24 December, 2025

«Si deve intervenire subito sulla strada provinciale n° 2, dove anche ieri hanno perso la vita due giovani, e per prima cosa occorre cambiarne la classificazione e trasferirne la gestione all’Anas.»
Lo sollecita il rappresentante provinciale della Fit Cisl, Simone Atzori, stessa richiesta che era stata fatta due settimane fa dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci.
«Ogni giornoafferma il sindacalistariceviamo segnalazioni da parte dei lavoratori che percorrono la strada con camion, autobus o semplicemente con la propria autovettura e che verificano situazioni di pericolo su questa arteria: si va dalle condizioni del piano viabile ammalorato, con cedimenti del corpo stradale, all’insufficienza della segnaletica verticale, orizzontale e complementare che nelle ore notturne non aiuta e, anzi, crea disorientamento negli automobilisti. C’è poi la vegetazione non curata che oscura le aree di visibilità in corrispondenza di curve e aree di intersezione, l’assenza ed insufficienza delle opere di regimentazione delle acque meteoriche che, permanendo sulla strada, espongono gli utenti al rischio del fenomeno dell’ acquaplaning. Non ultima criticitàprosegue Simone Atzori, è rappresentata dall’assenza dello spartitraffico centrale, causa di frequenti scontri frontali, talvolta con esito mortale.»
Per la Fit è necessario riclassificare la strada provinciale n° 2 elevandola a strada statale, affidandone la gestione ad ANAS S.p.A., «che vanta un’esperienza di circa un secolo nella costruzione, manutenzione e gestione delle strade. Riteniamo anche necessaria la dotazione di fondi specifici per la progettazione e realizzazione degli interventi necessari al ripristino e all’adeguamento dei normali standard di sicurezza dell’arteria stradale».
«Gli interventi di messa in sicurezza potrebbero rivelarsi inutili qualora la gestione dell’arteria non dovesse essere affidata ad enti in grado di farlo», conclude Simone Atzori.

Da lunedì 27 febbraio gli utenti esterni possono nuovamente accedere alle prestazioni ambulatoriali del Laboratorio Analisi dei Presidi Ospedalieri della Asl Sulcis (Sirai e Cto) e di tutti i punti prelievi territoriali in modalità accesso diretto e senza necessità di prenotazione. Il servizio agli esterni era stato ripreso da qualche settimana in maniera parziale e graduale (con prenotazione e con un accesso limitato di pazienti).
Da lunedì prossimo, dunque, riprenderà l’attività senza limitazioni, con l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno del territorio: un risultato importante reso possibile dal potenziamento dell’organico, dalla collaborazione del personale in servizio e dalla disponibilità di tutte le dotazioni strumentali e dei reagenti necessari.
I prelievi vengono effettuati nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì dalle 7.15 alle 10.00: i pazienti devono presentarsi muniti della prescrizione del medico curante.
Sono naturalmente sempre garantire tutte le prestazioni in urgenza.

«Il rinvio a novembre della discussione sul Decreto Energia (DPCM) emanato dal Governo Draghi, disposto dal Consiglio di Stato su richiesta della Regione Sardegna, nel dilatare oltremodo i tempi, paralizza se non definitivamente pregiudica risposte e soluzioni fondamentali e non procrastinabili per la sopravvivenza del tessuto economico e produttivo sardo.»

Lo scrive, in una nota diffusa oggi, Confindustria Sardegna.

«Dare sollecito riscontro operativo alle questioni trattate dal DPCM, infatti, che pure rappresenta una risposta certamente parziale e bisognosa di correttivi rispetto agli equilibri energetici dell’isola, è assolutamente essenziale per scongiurare sospensioni o chiusure di attività strategiche di grande impatto economico ed occupazionale. Le imprese sarde non possono permettersi una indefinita situazione di stalloaggiunge Confindustria Sardegna -. Il Decreto rappresenta, comunque, un primo passaggio ineludibile per avviare, dopo decenni di attese, dibattiti, impegni, progettazioni e iter autorizzativi, quell’auspicato processo di metanizzazione della nostra regione, fondamentale anche per gestire la fase estremamente complessa della transizione energetica. Tempi dilatori rischiano di pregiudicare investimenti, credibilità e tenuta del sistema industriale e produttivo che attende da oltre cinquant’anni interventi per riequilibrare una diseconomia storica con l’Italia e con l’Europa e che ora rischia di diventare un obiettivo sempre più irraggiungibile.»

