18 May, 2024
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Teatro Centrale Carbonia copia

Partirà il 30 gennaio 2015 la Stagione di Prosa 2015 al Teatro Centrale di Carbonia –  organizzata dal CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, “Giù la maschera!”) con il patrocinio e il sostegno del Comune di Carbonia.

Cinque titoli in cartellone, tra i grandi classici della letteratura e del teatro – dall’ “Alice” di Lewis Carroll a un viaggio nell’universo e nella poetica di Luigi Pirandello, alla fotografia dell’Italia ne “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, alla drammaturgia contemporanea, con l’originale “Ospiti” firmato da Angelo Longoni e “La leggenda del pallavolista volante”, ovvero la storia di Andrea Zorzi, detto “Zorro”, tra epopea sportiva e la vita, i sogni e le speranze di un campione.

Tra i protagonisti artisti del calibro di Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, diretti da Giancarlo Sepe, nella messa in scena del celebre romanzo di Brancati (l’adattamento è firmato dalla figlia dello scrittore siciliano, Antonia, e da Simona Celi) e divi del grande e del piccolo schermo, come l’affascinante Romina Mondello, nei panni di un’inedita Alice dark (moderna “sorella di Amleto”) per la regia di Matteo Tarasco, accanto a Cesare Bocci e Eleonora Ivone, alle prese con le complicazioni sentimentali di “Ospiti” con un irresistibile Marco Bonini. Sotto i riflettori anche un mito dello sport italiano, il pallavolista Andrea Zorzi, colonna portante della nazionale azzurra fino al 1996 (ora commentatore televisivo) che interpreta se stesso sulla scena, accanto all’attrice Beatrice Visibelli,  nello spettacolo scritto con Nicola Zavagli. Drammaturgo, attore, regista – una carriera cinematografica e teatrale tra Hong Kong, New York e la Sardegna – Nunzio Caponio si cimenta invece – nel suo “Pirandello/Ora Pro Nobis”,  con un’antologia di “opere e visioni pirandelliane”, mescolando le intuizioni e i personaggi dello scrittore Premio Nobel con il mondo virtuale e la realtà parallela degli avatar.

Inaugurerà la Stagione di Prosa di Carbonia (all’insegna dello slogan “Giù la maschera!” che attraversa l’intero Circuito, in un esplicito rimando alla capacità del teatro di mettere a nudo la verità attraverso il gioco mirabile della finzione) venerdì 30 gennaio 2015 alle 20.45, “Ospiti”, una commedia romantica e cinica scritta e diretta da Angelo Longoni (affermato autore teatrale, regista e sceneggiatore per il cinema e la televisione – tra i suoi successi, il fortunato “Caravaggio” con Alessio Boni). Sotto i riflettori Cesare Bocci (volto noto del grande e del piccolo schermo – da “L’aria serena dell’ovest” di Silvio Soldini a “Benvenuto, Presidente!”, dal ruolo di Mimì Augello ne “Il commissario Montalbano” a “Provaci ancora, Prof”, al Pietro Guarnieri di “Un’altra vita”) e Eleonora Ivone (esordi come modella di Valentino, Mariella Burani, Jean Paul Gaultier, e una formazione d’attrice, al cinema è tra i protagonisti di “Uomini senza donne”, e “Non aver paura”, in tv spazia da “Madri” all’antagonista di “Un amore di strega”) e l’eclettico Marco Bonini (studi di danza classica e moderna, ha frequentato l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e il Centro Sperimentale di Cinematografia; tra le sue più recenti apparizioni sul grande schermo, Greshnov in “2047 – Sights of Death” di Alessandro Capone, dopo la commedia “Pane e Burlesque”, “Billo – Il Grand Dakhaar” di Laura Muscardin e “L’anno mille” di Diego Febbraro). Le scenografie sono di Mario Cavacchioli e Tiziana Massaro. La pièce di Longoni racconta l’amore nelle sue diverse sfaccettature, attraverso le vicende di Leo, Sara e Franco, e l’incrocio dei destini di tre personaggi diversissimi: un uomo solitario e disincantato, che si lascia tentare per un momento dall’ipotesi di una nuova relazione; una donna emancipata che fa del cinismo e della distanza la difesa contro il dolore e la possessività altrui; e un altro uomo, appassionato, forse troppo, che vive i sentimenti in modo estremo. Una fotografia della società contemporanea, della nuova grammatica delle passioni, spesso effimere seppur brucianti, dei dialoghi interrotti, dei troppi silenzi, della paura di impegnarsi che diventa metafora della solitudine: l’amore al tempo della rete, tra la casualità degli incontri, il desiderio di lasciarsi andare senza rinunciare alla propria indipendenza e  l’incubo dello stalking.

