23 December, 2025

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Gli artisti del collettivo Giuseppefraugallery, in collaborazione con il comune di Iglesias, hanno dato vita alla #Scuola civica d’arte contemporanea, la prima del suo genere in Italia.

La mission della scuola, non immune da una certa dose d’utopia, è quella di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici, le pratiche, le opere, gli artisti e, più in generale, cercare di rispondere allo stereotipo popolare del perché l’arte contemporanea sembra così facile da fare e difficile da capire.

La Scuola civica d’arte contemporanea sarà completamente autofinanziata, non ricevendo, raccogliendo, utilizzando, finanziamenti in denaro, ricorrendo per la sua sopravvivenza a pratiche di resilienza, della donazione e del baratto.

Sia i corsi che gli incontri sono stati  progettati per permettere a chiunque  di poter conoscere e comprendere le opere, gli artisti, i linguaggi, i codici espressivi dell’arte contemporanea.

La Scuola civica d’arte contemporanea di Iglesias sarà articolata in due azioni formative:

I corsi e percorsi d’arte contemporanea, riservati agli iscritti, sono programmati a cadenza e durata trimestrale e strutturati attraverso in una serie di livelli progressivi, articolati in lezioni,  laboratori didattici e workshop tenuti dagli artisti del collettivo Giuseppefraugallery, nonchè da critici, curatori, artisti e altri operatori del settore, significativi nel panorama artistico regionale, nazionale ed internazionale;

Gli incontri d’arte contemporanea sono una serie di conferenze e lezioni pubbliche mensili, aperte a tutti, tenute da artisti, curatori ed altri protagonisti dell’arte contemporanea. Nel primo periodo di attività saranno ospitati prevalentemente artisti e curatori sardi o che hanno  un particolare rapporto con la nostra Isola.

L’attività della scuola civica inizierà il 9 luglio, con una conferenza pubblica sullo stato della pittura contemporanea in Sardegna tenuta da Efisio Carbone, a cui seguiranno nell’ordine quelle di Micaela Deiana, Giorgio Viganò  e Alessandro Biggio; l’11 luglio inizieranno i corsi, o meglio il corso introduttivo 1.0 demo, con  una serie di lezioni sui linguaggi e i codici specifici dell’arte contemporanea, sulla percezione visiva e sull’ antropologia del gusto, con un workshop a cura del collettivo  e la presenza di altri artisti che interverranno come ospiti: Alessandro Biggio, Simeone Crispino (Vedovamazzei), Silvia Hell.

Le iscrizioni ai corsi, completamente gratuiti, sono accettate in ordine cronologico senza alcuna altra selezione e sono rivolte a tutti: artisti, curatori, casalinghe, lavoratori, disoccupati, laureati, studenti, pensionati, ecc.. Proprio questa composizione piuttosto eterogenea degli allievi rappresenta, insieme alle conferenze che si terranno prevalentemente all’aperto e, comunque, in un luogo frequentato dalla popolazione, la particolarità dell’azione didattica che sarà giocoforza rigorosamente open source.

Non è richiesta nessuna preparazione specifica o un particolare curriculum di studi, è sufficiente aver compiuto il 18° anno di età e aver tanta voglia di mettersi in gioco. Per partecipare al corso 1.0 è sufficiente scaricare il modulo di iscrizione dal sito http://scuolacivicaartecontemporanea.blogspot.it/, compilare e inviare alla e-mail scuolacivicaartecontemporanea@gmail.com; fa fede la firma da tastiera con i dati di un documento d’identità. Nel caso non sia possibile scaricarlo, si può richiederlo scrivendo a scuolacivicaartecontemporanea@gmail.com

La Scuola civica d’arte contemporanea sarà caratterizzata anche da un’attività di ricerca, documentazione e d’archivio, sugli sviluppi dell’arte pubblica e sociale in particolare nei territori in crisi e periferici. L’attività sarà resa pubblica anche attraverso l’allestimento di mostre periodiche, di momenti conviviali e di altre iniziative aperte a tutta la popolazione.

Sono inoltre previste una serie di residenze per giovani artisti e curatori.

