24 December, 2025

Ad Iglesias, la bellissima chiesa altomedievale del Salvatore, domenica 27 giugno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, ospiterà la festa della Biodiversità, organizzata dalla comunità “Saludi e Trigu! Rete delle Biodiversità naturali e culturali”. Si tratta di un Mercato di scambi, relazioni, cooperazione e sostegno alla rete della vita.  

E’ prevista la partecipazione dell’assessore delle attività produttive del comune di Iglesias Ubaldo Scanu, di Francesco Sanna di Laore e di rappresentanti di Agris. Saranno presenti, per raccontare la loro esperienza, numerosi rappresentanti di Comitati e Comunità per la Biodiversità e di produttori agricoli biologici dei Comuni del territorio: Iglesias, Gonnesa, Vallermosa, Villacidro, Gonnosfanadiga, Calasetta, Villamassargia, Musei.

Alle 11.30 i protagonisti saranno i bambini, con un’iniziativa di valorizzazione della lingua sarda: “Pindulas”, produzione Le Voci di Astarte.

Su Maistu e Curiosella accompagneranno i bambini in un viaggio alla ricerca della lingua perduta. Pillole teatrali in lingua Sarda.

 

Graziella Simi, una turista (infermiera) rimasta vittima di una caduta accidentale in bicicletta mentre si trovava in vacanza a Calasetta, ha inviato una lettera aperta alla Direttrice del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirai di Carbonia, nella quale ricostruisce i problemi cui è andata incontro dopo l’incidente, risolti – sottolinea – soltanto dopo il suo rientro nella sua regione di residenza, il Friuli Venezia Giulia.

Di seguito, il testo integrale.

Gentile Dott.ssa Direttrice del P.S. Carbonia,

il giorno 13 giugno sono stata soccorsa e trasportata presso il nosocomio SIRAI PS in codice giallo, in autoambulanza verso le ore 19.00, per contusione inguine dx dopo trauma probabilmente causato dal freno. Nulla da eccepire, fatto tutto il protocollo, dimessa verso le ore 2.30.
Due giorni dopo, oltre all’importante ematoma, si è formato un cordone sospetto, io sono infermiera e mio marito medico, non c’erano dubbi si trattava senza dubbio di una trombosi nell’inserzione crox safena. Visionati tutti gli ambulatori privati per eco, o non reperibili o tutto occupato. Quindi torniamo presso il Vostro PS, mio marito ha specificato i suoi sospetti su foglio, perché non si può entrare, dato codice bianco, entrata alle ore 10,30 dopo quasi 8 ore, chiedo informazioni, a un certo punto il mio collega dice che ci sono due pazienti, poi tocca a me. Illusione, chiedo di firmare e andarmene, mi dicono che non serve, perché dopo tutte quelle ore non sono ancora stata presa in carico. Non ho parole, me ne vado.
Per farla breve, lunedì 21 faccio eco nella mia regione immediatamente, intanto, ho acquistato Arixtra, trombosi confermata, aumentato dosaggio a 7,5, martedì visita angiologo per passare a NAO e vedere come procede (sono tornata nella civiltà e c’è gente che si lamenta!!!).
Cara Dottoressa, mi è andata bene potevo vederla veramente brutta. Controlli i suoi collaboratori, per piacere, sono molto molto gentili, ma non basta!!!
Cordiali saluti
Graziella Simi
Il giornale, è a disposizione della direttrice del Pronto Soccorso del Sirai di Carbonia, la dottoressa Viviana Lantini, per una risposta alla lettera aperta della turista friulana.

Sono 19 i nuovi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 2.892 test eseguiti (0,66%). Salgono a 57.192 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.373.052 tamponi.
Si registra 1 nuovo decesso (1.490 in tutto). Il dato dei ricoveri ospedalieri segna 37 pazienti in area medica (-3 rispetto al monitoraggio precedente) e 3 in terapia intensiva (-1).
Attualmente in Sardegna sono 2.316 le persone in isolamento domiciliare e 53.346 (+22) i guariti. Sul territorio, dei 57.192 casi positivi complessivamente accertati, 14.984 (+6) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 8.694 (+3) nel Sud Sardegna, 5.165 a Oristano, 10.965 (+1) a Nuoro, 17.370 (+9) a Sassari.