Seguirà,  domenica 8 febbraio 2015 alle 20.45, “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati (produzione Lux Teatro) nell’adattamento teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi, per la regia di Giancarlo Sepe: storia di un uomo bellissimo e nullafacente, nella Sicilia degli anni del fascismo, in cui s’intrecciano dramma personale e pungente satira della società e dei falsi miti del regime. La pièce – interpretata da attori del calibro di Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, con Luchino Giordana (nel ruolo di Antonio) e con Elena Callegari, Simona Celi, Michele De’ Marchi, Natale Russo e Alessandro Romano (scene di Carlo De Marino e disegno luci di Franco Ferrari) – mette in luce la dolorosa contraddizione tra l’essere e l’apparire, l’aspettativa della comunità e le convenzioni e i parametri su cui si misura il valore dei singoli individui da un lato e, dall’altro, i veri desideri e le inclinazioni di ciascuno. Prigioniero della sua avvenenza e del retaggio culturale della sua famiglia, il giovane – costretto a interpretare un ruolo contrario alla sua natura – diventerà il fulcro di una vicenda amara e grottesca, attraverso cui lo scrittore lascia intravedere una feroce critica verso i costumi e i riti della Sicilia e dell’Italia, durante il ventennio fascista, dietro cui si cela l’acquiescenza se non l’adesione a un regime antilibertario. “Il bell’Antonio” – già approdato sul grande schermo con il film di Mauro Bolognini interpretato da Marcello Mastroianni – insieme alla vicenda privata di un uomo, e all’interesse contrapposto di due famiglie, mette in mostra il pericolo, e il ridicolo, in una tragedia rovesciata che scaturisce, in fondo, dall’impossibilità di amare.

Il terzo appuntamento al Teatro Centrale di Carbonia, domenica 1 marzo 2015 alle 20.45, sarà con la “La leggenda del pallavolista volante”, originale spettacolo della compagnia Teatri d’Imbarco scritto a quattro mani da Nicola Zavagli (che ha curato anche la regia) e  Andrea Zorzi: la straordinaria carriera di un campione, dai primi allenamenti ai trionfi nella nazionale azzurra, all’imprevedibile sconfitta olimpica, alla vittoria su se stessi, indispensabile per trionfare in campo come nella vita. Riflettori puntati dunque su Andrea Zorzi detto “Zorro”, mito vivente di uno sport di squadra diffusissimo e molto praticato, anche se ben lontano dai fasti e dalle celebrazioni calcistiche. Il campione di volley, premiato come “giocatore dell’anno” dalla Federazione Internazionale di Pallavolo (FIVB) nel 1991, e due volte vincitore del titolo di  MVP (Most Valuable Player) alla World League (1990 e 1991) calcherà la scena insieme all’attrice Beatrice Visibelli, in una sorta di (auto)biografia teatrale in cui si intrecciano parole e gesto atletico, tra luci e ombre dell’esistenza di un esponente della “generazione dei fenomeni”. Un gigante – sul palco ma soprattutto in campo – con tutta la sua umana fragilità, dalle normali crisi dell’adolescenza alle difficoltà della crescita, agli incontri con i grandi allenatori che hanno segnato, in positivo, il suo destino – e quello della squadra: le vittorie, i successi, l’entusiasmo, i numeri da record, i tornei internazionali… e le occasioni perdute alle Olimpiadi. La splendida parabola sportiva s’intreccia alla vita privata – la famiglia, l’amore, le amicizie – e l’eccezionalità dei risultati in campo non mette al riparo da altri fallimenti. Tra sport e filosofia, arte e vita, “La leggenda del pallavolista volante” fa del volley una significativa metafora dell’esistenza.

