17 May, 2024
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Ferrovia

La Giunta regionale ha approvato la delibera di adesione al progetto nazionale ‘Cammini e Percorsi’ promosso dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dall’Agenzia del Demanio, per la riqualificazione ed il riuso degli immobili di proprietà della Regione o degli enti locali che ricadono nella fascia di rispetto di cammini storico-religiosi e di percorsi ciclopedonali.

«Si tratta di una serie di azioni a rete – sottolinea l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – che coinvolgono gli enti territoriali e mirano, da un lato, a incentivare il cosiddetto turismo lento e, da un altro versante, a valorizzare gli immobili pubblici ubicati in prossimità di cammini storico-religiosi e percorsi ciclopedonali. In tal modo sarà possibile offrire servizi ai camminatori, ai pellegrini e ai ciclisti che transiteranno in quei luoghi». Gli immobili di proprietà regionale sono per lo più costruzioni tipiche della tradizione locale, case cantoniere, caselli idraulici, piccole stazioni ed altri edifici di particolare pregio culturale che, secondo la logica del progetto, una volta riqualificati potranno offrire servizi connessi alla sosta, permanenza, svago e relax.

«La Giunta Pigliaru – ricorda Erriu – sta dando grande importanza agli itinerari religiosi in tutta la Sardegna e all’indotto turistico ed economico che generano. Non a caso l’esecutivo ha dato un forte impulso in materia di ciclovie, percorsi pedonali e reti infrastrutturali storiche: cito per tutti l’esempio dell’intervento di conservazione e valorizzazione della Ferrovia storica del Sulcis, grazie al quale le stazioni e i caselli inutilizzati presenti lungo la tratta ferroviaria potranno essere riqualificati e impiegati per finalità turistico-ricettive. Oltre al recupero di queste strutture, vi è la possibilità di diversificare l’offerta turistica costruendo un modello di sviluppo economico e sociale, soprattutto delle zone dell’interno, secondo una logica diffusa ed integrata volta a valorizzare il patrimonio naturalistico e storico-culturale in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica stessa.» 

La Giunta ha poi dato mandato all’assessorato degli Enti locali di adeguare l’accordo di collaborazione con l’Agenzia del Demanio, riferito al Programma Orizzonte_Fari di prossima stipula, includendovi anche i criteri e modalità per l’attuazione del progetto Cammini e Percorsi.

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La sala Exmé di via XX Settembre, a Carloforte, ospiterà venerdì 11 agosto, a partire dalle 21.00, la presentazione del volume “Oltre l’indizio”, di Rita Cavallaro, organizzata dalla Pro Loco di Carloforte, con il patrocinio del comune di Carloforte.

A distanza di quasi 28 anni, si indaga sulla morte di Denis Bergamini: forse il giovane calciatore del Cosenza avrà finalmente giustizia. La giornalista Rita Cavallaro fa il punto sul caso, mettendone in luce i lati oscuri attraverso testimonianze, consulenze tecniche e depistaggi: un suicidio impossibile, smentito dalle perizie.

Parteciperanno l’autrice, l’editore Monica Macchioni, il consigliere regionale Alessandra Zedda, il sindaco di Carloforte Salvatore Puggioni, l’assessore della Cultura Aureliana Curcio e il professore Luigi Pellerano.

La serata verrà moderata dal presidente della Pro Loco, Gianni Repetto.

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Stanno per essere pubblicate le linee guida per definire le domande che i Centri Commerciali Naturali della Sardegna dovranno presentare alla Regione Sardegna, per poter ottenere i finanziamenti a fondo perduto per le attività di promozione riguardanti il periodo che va da luglio 2017 a giugno 2018.

Il contributo previsto è pari al 70% a fondo perduto, mentre il restante 30% dovrà essere cofinanziato dal CCN, con un contributo massimo ottenibile pari a euro 40.000.

«Aspettavamo da tempo questo provvedimento – commenta Davide Marcello, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari – in quanto riteniamo che i Centri Commerciali Naturali siano davvero un elemento importante per tentare di dare forza alle attività commerciali dei nostri centri urbani. L’esperienza ci dice che quando i CCN funzionano, le imprese che aderiscono ottengono sempre dei benefici economici importanti. Inoltre, a Cagliari, così come in altri comuni, stiamo assistendo a un rilancio dei CCN, con la nascita di diverse associazioni, come ad esempio il CCN di Via Is Mirrionis e l’ultimo nato di Via Dante & Dintorni.»

«La nostra associazione – aggiunge il presidente – al suo interno sta organizzando il coordinamento provinciale dei CCN con il fine principale di creare un gruppo coeso che si scambi le informazioni e le buone pratiche, per trovare una via di crescita collettiva che non può che fare bene alle nostre attività. Il Coordinamento è in fase di composizione – conclude Marcello – ed auspichiamo che a questa nostra iniziativa aderiscano da tutta la vecchia provincia di Cagliari. Siamo convinti che la condivisione sia il passo più importante per la crescita del sistema. Solo unendo le forze, si può pensare di crescere!»

Il coordinamento sarà affidato nelle mani dei vice presidenti provinciali Marco Medda e Emanuele Frongia, che vantano al loro attivo una forte esperienza nella gestione dei CCN.

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Si è tenuto oggi un incontro tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, i capigruppo di maggioranza (presenti Pietro Cocco, Annamaria Busia, Daniele Cocco, Antonio Gaia), gli assessori Pierluigi Caria e Raffaele Paci e i presidenti di commissione Luigi Lotto, Franco Sabatini e Francesco Agus, per affrontare il tema della grave crisi del comparto agropastorale della Sardegna.

La riunione, come da impegni presi nei giorni scorsi, è stata incentrata sul reperimento delle risorse necessarie per dare risposte tempestive.

A stretto contatto con gli uffici regionali è iniziato un minuzioso ed articolato lavoro per individuare i capitoli ove reperire risorse evitando tagli di qualsiasi natura rispetto agli impegni già presi.

Nei prossimi giorni proseguirà il lavoro al fine di arrivare in aula per l’approvazione di un disegno di legge proposto dalla Giunta nel più breve tempo possibile, non prima di averlo sottoposto alla approvazione delle commissioni competenti.

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Il vicesindaco di Carbonia, Gian Luca Lai, questa mattina ha ricevuto in Municipio Giuseppe Giura, il concittadino che recentemente ha vinto “Il Premio internazionale Falcone e Borsellino”.

Giuseppe Giura, cinquantenne sociologo del diritto, è originario di Carbonia, ma da circa trent’anni vive e lavora a Palermo. È sempre fortemente legato alla sua città natale, dove rientra sempre per le ferie estive.

L’Amministrazione comunale ha approfittato della sua presenza in città, per congratularsi con lui per il prestigioso riconoscimento ricevuto. Un premio ottenuto grazie al libro intitolato “Delitti di criminalità organizzata in Sicilia. Un’analisi socio-giuridica della giurisprudenza”, edito da Mimesis.

In questo testo l’autore ha analizzato oltre 700 sentenze penali irrevocabili sui delitti di criminalità organizzata in Sicilia nel periodo dal 2000 al 2006.

Il premio, giunto alla sua ventunesima edizione, viene assegnato annualmente dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza e dall’Istituto Giuridico di Ricerca Comparata.

Giuseppe Giura è stato premiato alla Camera dei deputati.

«La città di Carbonia – ha detto Gian Luca Lai – è orgogliosa dell’assegnazione di un prestigioso premio a un Suo concittadino

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Lo schiacciatore spagnolo Rafael Pascual, con il centrale Luigi Mastrangelo, è il più grande giocatore che abbia vestito la maglia dell’Olimpia Sant’Antioco. Arrivato a Sant’Antioco nel 1993, contribuì in misura determinante alla prima storica promozione di una squadra sarda in A1 e vestì la maglia della squadra isolana anche nel massimo campionato, prima di prendere il volo verso l’Alpitour Cuneo, dove giocò con Samuele Papi, Fefè De Giorgi, Andrea Lucchetta e Claudio Galli e raggiungere i massimi vertici con la Nazionale iberica. Per alcuni anni è stato il più forte schiacciatore al mondo.

Con l’Alpitour nella prima stagione ha vinto tutto tranne il campionato. Nella prima stagione Coppa Italia, Supercoppa italiana, Supercoppa europea e Coppa Cev; nella seconda stagione Coppa delle Coppe e Supercoppa europea; nella terza stagione la Coppa delle Coppe; nella quarta ed ultima stagione, Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Lasciata Cuneo, Rafael Pascual ha cambiato tante squadre, con un rendimento non più all’altezza di quello delle stagioni migliori: dal Giappone (Panasonic Panthers di Osaka) alla Francia (Stade Poitevin Volley-Ball di Poitiers. E’ ritornato in Italia nella stagione 2001/2012, alla Top Volley Latina, per passare poi all’Umrbia Volley e al Capurso Volley Gioia del Colle. Dall’Italia alla Spagna, al Club Voleibol Pòrtol di Palma di Maiorca, nuovamente in Italia a Gioia del Colle, poi in Grecia, al Panathinaikos Athlitikos Omilos, da dove è andato via a metà stagione per trasferirsi in Portorico, ai Patriotas de Lares. Nel 2005 è ritornato ancora una volta in Italia, alla Callipo Sport di Vibo Valentia e nelle due stagioni successive ha vestito la maglia della Materdomini Volley di Castellana Grotte. Ancora un’esperienza in un altro paese, la Bulgaria, con la maglia della CSKA Sofia. Nel 2007, all’età di 37 anni, ha vinto il campionato europeo con la Nazionale spagnola. Ha chiuso la sua carriera, in Francia, all’Association sportive Orange Nassau.

Rafael Pascual, oggi 47enne (è nato a Madrid il 16 marzo 1970), a Sant’Antioco ha lasciato un grande ricordo, sia per le sue indubbie qualità tecniche, sia per la disponibilità che ha sempre avuto rispetto ai compagni di squadra e a tutto l’ambiente. Un campione vero, a 360 gradi. E un’ulteriore conferma della sua grandezza, arriva oggi, con un messaggio video registrato per invitare tutti gli appassionati a seguire il 14° Memorial Giacomo Cabras di beach volley organizzato dall’ASD Scuola Volley Solki Sant’antioco con il patrocinio del comune di Sant’Antioco, che si svolgerà sulla spiaggia di Maladroxia dal 25 al 27 agosto.

 

 

 

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Le mancate dimissioni di Ignazio Locci da consigliere regionale, a distanza di quasi due mesi dalla sua elezione a sindaco di Sant’Antioco (avvenuta l’11 giugno 2017), è sempre motivo di scontro acceso tra maggioranza e minoranza nel nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco. Dopo la decisione di Ignazio Locci di opporsi all’invito rivoltogli dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, di superare entro dieci giorni (termine già scaduto) la condizione di incompatibilità venutasi a determinare dopo la sua elezione a sindaco, qualche giorno fa ha preso posizione il gruppo di Genti Noa, oggi interviene con una “Lettera aperta agli Italiani” il consigliere di Sant’Antioco Attiva Massimo Melis, già assessore dell’Ambiente e vicesindaco della Giunta Corongiu.

«Vivo in un paese, Sant’Antioco, dove è stato eletto Sindaco, l’11 giugno 2017, l’avv. Ignazio Locci, già consigliere regionale della Sardegna – scrive Massimo Melis -. Durante la campagna elettorale il tema più dibattuto, era legato all’incompatibilità delle due cariche (T.U.E.L. 267/2000 Art. 65), la risposta del Locci e dei suoi sostenitori è stata quella che avrebbe lasciato “logicamente” la regione per governare il suo paese. Dopo due mesi dalla vittoria elettorale, abbiamo un sindaco pagato da consigliere regionale, unico caso in Italia, in virtù del fatto che continua a mantenere la doppia carica e non ha intenzione di dimettersi, anzi, ha fatto osservazioni al procedimento di incompatibilità avviato dal Consiglio Regionale. È come nella favola, Geppetto crede alle bugie di Pinocchio, anche a Sant’Antioco una fetta di popolazione crede nella posizione ambigua del sindaco, nei confronti della legge e del mantenimento degli impegni presi con la stessa. Basta fare un giro virtuale fra i gruppi locali di Facebook oppure visitare il profilo dello stesso sindaco e possiamo vedere numerose attestazioni di stima e/o di elogio per il lavoro svolto (allo stato attuale praticamente zero, non fosse altro perché in carica da 60 giorni), e quando qualcuno fa cenno al problema incompatibilità viene tacciato di strumentalizzazione politica, “lasciatelo lavorare”, viene scritto a caratteri cubitali, come se tali osservazioni lo distogliessero dal lavoro, senza capire quale però, sindaco o consigliere regionale. »

«Con questo clima si capisce bene che chiedere il rispetto delle leggi sembra una cosa marziana – aggiunge Massimo Melis -. Eppure, viviamo nella stessa Italia dove i mass media quotidianamente parlano dei problemi della politica, dei costi e del perseguimento degli interessi personali in politica, per tutto ciò la reazione di indignazione è unanime.

Ora, considerato che il Sindaco non ha dato nessuna giustificazione riguardo al protrarsi di questa situazione di incompatibilità, aggrappandosi ad un fantomatico iter, è opinione diffusa che ciò accada perché l’indennità da Consigliere regionale (€.10.750,00) è nettamente superiore a quella da sindaco di Sant’Antioco (€.2.788,87), cosa di cui il primo cittadino era ben conscio prima delle elezioni.»

«Appare bizzarro che, lo stesso sindaco, da consigliere regionale, un anno e mezzo fa ha presentato una interrogazione per sollecitare il presidente e due assessori regionali affinché facessero decadere un altro sindaco, anche lui incompatibile, sostenendo in tale occasione la perentorietà della legge (T.U.E.L.), ironia della sorte la stessa che trova applicazione per il suo caso, ma si sa il diavolo fa le pentole ma non fa i coperchi – sottolinea ancora Massimo Melis -. A questo punto, sorge spontanea una considerazione, mentre a Roma si discute animatamente sulla questione vitalizi, quindi riduzione dei costi della politica, e tutti i partiti rilanciano per apparire più bravi degli altri agli occhi del popolo. In Sardegna un partito, Forza Italia, fra i più grandi del nostro paese, fa il gioco delle tre scimmiette con i suoi più autorevoli rappresentanti, accettando passivamente che gli interessi di un singolo creino un alone sulla credibilità di un’intera compagine politica, nonostante all’orizzonte si intraveda la campagna elettorale.»

«E allora chi deve dirimere questa situazione, il buon senso? Là dove c’è…  La coerenza? Se ancora esiste… I consigli di cui l’incompatibile fa parte, come recita l’art. 69 del T.U.E.L.? Quello comunale è un’anatra zoppa, infatti, la procedura la dovrebbe portare avanti lo stesso Sindaco incompatibile, in qualità di presidente del Consiglio – rimarca Massimo Melis -. Ma allora chi deve dirimere questa situazione, la Direzione generale degli Enti locali, della Regione Sardegna? La Prefettura? Il presidente del Consiglio dei ministri? Il presidente della Repubblica? Il presidente di Forza Italia, partito di cui il Sindaco fa parte, se non altro per una questione etica. Oppure siamo davanti a una mente diabolica, quella del sindaco Ignazio Locci, che ancor prima di candidarsi ha visto una falla normativa e ci si è buttato dentro, prendendo in giro tutti i suoi cittadini, consapevole che avrebbe tenuto la doppia carica fino al termine della legislatura in Consiglio regionale. Se così fosse, la questione la potrebbe dirimere solo l’indignazione popolare, una levata di scudi contro l’italietta dei “furbi”.»

«Ho chiesto la pubblicazione di questa riflessione affinché ci sia una presa di coscienza unanime e, una volta tanto, la smettiamo di essere gli italiani che si scandalizzano per le cose che non ci riguardano, amplificandone la portata, mentre facciamo finta di niente se, per partito preso o per amicizia, accade l’impossibile sotto i nostri occhi. Questo messaggio – conclude Massimo Melis – è indirizzato a chi, legislatore e non, ha il dovere di intervenire per far rispettare la legge e se questa non è chiara ha il dovere di modificarla affinché ci sia certezza nei procedimenti.»

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I consiglieri regionali Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp), Pierfranco Zanchetta (Cristiano Popolari Socialisti) e Pietro Cocco (Partito democratico), intervengono ancora una volta sulla situazione dei lavoratori ex Saremar, ritenuta inaccettabile, e sollecitano interventi urgenti per arrivare ad una soluzione definitiva.

«Ancora una volta siamo costretti a tornare sul tema dei lavoratori della ormai ex società di cabotaggio marittimo infraregionale Sardegna Regionale Marittima, costretta alla liquidazione in seguito alle note vicende che ne hanno decretato il fallimento – scrivono in una nota Pizzuto, Zanchetta e Cocco –. Nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di visionare l’interessante Report sugli ultimi dati relativi ai lavoratori che, con la liquidazione della Saremar, hanno perso il loro posto di lavoro e che, in virtù delle deliberazioni della Giunta Regionale, sarebbero dovuti essere tutelati attraverso diverse misure a loro sostegno. Prezioso ed approfondito il lavoro svolto dall’ASPAL, che ringraziamo per l’impegno dimostrato in questi mesi. Tuttavia si rileva che qualora non venissero celermente trasferiti i fondi dall’assessorato regionale del Lavoro, l’ASPAL nulla potrà rispetto alle misure applicative a favore dei lavoratori.»

«Il quadro occupazionale desumibile dal Report è disarmante, i dati sono sconfortanti e assolutamente non in linea con quanto contenuto sia nelle delibere regionali, sia del bando per il servizio di trasporto marittimo con le isole minori in vigore al 1 aprile 2016 – aggiungono i tre consiglieri regionali di maggioranza –E’ una situazione gravissima, intollerabile e allarmante: riporteremo il tema in Consiglio regionale e chiederemo agli uffici una verifica su questi primi quindici mesi di gestione del servizio e sulla rispondenza dell’operato del nuovo armatore ai dettami del bando e dell’offerta tecnica presentata in sede di gara.»

«Su questa vicenda non abbasseremo mai la guardia – concludono Luca Pizzuto, Pierfranco Zanchetta e Pietro Cocco -: tutti i lavoratori che hanno subito ingiustamente le vicissitudini della Saremar meritano una collocazione dignitosa nel rispetto delle norme e dei ruoli di ciascuno.»

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Piero Comandini, consigliere regionale del gruppo del Partito democratico, è primo firmatario di un’interrogazione, rivolta al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru, con la quale chiede di verificare la situazione che grava su una struttura così importante qual è il Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, al fine di trovare una concreta e definitiva soluzione per ripristinare l’attività del CMDA dell’Azienda Ospedaliera Brotzu che, nella propria autonomia organizzativa, è diventata, nel tempo, un’eccellenza ed un importante riferimento a livello nazionale.

Il Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, è una struttura semplice dipartimentale che, fino a circa un anno e mezzo fa, aveva un organico costituito da quattro medici, un biologo nutrizionista, una dietista, quattro infermieri ed un ausiliario; attualmente, in seguito a pensionamenti e trasferimenti, vi lavorano due medici e due infermieri (formalmente appartenenti al Centro Trasfusionale), oltre a tre infermieri ed un ausiliario part-time. Le principali attività del Centro comprendono la valutazione del rischio cardiovascolare, la diagnosi clinico-laboratoristica delle malattie rare relative al metabolismo delle lipoproteine e la successiva terapia salvavita di LDL-Aferesi.

Il CMDA è individuato come un importante Centro di Riferimento Regionale (L.R. n. 16 del 06/05/1991) e la sua sezione di LDL-Aferesi rappresenta un’eccellenza riconosciuta in campo nazionale, infatti, nessun altro centro italiano può vantare un’attività quantitativa e qualitativa simile, grazie all’esperienza venticinquennale ed ai circa 12.500 trattamenti effettuati. Da anni partecipa a diversi studi e sperimentazioni scientifiche internazionali, ed è uno dei pochi centri italiani autorizzati alla prescrizione della Lomitapide (Lojuxta) (innovativo e costosissimo farmaco per il trattamento di alcune forme di ipercolesterolemia) e, per ultimo ma non per questo di minor importanza, dal 2012 ha partecipato a studi multicentrici internazionali sui nuovi farmaci per il trattamento dell’ipercolesterolemia (gli anticorpi monoclonali anti PCSK9: evolocumab ed alirocumab), due dei quali studi sono ancora in essere e un terzo, che riguarderà il trattamento delle donne in gravidanza, sta per iniziare.

Piero Comandini ricorda inoltre che, dal febbraio 2017, questi farmaci sono diventati rimborsabili ma la loro prescrizione è sottoposta a monitoraggio da parte dell’AIFA; tale prescrizione è riservata ai centri individuati dalle regioni. L’Assessorato alla Sanità, in una prima determina ha negato al CMDA l’autorizzazione alla prescrizione dei suddetti anticorpi monoclonali e, in una seconda lo ha autorizzato ma solo per un particolarissimo tipo di paziente e per un solo farmaco (nome commerciale Repatha); in pratica ha escluso il Centro dalla possibilità di prescrivere un farmaco usato per anni e che trova la sua principale indicazione proprio in quei pazienti che ad esso fanno riferimento (per la gravità della loro ipercolesterolemia o per fenomeni di intolleranza ai farmaci o perché praticano LDL-Aferesi).

Piero Comandini auspica che, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, si trovi presto una soluzione risolutiva e definitiva ai gravi problemi che attualmente generano disservizi per il personale medico, per gli operatori sanitari ed inevitabilmente per i pazienti, restituendo al Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi (CMDA) dell’Azienda Ospedaliera Brotzu quell’immagine di efficienza che dovrebbe caratterizzare ogni struttura ospedaliera.

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Hangar, il laboratorio di idee e di ricerca espressiva di Industrie Stirner cambia sede nella pausa estiva e si trasferisce il 9 agosto alla Cueva Rock di Quartucciu per rendere omaggio nel sesto appuntamento, a partire dalle ore 21.00, a una delle più importanti formazioni del rock indipendente italiano: i Franti, progetto musicale italiano originario di Torino attivo dalla fine degli anni settanta fino al 1987. Ospite speciale Stefano Giaccone, fondatore dei Franti e dei Kina, considerato uno dei più rilevanti musicisti della scena indipendente italiana con una storia artistica affollata di eventi ed esperienze sia come solista sia in gruppo. Scrittore, agitatore, sognatore e artigiano video-sonoro, ha suonato in mezza Europa in migliaia di date ed eventi punk, jazz, teatro e canzone d’autore. L’artista torinese porterà nella performance dal vivo le canzoni e le parole dei Franti, accompagnato da Alessandro Rizzu alla chitarra, Fabio La Neve al basso e Luca Lilliu alla batteria (band formata appositamente per questa occasione). Un live in cui si alterneranno anche gli interventi di Brigata Stirner con Arnaldo Pontis e Roberto Belli, esponenti della scena elettronica e industriale cagliaritana da oltre venticinque anni nell’ambito della ricerca sonora e poetica. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione insieme a Carlo Birocchi (Chourmo) del progetto Franti (attraverso la proiezione di documenti video) e del volume edito nel 2015 dalla casa editrice torinese Nautilus “Franti: perché era lì. Antistoria di una Band Non Classificata”. Un evento-tributo frutto della collaborazione tra Stefano Giaccone, Industrie Stirner, Bohèmien Eventi (di Atena e Luca Morgante) e MayMask. Inizio a partire dalle ore 21.00, ingresso 5 euro.