21 December, 2025

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1.000 i tamponi eseguiti oggi in Sardegna, 11 i casi positivi al Covid-19, la situazione complessiva migliora. Il numero di tamponi eseguiti è quasi doppio rispetto a ieri (erano 558), i casi positivi sono solo 3 in più (erano 8). Ieri erano state quattro le province senza nuovi casi, oggi sono due: Oristano e Nuoro (il totale resta fermo rispettivamente a 52 e 74 casi positivi). 3 casi, dopo una settimana di assenza, sono stati riscontrati nella provincia del Sud Sardegna (il totale è salito a 89), 6 nella provincia di Sassari dopo un giorno di assenza (il totale è arrivato a 804), e 2 nella Città Metopolitana di Cagliari (ieri erano stati 8, 228 il totale dall’inizio dell’emergenza).

Scende sensibilmente il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, 97 (ieri erano 112), e scende ancora anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 20 (ieri erano 21). Cresce il numero delle persone in isolamento domiciliare, 716 (ieri erano 704). Sono 833 gli attualmente positivi (ieri erano 837). E’ in crescita il numero dei pazienti dimessi/guariti, 318, 12 più di ieri, quando erano 306. Il numero di decessi è salito ancora di 3 unità, il totale è arrivato a 96.

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Dal 14 marzo sono 33.152 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 323 controlli: 74 nell’area di Cagliari, 28 Iglesias, 21 Oristano, 131 Sassari, 5 Tempio, 36 Nuoro, 28 Lanusei. Sono state sanzionate 3 persone (1 a Cagliari, 1 a Sassari, 1 a Nuoro), per un totale (dal 14 marzo) di 650.

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Sono 11 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna. 1.000 i tamponi eseguiti.

Il totale dei positivi al Covid-19 sale a 1.247. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 16.886 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 117, di cui 20 in terapia intensiva, mentre 716 sono le persone in isolamento domiciliare. Le persone attualmente positive sono 833. Il dato progressivo dei casi positivi comprende i 318 pazienti dimessi/guariti (12 più di ieri). Salgono a 96 i decessi (3 nelle ultime 24 ore).
Sul territorio, dei 1.247 casi positivi complessivamente accertati, 228 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+2 rispetto all’ultimo aggiornamento), 89 nel Sud Sardegna (+3), 52 a Oristano, 74 a Nuoro, 804 a Sassari (+6).

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«Come già sottolineato nei giorni scorsi, ritengo assai grave la scelta della Regione di accorpare i reparti di Urologia e Chirurgia del Sirai di Carbonia per la creazione dell’Area protetta Covid. Per questo motivo, sostengo la posizione della segreteria della Funzione pubblica CGIL e della segreteria generale dello SPI CGIL.»

Il segretario regionale di Articolo UNO, Luca Pizzuto, ribadisce una netta opposizione all’accorpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia del Sirai di Carbonia per liberare gli spazi utili alla creazione dell’Area protetta Covid.

«Bene hanno fatto i due segretari Giovanni Zedde e Carla Piana a sottolineare come tale operazione abbia comportato per entrambe le Unità operative una riduzione di posti letto per un totale di 14 unità (10 per la Chirurgia e 4 per l’Urologia) aggiunge Luca Pizzuto -. Siamo certi che la creazione dell’Area protetta potesse avvenire senza bisogno di ridurre i servizi presenti. Anche io reputo inaccettabile il tentativo di accorpare reparti e ridurre servizi, utilizzando come pretesto le necessità derivanti dalla pandemia da Coronavirus.»
«Si intervenga immediatamenteconclude Luca Pizzuto per porre fine a questo nuovo tentativo di depauperamento delle prestazioni ospedaliere locali.»

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Si è riunita oggi la commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale. All’ordine del giorno la situazione sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus e gli interventi di contrasto e prevenzione messi in atto dalla Giunta regionale. 

Partirà entro questa settimana o, al più tardi, all’inizio della prossima l’indagine epidemiologica sulla diffusione del Covid-19 in Sardegna. Si baserà su test rapidi per l’individuazione del virus. L’indagine regionale affiancherà quella promossa dal ministero della Salute a livello nazionale. A disposizione della Sardegna, 5mila test sierologici dei 150mila programmati. Lo ha confermato l’assessore della Sanità Mario Nieddu sentito in audizione.

