19 May, 2024
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Se lo cercate, è lì nel suo studio di via Pirandello. Dalla mattina alla sera, completamente rapito dalla sua arte. Ha 52 anni, è un artista, non ha una vita disordinata; anzi, affronta il quotidiano con dedizione.
Dal tornio al colore; dallo schizzo all’opera finita. E ritorno. In un movimento circolare che disegna il raggio di una ricerca perpetua, mai paga, e che descrive un mondo: quello di Marco Silecchia, da Sassari. La terra che l’ha visto nascere l’ha nutrito e cresciuto; ne ha guidato i primi passi, lo ha ispirato, e lo ispira.

Tutto mescolato sapientemente, perché Marco Silecchia non improvvisa; le sue opere vengono fuori da mani che “hanno studiato”; sono plasmate da chi, prima di passare al tornio, era sui libri, sui banchi dell’Accademia. E che prima ancora aveva potuto attingere alla sapiente arte del padre Giuseppe, a sua volta allievo di Eugenio Tavolara.

Nelle sue recenti creazioni, Marco Silecchia intende restituire all’Arte la dignità della parola; la generosità di cui è connaturata: dare alla luce un’opera equivale a partorire, a lasciare nel mondo – e al mondo – una parte di sé, che ci sopravvivrà… Significa fare un dono all’umanità intera. Da qui l’idea di puntare sulla rappresentazione di arche.

Le arche sono nate dall’idea del “salvataggio stesso dell’arte”; per costruirci attorno il pensiero di (tras)portare l’arte ad un livello superiore, tra i flutti del nichilismo contemporaneo.

Era il 2015 e allora vi hanno trovato posto la flora e la fauna tipica sarda, con un Noè-guerriero ad accompagnarli. Poi, via via, gli animali sono scomparsi, l’idea si è evoluta e, un po’ alla volta, a bordo, è salito chi, nel momento creativo, ha ispirato di più il suo creatore. «Ma si tratta di forme libere, di sfogo personale – continua lo scultore sassarese -. Quello che cerco è di dare una ‘struttura formale’ all’energia che irradia la materia. La forma dei miei vasi-scultura, per esempio, è filosofica: la materia è una circostanza, un’incombenza inevitabile e plasmarla è un dovere da assolvere. Ma l’arca, specialmente, non cede al compromesso, né economico né politico: c’è totale libertà. Una libertà che ho conquistato negli anni e che spesso ‘pago’ con l’isolamento, anche fisico. L’arca è, in un certo senso, un luogo d’incontro: le forme nascono, pronte a farsi accogliere da qualcuno».  Perché, in fondo, gli artisti sono come gli antichi stregoni, sono alchimisti. Dalla materia inerte scovano l’oro.

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«Sempre più box vuoti e operatori lasciati letteralmente allo sbando. Il mercato civico di via Quirra non può andare avanti in questa situazione.»

La denuncia arriva da Corrado Maxia, rappresentante a Cagliari di Fratelli d’Italia, in visita ieri nella struttura di Is Mirrionis: «Da anni, questo mercato, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della città, è stato totalmente abbandonato dall’amministrazione comunale del capoluogo sardo. Non me ne capacito».

La conseguenza è il costante calo della clientela: «Le scale mobili spesso non funzionano, e molti anziani non sono nelle condizioni di poter salire e scendere – aggiunge Corrado Maxia –. Il mercato è ormai mezzo vuoto, molti box non sono occupati da tempo perché i costi sono eccessivi, e questo scoraggia i tanti operatori che sarebbero interessati a lavorare».

Secondo l’esponente di FDI bisogna necessariamente creare degli incentivi: «E’ fondamentale aiutare le persone interessate abbattendo i costi di affitto dei box – conclude Corrado Maxia -. Ci sono tante idee che potrebbero essere sfruttate per dare più visibilità a questa struttura, per metterle in pratica ci vuole un po’ di buona volontà che purtroppo al Comune manca totalmente».

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Esiste una tecnica contabile che rende il capitale naturale economicamente misurabile. Un valore monetario tangibile, reale. Secondo questi complessi calcoli l’Amp di Tavolara potrebbe valere un miliardo di euro. Ma il vero capitale naturale, quello intangibile, legato a un patrimonio unico di bellezze e alla loro salvaguardia, diventa non quantificabile. È possibile stabilire il valore economico della Gioconda o quantificare l’eventuale prezzo di una Pompei? La risposta è no. «La filosofia dell’Amp di Tavolara è che il capitale naturale nella sua unicità non ha prezzo», sottolinea Augusto Navone, direttore dell’Area Marina protetta. Nasce proprio applicando questo ragionamento al bene ambientale la missione dell’Area marina protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo, quella della salvaguardia di beni tanto più preziosi quanto legati a un criterio di quantificazione economica, che solo teoricamente è in grado di tracciarne il valore. Perché quello intrinseco, in realtà, non può corrispondere a un’unità di misura monetaria.

Sarà questo argomento affascinante e, in parte, complesso, il protagonista del convegno “Lo sviluppo territoriale sostenibile-Il capitale naturale e la gestione delle risorse ambientali. La contabilità ambientale dell’AMP di Tavolara Punta Coda Cavallo”, che si svolgerà venerdì 12 aprile, dalle 9,30, nell’aeroporto “Costa Smeralda”, aula magna “Robert F. Engle” del polo universitario di Olbia. L’apertura del convegno sarà dedicata proprio alla gestione di questo capitale naturale e delle straordinarie risorse ambientali dell’Amp di Tavolara. Tra i relatori Paolo Guidetti, professore ordinario all’Università di Nizza, che esporrà la sua relazione sul valore socio-ecologico della fauna ittica costiera e le potenzialità delle Aree marine protette. Tra gli interventi previsti anche quello di Riccardo Cattaneo Vietti, ordinario di Ecologia all’università di Genova; Paolo Vassallo, docente dell’università di Genova e Giovanna Spano dell’Area marina protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo.

La seconda parte del convegno sarà dedicata specificamente alle relazioni tecniche sul valore economico e strategico della conservazione. Nel parterre dei relatori nomi che contano come quello di Maria Carmela Giarratano, direttore generale per la Protezione della natura e del mare del ministero dell’Ambiente. Insieme a lei, per trattare la parte con le relazioni tecniche sul valore economico e strategico della conservazione, ci saranno il docente di Economia dell’ateneo sassarese, Antonio Usai, con Federico Niccolini, professore di Organizzazione aziendale all’Università di Macerata. Interverrà anche Francesca Visintin, ricercatrice della società Eframe.  Il progetto di contabilità ambientale nasce proprio per dare valenza economica al capitale naturale (si pensi ai fondali di Tavolara e le biomasse che li popolano) e ai servizi ecosistemici, come i beni delle spiagge e in generale dei litorali costieri. Per fare un esempio, questo valore legato al turismo balneare nei tre Comuni consorziati (Olbia, Porto San Paolo e San Teodoro) equivarrebbe a circa 300 milioni di euro. I servizi ecosistemici comprenderebbero anche il turismo subacqueo e quello diportistico.

Alla tavola rotonda finale dedicata al tema dei beni ambientali e della crescita dei territori, moderata da Francesco Morandi, docente di Economia del turismo dell’università di Sassari, parteciperà anche il neo assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis.

Il Programma

Workshop

Lo sviluppo territoriale sostenibile
Il capitale naturale e la gestione delle risorse ambientali
La contabilità ambientale dell’AMP di Tavolara Punta Coda Cavallo

12 aprile 2019
ore 9.30
Polo Universitario di Olbia
Aula Magna “Robert F. Engle”

9.15 Registrazione partecipanti

9.30 Indirizzi di saluto (ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, AMP Tavolara PCC, comune di Olbia, Geasar)

