29 April, 2024
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«Purtroppo non sarà una discussione in Consiglio regionale che potrà porre rimedio a questi disastrosi cinque anni di gestione Arru della sanità sarda!»

Lo sostengono i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa, Attilio Dedoni e Luigi Crisponi, che hanno presentato questa mattina in Consiglio Regionale una mozione sullo stato disastroso della sanità sarda, mozione sottoscritta da numerosi consiglieri regionali.

«Gli ospedali che scoppiano, le liste d’attesa lunghissime e il gravissimo disagio in cui lavorano gli operatori della sanità sono lo specchio dell’interminabile serie di errori fatta da questa Giunta, che ha accettato supinamente i tagli dei fondi statali e l’obbligo del pareggio di bilancio, senza avere la più pallida idea delle conseguenze che questo avrebbe comportato per la nostra sanità – aggiungono i tre consiglieri regionali dei Riformatori sardi -. In questi quattro anni e mezzo ci sono stati soltanto roboanti proclami e finte riforme, che hanno tentato di mascherare l’unica azione condotta per davvero: caos organizzativo, demotivazione degli operatori e crollo qualitativo e quantitativo delle prestazioni, che i sardi pagano ogni giorno sulla propria pelle»

«Il piano di riordino degli ospedali sardi non è stato ancora approvato da Roma e le Aziende sanitarie navigano a vista, senza sapere che pesci prendere. Niente è stato fatto per rafforzare il filtro della medicina del territorio e la presa in carico della cronicità, mentre l’emergenza urgenza aspetta ancora qualche miracolo impossibile dal carrozzone dell’AREUS. La vera tragedia – concludono i tre consiglieri regionali dei Riformatori sardi – è che la sanità sarda affonda nel dramma quotidiano dei cittadini che non trovano risposta ai loro bisogni di salute, mentre l’assessore Luigi Arru ed il suo plenipotenziario Fulvio Moirano girano sorridenti per convegni a raccontare favole a cui nessuno crede più!»

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Le eccellenze dello sport, del turismo e dell’isola incrociano i loro destini per affrontare una grande avventura. Si chiama Alpitour Villasimius Beach Soccer ed è la prima storica realtà isolana a prendere parte al campionato di serie A di Beach Soccer. I retroscena della genesi del sodalizio fondato da Manuel Perra sono stati svelati questa mattina, nell’esclusiva cornice del VOI Tanka Resort di Villasimius, durante la conferenza stampa di presentazione. «Abbiamo aperto da pochi giorni sotto il nostro nuovo brand – ha spiegato Filippo Lucchini, direttore del Voi Tanka Resort – siamo onorati di sostenere il Villasimius Beach Soccer e per questa collaborazione con tutto il territorio. Lo sport è uno degli aspetti essenziali anche all’interno della nostra ospitalità e i grandi eventi sportivi sono da sempre nella storia del gruppo Alpitour».

«La promozione del territorio attraverso i grandi eventi è fondamentale – ha aggiunto il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì – ad agosto la nostra cittadina raggiunge quasi 80mila persone. il Tanka è una risorsa strategica e fondamentale, ma tutto il territorio, in questi ultimi anni, è cresciuto da ogni punto di vista.»

«Per noi sono giorni davvero molto complicati – ha precisato il presidente della FIGC Sardegna Gianni Cadoni – l’organizzazione di un evento di questa portata è stata ed è ancora molto impegnativa. Pensiamo di ipotizzare un torneo regionale di beach soccer sin dalla prossima stagione. Vogliamo che questo evento faccia dunque da apripista per la disciplina.»

«La stagione è ormai alle porte – ha detto Roberto Desini, coordinatore del dipartimento nazionale di Beach Soccer -. In Sardegna c’è un paradosso, perché nonostante il nutrito numero di spiagge nelle coste non si pratica ancora il beach soccer. Il mio mandato ha una mission: provare in futuro ad inserire in calendario una tappa del campionato in ogni regione d’Italia.»

Sponsor tecnico della squadra sarà Eye Sport, azienda leader nell’abbigliamento sportivo, con già importanti feedback nel mondo degli sport da spiaggia. «Abbiamo sponsorizzato in passato una squadra di beach volley – ha spiegato Alessandro Ariu, amministratore unico del brand – la maglia è in fibra di poliestere, leggerissima e con trattamento che ne consente una rapida asciugatura».

