3 May, 2024
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Il 2° campionato regionale CSEN di Football integrato è pronto a partire. Il fischio di inizio della competizione sportiva che fa giocare insieme atleti disabili e non disabili, facendo dello sport un’occasione di crescita sociale e individuale, è fissato per venerdì 8 giugno, alle 9,30, al Centro federale Figc Sa Rodia, a Oristano, dove, alla presenza del presidente regionale del CSEN Sardegna, Francesco Corgiolu, si darà il via al campionato con gli incontri di andata e ritorno della prima giornata. Le successive giornate sono in programma, sempre a Oristano il 14 giugno e, dopo la pausa estiva, il 28 settembre, il 30 ottobre e il 7 novembre. Per tutti gli eventi è prevista la diretta streaming sulle fan page Directa Sport Live e Csen Sardegna.

Le squadre partecipanti rappresentano tutta la Sardegna, e sono: Sporty ASD APS di Oristano (campione in carica), Il Gabbiano Onlus ASD (Oristano), Associazione Aquile in sicurezza Onlus (Alghero), Gli Equilibristi Onlus ASD (San Giovanni Suergiu), ASD Una ragione in più (Oristano), Special Team del Liceo “Galilei” (Macomer).

La squadra prima classificata affronterà la compagine campione in carica e la vincente di questa finalissima rappresenterà l’Italia ai Campionati europei di football integrato che si svolgeranno a dicembre a Sennori.

Per il 2° campionato regionale, organizzato con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, sono già stati avviati i corsi per la formazione degli allenatori con la novità che da quest’anno nei corsi è stato inserito anche un disabile. Inoltre, in una data ancora da stabilire, sarà celebrata la Giornata regionale del football integrato, per dare la possibilità a tutti di avvicinarsi a questa nuova disciplina sportiva dall’alto valore sociale. Il football integrato consente la pratica dello sport ad atleti disabili e non disabili insieme, grazie a un regolamento ideato dal CSEN e diffuso in Europa con il progetto europeo “La nuova frontiera dello sport per tutti”.

Questa disciplina sportiva è stata ideata per permettere a persone con e senza disabilità di giocare nella stessa squadra, consentendo la partecipazione attiva al gioco di atleti, uomini e donne, con qualsiasi tipo di abilità e disabilità (fisica e/o mentale). Fianco a fianco, disabile e non disabile, gareggiano, ognuno con le proprie abilità, ad armi pari. Nella squadra il “peso” dell’atleta disabile è pari a quello di ogni altro atleta, grazie alla complementarità dei ruoli che valorizza la diversità delle condizioni fisiche, tecniche ed intellettive. Tutto questo è possibile grazie a tre soluzioni tecniche previste dal regolamento:

1) I ruoli: ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue competenze motorie e si confronterà sportivamente con un avversario dello stesso livello; questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie;

2) lo spazio: introduzione di porte laterali in aggiunta a quelle di fondocampo e zone protette previste per garantire il tiro nelle porte laterali;

3) il materiale: la possibilità di sostituzione della palla regolamentare con una palla di dimensione e peso ridotti in determinate situazioni di gioco.

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Nuovo sbarco di migranti stamane a Pinus Village, nel comune di Pula. I carabinieri della stazione di Pula e Domus de Maria, stamane, alle ore 7.15, sono intervenuti presso la spiaggia, dove erano appena giunti 13 cittadini extracomunitari, presumibilmente tutti algerini, adulti e di sesso maschile, in stato di buona salute e senza alcun documento. I carabinieri hanno proceduto immediatamente ad assicurare il trasporto dei 13 extracomunitari presso il centro di accoglienza di Monastir, dopo aver proceduto alle operazioni di foto segnalamento ai fini identificativi. Il natante, in legno, di circa 5 metri di lunghezza, è stato sottoposto a sequestro.

