26 April, 2024
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«La Sardegna, grazie all’intervento della Regione, è stata l’unica ad ottenere il rinvio del pagamento dei conguagli stabiliti una tantum dall’Autorità sui consumi effettivi del 2012 fatturati entro il 2014; si tratta di somme già incassate per intero sul territorio nazionale mentre gli utenti sardi, invece, potranno pagare in media 150 euro in 4 anni divisi in 8 rate semestrali, pari a circa 3 euro al mese.»

Lo ha dichiarato l’Ad di Abbanoa Alessandro Ramazzotti nel corso di una audizione davanti alla quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonello Solinas (Pd).

Riferendosi alle polemiche che hanno accompagnato il provvedimento, Ramazzotti ha lamentato «il clima di strumentalizzazione preoccupante che sta mettendo inutilmente in agitazione molte famiglie ed una sorta di tesseramento della protesta cui si era già assistito in occasione dei depositi cauzionali, poi riconosciuti (e non poteva essere altrimenti) del tutto legittimi».

«Siamo un’azienda che sta investendo risorse importanti – ha aggiunto Alessandro Ramazzotti ricordando fra l’altro l’impegno di 45 milioni per ridurre le perdite della rete – con i conti in ordine e programmi di riorganizzazione in parte già avviati che interesseranno gli sportelli sul territorio, le manutenzioni (con gli operatori che lavoreranno col tablet), le letture dei contatori (ne sono state effettuate più di 600.000 per poter lavorare su consumi reali e non presunti) ed i rapporti con l’utenza, grazie alla crescita costante del nostro call center con 30 unità.»

«Tuttavia – ha riconosciuto – la qualità complessiva del nostro servizio è ancora scadente sia a causa del gap infrastrutturale sia per un fatto di cultura e di scarsa conoscenza della complessità industriale del ciclo dell’acqua, tutti fattori riconducibili in qualche modo alla pesante eredità del passato; sappiamo che c’è da lavorare molto e siamo impegnati ogni giorno a migliorare l’efficienza dell’azienda, consapevoli che sarà un percorso difficile e necessariamente graduale.»

Soffermandosi poi sulla riscossione, Ramazzotti ha affermato che «purtroppo, la Sardegna è ancora una delle Regioni più morose ma, anche qui bisogna distinguere nel senso che, ad esempio, i pensionati sono ottimi pagatori ed è nostro compito anche separare i lupi dagli agnelli». «Siamo disponibili – ha detto infine – a lavorare a proposte come quella del bonus idrico, che già esiste in Veneto, per contribuire ad un fondo per il sostegno agli utenti più bisognosi e realmente in difficoltà».

Nel dibattito successivo, molto ampio ed articolato, hanno preso la parola i consiglieri regionali Ignazio Locci ed Alberto Randazzo (Forza Italia), Salvatore Demontis e Gianmario Tendas (Pd) Gianni Tatti e Gianluigi Rubiu (Udc), Giovanni Satta (Misto), Eugenio Lai (Sel), Pierfranco Zanchetta. Tutti, con sottolineature diverse, hanno criticato con forza quanti hanno voluto cavalcare alcune forme di protesta amplificando il malessere di molte comunità. Inoltre, hanno richiamato l’attenzione dell’Ad di Abbanoa sulla necessità urgente di intervenire in modo radicale per migliorare i rapporti fra azienda e cittadino-utente, anche collaborando su tematiche specifiche di interesse generale con le amministrazioni locali.

Nelle conclusioni, il presidente Antonio Solinas ha ricordato il costante impegno della commissione sui problemi del servizio idrico, «che produsse già alla fine del 2014 un primo risultato positivo con lo slittamento dei termini per il pagamento dei conguagli». «Vogliamo dire chiaramente – ha aggiunto – che Abbanoa non è una nostra controparte ma una azienda pubblica che, fra tante difficoltà, assicura ai sardi un servizio essenziale la cui qualità deve migliorare; sotto questo profilo non abbiamo difficoltà a riconoscere che quello delle relazioni fra Abbanoa e cittadino è un problema vero che si risolve certamente con una informazione più estesa e completa ma anche con interventi strutturali».

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Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato una proposta di legge sulle valorizzazione delle acque interne con finalità ambiziose. Dalla promozione turistica al rispetto dell’ambiente, dalla valorizzazione delle attività produttive nei territori dell’interno a nuove prospettive per l’occupazione,  obiettivi raggiungibili attraverso la normativa sul rilancio delle attività produttive, turistiche e sportive nelle acque interne.

