22 December, 2025

Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Il taglio del rimborso delle accise, l’assoluta incertezza sulle risorse destinate al settore con particolare riferimento agli interventi per il contenimento del costo del lavoro, la mancata emanazione dei provvedimenti richiesti sulla riforma dei poteri assegnati all’Albo, l’assenza di iniziative concrete per arginare il fenomeno del cabotaggio abusivo praticato dai vettori esteri.

Sono queste le principali motivazioni che hanno indotto Confartigianato Trasporti con tutte le altre associazioni aderenti all’Unatras, ad assumere all’unanimità la decisione di fermare i mezzi dalle 00,00 di lunedì 9 dicembre fino alle 24,00 di venerdì 13.

Cinque giorni in cui derrate alimentari, carburanti e tutte le altre merci resteranno ferme nelle aziende, non arriveranno presso gli esercizi commerciali, non circoleranno sulle strade sarde o non varcheranno il mare.

«Il Governo – denuncia Giovanni Antonio Mellino, presidente regionale di Confartigianato Trasporti e vicepresidente nazionale – nel corso di questi mesi si è completamente disinteressato delle questioni sollevate dall’autotrasporto, dimostrando in tal modo di non aver compreso il ruolo fondamentale del settore nella auspicata ripresa economica». «Ieri – sottolinea Mellino – abbiamo avuto la conferma di ciò quando ci è stato comunicato che al momento non esiste copertura finanziaria sufficiente per accogliere la richiesta di ripristinare il recupero del rimborso delle accise sul carburante».

«In questo momento non vediamo spiragli o aperture da parte dell’Esecutivo nazionale – continua il vicepresidente nazionale – però ci sono 25 giorni per continuare il confronto e per trovare soluzioni possibili. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con la Presidenza del Consiglio dei ministri.»

«Nell’isola – conclude il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – scriveremo a tutti i parlamentari sardi, per incontrarli e per spiegare la situazione drammatica che vive il comparto, soprattutto nella nostra regione».

I dati dell’Autotrasporto in Sardegna

Il trasporto delle merci in Sardegna conferma il trend negativo degli ultimi anni. Lo provano i dati regionali del settore (di Albo autotrasporto e Ufficio studi nazionale Confartigianato) che al primo gennaio 2013, vedono registrate 3.549 imprese con veicoli con un calo del 3,53% rispetto al 2011, a dimostrazione di come le imprese del settore continuino, ormai da 5 anni, a consegnare i libri contabili in tribunale.

Nel 2011, le iscrizioni furono solo 11 con ben 190 cancellazioni, per un saldo negativo di 167 unità. Nel 2012 , la leggera frenata: a fronte di 74 iscrizioni, le chiusure registrate furono 158, per un bilancio totale negativo di 84 unità.

Tra le nuove province, nel 2012, saldo positivo solo per Olbia-Tempio (+4 unità) e Medio Campidano (+1) mentre negative tutte le altre: Sassari (-25), Cagliari (-22), Oristano (-20), Nuoro (-18), Carbonia-Iglesias (-4).

Molto negativa la dinamica di crescita; il raffronto tra il 2012 e il 2011, nei vecchi confini provinciali, vede un -6,38% a Sassari, un -3,77% a Nuoro, un -2,59% a Cagliari e un -1,39% a Oristano.

Eurallumina a Roma 1Eurallumina a Roma 2

Continua, come già annunciato, il ciclo di mobilitazioni verso i soggetti coinvolti nella vertenza Eurallumina, col fine di portare a risoluzione le problematiche ancora da definire. Ieri mattina la RSU ed una ristretta delegazione di lavoratori, hanno messo in atto un sit-in presso il ministero dell’Ambiente a Roma, con l’obiettivo di sollecitare lo stesso Ministero  affinché esprima il definitivo giudizio sulla documentazione inviata dall’azienda e inerente alla possibilità di riottenere l’esercibilità del sito di stoccaggio dei residui di lavorazione.