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L’ospedale Oncologico di Cagliari sarebbe a rischio di chiusura per mancanza di infermieri. A denunciare il caso è Michele Cossa, consigliere regionale e coordinatore regionale dei Riformatori sardi, che annuncia la presentazione di un’interrogazione urgente.

«A causa della mancanza del numero minimo di infermieri – attacca Cossa – il reparto di ematologia dell’Ospedale Oncologico Businco è a rischio di chiusura. Un fatto gravissimo di cui la Asl di Cagliari si deve assumere per intero la responsabilità. Stiamo parlando di un reparto dove vengono somministrate cure vitali per malati di leucemia che hanno diritto a essere accuditi e curati al meglio, vista la patologia di cui soffrono.»

Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi fa appello all’assessore della Sanità, Luigi Arru, perché intervenga al più presto. «La situazione è grave – spiega ancora Cossa – anche perché l’Unità Operativa di Ematologia del Businco rappresenta un centro di eccellenza per le patologie oncologiche del sangue. Comprende al suo interno il reparto di chemioterapia, il centro trapianti “Wilma Deplano” di cellule staminali emopoietiche, il Day Hospital e ambulatorio, un laboratorio specialistico e la sezione emaferesi. Insomma, sarebbe da irresponsabili chiudere questa struttura per mancanza di personale, la Regione e la Asl di Cagliari devono intervenire immediatamente».

«Fino ad una decina d’anni fa – ricorda Cossa – la leucemia era quasi sempre mortale; era in particolare la malattia che faceva più vittime in età pediatrica. Ora non più: dalla leucemia si guarisce. Con le moderne terapie è possibile portare a guarigione un numero sempre più rilevante di pazienti: il 70% dei bambini affetti da leucemia linfatica e circa il 15% degli adulti. Per ottenere tali risultati è essenziale affiancare alla terapia antitumorale una efficace terapia di supporto; tra queste occupa un posto preminente quella trasfusionale. I pazienti necessitano infatti durante la fase aggressiva di continue trasfusioni con concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e se pur molto raramente, concentrati di globuli bianchi.»

«La leucemia – spiega ancora Cossa – è una forma tumorale che colpisce il midollo osseo: improvvisamente il meccanismo di produzione dei globuli bianchi impazzisce, producendo una quantità abnorme di cellule atipiche e immature, che finiscono per soffocare globuli rossi e piastrine. Il progredire della malattia determina un’anemia sempre più grave, dovuta alla diminuzione dei globuli rossi, una notevole facilità alle emorragie dovuta alla scarsità delle piastrine ed una grande vulnerabilità alle infezioni a causa della incapacità dei globuli bianchi immaturi di aggredire gli agenti infettivi e della distruzione dei globuli bianchi normali.»

«Per questo motivo – conclude Cossa – non possiamo far mancare le cure, ai pazienti del reparto. E’ bene che chi ha la responsabilità si attivi immediatamente.»

Francesco Pigliaru 1 copiaLuigi Arru 5 copia

La Giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru ha approvato ieri sera la delibera sull’ospedale ex #San Raffaele di Olbia da sottoporre alla Commissione Sanità del Consiglio regionale. Su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, l’esecutivo ha dato il via libera, con approvazione preliminare, all’ avvio delle procedure «per l’attivazione dell’ospedale e polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura». 
La delibera definisce i punti chiave degli accordi con Qatar Foundation Endowment e con l’ospedale Bambin Gesù di Roma, e indica i numeri di posti letto, le specialità sanitarie, gli investimenti. 
Per l’ospedale ex San Raffaele di Olbia, che sarà un polo di eccellenza anche sul fronte della ricerca, gli investimenti di QFE prevedono un fondo annuale destinato alla ricerca. 
Le aree di intervento sono in primo luogo quella pediatrica, comprensiva di chirurgia, e quella chirurgica, che riguarda oculistica, ortopedia, urologia, chirurgia oncologica, terapia intensiva e chirurgica, day surgery. Per l’area internistica: medicina internistica, cardiologia, neurologia, stroke unit. La chirurgia avanzata e sperimentale comprende cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia vascolare. In area riabilitazione si contano recupero e riabilitazione funzionale e neuro-riabilitazione. Ancora, saranno presenti emodinamica, radiologia interventistica, medicina nucleare e sperimentazioni dei modelli organizzativi e applicazione di standard sperimentali di personale per il settore riabilitativo. Molto importante, infine, il settore della medicina sportiva. 
«Portiamo questa proposta al Consiglio regionale presentando la Sardegna come luogo istituzionale in grado di dare un messaggio forte: Sardegna come luogo di attrazione per gli investitori stranieri – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru nella conferenza stampa che ha seguito l’approvazione della delibera -. Abbiamo lavorato per elaborare una proposta impostata sull’armonizzazione con la rete sanitaria regionale. Le deroghe concesse dal Governo, con cui c’è stata una collaborazione leale e costante, ci permettono di tenere i nuovi posti letto fuori dal computo che ne stabilisce la proporzione in base al numero degli abitanti. Va sottolineato inoltre che le specialità del nuovo ospedale – ha proseguito il presidente – coprono circa il 50% della mobilità passiva, ovvero i sardi che oggi vanno a curarsi nella penisola, e riguarda soprattutto l’area pediatrica.»