«Un progetto – spiega Gianluigi Rubiu – che si innesca sull’immenso patrimonio della Sardegna nel settore fluviale e lacustre. Un sistema in grado di ridare ossigeno alle attività economiche dei territori dell’interno. Il lago Omodeo, la diga di Tratalias, il sistema delle grotte di San Giovanni, il compendio del Flumendosa, le fonti di Su Gologone di Oliena rappresentano un’opportunità di sviluppo per la Sardegna dal punto di vista turistico e sportivo.»

La proposta parte dalla navigazione delle acque interne per estendersi alla pesca sportiva e dilettantistica, alla ricerca scientifica (con il monitoraggio delle risorse idriche, delle specie ittiche ed animali) sino all’educazione ambientale e alle manifestazioni e attività sportive. E ancora: promozione e valorizzazione turistica, le autorizzazioni per l’utilizzo delle acque.

«Con la legge – aggiunge Gianluigi Rubiu – si mira a favorire la tutela ed educazione ambientale, il rilancio territoriale, la promozione delle attività sportive, turistiche- ricreative, didattiche, religiose e di promozione territoriale, con l’intento di destagionalizzare le attività legate all’utilizzo delle acque.» Il provvedimento – secondo  Rubiu – andrebbe poi a semplificare le procedure per l’utilizzo del patrimonio idrico a fini turistici e sportivi.

«E’ un progetto che presuppone a nuove occasioni di sviluppo sostenibile – conclude Gianluigi Rubiu – con l’intenzione di aprire gli spazi a opportunità di lavoro per il territorio isolano.»

Idroscalo di Tratalias 3

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«Il territorio non è stato coinvolto sulla trasformazione dell’Antas Hotel di Fluminimaggiore in centro di accoglienza per migranti.» A dirlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale.

«Premetto – spiega Gianluigi Rubiu – che non c’è nessun pregiudizio nei confronti dei migranti che arrivano in Sardegna. L’emergenza sta diventando però davvero ingestibile.»

La struttura, nel borgo turistico di Fluminimaggiore, è rimasta chiusa per cinque anni, con la speranza di una riapertura per l’accoglienza dei vacanzieri approdati in Sardegna.

«Una situazione davvero paradossale – aggiunge Gianluigi Rubiu, che sul tema ha presentato un’interpellanza urgente al presidente Francesco Pigliaru – visto che il complesso alberghiero non è adeguato ad ospitare un contingente così numeroso di migranti. Senza poi dimenticare il fatto che il Comune non è stato coinvolto nella scelta del trasferimento dei profughi. Ovviamente, l’aspetto umanitario prevale ma è un controsenso che ora la struttura debba essere riaperta per ospitare i migranti.»

Il consigliere regionale parteciperà all’assemblea civica convocata in sessione straordinaria per affrontare la problematica: «Una partecipazione per portare solidarietà alla popolazione di Fluminimaggiore che, in un momento di grave crisi con tanti giovani costretti alla fuga verso la Penisola o all’estero – conclude Gianluigi Rubiu – è costretta a subire un’invasione inspiegabile di profughi in un caseggiato costruito per portare lavoro e sviluppo economico».

La sala convegni dell'Hotel Antas di Fluminimaggiore.

La sala convegni dell’Hotel Antas di Fluminimaggiore.

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Diga Punta Gennarta 1

Un percorso inaccessibile che sottrae l’unico tracciato per gli appassionati di footing ed attività sportive, strappando un tesoro ambientale agli amanti del turismo all’aria aperta. E’ la situazione della diga di Punta Gennarta, una fetta di territorio a pochi passi da Iglesias, chiusa dall’Ente Acque della Sardegna. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza per sollecitarne la riapertura.

«Non ci sono più i presupposti per rendere inaccessibile il percorso attorno alla diga – spiega Gianluigi Rubiu -, in quanto sono state ripristinate le condizioni di sicurezza con la rimozione immediata di un masso caduto sulla strada. Si tratta di un intervento non giustificabile, in quanto il cedimento non ha causato danni che porterebbero all’incolumità degli utenti del percorso. Con la carenza di spazi dedicati allo svago ed alle attività sportive sarebbe auspicabile una pronta riapertura del sito, con l’utilizzo da parte di appassionati e amanti delle passeggiate – conclude Gianluigi Rubiu -. Il sito potrebbe essere usufruito e valorizzato anche a fini turistici per dare ossigeno all’economia della zona, priva di altri siti di tale importanza paesaggistica ed ambientale, con eventi di grande richiamo per le discipline sportive e ambientali.»

