25 December, 2025

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Sono 4 le Vele assegnate dalla Guida Blu 2020 stilata da Legambiente e dal Touring Club Italia al litorale di Pula. Una classifica che vede comunque primeggiare la Sardegna, con le spiagge di Baunei, e al terzo posto Chia.
Un risultato che lascia comunque soddisfatta la sindaca, Carla Medau: «Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto ancora una volta questo prezioso riconoscimento, ci auguriamo viste le grandi possibilità che il nostro invidiato territorio ci offre, di raggiungere il podio e veder sventolare la bandiera con le 5 vele».
Tra gli indicatori utilizzati, la pulizia delle spiagge e del mare, la presenza di fondali che abbiano un particolare interesse per l’attività subacquea e le località che ospitano monumenti di particolare interesse storico-culturale.

Antonio Caria

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1 nuovo caso positivo al Covid-19 è stato riscontrato nelle ultime 24 ore in Sardegna, in provincia di Sassari. Sono complessivamente 1.363 i casi accertati dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 67.069 tamponi (936 oggi). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 11, di cui 1 in terapia intensiva, mentre 31 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.171 pazienti guariti (+3 rispetto al dato precedente), più altri 19 guariti clinicamente. Nel bollettino odierno non si registrano nuove vittime, 131 in tutto.

Sul territorio, dei 1.363 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati accertati nella Città Metropolitana di Cagliari, 98 nel Sud Sardegna, 59 a Oristano, 79 a Nuoro, 875 (+1) a Sassari.

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«A distanza ormai di mesi dagli ultimi incontri istituzionali è indispensabile riavviare i lavori e il dialogo ai livelli regionale e nazionale sul comparto ovicaprino.»

È la richiesta che la Cia Sardegna rivolge alle istituzioni, ribadendo la necessità e l’urgenza di mettere in atto politiche specifiche per la salvaguardia di un settore fondamentale per l’economia isolana.

È necessario e urgente mettere in atto iniziative volte alla tutela e valorizzazione delle produzioni, favorendo l’innovazione delle tecniche di allevamento nonché i processi di trasformazione dei prodotti. Il tutto in una logica di rafforzamento della filiera che porti a qualificare maggiormente la compagine produttiva primaria premiandone la remunerazione. Il settore attualmente continua a vivere e a subire i condizionamenti determinati dalle dinamiche del mercato, senza che siano state introdotte all’interno della filiera le regole e gli interventi strutturali necessari a mettere in garanzia e in equilibrio tutti i soggetti costitutivi.

«I produttori da sempre costituiscono l’anello debole e più esposto alle frequenti crisi cicliche del comparto e vedono il proprio lavoro non riconosciuto in termini di corrispettivi oltre che di dignità». Attualmente, a fronte di un prezzo medio di vendita del pecorino romano che si è attestato attorno ai 7,50 euro, ai pastori viene riconosciuto dagli industriali un corrispettivo pari a € 0,80 al litro, a dispetto dei 0,90 previsti nelle tabelle condivise dagli stessi industriali a Sassari, «accordo che Cia Sardegna, da sempre, ha reputato non sufficientemente remunerativo del prezzo del latte, e nonostante ciò non viene perfino rispettato».

«È necessario dare piena applicazione a quanto previsto dall’art. 62, D.L 1/2012 che stabilisce che i contratti siano conclusi in forma scritta e che contengano l’indicazione della durata del contratto, delle quantità e delle caratteristiche del prodotto venduto, del prezzo, delle modalità di consegna e di pagamento. È inoltre opportuno lo studio di nuove e più incisive strategie di commercializzazione dei prodotti finiti, nonché sviluppare nuove competenze specifiche riguardanti le diverse forme di marketing, partendo dalla promozione della cultura dei prodotti del territorio.»

Tutto questo mettendo in piedi una rete di formazione e assistenza per i produttori, trasformatori e distributori affinché si adeguino alle nuove esigenze e ai modelli di comportamento in materia di alimentazione.