Sarà poi la volta, domenica 29 marzo 2015 alle 20.45, di un’intrigante “Alice” di Lewis Carroll, con drammaturgia e regia di Matteo Tarasco, prodotta da Arte e spettacolo Domovoj, in collaborazione con il XLV Festival Teatrale Borgio Verezzi. Romina Mondello (attrice di cinema, teatro e televisione, dagli esordi con “Estasi”, a “Palermo Milano solo andata” di Claudio Fragasso, alle numerose fiction, da “La piovra 7” alla serie  “R.I.S. – Delitti imperfetti”, a “L’isola dei segreti – Korè” di Ricky Tognazzi e “L’ombra del destino” di Pier Belloni) incarna una versione dark della ragazzina perduta tra il paese delle meraviglie e la vita oltre lo specchio. L’immaginaria stanza di Alice nel Manicomio di Wonderland diventa il teatro delle sue visioni, tra follia e sogno, o meglio in quella “follia della finzione” in cui l’adolescente inquieta, quasi una “sorella di Amleto”, trova rifugio e sollievo dalla realtà del mondo. Una dimensione del fantastico – proiezione della società vittoriana, con la sua ipocrisia perbenista – in cui la mente della giovane eroina può spaziare tra incubi e sogni, tra figure stravaganti e perfino inquietanti, buffe o seducenti, in bilico tra verità e allucinazione, e dialogare con i suoi fantasmi. Una moderna fiaba dark che riscopre – oltre la privata dedica e la convenzionale destinazione all’infanzia – la stratificazione di senso sospesa nelle parole, tra filastrocche e calembours, personaggi inventati e protagonisti della novellistica inglese, dove la chiave della pazzia diventa lo strumento per guardare oltre il limite e riconoscere ciò che è invisibile agli occhi. Nel cast – oltre a  Romina Mondello – Salvatore Rancatore, Giulia Galiani, Odette Piscitelli; le musiche sono di Riccardo Benassi e Nicola Sacchelli, i costumi di Chiara Aversano, le scene e le luci – come  drammaturgia e regia – dello stesso Matteo Tarasco.

Concluderà la Stagione di Prosa 2015 del CeDAC a Carbonia, sabato 11 aprile 2015 alle 20.45, “Pirandello/Ora Pro Nobis – opere e visioni pirandelliane”: lo spettacolo scritto diretto e interpretato da Nunzio Caponio, protagonista in scena con  Tiziana Pani e Ivano Cugia, e prodotto da Origamundi, s’ispira alla poetica del grande drammaturgo siciliano e analizza il dramma di un’esistenza “sospesa fra Vita e Forma”.  Pièce multimediale (impreziosita da video e animazioni di Roberto Putzu, con la partecipazione di Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda, voice over di Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia) “Pirandello/ Ora Pro Nobis” vede l’interazione fra attori in carne ed ossa e avatar virtuali, ispirati ai più celebri personaggi del teatro pirandelliano. S’intersecano così differenti piani narrativi – e percettivi – nell’alternarsi di dialoghi e momenti salienti dell’opera di Pirandello e riflessioni dell’autore sulla condizione umana, quell’esser tutti  come “pupi”, personaggi di una rappresentazione, mentre ciascuno è per se e per gli altri “uno, nessuno e centomila”. Tecnologie d’avanguardia e linguaggi della scena compongono un’articolata partitura, un surreale incontro (nel non-luogo evocato dalle scenografie di Salvatore Aresu, che firma anche i suggestivi costumi e dalle luci di Ivano Cugia) tra l’autore e le creature nate dalla sua fantasia, in una rivisitazione, alle soglie del Terzo Millennio, della tragedia dei “Sei Personaggi”

