20 December, 2025

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«Apprendiamo oggi dalla Giunta regionale che il Governo deve alla Sardegna la bellezza di 6-700 milioni e inoltre che con la Legge di Stabilità per il 2015 ci sta per portare via altri 97 milioni. Questi ultimi non concordati in alcun modo, giusto sottratti d’autorità, e in aggiunta ai 570 milioni già previsti come partecipazione dell’isola al ripianamento dei debiti dello Stato e ad ulteriori 68 come gentile contributo dei sardi ai famosi bonus da 80 euro». Lo dice Franco Meloni, coordinatore del Centro Studi dei Riformatori.

«Insomma – aggiunge Meloni – Renzi distribuisce gli 80 euro sì cittadini facendo la bella figura lui ma lo fa utilizzando i soldi delle Regioni, inclusa la Sardegna. Di fronte a tutto questo una Giunta regionale immobile e supina reagisce con flebili lamentele, quasi inaudibili, scusandosi di essere costretta a disturbare il manovratore mentre costui continua imperterrito a frugarci letteralmente nelle tasche.»

«Si tratta – dice ancora l’esponente dei Riformatori sardi – lo diciamo perché non lo si dimentichi, della stessa Giunta che ha rinunciato a costituirsi davanti alla Corte Costituzionale nella causa che vede il Governo chiedere l’annullamento della previsione di incasso di 1 miliardo di euro legato alla cosiddetta “vertenza accise”, che aveva visto la precedente maggioranza regionale inserire giustamente la posta nella Finanziaria regionale per il 2014. Cioè, una Giunta che ha deliberatamente scelto di non difendere gli interessi dei sardi e questo con l’appoggio di una maggioranza in cui non si contano le moltitudini di partiti che si definiscono sardisti, autonomisti, sovranisti e alcuni addirittura indipendentisti.»

Sempre la stessa Giunta, è il pensiero di Franco Meloni, «che a luglio aveva trionfalmente annunciato uno storico accordo con il Governo che avrebbe dovuto chiudere ogni vertenza in maniera tombale. Successivamente l’assessore Paci ha dovuto confessare pubblicamente ai sardi che la chiusura non era poi così tombale, insomma che restava in piedi un contenzioso e che quindi non avrebbe ritirato i ricorsi ancora pendenti davanti alla Corte Costituzionale su diversi aspetti della questione. E infatti, non li ha affatto ritirati né entro il 15 settembre scorso (come si era ufficialmente impegnato a fare) né lo ha fatto più tardi.»

L’attuale regolamentazione del fermo biologico ha messo in ginocchio le marinerie della Sardegna, specie quella del Sulcis (la più grande dell’isola), già sottoposta ai diversi vincoli che ne limitano l’attività e, di conseguenza, i guadagni. Non possiamo permetterci di lasciare sola la categoria dei pescatori sulcitani, appartenenti a un territorio abbondantemente piagato dalla crisi. Se poi si considera che a tutt’oggi il fermo biologico non è indennizzato (del resto, lasciare la propria barca in banchina significhi fare i conti con l’assenza di reddito), si capisce quanto occorra un intervento deciso da parte della Regione, chiamata a difendere le specificità della Sardegna. Partendo da queste considerazioni, Ignazio Locci, consigliere regionale del grupppo Forza Italia Sardegna, rivolge un appello alla Giunta regionale, perché si impegni per disciplinare il fermo biologico della prossima annualità (il danno, per quest’anno, è stato già prodotto rinunciando alla Specialità e accettando le misure tecniche e le modalità di esecuzione in materia varate dal Governo centrale), affinché i lavoratori del mare non debbano fare i conti con i gravi disagi e i minori guadagni che hanno segnato la stagione 2014.

«Sebbene le fonti normative assegnino alla Regione Sardegna potestà legislativa in materia di pesca (esercitata in considerazione del limite delle acque territoriali) – sottolinea Ignazio Locci -, non si capisce perché la Giunta di Francesco Pigliaru abbia applicato la rigida e lesiva disciplina nazionale sul fermo biologico, creando danni incalcolabili al comparto della pesca: la nostra flotta è stata letteralmente bloccata in banchina senza alcuna opportunità di scelta, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno. La Giunta di Ugo Cappellacci, infatti, aveva disciplinato il fermo garantendo la possibilità di continuare l’attività di pesca oltre le 12 miglia marine alle unità abilitate.»