«È indispensabile riprendere i ragionamenti e la concertazione rispetto alla “proposta del piano di autoregolamentazione dell’offerta presentata dal Consorzio di tutela del marchio del Pecorino Romano DOP”, che va assunta come piano obbligatorio dell’offerta. Il prezzo del latte deve prendere come riferimento non solo il valore di mercato del pecorino romano, ma anche tutte le tipologie e tutti i sottoprodotti derivanti dalla trasformazione che oggi sono esclusi dai parametri.»

E ancora, «Cia Sardegna continua a sostenere con forza l’idea che l’organismo Interprofessionale del latte ovino in Sardegna (Oilos) vada rafforzato e valorizzato e che sia ormai giunto il tempo che inizi a svolgere lo scopo per il quale è stato costituito. Partendo da queste urgenze, riteniamo quindi che debba ripartire a tutti i livelli, da quello regionale a quello nazionale, il confronto e la concertazione riconvocando il tavolo di filiera sull’ovicaprino per riprendere i lavori da tempo interrotti che non possono più essere rinviati o procrastinati.»

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E’ stato siglato oggi, presso la caserma “S. Pisano”, il protocollo d’intesa tra il 1° Reggimento Corazzato ed il comune di Teulada che consente l’accesso alla popolazione civile ad alcune spiagge del Poligono di Capo Teulada e regolamenta le attività turistiche e sociali che saranno svolte all’interno dell’area addestrativa, per tutto il periodo della concessione.

Il “protocollo d’intesa”, elaborato per agevolare l’integrazione tra la comunità militare e la popolazione civile e finalizzato ad armonizzare le attività militari del poligono con la fruibilità delle risorse turistico – ambientali locali, è stato sottoscritto dal sindaco di Teulada, Daniele Serra, e dal Comandante del 1° Reggimento Corazzato, colonnello Carlo Colaneri.

Le aree del poligono interessate sono la spiaggia di s’Ortixeddu, nota anche come “spiaggia degli Americani”, e parte della spiaggia “Is Arenas Biancas” ed alcune aree demaniali utili a favorire lo svolgimento delle attività sociali e turistiche in tutto l’arenile di Porto Tramatzu. La firma dell’accordo, che rinnova l’intesa, rappresenta una dimostrazione concreta del dialogo continuo e costruttivo avviato tra l’Esercito e le Amministrazioni locali, a testimonianza di una buona pratica che ormai da molti anni consolida le iniziative previste dal protocollo d’intesa sottoscritto tra il il ministero della Difesa e la Regione Autonoma della Sardegna.

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Nieddittas, la Cooperativa Pescatori Arborea che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano, ha regalato dieci chili di cozze alla Piola Gramsci di Torino, il ristorante dell’Associazione dei Sardi. Ieri lo chef Matteo Cambuli le ha servite in gustosissime varianti. Il gesto della cooperativa Nieddittas è un segno di solidarietà che abbiamo apprezzato, i prodotti della CPA di Arborea, non solo cozze ma pesce fresco, bottarga, ecc, saranno in tavola ogni giovedì e nei prossimi mesi saranno proposti nel paniere del Gruppo di Acquisto Solidale “Kent’annos”.

 

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Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda tenutasi martedì 9 giugno a Donigala Fenughedu, il presidente monsignor Antonello Mura ha introdotto i lavori soffermandosi sull’evento del 2 giugno, che ha visto tutti i vescovi della Sardegna radunati per una solenne concelebrazione nella Basilica di Bonaria a Cagliari. Ai piedi della Patrona Massima della Sardegna i presuli hanno voluto raccogliersi in preghiera in questo passaggio tra la fase più acuta dell’emergenza da Covid-19 e la lenta e graduale ripresa delle attività produttive, sociali e liturgico-pastorali della Chiesa.

Alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, del presidente del Consiglio regionale Michele Pais, del prefetto e del sindaco di Cagliari i vescovi hanno lanciato un messaggio di speranza e di incoraggiamento a tutto il popolo sardo, ponendosi al fianco di tutte le Istituzioni pubbliche e dell’intero corpo sociale nell’individuare e promuovere tutti i percorsi necessari ad un rapido superamento della grave emergenza economica e produttiva provocata da quella sanitaria. Nel loro messaggio i vescovi hanno affermato: «Mentre ci difendiamo giustamente dal “virus” che lavora per la morte, siamo però chiamati a sviluppare idee e progetti per un altro “virus”, quello per la vita. Appare necessario che la politica, l’economia, la sanità, la giustizia e la cultura si mettano in gioco, preparando una terapia adatta, che consenta al nostro popolo un respiro ampio e rigenerante». «L’evento di Bonariaha detto fra l’altro monsignor Antonello Muraha avuto ampio risalto e una positiva valutazione sul piano regionale. Ha raggiunto lo scopo di suscitare riflessione e, nello stesso tempo, offrire incoraggiamento alla nostra gente, con particolare apprezzamento per l’accenno alle scuole paritarie, all’ambito del turismo e a quello non meno importante della dimensione educativa del mondo dei ragazzi.»

Nella riunione dei Vescovi ampio spazio è stato dato a due temi. Quello del seminario regionale, anche in seguito alla visita nel marzo scorso del Visitatore Apostolico programmata dalla Congregazione per il Clero ogni cinque anni. La riflessione ha affrontato in particolare la costituzione dell’équipe educativa a partire dal 2021, vista la scadenza di quella attuale alla fine del prossimo anno seminaristico, insieme alla necessaria predisposizione di idonei percorsi di preparazione dei suoi componenti. I Vescovi non hanno mancato di sottolineare il proprio apprezzamento per il lodevole servizio sempre svolto dal Rettore e dai suoi collaboratori.

L’altro tema ha riguardato alcune considerazioni su una prima bozza della preannunciata Nota pastorale regionale sull’Esortazione di Papa Francesco “Amoris laetitia”, nata in seguito al confronto con la Commissione presbiterale regionale e con i Consigli presbiterali diocesani, nell’ambito del sostegno alla pastorale alla famiglia e alle coppie di sposi, con particolare attenzione a quelle che vivono situazioni di fragilità. Nei prossimi mesi la riflessione proseguirà, prevedendo di pubblicarla il prossimo anno, in occasione del 5° anniversario dell’Esortazione Apostolica.

Nel corso della riunione, l’attuale segretario della CES, mons. Sebastiano Sanguinetti ha confermato la sua volontà di rimettere il mandato dopo 8 anni di servizio. La Conferenza, nel prenderne atto, ha espresso per mons. Sebastiano Sanguinetti parole di apprezzamento e di gratitudine per il lavoro svolto con dedizione e accuratezza e ha quindi provveduto ad eleggere, a norma di regolamento, il nuovo segretario. È risultato eletto monsignor Corrado Melis, vescovo di Ozieri.

Da ultimo, la Conferenza ha redatto il calendario delle proprie attività per il prossimo anno pastorale. Questi gli appuntamenti:

2-4 settembre 2020: “Tre giorni” di fraternità episcopale in Ogliastra;

5 ottobre 2020: inaugurazione anno accademico della Facoltà Teologica della Sardegna a Cagliari;

6 ottobre 2020: riunione ordinaria della CES a Cagliari;

16-19 novembre 2020: Assemblea generale della CEI a Roma;

1-2 dicembre 2020: riunione ordinaria della CES a Donigala Fenughedu;

22-25 febbraio 2021: Esercizi spirituali della CES;

26 febbraio 2021: riunione ordinaria della CES;

12-13 aprile 2021: riunione ordinaria della CES;

22 giugno 2021: incontro straordinario con gli incaricati regionali dei vari ambiti pastorali.