E’ già polemica sulla scelta del nuovo presidente dell’Autorità portuale di Cagliari. Ad accenderla è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna. «Secondo alcune indiscrezioni – dice Ignazio Locci – Chicco Porcu potrebbe essere nominato al vertice dell’Autorità portuale di Cagliari. L’idea che l’ex consigliere regionale del Partito democratico ricopra quell’incarico, per il quale sono richieste professionalità e competenze specifiche in materia, solleva almeno qualche perplessità. L’ex consigliere ha la conoscenza necessaria per occuparsi di trasporti marittimi? Va bene che i renziani – lo sanno tutti – sono più preparati e capaci degli altri per definizione – aggiunge Locci -, ma non mi pare che Porcu, stando al suo curriculum, possegga i requisiti disposti dalla legge.»

«Ma nell’ipotesi in cui Chicco Porcu fosse realmente la prima scelta del governo, sarebbe lecito aspettarsi un intervento dinanzi al Tar dell’Assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana, così come aveva fatto in occasione della nomina di Piergiorgio Massidda all’Autorità del porto di Cagliari. Il professor Deiana, infatti, aveva presentato ricorso in quanto nel curriculum di Massidda aveva ravvisato l’assenza dei requisiti richiesti dalla legge. E anche se Porcu è un renziano che tutto può, le norme dicono che non ha le competenze necessarie. Esattamente – conclude Ignazio Locci – come stabilito da Consiglio di Stato e Cassazione per Piergiorgio Massidda.»

Autorità portuale 2 copia

NLa Vba/Olimpia Sant’Antioco vola, vince 3 a 2 sulla Vba Parella Torino e conquista la sesta vittoria consecutiva.

Nella prima gara casalinga del nuovo anno, la Vba/Olimpia, quinta classificata nel girone B del campionato di B1 maschile, affronta la terza della classe, Volley Parella Torino, avanti di sole due  lunghezze. I biancoblu di mister Adrian Pablo Pasquali, reduci da un filotto di cinque vittorie consecutive, contano numerose assenze nella rosa. Da segnalare il ritorno in campo di Jerry Rinoldo, che per l’occasione si è messo nuovamente al servizio della squadra.

La gara inizia ad alti livelli. In campo emerge subito un grande equilibrio. Il botta e risposta tra le due compagini è costante (7-8; 11-8; 11-13; 16-15; 22-21; 24-23). Il set sfugge di mano ai sulcitani che, a un passo dall’aggiudicarselo, cedono il passo agli avversari sul punteggio di 27 a 29. L’approccio alla gara dei ragazzi di casa è comunque buono e la prova corale del gruppo è soddisfacente e fan ben sperare. Tra i lagunari si distinguono Valeriano Usai e Fabio Longu.

Il secondo set, nonostante la situazione di inferiorità di punteggio in quasi tutti i parziali (4-08; 15-16; 15-18; 22-21; 22-23; 24-24) si conclude con un esito contrario. I lagunari, infatti, si impongono con il punteggio di 26 a 24, riportando così la situazione di parità. Uno pari dunque, e pubblico in festa. Il Commando Lions è indomabile negli spalti; è musica che accompagna la battaglia tra le mura del Pala Giacomo Cabras. Fondamentali le ultime giocate di Genna che, grazie a strepitose battute, trascina i suoi alla conquista del set.

Anche il terzo set si sviluppa sul piano dell’equilibrio: 7-8, 7-10, 13-16, 16-20; 18-20; 22-23. Vincenzo Sarpong è il migliore dei suoi, Jerry Rinoldo e Biagio Pasciuta guidano saggiamente dall’alto della loro esperienza. Alla fine i sulcitani si impongono per 27 a 25, Il pubblico in festa continua ad incitare i propri beniamini e spera in un’altra vittoria.