Nel corso della conferenza il numero uno del’Alpitour Villasimius beach Soccer Manuel Perra ha raccontato la genesi societaria. «Avevo da tempo il desiderio di fondare una squadra di beach – ha detto – ora siamo in ballo e balliamo, sperando di riuscire a tenere vivi i colori della nostra isola. Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, hanno permesso di realizzare il sogno».  

Il campionato di beach soccer si articolerà in tre tappe. Quartu sarà la prima location, con la tre giorni in programma da venerdì a domenica prossima. Tra le fila dei sardi spiccano il brasiliano Marcelo Bueno, tre volte campione del mondo e l’arcigno difensore paraguaiano Amado Rolon, autentico perno della sua selezione nazionale, con cui ha preso parte ai mondiali in Portogallo nel 2015 e alle Bahamas nel 2017.

«Rolon è il nostro Barella, ma siamo un bel mix tra elementi di esperienza e altri prospetti di talento – ha detto Luca Catta, tecnico della Leonardo Cagliari di calcio a 5, ma anche mister, incaricato di trascinare, in questa calda estate, la squadra isolana alla salvezza – il beach soccer ti fa faticare e ti fa percepire di più lo sforzo. Conterà tanto la preparazione atletica del gruppo e la sua tenuta fisica e mentale.»

L’Alpitour Villasimius Beach soccer esordirà venerdì 8 giugno, alle 17,45, contro il Lamezia Terme.

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Il primo giugno 2018 si è formalmente costituita la FIARC della provincia di Cagliari, aderente alla Confesercenti, alla presenza dell’assemblea costitutiva di tutti gli agenti di commercio iscritti alla Confesercenti provinciale di Cagliari.

Si è trattato di un forte momento di riflessione sulla condizione che gli agenti di commercio vivono in questo preciso momento storico, dal quale è scaturita soprattutto la necessità di avere un punto di riferimento forte, che solamente una federarzione di categoria può loro dare, per superare le numerose problematiche che questi professionisti dei servizi devono affrontare quotidianamente.

All’assemblea è stato presente anche Fabio D’Onofrio, il coordinatore nazionale della FIARC Confesercenti, che ha portato il suo importante contributo per raccontare anche le esperienze delle altre regioni e per sottolineare il fatto che è importante appartenere a una rete che può aiutare l’agente di commercio a sentirsi meno solo.

Alla guida della federazione è stato eletto all’unanimità Alessandro Vinci, 43 anni, agente di commercio nel settore dei prodotti da riciclo, che da tempo seguiva come coordinatore provinciale la categoria, fino a traghettarla alla formale costituzione. Alessandro Vinci ha poi presentato il suo direttivo, fatto di giovani agenti di commercio che hanno espresso con forza la voglia di cimentarsi nella tutela dei loro interessi legittimi. Si tratta di: Claudio Prasciolu, Fabrizio Cariello, Serena Tellaroli, Alessandra Gusmeri, Ignazio Cabras, Michael Secci.

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Stamane i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia CC di Cagliari, al termine di una lunga attività di indagine, sono riusciti ad identificare, per poi denunciarlo, un 18enne cagliaritano che lo scorso 8 aprile, alle prime ore dell’alba, si introdusse all’interno del “Kebab Assan” di via Dante, a Cagliari, dove, dopo aver minacciato il gestore, lo colpì al volto con un pugno, al fine di portargli via 80 € in banconote dal registratore di cassa, nonché alcune bottiglie di alcolici. Lo stesso si diede immediatamente alla fuga a piedi rendendosi irreperibile, ma stamane i carabinieri hanno terminato gli accertamenti individuandolo quale responsabile del grave gesto.

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Aveva solo 5 anni la piccola Carla Borlenghi deceduta a Parma per una chetoacidosi diabetica che le ha provocato un edema cerebrale. La chetoacidosi è un’emergenza molto diffusa nei casi di diabete giovanile. Una recente ricerca condotta dala SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), ha segnalato che dei 14.493 bambini seguiti dai Centri di Diabetologia Pediatrica, 2.453 hanno presentato esordio di malattia nel biennio 2012-2013. Tra questi bambini ed adolescenti, circa il 38,5% è stato ricoverato in chetoacidosi diabetica, di cui il 10.3% aveva una forma grave. La frequenza di chetoacidosi diabetica sale al 72% se si prendono in considerazione i bimbi di età prescolare, nei quali la forma grave interessa il 16,6%. In generale la chetoacidosi diabetica è gravata da un tasso di mortalità dello 0,15-0.30% ma, quando compare l’edema cerebrale, conseguenza diretta di questa grave emergenza, il rischio di mortalità può aumentare significativamente.