«Auspichiamo, pertanto, che in termini estremamente rapidi si riesca a trovare la convergenza di intenti e una volontà operativa condivisa tra Stato e Regione per dare esecuzione tempestiva ai progetti in campoconclude Confindustria Sardegna -, assumendosi la piena responsabilità delle conseguenze per l’economia, in particolare verso imprese e lavoratori che da queste scelte strettamente dipendono.»

Con il rinvio deciso dal Consiglio di Stato, la Regione scrive la sentenza contro i lavoratori e l’azienda Eurallumina.

La Rappresentanza sindacale aziendale CGIL CISL UIL Eurallumina ha commentato così il rinvio al 16 novembre 2023 deciso dal Consiglio di Stato del pronunciamento sul ricorso della Regione contro il DPCM energia approvato dal Governo Draghi.

«Il riavvio di Eurallumina genererebbe, attraverso il coefficiente economico occupazionale, circa 1.500 buste paga  tra lavoratori diretti e relativo indotto scrive in una nota la RSA CGIL CISL UIL Eurallunmina -! È bene sapere, dunque, che chi sta “giocando pericolosamente” sulle sorti di questa vertenza sta mettendo a serio rischio la possibilità che nel Sulcis possa generarsi un importante ricaduta economica che terrebbe conto del reddito da lavoro più che dignitoso di 1.500 tra padri e madri di famiglia con un orizzonte temporale a medio lungo termine (20 anni di attività come da progetto). Pare invece, salvo smentite, che nei fatti o meglio nei “non fatti” e nell’inconcludenza perpetrata sino ad oggi, il Partito che in fondo in fondo è disposto a “sacrificare” gli attuali oltre 200 lavoratori diretti attualmente in forza e delle ditte d’appalto e i fornitori che continuano nonostante tutto a varcare quotidianamente i cancelli del nostro stabilimento, conti tra le proprie fila “numerose/i iscritte/i”! Le lavoratrici e i lavoratori Eurallumina non hanno mai “sposato” un soluzione specifica alla risoluzione della propria pluriennale vertenza ma “la soluzione” intesa come quella più celere e tecnicamente fattibile, poiché sappiamo benissimo che per noi e la vertenza il “fattore tempo” non è mai stato una variabile indipendente né tanto meno trascurabile. Durante tutti questi anni diversi i progetti di volta in volta proposti e poi, per tutta una serie di vicissitudini ben note, che sono stati poi rigettati poiché non più accoglibili dagli attori politico-istituzionali ai vari livelli, dal naufragato progetto Galsi al progetto della costruzione di una caldaia-CHP da alimentare a carbon fossile, progetto poi abbandonato per il sopraggiungere dell’intesa con ENEL per la costruzione di un Vapordotto tra la vicina Centrale termoelettrica e lo stabilimento Eurallumina (Progetto, quest’ultimo, autorizzato nel dicembre 2019); si arriva infine al Progetto ultimo che prevede l’approvvigionamento energetico attraverso l’utilizzo del Gas metano (Gnl) a “bocca di stabilimento”, attraverso il posizionamento di una FSRU da ormeggiare nel porto industriale di Portovesme ad opera di SNAM rete gas (società leader nel settore e partecipata dal ministero dell’Economia e quindi dallo Stato). Un anno e mezzo per ottenerne la definizione attraverso un provvedimento di legge ad hoc, dal Decreto Semplificazioni (settembre 2020) al DPCM Energia (marzo 2022) e poi a far data da settembre 2022 i vari ricorsi di impugnazione da parte del presidente Solinas e la sua Giunta, prima al TAR e successivamente presso il Consiglio di Stato!! Il Consiglio di Stato oggi decreta di fatto, sollecitato da Regione e Governo, di non esprimere nessun parere a riguardo sino al 16 novembre 2023! È bene a riguardo dire chiaramente qual’è l’attuale stato della vertenza e le ripercussioni che tale decisione potrebbe generare nel futuro non troppo prossimo. Ad oggi la Regione Sardegna attraverso l’assessorato della Difesa dell’Ambiente non rilascia le autorizzazioni del procedimento PAUR (V.I.A. – A.I.A.), un procedimento autorizzativo, l’ennesimo affrontato dalla società nel corso degli anni, che si sarebbe dovuto chiudere in 180 giorni e invece perdura da oramai ben 2 anni, tergiversando e tirando di volta in volta problematiche che si sarebbero potute risolvere con l’utilizzo dell’istituto quale l’applicazione di determinate prescrizioni a riguardo, ma non lo si è voluto fare! In sede di Governo ancora si attende la sottoscrizione di un Nuovo Protocollo d’intesa aggiornando i precedenti del 2009 e del 2012 che, una volta condiviso il progetto definitivo, possa individuare le forme di tutela del reddito dei lavoratori sino alla realizzazione delle opere e ripartenza della produzione e la quota parte del cofinanziamento agli investimenti da parte dello Stato (un prestito e solo una minima parte a fondo perduto!) Con la sentenza odierna da parte del Consiglio di Stato che lancia la palla non in tribuna ma fuori campo sino a fine anno di fatto si decreterebbe la fine della vertenza Eurallumina nelle forme conosciute sinora poiché di fatto ad oggi la stessa Regione Sardegna, il suo Presidente e la sua Giunta, andando fuori tempo massimo, decreta la non sussistenza di un Progetto per l’approvvigionamento energetico fondamentale alla ripartenza della stessa Eurallumina; senza un progetto non sussisterebbero le condizioni affinché la proprietà di Eurallumina possa decidere di andare avanti e tradotto, significherebbe il licenziamento collettivo del personale dipendente in forza.»