Il quarto set, a riprova di quanto detto in precedenza, va a ristabilire la situazione di parità. I parziali mostrano un leggero calo nella performance biancoblù (4-8; 5-11; 10-16; 11-18; 17-20; 19-21), che cedono sul 23 a 25e si vedono costretti a giocarsi il quinto set con la speranza di aggiudicarsi un match sofferto.

L’ultimo set della gara è totalmente dominato dai ragazzi di Pasquali che scattano avanti nettamente sull’8 a 2 e chiudono con un nettissimo 15 a 8. Il palazzetto è un concentrato di emozioni e gioia per la sesta vittoria consecutiva dei propri ragazzi. In una gara non semplice, data la bravura degli avversari e le numerose assenze, questa è una vittoria che dà morale e inorgoglisce pubblico e tifosi. E’ anche la vittoria di società e staff, abili nel mantenere il gruppo unito e coeso, soprattutto in situazioni di difficoltà. La Vba Olimpia, pertanto, avanza di una posizione in classifica (ora è quarta a un punto dal Volley Parella Torino), grazie all’impresa compiuta dal Cagliari Volley sul campo del Caloni Agnelli, a Bergamo, per 3 a 2, rimontando due set, e affronterà nel prossimo match in trasferta la Bruno Rent Mondovì CN che, grazie alla vittoria di ieri in trasferta conquista la vetta della classifica a pari punti con Emma Villas Chiusi, travolto al proprio domicilio per 3 set a 0.

Il Volley Iglesias ha subito oggi a Torino, sul campo della Sant’Anna Tomcar, la nona sconfitta in nove giornate, con parziali schiaccianti: 25 a 5, 25 a 10, 25 a 14.

Riccardo Sanna

Servizio fotografico di Fabio Murru

 Vincenzo Sarpong 2Vincenzo Sarpong Commandos LIons

Ospedale Brotzu Cagliari 5

«Con le Asl commissariate e i partiti del centrosinistra tutti soddisfatti grazie a una spartizione vecchio stampo delle poltrone, rimane il neo dell’Ospedale Brotzu, vero e proprio tesoro della sanità isolana. Tuttavia, sebbene il Brotzu rappresenti il fiore all’occhiello cui riservare le massime attenzioni, resta ancora senza una guida dopo la rinuncia, quasi certamente per motivi di natura politica, del dottor Giorgio Lenzotti. Ma a quanto pare l’attesa dovrebbe durare ancora poco, visto che la Giunta Pigliaru avrebbe puntato i fari su Giovanni Maria Soro, fino al dicembre scorso direttore generale del Pio albergo Trivulzio di Milano (casa di riposo), poi sfiduciato con polemica a seguito delle dimissioni di tutto il Cda.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Senza voler entrare nel merito di quanto accaduto a Milano, sembra comunque motivo di riflessione che il centrosinistra voglia nominare alla guida del Brotzu un manager fresco di sfiducia. Davvero l’assessore Arru non è in grado di individuare in Sardegna un dirigente degno del Brotzu e senza alcun neo nel proprio curriculum? Sono convinto che nell’isola siano diversi gli esperti in grado di reggere le redini dell’ospedale più importante della Sardegna. Anche se non sono nella lista degli “amici” o “amici degli amici”. Inoltre, visto che la maggioranza ha spinto per istituire la Commissione di inchiesta sulla Sanità, non sarebbe male verificare, attraverso un’indagine conoscitiva, i vari curriculum dei neo commissari delle Aziende sanitarie isolane. Non sia mai che qualcuno – conclude Ignazio Locci – abbia almeno un fallimento dirigenziale alle spalle.»

 

Riprende la stagione teatrale de Il Crogiuolo, sabato 10 gennaio 2015, ore 18.00, al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari, andrà in scena “PER MANGIARTI MEGLIO – Cappuccetto Rosso oggi”, nuova produzione della compagnia di Mario Faticoni, scritta e diretta da Rita Atzeri.
Personaggi ed interpreti: Cappuccetto Rosso Valentina Picciau, La mamma Vanessa Podda, Il lupo Pier Paolo Frigau, La nonna Alessandra Leo, Il cacciatore Vincenzo De Rosa.

Come scrive Gustavo Martìn Garzo, riferendo di G.K. Chesterton, il drago è già dentro ai bambini e le fiabe servono per dare loro anche il cavaliere che lo combatte. Il drago simboleggia le pulsioni distruttive della natura umana, l’Es freudiano, mentre il cavaliere è l’impulso che tiene sotto controllo quelle pulsioni, l’Io che permette di dominarle e di servirsi della loro forza. Questo schema si applica a ogni fiaba in cui compaiono streghe, orchi e altri mostri divoratori; tra queste vi è anche Cappuccetto Rosso dei fratelli Grimm.

Il bosco, regno delle streghe, degli orchi e dei lupi mangiauomini simboleggia nelle fiabe qualcosa di più del mondo primitivo caotico dell’istinto: è anche il luogo della ricchezza dell’infanzia. Lì si conservano i tesori dei desideri, della fame di vita.

Cappuccetto Rosso sarà una bambina di città, figlia di genitori separati, che va a trovare in “paese” la nonna paterna.

Il viaggio di Cappuccetto Rosso è un viaggio verso la scoperta di sé, un viaggio che la rende finalmente autonoma da una mamma insicura, che ancora la fa dormire nel lettone con lei, nonostante la bimba abbia 9 anni!
Anche nella nostra versione abbiamo un Lupo, che rappresenta tutta la sapienza della Natura, un cacciatore brontolone, una nonna un po’ bisbetica… Il lieto fine? Vedremo….

Roberto Puddu copia

In questi giorni si fa un gran parlare dell’impianto di Biofuel che dovrebbe nascere nel Polo Industriale di Portovesme: C’è chi, non si sa bene a quale titolo, si spinge addirittura a lanciare un accorato appello, affinché venga impedito perché addirittura “in contrasto con le necessità del tessuto economico e produttivo della Sardegna”; altri, antindustrialisti a prescindere, si limitano a parlare del suo impatto inquinante; ma entrambi, per sostenere le proprie tesi, utilizzano lo spauracchio della distruzione del territorio da parte delle infestanti canne. Infine, altri ancora si affannano a difenderlo con opinioni e rassicurazioni personali.

Noi crediamo sia il caso di portare la discussione nell’alveo naturale della concretezza e della realtà. Intanto, ricordando un’ovvietà che ci pare non venga tenuta nel debito conto: l’impianto potrà essere realizzato se autorizzato e, per questo, sottoposto alla lunghissima serie di procedure burocratiche, di verifica e valutazione di rispondenza normativa, a garanzia della sostenibilità ambientale.

La sua allocazione è già frutto di scelte politiche assunte ai vari livelli governativi nazionale, regionale e territoriale! Ed è parte di un definito processo europeo di innovazione tecnologica nella produzione di carburanti biologici. Inoltre l’investimento non risulta essere condizionato alla coltivazione, diretta e massiva delle canne e tantomeno lo stesso deve sottrarre territorio agricolo al suo naturale utilizzo. E tra l’altro, da una parte non potrebbe esserlo in nessun caso perché nessuno può imporre la coltivazione di una qualsiasi coltura a chicchessia, e dall’altra, perché si può confidare che il territorio, nel settore dell’agricoltura e non solo, esprime una classe imprenditoriale che sa valutare e non è incline a utilizzare le sue terre migliori sostituendone le colture, più proficuamente remunerative, con le  canne.

Si può e si deve invece ragionevolmente dire che la decina di migliaia di ettari di terreni irrigui e coltivabili nel Sulcis Iglesiente (1.5 milioni in Sardegna), ad oggi totalmente incolti, sono un’opportunità per l’implementazione della produzione e della trasformazione alimentare. E che gli stessi, insieme alle ingentissime risorse ed incentivi a disposizione del settore, possono giustamente essere parte attiva, e per questo ci battiamo, per partecipare al contrasto alla crisi e al possibile sviluppo economico e sociale. Non è per questo intento che, fra le altre risorse, si è appena approntato il  progetto regionale di sviluppo rurale e di forestazione che da solo vale 1 miliardo e 300 milioni di euro?