«Abbiamo ottenuto, a seguito della nostra iniziativa concordata con le organizzazioni sindacali – si legge in una nota della RSU Eurallumina – un incontro con il responsabile ministeriale del procedimento, nonché custode giudiziario del sito, dott. Maurizio Pernice e con alcuni funzionari del suo staff. Ci è stato comunicato in via ufficiale – si legge ancora nella nota – che non esistono elementi ostativi affinché il sito venga riutilizzato ai fini produttivi, fatto salvo il rispetto delle norme e delle prescrizioni imposte dalle leggi vigenti in materia ambientale. Entro la prossima settimana l’istruttoria dovrebbe essere definitivamente terminata e le considerazioni risultanti saranno immediatamente comunicate alla procura di Cagliari, titolare del procedimento giudiziario. Su nostra richiesta, la data della consegna della documentazione alla procura sarà tempestivamente indicata anche a noi.»

«Abbiamo in seguito effettuato un presidio di alcune ore al ministero dello Sviluppo Economico – conclude la nota della RSU Eurallumina – per sollecitare una rapida convocazione dell’incontro di verifica complessiva del protocollo d’intesa (già richiesto ufficialmente dalle organizzazioni sindacali di categoria, regionali e nazionali). Permane quindi lo stato di agitazione e non sono escluse altre azioni di mobilitazione sino a quando non avremo un riscontro positivo su tutti i punti della vertenza.»

Tore Cherchi 47

L’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, oggi rappresentante del ministero dello Sviluppo economico per l’attuazione del Piano Sulcis, ha ricostruito in una breve nota l’analisi dei principali programmi di intervento che – sottolinea – prevedono l’assegnazione di risorse pubbliche per un totale di 624 milioni di euro.

Riportiamo integralmente la nota di Tore Cherchi:

«Stato attuazione piano Sulcis come registrato nella riunione del 13/11/2013

Analisi dei principali programmi.

Totale risorse pubbliche assegnate 624 milioni di euro

1) Fiscalità di vantaggio per le piccole e micro imprese della ex provincia. 124,4 milioni di euro. Il bando in fase di pubblicazione. Le imprese potranno presentare la domanda per le agevolazioni fiscali a partire dal 15 dicembre e sino al 15 marzo. L’ottanta per cento delle risorse è riservato alle imprese esistenti, il venti per cento a quelle di nuova costituzione.

2) Infrastrutture. Totale 72 milioni di euro interamente assegnate dallo Stato alla Regione, così ripartite. 30 milioni di euro per strade: nel primo semestre dell’anno saranno spesi 3,5 milioni di euro sulla provinciale 77, il resto è gestito da ANAS, progettazione non ancora fatta. Porto industriale di Portovesme, la Regione deve ancora fare la delibera di Giunta per mettere a disposizione del Consorzio, i 7 milioni di euro, progettazione da rimettere a posto e bando da fare. Porti di Calasetta, Carloforte, Sant’Antioco compreso collegamento nell’istmo, assegnati 32 milioni di euro, tutto in Regione; un milione di euro assegnato alla Regione per la delimitazione della zona franca doganale.

3) Call for Ideas. Bando concluso con ritardo di quattro mesi. Invitalia deve gestire l’attuazione delle idee selezionate.impegnati 55,7 milioni di euro.

4) Collegamento diga Monte Pranu con sistema idrico regionale, 50 milioni di euro, progettazione e realizzazione intervento affidata a Ente Flumendosa. La Regione ha parzialmente disimpegnato le risorse e ora deve ripristinare la dotazione originaria.

5) Fondi per iniziative imprenditoriale. Totale 100 milioni di euro, di cui 10 milioni a disposizione della Regione per bando per imprese turismo e agroalimentare, bando fatto, sono residuati 4 milioni di euro che saranno rimessi a bando. 90 milioni di euro sono gestiti da Invitalia per contratti di sviluppo, Eurallumina ha presentato domanda, un altro progetto riguarda il Biofuel.

6) Bonifiche. Il giorno 20 sarà firmato il protocollo fra Governo e Regione, per la semplificazione delle procedure concernenti le bonifiche minerarie di competenza pubblica che coinvolgono oltre 150 milioni di euro. Nello stesso giorno si avrà la conferenza decisoria per le bonifiche Alcoa e Sardamag. Si dovrebbe esaminare nello stesso giorno anche la questione del bacino dei fanghi rossi.

7) Politiche attive del lavoro concernenti la ricollocazione dei lavoratori espulsi dal processo produttivo. Interventi di competenza di Italia lavoro che ha analizzato le potenzialità occupazionali dei programmi più prossimi al decollo (esempio bonifiche) e che valgono almeno 600 posti di lavoro. Per passare alla operatività occorre che i programmi entrino effettivamente in attuazione.

