19 December, 2025

Cristiano Erriu 07
«La Regione ha fatto una ricognizione delle opere d’arte che fanno parte del proprio patrimonio, delle quali 291 risultano mancanti. La prospettiva è quella di una futura esposizione e possibile fruizione da parte dei cittadini.»
A dirlo è l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, dopo l’approvazione in Giunta del catalogo fotografico delle opere d’arte, aggiornato a dicembre 2014.
«Il lavoro di verifica effettuato era necessario – ha detto Cristiano Erriu – per rendere chiaro, trasparente e pienamente fruibile il grande patrimonio artistico in possesso della Regione. Prima d’ora erano state effettuate altre ricognizioni: una risale al 1980, la seconda al 1992 ed un’altra più recente è del 2013.
L’amministrazione non sempre ha saputo valorizzare questo grande patrimonio, considerando per esempio i dipinti e le opere come meri elementi d’arredo negli uffici, senza garantirne né un’adeguata tutela né una fruizione pubblica. Tutto ciò che fa parte della “cosa pubblica” merita tutta l’attenzione possibile da parte delle istituzioni.» 
Le opere che risultano mancanti all’appello del catalogo fotografico delle collezioni sono 291, come attestato dai Carabinieri di Sassari per la tutela del patrimonio culturale.
«Non sappiamo datare con precisione a quando risalgano gli ammanchi delle opere – ha precisato l’assessore Erriu – ciò a causa dello scarso rilievo dato a questo enorme patrimonio. Dopo le segnalazioni della Regione all’arma dei Carabinieri, sono iniziate le indagini, in corso da circa due anni e che hanno consentito il ritrovamento di circa 40 pezzi d’arte. Alcuni erano semplicemente relegati in scantinati, altri erano stati prestati al Consiglio regionale.» 
Tra le 291 opere mancanti ve ne sono diverse di notevole pregio e importanza, a firma di grandi nomi del panorama isolano: Aligi Sassu, Pinuccio Sciola, Maria Lai, Melkiorre Melis, Stanis Dessy, sono alcuni degli autori.
«Oltre che doverosa, la ricognizione delle opere è stata fatta anche con l’obiettivo di riconsegnare ai cittadini questo enorme patrimonio che, una volta recuperato, potrà essere esposto in luoghi adatti alla promozione dell’arte, come per esempio l’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari.»

Arrigo Miglio 2 copia

Sabato 21 febbraio 2015, alle ore 16.00, presso l’aula magna del Seminario arcivescovile (Cagliari, via Cogoni 9), si terrà l’annuale di incontro tra il vescovo Arrigo Miglio e il mondo della politica e delle istituzioni.

Gli scorsi anni questo evento è stato realizzato in occasione della festa liturgica di Sant’Efisio, il 15 gennaio. Quest’anno è stato deciso di valorizzare la presenza di monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’ufficio della CEI per i problemi sociali, che tra sabato e domenica sarà in visita in Sardegna per incontrare i delegati diocesani di questo settore pastorale e gli animatori del Progetto Policoro presenti nelle diverse diocesi isolane.

Stimolante e attualissimo il tema della conferenza che lo stesso don Longoni ha così formulato: «Politici al tempo di Papa Francesco. Per una nuova leadership che ponga al centro il bene comune».

L’incontro ha come interlocutori principali i politici e gli amministratori, ma è aperto anche a tutti coloro che sono interessati all’approfondimento dei temi della dottrina e della pastorale sociale.

Fabiano Longoni è nato a Milano il 25 settembre 1957 ed è stato ordinato sacerdote a Venezia dal Patriarca card. Marco Cè il 27 giugno 1981. don Fabio (Fabiano all’anagrafe) Longoni ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Scienze sociali e la specializzazione in Etica e Dottrina sociale della Chiesa presso l’Università Gregoriana di Roma. È titolare della cattedra di Teologia morale sociale e Diritti umani presso la Facoltà di Diritto Canonico dello Studium Generale Marcianum di Venezia e di Teologia morale sociale presso l’ISSR San Lorenzo Giustiniani di Venezia. Dirige da alcuni anni il Master Universitario in Gestione etica d’azienda, in partnership con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la SDA Bocconi di Milano, sempre presso lo Studium Generale Marcianum.