«Se l’assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma Agropastorale non intende modificare la normativa sul fermo biologico, stabilisca quantomeno una forma di indennizzo per i pescatori: non cassa integrazione come in passato (mera elemosina), bensì rimborsi veri e propri per il mancato guadagno. In merito alla necessità che si regolamenti il fermo biologico ascoltando le istanze di armatori e marinai sardi – conclude Ignazio Locci -, ho presentato un’interpellanza (si veda l’allegato) rivolta al presidente della Regione e all’Assessore regionale competente.»

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Domenica mattina una delegazione dell’Eurallumina farà visita alle lavoratrici Igea presso il presidio della Galòleria Villamarina di Monteponi. La RSU, le lavoratrici e i lavoratori Eurallumina, esprimono la loro solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Igea, impegnati nella difesa del loro posto di lavoro.

«Abbiamo appreso dal vostro comunicato che il vostro presidio presso la Galleria Villamarina prosegue – scrivono in una nota – condividiamo la vostra decisione  la sosteniamo per le motivazioni che avete espresso. Essendo impegnati da anni, incessantemente, nello stesso obiettivo, abbiamo potuto verificare che l’unico strumento per vedersi riconosciuti i propri diritti ed il rispetto della propria dignità, è la lotta, che paga sempre, senza paura!»

«SOLO CHI SI TROVA DAVANTI ALLA PROSPETTIVA CONCRETA DI SPROFONDARE NEL BARATRO DELLA MISERIA, DI VEDER CROLLARE LE POCHE CERTEZZE, FATICOSAMENTE COSTRUITE IN ANNI DI SACRIFICI E DI LAVORO, PUO’ COMPRENDERE QUALI POSSONO ESSERE LE MOTIVAZIONI CHE PORTANO A METTERE IN ATTO FORME DI PROTESTA ESTREME . LA PROSPETTIVA DI NON VEDERE NESSUN ORIZZONTE PER SE STESSI E PER  LE PROPRIE FAMIGLIE  TRASMETTE ALLE STESSE ANSIA E INSICUREZZA PER I PROPRI FIGLI, ARRIVANDO A CHIEDERSI IL PERCHE’ NON SI POSSA CONDURRE LA PROPRIA VITA, PRETENDENDO SEMPLICEMENTE, MA CON FORZA, LA NORMALITA’, ALL’ INSEGNA DI UNA DECOROSA ESISTENZA.

LA  VOSTRA LOTTA E’ LA STESSA DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELL’ EURALLUMINA, DELL’ALCOA, DELLA EX ILA, DELLA CARBOSULCIS, DELLA ROCKWOOL, DELLE MIGLIAIA DI LAVORATORI DEGLI APPALTI, I PIU ‘ PENALIZZATI IN QUESTI ANNI DISGRAZIATI, DEI  LAVORATORI DI TUTTE LE ALTRE REALTA’, PICCOLE E PICCOLISSIME, CHE HANNO ENORMI DIFFICOLTA’ A FAR CONOSCERE  IL PROPRIO DISAGIO, DEI LAVORATORI DEL COMMERCIO, DELL’ ARTIGIANATO, DELLA PESCA, DELLA SCUOLA, DEL MONDO AGRICOLO E PASTORALE, DEI SERVIZI, DI TUTTI GLI ALTRI SETTORI CHE SUBISCONO QUESTI ANNI DI CRISI, DI CHI UN POSTO DI LAVORO NON LO HA MAI AVUTO E PER AVERLO DEVE ABBANDONARE LA PROPRIA TERRA E I PROPRI AFFETTI.