Francesco Pigliaru, infine, ha messo l’accento sull’importanza del fattore ricerca, che coinvolgerà le università sarde ed i centri di ricerca dell’isola.

«In fase di avvio – ha spiegato l’assessore della Sanità, Luigi Arru – si conteranno 178 posti letto complessivi, di cui 108 per acuti e 70 per post-acuti. A regime, con una previsione di 12 mesi, saranno 242 complessivi di cui 142 per acuti e 100 per post-acuti. Altri 50 posti saranno destinati a pazienti solventi. Questo progetto è una grande opportunità per la Sardegna e una risposta storica per la Gallura, che ha sempre avuto un numero di posti letto inferiore rispetto a quanto dovuto.»

Cantina Santadi 80 copia

Sono stati prorogati alle ore 13.00 del 7 luglio i termini per le domande di aiuto riguardanti la promozione del vino nei #paesi terzi per l’annualità 2014/2015.
I produttori e le organizzazioni operanti nel settore potranno presentare progetti aventi un costo complessivo minimo per paese terzo di 100mila euro per anno.
L’intensità dell’aiuto potrà arrivare a coprire fino al 50% delle spese sostenute. Il restante 50% è a carico del beneficiario.
La promozione riguarda tutte le categorie di vini a denominazione di origine protetta, i vini ad indicazione geografica nonché i vini con indicazione della varietà di uva da vino.
Le azioni ammissibili da svolgere esclusivamente nei #paesi terzi riguardano:
– promozione e pubblicità, che mettano in rilievo i vantaggi dei prodotti di qualità, la sicurezza alimentare ed il rispetto dell’ambiente e delle disposizioni attuative del Regolamento, da attuare a mezzo dei canali di informazione quali stampa e televisione;
– partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
– campagne di informazione e promozione, in particolare, sulle denominazioni d’origine e sulle indicazioni geografiche, da attuarsi presso i punti vendita (grande distribuzione, ristorazione dei paesi terzi, Horeca, ecc);
– altri strumenti di comunicazione tra cui creazione siti internet, nella lingua ufficiale del Paese destinatario delle azioni, o in lingua inglese, in cui vengono descritte le qualità del prodotto e la zona di provenienza dello stesso, realizzazione di opuscoli, pieghevoli o altro materiale informativo e incontri sul territorio nazionale con operatori e/o giornalisti dei Paesi terzi da svolgersi anche presso le aziende partecipanti ai progetti (incoming).
La domanda di richiesta dell’aiuto dovrà pervenire in originale e su supporto ottico (CD/DVD), a mano, tramite corriere espresso o raccomandata all’Agenzia Argea Area Coordinamento Attività Ispettive in Viale Adua, 1 – 07100 Sassari.
Copia della documentazione dovrà essere inviata entro la stessa scadenza esclusivamente ai seguenti indirizzi di posta elettronica certificata:
dpm@certificata.agea.gov.it (Agea organismo pagatore)
saq11@pec.politicheagricole.gov.it (ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali)

 

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Ieri, la Giunta regionale ha deliberato di proseguire nel processo di capitalizzazione della società Abbanoa, deciso a suo tempo dal Consiglio regionale e notificato all’Unione Europea. Verranno dunque versati gli 83 milioni di euro delle tranches 2013-2014. La delibera è stata accompagnata: dai report sulla gestione elaborati dalla Gestione commissariale ex Ato, dai report sulla situazione finanziaria elaborati dalla Sfirs, dai pareri di legittimità delle direzioni generali dei Lavori Pubblici e del Distretto Idrografico e dal parere dell’Avvocato dello Stato. 
«La Giunta – si legge in una nota – prosegue in questo modo l’azione di impulso al risanamento e al rilancio della società perseguito intensamente negli ultimi tre mesi. 
Peraltro, il quadro economico di Abbanoa è sensibilmente migliorato. Si ricorda in particolare: 
– la chiusura in attivo del bilancio consuntivo 2013; 
– la revisione delle tariffe; 
– l’incremento degli incassi e delle letture nel primo semestre 2014; 
– la compensazione debiti-crediti con oltre 100 comuni della Sardegna; 
– l’accordo sulla rateizzazione con i debitori principali; 
– la comunicazione delle banche della disponibilità allo stand still.  
È stato nominato un nuovo Amministratore Unico da cui la Regione si aspetta qualità, efficienza e capacità di sviluppo. È in corso la realizzazione del Piano di riorganizzazione elaborato dall’advisor Deloitte con la deverticalizzazione della società e la conseguente distribuzione delle deleghe e delle procure a diversi dirigenti.»

«Sono risultati inimmaginabili solo qualche mese fa, che dicono che la società è viva e che può essere un’occasione di crescita e di sviluppo per la Sardegna. Ci vorrà qualche anno, ma un serio rilancio è indispensabile, possibile e doveroso. Dinanzi all’imminenza della discussione dinanzi al Tribunale di Cagliari della causa per il fallimento della Società, voluta dalle Procure della Repubblica di Nuoro e di Cagliari – si legge ancora nella nota della Giunta regionale – la Regione dunque conferma con atti di volere capitalizzare la società, di voler garantire la continuità del servizio, di voler realizzare le migliori condizioni affinché le aziende creditrici vengano pagate, di volere sviluppare una seria politica di investimenti e di manutenzioni, di voler migliorare il rapporto con i clienti.
Con la delibera di ieri finisce l’ipocrisia di una Regione che prima ha imposto il Gestore Unico alla Sardegna, poi ha fatto finta che fosse altro da sé e non lo ha capitalizzato come aveva promesso di fare, gli ha legato le mani imponendogli tariffe tali da generare passività, non ha mai erogato le quote di finanziamento adeguate alla necessità delle manutenzioni. Nonostante tutto questo, la società è riuscita a garantire il servizio e a ridurre l’indebitamento. La fuga dalle responsabilità, dunque, è finita. Adesso, il Tribunale di Cagliari può constatare che la Regione c’è e fa la sua parte.»
La Giunta, infine, ritiene che il fallimento della società sia infondato giuridicamente, economicamente e finanziariamente e che sia socialmente e economicamente dannoso per la Sardegna per cui ha affidato la difesa dell’interesse pubblico, che la Regione rappresenta, all’Avvocatura dello Stato. 

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Il vice presidente del Consiglio regionale Eugenio Lai (Sel), e i consiglieri Efisio Arbau (Sardegna Vera), Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco e Francesco Agus (Sel), hanno presentato una proposta di legge per stabilizzare il personale precario dell’#Arpas. La proposta prevede la stabilizzazione, presso l’#Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, di personale qualificato, già assunto con contratto a tempo determinato a seguito di procedura ad evidenza pubblica e più volte rinnovato.

«In un ambito particolarmente sensibile – è scritto nel testo di legge – quale è quello della protezione dell’ambiente, la proposta intende dare una risposta all’esigenza di assicurare con continuità lo svolgimento di rilevanti e indispensabili compiti istituzionali dell’Agenzia che hanno, tra gli altri, diretti riflessi sulla salute dei cittadini. Attraverso lo stabile inquadramento di figure professionali qualificate che fino ad ora hanno prestato il loro servizio con successivi rinnovi contrattuali, si eviterebbe, dunque, l’interruzione di fondamentali servizi resi alla collettività e si valorizzerebbero le professionalità sviluppate presso l’Agenzia.»

«La procedura di stabilizzazione – è scritto nel testo – nel rispetto dei vincoli sulle assunzioni e sulla spesa attualmente vigenti, si dovrà in particolare attenere a quanto disposto a livello statale dalla legge di stabilità per il 2014, la quale prevede una serie di requisiti che evitano all’Amministrazione il rischio di assumere personale in eccedenza rispetto alle effettive esigenze istituzionali.»

La proposta di legge prevede una dotazione finanziaria di 200mila euro per il 2014 e di 395mila euro per gli anni successivi. Fondi che dovrebbero essere aggiunti al bilancio dell’Arpas e tolti al capitolo di spesa del bilancio regionale relativo “Promozione e propaganda turistica”.

Alessandra Ferrara x facebook copia

I cittadini di Iglesias che hanno fatto regolare domanda di partecipazione ai corsi gratuiti di informatica di base over 60, sono convocati per lunedì 30 giugno, alle ore 11.00, presso la sala riunione degli Uffici #Informagiovani di Via Argentaria, per discutere le modalità operative di svolgimento dei corsi.

Le domande pervenute sono oltre 150, a fronte di 48 posti inizialmente previsti.

«Daremo a tutti i richiedenti – commenta l’assessore delle Politiche sociali, Alessandra Ferrara – la possibilità di effettuare il corso. Effettueremo 9 corsi, i primi partiranno a luglio.»

Alla riunione saranno anche presenti i responsabili del #Progetto @ll-in e  l’assessore delle Politiche sociali, Alessandra Ferrara.

Breve Villa di chiesa 0 bozza locandina Giugno ... in Breve

Sabato 28 giugno, nella sala conferenze dell’Archivio Storico Comunale, in Via delle Carceri, a Iglesias, si svolgerà il quarto ed ultimo incontro di presentazione del #Breve di Villa di Chiesa. Dalle 17.30 alle 19.30, approfondimenti sul IV libro, relativo all’attività mineraria.

L’8 giugno 1327 l’Infante Alfonso d’Aragona, all’indomani della conquista di Villa di Chiesa, ratificava il #Breve di Villa di Chiesa.

Ma la storia del Breve comincia diversi anni prima ed intreccia le sue sorti con la città di Iglesias per moltissimo tempo.

Per presentare i diversi aspetti di questo documento, che costituisce un unicum di inestimabile valore, l’Amministrazione comunale di Iglesias, in collaborazione con La Memoria Storica soc. coop., propone una serie di incontri, per l’approfondimento della curiosità di chi vorrà avvicinarsi per scoprire o riscoprire questo nostro formidabile patrimonio culturale.

Per l’occasione, durante la manifestazione, sarà esposto il documento originale.

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L’assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Virginia Mura e tutte le parti sociali, hanno sottoscritto l’accordo che proroga fino al 31 agosto 2014 la copertura della cassa integrazione e della mobilità in deroga in Sardegna.
«Si tratta di un atto indispensabile e di fondamentale importanza – ha sottolineato l’assessore Mura – che, pur nei limiti della sua dimensione necessariamente circoscritta, consente di rispondere in modo concreto alle esigenze drammatiche dei lavoratori e delle aziende della Sardegna in maggiore difficoltà.»
Viene così consentito agli enti ed alle associazioni che si avvalgono della collaborazione di lavoratori che fruiscono degli ammortizzatori sociali, di poter contare sul loro contributo per altri 2 mesi. Inoltre, potranno accedere ai benefici pensionistici tutti coloro che matureranno i requisiti entro il 31.08.2014.
Per quanto concerne i pagamenti relativi alle competenze già maturate, l’assessore Mura ha confermato che il percorso amministrativo verrà completato entro il 30 giugno ma l’erogazione materiale dei fondi potrà essere effettuata dall’INPS solo quando verranno accreditate le risorse da parte dello Stato.
Rispetto ai contenuti del decreto interministeriale di imminente pubblicazione, l’assessore Mura ha anticipato la posizione critica della Regione Sardegna: «E’ inutile nascondere la nostra netta ed esplicita distanza da ciò che il decreto pare debba contenere. Al momento, il Ministero non ha recepito le nostre indicazioni che risultano invece in piena sintonia con quelle delle altre regioni e delle competenti commissioni parlamentari». 
La condivisione del contenuto dell’accordo è stata l’occasione per un confronto aperto con i responsabili dei sindacati, delle associazioni datoriali, delle associazioni di categoria e con i rappresentanti istituzionali competenti in materia. Sono stati esaminati tutti gli aspetti della complessa articolazione normativa, in particolare per la gestione dei prossimi mesi. E’ stata convenuta la necessità di utilizzare il periodo di questa proroga per affrontare la “questione lavoro” in Sardegna in modo trasversale, utilizzando tutte le opportunità disponibili.
«E’ il momento per la Sardegna di concentrare tutti gli sforzi, facendo prevalere le ragioni del lavorare insieme verso gli obiettivi comuni, perché comuni sono i problemi che ci affliggono. Dobbiamo fare appello a tutte le nostre migliori energie, progettuali e operative, per riuscire insieme ad invertire la tendenza negativa che ci ha condizionato in questi ultimi anni – ha concluso l’assessore Mura – dobbiamo avviare in fretta nuove politiche attive, ripartire da azioni utili ad accrescere la “ri-occupabilità” di chi fruisce di ammortizzatori sociali attraverso soluzioni più rapide ed efficaci, aumentando le opportunità attraverso un approccio integrato al problema, che consideri tutte le occasioni utilizzabili.»

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Anche quest’anno le località balneari del Sulcis Iglesiente potranno contare sul programma provinciale di salvamento a mare. L’iniziativa nasce dalla collaborazione consolidata tra la #Provincia di Carbonia Iglesias, oggi Gestione Commissariale, la #Direzione Generale della Protezione Civile della Regione, gli #Uffici Circondariali Marittimi di Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco, le Amministrazioni comunali e le organizzazioni di volontariato di protezione civile della categoria mare.
Quest’anno, il Programma operativo di salvamento a mare 2014, predisposto dal settore provinciale della Protezione civile, oltre ricalcare il modello già attivato negli anni scorsi, si alimenta di un ulteriore tassello, rappresentato dall’implementazione del servizio, sempre da parte della Provincia, attraverso l’acquisizione di nuove attrezzature e mezzi da impiegare per migliorare le attività di supporto alla sicurezza e all’operatività del servizio di salvamento a mare.
Facendo quindi tesoro delle esperienze e cercando di migliorare il sistema nelle piccole carenze che sono emerse negli anni scorsi, la #Gestione commissariale della ex Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato e finanziato il Servizio 2014, mantenendo per se la pianificazione e la regia complessiva e delegando l’organizzazione puntuale del servizio alle Amministrazioni comunali.
A seguito di invito da parte della Provincia, le Amministrazioni comunali di Buggerru, Calasetta, Carloforte, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Sant’Anna Arresi e Sant’Antioco hanno fatto pervenire agli Uffici provinciali le proprie proposte di acquisto di attrezzature e mezzi: stabilito, così, un ordine di priorità degli acquisti per l’assegnazione del trasferimento di risorse ai Comuni, si è deciso di dare rilevanza ad una serie di aspetti, mettendo in cantiere un budget di 100 mila euro. Si procederà così al rinnovamento e potenziamento dei dispositivi, delle attrezzature e dei mezzi obbligatori prescritti nelle ordinanze balneari vigenti, al miglioramento delle dotazioni ritenute importanti per aumentare la sicurezza del servizio e al conferimento di attrezzature per la miglior fruizione delle postazioni di salvamento a mare predisposte dai Comuni.
L’’ulteriore taglio delle risorse trasferite alla Provincia di Carbonia Iglesias, purtroppo, non consente di finanziare, al pari dello scorso anno, il servizio di salvamento a mare per l’intera durata dei mesi di luglio e agosto, ma permette di coprire il servizio per la durata di cinquanta giorni, dal 1° luglio al 20 agosto 2014. Le risorse disponibili per il servizio di salvamento a mare 2014 ammontano complessivamente a 166.666,00 euro, dei quali 71.417,66 euro di fondi regionali (deliberazione della Giunta regionale n. 44/24 del 23.10.2014) e 95.248,34 euro di fondi provinciali (deliberazione della Giunta provinciale n. 47 del 7.05.2014).
Le Amministrazioni comunali hanno sempre riconosciuto l’importanza strategica delle Associazioni di volontariato di protezione civile della categoria mare, impiegandole nel proprio territorio comunale nel periodo estivo, mentre dove non sono presenti organizzazioni di volontariato, i Comuni affidano il servizio a cooperative sociali o lo delegano alla locale sezione della Società Nazionale di Salvamento.
Come lo scorso anno, i contributi per l’attivazione del servizio di salvamento a mare verranno assegnati proprio in base al numero di postazioni che ogni singolo Comune predisporrà; da tale criterio, saranno esclusi quei litorali nei quali è presente il Sistema SISB che, comunque, ha dei costi di gestione che devono essere conteggiati in modo differente, legati alle spese di carburante per l’utilizzo delle moto d’acqua, per la manutenzione delle apparecchiature elettroniche di segnalazione e per il numero di operatori impegnati. Ciò avviene nei litorali del comune di Buggerru (spiaggia di San Nicolò – Portixeddu) e del comune di Gonnesa (spiaggia Fontanamare – Porto Paglia), caratterizzati dalla torretta centrale di avvistamento e da quattro centraline di avviso a copertura di una fascia di litorale di circa 1.000 metri.
Come gli anni scorsi, lungo il litorale di Fontanamare – Portopaglia opererà, per la realizzazione del SISB, l’associazione di volontariato di Protezione Civile SO.S.A.GO. di Gonnesa, mentre lungo il litorale di Buggerru – San Nicolò, il SISB sarà gestito dall’associazione di volontariato di protezione civile categoria mare Big Fish di Buggerru. Peraltro, nelle precedenti stagioni, tenuto conto delle particolari condizioni meteomarine e delle lunghezze degli arenili, la Provincia ha richiesto di poter realizzare, alle estremità dei litorali in cui era attivato il SISB, nuove postazioni in cui, anche a distanza dalle centraline di chiamata, fossero presenti operatori pronti ad intervenire. Si tratta di una sorta di sistema misto (SISB e classico), che ha trasmesso maggiore sicurezza ai bagnanti presenti. Ciò ha scongiurato, inoltre, la possibilità che potessero essere compiuti atti di vandalismo sulle attrezzature distanti dalla torretta centrale.
Durante gli ultimi cinque anni, la situazione relativa alla copertura sanitaria dei litorali della Provincia si è evoluta in modo negativo: il Piano estivo, che veniva inizialmente organizzato e finanziato dalla ASL n. 7 di Carbonia, si è notevolmente modificato a causa della mancanza di risorse finanziarie a disposizione, passando da una situazione virtuosa, fino alle condizioni in cui non si ha alcuna certezza. Generalmente, il Piano contemplava l’organizzazione di 4 presidi sanitari presso le spiagge di Gonnesa, Buggerru, Porto Pino (Sant’Anna Arresi), Portoscuso e Coacuaddus (Sant’Antioco): i litorali nei quali, negli ultimi anni, si è riuscito ad assicurare un presidio costante lungo tutto l’arco della stagione estiva, sono soltanto quelli di Gonnesa e di Sant’Anna Arresi.
Nel caso del litorale di Gonnesa, tale servizio di primo soccorso è stato possibile grazie alla stipula di un accordo con la A.S.L. n. 7 di Carbonia, la ex Provincia di Carbonia Iglesias, il comune di Gonnesa e l’organizzazione di volontariato So.S.A.Go.: in questo contesto, è presente durante il periodo del Servizio di salvamento a mare un’infermeria ed un’ambulanza dotata di tutte le attrezzature sanitarie necessarie al primo soccorso. Inoltre, la struttura medicalizzata è dotata di un quod, che consente al medico in servizio di spostarsi comodamente e celermente presso la zona dell’arenile in cui stanno operando i bagnini in emergenza.
Nel litorale di Porto Pino, l’Amministrazione comunale di Sant’Anna Arresi finanzia puntualmente un servizio di primo soccorso sanitario nella prima spiaggia, affidandolo all’Associazione Volontari del Soccorso di Sant’Anna Arresi.