L’importante è effettuare una diagnosi precoce ma troppe volte, denunciano le associazioni pazienti, le strutture sono impreparate a fronteggiare un’emergenza clinica di questo tipo.

«Amarezza e sconforto sono le uniche parole che mi vengono in mente in questo momento – è il commento di Antonio Cabras, presidente della Federazione nazionale diabete giovanile -. Malgrado gli appelli e le campagne di sensibilizzazione che abbiamo condotto sui media nazionali in collaborazione con la SIEDP, in Italia si continuano a trascurare i primi sintomi del diabete: eccesso di sete e pipì.

La mia idea è che non ci sia ancora resi conto che ci troviamo difronte a un nemico invisibile, ma molto pericoloso, che richiede l’impiego di risorse non solo economiche, ma culturali. La cultura del diabete è un punto fondamentale nella lotta a questa malattia subdola ma con conseguenze devastanti che spesso, come nel caso della piccola Carla, possono avere conseguenze letali.

Oggi abbiamo un nuovo Governo e sarà mia cura intervenire presso il Ministro per sensibilizzarlo su questa nuova impostazione: creare cultura del diabete nelle scuole, nei centri pediatrici, nelle famiglie. Sarà un lavoro lungo, ma è necessario iniziare a muoversi in questa direzione.»

Il diabete di tipo 1 si manifesta prevalentemente nell’infanzia e adolescenza. In Italia questa patologia ha un tasso di incidenza variabile: da 6/7 casi a 40 casi per 100.000 bambini con età 0-14 anni, a seconda delle regioni. Nel nostro Paese si calcola che le persone con diabete di tipo 1 siano circa 200.000, molte delle quali hanno avuto esordio in età pediatrica. Il 10%, circa 20.000, ha età inferiore a 18 anni.

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La commissione Sanità presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha ascoltato una relazione del Direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano che, assieme all’assessore Luigi Arru, hanno fatto il punto sullo stato di attuazione della nuova rete ospedaliera.

Fulvio Moirano, intervenendo sul recente dibattito riguardante le differenze fra i contenuti della riforma votata dal Consiglio regionale circa 8 mesi fa e gli attivi amministrativi dell’assessorato e della stessa Ats, ha dichiarato in apertura che «l’azienda sta operando all’interno dell’impianto della riforma tracciato dal Consiglio, soprattutto con le procedure legate allo sblocco del turn over ed alle stabilizzazioni, con l’obiettivo di abbattere la precarietà accumulata e, per la prima volta, aumentare l’occupazione».

«Per quanto riguarda i punti nei quali si dovessero registrare contraddizioni – ha precisato – è meglio attendere per una valutazione complessiva che dipenderà anche dalle decisioni del Ministero sulla nuova rete; su alcune cose sono ottimista, su altre meno, ma ormai siamo alle battute finali.»

Soffermandosi sui conti della sanità sarda, Fulvio Moirano ha smentito il dato del disavanzo di 1 miliardo, peraltro accumulatosi negli anni. «Rispetto alla ricostruzione dell’andamento del disavanzo che abbiamo effettuato a partire dal ’98, ritengo che quella cifra non sia realistica, anzi l’azione di risanamento avviata ha dato i suoi frutti che in parte sono già emersi (con risparmi significativi sul costo dei farmaci e sulla medicina convenzionata) ed in parte emergeranno con maggiore evidenza dal consuntivo 2017, che sarà migliore dei precedenti».

L’assessore Luigi Arru, dopo aver confermato che la corretta collocazione del disavanzo va spalmata in un arco temporale pluriennale, ha poi rivendicato alla Regione la scelta di un modello di sanità adatto alle specificità della Sardegna e diverso da quello delle altre Regioni speciali. «Se avessimo scelto un modello omogeneo – ha ricordato – avremmo avuto il blocco totale del turn over e un aumento della pressione fiscale a carico dei sardi». L’assessore, inoltre, ha chiarito la posizione della Regione sul Mater Olbia. «Non faccio proclami – ha detto – ma mi limito a ricordare che gli investitori hanno cambiato per 3 volte il partner scientifico: a noi non interessa un nuovo ospedale privato ma abbiamo una l’ambizione molto più alta di dare vita ad un grande polo di ricerca con la partecipazione delle università sarde e nazionali e su questo ho avuto rassicurazioni su un piano di investimenti di 100 milioni l’anno in 10 anni».