CHI HA LOTTATO IN QUESTI ANNI, CHI HA MESSO IN PIAZZA LA PROPRIA PROTESTA, UNITA ALLE PROPOSTE PER COME VENIRE FUORI DA QUESTO DISASTRO CREATO DA ALTRI, CHI HA INFINITE VOLTE PRESO LA VIA DEL MARE PER ESPORTARE LA RABBIA E LE RIVENDICAZIONI, CHI HA PAGATO ANCHE FISICAMENTE, ECONOMICAMENTE, MORALMENTE  E HA SUBITO ANCHE RIPERCUSSIONI PENALI, NON LO HA FATTO SOLO PER SE STESSO, ANCHE SE SPINTO DA NECESSITA’ DI TIPO PERSONALE E FAMILIARE, MA SIA PUR IN UN NUGOLO DI FRASTAGLIATE VERTENZE, LO HA FATTO PER TUTTI, PERCHE’ LE RIPERCUSSIONI NEGATIVE ( COME TUTTI NEL TEMPO HANNO DOVUTO CAPIRE ANCHE SULLA PROPRIA PELLE) E QUELLE POSITIVE, CHE PASSANO PER LA RISOLUZIONE DELLE VERTENZE ANCORA IN CORSO, RICADRANNO SU TUTTO IL TERRITORIO, SEMPRE PIU’ IMPOVERITO, NELL’ INTERA  COMUNITA’ DEL SULCIS IGLESIENTE E DELL’INTERA SARDEGNA, MA NE SIAMO PIU’ CHE CONVINTI, PER IL SISTEMA INDUSTRIALE E PRODUTTIVO DELL’ INTERO PAESE ITALIA.

IN QUESTO MOMENTO IL SIMBOLO DELLA DETERMINAZIONE DEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI SONO LE “NOSTRE COLLEGHE DELL’IGEA“: LAVORATRICI, MADRI, SORELLE, MOGLI, NONNE, CHE NON HANNO VOLTO, MA OGNUNO DI NOI LE CONOSCE, LE SENTE VICINE, PERCHE’ LE ABBRACCIA SIA PUR VIRTUALMENTE TUTTI I GIORNI, QUANDO CONDIVIDE CON APPUNTO, LE PROPRIE MADRI, SORELLE, MOGLI, NONNE, ANSIE E SPERANZE, QUANDO DEVE TROVARE LA FORZA PER “RESISTERE UN GIORNO IN PIU’ DELLE CONTROPARTI DI QUALSIASI NATURA ESSE SIANO, AZIENDALI, POLITICHE, BUROCRATICHE“, PERCHE LA POSTA IN PALIO E’ TROPPO ALTA PER ARRENDERSI. FORZA AMICHE E COMPAGNE!!! SAPPIATE CHE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI EURALLUMINA SONO CON VOI – CONCLUDONO – E SARANNO PRESENTI AL VOSTRO FIANCO NELLE INIZIATIVE CHE VORRETE PORTARE AVANTI.»

Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco ha predisposto un’interrogazione che sarà presentata agli assessori ai lavori pubblici e all’ambiente, per sollecitare la Regione ad intervenire immediatamente con la messa in sicurezza del litorale di Capoterra e dintorni. «E’ necessario lo stanziamento di finanziamenti per un progetto di risanamento dell’intera battigia che si allunga da La Maddalena Spiaggia a Frutti d’Oro sino a Torre degli Ulivi – dice Edoardo Tocco -. La devastazione è stata compiuta con i lavori del dopo alluvione. Una devastazione senza fine. Uno scempio ambientale. La sabbia è stata sottratta dalle onde. La situazione è di alto rischio soprattutto a Frutti d’Oro, con l’acqua del mare che arriva sin dentro le abitazioni, mettendo in pericolo gli abitanti della borgata.»

La situazione è simile anche a La Maddalena Spiaggia e Torre degli Ulivi. «E’ in atto un inesorabile processo di erosione che sta facendo strage degli arenili – conclude Tocco -. Occorre intervenire nel più breve tempo possibile con la sistemazione dell’intero litorale lungo la Sulcitana, mediante un intervento che miri a mettere in sicurezza le abitazioni e un piano di ripascimento, evitando una nuova catastrofe che suonerebbe come una beffa dopo le recenti alluvioni».

E’ in programma domani e lunedì, a San Giovanni Suergiu, la commemorazione del 65° anniversario della tragedia di Superga, nella quale scomparve il Grande Torino, una delle squadre più grandi e prestigiose della storia del calcio italiano e mondiale.