9.45 I parte – le relazioni tecniche: la contabilità ambientale e i beni naturali. Le best practices

Moderatore: Antonio Usai

9.45 Augusto Navone, La contabilità ambientale il progetto del MATTM

10.00 Giovanna Spano, L’AMP di Tavolara e il valore dei beni naturali

10.15 Paolo Guidetti, Il valore socio-ecologico della fauna ittica costiera e le potenzialità delle AMP

10.30 Riccardo Cattaneo Vietti, La ricchezza e la complessità del coralligeno di Tavolara

10.45 Paolo Vassallo, Il Capitale naturale dell’AMP TPCC

11.00 Coffee break

11.15 II parte – le relazioni tecniche: il valore economico e strategico della conservazione

Moderatore: Augusto Navone

11.15 Federico Niccolini, Dimensioni socio economiche delle AMP e sviluppo sostenibile costiero

11.30 Sergio Bucci, Monitoraggio attività produttive e relativi volumi economici

11.45 Antonio Usai, La qualità della vita e i beni ambientali: i BES e la performance dei territori

12.00 Francesca Visintin, La contabilità economica – ambientale dell’Amp TPCC.

12.15 Maria Carmela Giarratano, Direttore Generale PNM ministero dell’Ambiente (MATTM)

12.30 III parte – Tavola rotonda: beni ambientali e crescita dei territori

Moderatore: Francesco Morandi

Partecipano: Sindaci Olbia, Loiri-Porto San Paolo, San Teodoro, La Maddalena, Santa Teresa, imprenditori e associazioni di categoria, presidente AMP TPCC e presidente Parco La Maddalena.

13.00 Conclusioni

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Sesto appuntamento nel cartellone di JazzAlguer, questo venerdì (12 aprile) ad Alghero; la rassegna organizzata dall’associazione Bayou Club-Events, con la direzione artistica di Paolo Fresu, propone uno dei concerti di maggior richiamo della sua seconda edizione: alle 21.00 (apertura cancelli alle 20.15, chiusura alle 20.45), nella cornice barocca della Chiesa di San Michele, è di scena il fisarmonicista francese Richard Galliano. Un concerto da tutto esaurito: i biglietti (gratuiti) messi a disposizione del pubblico sabato scorso, sono infatti andati a ruba in brevissimo tempo.

Classe 1950, virtuoso della fisarmonica e del bandoneon, Richard Galliano spazia su tutto il fronte della musica, dalla classica al jazz. Unico fisarmonicista a registrare per la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon, il musicista francese, di origini italiane, conta più di cinquanta album a suo nome e con tanti artisti di fama.

Figlio d’arte, all’età di quattro anni studia pianoforte e fisarmonica con suo padre, Lucien, anche lui fisarmonicista, e più avanti armonia, contrappunto e trombone al conservatorio di Nizza. Nel 1975, a Parigi, incontra il cantautore Claude Nougaro, dando il via a una collaborazione che durerà fino al 1983 e da cui nasceranno dei “classici” della canzone francese, come “Allée des brouillards”, “Des voiliers“, “Vie Violence”.

Altro incontro decisivo, nel 1980, quello con il compositore e bandoneonista Astor Piazzolla, che lo incoraggia a creare un “Nuovo Musette”, come lui stesso aveva fatto precedentemente inventando il “Nuovo Tango” argentino. Per farlo, Richard Galliano attinge dai suoi massimi ispiratori: John Coltrane, Bill Evans, Claude Debussy, lo stesso Astor Piazzolla.

Folto e variegato l’elenco dei musicisti con cui ha avuto modo di lavorare: tra i tanti, Chet Baker, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden, Gary Burton, Paolo Fresu, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg. Tanti anche gli allori raccolti negli anni da Richard Galliano, un artista che è stato capace di rinnovare l’immagine di uno strumento come la fisarmonica, considerato sorpassato e destinato solo alle sale da ballo del sabato sera, spaziando tra molteplici stili musicali, flirtando con la salsa, fondendosi con il tango, senza però mai perdere la sua anima, profondamente ancorata alle sue radici italo-francesi.

Dopo quello con Richard Galliano, un altro appuntamento da non perdere attende il pubblico di JazzAlguer per questo mese di aprile: da domenica 28 a martedì 30, la rassegna propone infatti “Primavera à l’Alguer“, una tre giorni di musica e altro fra sonorità e luoghi diversi. Si comincia con “Un camìn en musica”, un concerto itinerante con meta il santuario seicentesco di Nostra Senyora de Vallverd, a pochi chilometri da Alghero, in compagnia dell’organettista Pierpaolo Vacca e del bandoneonista Daniele di Bonaventura. Poi, il 29 e il 30, JazzAlguer rinnova la sua partecipazione all’International Jazz Day, l’evento annuale promosso dall’Unesco, con le esibizioni di vari musicisti e formazioni.

 

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Il comune di Carbonia è in lutto per la scomparsa di don Giampiero Garau.

«Oggi è una giornata di grave lutto per la città di Carbonia e, in particolar modo, per la frazione di Bacu Abis. Ci ha lasciato Don Giampiero Garau, il parroco della Parrocchia Santa Barbara di Bacu Abis – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale –. La sua scomparsa ci addolora fortemente. La città di Carbonia perde una persona che si è sempre contraddistinta per il suo attivismo, la sua tenacia e determinazione, per l’amore verso i fedeli e per il suo fare instancabile a favore della nostra comunità.»

«Il sindaco Paola Massidda e l’intera Amministrazione comunale – conclude la nota – si stringono attorno ai familiari di don Giampiero Garau, a cui esprimono sentite condoglianze. Riposa in pace don Garau.»

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Da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno si terrà a San Sperate la seconda edizione del Festival Sant’Arte. Organizzato dalla Fondazione Pinuccio Sciola, la manifestazione è dedicata alle arti visive e performative. Nelle giornate del 30, 31 maggio e 1 giugno ospiti di eccezione della Fondazione Sciola saranno il drammaturgo e regista Eugenio Barba e l’Odin Teatret, tra le più importanti formazioni teatrali di tutto il Novecento.

Su invito dei figli dello scultore, dopo oltre 40 anni, Barba ha infatti deciso infatti di tornare a San Sperate per celebrare la filosofia di Pinuccio Sciola, a tre anni dalla prematura scomparsa dell’artista, con cui la compagnia danese ha sempre condiviso la concezione sociale dell’arte: «Sono stato – ha scritto Barba – il direttore di un teatro che ha voluto intervenire nella realtà che ci circondava»

Dalla residenza stabile in Danimarca  l’Odin giunse nel gennaio del 1974 in Sardegna soggiornando prima a San Sperate e poi a Orgosolo. E fu proprio nel corso della tappa sarda, propiziata dal regista Pierfranco Zappareddu, che la compagnia sperimentò per la prima volta il “baratto culturale” che ne diventerà la cifra stilistica.

«I veterani dell’Odin che erano a San Sperate nel 1974 e anche dopo si rallegrano con me di ritornare e celebrare vostro padre e la straordinaria opera artistica e culturale di cui è l’artefice», ha scritto lo stesso Eugenio Barba ai figli di Pinuccio Sciola.

Una scelta precisa quella degli organizzatori che giunge in concomitanza con l’annunciato ritiro di Barba, alla fine del 2020, dalla guida della storica compagnia teatrale che tanta parte ha avuto nel processo di innovazione della scena mondiale, per passare il testimone a Julia Varley, insieme a Roberta Carreri, una delle attrici storiche della compagnia.

Proprio in omaggio all’amico scomparso, Eugenio Barba metterà in scena gli spettacoli Ave Maria (2012) eJudith (1987) e riproporrà il progetto di scambio-baratto con gli abitanti del paese, con scene di Ode al progresso (1997). Il teatro come genere artistico complesso e rappresentativo, è sempre stato apprezzato da Pinuccio Sciola, che nel 1976, invitato alla Biennale di Venezia (all’interno della Sezione Italia dal tema“Ambiente come Sociale”) portò con sé il gruppo storico del Teatro di Sardegna al loro debutto; più recentemente è stato scenografo per l’opera Turandot, rappresentata  al Teatro Lirico di Cagliari nel 2014, e presente con i suoni delle sue sculture sonore nell’opera Macbettu, produzione SardegnaTeatro, premio UBU 2017.

Il Festival di Sant’Arte, realizzato e coordinato dalla Fondazione Pinuccio Sciola, che cura anche la direzione artistica con la direzione organizzativa di Elisabetta Villani, è promosso dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, dalla Fondazione di Sardegna e dal comune di San Sperate ed è supportato dalle associazioni culturali del paese Museo

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Nasce a Cagliari il primo cineclub dedicato esclusivamente al cinema d’animazione. L’iniziativa è del Centro Internazionale del Fumettoin collaborazione con la Cineteca Sarda e la rivista sarda di cinema Teorema.

Il Cineforum dei Cartoni farà base nella nuova sede del Centro Internazionale del Fumetto, in via Falzarego, 35, ma alcune proiezioni sono previste nella sala della Cineteca Sarda – Società Umanitaria, in viale Trieste, 126: è il caso della serata inaugurale, in programma questo giovedì (11 aprile) alle 19.00, con Loving Vincent, un film diretto nel 2017 da Dorota Kobiiela e Hugh Welchman che esplora la vita e il lavoro di van Gogh portando in vita alcuni dei suoi dipinti più rappresentativi per raccontare la storia del grande pittore olandese; un film di animazione di 94 minuti, girato con attori e dipinto frame by frame (oltre 65mila fotogrammi su più di mille tele) in un processo molto laborioso che ha impegnato per diversi anni un team di oltre cento pittori.
 
Ospite dell’appuntamento, aperto al pubblico con ingresso gratuito, Mario Zanot, regista, sceneggiatore e visual effects supervisor, che oltre a illustrare le tecniche utilizzate nel film, parlerà della nuova frontiera dell’animazione digitale. Mario Zanot ha svolto una lunga attività come documentarista lavorando con RAI e Mediaset, ha curato gli effetti digitali di decine di film e collaborato con importanti registi italiani, tra i quali Giuseppe Tornatore e Nanni Moretti.
 
Nel corso della serata i curatori del Cineforum dei Cartoni presenteranno l’iniziativa e il programma delle prossime proiezioni. Oltre che costituire un punto di riferimento per gli appassionati di cartoni animati del cinema d’animazione, l’intento dei fondatori del cineclub è quello di promuovere la conoscenza e lo studio dell’animazione cinematografica in tutte le sue forme, nella convinzione che essa rivesta un ruolo preminente nell’attuale sistema dei media e, in generale, delle arti visive contemporanee. Fin dalle origini, il cinema d’animazione ha messo in mostra un’autonomia che lo ha connotato non come “genere”, ma come un autentico mezzo espressivo che si è collocato in posizione intermedia tra cinema, arte figurativa e grafica. 
 
Anche nei suoi aspetti più commerciali il disegno animato ha sempre evidenziato una tendenza alla sperimentazione, che lo ha reso una delle forme artistiche più innovative. L’avvento delle nuove tecnologie ha segnato una vera e propria rivoluzione, modificando radicalmente le fasi del lavoro nella realizzazione dei film e offrendo nuove, incredibili potenzialità espressive agli artisti. Tuttavia, l’apporto tecnologico non ha ridotto l’importante eredità che deriva dal cinema d’animazione più tradizionale.
 
Il cineforum dei cartoni intende proporre un rigoroso approccio storico critico all’animazione, promuovere le opere di cortometraggio (con un particolare riguardo a quelle di carattere sperimentale) e favorire il confronto tra gli autori.

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Il Piano industriale 2016/2020 siglato tra Enel e i sindacati, che prevede il prepensionamento di circa 6.000 lavoratori e l’inserimento di 3.000 nuove risorse, continua ancora per il biennio 2019/2020. Le assunzioni sono rivolte soprattutto a giovani dinamici, positivi, determinati a sfidare se stessi, che sappiano lavorare in team, che abbiano capacità di interagire e di relazionarsi con altre persone, con capacità di problem solving, orientamento al risultato e con voglia di lavorare su progetti interessanti e sui servizi per risolvere le esigenze degli utenti. 
Il Gruppo Enel offre un ambiente di lavoro stimolante e una ampia varietà di posizioni lavorative in Italia e nel mondo a coloro che hanno voglia di crescere sia dal punto di vista professionale che personale attraverso programmi di sviluppo, una formazione continua e promuovendo orari di lavoro flessibili. Lavorare in Enel vuol dire essere parte di un grande Gruppo che ogni giorno fonde culture, esperienze e soluzioni applicando sostenibilità e innovazione in tutte le attività e per farlo c’è bisogno di persone con la giusta attitudine. Enel è alla ricerca di
L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_enel_apr_2019.html .

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Giovedì prossimo 11 aprile, alle 10.30, nella saletta delle conferenza stampa del Consiglio regionale, il consigliere di Sardegna 20Venti Domenico Gallus illustrerà alcune novità riguardanti la gestione autonoma del servizio idrico di alcuni Comuni della Sardegna aderenti al Gasi (Gestione autonoma servizio idrico). Novità che derivano, in particolare, dalle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale n. 65 di quest’anno sulla legge regionale 25/2017 relativa al riordino delle disposizioni in materia di servizio idrico integrato.

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Andrea Deias, sindaco di Nuxis.

Lunedì 15 aprile si terranno le elezioni per il rinnovo del Comitato istituzionale dell’Egas. Sarà presente anche una lista dei Comuni autonomi nella categoria fino a 3.000 abitanti.

Lista n. 1 Acqua Bene comune

Candidati:

Omar Hassan, sindaco di Modolo

Nicola Muzzu, sindaco di Aggius

Andrea Deias, sindaco di Nuxis

Domenico Decandia, sindaco di Perfugas

Antonello Rubiu, sindaco di Lotzorai.