«Sarà un’indagine mirata, basata su criteri severi e stringenti per accertare la reale entità della circolazione del virus nell’Isola – ha detto l’assessore della Sanità – riguarderà in particolare quei paesi dove finora non sono stati registrati casi di Coronavirus. Servirà a capire se realmente il Covid-19 non ha colpito alcuni centri o se, invece, sono presenti soggetti asintomatici. La Fase 2 si avvicina, ma se vogliamo procedere a una graduale riapertura delle attività lo dobbiamo fare su dati certi. Se dovessimo accertare la presenza del virus in zone ritenute immuni lo scenario cambierebbe radicalmente.»
L’assessore ha confermato i dati confortanti sull’andamento dell’epidemia in Sardegna: «Il numero dei positivi si riduce ha affermato Mario Niedduieri a Sassari è stato raggiunto il contagio zero. Questo vuol dire che le misure adottate hanno funzionato».
La Regione, intanto, conferma la volontà di potenziare l’attività di assistenza e controllo nei territori. «Abbiamo firmato il protocollo d’intesa con i sindacati per l’istituzione delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, contiamo di attivarle al più tardi entro le prossima settimana. Si tratta di risolvere alcuni problemi organizzativi che riguardano, in particolare, l’individuazione delle sedi.»
Sulle polemiche riguardanti la fornitura dei dispositivi di sicurezza per gli operatori sanitari, Mario Nieddu ha ammesso qualche difficoltà dovuta ai massicci ordini provenienti dagli Stati Uniti che hanno influito negativamente sull’offerta globale: «In ogni caso i dispositivi nelle strutture Covid non sono mai mancati». Rispondendo a una sollecitazione del capogruppo dei Progressisti Francesco Agus sulla differenza, in molti casi marcata, dei costi affrontati dai diversi ospedali per l’acquisto di mascherine e tute, l’assessore ha detto: «In alcuni casi abbiamo dovuto acquistare a prezzi più alti, ma eravamo in stato di necessità, si comprava ciò che si trovava sul mercato». Nessuna novità invece sulla messa a disposizione di alberghi per ospitare pazienti positivi dimessi dagli ospedali che devono affrontare un periodo di quarantena. «In questo caso c’è qualche difficoltà di natura finanziaria – ha detto Mario Nieddu occorrerà adeguare la nostra capacità di spesa».
La Commissione ha poi sentito il responsabile dell’Ats Sardegna, Giorgio Steri, ed il neo commissario dell’Aou di Sassari Giovanni Maria Soro. Entrambi hanno espresso ottimismo per l’andamento dell’epidemia in Sardegna invitando comunque alla cautela: «E’ proprio in questo momento che non bisogna abbassare la guardiaha detto Giorgio Steri – le misure di contenimento hanno consentito di frenare la diffusione della malattia. Lo confermano i dati sui tamponi effettuati nella prima fase della comparsa del virus e quelli disposti dopo la chiusura delle attività commerciali e di intrattenimento. Nel primo periodo la percentuale dei positivi era del 12% sul numero dei tamponi effettuati, oggi è scesa al 7%». Il commissario dell’Ats ha poi illustrato l’attività di monitoraggio sulle Rsa: «Dopo aver messo in sicurezza le strutture del Nord Sardegna, grazie anche al lavoro fatto dai medici militari nelle Rsa e case di riposo, contiamo entro la settimana di completare l’attività di screening in tutte le Rsa del Centro e Sud Sardegna. La prossima settimana crediamo di concludere anche il monitoraggio sulle carceri. Valuteremo poi se intervenire sulle case di riposo dove è più alto il rischio di un “inquinamento” esterno».
Il responsabile dell’Aou di Sassari ha invece fornito dati rassicuranti sulla situazione nel Nord Sardegna: «Oggi siamo in grado di processare circa 600 tamponi al giorno. Siamo arrivati a oltre 11mila tamponi effettuatiha detto Giovanni Maria Soroi risultati delle analisi confermano un trend in calo dei contagiati. Abbiamo effettuato circa 2800 tamponi sul personale ospedaliero: 87 sono risultati positivi ma 60 sono già rientrati al lavoro. Cala il numero dei ricoveri, attualmente abbiamo 33 pazienti nelle strutture Covid: 9 in terapia intensiva, 15 nel reparto di malattie infettive, 9 nell’area “grigi” riservata ai pazienti con tampone negativo ma con sintomi sospetti. La minor pressione ospedaliera ci consente di pensare a un riconversione delle terapie intensive. All’inizio dell’epidemia disponevamo di 68 posti letto, aumentati successivamente a 83. L’andamento dei dati potrebbe consentirci di riaprire in sicurezza le strutture per la cure di altre patologie che necessitano di assistenza».
Su questo punto è arrivata una segnalazione preoccupante dal consigliere dell’UDC Cambiamo! Antonello Peru: «A Sassari interi reparti sono fermi ha detto Antonello Peru dall’inizio dell’epidemia molti pazienti, per paura, non si ricoverano o rinunciano agli esami diagnostici. Si viaggia dalle 100 alle 150 disdette al giorno di visite specialistiche. Si rischia un’emergenza nell’emergenza. Si valuti l’opportunità di riaprire gradualmente i reparti e di procedere con gli esami ordinari».
Il commissario dell’Aou di Sassari ha poi segnalato la criticità più importante del sistema sanitario, condivisa con le altre aree dell’Isola: la sistemazione dei pazienti positivi dimessi: «In molti casi si tratta di persone anziane non autosufficienti che necessitano di assistenza continuaha detto Giovanni Maria Sorosi pone il problema di trovare un luogo adatto alle loro condizioni. Spesso non possono rientrare nella propria abitazione né andare in una Casa di riposo. Occorre trovare una soluzione adeguata».
In chiusura di seduta la Commissione ha votato all’unanimità una risoluzione proposta del capogruppo di Leu Daniele Secondo Cocco e sostenuta dal presidente della Commissione Domenico Gallus che impegna la giunta regionale ad impartire ad Ats e aziende ospedaliere indirizzi specifici sulle assunzioni di nuovo personale. La copertura dei posti vacanti di infermiere e oss dovrà avvenire attraverso la stabilizzazione del personale che opera a tempo determinato o attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali. Anche su questo punto l’assessore Nieddu ha dato ampie garanzie: «Non ci sarà bisogno di prorogare al 2021 le graduatorie perché pensiamo di mandarle in esaurimento entro il 2020, anche quelle del 2017 relative alla sanità oristanese».
Soddisfatto il presidente della Commissione Domenico Gallus: «Abbiamo ricevuto oggi importanti rassicurazioni sulle azioni messe in campo per il contenimento del virus, anche le notizie che arrivano da Sassari sono confortantiha detto Domenico Galluspossiamo adesso cominciare a progettare un graduale ripresa delle attività economiche e sociali anche se dovremo attendere ancora qualche tempo per il pieno ritorno alla normalità».