Il programma dell’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale Palmas Vecchio, con la collaborazione del comune di San Giovanni Suergiu e delle società Fermassenti, Sant’Antioco calcio, Torino e delle associazioni ex calciatori granata ed ex Rossoblù del Cagliari, verrà aperto domenica 7 dicembre, alle 17.30, nella sala consiliare di Via Roma, con la proiezione del film “Il Grande Torino”, del regista Claudio Bonivento.

Lunedì 8 dicembre, alle 9.30, la commemorazione nel cimitero comunale e alle 11.00 l’inizio delle celebrazioni allo stadio Comunale con la partita amichevole tra le Vecchie Glorie del Torino Calcio e quelle del Cagliari Calcio. Alle 13.30, infine, il pranzo con i calciatori all’agriturismo Agrifoglio.

La cartolina allegata, stampata dopo la sciagura, è stata fornita al nostro giornale da un amico ungherese, György Pálinkás.

 

I campioni del Grande Torino pálinkásgyörgy002 copiatorino_fc

Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Sostenere il comparto dell’autotrasporto, agevolare l’attività delle migliaia di imprese che vi operano e semplificare le procedure burocratiche.

E’ questo l’obiettivo dei 5 emendamenti al collegato della prossima legge di bilancio dello Stato, proposti ieri da Confartigianato Trasporti al Senato.

Gli interventi richiesti a Palazzo Madama riguardano i costi d’esercizio relativi alla sicurezza sociale, i requisiti di idoneità e capacità finanziaria, il mantenimento della corresponsabilità della filiera e l’azione diretta regole che rafforzano la legalità nel settore in sinergia con l’attività di controllo da parte dell’Albo e, per ultimo, l’istituto della conciliazione delle controversie sui rapporti tra vettori e sub vettori.

«Ai senatori abbiamo presentato alcune richieste di modifica dettate dal buonsenso e dalle attuali necessità delle aziende – afferma il vice presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Giovanni Mellino – anche se, da alcune fonti governative, ci risulta che l’Esecutivo abbia intenzione di accettare solo due emendamenti, tra l’altro quelli non fondamentali.»

«Per noi e per tutto il settore dell’Autotrasporto – prosegue il vice presidente – questa non sarebbe una condizione accettabile e che potrebbe portare a un fermo merci.»

«In ogni caso – continua Mellino – abbiamo provveduto già a contattare i senatori della Sardegna iniziando a informarli e a coinvolgerli per supportarli nelle scelte che dovranno fare a Palazzo Madama, e per spiegare come queste, in ogni caso, andranno a influire sulla condizione del settore.»

Confartigianato Trasporti auspica l’approvazione degli emendamenti per le ricadute positive che questi porterebbero alle migliaia di imprese e addetti.

Con la legge approvata dal Consiglio regionale, la Sardegna rischia di dover certificare anche le imitazioni o i falsi prodotti isolani, taroccati in altre Regioni d’Italia o all’estero, con grave danno alla nostra agricoltura ed economia.

L’impugnativa del Governo, con il pericolo di decadenza della normativa su agricoltura e sviluppo rurale – incluso anche un marchio per le eccellenze della Sardegna – ha ottenuto i suoi effetti. La modifica della legge regionale 16, approvata lo scorso agosto dal Consiglio regionale, con disposizioni relative ad un segno distintivo per i prodotti agroalimentari isolani. Le variazioni sono state approvate nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea di via Roma, a seguito di un acceso scontro in aula.

«Con queste modifiche – sottolinea Modesto Fenu, leader del Movimento Sardegna Zona Franca – la nostra Isola subisce uno smacco ed una beffa inaccettabili. La Regione Sardegna, di fatto, rischia di certificare i prodotti isolani realizzati oltre Tirreno o all’estero, anche con materie prime non sarde. E’ necessario reagire immediatamente a questo ulteriore schiaffo contro le nostre specificità. Occorre una mobilitazione di tutte associazioni di categoria per far sentire il grido d’allarme contro questo sopruso». Un duro colpo per l’agricoltura e l’economia dell’isola. «Anche perché – aggiunge Fenu – una possibilità data ad altre Regioni e Paesi Europei viene negata alla Sardegna. Appare chiara, dunque, la volontà di limitare la nostra autonomia statutaria».