D’altra parte è anche innegabile il fatto che la presenza di un impianto di Biocarburante può diventare un’opportunità di filiera e dunque, far ipotizzare la valorizzazione delle canne già presenti nel territorio, ovvero la loro coltivazione, dove e come possibile e conveniente, con tutti gli accorgimenti tecnologici per gestire la delimitazione dei terreni eventualmente dedicati alla sua piantagione. La stessa fabbrica, che peraltro niente toglie e distoglie da qualsiasi altro settore, può e deve essere parte di un progetto di ripresa produttiva e di valorizzazione del più grande e riconosciuto patrimonio del Sulcis Iglesiente: la sua competenza e professionalità, la sua cultura industriale, con le sinergie con il resto del comparto, e nel generale equilibrio e sostenibilità economica, ambientale, occupazionale e settoriale.

In conclusione, crediamo sia il momento di spostare la discussione, dalla sempre classica cultura del no a prescindere e dall’uno contro l’altro, al confronto. Una pratica che sta in capo alla Regione alla quale ribadiamo la sollecitazione di darvi urgentemente corso, nell’interesse della collettività.

Roberto Puddu

Pietro Cocco 6 copia

«L’accordo siglato tra il Presidente della Regione Sarda Francesco Pigliaru ed il Ministro della Difesa Pinotti per l’avvio di un tavolo di confronto istituzionale, rappresenta un altro passo importante e decisivo verso il raggiungimento dell’obiettivo della Giunta e del Centrosinistra, di avviare il processo di graduale dismissione della presenza militare nell’Isola attraverso un riequilibrio con le altre Regioni italiane.»

Lo scrive in una nota Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Questo risultato, ottenuto a distanza di appena 8 mesi dall’insediamento della nostra  Giunta – aggiunge Cocco – testimonia l’impegno forte dell’esecutivo a trasformare in azioni concrete gli obiettivi contenuti nel programma di governo di cui questo tema rappresenta uno dei punti strategici.»

«Una politica fatta non da enunciazioni ma di concretezza, capace di dare risposte alle aspettative dei Sardi in tempi rapidi. Lo stesso non può essere detto per i “mestieranti dell’annuncio fine a se stesso” che  pur avendo avuto ruolo di governo della Regione negli anni appena trascorsi e non avendo ottenuto nessun risultato – conclude Pietro Cocco – continuano imperterriti ad emettere giudizi infondati e fuori luogo.»

Il 3 dicembre 2014, presso il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, a Pula (CA), per 40 progetti di startup ha avuto inizio la prima edizione di Insight: percorso di validazione dall’idea al business model, iniziativa organizzata da Sardegna Ricerche nell’ambito delle attività dello Sportello Startup.

Nell’arco di 16 settimane più di 70 aspiranti imprenditori – riuniti in 40 progetti d’impresa – avranno modo di fruire di un programma di formazione imprenditoriale strutturato in otto lezioni e due seminari intensivi, che darà loro passo passo gli strumenti necessari per entrare in contatto con i primi clienti, stabilire i requisiti del proprio prodotto, validare il prezzo giusto per entrare nel mercato, progettare ed eseguire una campagna di vendita, e dialogare con potenziali partner e investitori.

Non si tratta di un programma di formazione qualsiasi: il vero apprendimento avviene fuori dalla classe, attraverso il confronto con il mercato, disciplinato da un metodo (lean startup) strutturato per massimizzare le possibilità di successo, e da strumenti in continua evoluzione. Per favorire il reale progresso dei progetti d’impresa, ogni due settimane gli imprenditori si confrontano con sfide pratiche, traguardi progressivi e metriche, il cui superamento garantirà il reale progresso dei progetti verso la comprensione del proprio mercato e il successo della propria impresa. Si tratta di un percorso unico in Italia, che mette al centro il futuro imprenditore, la sua capacità di apprendere, e le sue competenze.