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Dopo le durissime prese di posizione giunte da Iglesias, a firma del sindaco Emilio Gariazzo e del capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, un’altra voce contraria alla scelta di Carbonia quale capoluogo della nuova provincia del Sud Sardegna, fatta due giorni fa dall’amministratore straordinario dello stesso Ente, Giorgio Sanna, arriva oggi dal portavoce regionale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, Salvatore Deidda.

«La decisione del commissario provinciale della provincia del Sud Sardegna di scegliere Carbonia quale capoluogo del nuovo Ente è una marchetta elettorale che non rende onore alla storia di Carbonia ed è uno schiaffo al resto delle popolazione e degli amministratori locali aderenti appunto alla nuova entità – dice Salvatore Deidda -. Quale necessità urgente a 4 giorni dalle elezioni che si svolgeranno proprio a Carbonia? Sono stati sentiti gli amministratori di Isili, Seui, Genoni, Mandas, Arbus, Villanovafranca, Iglesias, Esterzili? Questa scelta su quali criteri si basa? Sui collegamenti tra i vari centri? Sulla presenza degli uffici INPS? La Prefettura?»

«Arbus prima era periferia di Cagliari e ora diventa periferia di Carbonia, Seui era periferia dell’Ogliastra e ora diventa periferia di Carbonia – aggiunge il portavoce regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale -, insomma un pastrocchio utile solo per le imminenti elezioni nel centro sulcitano in cui forse il PD teme di perdere il proprio predominio.»

«Una riforma calata dall’alta che continua a creare disparità e danni del commissario straordinario confermano che c’è la complicità della Giunta regionale Pd e centrosinistra. Spero vivamente che gli amministratori del comuni ricadenti nel Sud Sardegna si ribellino a questa scelta elettorale – conclude Salvatore Deidda – perché le Istituzioni non devono essere usate per pura propaganda elettorale ma devono essere la casa in cui tutti si sentono tutelati e partecipi.»

Sede ex Provincia 3

Giorgio Sanna 5 copia

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La polemica sull’individuazione di Carbonia quale capoluogo della nuova provincia del Sud Sardegna si allarga. 

«E’ l’ennesima farsa della riforma degli enti locali, con la cancellazione delle province diventata improvvisamente una commedia – attacca il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu – visto che l’unico risultato è la moltiplicazione di poltrone ed enti. Si producono di fatto dei mostri burocratici-amministrativi, con incremento di costi e disservizi pesantissimi per i sardi. Solo un piccolo esempio: un abitante di Escolca, Esterzili o Seulo, con questo nuovo disegno, dovrebbe recarsi a Carbonia per una pratica ambientale o inerente la viabilità. Una vera e propria follia. La scelta del commissario che arriva a quattro giorni dalle elezioni, in totale autonomia, sulla neonata Provincia – aggiunge il consigliere regionale di Iglesias – è una decisione puramente elettorale della maggioranza regionale. Uno schiaffo nei confronti di tutte le altre comunità che non sono state coinvolte nel processo decisionale,»

«Con questo provvedimento si smantella di fatto la storica città di Iglesias – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – già beffata dai tagli dei servizi sanitari, viste le sforbiciate alle strutture di assistenza. La delibera pone come prioritario il numero di abitanti. Una stortura. Di più, una forzatura, considerato che non possono essere un migliaio di abitanti in più, peraltro distribuiti in frazioni confinanti, ad aver guidato la scelta. Senza considerare che Iglesias sarebbe stata più idonea – conclude il consigliere regionale dell’UDC -, vista la posizione baricentrica rispetto al resto del Sud Sardegna e una viabilità più adeguata.»

Gianluigi Rubiu copia

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza urgente sulla situazione di disagio dei centri Aias e della Fondazione Stefania Randazzo.

«I lavoratori dell’Aias non devono subire le conseguenze di una vertenza annosa – dice Gianluigi Rubiu -. Si garantiscano gli stipendi ai dipendenti e un’adeguata assistenza ai disabili».

La vertenza coinvolge circa 1.300 lavoratori, che da mesi non ricevono gli stipendi, a causa di un contenzioso con la Regione. Una circolare dell’assessore della Sanità blocca gli emolumenti, oltre nove milioni di euro, dando attuazione ad un articolo del codice civile. Ieri c’è stata l’audizione con i vertici dell’associazione per l’assistenza dei sofferenti.