Tutti i dettagli e le criticità della legge verranno poste in evidenza nel corso della conferenza stampa di martedì 9 dicembre, con inizio alle 10.00, nella Sala stampa del Consiglio regionale di via Roma a Cagliari, convocata dai gruppi Udc, Partito sardo d’Azione e Gruppo Sardegna. Nel corso dell’incontro con i giornalisti delle testate nazionali e regionali si parlerà della questione riguardante l’approvazione della normativa regionale in materia di agricoltura, sviluppo rurale, agrobiodiversità, marchio collettivo e distretti. Alla conferenza stampa parteciperanno i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc), Angelo Carta (Psd’Az) e Modesto Fenu (Sardegna Zona Franca). Sono invitate a partecipare tutte le associazioni di categoria del settore agricolo.

«Archeologia, cibo ed economia del paesaggio: quale futuro per San Giovanni Suergiu?». Queste le idee a confronto nel convegno che si terrà sabato 13 dicembre, alle ore 16.30, presso la sede Auser di via Bellini a San Giovanni Suergiu.

Organizzato dall’associazione Quadrifoglio95, da ben 25 anni attiva nella salvaguardia e valorizzazione dei siti archeologici del comune sulcitano, e moderato dalla giornalista Elvira Usai, il dibattito vedrà l’apporto di conoscenza e di esperienza dell’antropologa culturale Alessandra Guigoni, del giornalista sociologo Giacomo Mameli e dell’archeologa Manuela Puddu.

Sul tavolo spunti e ragionamenti per lo sviluppo economico e territoriale del paese, un’occasione per disegnarne le linee di crescita a partire dalle risorse naturali e paesaggistiche nonché dalle emergenze archeologiche. Fattività e concretezza che possono rilanciare l’economia di un comune, come altri nel Sulcis Iglesiente, caratterizzato dalle scarse opportunità di lavoro.

Un nuovo modo per incontrarsi tra operatori del settore e non addetti ai lavori che consente di valorizzare l’esistente e di costruire nuove formule di rilancio nel comparto turistico, in quello agricolo e delle risorse ambientali.

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Monte Sirai è un Parco archeologico di eccellenza che include un grande comprensorio archeologico esteso per l’intero altopiano, nel quale si concentrano decine di siti sorti dal IV millennio a.C. fino all’ultimo periodo dell’età punica. Fra i principali siti citiamo quattro gruppi di Domus de Janas, tre nuraghi monotorre eretti sulle pendici dell’altopiano, gli abitati afferenti alle varie fasi di insediamento del pianoro, dal villaggio eneolitico di cultura Monte Claro fino ai nuclei abitativi di neopunica, e ai tratti di strada di accesso all’altopiano. L’impronta più marcata di Monte Sirai è tuttavia quella data dalla presenza prima dei fenici e poi dai cartaginesi, che scelsero il rilievo per la sua posizione strategica, dato che dominava il passo compreso fra il tronco meridionale e quello settentrionale della Via Sulcitana (da Sulky a Karali) e anche l’accesso ai sentieri che conducevano ai giacimenti minerari attraverso il Flumentepido.

Fondato verso la metà dell’VIII sec. a. C., l’insediamento fenicio crebbe nell’ultimo quarto del secolo successivo. Nel 520 a. C. (circa) venne distrutto dai Cartaginesi e poi ricostruito nel corso del V secolo, mentre l’ultima pianificazione urbanistica risale a un momento poco antecedente alla prima guerra punica (264-241 a. C.). Durante i primi secoli della dominazione romana della Sardegna, dal 238 a.C., Monte Sirai rimase un centro punico. I nuovi centri romani, infatti, si trovano a valle, intorno al pianoro e nell’area dell’attuale città di Carbonia.