«Questo scenario è stato scongiurato sino ad oggi, a distanza di 14 anni, poiché la Società e la Proprietà hanno “tenuto botta” e “cacciato i soldi per la gestione ordinaria e straordinaria e le bonifiche tutt’ora in corso, perché le bonifiche sono in corso!” e non da meno anzi “grazie alla straordinaria ed indispensabile lotta di resistenza portata avanti nel corso degli anni da parte del movimento delle lavoratrici e lavoratori dell’Eurallumina!”aggiunge la RSA CGIL CISL UIL Eurallumina. La società Eurallumina ha già dichiarato ufficialmente l’eventualità di uno scenario nefasto com’è quello del licenziamento collettivo, purtroppo, già visto nel passato non troppo lontano concretizzarsi in altre importanti aziende industriali del nostro territorio, qualora entro il 1° semestre di quest’anno in corso non si dovessero concretizzare le questioni che da anni ormai di fatto non si sono mai concretizzate!! È bene chiarire con questo comunicato che i lavoratori e le lavoratrici non rimarranno inermi e che l’eventuale lettera di licenziamento collettivo, oltre che un atto aziendale, avrà implicitamente la controfirma del presidente della Regione e della sua Giunta, in quanto corresponsabili dell’inconcludenza ed inadeguatezza, pertanto dolosa, che una tale vertenza non merita visto il proprio trascorso.»

«La Regione Sardegna è quindi responsabile di questa situazione di stallo ed altresì il Governo nazionale non ha finora esercitato la necessaria autorevolezza a riguardoconclude la RSA CGIL CISL UIL Eurallumina -. Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni è sempre stato per noi un atto dovuto per garantire il sostentamento dignitoso delle nostre famiglie ed indirettamente dell’intero territorio, abbiamo sempre auspicato di poterne uscire definitivamente attraverso la risoluzione definitiva della vertenza ed il tanto auspicato ritorno al lavoro a tempo pieno; l’abbiamo sempre considerato uno strumento fondamentale ed indispensabile, temporaneo ma mai risolutivo poiché di risolutivo c’è solo la serenità e la dignità riconquistata attraverso il lavoro. Si annuncia con la presente ed in rappresentanza delle proprie iscritte ed iscritti l’avvio dello stato di agitazione permanente.»

Il Consiglio di Stato ha rinviato al prossimo 16 novembre il suo pronunciamento sul ricorso della Regione Sardegna al DPCM energia, per consentire, nei prossimi 9 mesi, alla stessa Regione ed alla presidenza del Consiglio dei ministri, le necessarie interlocuzioni per arrivare alla revisione dei contenuti dello stesso decreto.

