico-sociali, favorendo così l’inclusione e un ambiente scolastico democratico e improntato ai valori dell’uguaglianza».

Per dare vita al progetto saranno chiamati oltre 250 tra docenti e personale Ata. La selezione avverrà per entrambe le categorie dalle graduatorie provinciali e di istituto. Il contratto per i docenti sarà stipulato con le Autonomie scolastiche ammesse al finanziamento per una attività non inferiore alle 250 ore tra docenza e attività funzionali al progetto. Per il personale Ata è previsto un impegno non inferiore alle 250 ore complessive.

«Il finanziamento sarà mirato – ha concluso Firino – non saranno distribuiti soldi in maniera casuale. Per questo motivo ci sarà un monitoraggio iniziale e una valutazione finale attraverso la compilazione di appositi test e questionari, e il supporto alle scuole per la presentazione dei progetti».

Claudia Firino copia