6 May, 2024
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Ignazio Locci (FI): «L’attuale regolamentazione del fermo biologico ha messo in ginocchio le marinerie della Sardegna, specie quella del Sulcis».

L’attuale regolamentazione del fermo biologico ha messo in ginocchio le marinerie della Sardegna, specie quella del Sulcis (la più grande dell’isola), già sottoposta ai diversi vincoli che ne limitano l’attività e, di conseguenza, i guadagni. Non possiamo permetterci di lasciare sola la categoria dei pescatori sulcitani, appartenenti a un territorio abbondantemente piagato dalla crisi. Se poi si considera che a tutt’oggi il fermo biologico non è indennizzato (del resto, lasciare la propria barca in banchina significhi fare i conti con l’assenza di reddito), si capisce quanto occorra un intervento deciso da parte della Regione, chiamata a difendere le specificità della Sardegna. Partendo da queste considerazioni, Ignazio Locci, consigliere regionale del grupppo Forza Italia Sardegna, rivolge un appello alla Giunta regionale, perché si impegni per disciplinare il fermo biologico della prossima annualità (il danno, per quest’anno, è stato già prodotto rinunciando alla Specialità e accettando le misure tecniche e le modalità di esecuzione in materia varate dal Governo centrale), affinché i lavoratori del mare non debbano fare i conti con i gravi disagi e i minori guadagni che hanno segnato la stagione 2014.

«Sebbene le fonti normative assegnino alla Regione Sardegna potestà legislativa in materia di pesca (esercitata in considerazione del limite delle acque territoriali) – sottolinea Ignazio Locci -, non si capisce perché la Giunta di Francesco Pigliaru abbia applicato la rigida e lesiva disciplina nazionale sul fermo biologico, creando danni incalcolabili al comparto della pesca: la nostra flotta è stata letteralmente bloccata in banchina senza alcuna opportunità di scelta, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno. La Giunta di Ugo Cappellacci, infatti, aveva disciplinato il fermo garantendo la possibilità di continuare l’attività di pesca oltre le 12 miglia marine alle unità abilitate.»

«Se l’assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma Agropastorale non intende modificare la normativa sul fermo biologico, stabilisca quantomeno una forma di indennizzo per i pescatori: non cassa integrazione come in passato (mera elemosina), bensì rimborsi veri e propri per il mancato guadagno. In merito alla necessità che si regolamenti il fermo biologico ascoltando le istanze di armatori e marinai sardi – conclude Ignazio Locci -, ho presentato un’interpellanza (si veda l’allegato) rivolta al presidente della Regione e all’Assessore regionale competente.»

Domenica mattina una
Franco Meloni (Rifor

giampaolo.cirronis@gmail.com

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