Questa decisione, di fatto, congela per quasi un anno il progetto della SNAM sull’arrivo del GNL in Sardegna che il DPCM prevedeva dovesse avvenire attraverso la collocazione di due FSRU nei porti di Portovesme e Porto Torres e di un rigassificatore nel porto di Oristano, soluzione fortemente contestata dall’amministrazione comunale di Portoscuso e da alcune associazioni ambientaliste, con in testa Legambiente che non più tardi di due settimane fa ha tenuto una conferenza stampa a Portoscuso, nella sala consiliare e al porto di Portovesme, con i suoi massimi rappresentanti, il presidente nazionale Stefano Ciafani, la presidente regionale Annalisa Columbu ed il responsabile energia per la Sardegna Vincenzo Tiana, per dire no sia alla FSRU sia al gasdotto che, in base all’accordo stipulato esattamente un mese fa tra il presidente del Consiglio dei ministri italiano Giorgia Meloni ed il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dovrebbe portare il gas in Italia attraversando la Sardegna con il Galsi.

Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato il bilancio di previsione triennale 2023-2025 con i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza presenti in aula e l’astensione della consigliera Monica Atzori. Unitamente al bilancio, l’assemblea cittadina ha approvato il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2023-2025, il Programma biennale degli acquisti di beni e servizi 2023-2024, il Programma Triennale delle Opere pubbliche 2023-2025 e l’elenco annuale dei lavori pubblici relativo all’annualità 2023.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Pietro Morittu per l’approvazione di “un Bilancio di Previsione che, rispetto a quello deliberato lo scorso anno a soli pochi mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale, consente margini di manovra leggermente più ampi e prevede, in particolar modo, investimenti ingenti sulle opere pubbliche pari a un valore di quasi 70 milioni di euro. Andiamo incontro alle esigenze della cittadinanza e delle fasce economicamente deboli della popolazione con un aggiornamento delle tariffe dei servizi cimiteriali e dei canoni di concessione per l’anno 2023, con una riduzione del 15 per cento delle tariffe di rinnovo della concessione dei loculi cimiteriali, dei colombari, delle cellette e per il riutilizzo di cellette, loculi, colombari e cellette. Ringrazio i consiglieri di maggioranza per la compattezza dimostrata nella discussione ed approvazione di un atto strategico per l’Ente ed i consiglieri di opposizione per il contributo al dibattito e per le proposte costruttive presentate, le quali saranno oggetto di attenzione e valutazione allorché si avrà contezza dell’entità dell’Avanzo di Amministrazione di cui il comune di Carbonia potrà disporre”.
Nel corso della seduta del Consiglio comunale è stato osservato un minuto di silenzio in segno di cordoglio per la morte dei due giovani ragazzi, Nicola Medda e Federico Pinna, strappati alla vita nel tragico incidente verificatosi ieri mattina sulla strada provinciale 2.

«Da quando è stata abolita la provincia di Carbonia Iglesias, il livello delle manutenzioni stradali nel territorio, per ciò che concerne le arterie stradali provinciali, è calato drasticamente. Il nuovo ente intermedio, la provincia del Sud Sardegna, un vero e proprio obbrobrio amministrativo la cui giurisdizione interviene su 107 comuni e in un territorio geografico dalle mille peculiarità, che va dalla Barbagia di Seulo all’isola di Sant’Antioco, si è dimostrato incapace di rispondere alle esigenze di territori come il nostro.»

A dirlo è il consigliere regionale Fabio Usai.

«Non è un caso aggiunge Fabio Usaise lo stato di degrado e insicurezza delle strade provinciali del Basso Sulcis e oggi della provinciale 2 dove si è consumata l’ennesima tragedia della strada con due persone decedute, è diventato insostenibile. Negli anni i finanziamenti per la messa in sicurezza di queste strade, basta vedere le risorse stanziate nelle programmazioni delle opere pubbliche in ambito provinciale, sono stati assenti o nella migliore delle ipotesi inadeguati. E oggi ne paghiamo fortemente le conseguenze in termini di insicurezza e, purtroppo, di gravi tragedie.
Per questo motivo dal 2019 ad oggi abbiamo promosso la ricostituzione delle vecchie province tra cui quella del Sulcis Iglesiente che, se ne discute proprio in queste ore nell’alveo di approvazione del collegato alla finanziaria regionale, presto potrebbe ridiventare operativa e se verrà approvata la legge nazionale così come ampiamente dichiarato dal ministro degli Affari regionali, Roberto Calderoli, addirittura rappresentata da organi direttamente eletti dai cittadini e quindi totalmente rispondenti alle istanze ed esigenze provenienti dal territorioconclude Fabio Usai -. E tra queste istanze di sicuro quella della messa in sicurezza delle strade ha il primo posto.»