«In base al dibattito, purtroppo, non si intravede una soluzione volta a dare una risposta ai lavoratori, in attesa di risposte per la corresponsione degli stipendi. Non si può certo continuare con questa vertenza, visto che manca un disegno strategico per assegnare le risorse all’ente. E’ necessario – conclude Gianluigi Rubiu – che il presidente Pigliaru sblocchi la controversia, dando così una risposta certa ai lavoratori.»

La sede Aias di Cortoghiana.

ernativo La sede Aias di Cortoghiana.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulla stabilizzazione degli LSU. In apertura di seduta, il relatore, on. Franco Sabatini (Pd) ha detto che «la Giunta regionale ha individuato la copertura finanziaria per la spesa prevista dal disegno di legge in questione».

Sulla discussione generale ha preso la parola l’on. Marco Tedde (Forza Italia), secondo il quale, «al di là di ogni considerazione sul disegno di legge, il codice degli appalti è appena entrato in vigore e lo si dovrebbe tenere in considerazione in questo caso. In realtà gli Lsu sono davvero abbandonati da questa Giunta, che è poco consapevole dei rischi e della crisi che la Regione sta affrontando».

Per l’on. Piero Comandini (Pd), invece, «il disegno di legge, anche se è composto da due articoli, è fondamentale e darà attuazione agli obiettivi manifestati anche da altri consiglieri regionali. Finalmente supereremo i problemi del Parco geominerario e un domani anche di altre realtà economiche e produttive della Sardegna».

Dello stesso avviso il capogruppo di Sel, l’on. Luca Pizzuto, che ha detto con riferimento all’imminente conclusione dell’affidamento della gara del Geoparco all’Ati Ifra: «Siamo tutti a disposizione affinché non ci siamo momenti di stacco nella programmazione dei lavori nel Parco».

Per l’assessore al Lavoro, Virginia Mura, «dobbiamo verificare la situazione di questa convenzione che da tanti anni opera nel Parco geominerario e da qui nasce il disegno di legge».

Dopo la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione gli articoli.

L’on. Pietro Pittalis (Forza Italia) ha affermato che «è singolare che nella nostra Regione non sia stato possibile costituire una commissione interna per risolvere questi problemi legati alla valutazione e verifica della convenzione. Sarebbe bastato un comitato interno alla Regione».

Anche l’on. Ignazio Locci, per la stessa forza politica, ha messo l’accento sui problemi dei lavoratori del Geoparco e ha aggiunto: «Le difficoltà della Regione non devono finire per complicare la situazione di chi da tempo non riceve più lo stipendio, come gli Lsu del Geoparco».

Per l’Udc Sardegna l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Siamo disponibili a ogni accelerazione che serva ad aiutare i lavoratori ma siamo preoccupati per il fatto che a fine anno i lavoratori potrebbero trovarsi senza lavoro. E’ necessario bandire al più presto la gara internazionale e affidare i lavori».

Anche il capogruppo Pd, on. Pietro Cocco, ha preso la parola per dire che «questi 550 lavoratori svolgono un lavoro prezioso per la Sardegna nei siti minerari dismessi. Ma per il futuro di questi lavoratori abbiamo già fatto qualcosa: nella Finanziaria scorsa abbiamo garantito 28 milioni di euro l’anno per queste opere. Insomma, le risorse sono già garantite e si tratta soltanto di indire la gara. E se la gara non sarà indetta per tempo si andrà a proroga di un altro anno per l’affidamento del servizio. Spero che l’assessore Mura convochi l’azienda e si faccia dire perché l’Ifras non è stata in grado di garantire il pagamento degli stipendi, pur nel rispetto delle decisioni di ogni impresa».

L’articolo 1 è stato approvato e così l’articolo 1 bis e gli altri articoli. A seguire, il Consiglio regionale ha approvato con voto finale il disegno di legge.

Successivamente, il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del disegno di legge 326/A “Modifica della legge regionale 3 dicembre 2015, n. 31 (Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie)”. Il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd).

Nella sua relazione Sabatini ha ricordato che, nel corso della seduta della commissione dedicata all’argomento, è intervenuto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci per chiarirne le motivazioni che «consistono nella necessità di correggere alcuni errori materiali, pur essendo iscritti correttamente a bilancio, per poi consentire alla Corte dei Conti di parificare nei termini di legge il rendiconto della Regione 2015. L’unico emendamento aggiuntivo presentato, ha concluso Sabatini, «riguarda infatti la decorrenza della norma, agganciata all’entrata in vigore della legge 31 del 2015».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha contestato in apertura la tesi dell’errore materiale, sostenendo che «in realtà sono in gioco centinaia di milioni di euro ed alcuni miliardi nel triennio, del resto lo stesso emendamento della maggioranza prova che c’è stato un errore grave nella valutazione dei residui». «Quindi – ha aggiunto – non si può fare finta di nulla, nascondendo una difficoltà oggettiva legata al bilancio armonizzato che ha determinato un problema che non si era mai verificato nella storia della Regione; oltretutto si tratta di problemi che hanno causato danni concreti alle categorie più deboli per le quali molti pagamenti si sono bruscamente interrotti a maggio». Anziché fare proclami, ha terminato la Zedda, «bisognerebbe prestare più attenzione alle procedure di spesa, evitando di prendere in giro i sardi».

Sempre per Forza Italia, il consigliere Ignazio Locci, dopo aver premesso che sarebbe stata opportuna la presenza in Aula dell’assessore di Paci, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sul fatto che «le cifre di cui stiamo parlando sono una parte consistente del bilancio della Regione, per cui è chiaro che c’è l’esigenza vera di mettere in ordine i conti ora per allora e non c’entra la Corte dei Conti». «Ciò che deve insegnare questa vicenda – ha concluso – è che bisogna smetterla di sbandierare risultati in materia di entrate quando poi non si riesce a gestire bene i processi di spesa delle risorse disponibili».

A nome della Giunta, l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha ribadito che, ad avviso dell’Esecutivo, si è trattato in effetti di un errore materiale determinatosi, ha spiegato, «anche dagli interventi di adeguamento del sistema informativo alle nuove procedure del bilancio armonizzato».

Al termine della replica dell’assessore il Consiglio ha approvato in sequenza il passaggio agli articoli, gli articoli 1, 2 e 3 della legge con l’emendamento proposto dal relatore Sabatini e gli allegati. Subito dopo, il voto finale del provvedimento, approvato con 30 voti favorevoli e 16 contrari.

Concluso lo scrutinio, il presidente ha comunicato che in riferimento all’ultimo punto all’ordine del giorno, l’elezione di tre componenti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto regionale etnografico (Isre) è stata rinviata e potrà essere effettuata entro il 21 giugno prossimo, prima dell’eventuale ricorso ai poteri sostitutivi.

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Carloforte 19 copia

Dopo il vasto incendio sviluppatosi ieri nell’Isola di San Pietro, tra Guardia dei Mori e Punta delle Oche, il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza urgente con la quale sollecita l’adeguamento dei mezzi destinati ai territori per la stagione antincendio, con maggiori risorse per arginare e prevenire i rischi per l’ambiente, soprattutto, nelle aree del Sulcis Iglesiente e nelle Isole minori.

«Il preludio della stagione degli incendi – sottolinea il consigliere regionale di Iglesias – ha trovato impreparata la macchina regionale, che non ha ancora provveduto a dotare di risorse umane e strumentali gli enti locali e le istituzioni preposte.»

«Si è già rilevata – conclude Gianluigi Rubiu – l’assoluta insufficienza di automezzi fuoristrada idonei alla lotta agli incendi boschivi con apposita capacità idrica, oltre alla carenza di personale nel distretto del Sulcis Iglesiente, maggiormente a rischio vista la presenza dell’Isola di San Pietro, difficilmente raggiungibile e quindi con l’esigenza di una previsione maggiore di mezzi per arginare il fenomeno degli incendi. E’ necessario un immediato provvedimento della Regione per dotare i territori dei mezzi adeguati per fronteggiare i rischi per l’ambiente.»

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«Si trasferisca immediatamente il laboratorio di analisi dal presidio ospedaliero del Santa Barbara al Cto di Iglesias». A dirlo è il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interpellanza sui continui viaggi tra le due strutture per il trasporto dei campioni biologici: «E’ una situazione assurda – spiega Gianluigi Rubiu -. Per la sanità iglesiente non c’è limite al peggio, con un’ulteriore criticità che si abbatte sui pazienti».

«E’ l’ennesimo segnale della disorganizzazione nella dislocazione delle strutture – aggiunge Gianluigi  Rubiu – con disagi e difficoltà ai danni degli utenti. I campioni biologici sono trasferiti senza le adeguate misure di sicurezza, con mezzi non adatti a contenere i prelievi e con personale non predisposto per il trasporto. Vanno considerate inoltre le diseconomie che produce il continuo viavai in tutte le ore del giorno e della notte (in caso di urgenza) con un pauroso aggravio di spese – conclude Gianluigi Rubiu -. Alla faccia della razionalizzazione delle spese e riforma sanitaria che dovrebbe portare a dei risparmi.»

Ospedale Santa BarbaraCTO Iglesias 1 copia