Quanto alle liste d’attesa, il Direttore generale dell’Ats ha annunciato i primi risultati a fine anno, per effetto di una riorganizzazione del sistema in 5 punti: miglioramento dei rapporti con l’utenza, aumento dell’offerta estesa negli orari e nelle giornate festive, definizione di un numero medio di prestazioni e revisione degli orari dei professionisti.

Nel lungo ed articolato dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Giorgio Oppi dell’Udc, Augusto Cherchi del Pds, Luigi Ruggeri del Pd, Annamaria Busia del Misto, Edoardo Tocco di Forza Italia, Pierfranco Zanchetta di Cps e Daniele Cocco di Art. 1 – Mdp.

A causa del protrarsi dei lavori e degli impegni del manager Fulvio Moirano e dell’assessore Luigi Arru, la commissione ha rinviato alla prossima settimana (compatibilmente con i lavori del Consiglio) l’esame delle problematiche riguardanti l’Aias.

E’ stata anche aggiornata, sempre alla prossima settimana, la discussione delle linee guida 2018-2020 del Reis (Reddito di inclusione sociale) sulle quali la commissione deve esprimere un parere.

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Domani, giovedì 7 giugno 2018, alle 9,30, presso il Comprensorio Polisportivo militare dedicato al Generale “Gastone Rossi” in via Tramontana a Cagliari, dopo la celebrazione della giornata del personale civile del ministero della Difesa, l’Esercito italiano illustrerà i propri valori e lo spirito che anima la FA mediante degli eventi che attestano il possesso di alcune capacità peculiari.

Ciò nell’ambito della manifestazione “Esercito – Open Day 2018” che prevede un nutrito programma che avrà inizio con la cerimonia dell’alza bandiera la quale vedrà l’inno nazionale eseguito dalla banda musicale della Brigata “Sassari”.

Nel corso della manifestazione saranno conferite delle onorificenze a personale dell’amministrazione della difesa distintosi in servizio e di stanza in Sardegna presso Enti, direzioni e reparti delle varie Forze Armate.

Nel complesso saranno consegnati riconoscimenti atti a premiare lunga attività di servizio contraddistinta da meritevolezza, dedizione e maestria lavorativa, dando lustro alla componente civile della difesa, la quale rappresenta una pedina fondamentale della struttura funzionale e organizzativa del dicastero.

Al conferimento dei riconoscimenti faranno seguito un saggio di equitazione e una dimostrazione di tecnica di riabilitazione equestre, svolti da personale del Centro ippico militare di Cagliari e da personale specializzato dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria.

Dopo sarà la volta di un’unità del 3° Reggimento bersaglieri di Teulada, inquadrato nella Brigata Sassari, che terrà un saggio ginnico caratterizzato da un brioso repertorio di acrobatica ed attrezzistica.

La manifestazione proseguirà quindi con personale del 151° Reggimento fanteria della Brigata “Sassari”, che darà una dimostrazione delle tecniche di addestramento al metodo di combattimento militare, utilizzate nella preparazione delle unità dell’Esercito destinate all’impiego in impegnative operazioni militari in Italia e all’estero.

A seguire, quale simbolica testimonianza di coesione e integrazione sociale fra l’Esercito, i giovani e la collettività metropolitana, il generale Giovanni Domenico Pintus consegnerà un tricolore ad una rappresentanza di studenti dell’Istituto Bacaredda – Atzeni di Cagliari e Capoterra, istituto con il quale il Comando Militare Esercito Sardegna ha condiviso e patrocinato un’importante progetto a connotazione storica denominato “Il mondo in guerra visto dal cinema e dai media”, che si concluderà il prossimo 9 giugno a Barumini.

Chiuderà la manifestazione, infine, la banda musicale della Brigata Sassari, che eseguirà un variegato repertorio musicale.

Il generale Giovanni Domenico Pintus.