Il percorso consigliato comincia con l’abitato alto, chiuso sul lato settentrionale da fortificazioni; attraverso la porta Nord si accede all’unico spazio pubblico, una piccola piazza dominata dal tempio di Ashtart, dalla quale si dipartono tre strade parallele e quattro grandi isolati; la maggior parte delle abitazioni ha una planimetria a vani affiancati, come la casa “del lucernario di talco” (fine VII sec. a.C.- II sec.a.C.), mentre le case a corte sono una minoranza destinata forse ad un gruppo di famiglie dominanti: la cosiddetta “casa Fantar”, ad  esempio, è molto vicina al tempio. Gli scavi più recenti hanno scoperto che, nell’estremità meridionale, un nucleo dell’abitato fu rioccupato in età tardo antica (V-VI d.C.). Verso Nord, all’esterno, si incontra la prima delle necropoli, quella fenicia, un’ampia area di tombe a incinerazione scavate nella roccia tufacea o nella terra, coperte da lastrine di pietra. Delle aree funerarie di età punica si possono visitare: la necropoli ipogeica, di particolare richiamo per le tombe familiari sotterranee; l’adiacente necropoli infantile (sepolture in anfora) e, infine, un’area funeraria scoperta di recente, composta di tombe singole in fossa. A Nord-Ovest delle necropoli, su un altro rilievo sorge il tofet, santuario dei bambini morti prima di essere integrati nella comunità dei vivi, fondato intorno al 360 a. C.

Il Parco garantisce numerosi servizi attraverso un complesso di edifici che comprende un fornito bookshop, una sala mostre e convegni, con vista sul magnifico panorama.

Nel Parco, con prenotazione, è possibile prendere parte ad itinerari di archeo-trekking, archeologico-naturalistici e a diverse attività didattiche e di animazione, con le case e le botteghe puniche che prendono vita grazie a scalpellini, muratori e vasai, che mostrano il proprio lavoro ai visitatori, con vestiti e strumenti dell’epoca.

Dove si trova:

Carbonia, Strada Statale 126 Sulcitana – località Sirai

Informazioni e prenotazioni

Cell. 3205718454

Tel. Museo archeologico 0781/63512

E-mail: museoguidemed@alice.it

Tel. 0781/64040 (Cooperativa Mediterranea) – Fax 1782798302

E-mail: info@mediterraneacoop.it

Orari di apertura

Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo): da mercoledì a domenica, dalle 10.00 alle 15.00. Lunedì e martedì aperto su prenotazione.

Orario estivo (1 aprile – 30 settembre): da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso i lunedì non festivi.

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Primo derby stagionale, questo pomeriggio (Palasport comunale di via Enrico Toti, inizio ore 17.00,), tra Volley Iglesias e VBA/Olimpia Sant’Antioco, nella sesta giornata di andata del campionato di B1 di volley maschile. Le due squadre si presentano a questo appuntamento con stati d’animo e di condizione totalmente differenti. La squadra di casa è malinconicamente ultima in classifica, ancora a digiuno sia di punti sia di set, considerato che ha perso sempre per 3 a 0 e con parziali molto netti. Come sottolineato più volte, la squadra iglesiente fino ad oggi è parsa inadeguata ad affrontare un campionato difficile qual è quello di B1.

La VBA/Olimpia sembra aver superato le incertezze delle prime giornate e arriva da due vittorie consecutive, quella del derby di Cagliari (3 a 0) e quella di sette giorni fa, ottenuta in splendida rimonta sulla Caloni Agnelli Bergamo ( 3 a 2 dall’iniziale 0 a 2). Sulla carta, la squadra di Adrian Pablo Pasquali parte nettamente favorita e qualora dovesse centrare un successo da tre punti, guadagnerebbe un margine rassicurante sulla quota salvezza, soprattutto se, come vuole il pronostico, il Volley Cagliari (penultimo in classifica con un solo punto accumulato in cinque partite) dovesse uscire sconfitto nel confronto casalingo con la Pallavolo Saronno (Palazzetto dello sport di Cagliari, inizio ore 19.00).

Il programma della sesta giornata prevede inoltre le partite Bruno Rent Mondovì-Volley Parella Torino, Volley Lupi Santa Croce-Benassi Alba Cuneo, Volley Segrate-Emma Villas Chiusi e Caloni Agnelli Bergamo.Sant’Anna Tomcar Torino.

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