Di questi 40 team, 10 fruiranno anche di un servizio di affiancamento e supervisione continua, che li guiderà nell’applicazione di quanto appreso in classe ai loro progetti specifici e darà loro diritto di fruire di un contributo di massimo 7000 euro per lo sviluppo di un prototipo MVP (Minimum Viable Product). Questi team sono:

1.    Mimesis (biomed): screening e ricerca di peptidomimetici ad uso biomedico

2.    Promupped (advertising & marketing): servizio di gestione di m-couponing

3.    GeaHabitat (architecture & real estate): soluzioni integrate di bioarchitettura per il clima mediterraneo

4.    NIP – New Innovative Projects (healthcare & wellness): progettazione di macchine innovative per il benessere e la salute

5.    Zhips (food): alternativa gustosa e leggera agli snack salati più diffusi

6.    Interactive Dida Book (education): libri digitali interattivi per la simulazione di esperimenti scientifici

7.    Sport Hub (wellness): un contenitore di sport, per il benessere di chi lo pratica e chi lo fa praticare

8.    iShop (retail): soluzioni per facilitare la penetrazione del commercio elettronico

9.    Breathly (healthcare & wellness): sistemi di monitoraggio e valutazione del respiro

10.  Brave Potions (healthcare): soluzioni per migliorare l’esperienza medica dei bambini

Il percorso di validazione dall’idea al business model è una iniziativa dello Sportello Startup di Sardegna Ricerche che si avvale per la sua realizzazione della collaborazione della società The Doers per il programma di formazione ed affiancamento, mentre Daniela Selloni, del dipartimento di design strategico del Politecnico di Milano, e Leonardo Bellini condurranno i seminari intensivi sul Design Thinking e sul Social Media Marketing, rispettivamente. Gli aspiranti imprenditori avranno anche accesso gratuito a tutti i servizi che Sardegna Ricerche stessa mette a disposizione per sostenere lo sviluppo imprenditoriale.

Il Presidente Giuseppe Bonanno

Sarà l’Isola di Budelli il fiore all’occhiello del nuovo anno per il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. In attesa dell’ufficializzazione del decreto di trasferimento al patrimonio pubblico dell’Isola, previsto già dalla prossima settimana da parte del Tribunale di Tempio, l’Ente rilancia le sue attività illustrando gli obiettivi per il 2015. Nel corso di una conferenza stampa convocata presso la sede del Parco dal presidente, Giuseppe Bonanno, è stato fatto il punto sulle attività che caratterizzeranno l’anno appena cominciato. Occhi puntati sull’Isola di Budelli ma non solo, insieme a questa, infatti, sarà l’Isola di Caprera con il progetto di recupero degli “Orti di Garibaldi”, la realizzazione del parcheggio di Stagnali e il potenziamento delle attività del Cea – Centro di educazione ambientale, ad alimentare l’attività e gli impegni del Parco.

La Commissione europea ha prorogato il programma di misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo per i produttori di alcuni ortofrutticoli: mele e pere, prugne, uve da tavola e kiwi; pomodori, carote, peperoni, cetrioli e cetriolini, arance, clementine, mandarini. Ne dà comunicazione l’assessorato regionale dell’Agricoltura.
La proroga del periodo di partecipazione al programma di sostegno va dal 1 gennaio 2015 al 30 giugno 2015, salvo il caso di esaurimento anticipato degli ulteriori quantitativi fissati.
Le comunicazioni dovranno essere fatte dalle organizzazioni di produttori/produttori non soci, ai Servizi territoriali dell’Agenzia Argea Sardegna, mentre per eventuali informazioni è possibile rivolgersi all’Area coordinamento istruttorie della medesima Agenzia ai numeri 07060262275 – 07060262274.
Vigneti carignano