Reparto Oncoematologia Oristano

A margine delle audizioni si è parlato anche della paventata chiusura del reparto di oncoematologia di Oristano. Rispondendo a una precisa domanda del presidente Domenico Gallus, l’assessore ha assicurato che l’attività del reparto riprenderà al più presto: «Abbiamo preso l’impegno per riconoscere ai malati oristanesi il diritto di essere curati nella propria città – ha detto Mario Nieddu – il reparto non sarà chiuso. Il disagio per i pazienti finirà con la fine dell’emergenza Covid-19».
«Finalmente si parla non più di mesi ma di settimane per la riapertura del reparto ha commentato il presidente della commissione Domenico Gallusavvicinare le cure ai pazienti è stato uno dei nostri mantra in campagna elettorale. Le parole dell’assessore Mario Nieddu confermano che si viaggia in questa direzione. Il reparto di oncoematologia sarà presto una realtà.»

Vediamo gli interventi del presidente della commissione Domenico Gallus, di Antonello Peru (Udc Cambiamo!), Daniele Secondo Cocco (LeU Sardigna) e Stefano Schirru (PSd1Az), registrati al termine dei lavori.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222553482613728/

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«L’attuale emergenza sanitaria rende improcrastinabile, senza ulteriori ritardi, la disinfestazione delle aree urbane, rurali e turistiche, perché concorre a rendere più efficace l’attività di sanificazione disposta come misura anti Covid-19.»

Così l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha spiegato lo stanziamento a favore degli enti locali per il controllo e la lotta contro gli insetti nocivi, i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante ed i roditori, con trasferimento immediato delle risorse ai centri antinsetti.

«E’ fondamentale che gli enti locali, delegati ad esercitare le funzioni di carattere sanitario ed ambientale, siano posti nelle condizioni di svolgere in tempi brevi questi interventi», ha aggiunto l’assessore Lampis.

Il finanziamento di 6 milioni 718mila euro è stato così ripartito: 1.209.911 alla Città metropolitana di Cagliari; 1.058.085 alla provincia del Sud Sardegna; 1.590.150 alla provincia di Oristano; 1.279.779 alla provincia di Nuoro; 1.580.073 alla provincia di Sassari.

 

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«Sono passati oltre 2 mesi dall’avvio del programma regionale per cantieri LavoRAS di nuova attivazione. Ancora oggi, nonostante si tratti dell’annualità 2019, non è stato pubblicato l’avviso della Regione per consentire ai Comuni di partecipare e predisporre i progetti di cantiere.»

In una nota i consiglieri regionali dei Progressisti denunciano il blocco del programma nato nella scorsa legislatura e che ha previsto per l’anno 2020 l’erogazione di risorse regionali per 37 milioni di euro.

«Nel mese di febbraio scorso l’assessorato del Lavoro ha approvato le modalità attuative del programma, prevedendo la prossima pubblicazione del bandosottolinea Diego Loi, consigliere dei Progressisti e sindaco di Santu Lussurgiu -. Complice, certamente, l’emergenza epidemiologica in corso, le procedure burocratiche sembrano bloccate e il bando è fermo al palo

«Serve uno sforzo da parte della Regione per portare avanti le attività amministrative anche attraverso l’utilizzo massiccio dello smart working, perché i tempi per concludere tutti i passaggi amministrativi non sono compatibili con l’avanzata dell’emergenza economica causata dalla pandemiaCon questi cantieri trovano un impiego disoccupate e disoccupati residenti in tanti Comuni sardi conclude Diego Loi -. Un’àncora di salvezza per molte persone che possono trovare un’occupazione anche solo per pochi mesi, ma che garantiscono, in molti casi, la possibilità di poter sostenere la propria famiglia in questo grave momento di crisi. Sarebbe assurdo che mentre sono in corso di elaborazione nuovi piani straordinari per sostenere la crisi economica-occupazionale conseguente al lockdown dell’Isola, rimangano inattuati programmi già operativi e finanziati da tempo proprio per sostenere l’occupazione

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A seguito di un vero e proprio tour de force per affrontare l’iter amministrativo, il comune di Villamassargia è oggi riuscito ad erogare i primi fondi regionali denominati “Misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CO V2” a favore dei beneficiari. I contributi regionali, ora in pagamento a Villamassargia, arrivano fino a un massimo di 800 euro a famiglia (per nuclei fino a tre persone con aggiunta di euro 100 per ogni componente in più).

Dopo la pubblicazione, avvenuta in data 15.04.2020, della delibera di Giunta regionale n.19/12 del 10.04.2020, sono stati compiuti in 24 ore i successivi adempimenti burocratici, tant’è che il 16 aprile sono stati pubblicati bando e modulistica sul sito ufficiale del comune di Villamassargia ed i cittadini hanno immediatamente potuto rispondere all’avviso.

«Per fronteggiare l’emergenza spiega la sindaca Debora Porrànon risparmiamo nessuna energia. La sofferenza dei cittadini è tanta e non può restare inascoltata. L’Amministrazione comunale sta lavorando giorno e notte in un clima di grande collaborazione per raggiungere obiettivi comuni al servizio della cittadinanza, affinché nessuno venga lasciato indietro, consapevoli che la condizione sociale ed economica delle persone sta peggiorando, diventando essa stessa emergenza».

«Ringrazio per la sinergia, la disponibilità e l’impegno, Amministratori ed Uffici, che hanno lavorato senza sosta in un clima di grande collaborazione e piacere di raggiungere obiettivi comuni al servizio della cittadinanzaafferma l’assessore dei Servizi sociali Marco Mandis -, mandando avanti l’ordinaria amministrazione e gli interventi straordinari, come le sanificazioni, l’erogazione #buonipastocovid19, il reperimento e la distribuzione alla popolazione dei DPI perché nessuno sia lasciato indietro.»

Contemporaneamente, nello stesso Comune, continuano le attività di distribuzione di mascherine copri- naso bocca fino a copertura totale della popolazione, i servizi di spesa a domicilio per la fascia più esposta della popolazione, le attività culturali a distanza di biblioteca e ludoteca, il progetto scolastico e social “Abbracci di Parole” sulla pagina Facebook “Sistema Integrato Ilaria Alpi Villamassargia”, e, infine, la ciclica sanificazione di immobili comunali e aree pubbliche, tutte in collaborazione dei professionisti specializzati in ciascun settore e attraverso la rete di volontariato locale, punta di diamante ed essenza della comunità di Villamassargia, coordinata in questa emergenza dal presidente del Gev – Protezione Civile, Claudio Atzeni.

Nella foto, la Giunta comunale di Villamassargia a lavoro (da sinistra a destra, il vice sindaco Francesco Mameli, la sindaca Debora Porrà e l’assessore dei Servizi sociali Marco Mandis).

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Le consigliere del gruppo dei Riformatori sardi Valentina Pistis e Luisella Corda hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, relativa al “Rilancio del sistema economico territoriale – dopo il Covid-19”.

«Viste la grave pandemia che ha colpito il mondo intero e che al gran numero di decessi va associata la grave crisi economica che ha colpito tutte le nazioniscrivono Valentina Pistis e Luisella Corda – e le gravi ripercussioni che il Covid-19 ha creato al nostro tessuto socio-economico, già seriamente segnato e danneggiato, e considerato che Iglesias possiede bellezze e prodotti naturali di indiscusso valore e nessun’altra politica economica può essere più credibile di quella che, ammodernando il sistema produttivo di filiera e di piccola e media imprenditoria con un serio intervento ”formativo”, mette a disposizione del mercato di qualità e di nicchia le produzioni di eccellenza dell’interno dell’isola, alimentate da un’industria turistica ed artigianale di qualità e da un vivace settore del commercio; e ancora che in questa prospettiva il Comune deve attingere oltre che dai fondi strutturali e di investimento, anche ai finanziamenti direttamente gestiti dalla Commissione Europea (ricordiamo che è stato istituito l’Ufficio Europa, pertanto appare doveroso il suo coinvolgimento), è chiaro che occorre superare gli handicap infrastrutturali oltre alla presa di coscienza di una emergenza economica che sta ormai lacerando il tessuto civile dell’intero Sulcis Iglesiente.»

«L’amministrazione comunale ha acquisito la ZIR, opportunità prevista anche nel nostro programma di governo – aggiungono Valentina Pistis e Luisella Corda -. È chiaro che l’attuale Giunta dovrà, però, dimostrare di avere le idee chiare sulla gestione della stessa favorendo:

1. l’insediamento dell’imprenditorialità minore;

2. l’innovazione;

3. «la realizzazione di un programma pluriennale di infrastrutture e di servizi correlati allo sviluppo delle attività produttive»;

4. la semplificazione del rapporto delle imprese con la Pubblica Amministrazione.»

«Fatta questa doverosa premessadicono Valentina Pistis e Luisella Corda – propongiamo lo sviluppo di “un eco-sistema locale favorevole che, mettendo in rete e creando sinergie tra istituzioni formative e culturali, luoghi della produzione artistica e sistema delle imprese, sia in grado di creare nuovi mercati, definire professioni innovative, promuovere lo sviluppo di una maggiore cultura imprenditoriale e incentivare la creazione di imprese creative, innovative e inclusive al fine di favorire la crescita e l’occupazione a livello locale” (ricordiamo che Villa Boldetti nasce quale incubatore di impresa).»

La mozione prevede che il Consiglio Comunale formuli istanza alla Giunta, di concerto con i dirigenti di ciascun settore e con la conferenza capigruppo, affinché adotti tutti gli atti necessari al fine di:

1) istituire un ufficio dedicato alle opportunità di lavoro e supporto in collaborazione con l’Anci, la camera di commercio e l’università. Il D.lgs 150/2015 consente ai Comuni (singoli o in forma associata) di esercitare attività di intermediazione recitando sul tema lavoro un ruolo di primo piano verso cittadini e aziende (progetto “Intraprendere”).

2) istituire un tavolo permanente dedicato allo Sviluppo di Politiche di Sostegno al Commercio, Artigianato e Turismo (il Comune come parner).

3) porre le basi per creare una forte interlocuzione con la Regione Sardegna per rimuovere il Piano Sulcis e trasformarlo energicamente in un piano di rinascita del Sulcis Iglesiente. Un piano che possa radicalmente mutare le sorti di un territorio sempre meno unito dal punto di vista politico e sociale. Un Piano che partendo dalle infrastrutture comunali e intercomunali e/o territoriali, valorizzi il paesaggio, l’ambiente, il patrimonio storico culturale, il turismo, l’agricoltura e l’innovazione/ricerca.