29 April, 2024
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«Equipaggi delle autoambulanze del 118 ridotti in piena emergenza. È difficile persino crederci, e invece è quanto accaduto in Sardegna in piena emergenza sanitaria da Covid-19. In questi giorni in cui i soccorritori delle autoambulanze stanno facendo grandi sacrifici per rispondere alle numerose richieste di aiuto, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu provvede d’urgenza a tagliare di un terzo il numero standard dei componenti di ciascun equipaggio. Ciò significa che a bordo delle ambulanze anziché almeno un autista soccorritore e due soccorritori, viaggeranno soltanto un autista soccorritore e un secondo soccorritore. Saranno quindi soltanto in due. Il motivo? Perché la nostra regione non dispone di un numero sufficiente di dispositivi di sicurezza personale per poter permettere ai soccorritori, volontari e non, di operare in totale sicurezza. Un provvedimento assurdo in un momento critico come quello che stiamo vivendo, denuncia il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa. Non è tollerabile che le autoambulanze sarde operino a ranghi ridotti proprio quando il servizio dovrebbe essere potenziato per far fronte al numero elevato di chiamate e alle lunghe operazioni di vestizione degli operatori e di sanificazione dei mezzi.»

Il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa, è il primo firmatario di una mozione (sottoscritta dai consiglieri del M5S Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Alessandro Solinas) che impegna il presidente della Regione e la Giunta a provvedere a mettere in campo tutte le misure necessarie per garantire ai soccorritori sardi di poter operare in assoluta sicurezza e allo stesso tempo garantire agli utenti un servizio efficiente e tempestivo.

«Con la delibera n. 13/22 del 17 marzo scorso la giunta ha modificato lo schema di convenzione (attualmente adottato in via transitoria) per lo svolgimento delle attività di soccorso territoriale da parte delle associazioni di volontariato e cooperative sociali Onlus e ritenuto di dover ridurre il numero dei soccorritori che compongono le equipe per “ridurre al minimo il numero degli operatori a potenziale rischio. Mi chiedo come possa una regione garantire il massimo impegno per far fronte all’emergenza riducendo le forze in campo. La Regione ha il dovere di garantire a tutti i cittadini un servizio attivo e sempre disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. Se davvero l’intento della Regione è quello di ridurre il rischio degli operatori è necessario che questi siano in numero congruo e pronti a mettere in atto tutte le delicatissime operazioni loro richieste con serenità, senza fretta, e senza stress da sovraccarico di lavoro – conclude Michele Ciusa -. L’assessore Mario Nieddu valuti attentamente anche questi potenziali rischi.»

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«Nei giorni scorsi sono terminate le operazioni di bonifica dei fondali marini e di uno specchio acqueo antistante “Cala Vinagra” – Isola di San Pietro. Da dieci anni permanevano sul fondale, in stato di completo abbandono, una grande quantità di residui di un impianto fisso di pesca inutilizzato, unitamente a materiale semisommerso, privi di qualsivoglia segnale di pericolo, che mettevano a repentaglio la pubblica incolumità e la sicurezza della navigazione così come arrecavano un impatto negativo sull’ambiente, continuando di fatto, e per un tempo indefinito, a svolgere la propria funzione e ad intrappolare gli organismi marini in reti di nylon di per se nocive per l’ambiente stesso.»

Sull’area interessata vigeva l’ordinanza di interdizione della navigazione n. 10 del 15 giugno 2010 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Carloforte.

A partire dallo scorso mese di luglio, grazie all’interessamento di una società di pesca, sono iniziati i primi studi di fattibilità relativi alla bonifica dello specchio acqueo interessato, che dando esito positivo, hanno portato all’emissione dell’ordinanza n. 20/2019 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Carloforte che fissava l’inizio delle operazioni di risanamento ambientale lo scorso mese di dicembre.

Le attività di recupero e bonifica non sono state semplici visto l’effetto del moto ondoso e delle forti correnti che imperversano in zona e le importanti profondità (circa 40 metri) di intervento.

Solo nei giorni scorsi le operazioni sono state ultimate con il rilevante risultato del recupero di 10 ancore del peso di circa 300 kg ciascuna, 1.000 metri di catene dal peso complessivo di 5 tonnellate e un ammasso di reti intrecciate in cavo di nylon di vari diametri stimati in circa 8 tonnellate.

Le operazioni termineranno definitivamente con il conferimento del materiale recuperato presso ditte autorizzate allo smaltimento di tale tipologia di rifiuti.

Questa attività ha consentito la bonifica di uno dei più suggestivi angoli di mare dell’isola di San Pietro restituendo alla libera fruizione e a tutta la comunità carlofortina un’area di circa 500 ettari di estensione.

Le operazioni di bonifica e di pulizia degli specchi acquei e dei fondali appena effettuate, non saranno un’esperienza isolata: la Guardia Costiera, anche con la collaborazione dell’Amministrazione civica di Carloforte, continuerà il proprio impegno diretto a tutelare l’ambiente marino e costiero, con il necessario coinvolgimento degli operatori subacquei e di tutti coloro che a vario titolo operano sul mare, le cui segnalazioni risultano utili e preziose.

 

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Le severe misure di contenimento del contagio in Sardegna stanno iniziando a dare risultati concreti. Nella provincia del Sud Sardegna, area nella quale sono compresi ben 107 Comuni, negli ultimi due giorni non sono stati riscontrati nuovi casi di positività al Covid-19. In un’altra Provincia, quella di Nuoro, sono stati riscontrati 2 casi di positività il 1° aprile, dopo due giorni di assenza di casi; anche nella provincia di Oristano, dopo un giorno di assenza di casi di positività, ne sono stati riscontrati 5 il 1° aprile. La situazione è relativamente tranquilla anche nell’Area Metropolitana di Cagliari, la più vasta per numero di abitanti, che negli ultimi due giorni ha riscontrato complessivamente 13 casi di positività (8 il 31 marzo e 5 il 1° aprile). La Provincia che continua a riscontrare le maggiori criticità è quella di Sassari, che negli ultimi due giorni ha riscontrato complessivamente 43 casi (32 il 31 marzo e 11 il 1° aprile), che portano il numero totale a 497 sui 745 dell’intera Sardegna, una percentuale di ben il 66,71%, esattamente i 2/3.

Negli ultimi due giorni, purtroppo, il numero dei decessi è salito di 6 unità, da 28 a 34 (3 al giorno). Il numero dei pazienti in terapia intensiva è sostanzialmente stabile: 24 il 30 marzo, 28 il 31 marzo e 27 il 1° aprile. Il numero di tamponi eseguiti è salito a 5.501, 264 il 31 marzo, 244 il 1° aprile.

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Da quando è iniziato quest’incubo, che ancora stiamo tutti vivendo, abbiamo seguito con preoccupazione tutto ciò che accadeva intorno a noi. Abbiamo atteso con ansia notizie positive che potessero, in qualche modo, trasferirsi anche su tutto ciò che costituiva il nostro mondo, il calcio giovanile e dilettantistico.
La nostra posizione non si è mai modificata da quel 9 marzo, giorno in cui il nostro presidente Giorgio Ciccu decideva di fermare tutte le attività sociali, ancor prima che scattassero i provvedimenti che conosciamo.
La linea, purtroppo, non è cambiata. FERMIAMOCI!!!
Nonostante le Istituzioni non abbiano ancora preso una decisione. Dobbiamo prendere atto che, almeno per adesso, non ci siano i presupposti per fornire alcun tipo di speranza all’intero movimento. Tuttavia se il presidente nazionale ed il Comitato regionale ci chiedono tempo, perché non aspettare?
È possibile che non si percepisca l’esigenza di trasmettere positività ad un sistema, soprattutto quello del calcio sardo, che corre il serio rischio di deragliare in modo definitivo?
La decisione non sarà semplice e non potrà accontentare tutti. Oggi in tanti si affannano sulla stampa e sui social, a proporre soluzioni.
Sia chiaro che tutte, nessuna esclusa, meritano il giusto rispetto. Tanto più, perché provengono dagli addetti ai lavori. Però, come me, avrete notato che in questa crisi la grande assente è stata proprio la concertazione. È proprio per questo che continuano a far discutere tutti i provvedimenti, sia quelli di prevenzione sanitaria che, adesso in modo incalzante, soprattutto, quelli di carattere economico.
Le soluzioni condivise dovrebbero essere la peculiarità della politica. Non sono convinto che potrà essere possibile in questa fase.
Allora non ci rimane che auspicare che la politica sia capace di assumersi le proprie responsabilità.
Ci sono impegni che sono stati presi e che, giocoforza, non potranno essere rispettati.
Questo comporterà che le diverse componenti dovranno tutte rimetterci. Le società, gli atleti, le famiglie, così come le istituzioni che governano il sistema calcio.
Adesso è il tempo del buonsenso!
Ed è proprio il buonsenso che auspichiamo.
Da parte di tutte le componenti, ciascuno per la sua parte. Solo in questo modo riusciremo a salvare il calcio dei dilettanti. Oggi, ripetere «prima viene la salute», appare sì retorico ma evidentemente prioritario.
Prepariamoci però a ripartire per salvaguardare il nostro mondo.
Chi si sentirà più penalizzato di altri, dovrà avere la maturità di capire che solo così potremo ripartire.
Allo stesso tempo il Governo e la Federazione sapranno proporre soluzioni sostenibili e dovranno reperire le risorse necessarie affinché si possa ricominciare. E’ auspicabile una soluzione che salvaguardi soprattutto le società che hanno già virtualmente vinto con merito il loro campionato (Carbonia in primis). La troverei molto adeguata.
Attendiamo fiduciosi, dunque, andrà tutto bene anche nello sport che amiamo. Ma non può essere il tempo delle polemiche. Attendiamo le decisioni che saranno prese e rimbocchiamoci le maniche, come i dilettanti hanno sempre fatto.

Carlo Maramarco

Direttore sportivo FC Monteponi Iglesias 1923

 

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Il comune di Nuxis, in base a quanto previsto dal DPCM di domenica 29 dicembre 2020, sul fondo di solidarietà comunale, per l’attivazione di azioni di contrasto all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha predisposto misure urgenti di solidarietà alimentare, stanziando risorse proprie, per un servizio di sostegno ai cittadini che si trovano in situazione di disagio economico, mediante l’assegnazione di generi alimentari di prima necessità.

Gli interessati, al fine di evitare assembramenti presso gli uffici comunali, sono invitati a contattare il numero telefonico 0781 9579208, dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 11.30.

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La notizia era attesa e in tarda serata è arrivata puntuale la conferma con la firma sul nuovo DPCM che, all’art. 1, prevede nuove misure urgenti di contenimento del contagio da Covid-19.

L’efficacia delle disposizioni già inserite nei decreti del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte del 8, 9, 11 e 22 marzo 2020, nonché di quelle previste dall’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, del 20 marzo 2020 e dall’ordinanza del 28 marzo 2020 adottata dal ministro della Salute di concerto con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ancora efficaci alla fata del 3 aprile 2020, è prorogata fino al 13 aprile 2020.

E’ stata modificata la lettera d) dell’art. 1 del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 8marzo 2020, sostituita dalla seguente: «d) sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Sono sospese altresì le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo».

 

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Domenica 5 aprile, alle 10.00, si terrà a Cagliari il ringraziamento di infermieri, volontari e protezione civile alle forze dell’ordine. L’importante attestazione di solidarietà, si terrà sul piazzale antistante la Questura di Cagliari, in via Amat, verso coloro che in questo momento nella Regione Sardegna, sono come infermieri e volontari, impegnate ed esposte, nella conduzione delle loro attività istituzionali, nella lotta all’infezione Covid-19.

Abnegazione, dedizione, ascolto, azione, competenza.

«Di queste qualità i cittadini hanno bisogno sia in ambito sanitario che territoriale, nel rapporto di pubblico impiego e in regime di volontariato, e la rete virtuosa che negli ospedali e nelle città sta portando ad importanti risultati per superare le tante criticità conseguenza dell’epidemia, è possibile e necessario di rafforzarla con ancora più collaborazione nel rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle ragioni di ognuno, perché abbiamo da guardare anche al domaniscrive in una nota Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias -. Ma oggi è da rendere grazie per il loro lavoro alle Forze dell’Ordine tutte: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Esercito, Polizia Municipale.»

«Nel rispetto dei DPCM e delle Ordinanze Regionali e Ministeriali, siamo quindi autoconvocati per domenica 5 aprile 2020 alle ore 10,00 sul piazzale antistante la Questura di Cagliari in via Amat, con alcuni mezzi di volontariato e soccorso impegnati nel quotidiano – conclude Graziano Lebiu -. E’ previsto che per trenta secondi le sirene dei mezzi di soccorso possano essere accese per rappresentare l’abbraccio ideale di tutta la nostra Regione Sardegna alle nostre Forze dell’Ordine nessuna esclusa.»

La Banca d’Italia ha donato 2 milioni di euro alla Regione Sarda per sostenere le attività in corso per l’emergenza Covid-19. Lo ha comunicato stasera il governatore Ignazio Visco al presidente Christian Solinas, con una lettera.
«Ringrazio il governatore Ignazio Visco per la sensibilità dimostrata nei confronti della Sardegna. Si trattaha detto il presidente Christian Solinas -, di un gesto significativo di solidarietà e vicinanza al popolo sardo. Un ringraziamento doveroso va anche al Cavaliere del Lavoro Franco Argiolas, componente il Consiglio Superiore di Banca d’Italia da 9 anni, prestigioso imprenditore nel settore vitivinicolo, che si è fatto promotore dell’iniziativa presso l’Istituto bancario di Via Nazionale.»
Rimarca il valore dell’iniziativa anche l’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis, che coordina su delega del Presidente le attività di Protezione civile. «E’ un aiuto importantesottolinea l’assessore dell’Ambiente -, che ci consente di potenziare tutte le attività che in questa emergenza i nostri uomini e i volontari stanno mettendo in campo per garantire aiuto e sicurezza ai cittadini.»

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La Giunta regionale ha approvato il piano di misure economico-sociali per fronteggiare l’emergenza, da portare al confronto con i capigruppo di tutte le forze politiche del Consiglio regionale, secondo il percorso di condivisione concordato nei giorni scorsi.

Lo ha comunicato il presidente Christian Solinas, aprendo il consueto appuntamento serale con i giornalisti sardi.
«Un’importante misura che deve garantire l’erogazione immediata di liquidita’ per famiglie e imprese sarde, duramente provate dalla paralisi di molte attività economiche, ha detto il Presidente. Abbiamo raggiunto un’intesa con tutti i capigruppo; sarà, dunque, un provvedimento ampiamente condiviso a seguito di un ulteriore confronto in programma nelle prossime 48 ore, per accogliere ulteriori suggerimenti e contributi, nella determinazione di approvarlo in Consiglio in tempi strettissimi.» 
Il presidente Christian Solinas ha inoltre annunciato importanti novità sull’approvvigionamento delle attrezzature medicali. Con la collaborazione preziosa dei Vigili del Fuoco è stata ricevuta all’aeroporto di Elmas la fornitura dei primi 10mila kit rapidi per la verifica ematologica sul Coronavirus (che si aggiungono ai 1.000 arrivati nei giorni scorsi) per il personale e gli ospiti delle strutture sanitarie.
La Regione ha inoltre ricevuto una prima parte delle altre forniture acquistate: si tratta di 100mila mascherine FFP2, un primo lotto in attesa della consegna del restante materiale, ulteriori 900mila pezzi FFp2, che sarà recapitato il 4 aprile. Sono in arrivo 1 milione di mascherine chirurgiche e 1 milione di FFP3, che copriranno un fabbisogno calcolato in oltre 30mila mascherine al giorno solo per il personale medico e sanitario.

«La struttura regionaleha sottolineato il presidente della Regione è al lavoro per la distribuzione di tutti i materiali, ai quali si aggiungono i proventi di varie donazioni e forniture della protezione Civile Nazionale. Un carico e’ arrivato la notte scorsa con un volo militare ed e’ stato raccolto dagli uomini della Brigata Sassari. Una volta soddisfatto il fabbisogno delle strutture ospedaliere, il materiale sarà messo a disposizione delle Forze dell’Ordine e delle organizzazioni di volontariato, che stanno continuando a prestare quotidianamente la loro preziosa opera su tutto il territorioha concluso Christian Solinas -, in attesa di una distribuzione capillarizzata che coinvolgerà l’intera popolazione.»

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La pandemia del Covid-19 richiede l’attivazione di nuove politiche pubbliche ed azioni specifiche rivolte ai minori ed agli adolescenti per attenuare il forte impatto sulle loro vite che, ad di là dell’emergenza, potrebbe proiettarsi con effetti negativi anche nel lungo periodo.
La richiesta, formulata a tutte le Istituzioni regionali dalla Garante per l’Infanzia e l’adolescenza Grazia De Matteis, è quella di attivare in ogni distretto sanitario dell’Ats uno sportello on line di supporto psicologico che, accompagnato da una campagna di comunicazione istituzionale, sia in grado di fornire un aiuto ai minori costretti ad affrontare questa difficile fase della loro crescita e, soprattutto, di assicurare una forma concreta di sostegno a genitori e famiglie.
«Restare confinati a casa, non poter uscire al parco, non incontrare i propri compagni di giochi e di scuola, veder soffrire i propri cari perché colpiti dalla malattia se non addirittura perderli senza averli potuti salutarescrive la Garante regionale in una notapuò creare un malessere psicofisico che deve essere gestito immediatamente onde evitare che il disagio temporaneo possa sfociare in una patologia più grave, così come occorre affrontare situazioni ancor più delicate nelle quali la permanenza forzata dei bambini in casa aumenta il pericolo di assistere a episodi di violenza domestica.»
«Questi interventi – sostiene infine Grazia Maria Da Matteis -, consentirebbero anche di “alleggerire” il lavoro dei Servizi sociali comunali, già super impegnati a contrastare le situazioni di emergenza sociale connesse al prolungarsi delle misure adottate dal Governo per il contenimento della diffusione del virus.»