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Questa mattina i carabinieri della Stazione di Arbus, a conclusione delle indagini svolte, hanno denunciato in stato di libertà M.C., 39enne di Gonnosfanadiga, per il reato di furto aggravato. Le attività svolte dai Carabinieri hanno consentito di accertare che, nella notte tra il 31 maggio e ieri 1 giugno, il giovane, dopo aver rubato un Opel Corsa nel comune di Gonnosfanadiga, con questa si è recato ad Arbus dove ha compiuto un furto presso il bar Caffè Rifugio, dove è riuscito ad asportare circa 2.200 euro contenuti in una macchinetta cambia soldi e nel registratore di cassa. Le indagini sono ancora in corso, per accertare la presenza di eventuali complici.

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In Sardegna, nel 2017, la propensione delle imprese con dipendenti a ospitare studenti in Alternanza Scuola-Lavoro è stata del 9,6%, contro il 17,3% del Veneto e l’11,9% della media nazionale. A livello settoriale mostrano propensione maggiore le imprese del Manifatturiero (14,8%) seguite dai Servizi (11,8%) e delle Costruzioni (8,1%).

Lo dicono i dati del rapporto dell’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha esaminato la “Relazione tra i giovani e le imprese: l’Alternanza Scuola-Lavoro”, su fonti Eurostat, Unioncamere e Anpal.

Questi numeri non ci soddisfano perché continuano a rappresentare un sistema di istruzione e formativo disallineato dal mondo del lavoro e da riequilibrare urgentemente, anche facendo ricorso al sistema dell’Alternanza scuola lavoro», commenta con preoccupazione il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli.

A livello provinciale, in Sardegna la maggior disponibilità delle aziende a ospitare studenti la si trova a Nuoro, con il 14,8% delle realtà che ospiterebbe i giovani. Segue Oristano con 12,5%, Sassari con 10,6% e Cagliari con 6,9%.

Proprio per questo motivo, a marzo dello scorso anno, Confartigianato Imprese Sardegna e l’Ufficio Scolastico Regionale sottoscrissero un protocollo d’intesa triennale, dal titolo “Sviluppare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro”. Il documento aveva l’obiettivo di mettere in relazione le oltre 11mila imprese artigiane sarde con dipendenti e gli oltre 74mila studenti sardi delle Superiori, rafforzando la collaborazione tra il sistema dell’istruzione e della formazione professionale con le esigenze del mondo produttivo artigiano sardo, soprattutto, con riferimento all’istruzione tecnica e professionale. Il tutto nella prospettiva di una maggiore integrazione tra scuola e lavoro e l’acquisizione di competenze coerenti e spendibili nel “mercato” da parte dei giovani.

La criticità della bassa interazione tra scuola e mercato del lavoro è stata affrontata con la riforma della “Buona scuola” che ha reso obbligatoria l’Alternanza nell’ultimo triennio delle scuole superiori, uno strumento mirato a colmare il divario tra percorsi formali di apprendimento e competenze richieste dalle imprese e per facilitare l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

«C’è la necessità che l’alternanza scuola-lavoro venga adeguatamente valorizzata all’interno dell’offerta formativa nel “sistema scolastico” – aggiunge Stefano Mameli – ma occorrerebbe apportare aggiustamenti che le consentano di calarsi nella nostra realtà. Il tessuto imprenditoriale sardo è costituito da micro imprese con pochissimi dipendenti. Per ospitare gli studenti le imprese devono fare uno sforzo organizzativo ed economico importante, quindi pensare a incentivi che consentano alle imprese di ridurre i costi che da questi derivano.»

«Occorrerebbe andare nella direzione seguita da alcune Camere di Commercio – sottolinea ancora Stefano Mameli – che hanno introdotto dei voucher destinati alle imprese che ospitano i ragazzi in Alternanza, potenziando e diffondendo questo strumento. Il rischio, altrimenti, è che le imprese artigiane non siano messe nelle condizioni di giocare adeguatamente il proprio ruolo in questa partitaL’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro non va intesa come un fatto puramente isolato e neppure confuso col concetto di stage o tirocinio – conclude il Segretario – ma va programmata in una prospettiva triennale attraverso un processo graduale e articolato in più fasi. Per questo è fondamentale avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro tramite l’applicazione del cosiddetto modello duale del quale l’Alternanza è importante espressione prevedendo, a fianco di un importante bagaglio teorico, la possibilità di applicare in azienda ciò che viene insegnato sui banchi di scuola

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La Dinamo Banco di Sardegna è attivissima sul mercato dopo l’arrivo del nuovo coach Vincenzo Esposito e l’addio di Rok Stipcevic. Secondo quanto riporta “Spicchi d’arancia”, la società guidata dal presidente Stefano Sardara starebbe stringendo per chiudere l’accordo per Ousmane Diop, 18enne ala-centro senegalese con formazione italiana, che nelle ultime due stagioni ha giocato in A2 a Udine (6,6 punti e 4,1 rimbalzi di media a partita). Il giovane talento potrebbe essere acquistato a titolo definitivo dalla Virtus Feletto e sottoscrivere il primo contratto professionistico pluriennale con la Dinamo, che lo girerebbe verosimilmente in prestito (a Cagliari o per un altro anno in A2 alla GSA che ha un accordo in esclusiva per questo campionato).

Nel roster di Vincenzo Esposito, intanto – sempre secondo quanto riporta “Spicchi d’arancia” –, non sembra esserci spazio per Roberto Rullo, che potrebbe avere altre chances in A2. Al fianco del coach casertano, sembra possibile la nuova coppia di assistenti formata da Fabio Bongi, già con Vincenzo Esposito nelle ultime due stagioni a Pistoia, e Giorgio Gerosa, lasciando libero Paolo Citrini, che lavorava dal 2007 a Sassari.

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«Il comune di Carbonia sta procedendo a un ampio intervento di riqualificazione energetica degli impianti semaforici e dell’illuminazione pubblica nell’intero territorio comunale.»

Lo ha comunicato questa sera il sindaco Paola Massidda.
«Nel dettaglio, per quanto concerne i semafori, sono in corso di sostituzione le lanterne a bassa efficienza con quelle a Led, di ultima generazione – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Gian Luca Lai –. Inoltre, sono iniziati i lavori di installazione di nuovi corpi illuminanti a Led di terza generazione in luogo delle tradizionali lampade a vapore di sodio e di tutte le lampade a Led di prima generazione, ormai vetuste e meno performanti. Ciò si tradurrà in maggior risparmio ed efficienza degli impianti presenti nelle nostre strade, i quali necessiteranno d’ora in poi di una minore manutenzione rispetto al passato.»
I benefici dovrebbero essere tangibili in termini di decoro urbano e, in particolar modo, di sicurezza stradale per automobilisti e pedoni, derivante da una migliore qualità del flusso luminoso. I lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti semaforici sono eseguiti dalla So.Mi.Ca, che sta operando in subappalto per conto della Zephyro SpA, la società che gestisce l’illuminazione pubblica comunale.
Nel corso delle prossime settimane verrà presentata l’ultima revisione del progetto contenente un’ampia gamma di lavori che la Zephyro SpA metterà in campo a breve, tra cui si segnala il telecontrollo punto a punto di ciascun corpo illuminante, la verniciatura dei pali nonché la loro sostituzione qualora fossero deteriorati ed, infine, la riqualificazione e installazione di nuovi punti luce in città e frazioni.
Le risorse investite in questo progetto sono ingenti e ammontano a circa 579.000 euro all’anno per la gestione ordinaria degli impianti di pubblica illuminazione, a cui si aggiungono poco più di 110.000 euro all’anno per la manutenzione straordinaria.
Il contratto con la Zephyro durerà 9 anni.

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I carabinieri della compagnia di Carbonia hanno eseguito un servizio a largo raggio, mirato sia al controllo del territorio con la predisposizione di un posto di blocco eseguito dalle prime ore di questa mattina sulla Sp 2, sia finalizzato alla tutela della salute nel settore della ristorazione.

Il servizio di controllo alla circolazione stradale, con posto di blocco, si è concluso con la segnalazione amministrativa di un 48enne di Carbonia per la detenzione di una modica quantità di cocaina per uso personale; sono state inoltre identificate circa 40 persone e controllate 30 autovetture. Successivamente, i militari, coadiuvati da personale specializzato del Nas carabinieri di Cagliari, hanno ispezionato un locale etnico della città, operante nel settore della ristorazione cinese, dove hanno riscontrato gravi carenze igienico sanitarie per la presenza diffusa di insetti nel vano cucina e nei locali di distruzione di alimenti e bevande. In particolare, i carabinieri hanno verificato l’assenza di procedure ordinarie di pulizia e manutenzione e di disinformazione, motivo per cui hanno contestato al responsabile dell’esercizio di ristorazione l’omessa applicazione delle procedure di autocontrollo. L’attività imprenditoriale è stata immediatamente sospesa ed è stata comminata la sanzione amministrativa di 3.000 euro, e sono state dettate specifiche prescrizioni di adeguamento agli standard igienico sanitari.

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Il riconoscimento dei danni prodotto dal divieto di prelievo a lepre e pernice. E’ quanto chiesto dall’associazione venatoria “Caccia, pesca, ambiente” e dal movimento inglobato nel sodalizio “Armieri Sardegna”, con un’intimazione inviata all’Istituto superiore per la protezione ambientale e dalla Regione. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu auspica, al riguardo, un intervento teso al risarcimento dell’universo venatorio.

«Il popolo dei cacciatori – spiega Gianluigi Rubiu – si è visto imporre lo stop al prelievo delle specie lepre e pernice dopo il via libera al calendario venatorio. Un danno incalcolabile per il comparto, visto il pagamento già effettuato delle tasse regionali. Un indennizzo dovuto anche per gli armieri, che hanno perso notevoli risorse a causa dell’interruzione dell’attività venatoria.»

«I cacciatori sono stati ancora una volta discriminati da decisioni ingiuste, con la Regione che si è dimostrata inerte non impugnando la sentenza del Tar davanti al Consiglio di Stato – conclude Rubiu -. Un immobilismo incomprensibile, considerata l’assenza di un monitoraggio aggiornato sulla popolazione di lepri e pernici nell’habitat isolano.»

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Il presidente del Consiglio comunale di Carbonia, Daniela Marras, ha convocato la prossima assemblea cittadina, in seduta straordinaria, per venerdì 8 giugno, alle ore 19.00, nella sala polifunzionale di piazza Roma.

Questi i punti all’ordine del giorno dell’adunanza:

1. Comunicazioni del presidente del Consiglio;

2. Comunicazioni del Sindaco;

3. Interrogazioni, interpellanze, mozioni;

4. Variazione al Bilancio di previsione 2018-2020 ed applicazione Avanzo di amministrazione.

 

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Una forte sinergia fra costa ed interno per potenziare l’offerta turistica, valorizzare le risorse culturali e ambientali, rivitalizzare il tessuto economico e imprenditoriale locale e migliorare la qualità della vita e il benessere delle persone attraverso i servizi. Punta su questo il progetto di programmazione territoriale “Monte Acuto-Riviera di Gallura, Territori di eccellenza della Sardegna”, chiuso e finanziato oggi con 30 milioni di euro, di cui 18 di nuova finanza, dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci, ospite del sindaco Giuseppe Porcheddu nella sala consiliare del comune di Budoni con amministratori locali, consiglieri regionali, sindacati e imprenditori. Due Unioni guidate da Andrea Nieddu (Monte Acuto) e Francesco Lai (Riviera di Gallura) che contano 10 Comuni (Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Monti, Oschiri, Padru, Budoni, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Golfo Aranci) e 32.400 abitanti.
«Ho apprezzato molto che le due Unioni di Comuni si siano messe insieme. L’interno e la costa, perché questo è il futuro della Sardegna: saldare il turismo e l’ambiente alla nostra cultura, all’agroalimentare, all’artigianato, a tutto ciò che l’interno può offrire come valore aggiunto in termini di identità e tradizione. Legare questo valore ai flussi turistici è importante perché dà possibilità di crescita, dunque di ricchezza e occupazione – ha detto il vicepresidente della Regione Paci -. È un progetto ottimo, e voglio sottolineare quanto considero importante la presenza della Chiesa a tutela di un pezzo importante del nostro patrimonio architettonico, culturale e della tradizione. Ed è importante il fatto che amministratori di diversa appartenenza politica si siano alleati per il bene dei territori e dei cittadini, che è l’unica cosa che conta per creare sviluppo. Di questa alleanza fa parte la Regione, che non è un contraltare dei Comuni ma un forte alleato, perché solo unire le forze può garantire risultati vincenti: in fondo siamo noi amministratori regionali i primi sindaci della Sardegna, perché abbiamo a cuore e tuteliamo gli interessi di tutti i cittadini che fanno parte della comunità sarda.» 
Il finanziamento si articola fra interventi di nuova finanza (15 milioni e mezzo più 2 milioni per le zone umide e 250mila euro di risorse della Conferenza episcopale sarda come previsto dal protocollo d’intesa per la valorizzazione degli edifici di culto con particolare valore storico e culturale) e interventi già valorizzati nell’ambito di altre politiche, oltre 12 milioni di euro che vengono messi a sistema. Il Progetto di Sviluppo Territoriale mira a migliorare l’attrattività e la competitività del territorio attraverso lo sviluppo di un sistema turistico integrato. È organizzato in 6 azioni: valorizzazione turistica delle risorse culturali e ambientali (percorsi naturalistici, attrattori archeologici, valorizzazione dei luoghi di fede); valorizzazione delle risorse turistiche ambientali (riqualificazione delle zone costiere, umide e lagunari); competitività delle imprese (incentivi per le imprese che investono in turismo e produzioni tipiche); miglioramento dei servizi essenziali per il territorio (investimenti su scuola e capitale umano, infrastrutture); qualità della vita e benessere della persona, con particolare attenzione a disabili e anziani; governance territoriale, con un unico responsabile per la realizzazione degli interventi.
“Monte Acuto-Riviera di Gallura” è il nono progetto che viene chiuso e finanziato dalla Regione, per un totale di 130 milioni di euro con 14 Unioni e 110 Comuni coinvolti. Altri 11 progetti sono avviati o in fase di co-progettazione (16 Unioni e 139 Comuni coinvolti), 5 in fase di avvio (5 Unioni e 35 Comuni coinvolti). Complessivamente parliamo di 24 progetti con 35 Unioni, 284 Comuni e 950mila cittadini coinvolti, cioè il 90% dei 293 Comuni Sardi che hanno i requisiti per partecipare alla programmazione territoriale. Oltre il 70% degli interventi vede già realizzate le gare di progettazione esecutiva. In Alta Gallura e Parte Montis alcuni interventi sono stati già appaltati e aggiudicati i lavori. I progetti devono essere realizzati in 36 mesi. «Questa Programmazione territoriale sta funzionando perché c’è una partecipazione diretta delle comunità, certamente dei sindaci che hanno un ruolo principale ma anche tutto il partenariato economico e sociale. Abbiamo i bandi territorializzati per le imprese, quindi anche tutto il tessuto economico partecipa, e sono bandi mirati, che vanno sulle produzioni che il territorio ha scelto. E poi – conclude Raffaele Paci – i tempi sono rapidi, i percorsi avviati si concludono, non ci sono promesse irrealizzabili e ogni euro promesso con la mia firma arriverà effettivamente sul territorio.»