Nel 1989 venne nominato direttore della nascente Scuola di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Venezia, incarico che ha ricoperto ininterrottamente fino al 2002. È stato direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro del Patriarcato di Venezia nonché assistente provinciale delle Acli e consigliere spirituale dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti). Già membro della Consulta nazionale della Conferenza Episcopale Italiana della Pastorale sociale e del lavoro nonché coordinatore della Commissione di Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza Episcopale Triveneto.

Nei primi anni di sacerdozio, nella Diocesi veneziana, ha inoltre prestato servizio pastorale nella parrocchia di San Paolo a Mestre e poi, per un lungo periodo, nella parrocchia di Zelarino prima come vicario e poi come parroco (dal 1995 al 2003); è canonico onorario della Cattedrale di San Marco, rettore di S. Simeon Piccolo a Venezia e collabora con la parrocchia di Carpenedo.

Dal 25 settembre 2013 è direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro.

Banco di Sardegna 9

Con l’obiettivo di favorire i processi di crescita e di sviluppo tecnologico del sistema delle imprese isolane, con particolare attenzione rivolta alle Start-Up, oggi a Cagliari, nella sede del Banco di Sardegna, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra Regione, Sardegna Ricerche, Sfirs e Banco di Sardegna.

Il Protocollo stabilisce che il Banco di Sardegna potrà concedere un’anticipazione bancaria fino all’80% dell’incentivo pubblico erogato da Sardegna Ricerche (con un importo limite massimo di 50.000 euro) a sostegno delle attività innovative con l’assistenza del Fondo regionale di Garanzia per le PMI gestito dalla Sfirs.

Il Fondo è stato costituito appositamente dalla Regione Sardegna con risorse del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) per favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese della Sardegna e così stimolare anche gli investimenti innovativi necessari per espandere la base e agevolare le diversificazioni produttive.

Maria Paola Corona (Presidente di Sardegna Ricerche): «Per il successo di un’attività d’impresa, soprattutto se si tratta di un’impresa innovativa, il fattore tempo è fondamentale. Grazie a questo accordo le imprese beneficiarie dei nostri bandi avranno l’opportunità di iniziare subito a investire, concentrandosi sullo sviluppo dei propri prodotti e servizi, senza doversi preoccupare della complessa gestione delle procedure finanziarie».

Giuseppe Cuccurese (Direttore Generale del Banco di Sardegna): «L’intesa siglata oggi ha valenza di sistema e consente di mettere a fattore comune le competenze dei diversi attori, favorendo gli interventi nella ricerca e nell’innovazione da parte delle imprese sarde che puntano a migliorarsi ed a competere sui mercati, a prescindere dalla loro modesta dimensione; in questo ambito, confidiamo molto anche sulla nascita di iniziative start-up che, proprio grazie all’innovazione, potrebbero far nascere un nuovo tessuto produttivo.»

Alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa hanno partecipato anche il Presidente della Sfirs Antonio Tilocca e il Direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu.

«La chiusura dell’aeroporto militare di Decimomannu sarebbe un grave danno per l’economia dell’Isola». A dirlo è Edoardo Tocco, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

Con il pericolo di una cessazione delle attività, sono in bilico oltre 1200 lavoratori tra militari e civili per oltre 40 milioni di euro di stipendi, con altri 800 dipendenti che ruotano attorno alle ditte esterne con un volume d’affari che si aggira sui 6 milioni di euro. Davvero un brutto colpo per l’hinterland cagliaritano. Edoardo Tocco ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione per scongiurare l’ulteriore mazzata all’occupazione in Sardegna.

«Ho già sollecitato un incontro con i responsabili della base. La preannunciata chiusura dell’Aeroporto Militare di Decimo scaturisce in conseguenza alla richiesta del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru di una chiusura alle attività operative dei poligoni per 4 mesi anziché 2 così come previsto dagli accordi tecnici tra lo Stato Italiano e il Governo Tedesco – spiega Tocco – Una situazione assurda, visto che si mette in forte pericolo un universo lavorativo militare e civile di grande rilevanza per il basso Campidano.»

Non è un caso che si siano svolti i due consigli comunali di Decimomannu e Villasor con posizioni contrarie alla serrata dell’impianto. «Questa chiusura provocherebbe una devastante crisi economica nella zona e nella Sardegna con la beffa – aggiunge Tocco – che le buste paga verrebbero dirottate presso altre regioni italiane così come è successo con il distaccamento aeroportuale di Elmas». Nei giorni scorsi si è tenuto anche un summit tra i sindacati del personale civile ed il delegato nazionale della rappresentanza del personale militare per fare il punto della situazione. Chiara la posizione delle forze sindacali.

«Ci opponiamo decisamente alla eventuale chiusura e ai vari trasferimenti del personale fuori dalla Sardegna – rimarca Antonio Perra, coordinatore territoriale della Federazione Lavoratori pubblici e funzione pubblica -. E’ impensabile chiedere alle famiglie di andarsene dopo anni di lavoro e una vita radicata nel territorio. La riduzione delle buste paga, in un distretto già messo a dura prova da una devastante crisi economica e occupazionale, sarebbe insostenibile.»

«Vogliamo che la classe politica sia consapevole del disastro che si sta creando. Si deve intanto offrire una reale alternativa economica cercando di contrastare le posizioni ideologiche di una minoranza della società civile e politica con un’attenta analisi degli impatti negativi, dal punto di vista sociale ed economico, che potrebbero scaturire da un’eventuale chiusura dell’ aeroporto di Decimomannu.»

Edoardo Tocco invoca un ripensamento della Regione: «La Maddalena e lo smembramento dell’Aeroporto militare di Elmas insegnano che senza un progetto economico alternativo è da incoscienti parlare di chiusura – conclude l’esponente degli azzurri -. E’ auspicabile una rivalutazione della posizione del Presidente della Regione anche alla luce del potenziale umano e tecnico che l’aeroporto possiede. Ci batteremo affinché Stato, Regione e Governo Tedesco rivedano le loro posizioni scongiurando la chiusura».

Monteponi e Atletico Narcao vincono in casa, il Carbonia raggiunto al 94′ a Pula. La quinta giornata del girone di ritorno è stata ampiamente positiva per le tre squadre sulcitane protagoniste del girone A del campionato di Promozione regionale.

La squadra di Maurizio Erbì si è sbarazzata senza difficoltà del Progetto Sant’Elia, formazione ultima in classifica in grande difficoltà, con una quaterna firmata da una doppietta di Musiu, Loddo e Piras.

L’Atletico Narcao ha confermato i progressi evidenziati nel derby di Carbonia, concluso in parità, superando la temibile Orrolese con un rigore trasformato da Ibba che l’ha portata in vantaggio e con una rete di Frau che nel finale ha rimediato al temporaneo pareggio ospite.

Il Carbonia a Pula ha visto sfumare in pieno recupero un successo che avrebbe ampiamente meritato. In vantaggio dopo appena tre minuti con un goal del giovane attaccante Foddi, la squadra di Maurizio Ollargiu ha saputo difendere il risultato senza particolari affanni, sfiorando anche il raddoppio, fino al 94′, quando, in dieci da una decina di minuti per l’espulsione di Loddo, è stato beffato dal goal di Pili. Per i biancoblù quello di ieri è il sesto risultato utile consecutivo.

Sugli altri campi, vittorie agevoli per la capolista Ferrini sul Serramanna, 2 a 0, e per la sua prima inseguitrice Kosmoto Monastir a Quartu, sul Sant’Elena, per 3 a 0; belle vittorie del Siliqua sulla Frassinetti Elmas, con doppietta di Cacciuto, per 2 a 1; per il Guspini sul San Vito, 2 a 0, e per il Girasole sull’Arbus, 1 a 0.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, il Sant’Antioco è riuscito a fermare sul nulla di fatto la capolista Villacidrese, rilanciando così le ambizioni del Senorbì che superando in trasferta la Libertas Barumini per 4 a 3 s’è riportato a un solo punto dalla vetta della classifica, e del Carloforte, corsaro per 3 a 2 a Gonnesa e nuovamente a cinque punti dalla capolista Villacidrese.

Sugli altri campi, buon pari per la Fermassenti a Sadali, 0 a 0, e per il Gonnosfanadiga a Siurgus Donigala con l’Andromeda, 1 a 1. Vittoria all’inglese, 2 a 0, per il Real Villanovatulo ad Assemini con l’Halley e “vendemmiata” per il Seui Arcueri sull’ormai rassegnato Escalaplano, per 8 a 0. Nell’anticipo, l’Iglesias aveva espugnato a sorpresa il campo del Tratalias, per 2 a 1.

Simone Marini 666 copia

Il Centro regionale di programmazione ha pubblicato una procedura di selezione comparativa, per titoli e colloquio, per 20 profili professionali a supporto delle attività di controllo di 1° livello, nell’ambito dei programmi comunitari Por Fesr 2007-2013 e Por Fesr 2014-2020.I profili professionali da selezionare sono due:

profilo A – senior: 5 esperti in attività di rendicontazione e controllo di 1°livello e nelle attività relative agli adempimenti a carico dell’Autorità di gestione, finalizzati alla certificazione dei Programmi comunitari a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr);

profilo B – junior: 15 esperti in attività di controllo di 1° livello delle operazioni finanziate a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).

Le attività, di carattere continuativo, dovranno essere svolte in esecuzione delle direttive operative individuate dal gruppo di lavoro “Controllo di 1° livello e gestione delle irregolarità” del Centro regionale di Programmazione, sotto il coordinamento del Responsabile e a supporto dei funzionari componenti lo stesso gruppo.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 20 marzo 2015 con le seguenti modalità:

– tramite posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo: crp@pec.regione.sardegna.it;
– tramite consegna a mano presso gli uffici del Centro regionale di programmazione al 5° piano;
– tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al Centro regionale di programmazione – Via Cesare Battisti snc – 09123 Cagliari.

Per informazioni gli interessati potranno rivolgersi ai seguenti numeri telefonici: 070 6067028 – fax 070 6064684 o via e-mail all’indirizzo: crp.urp@regione.sardegna.it.

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Vorrei esprimere alcune considerazioni in merito al dibattito che si sta sviluppando intorno al destino degli ospedali del Sulcis Iglesiente.

Innanzitutto è fondamentale capire come sia necessario organizzare in modo razionale ed equo la distribuzione dei servizi nei presidi di Iglesias e Carbonia: non è pensabile continuare a concepirli come due strutture funzionalmente avulse l’una dall’altra.

Chiunque affermi il contrario sta andando contro il buon senso e, soprattutto, il diritto dei cittadini a ricevere un’assistenza moderna e sicura.

Detto questo, da Sindaco di Iglesias, vorrei condividere alcune preoccupazioni manifestate da molti cittadini, non solo di Iglesias, alla luce degli eventi succedutisi negli anni scorsi.

Ricordo che nella prospettiva della suddetta riorganizzazione furono già fatte alcune scelte importanti quali la localizzazione del Dipartimento di emergenza presso l’ospedale Sirai di Carbonia, compresa la Cardiologia con l’UTIC ed il servizio di emodinamica.

La situazione di Iglesias, trasferiti i reparti del Crobu al Santa Barbara, invece è stata legata ad un imponente piano di ampliamento ed ammodernamento del CTO.

E’ storia risaputa, che i lavori iniziati nel 2003, furono interrotti prestissimo per l’insorgere di vari contenziosi, risolti solo due anni orsono. Questo ha determinato un congestionamento del Santa Barbara che ha portato a dover limitare le prestazioni potenzialmente erogabili dagli operatori e alla riduzione degli standard alberghieri. La conseguenza inevitabile è stata la migrazione verso le cliniche private convenzionate di Cagliari a causa delle lunghe attese.

La trasformazione del CTO in un vero e proprio policlinico moderno è ormai a pochi mesi dalla conclusione. Esso è stato concepito come polo materno-infantile, polo chirurgico di elezione con un pronto soccorso moderno ed una terapia intensiva. Le sue sale operatorie modernissime ed i suoi reparti sono stati concepiti con una ben precisa destinazione d’ uso. Questo ha creato aspettative nei cittadini e negli operatori.

Il mancato completamento o lo stravolgimento di tale destinazione preoccupa quindi fortemente la Città, che non vuole rivedere un film già visto.

Auspico pertanto da parte dell’azienda scelte non affrettate, condivise, che non siano legate a situazioni contingenti,  tengano conto di criteri di complementarietà e di equilibrio, in attesa di un ospedale unico, che pur nelle più rosee previsioni sarà a medio-lungo termine.

Emilio Gariazzo

Sindaco di Iglesias

«La bocciatura da parte della commissione europea del piano di sviluppo rurale, da sempre uno dei cardini per il finanziamento dell’agricoltura in Sardegna è la dimostrazione dell’approssimazione con cui la Giunta si muove anche su temi estremamente delicati e strategici. A rischio ora ci sono oltre un miliardo di euro.»

Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«La figuraccia europea sia di monito ad una maggioranza che si ritiene unica depositaria della verità ma che, oltre a salire in cattedra, nei fatti sta creando un danno serio all’economia della nostra Regione.» 

«Ci auguriamo – dice ancora Cossa – che chi ha la responsabilità politica, ma soprattutto chi ha la responsabilità operativa agisca ora con la necessaria precisione e scrupolo quanto a indicazione dei dati e a determinazione delle strategie necessarie a garantire lo sviluppo di un settore in cosi grave difficoltà, che ha risentito più degli altri della incapacità di chi si è limitato con Le istituzioni europee a giocare un ruolo da comprimario. Troppo spesso la Sardegna non è stata in grado nè di individuare i problemi ne di elaborare le strategie adeguate, restando indietro rispetto alle altre regioni europee in termini di modernizzazione e di presenza sul mercato. Le conseguenze – conclude Michele Cossa – sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.»

Ho partecipato alla manifestazione che si è svolta a Carloforte sulla vertenza Saremar. Una vertenza che come Pd seguiamo in maniera costante e con molta attenzione. In questo contesto ribadisco che si tratta di un fatto positivo l’attenzione dell’assessore Deiana sulla vicenda su cui devono essere forniti elementi chiari sulle prospettive dell’azienda. Sono altrettanto chiare le responsabilità di una disastrosa gestione dell’amministrazione regionale precedente. Bisogna continuare a lavorare per garantire un servizio di qualità e la continuità occupativa dei lavoratori.
Il Pd di Carbonia Iglesias, assieme al circolo di Carloforte, seguirà con attenzione la vicenda, garantendo l’impegno dei suoi rappresentanti nelle istituzioni.
Daniele Reginali
Segretario Pd Carbonia Iglesias

Daniele Reginali

Con la scusa della riorganizzazione dell’assessorato regionale del Lavoro, la Giunta Pigliaru dà il ben servito alla Formazione professionale, sia pubblica che privata. Nell’ambito del piano di riordino dell’Assessorato si stabilisce la dismissione di alcuni Centri regionali di formazione professionale, tra i quali potrebbero figurare anche Carbonia e Sant’Antioco. Si preannuncia così una nuova stagione di passione per i lavoratori sopravvissuti (ex legge 42) alla mannaia di Renato Soru del 2006.

Con tale decisione si cancella quasi definitivamente la formazione professionale in Sardegna e si impedisce ai centri nel mirino dell’assessorato del Lavoro di assolvere al ruolo di sedi decentrate della Regione nel territorio. Inoltre non si capisce perché questa Giunta continui imperterrita a tagliare i servizi nelle periferie sarde, così come ha fatto con la sanità. Anziché garantire quelli essenziali per ridare speranza ai territori dimenticati che attraversano momenti di estrema difficoltà come il Sulcis Iglesiente, Pigliaru e i suoi professori, armati di calcolatrice, paraocchi e tappi per le orecchie, cancellano tutto senza farsi alcuno scrupolo. Il centrosinistra, poi, non solo intende estinguere la formazione pubblica, ma non esprimendosi sul futuro della formazione di tipo privato dà a intendere che un suo rilancio non rientri nei progetti.

Ma l’aspetto forse più grave, sintomo della distanza assiderale tra la Giunta e i sardi, è che sebbene l’esecutivo Pigliaru si appresti a eliminare alcuni centri regionali non dice una parola sul futuro dei lavoratori che prestano servizio in queste strutture. Che intenzioni ha la Giunta? Vuole forse cancellare la cosiddetta “Lista ad esaurimento ex legge 42”?

Il Governatore rimetta mano al Piano di riassetto dell’assessorato regionale del Lavoro con l’obiettivo irrinunciabile di salvare la formazione professionale, in quanto ancora oggi un utile strumento per la preparazione di futuri tecnici, impiegati, operai qualificati. Ma soprattutto Pigliaru chiarisca quale sorte spetta ai lavoratori che con la chiusura dei centri si troveranno senza occupazione, benché, di fatto, dipendenti della Regione Autonoma della Sardegna.

Infine, un appello ai colleghi consiglieri regionali eletti nel Sulcis Iglesiente affinché si uniscano in questa battaglia e lottino per evitare che ancora una volta il territorio più povero d’Italia venga penalizzato da una politica poco attenta alle reali esigenze dei cittadini.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia