1 May, 2024
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«Sulla centrale solare di Gonnosfanadiga ribadiamo quanto detto nei mesi scorsi: un progetto di questo tipo sottrae terreni all’agricoltura ma anche alla disponibilità dei legittimi proprietari. Va bene puntare sulle energie rinnovabili ma non lo si può e non lo si deve fare a discapito di uno dei settori cardine della nostra economia.»Lo scrive in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai commentando le affermazioni rese oggi alla Camera dal ministro Gian Luca Galletti. Il rappresentante del Governo ha dichiarato che la decisione finale sul progetto spetterà al Consiglio dei Ministri.

«Su questa vicenda – scrive Silvio Lai – non possiamo che apprezzare l’atteggiamento e la valutazione del Ministero dei beni culturali che ha dato parere negativo al progetto. Questa posizione è in linea sia con quanto avevamo scritto a suo tempo anche per quanto riguarda il progetto di Flumini Mannu in un’interrogazione, sia con quanto deciso dalla regione che aveva detto no alla centrale di Gonnosfanadiga con motivazioni che avevamo condiviso. Ora auspichiamo che il consiglio dei ministri, chiamato a dare un parere definitivo sulla questione dopo il via libera del ministero dell’ambiente ed il parere negativo del Mibact, possa accogliere le ragioni di chi ritiene che non si possa creare un danno evidente ad un comparto sul quale al contrario bisogna investire con determinazione. E non si possono al contempo – conclude Silvio Lai – penalizzare quegli agricoltori che si vedono sottratti i terreni e con essi anche le loro attività.»

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E’ stata rinviata a data da destinarsi l’audizione, fissata per domani mattina alle 10,  del Presidente della Regione Francesco Pigliaru davanti alla Prima e alla Terza commissione in seduta congiunta. E’ confermata invece alle 11,15, in commissione Autonomia, l’audizione del presidente dell’ANCI sulla situazione finanziaria delle province. I lavori del parlamentino, presieduto da Francesco Agus, proseguiranno alle 16. All’ordine del giorno l’esame della situazione finanziaria delle province, l’esame del parere sul Testo unico in materia di turismo, le modifiche della legge regionale statutaria 12 novembre 2013, n. 1 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna; le modifiche alla legge statutaria 12 novembre 2013, n. 1 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna) e la mozione 239 sul poligono militare di Capo Teulada, i progetti di implementazione della base, e la presenza delle altre servitù militari nell’Isola.

La commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, si riunisce alle 16,30. All’ordine del giorno la proposta di legge 434 Disposizioni transitorie per la sanatoria di situazioni irregolari sugli immobili regionali e il disegno di legge 436 “Reiscrizione delle economie di stanziamento nell’ambito dei trasferimenti di cui al decreto legislativo 21 febbraio 2008, n. 46 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna concernenti il conferimento di funzioni e compiti di programmazione e amministrazione in materia di trasporto pubblico locale)”.

La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra, prosegue per tutta la giornata l’esame della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera.

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Proseguono le anteprime estive di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico di casa a Neoneli, in provincia di Oristano, quest’anno alla sua ottava edizione, in programma nel consueto periodo di inizio autunno, dal 28 settembre al primo ottobre.

Dopo gli incontri di metà giugno con gli scrittori Gianni Tetti a Mamoiada e Vanessa Roggeri a Fordongianus, la serie di appuntamenti in vari centri dell’isola va avanti questo fine settimana con altre due tappe. Venerdì 7 a Cagliari, il locale Cucina.Eat, in piazza Galilei, ospita una serata di parole, musica, buon cibo e vino: in programma “Parole di not(t)e”, uno spettacolo “EnoMusicoGastronomico” con letture dell’attore e regista teatrale Angelo Trofa e le musiche di Gianluca Dessì e Marco Valentino. Si comincia alle 19.00, con prenotazione obbligatoria al numero 070 09 91 098.

Sabato 8 è invece la volta di Arzachena per un incontro con la giornalista e scrittrice Elvira Serra, a mezzogiorno alle Cantine Surrau. Classe 1972, nuorese trapiantata dal 1999 a Milano, dove scrive di cronaca e costume sul Corriere della Sera e tiene la rubrica “La forza delle donne” sul settimanale “F”, lo scorso settembre ha firmato il suo secondo romanzo, “Il vento non lo puoi fermare” (Rizzoli), a distanza di due anni dal precedente “L’altra” (Mondadori). A dialogare con Elvira Serra sarà Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas, presidente dell’ANCI Sardegna e appassionato di lettura.

 

 

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha illustrato questa mattina a Porto Flavia, le iniziative intraprese dalla Giunta per la valorizzazione d i siti minerari a fini turistici. All’incontro erano presenti il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura e vicesindaco, Simone Franceschi, il commissario del Parco Geo Minerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di IGEA, Michele Caria.

I numeri relativi ai visitatori dell’ex miniera di Porto Flavia e della Grotta di Santa Barbara sono da record: 59.620 ingressi in due anni e mezzo. A Porto Flavia nel 2015, gli ingressi sono stati oltre 18mila; nel 2016, oltre 24mila; nei primi sei mesi di quest’anno quasi 11 mila, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ottimi riscontri anche per il sito della Grotta di Santa Barbara, che due anni fa era ancora chiuso al pubblico. Con la riapertura ai visitatori, gli ingressi del 2016 sono stati 4.256 e per i primi sei mesi di quest’anno si registra un aumento dell’8,4%.

Vediamo ora l’intervento dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, le interviste realizzate con il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e con il commissario straordinario del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, e gli interventi del vicesindaco di Iglesias Simone Franceschi e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria, nel corso della conferenza stampa.

                      

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«Strutturare una Rete regionale è un passo obbligatorio se si vuole attuare una governance sanitaria basata sulla multidisciplinarietà, sul rispetto delle evidenze scientifiche, sulla razionalizzazione della spesa e sull’efficacia delle prestazioni – spiega il responsabile scientifico dell’evento, Roberto Moroni, responsabile di Chirurgia Bariatrica e Metabolica dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, oltre che vicepresidente Sicob (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) per l’area Sud -. Un sistema che codificando un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) faciliterà il trattamento di tutti i pazienti, diminuendo anche i disagi negli spostamenti per le cure.»

«Durante il Congresso, verranno presentate anche le Linee guida di Chirurgia dell’Obesità, frutto di un intenso lavoro della Sicob negli ultimi due anni – aggiunge  Moroni – che saranno poi sottoposte all’approvazione ed alla condivisione dei Centri specializzati. Le Linee guida saranno esaminate anche alla luce della recente approvazione delle Legge Gelli, che regolamenta le implicazioni medico-legali ed assicurative.»

Il problema dell’obesità è già ampiamente esploso in tutto il mondo, tanto che ormai si parla di Globesità, causando ovunque un impatto economico devastante. I dati in Italia sono allarmanti: 6 milioni gli obesi, 500mila i grandi obesi, 1 bambino su 3 è in sovrappeso e 1 su 4 è obeso. Ogni anno 57mila persone muoiono per le complicanze di questa malattia, circa una ogni 10 minuti. Nel resto del mondo la situazione è anche più grave: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, gli adulti in sovrappeso sono 1,9 miliardi, di questi circa 600 milioni sono obesi.

In Italia, se per i costi diretti è  stato calcolato un esborso di 8/9 miliardi di euro l’anno per la cura di obesità e malattie correlate, resta ancora difficile quantificare il costo indiretto, trattandosi di una malattia con forte incidenza non solo sull’aspetto medico, ma anche su quello sociale. L’obesità rappresenta, inoltre, un costo significativo per il Sistema sanitario. Si calcola che, nel 2012, questa condizione sia stata responsabile del 4% della spesa sanitaria italiana per un totale di circa 4,5 miliardi di euro. Questo, anche a causa delle sue comorbidità. Sovrappeso e eccesso ponderale sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete, del 55% dei casi di ipertensione e del 35% di quelli di cardiopatia ischemica e di tumore.

Nei casi più gravi, la soluzione, dopo una valutazione interdisciplinare (chirurgo, nutrizionista, psicologo, diabetologo) è la chirurgia bariatrica che, grazie alle tecniche d’avanguardia oggi a disposizione, può rivelarsi più efficace della dieta e dell’attività fisica, consentendo un calo di peso significativo. Secondo un’indagine recente, condotta dal Centro Studio e Ricerca sulla Sanità Pubblica dell’Università Milano Bicocca, con la chirurgia bariatrica si può ottenere un guadagno per paziente di oltre 3 anni di vita vissuta in condizioni di salute ottimale e una riduzione della spesa per paziente di 8,649 euro. In Sardegna viene considerata obesa almeno il 9% della popolazione adulta (con una prevalenza di donne in un rapporto di 3 a 1), negli ultimi dodici mesi si sono svolte circa 200 operazioni di chirurgia bariatrica e 5.000 visite (il 20-30% sono prime visite, il resto controlli).

«L’approccio italiano al problema dell’obesità è adeguato ed ormai esiste anche una certa sensibilizzazione sociale – conclude Roberto Moroni -. Perciò, anche in campo sanitario stanno arrivando le giuste risposte, come può essere considerata la creazione della Rete assistenziale regionale, sopratutto se si considera il grosso aumento degli interventi negli ultimi anni». Il Congresso si svolgerà con tre dibattiti ed una tavola rotonda finale, in programma verso le ore  16.00.

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Prosegue nella Seconda commissione del Consiglio regionale il confronto sul testo unificato in materia di lingua sarda (T.U. Pl 36, 167 e 228) . Questa mattina i lavori del parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) si sono aperti con l’audizione del presidente dell’Istituto Etnografico della Sardegna, Peppino Pirisi, che coadiuvato dal direttore Manuel Delogu ha illustrato le attività e le numerose iniziative dell’Isre per la valorizzazione della lingua e del patrimonio etnografico della Sardegna. In particolare i vertici dell’ente regionale hanno avanzato la proposta affinché si preveda in legge  una specifica sezione all’interno dell’Istituto etnografico che possa svolgere, tra gli altri, anche i compiti che il testo unificato riserva all’istituenda “Agenzia sarda per le lingue”.

A seguire, il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha ribadito l’importanza «in chiave non solo culturale ma anche economica e turistica» della lingua catalana ed ha preannunciato la partecipazione alla giornata della lingua catalana, in programma a Barcellona il prossimo 7 luglio, promossa dalla Generalitat. «Porteremo il nostro impegno per la tutela e la promozione del catalano – ha affermato il primo cittadino – compresa la concessione del palazzo Serra, nella centrale piazza Civica, alle associazioni di tutela del catalano, così da farne la nuova “casa dell’alguerés”». Mario Bruno ha dichiarato di apprezzare la proposta unificata della commissione ed ha suggerito l’inserimento di un’apposita norma per la toponomastica bilingue e anche una misura in favore delle biblioteche specializzate.

Simonetta Castia e Francesco Cheratzu hanno illustrato le osservazioni dell’Associazione editori sardi, concentrandosi particolarmente sugli articoli 19, 20, 21,22 e 23 del testo che trattano i temi dell’informazione, l’editoria e l’istruzione. La presidente dell’Aes ha fatto presente ai commissari che il riferimento alla legge 22 del 1998 per stabilire criteri e modalità per l’attribuzione dei previsti incentivi all’editoria appare poco opportuna «perché  la legge 22 è considerata ormai superata e per certi versi inapplicata e come tale bisognosa di una profonda revisione». Cheratzu ha suggerito l’inserimento in legge di un organismo scientifico che si occupi dei dizionari del sardo («servono metodo e regole scientifiche contro il proliferare di discutibili pubblicazioni, così come è stato fatto in Friuli»).

La stroncatura al testo unificato è arrivata, invece, dal Coordinamento degli operatori di lingua e cultura sarda che con la presidente Daniela Masia ha criticato duramente l’impostazione della proposta di legge («la lingua sarda è considerata come integrativa all’italiano mentre dovrebbe essere esplicitata la cooufficialità») sia i contenuti: «Con l’istituzione dell’Agenzia sarda per le lingue si crea un altro carrozzone che rischia di appesantire l’intero sistema». La presidente del Colsc insieme con il vice Ivan Marongiu si è detta contraria agli incentivi previsti nella proposta di legge per la certificazione linguistica del personale del sistema Regione e per l’esclusiva adesione volontaria all’insegnamento del sardo nelle scuole («è paradossale immaginare di imparare il sardo solo in cambio degli incentivi economici e nelle scuole della Sardegna dovrebbe essere normale insegnare la lingua sarda»).

Sostanzialmente positivo, invece, il giudizio espresso dall’associazione Campos (coordinamentu de is artis musicalis e poeticas de tradizioni orali de sa Sardigna) che con il presidente Saturnino Porcu ha sollecitato misure e stanziamenti specifici per la salvaguardia e la valorizzazione delle tradizioni musicali e del cosiddetto patrimonio immateriale sardo.    

     

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A distanza di 48 ore dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale, i tre consiglieri del gruppo Genti Noa ribadiscono in una nota la richiesta di dimissioni immediate dal Consiglio regionale del neo sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci.

«Stigmatizziamo il contegno del Sindaco (a condizione sospensiva) di Sant’Antìoco, Ignazio Locci, il quale in occasione della prima seduta di Consiglio comunale, in spregio agli impegni assunti davanti alla popolazione di Sant’Antìoco, ha dichiarato che si sarebbe dimesso dalla carica di consigliere regionale, incompatibile con quella di sindaco di Sant’Antioco, senza specificare quando – scrivono Alberto Fois, Ester Fadda e Daniela Dessena -. È bastato che il consigliere di Genti Noa Alberto Fois, prendesse la parole che è stato accolto da una imbarazzante bagarre da stadio a supporto del neo eletto sindaco, creando disagio tra i presenti. Il consigliere non ha fatto altro che sollevare le perplessità di tutto il gruppo Genti Noa, nel dover votare il punto all’ordine del giorno inerente la convalida degli eletti, sul quale gravava il parere del funzionario responsabile: favorevole a condizione che venga rimossa l’incompatibilità tra le due cariche.»

«La legge, infatti, all’art. 17 dello statuto sardo e negli artt. 68, 69, 70 del Testo unico degli Enti locali stabilisce che si debba necessariamente optare per l’una o l’atra carica senza possibilità di cumulare il doppio incarico – aggiungono i tre consiglieri del gruppo Genti Noa -. Non vi è nessun vuoto normativo a riguardo, lo statuto sardo e il testo unico degli enti locali parlano chiaro. Nel nostro caso, Ignazio Locci doveva dimettersi da consigliere regionale, non lo ha fatto e sembra non intenda farlo, almeno nell’immediato. Ha dichiarato che dovrà valutare le procedure, benché sia sufficiente una comunicazione al presidente del consiglio regionale il quale lo ha già invitato a rimuovere la incompatibilità. Il fatto grave, tuttavia, è che nel corso della campagna elettorale con lo slogan “guardiamoci negli occhi” il neo-Sindaco a ha più volte dichiarato di voler rimettere il mandato di consigliere regionale per occuparsi della sua città. Queste dichiarazioni e il ritorno di attenzioni verso la propria comunità, hanno molto condizionato l’esito della consultazione elettorale.»

«Oggi, a poche settimane dal voto, possiamo già dire con il senno del poi, che abbia vinto la politica delle poltrone nella quale la parola spesa nei confronti dei cittadini non vale nulla e prevalgono le logiche della carriera e del potere che hanno messo in ginocchio il nostro territorio. Esigiamo un sindaco legittimo da subito. La legge vieta di accumulare i due incarichi! Sant’Antìoco ha bisogno di un sindaco a tempo pieno che sia fisicamente presente per trovare soluzioni e risolvere i problemi che affliggono la nostra città, è un nostro diritto. Collaboreremo con la Giunta – concludono Alberto Fois, Ester Fadda e Daniela Dessena – a condizione che Ignazio Locci rinunci alla sua carriera per cinque anni come ha promesso di fare davanti a tutti gli elettori.»

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Quattro libri, quattro autori, quattro generi. Dal noir italiano ambientato a Parigi di Enrico Pandiani allo sguardo curioso di Giancarlo Visitilli sulla scuola di oggi, senza dimenticare la Sardegna tra mare e costa di Pasquale Ruiu e la Cagliari che non c’è più di Federica Uras. Appuntamento a Dolianova con il festival Street Books che mercoledì 5 luglio propone alle 21.30 alla Villa De Villa la presentazione del romanzo “Nero di mare” (edizioni e/o) dell’autore Pasquale Ruiu, intervistato da Paolo Maccioni. Si prosegue giovedì 6 luglio con un doppio appuntamento al Giardino della Biblioteca: alle 19.30 Federica Uras (introdotta da Giovanni Murgia) presenterà il suo “Il giardino della speranza” (Grafica del Parteolla), mentre alle 21.30 sarà la volta di Giancarlo Visitilli che, affiancato da Dario Cosseddu, presenterà “E la felicità, prof?” (Einaudi). Venerdì 7 approda invece a Dolianova una delle maggiori firme del noir italiano: alle 21.30 nel sagrato della chiesa di Santa Maria, Enrico Pandiani racconterà l’epopea dei “Les italiens”, in un incontro coordinato da Cristina Stocchino.

Nato a Nuoro 55 anni fa, doppiatore e fumettista (è stato uno degli sceneggiatori di punta della Sergio Bonelli Editore, firmando le storie di Dylan Dog, Nathan Never e Martin Mystère), con il suo primo romanzo “Un caso come gli altri” Pasquale Ruiu è stato finalista al Premio Scarbanenco. In “Nero di mare” (sempre edito da e/o), Ruiu racconta le contraddizioni della Sardegna di oggi attraverso il personaggio di Franco Zanna, un fotografo che si trova invischiato in una vicenda più grande di lui fra l’aspra natura della Barbagia e la sfacciata ricchezza della Costa Smeralda. Ma Zanna andrà fino in fondo, contro tutto e contro tutti, armato solo della sua macchina fotografica e di una tenace e disperata voglia di verità. Appuntamento mercoledì 5 luglio alla Villa De Villa con inizio alle 21.30 (modera l’incontro lo scrittore Paolo Maccioni).

“Il giardino della speranza” di Federica Uras (Grafica del Parteolla) è un fedele spaccato della vita di Cagliari e della provincia negli anni ’40, risultato di un lungo lavoro di studio e indagine, nato dalle esperienze dell’autrice come ricercatrice di storia moderna e contemporanea. Un supporto importante sono state le fonti dirette orali: interviste fatte a persone che hanno vissuto il conflitto, attraverso le quali si è cercato di esplorare gli stati d’animo, il modo di pensare, di agire, di continuare a sperare anche in una situazione così dolorosa come la guerra. In questo scenario si muovono i personaggi che si delineano in maniera graduale, in un romanzo che, con delicatezza, porta il lettore nei meandri dei sentimenti, della psiche e ti proietta in una Sardegna degli anni ‘40. Appuntamento giovedì 6 luglio alle 19.30 presso il Giardino della Biblioteca, con l’introduzione di Giovanni Murgia.

Un giovane insegnante di Lettere racconta la scuola oggi. Il suo sguardo curioso verso gli studenti ne restituisce la voce vera, di un candore e di un’esattezza che sorprendono, commuovono, fanno sorridere. Il risultato è nel libro di Giancarlo Visitilli “E la felicità, prof?” (Einaudi), che verrà presentato giovedì 6 alle 21.30 nel Giardino della Biblioteca con l’introduzione di Dario Cosseddu.

Il libro di Giancarlo Visitilli rivela adolescenti disillusi ma non arresi, che chiedono agli adulti di crederci ancora. Questo docente inconsueto, fissato con don Milani e De André, vuole soprattutto capire “cosa passa nella testa dei ragazzi”, a quale ritmo si muova il loro cuore, e perché troppo spesso definiscano il mondo dei grandi “un invito al massacro”. Attraverso un quotidiano, ostinato confronto con una classe nell’anno della maturità, il prof ascolta e ci racconta storie che parlano di vita. Perché, anche in una scuola abbandonata a se stessa, Visitilli non rinuncia a quella che considera la sfida più importante del suo mestiere: spingere ogni ragazzo alla ricerca della felicità.

Una gragnuola di proiettili devasta un ufficio della Brigata Criminale di Parigi. Tre agenti e una donna rimangono sul pavimento in un lago di sangue. La squadra de “les italiens” viene decimata prima ancora di cominciare le indagini. Il commissario che la dirige, poliziotto disincantato e un po’ indolente, assieme ai suoi flic di origine italiana si trova ben presto coinvolto in una feroce caccia all’uomo. Inizia così la saga dei “les italiens”, raccontata in diversi libri di successo da uno degli autori di punta della Rizzoli, Enrico Pandiani. La sua serie poliziesca diventerà presto anche serie tv, con una coproduzione internazionale, e verrà presentata nel corso dell’incontro dal titolo “Les italiens, Zara e gli altri” (venerdì 7 luglio alle 21.30 alla Villa De Villa). Pandiani sarà intervistato da Cristina Stocchino.