Al termine della riunione la Conferenza ha incontrato Padre Giovanni Petrelli, direttore del Centro “Il Gabbiano” di Oristano, al quale, dopo averne ascoltato una breve relazione sulle attività del centro diurno per persone diversamente abili, ha consegnato la somma di € 30.000,00, quale gesto di solidarietà delle 10 diocesi sarde, come preannunciato durante la celebrazione del 2 giugno a Bonaria: servirà per predisporre la riapertura del Centro, chiuso nei mesi dell’emergenza da Coronavirus, e dotarlo di tutti i presidi e dispositivi sanitari imposti dalle attuali norme anti-Covid-19.

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«L’istituzione della figura dell’infermiere di famiglia riveste una grande importanza per tutti i settori del Servizio sanitario regionale, utile al fine di garantire reale omogeneità e uniformità delle risorse e delle prestazioni, contribuendo peraltro ad arginare il fenomeno di quelle ospedalizzazioni che in realtà potrebbero essere evitabili.» Ne sono certi i consiglieri regionali del gruppo della Lega, depositari di una proposta di legge in tal senso «ovviare tali ricoveri, ma anche l’improprio ricorrere  ai Pronto Soccorso, avrebbe la valenza di garantire un importante sgravio fiscale e soprattutto consentirebbe ai presidi ospedalieri di riappropriarsi del ruolo primario che è la cura dei pazienti acuti e la diagnosi d’ingresso dei medesimi. Benché manchi una normativa nazionale che disciplini in modo organico e omogeneo le funzioni, la figura dell’infermiere di famiglia è già stata istituita da varie regioni italiane, le quali hanno riconosciuto la valenza di un professionista sanitario la cui attività è inserita in un contesto di intervento pluridisciplinare e multidimensionale, assicurando un intervento esteso ai familiari e familiari caregiver istruendoli sulle specifiche azioni o interventi da erogare al paziente in relazione a particolari bisogni o situazioni che si dovessero verificare».
«Questa proposta di legge non deve esser letta quale punto di arrivo ma bensì come un punto di partenza da rimodulare e plasmare a seguito della riorganizzazione del servizio sanitario regionale, attualmente in discussione, non appena concluso il suo iter sostiene Annalisa Mele, componente della VI Commissione (Sanità) a nome del gruppo Lega, promotore della proposta di legge. Trattasi, infatti, di un professionista che svolge il proprio ruolo nella comunità in maniera reattiva e/o proattiva, in rete con tutti i servizi sociosanitari già offerti. Altro elemento di novità introdotto con la presente proposta è l’istituzione del Servizio delle professioni sanitarie all’interno dell’Assessorato della sanità.»

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Proseguono le operazioni rientranti nel protocollo “Sant’Antioco Destinazione Turistica Serena, Sana, Sicura”. Sono stati avviati, infatti, i lavori di posizionamento dei cartelli contenenti le norme di comportamento per la fruizione delle spiagge antiochensi, che saranno libere, nonché delle colonnine per la distribuzione di gel igienizzante. Queste ultime saranno presenti sia nei punti di maggiore afflusso della città, sia nelle spiagge. Nel contempo, prosegue un ampio progetto di riqualificazione del litorale di Is Pruinis, troppo a lungo dimenticato, nonché della spiaggetta de “Su Forru’a Macchina”, consacrato alla salvaguardia delle due zone e al recupero degli spazi dedicati a cittadini e turisti.

In particolare, nella località di Is Pruinis si è provveduto a spostare, così come previsto dalla normativa regionale, i cumuli di posidonia, recuperando ampi tratti di spiaggia. Inoltre, sono stati chiusi gli accessi alle auto diretti nel litorale, e sono state ricavate nuove aree parcheggio, con il posizionamento della cartellonistica verticale. A “Su Forru a’ Macchina”, oltre allo spostamento della posidonia, sono in corso le operazioni di costruzione di una staccionata in castagno che delimita l’area destinata ai bagnanti: un’operazione, questa, che ha aumentato sensibilmente la spiaggia libera, impedendo alle automobili di parcheggiare in prossimità dell’arenile.

Il protocollo, la cui realizzazione ha potuto contare sul prezioso contributo della Fondazione di Sardegna, prevede, infine, il presidio sulle quattro principali spiagge. Ovvero Maladroxia (Bandiera Blu 2020), Coe Cuaddus, Cala Lunga e Cala Sapone: saranno posizionati gazebo nei quali troveranno alloggio i rappresentanti delle diverse associazioni antiochensi, i quali verificheranno sul rispetto delle regole di comportamento e forniranno tutte le informazioni del caso. E per ben due volte al giorno, grazie a una WebApp, verranno forniti i numeri dei posti disponibili nelle spiagge elencate.

 

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I primi di gennaio, la copertura lignea che proteggeva il pozzo sacro di Tattinu, nel comune di Nuxis, è crollata in seguito a condizioni meteorologiche avverse. La tettoia, che era stata eretta diversi anni fa per impedire che le acque piovane rovinassero la struttura del monumento – tra i più noti ed importanti della Sardegna – non ha retto al forte vento di levante ed è implosa su se stessa, andando a coprire completamente il pozzo sacro.

Il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, non ha perso tempo e, dopo un primo sopralluogo, ha immediatamente allertato la soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari. «Ci siamo attivati immediatamente, il giorno dopo stesso, per informare la Soprintendenza dell’accaduto. Hanno organizzato un sopralluogo nel sito a metà febbraio, dopodiché sarebbero dovuti tornare per un secondo sopralluogo, al fine di valutare il tipo di intervento da eseguire e indicarci le modalità per mettere in sicurezza e consolidare il monumento.»

Nel frattempo, però, il blocco relativo al Covid ha impedito di procedere con questa seconda visita da parte della Soprintendenza, ritardando quindi i lavori di ritiro delle macerie e ripristino dei luoghi, causando di fatto quella che è l’attuale situazione, ovvero un sito che appare ancora non fruibile e, apparentemente, abbandonato a se stesso.

La realtà, tuttavia, è ben diversa, come spiega Pier Andrea Deias: «La settimana scorsa ho preso nuovamente contatto con la dottoressa Sabrina Cixi, archeologa della soprintendenza di Cagliari, che mi ha assicurato che entro una quindicina di giorni effettueranno il secondo sopralluogo. Questo dovrebbe essere quello risolutivo, che ci fornirà le indicazioni in merito all’intervento da porre in essere. Dopodiché siamo pronti a muoverci con una progettazione, mettendo in campo un intervento finanziario con i nostri mezzi, direttamente dal nostro bilancio. Non solo. Abbiamo anche contattato l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione per vedere se è possibile ottenere un aiuto. Faremo di tutto per rendere il sito di nuovo fruibile al pubblico. È nostro interesse e ci teniamo assolutamente».

Si smorzano così le polemiche nate nei giorni scorsi sui social, riguardanti la triste situazione del pozzo sacro, un unicum a livello regionale, nonché tra i più antichi templi a pozzo della Sardegna. Il monumento, immerso nelle campagne a ridosso del paese, fa parte di un circuito culturale che comprende anche la piccola chiesa campestre di Sant’Elia e la miniera di Sa Marchesa.

«Nuxis gode di un discreto patrimonio archeologico, paesaggistico e ambientaleafferma il sindaco -. A partire dal pozzo sacro per arrivare alla chiesa di Sant’Elia, fino alla miniera di Sa Marchesa, con la sua grotta archeologica. Sono tutte risorse che siamo assolutamente intenzionati a sfruttare e mettere in rete per far sì che diventino anche fonte di sviluppo turistico ed economico per la nostra comunità e per il territorio in genere conclude Pier Andrea Deias -. Perché le risorse e le bellezze che sono presenti a Nuxis sono del territorio e tutti assieme dobbiamo remare in quella direzione.»
Federica Selis