21 December, 2025

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E’ in programma domani sera, alle 21.00, a Cortoghiana, la sesta edizione di “Lunga Note a Corte”, organizzata dall’Associazione Culturale CortoJanas e inserita nel cartellone “Estiamoinsieme 2015” del comune di Carbonia.

Dopo il successo ottenuto gli scorsi anni, anche il prossimo martedì le vie del centro di Cortoghiana si trasformeranno in un grande laboratorio di incontro, svago e divertimento. Martedì 4 agosto, a partire dalle ore 21.00 e sino alle 1.00 del giorno successivo, le vie del centro saranno animate da spettacoli di ogni genere: musica live (Karaoke Angelo Fraternali, Molly’s Chambers, Jokers Onair, Maluentu, Rufus Clan e Just One Kiss), colori, giochi, mostre, animazioni ed intrattenimento per grandi e piccoli, artisti di strada, 60 stand di tutti i tipi come ad esempio quelli di artigianato, prodotti tipici e hobbisti. Esibizioni sportive, vespa club e tanto altro ancora animeranno la serata cortoghianese.

Gli organizzatori e l’Amministrazione comunale invitano cittadini e turisti a rispettare la segnaletica stradale che sarà allestita per l’occasione, al fine di contribuire alla buona riuscita dell’evento. Per la giornata del 4 agosto, infatti, dalle ore 18.00 e fino alle 1.00 del giorno successivo è stata disposta la chiusura al traffico (fatta esclusione per i residenti) e il divieto di sosta, nel viale Amedeo di Savoia e in via Bandiera, nel tratto compreso tra via Mastino/via Grandi Acquet e  via Grambassi.

Lunga note a corte 2015

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Le 20 regole d’oro per evitare incidenti in caso di temporali

In casa:

spegnere il televisore, staccare la spina e l’antenna;

evitare di venire a contatto con rubinetti o tubi dell’acqua e di fare la doccia o il bagno;

non utilizzare apparecchi elettrici (ad esempio phon, ferro da stiro), non eseguire riparazioni elettriche a contatto e/o direttamente sull’impianto, e utilizzare il telefono solo in caso di urgenza.

In automobile:

chiudere finestrini e porte o portelli e non toccare parti metalliche o l’autoradio.

Ricordiamo che l’automobile, in caso di temporale, può essere considerata un buon rifugio. È, infatti, una gabbia metallica che conduce a terra la corrente tramite le gomme bagnate. Inoltre la poca distanza dalla macchina a terra è sufficiente a innescare un arco elettrico ricreando una messa a terra sicura.

In montagna:

prima di fare una gita informarsi sempre sulle condizioni meteorologiche;

se si è sorpresi da un temporale già sul percorso, cercare di scendere di quota o di trovare un rifugio chiuso (non sotto alberi o punte) ed evitare assolutamente le parti “ferrate” del percorso;

se si rimane all’aperto restare in un luogo lontano da punte o alberi e assumere una posizione accucciata.

Da tenere presente che la montagna, essendo a elevate altitudini, è un luogo molto esposto ai fulmini.

Al mare:

non rimanere in acqua durante un temporale;

se possibile non rimanere in spiaggia ma ripararsi in un luogo chiuso, oppure rimanere seduti o accucciati.

Nel caso che il fulmine colpisca la superficie dell’acqua, che è un buon conduttore, la corrente si disperde investendo eventuali bagnanti. La spiaggia, inoltre, è un luogo aperto e piano in cui anche un uomo in piedi può fungere da “punta”.

Al parco:

allontanarsi dagli alberi il più possibile e trovare riparo in un luogo chiuso;

se non si può trovare riparo, restare accucciati in un’area lontana da punte;

se si è in bicicletta scendere di sella e allontanarsi dalla bici (se metallica).

In campeggio:

restare in un luogo chiuso come la roulotte;

uscire dalla tenda e trovare un rifugio chiuso ma, se si deve restare in tenda, accucciarsi e restare distanti dai pali metallici;

evitare giochi con aquiloni o simili e di pescare con canna da pesca.

In barca:

se si è in vicinanza di un porto andare all’ormeggio o navigare sottocosta;

se siete in barca a vela l’albero è esposto ai fulmini quindi sistematevi lontano dallo stesso e lontano da elementi metallici;

se è tecnicamente possibile si può buttare l’ancora facendola passare attorno all’albero e  l’eventuale corrente si scaricherà attraverso l’ancora in mare;

se il temporale non si allontana, riprendere la navigazione e cercare di portarsi velocemente in un’altra zona;

in una barca a vela sarebbe necessario che tutte le strutture metalliche fossero ben connesse fra loro e con il bulbo, mediante cavi elettrici, in modo che il fulmine abbia sempre un percorso verso l’acqua.

CESI 

Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano

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Attraverso SIRF, il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini ideato e di proprietà di Cesi-Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano, è stato possibile elaborare una fotografia dei dati nazionali e regionali relativi alla caduta dei fulmini, un fenomeno naturale che comporta seri danni all’ambiente e alle persone.

La rete di rilevamento fulmini italiana elaborata e di proprietà di CESI, detta SIRF-Sistema Italiano Rilevamento Fulmini, che fa parte della rete pan-europea EUCLID, monitora ogni singolo fulmine, 24 ore su 24 tutto l’anno, ed è composta da 16 sensori situati sul territorio nazionale. Ogni sensore è collegato tramite internet al centro operativo presso la sede di CESI a Milano. Grazie all’estrema velocità di ritorno del dato e alla copertura omogenea della penisola, il monitoraggio dei fulmini è utilizzato per l’allerta di nowcasting (previsioni a poche ore) alle strutture sensibili e alla popolazione. È ormai, infatti, ampiamente provata la stretta correlazione tra la numerosità dei fulmini all’interno di un temporale o di un ciclone e l’intensità della precipitazione. Questo conferma che la mappatura dei fulmini è uno strumento affidabile in grado di segnalare i fenomeni intensi in formazione e in arrivo con qualche ora di anticipo, sufficienti a mettere in atto le procedure di emergenza già pianificate.ù

Nei primi 7 mesi del 2015 sono caduti sul territorio nazionale 408.831 fulmini, con un netto calo rispetto all’anno precedente. Il 2014, infatti, sarà ricordato come l’anno peggiore dal 2000, con quasi 3,2 milioni di fulmini caduti, molti dei quali ad altissima intensità, rispetto a circa 1,7 milioni nel 2013. Dai dati rilevati da SIRF, luglio e agosto sono i mesi in cui, in questi anni, è caduto il maggior numero di fulmini sul nostro territorio.

Negli ultimi 15 anni, la Regione più colpita è stata la Toscana (808.395 fulmini), seguita da Piemonte (706.665 fulmini) e Lazio (658.815 fulmini). Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2014, da gennaio a luglio del 2015 in Piemonte (con oltre 96mila fulmini rispetto ai 41 mila dello stesso periodo dell’anno precedente) è stato registrato un incremento pari a +134% e in Trentino Alto Adige pari a +163% con 24.697 fulmini, rispetto ai 9.365 dello stesso periodo del 2014. Questi dati rappresentano una testimonianza evidente delle conseguenze legate ai cambiamenti climatici. La Regione meno interessata dal fenomeno, in questi primi sette mesi, è il Molise in cui ne sono caduti poco più di 2.000.

 

In Sardegna, negli ultimi 15 anni (2000-2014), sono caduti 350.295 fulmini su una superficie di 24.094 km2. Il mese maggiormente interessato da questo fenomeno in media è settembre seguito da agosto e luglio. Nei primi sette mesi del 2015, sono stati registrati 13.160 fulmini, rispetto ai 11.080 dello stesso periodo del 2014 (+18,7%). Nel 2015 è stato registrato un picco nel mese di giugno con 5.696 fulmini.

«Il SIRF rappresenta – ha detto Domenico Andreis, Direttore Divisione Engineering & Environment – Ismes, CESI – uno strumento di elevata tecnologia, tutta italiana, che permette di monitorare il nostro territorio e avere a disposizione ogni ora una mappa dei punti di impatto dei fulmini. Registrare con un certo anticipo lo scatenarsi di un temporale e individuarne l’intensità grazie al sistema di rilevamento ideato e ideato da CESI consente di gestire eventuali danni ad apparati e costruzioni e soprattutto salvaguardare le persone da incidenti causati dai fulmini. Collaboriamo attualmente con la maggior parte delle analoghe reti di rilevamento presenti in Europa: quasi tutti i Paesi del nostro continente, infatti, sono dotati di una rete di sensori equivalenti a quelli di SIRF e i dati registrati sono facilmente integrabili. Questa rete rileva al meglio le cosiddette ‘bombe d’acqua’ su buona parte del territorio europeo e traccia un quadro complessivo della caduta dei fulmini.»

 

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Oggi è ancora Oristano a ospitare una nuova serata, la quinta, di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale, in pieno svolgimento da giovedì scorso (e fino a ferragosto) tra il capoluogo e altri sette centri della sua provincia. Domani (lunedì 3 agosto), nella cornice di piazza Corrias, doppio appuntamento (con ingresso gratuito) all’insegna della musica e della riflessione sul tema di questa diciassettesima edizione: “I have a Dream – L’utopia necessaria”.

Si comincia alle 21.00 con “Le belle utopie“, un dialogo pubblico di Moni Ovadia, tra i protagonisti della scena teatrale nazionale e della cultura ebraica in Italia, noto anche per il suo impegno politico e civile per i diritti e la pace, con il musicista e conduttore radiofonico Valerio Corzani: e sarà un’occasione per riflettere sulle utopie della contemporaneità, da una parte attraverso lo sguardo urticante e disincantato dell’umorismo ebraico del primo, dall’altra con quello lucido del secondo, amante e cultore del concetto di meticciato nella musica.

Più tardi, alle 22,30, imbracciati i suoi strumenti (basso elettrico, electronics, voce), Valerio Corzani sarà ancora al centro dei riflettori, stavolta insieme a Stefano Saletti (bouzuki, chitarra elettrica, electronics, voce), per proporre dal vivo (con Erica Scherl al violino e alle tastiere, e Eugenio Saletti alla chitarra elettrica) il progetto Caracas, sulle tracce del loro recentissimo album omonimo.

Caracas è il risultato di una fertile partnership tra Valerio Corzani (già componente di Mau Mau, Mazapegul, Gli Ex, Interiors) e Stefano Saletti (Novalia, Piccola Banda Ikona, Café Loti, Sete Sois Sete Luas Orchestra), che lo hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto seguendo un filo rosso musicale: la sottolineatura – negli arrangiamenti e negli incastri ritmici – del “levare”, per un viaggio strumentale alla ricerca di una sorta di cosmopolitismo degli strumenti e delle musiche. Si parte dal Mediterraneo per circumnavigare il globo terracqueo con la prua puntata sul melange sonoro e sulle alchimie ritmiche, dalla Giamaica del reggae a certo soul-jazz, dal deserto Tuareg alla Turchia sufi, dalle Hawaii al Sudamerica.

Martedì (4 agosto) la carovana di Dromos fa di nuovo tappa a San Vero Milis, dove alle 21.00 (nel giardino del Museo Archeologico) è in programma la proiezione del documentario di Raffaello Fusaro “Le favole iniziano a Cabras”: un viaggio attraverso la Sardegna raccontata da alcuni dei suoi personaggi e artisti più rappresentativi, dal navigatore oceanico Gaetano Mura alla poetessa Lidia Murgia, dallo scultore Pinuccio Sciola allo stilista Antonio Marras, ai musicisti Gavino Murgia e Paolo Fresu.

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Dal 6 al 8 agosto, alla Torre Sabauda di Calasetta, ritorna il Festival Culturale LiberEvento, organizzato dall’Amministrazione comunale del centro sulcitano, in collaborazione con l’Associazione Culturale ContraMilonga e sotto la direzione artistica del poeta Claudio Moica. Una tre giorni densa di incontri letterari, musicali ed artistici, in occasione della quale la Torre Sabauda si trasformerà, ancora una volta, in un esclusivo teatro di suoni, voci e  colori.

Tre giornate all’insegna dell’intrattenimento di qualità, durante le quali sfileranno i grandi nomi della letteratura regionale e nazionale ma anche del teatro e della musica. Il Libro sarà come di consueto il motore propulsore del Festival. Dalla poesia alla prosa passando per la saggistica, e attorno al cuore della kermesse letteraria ruoteranno una serie di appuntamenti paralleli, strettamente connessi al mondo dell’arte, della musica e del teatro.

Un’esclusiva fiera della cultura che sarà inaugurata il 6 agosto alle ore 22.00 con l’incontro della scrittrice giornalista del Corriere della Sera Elvira Serra ed il suo primo capolavoro “L’altra”, presentata da Ilaria Muggianu Scano.

A seguire, alle 23,00, la fisarmonicista Loredana Sanna intratterrà il pubblico con il suo concerto “Fisarmonicando”.

Venerdì 7 agosto, sempre alle ore 22.00, presso la Torre Sabauda, Cinzia Micheletti dialogherà con Rossana Copez in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Avanti Marsch”. A seguire, alle 23.00, le attrici Marta Proietti Orzella e Carla Orrù metteranno in scena lo spettacolo “Donne Underground”: Lo spettacolo è stato replicato con successo in occasioni diverse per un pubblico vasto (anche per le scuole, con workshop “Dal testo alla scena”), sia nei teatri che in spazi all’aperto. Lo spettacolo è un libero adattamento da “La topastra di S. Benni”, “Storia della monaca” di Sergio Atzeni (quest’anno ricorre il ventennale dalla sua morte) e “La notte di Madame Lucienne” di Copi. Recentemente è stato replicato il 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro  la violenza sulle donne. Lo spettacolo affronta con molta ironia la ribellione e la voglia di uscire da una  condizione di sottomissione, di emarginazione (donne dell’underground, appunto) di tre donne: la Topastra, la sorella della morta (personaggio esilarante di Sergio Atzeni, della società degli “umili”), la donna delle pulizie di un teatro (personaggio grottesco di Copi) che ci regala un finale  sorpresa.

Sabato 8 agosto, alle ore 22,00, chiuderà la quarta edizione di LiberEvento la giornalista scrittrice Manuela Pompas che diletterà il pubblico parlando di reincarnazione e sopranaturale tratti dal suo libro “Siamo tutti sensitivi” con la giornalista Serena Cirina.

A chiusura della seconda edizione del Festival Culturale Liberevento, alle ore 23,00, “Music Every Where”, con due giovani talenti isolani: Angelica Perra, flauto; Claudio Mosca, pianoforte.

Per il quarto anno consecutivo, dunque, LiberEvento si propone come momento di diffusione e promozione della cultura letteraria ai più alti livelli, un’occasione unica di crescita culturale e artistica per il territorio, nonché importante elemento di richiamo per il turismo culturale.

Il festival letterario si potrà seguire anche attraverso il sito web www.liberevento.it , le sua pagine di Facebook, Twitter e Instagram.

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Si è svolto ieri a Cortoghiana, il secondo appuntamento con lo Show Dance della Scuola di Danza Sportiva L3 di Emanuele Ledda, La piazza ha visto esibirsi proprio il maestro con la sue ballerina Silvia, i suoi allievi under 9, under 11 ed over 16. I proiettori erano puntati anche su Rebecca Mascia (insegnante di danze orientali) e le sue ragazze dei livelli principianti, intermedio ed avanzato. Prossimo appuntamento venerdi 7 agosto alla Grande Miniera di Serbariu.
Lorenzo Uccheddu
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Antonio Massenti ha scelto il nuovo tecnico che guiderà la Fermassenti nel prossimo campionato di Prima categoria: Walter Poncellini. Il tecnico di Gonnesa arriva a San Giovanni Suergiu, dove è già stato da calciatore, reduce dalla tormentata esperienza alla guida del Carloforte. Da tecnico ha alle spalle numerose esperienze maturate in Eccellenza, Promozione e Prima categoria.

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Si è rinnovato oggi, a Santadi, l’antico rito del Matrimonio Mauritano, giunto alla 47ª edizione. Don Sandro Zucca, parroco di Capoterra, e don Giampiero Marongiu, parroco di Santadi, hanno unito in matrimonio due giovani di Santadi, Nicoletta Mele e Matteo Porcu.

La cerimonia ha registrato la partecipazione di 12 gruppi folk, 4 gruppi di cavalieri, uno di suonatori di launeddas e del coro “Su Veranu” di Fonni. Gli sposi sono arrivati sul sagrato della chiesa di San Nicolò, in Piazza Marconi, accompagnati da 5 traccas allestite con cura, addobbate con tappeti lavorati a mano, preziosi tessuti ricamati, intrecci di fiori, spighe di grano e rami di mirto, trainate da buoi abbelliti da nastri e coccarde colorate. Numerose le autorità civili e religiose, con in testa il sindaco Elio Sundas.

La cerimonia de “Sa Coia Maurreddina”, rito cristiano che vede i due giovani scambiarsi le promesse nuziali, tra la gioia e l’emozione dei presenti che si rendono testimoni dell’evento, coinvolge l’intera collettività; il paese partecipa alla festa in modo molto sentito. Il rito rinnova lo spirito d’appartenenza alle tradizioni antiche delle genti sulcitane, rafforza l’identità culturale del popolo sardo.

Gli abiti degli sposi sono confezionati con dedizione e minuzia, con le stoffe più pregiate, dagli anziani del paese. Il vestito della sposa è realizzato con una preziosa seta o broccato di seta “sera a matas”, di diverse tonalità di colore e con disegni floreali. L’abito maschile da cerimonia (sa roba po si coiai) è realizzato con il lino o l’orbace

Al termine della cerimonia è stato riproposto il “Rito dell’acqua”: gli sposi si sono inginocchiati su un cuscino bianco e le madri a turno, quasi con dignità sacerdotale, hanno fatto il segno della croce con un bicchiere colmo d’acqua, simbolo degli arcani elementi della vita stessa. Poi le madri hanno cosparso il capo dei figli con “Sa Gratzia”: chicchi di grano, petali di rose, granellini di sale e alcune monetine; simbolo rispettivamente di abbondanza, felicità, saggezza, ricchezza. Dopodiché le madri hanno rotto il piatto che conteneva “Sa Gratzia”, in segno scaramantico.

Al termine, la tradizionale consegna dei doni e la distribuzione del pane sardo benedetto ai parenti e ai presenti.

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A Expo Milano 2015 la prima domenica di agosto è stata vissuta all’insegna dell’allegria, degli eventi folkloristici e del buon cibo. 

Numerosi visitatori hanno potuto apprezzare, nel Cluster del riso, le esibizioni della troupe del Ministero della Cultura del Myanmar. Gli artisti si sono cimentati in balli tipici del Paese asiatico, accompagnati dai suoni degli strumenti tradizionali e indossando colorati e preziosi costumi scenografici.

All’ora di pranzo, appuntamento allo spazio della Coldiretti dove, per celebrare al meglio la settimana della Calabria, è stato offerto un “Pranzo con il brigante”, gran galà delle specialità tipiche di quella splendida terra come crostini con la ‘nduja e poi assaggi di capocollo, caciocavallo, cipolle di Tropea, pomodori, peperoncini e verdure sott’olio.

E come rinunciare al dolce? Obbligatoria la tappa al Cluster del Cacao e del Cioccolato, dove i maestri della Conpait, la Confederazione nazionale dei pasticceri italiani, hanno proposto un “Chocoa Show” che ha visto protagonista il “Mojito di Calabria”, un goloso bigné imbevuto di bergamotto e ricoperto di cioccolato cubano.

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Il festival Dromos pianta le tende per due sere nella sua “casa base”: dopo San Vero Milis e Mogoro, tappe delle serate precedenti (rispettivamente con il duo OY e con il rapper brasiliano Criolo), il fitto giro di concerti della diciassettesima edizione del festival approda questa sera Oristano.

Protagonista, in piazza Corrias a partire dalle 22 (e con ingresso gratuito), il quartetto del suonatore di oud Mauro Sigura, natali torinesi ma radici (e residenza) sarde, con il suo progetto “The colour identity“: una riuscita combinazione tra suoni, melodie, ritmi della tradizione ottomano-mediterranea e le atmosfere del jazz contemporaneo europeo; elementi che si fondono in un suono unico e suggestivo, evocando un viaggio ideale dalle sponde colorate del Senegal al Bosforo, dal Mediterraneo fino agli spazi sospesi della fredda Europa. Un progetto tra tradizione e innovazione, dunque, impreziosito per l’occasione dal contributo di un ospite del calibro del trombettista francese Erik Truffaz accanto agli altri membri della formazione di casa a Oristano guidata da Mauro Sigura: Gianfranco Fedele (piano, elettronica), Tancredi Emmi (contrabbasso, effetti) e Alessandro Cau (batteria, sbirofono, elettronica).

Domani il festival resta ancora a Oristano per aprire una nuova settimana densa di impegni con un doppio appuntamento ancora in piazza Corrias: alle 21.00, una conferenza di Moni Ovadia (“Le belle utopie”), uno degli artisti più rappresentativi della cultura ebraica in Italia, coadiuvato dal musicista e conduttore radiofonico Valerio Corzani che poi, alle 22,30, imbracciati i suoi strumenti (basso elettrico, electronics, voce) sarà al centro dei riflettori insieme a Stefano Saletti (bouzuki, chitarra elettrica, electronics, voce) per proporre dal vivo (con Erica Scherl al violino e alle tastiere, e Eugenio Saletti alla chitarra elettrica) il progetto “Caracas”, che hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto nel recentissimo album omonimo.

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