«Mi piace pensare che nella creazione di qualcosa che non esiste in natura, ci sia una spinta verso il magico e il fantastico. Qualunque cosa può esistere se pensi sia possibile incluso un uovo di elefante.»

Si apre così la mostra “Wonderlands – la ricerca e la meraviglia” di Giorgio Casu con questa scritta sul muro illuminata da un faretto che regala all’ombra la forma di uovo e poi tante uova “Elephant eggs” di porcellana dipinte secondo la tradizione sarda. Giorgio Casu è un artista di San Gavino Monreale che per 18 anni consecutivi ha fatto della sua vita un vero e proprio viaggio itinerante… ha vissuto in Australia, nel sud-est asiatico, negli Stati Uniti d’America ed in Messico.

I capolavori che lo hanno reso famoso in Sardegna sono i suoi murales che spesso realizza in collaborazione con altri artisti. Estro, grafica e design, fanno di lui un artista poliedrico, che passa con notevole di successo dalle tele, alle pareti sino ad arrivare alle porcellane, mostrando un’accuratezza ed una finitura nei particolari che rendono le sue opere “vive”, sembra quasi sortiscano l’effetto di una calamita che ti attira dentro un mondo di colori e forme dove tutto è possibile. Le figure femminili sprigionano energia e sentimenti, catturano lo sguardo del visitatore che in un attimo viene “assorbito” per ritrovarsi dentro un mondo irreale ma dal gusto che “fa stare bene”. Lo specchio magico, le tele colorate, le realizzazioni in bianco e nero, le farfalle … il meraviglioso mondo di farfalle che, vestite di leggerezza, adornano le pareti di uno spazio apparentemente nascosto creato apposta per continuare a stupire, sono l’esempio della grande cultura artistica “figlia” di un girovagare per il mondo, confrontandosi con realtà completamente diverse dalla nostra isolana.

La mostra si conclude con una serie di astratti e non solo a cui l’artista accompagna in alcuni casi le foto del murales realizzato. Un ‘esposizione, quella di Giorgio Casu, che appare come un cocktail di passato, futuro e fantastico in un presente in cui l’artista si contraddistingue per “sonorità di colori” e poi sta lì a guardare proprio come “il gatto di Alice” che, acciambellato su un ramo e mimetizzato tra fiori e farfalle, si gode lo spettacolo di chi passa ed osserva il mondo da lui creato.

La mostra, curata da Simona Campus, inaugurata lo scorso 16 giugno nei locali dell’Exma di Cagliari, sarà visitabile fino al prossimo 12 settembre.

Nadia Pische

«La struttura dell’ex carcere di Iglesias non è più sotto il controllo dell’amministrazione del ministero della Giustizia ma del Demanio. Nel 2015 è stato un errore chiudere la Casa circondariale e non affrontare i problemi strutturali e di manutenzione, come le fognature o l’adeguamento della struttura. Oggi servirebbero forse 5 milioni di euro per il recupero e l’adeguamento a struttura penitenziaria, magari specializzata in una categoria.»

Lo dice Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia che annuncia la presentazione di un’interrogazione al Governo per conoscere il destino dell’immobile.

«Se non carcere, quale utilizzo? potrebbe essere destinato ad altri usi  più nobili, dal punto di vista sociale e la città, da questo punto di vista, non può permettersi altri sprechiaggiungono lo stesso Salvatore Deidda e Gianluigi Rubiu e Luigi Biggio -. Come carcere, anche se fosse destinato solo i detenuti con problemi psichici, ci troveremo davanti ai problemi atavici del settore penitenziario che gravano nelle altre carceri della Sardegna: la mancanza di Direttori, personale della polizia penitenziaria, personale amministrativo, carente addirittura in tutte le altre carceri.»
«Di certo non può passare altro tempoconcludono Salvatore Deidda, Gianluigi Rubiu e Luigi Biggio -. Nel 2015 fu chiuso tra le polemiche e le proteste ed il ministro Andrea Orlando commise un grosso errore. Iglesias merita risposte e non un luogo desolatamente abbandonato ed un monumento allo spreco.»

«Dai lavoratori in piazza arriva una richiesta di ascolto e dialogo che il Governo non può ignorare. Cominciamo a dare certezze sul blocco dei licenziamenti, che deve essere prorogato nei settori in crisi e a rischio, in attesa che si completi la riforma su ammortizzatori e politiche attive. Il Governo accolga la proposta che il gruppo Pd ha portato in Parlamento. Concordo con la proposta dei sindacati di coinvolgere le parti sociali sui contenuti del Pnrr e nella cabina di regia.»
Lo afferma la presidente della commissione Lavoro Romina Mura (Pd), in merito a quanto emerso dalle manifestazioni unitarie indette dai sindacati in varie città d’Italia.

I carabinieri della stazione di Sant’Antioco, a margine delle attività condotte nell’indagine Isola Rossa, ieri hanno proceduto alla perquisizione domiciliare dell’abitazione di P. F.A. classe 1996, di Sant’Antioco, disoccupato (completamente estraneo a quell’indagine) ed hanno rinvenuto: circa 247grammi di hashish; circa 5 grammi di resina di hashish; 389 grammi di marijuana; un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento; 4.155,00 euro in contanti suddivisi in banconote di diverso taglio.

Al termine delle formalità di rito, la sostanza stupefacente rinvenuta ed il materiale vario per il confezionamento, sono stati sottoposti a sequestro, mentre il giovane è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e posto agli arresti domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

 

L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca) ha reso operative sei stazioni mareografiche nell’ambito della ‘Rete di sorveglianza operativa’ nazionale, parte fondamentale del Siam (Sistema di allertamento nazionale per i maremoti generati da sisma), costituito da Ispra, Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), con il coordinamento della Protezione civile nazionale.

La ‘Rete’ si occupa del monitoraggio del livello del mare a difesa delle aree costiere potenzialmente esposte a maremoti generati da terremoti nel Mediterraneo.

Una di queste sei stazioni si trova in Sardegna, a Capo Teulada: la prima, dal 14 giugno, ad essere pienamente operativa. Assicura la registrazione di dati mareografici e la loro trasmissione per 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. I dati del livello del mare, registrati con precisione, sono trasmessi in tempo reale al Centro allerta tsunami (Cat) dell’Ingv e sono visionabili e scaricabili in rete sul sito dell’Ispra: tsunami.isprambiente.it/Tad_Server.

Le altre cinque sono a Porto Palo, Pantelleria e nelle piccole isole di Marettimo in Sicilia, a Roccella Ionica e Cetraro Lido in Calabria.

«Sono progettate per resistere a dure condizioni, secondo gli standard internazionali fissati per la misura di onde da maremoto fino ad un’altezza massima di 10 metri e campionabili alla velocità di un secondo ha spiegato l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, con delega alla Protezione civile -. Rappresentano le prime installazioni per il potenziamento della rete di osservazione del livello del mare, con particolare attenzione alle aree costiere caratterizzate da sorgenti sismiche a elevato rischio tsunami. La stazione di Capo Teulada segna l’avvio della nuova rete di osservazione del livello del mare nel Mediterraneo, progettata anche per accogliere ulteriori sensori, secondo le esigenze e le indicazioni delle Autorità regionali.»

Nei giorni scorsi, inoltre, nella sede della Protezione civile regionale, si è riunito un tavolo tecnico coi rappresentanti dell’Ispra, dell’Ingv, della Protezione civile nazionale e la partecipazione del Dipartimento Meteo climatico dell’Arpa Sardegna, dell’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente e dell’Area marina protetta di Capo Carbonara: «Ci siamo occupati del ruolo chiave della Sardegna nell’ambito dell’area di competenza del Siam (l’intero bacino del Mediterraneo) e della scarsa condizione di presidio delle coste sarde, per quanto riguarda la misura delle variabili meteomarine in tema di protezione civile – ha evidenziato l’assessore Gianni Lampis -. Perciò, si è parlato del potenziamento della rete mareografica ed ondametrica regionale, soprattutto per migliorare le attività di previsione e di prevenzione dei rischi marini e costieri, che saranno inseriti nel Piano regionale di Protezione civile multirischio, in fase di elaborazione». 