Il festival Street Books – Scrittori, lettori e libri a Dolianova, organizzato dall’associazione Circolo dei Lettori Miele Amaro con la direzione artistica di Gianni Stocchino, è sostenuto dall’amministrazione comunale di Dolianova e dall’assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

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La Confesercenti provinciale di Cagliari esprime forte contrarietà rispetto alle metodologie decisionali del comune di Cagliari con particolare riferimento alla questione del Piano delle Aree, per il quale l’assessorato alle Attività Produttive continua a non condividere le decisioni con le associazioni di categoria.

«Appena qualche settimana fa ci siamo incontrati con l’assessore Cilloccu per riprendere il discorso relativo al Piano delle Aree del comune di Cagliari, dopo aver scoperto che era già stato approvato ma mai condiviso con noi» tuona Marco Medda, vice presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari, con delega al commercio su area pubblica. «Durante l’incontro – aggiunte Marco Medda – abbiamo cercato una posizione comune per discutere di problemi veri, riguardanti il riordino del commercio ambulante a Cagliari e, sempre durante la riunione, ci è stato solamente accennato dell’intenzione di provare a porre in essere anche dei mercatini a tema diretti per lo più agli operatori dell’ingegno (hobbisti). Va tutto bene fino al momento in cui però l’Amministrazione Comunale prende decisioni senza condividere con i soggetti rappresentativi che, più di altri, ben conoscono le realtà del territorio cittadino e, soprattutto, mettono in secondo piano gli operatori commerciali su area pubblica che, in Sardegna, rappresentano oltre 7.300 imprese e circa 11.000 operatori tra imprenditori e dipendenti. Ma ciò che più ci dispiace è apprendere dai giornali la notizia che il comune di Cagliari ha messo a bando le aree per i mercatini tematici, senza alcun tipo di comunicazione e di condivisione con noi».

«La nostra Associazione individuò alcune piazze cittadine (durante la precedente legislatura Zedda, con l’assessore Barbara Argiolas e ancor prima con Paolo Carta) nelle quali sarebbe stato importante avere dei piccoli mercatini di quartiere che fornissero un servizio di piccola distribuzione commerciale e anche un sostegno di tipo sociale alla popolazione. Oggi scopriamo (leggendo i giornali) che alcune di quelle piazze invece il Comune le sta dedicando agli hobbisti. Non ci sembra un buon modo di fare condivisione e politica attiva di sviluppo – aggiunge Davide Marcello, presidente provinciale di Confesercenti – ma, non essendo questo il primo episodio di tal genere con l’assessorato delle Attività produttive, ci viene da pensare che evidentemente questi siano i nuovi metodi per fare politica attiva e prendere decisioni per la popolazione, senza però conoscere davvero quali siano le ricadute che queste stesse decisioni hanno su ciascuno di noi.»

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Le nuove regole sul calcolo dei dazi d’importazione rappresentano una risposta alla controversia sullo status di economia di mercato della Cina e alle pratiche commerciali sleali da parte di Stati che non fanno parte dell’UE e sono caratterizzati da una pesante interferenza statale nell’economia.

Il mandato negoziale include i seguenti punti:

  • le indagini anti dumping devono tenere in considerazione la conformità del paese che esporta beni nell’UE alle norme internazionali sul lavoro, sulla fiscalità e sull’ambiente, cosi come la presenza o meno di misure potenzialmente discriminatorie contro gli investimenti esteri, di un diritto societario, di proprietà e fallimentare efficace;
  • la Commissione europea deve presentare una relazione dettagliata che descriva la situazione specifica di un determinato paese o settore per il quale verrà effettuato il calcolo dei dazi;
  • non dovrebbe esserci alcun onere supplementare per le imprese dell’UE nei casi di anti-dumping, oltre alla procedura attuale che un’impresa deve seguire per chiedere alla Commissione l’avvio di un’inchiesta.