Dopo il successo delle prime due serate, domenica 26 febbraio, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di piazza Roma in Carbonia va in scena il terzo appuntamento della nuova stagione della Grande Prosa, Musica e Danza organizzata dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. 
Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio, con musiche dal vivo di Diego Trivellini, porteranno in scena la performance intitolata “Stavamo meglio quando stavamo peggio?’”. Il filo conduttore della serata è rappresentato dalle canzoni che hanno fatto la storia del nostro Paese tra gli anni ’60 e ‘70, insieme ad oggetti oramai inutilizzati che rievocano lo spirito allegro di un Paese che sembra oggi essersi intristito. Sorriso e speranza sono i sentimenti che i due attori vogliono rievocare negli spettatori, senza dimenticare l’importanza del bisogno di continuare a riflettere e sognare. Uno spettacolo di teatro canzone comico che porterà i presenti in un’epoca passata, ma non poi da così tanto.
«Il bilancio delle prime due serate a cui abbiamo assistito è molto positivo in termini di spettatori paganti e di abbonati. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare il ricco e variegato cartellone di spettacoli proposto dal Cedac. La location, il Teatro Centrale, rappresenta un fondamentale spazio di aggregazione culturale in città e in queste settimane è oggetto di importanti lavori – in corso di esecuzione – di efficientamento energetico che lo renderanno sempre più confortevole e fruibile dai nostri concittadini e dalle compagnie teatrali che ivi si esibiranno», ha commentato il sindaco, Pietro Morittu.
Come spesso accade in occasione dei lavori in corso, gli interventi di efficientamento energetico di cui è investito il Teatro Centrale comporteranno anche dei fisiologici e temporanei disagi per il pubblico in sala e per gli attori teatrali. Disagi di cui il comune di Carbonia rende edotta la cittadinanza, informando gli spettatori che si recheranno a Teatro che, a causa dell’esecuzione di tali lavori di riqualificazione energetica, nella serata di domenica 26 febbraio l’impianto di climatizzazione e riscaldamento non sarà funzionante. Certi della comprensione, delle cause di forza maggiore che sottendono tale situazione temporanea, del tutto indipendenti dalla volontà di codesto Ente, il comune di Carbonia si scusa per il disagio arrecato al pubblico e al personale delle compagnie teatrali.

Dal 1° marzo, i cittadini di Iglesias con il documento di identità prossimo alla scadenza, riceveranno tutte le informazioni utili per ottenere la nuova carta di identità elettronica (CIE) attraverso un videomessaggio personalizzato nel quale verranno spiegate le caratteristiche della carta, le modalità per recarsi presso gli Uffici dell’anagrafe, i contatti per prenotare gli appuntamenti ed il promemoria della documentazione da presentare.
I cittadini con il documento in scadenza riceveranno dall’Ufficio anagrafe al proprio indirizzo di residenza una lettera nella quale, insieme alla data di scadenza e agli orari degli Uffici, saranno disponibili un link e un apposito QR Code da inquadrare con lo smartphone o il tablet,  attraverso cui guardare il video personalizzato interattivo.
«Un nuovo servizio offerto ai cittadini, nell’ambito di un’Amministrazione più “smart”spiega il sindaco, Mauro Usaiche permetterà di agevolare il rilascio dei nuovi documenti e fornirà notizie utili sulle carte di identità elettroniche.
Questo nuovo servizio si aggiunge all’APP Ufirst per la prenotazione degli appuntamenti negli Uffici comunali e alle altre applicazioni attivate in questi anni per rendere più efficienti i servizi al cittadino.»
E’ possibile, vedere un demo esemplificativo dei videomessaggi personalizzati interattivi al link: https://dox.cm/1/9VSkbVJ