8) Industria. Su Eurallumina Governo e Regione hanno riferito che il protocollo per la ripartenza sarà rispettato. Su Alcoa ha fatto riferimento ai contatti in corso.»

Ugo Cappellacci copia
Commentando le dichiarazioni rilasciate a “Unomattina” dal ministro Del Rio circa l’abolizione delle Province, il presidente della Regione ha dichiarato che «la Sardegna, con il sostegno di un voto referendario, ha abolito le quattro province cosiddette “nuove” ed ha approvato una legge che prevede l’eliminazione anche di quelle “storiche”, che ora deve compiere i passaggi in Parlamento». 
«Se l’orientamento positivo del ministro Del Rio – ha aggiunto il presidente – è indice di una volontà condivisa, l’Esecutivo nazionale faccia come la Sardegna e sensibilizzi le forze della maggioranza a completare in Parlamento il percorso già intrapreso dalla Regione, che sulla questione ha anticipato i tempi rispetto alle scelte della politica nazionale, e a estenderlo alle altre aree del Paese. Si tratta di un primo risultato – ha concluso Cappellacci – che è a portata di mano e può essere ottenuto in tempi rapidi.»

 

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

I promotori del referendum popolare regionale per l’abrogazione della società pubblica “Abbanoa spa” quale gestore unico del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della Sardegna, hanno consegnato i moduli contenenti le firme raccolte, presso il popolo sardo, ieri mattina, presso la Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari. La raccolta delle firme venne avviata lo scorso 11 luglio nel corso di una conferenza stampa svolta nella sala consiliare del Comune di Domusnovas dai sindaci di Domusnovas, Angelo Deidda, di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, e di Nuxis, Roberto Lallai. In quell’occasione venne avviata anche la raccolta di firme per la presentazione della proposta del disegno di legge di iniziativa popolare su “Norme in materia di gestione da parte dei Comuni della Sardegna del Servizio Idrico Integrato”, che verrà formalizzata presso la stessa Corte d’Appello del Tribunale di Cagliari, tra quindici giorni.

La battaglia dei sindaci, come si ricorderà, è iniziata alcuni anni fa. Già una prima volta giunse alla raccolta e presentazione delle firme per l’abrogazione di Abbanoa e la legge di iniziativa popolare per l’affidamento della gestione del servizio idrico ai Comuni ma per problemi procedurali non giunse al traguardo. Angelo Deidda, Ferdinando Pellegrini e Roberto Lallai hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati a questa nuova iniziativa. Non accettano il passaggio del servizio idrico dei loro Comuni ad Abbanoa, servizio che oggi funziona bene con costi contenuti a carico degli utenti e che, se trasferito ad Abbanoa, «avrebbe sicuramente un notevole aggravio di costi a carico dei cittadini ed un peggioramento della qualità, come dimostrano le esperienze maturate dagli altri comuni sardi in tutti questi anni, dacché è iniziata la gestione di Abbanoa come servizio idrico integrato».

618 domande per 60 posti disponibili a tempo determinato (6 mesi) nel cantiere di forestazione del comune di Carbonia. Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha presentato questo dato, emerso dalla chiusura dei termini per la presentazione delle domande, per spiegare il livello di drammaticità raggiunto dalla crisi socio-economica della città di Carbonia e dell’intero territorio, nel corso del suo intervento al convegno sullo stato di attuazione del Piano Sulcis,.

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Piano Sulcis un anno dopo. Si è svolto ieri sera, nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, un convegno organizzato dal Movimento partite Iva del Sulcis Iglesiente, per esaminare lo stato d’attuazione dello strumento approvato dal Governo per cercare di dare risposte ad un territorio, quello dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, considerato, numeri alla mano, il più povero d’Italia.

All’invito degli organizzatori hanno risposto numerosi sindaci dei Comuni del territorio, parlamentari, consiglieri regionali, artigiani, commercianti, lavoratori del polo industriale di Portovesme, consiglieri comunali, cittadini.

Ha aperto i lavori l’intervento del presidente del Movimento partite IVA del Sulcis Iglesiente, Paolo Bullegas, che ha fatto una rapida analisi della situazione seguita all’approvazione del Piano Sulcis, sottolineando la gravità della situazione in cui versano artigiani e commercianti e l’intero territorio e l’inadeguatezza degli interventi programmati con il Piano Sulcis.

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, ha invitato tutti ad una precisa analisi della crisi e delle responsabilità, rimarcando come i Comuni stiano facendo la loro parte, frenati nella loro azione dalla drastica riduzione dei trasferimenti ed ha sottolineato le pesanti inadempienze della Regione e del Governo. Giuseppe Casti ha parlato anche dell’incontro svoltosi mercoledì al ministero dello Sviluppo economico, dal quale è emerso che il principale risultato al momento è costituito dalla prossima pubblicazione del bando sulla fiscalità di vantaggio, che metterà a disposizione 124 milioni di euro per micro e piccole imprese del territorio.

Massimo Cara, rappresentante della RSU Alcoa, ha ricostruito quanto è accaduto negli ultimi dodici mesi ed ha espresso un giudizio molto critico sui ritardi accumulati, annunciando che la mobilitazione non si fermerà fino a quando Governo e Regione non avranno rispettato gli impegni assunti con il territorio. Cara ha spiegato che la stessa fiscalità di vantaggio che pure dovrebbe essere in dirittura d’arrivo, potrebbe essere rimessa in discussione da eventuali ricorsi di cittadini, essendo finanziata prevalentemente con i ricavi delle sanzioni comminate dall’Unione europea all’Alcoa per gli aiuti di Stato indebitamente ricevuti che erano stati concessi attraverso l’imposizione di un’accisa sul costo dell’energia consumata dalle famiglie.

Particolarmente critico sul Piano Sulcis, l’intervento di Guido Vacca, ex assessore della Provincia di Carbonia Iglesias, che ha invitato tutti ad esaminare sia i contenuti del provvedimento del Governo sia il suo reale spirito. «Buona parte delle risorse sbandierate nel Piano Sulcis – ha detto Guido Vacca – erano già presenti in precedenti provvedimenti di Governo e Regione e sono stati successivamente inglobati nel Piano Sulcis. Le reali nuove risorse sono circa la metà dei quasi 500 milioni annunciati».

Guido Vacca ha poi messo l’accento sulle procedure di spesa e sui ritardi, determinati soprattutto dalla mancanza di linee comuni. Altro aspetto rimarcato dall’ex assessore provinciale è lo spirito del Piano Sulcis, indirizzato verso lo sviluppo e non verso le emergenze. «Chi si aspetta dal Piano Sulcis interventi di lotta alle gravi emergenze del territorio, commette un gravissimo errore».

E’ poi intervenuto Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias ed è seguito un lungo e approfondito dibattito, dal quale sono emersi ancora una volta la drammaticità della situazione in cui versa il territorio e la necessità di interventi immediati per il superamento dell’emergenza e la programmazione del futuro.

 

 

L’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio ha istituito l’elenco regionale dei negozi storici della Sardegna, suddiviso in tre sezioni: locale storico; attività storica; insegna storica.
L’elenco sarà utilizzato non solo per tutelare tali locali ma anche per rilanciare e rivitalizzare il settore attraverso iniziative di promozione turistica e culturale, l’assegnazione di priorità di finanziamento e ulteriori misure di sostegno.
L’iscrizione è volontaria, pertanto, le imprese inserite nell’elenco potranno richiederne la cancellazione in qualsiasi momento.

Porto Flavia
Il decreto con il quale il ministero dell’Ambiente aveva modificato l’atto istitutivo del Consiglio direttivo del Consorzio del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna ha violato il principio di leale collaborazione e sussidiarietà tra istituzioni ed è stato adottato senza che la Regione Sardegna avesse espresso, come previsto dallo stesso decreto ministeriale, l’intesa sul nuovo testo. L’ha stabilito il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso della Regione, disponendo il conseguente annullamento dell’atto. 
Nella stesura originaria dell’art. 7 del decreto si disponeva che il Consiglio direttivo del Parco fosse composto dal presidente e da 16 componenti di cui quattro in rappresentanza dei ministeri coinvolti (oltre all’Ambiente, quelli dell’Industria e delll’Università e ricerca), quattro proposti dalla Regione, quattro in rappresentanza dei Comuni e quattro delle Province. Il 16 ottobre 2001, il testo era stato modificato, disponendo che oltre al presidente facevano parte del Consiglio direttivo otto componenti, di cui quattro in rappresentanza dei ministeri, due della Regione e due degli Enti locali.