 

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«Ho deciso di restare in Sardegna e proseguire con l’incarico affidatomi nel 2016 di dirigere l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. È vero, non sono sardo, ma da quando sono in Sardegna mi sento cittadino di questa regione e, ancora di più, di Sassari. Voglio proseguire nell’azione di rilancio dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari nell’importante ruolo di nodo ospedaliero di riferimento del Nord Sardegna.»

Sono le parole del direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, che questa mattina ha comunicato all’assessore della Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta di non accettare l’incarico a direttore generale dell’Aou San Luigi di Orbassano di Torino.

«Ho incontrato il rappresentante della Giunta di Sergio Chiamparino – ha aggiunto Antonio D’Urso -, assieme al direttore generale dell’assessorato Renato Botti, e ho avuto modo di chiarire le mie intenzioni. Li ho ringraziati per la scelta, per me motivo di orgoglio e fatta anche in funzione dell’esperienza maturata proprio qui nell’Aou di Sassari. E proprio quest’ultimo aspetto mi ha spinto a restare in Sardegna.»

«Ci sono ancora tanti progetti da portare avanti, soprattutto in questo momento in cui l’azienda sta avviandosi lungo un percorso di rilancio. Mi hanno rafforzato nella decisione le numerose attestazioni di solidarietà che in questi giorni mi sono state manifestate da molti professionisti dell’Azienda, dal rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, dal sindaco Nicola Sanna, e ancora dai molti rappresentanti politici e delle istituzioni. Nel ringraziare tutti per la vicinanza dimostrata – ha concluso Antonio D’Urso -, resterò a Sassari e in Sardegna, per il profondo attaccamento a quest’isola e alle persone, donne e uomini, che ho conosciuto in questi quasi due anni di incarico.»

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«Il nuovo bando di Invitalia per le imprese dell’area di crisi complessa di Portovesme è una nuova speranza per le imprese del Sulcis Iglesiente.»

A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, secondo il quale si tratta di «una sfida decisiva per la riconversione dei progetti inglobati nella zona di Portovesme e dintorni. La pubblicazione delle schede che aziende italiane ed estere potranno compilare, a partire da venerdì per il distretto sulcitano, per partecipare alla “chiamata” di Invitalia, su richiesta del Mise e della Regione, rappresenta uno strumento da cogliere per il tessuto produttivo locale. Si tratta – aggiunge Gianluigi Rubiu, che ha auspicato ulteriori interventi nella commissione attività produttive dell’aula di via Roma – di un provvedimento che potrebbe rivedere le storture del Piano Sulcis. Di certo, si accendono nuove speranze per la rinascita del polo di Portovesme e dintorni. Non è la panacea, ma auspichiamo una ripartenza dell’economia. E’ necessario poi che si applichino misure di compensazione fiscale e semplificazione burocratica a favore delle aziende».

L’area di crisi industriale complessa comprende i comuni di: Carloforte, Piscinas, Sant’Antioco, Carbonia, Iglesias, Calasetta, Gonnesa, Portoscurto, Predaxius, San Giovanni Suergiu, Tratalias, Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Musei, Villamassargia, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Santadi, Sant’Anna Arresi, Villaperuccio. Le imprese potranno presentare progetti di valore compresi tra un milione e mezzo e venti milioni di euro. Si va dalla produzione di beni e servizi (inclusa la ricettività turistica) alla tutela ambientale ed all’innovazione dei processi industriali: «I progetti devono essere pronti e cantierabili – conclude Gianluigi Rubiu -. Occorre poi una strategia unitaria per rilanciare le prospettive di sviluppo del territorio ricadente nel bacino del lavoro dell’agglomerato industriale di Portovesme e del Sulcis Iglesiente».

La presentazione del bando di Invitalia a Carbonia.

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Nella tarda mattinata odierna a Selargius, nell’ambito di un mirato servizio antidroga, i militari della locale stazione dei carabinieri hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti A.C., 34enne disoccupato del posto. I militari, al termine di una perquisizione personale e domiciliare, hanno rinvenuto nella disponibilità del giovane sei pezzi di hashish per un totale di 10 grammi circa, un bilancino elettronico di precisione e materiale per il taglio e confezionamento dello stupefacente. L’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida fissata per domani mattina dall’autorità giudiziaria, informata dalla stazione di Selargius. L’operazione rientra in una mirata attività antidroga della stazione di Selargius, che ha già portato all’arresto di tre persone nell’ultima settimana.