Continua a migliorare il quadro epidemiologico della Sardegna sul fronte Covid e si abbassa ulteriormente la pressione sulle strutture sanitarie dell’Isola, dove l’occupazione dei posti letto ha raggiunto il 3% in area medica e il 2% nelle terapie intensive. Nella giornata di oggi un nuovo calo che porta a 44 in tutto i pazienti ricoverati per Covid. –

L’attività ordinaria riprende i propri spazi anche negli ospedali impegnati in prima linea nell’emergenza. Nei giorni scorsi, a Cagliari, ha riaperto il pronto soccorso del Santissima Trinità, che rientra così, dopo otto mesi, nella disponibilità della rete dell’emergenza-urgenza.

«Abbiamo dato un importante impulso verso un ritorno alla normalità – dichiara il presidente della Regione Christian Solinas. L’emergenza Covid non è ancora alle spalle, ma, la situazione attuale ci consente di riorganizzare assistenza e servizi per rispondere in maniera efficiente a tutte le necessità. Il Santissima Trinità, diventato il più grande ospedale Covid dell’Isola, rappresenta un presidio strategico non solo per la città di Cagliari e il sud Sardegna.»

Gli alti livelli della qualità d’assistenza dell’ospedale di Is Mirrionis sono testimoniati dall’ultimo Programma Nazionale Esiti, che ha fotografato la sanità sarda nel periodo pre-pandemia. Nella ‘tree-map’ tracciata nel rapporto dell’Agenas-Ministero della Salute, che compie una valutazione sui dati provenienti da oltre 1.300 ospedali italiani, il Santissima Trinità ha registrato un livello di aderenza a standard di qualità molto alti negli ambiti della ‘chirurgia generale’ e ‘osteomuscolare’ e un livello alto nelle aree di ‘gravidanza e parto’, ‘respiratorio’ e ‘cardiocircolatorio’, dove si concentrano quasi il 70% dei ricoveri.

Non solo il Santissima Trinità. Il monitoraggio dell’Agenas, infatti, evidenzia luci anche su altri ospedali dell’Isola, dove l’aderenza agli standard di qualità ‘molto alti’ e ‘alti’ sono stati registrati in riferimento a diversi presidi: Policlinico di Monserrato (per gli ambiti ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’), Brotzu (‘cardicircolatorio’, ‘nervoso’ e ‘respiratorio’), Giovanni Paolo II di Olbia (‘cardiocircolatorio’, ‘osteomuscolare’, ‘respiratorio’ e ‘chirurgia generale’), San Martino di Oristano (‘osteomuscolare’, ‘nervoso’ e ‘chirurgia generale’) e San Francesco di Nuoro (‘cardiocircolatorio’ e ‘chirurgia generale’).

«I risultati evidenziati ad aprile dall’Agenas sui nostri presidi – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddusono la testimonianza che quella che avevamo intrapreso prima della pandemia è una strada volta a valorizzare i nostri ospedali. Nemmeno con l’emergenza abbiamo mai smesso di lavorare per porre rimedio alle carenze che affondano le loro radici nel tempo. I problemi ci sono e sono tanti, ma la Sanità sarda non è malata e la sua salute è testimoniata dalle tante eccellenze e grandi professionalità sulle quali i sardi possono contare ogni giorno.»

«Agire sul fronte della prevenzione dei conflitti e riflettere anche in sede legislativa sulla attuazione di un moderno e rinnovato sistema di regole di gestione del conflitto, basato sul principio della democrazia rappresentativa.»
Sono concetti espressi oggi a Roma dalla presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura (Pd), nel suo intervento introduttivo alla Relazione del presidente della Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali Giuseppe Santoro-Passarelli.

«Nella situazione emergenziale che abbiamo vissuto e in parte ancora viviamo ha aggiunto Romina Mura è tuttavia prevalso, ancora una volta, lo spirito collaborativo fra le parti sociali. Un contributo decisivo può venire dall‘attivazione e valorizzazione della leva della contrattazione collettiva come sede privilegiata per la regolamentazione del conflitto, al fine di raffreddare la dinamica e le dimensioni degli scioperi nei diversi settori interessati.»

Nelle foto, l’on. Romina Mura durante il suo intervento e a colloquio con il presidente dell’Autorità Garante per gli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli.