24 December, 2025

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Esprimiamo il più profondo cordoglio per la scomparsa del dott. Nabeel Khair, la nostra vicinanza e solidarietà alla moglie ai due figli e alla comunità palestinese di Cagliari e della Sardegna di cui è stato fra i promotori e animatori. La sua morte a causa del Covid-19 ci addolora particolarmente, perché si tratta del primo medico di base e guardia medica a morire in Sardegna per questa drammatica epidemia. E’ una vittima del lavoro, in quanto ha dovuto espletare la sua attività di assistenza medica privo di adeguati dispositivi di protezione individuale e di sicurezza, così come siamo stati costretti a lavorare in larga parte come medici di base e guardie mediche, dall’inizio dell’epidemia fino alla scorsa settimana, in condizioni di estrema difficoltà.

La mia conoscenza e profonda amicizia con Nabeel Khair risale al 1986, in occasione di un dibattito sulla questione palestinese nel Consiglio comunale di Austis, di cui ero amministratore. All’epoca Nabeel era uno studente delle Facoltà di Medicina di Cagliari. Fin da allora mi colpirono le sue doti umane e professionali. La nostra amicizia si è sviluppata nel corso di quasi quarant’anni anche attraverso innumerevoli iniziative a sostegno dei diritti del popolo palestinese. Tante sono state le azioni e i progetti di scambio tra la comunità sarda e quella palestinese. Le sue alte qualità umane e professionali ne avevano fatto un dirigente di caratura europea e da alcuni anni ricopriva l’incarico di vice presidente della Comunità Palestinese in Europa. Lascia un vuoto incolmabile.

Non è sopportabile che la Sardegna, come abbiamo denunciato, abbia toccato la scorsa settimana la più alta percentuale di medici ed operatori sanitari positivi al Covid-19 rispetto al totale dei contagiati. La sua morte drammatica e prematura ci spinge a rafforzare e nostre richieste per dotare tutti gli operatori sanitari siano messi in condizioni di lavorare in sicurezza”.

Francesco Carta

Presidente regionale

Medicina democratica Sardegna

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«Sono arrivati oggi i primi pazienti all’ospedale da campo di Jesi, struttura sanitaria allestita e gestita dalla Marina Militare. Al momento questo Posto Medico Avanzato è attivo fino ad un massimo di 6 posti letto, che saranno incrementati fino ad un massimo di 40 nei prossimi giorni, secondo le richieste avanzate dall’ospedale “Urbani”.»

Lo rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, con delega alla sanità militare.

«La struttura sanitaria sarà gestita da 7 medici, 17 infermieri e 11 operatori tecnico-sanitari della Brigata Marina San Marco, i quali garantiranno le operazioni di triage, primo soccorso, visite ambulatoriali e all’occorrenza degenzaspiega Giulio Calvisi -. Attività che consentiranno di alleggerire gli ospedali civili, e quindi rendere nuovamente disponibili preziosi posti letto presso i nosocomi nazionali.  Quest’ultima opera realizzata dal personale della Difesa, così come quelle di Cremona e Piacenza, conferma l’impegno continuo, straordinario e ininterrotto dei nostri medici militari nella gestione dell’emergenza.»

«È di oggi poi, la notizia data dal ministro Lorenzo Guerini e dal ministro Roberto Speranza che il Policlinico Militare Celio di Roma diventerà, nelle prossime due settimane, il polo di riferimento anti Covid-19 del Centro Italiaaggiunge Giulio Calvisi -. Una struttura sanitaria con 120 posti letto, dei quali 30 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva che successivamente potranno essere incrementati a 150 e 50. »

«Ancora una volta è doveroso sottolineare da parte delle istituzioni l’impegno di donne e uomini della Difesa, quotidianamente impegnati in un’attività molto complessa e delicata al servizio di tutti in questa fase di emergenza», conclude Giulio Calvisi.

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«La scomparsa del dottor Nabeel Khair ci addolora. Esprimo alla sua famiglia, anche da parte dell’intera Assemblea, il cordoglio ed il ringraziamento per la dedizione con cui fino alla fine ha portato avanti la sua professione.»
Per il presidente del Consiglio regionale Michele Pais questo lutto colpisce l’intera comunità sarda.
«La prima vittima del Coronavirus tra i medici di famiglia della Sardegna deve essere un monito per tutti: non abbassiamo la guardia e seguiamo le regole. Ricordiamoci dei medici e degli operatori sanitari che in ogni parte del mondo combattono ogni giorno in prima linea, spesso a costo della propria vitaconclude Michele Paisper sconfiggere questo terribile virus.»

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«Si renda nominativo l’utilizzo del buono spesa previsto dal bando coperto dai fondi stanziati dal Governo, per tutti quei cittadini in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid-19, al fine di evitare situazioni per le quali i predetti buoni spesa possano venire ceduti o addirittura venduti dagli assegnatari a terze persone, di fatto lucrando sulla pelle di chi ha reale bisogno.»

E’ la proposta avanzata oggi da sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Luigi Biggio, Simone Saiu, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi e Alberto Cacciarru, al comune di Iglesias ed al relativo settore di competenza.

«La propostaaggiungono i sei consiglieri di minoranzanasce dal fatto che numerosi Comuni stanno provvedendo all’applicazione di tale criterio, con annessa presentazione di documento di identità che, una volta esibito, danno la possibilità di utilizzo di tale buono. Speriamo possa essere un utile deterrente contro lo sciacallaggio dei buoni spesa che, per l’assenza di controlli delle domande in entrata, rischiano di finire nelle mani di chi oggi non ha bisogno realmente di tale assistenza, creando dunque la concreta possibilità di un lucro a discapito di tutti quei cittadini che, pur avendo inoltrato la domanda, ma soprattutto essendo in possesso di tutti i requisiti richiesti, rischiano il non ingresso all’interno della graduatoria per l’assegnazione di tale bonus. Speriamo vivamente che l’amministrazione non sottovaluti questa nostra richiesta e che possa il prima possibile effettuare tutti i controlli sulle domande effettuate dai vari richiedenticoncludono Luigi Biggio, Simone Saiu, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi e Alberto Cacciarru -. In un momento di così grande importanza, è necessario che nessun cittadino in stato di reale bisogno venga lasciato indietro.»

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Dal 14 marzo sono 21.737 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 995 controlli: 275 nell’area di Cagliari, 39 Iglesias, 69 Oristano, 189 Sassari, 143 Tempio, 202 Nuoro, 78 Lanusei. Sono state sanzionate 23 persone (11 a Cagliari, 3 a Sassari, 3 ad Oristano, 2 a Tempio, 2 a Lanusei, 1 ad Iglesias, 1 a Nuoro), per un totale (dal 14 marzo) di 397. Inoltre, nello scalo di Porro Torres, sono stati controllati 18 passeggeri in arrivo da Genova.

 

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«Dalla data della chiusura abbiamo portato avanti una battaglia per la riapertura dell’ufficio postale di Bacu Abis. Abbiamo lavorato su più fronti convinti che la nostra posizione fosse giusta. Ieri è arrivata la notizia tanto attesa. Nel documento in nostro possesso c’è scritto che martedì 14 aprile 2020 ci sarà la riapertura anche dell’ufficio postale di Bacu Abis per tre giorni alla settimana.»

Ad annunciare la prossima riapertura dell’ufficio postale di Bacu Abis è il presidente del Comitato di quartiere, Gianfranco Fantinel.

«La notizia non può che rallegrare la comunità di Bacu Abisaggiunge Gianfranco Fantinel –. Ora attendiamo i fatti e continueremo a lavorare, coinvolgendo tutti per ottenere l’installazione del postamat, strumento ormai indispensabile per i cittadini»

 

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«In un momento di difficoltà è stata scritta una pagina positiva della politica sarda, con il contributo di tutte le forze politiche.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas, che ha esprisso soddisfazione per l’approvazione del pacchetto economico di sostegno alle famiglie sarde danneggiate dalla crisi.
«Un risultato ha sottolineato il presidente della Regione -, ottenuto grazie all’impegno unanime di tutte le componenti politiche del Consiglio regionale, delle Commissioni e della Conferenza dei Capigruppo. Si tratta di un impegno enorme: 120 milioni di euro, una cifra davvero importante se parametrata ai 400 milioni di euro stanziati dal Governo per tutti gli italiani. E’ la base per consentire alla Sardegna di resistere al drammatico momento di crisi, dice il Presidente Solinas, e per prepararsi a far ripartire la nostra economia.»
«Il Consiglioha aggiunto l’assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino -, è andato oltre gli schieramenti e ha approvato un impegno straordinario a favore della famiglia. 800 euro mensili ai nuclei familiari, aperto anche ai titolari di partite IVA delle attività sospese a causa dell’emergenza e ai lavoratori precari. Per le famiglie con più di tre componenti è prevista una somma aggiuntiva di 100 euro per ogni persona. Il contributo sarà erogato attraverso i Comuni. La Giunta – ha rimarcato Giuseppe Fasolinosi impegna a definire quanto prima i criteri per fare in modo che gli aiuti arrivino a tutti e nessuno sia escluso. La priorità è dare un contributo dignitoso alle famiglie in questa fase di emergenza, mentre lavoriamo per il futuro e per far ripartire la nostra Sardegna con misure economiche coraggiose a favore delle imprese. »
«Con il contributo di tutti – ha concluso il presidente Solinase ponendo l’interesse del popolo sardo al di sopra di tutto, aiuteremo la nostra isola a rialzarsi da questa drammatica pandemia.»

Allegate le interviste ai consiglieri Stefano Tunis (Sardegna 20Venti) della maggioranza e Piero Comandini (Partito Democratico) della minoranza.

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Sono 975 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza, 40 in più rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono 112, i pazienti in terapia intensiva 31, gli ospedalizzati complessivamente 143, 697 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 840, 19 i nuovi attualmente positivi, 76 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 59. I tamponi effettuati oggi sono 813 (complessivamente 8.493). 

Sul territorio, dei 975 casi positivi complessivamente accertati, 151 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 74 nel Sud Sardegna, 29 a Oristano (+1), 67 a Nuoro (+2), 654 (+34) a Sassari.

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Il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha firmato ieri sera una nuova ordinanza, la n° 18 del 7 aprile 2020, contenente “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”.

Art. 1)

Tutti i soggetti in arrivo in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza, dalla data del 4 aprile 2020 hanno l’obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, con contestuale divieto di circolazione sull’intero territorio regionale, fatti salvi i casi esplicitamente previsti in deroga da norme statali o regionali. Hanno, altresì, l’obbligo:

a) di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta o all’operatore di sanità pubblica del servizio di sanità pubblica territorialmente competente;

b) di compilare il modulo allegato sotto la lettera “A” alla precedente ordinanza n. 4 in data 8/03/2020 integrato con le disposizioni dell’ordinanza n. 5 del 9/03/2020, secondo le modalità indicate nella sezione “NUOVO CORONAVIRUS” accessibile dalla homepage del sito istituzionale della Regione Sardegna;

c) in caso di comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente per ogni conseguente determinazione, rimanendo raggiungibile per ogni attività di sorveglianza.

Art. 2)

Al fine di dare attuazione delle disposizioni di cui al precedente art. 1, è fatto obbligo ai vettori aerei e navali, alle società di gestione degli scali e alle altre autorità comunque competenti di acquisire e mettere a disposizione della Regione Sardegna i nominativi ed i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 4 aprile 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna, secondo le modalità da concordare con la Direzione generale della protezione civile.

Art. 3)

I nominativi ed i recapiti acquisiti ai sensi dei precedenti articoli e delle ordinanze n. 4 dell’8/03/2020 e n. 5 del 09/03/2020, sono trattati dalla Regione Sardegna, ai sensi dell’articolo 5 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020 e nel rispetto del regolamento n. 2016/679/UE, secondo misure appropriate e proporzionate alla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, sono inseriti in un apposito database regionale, utilizzato per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni di prescritto isolamento fiduciario ed in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende sanitarie territorialmente competenti.

Art. 4)

Per il personale di equipaggio di navi e aeromobili di linea in arrivo in Sardegna nonché per gli autisti dei servizi navetta addetti ai loro trasferimenti si applicano le seguenti disposizioni speciali, già previste dall’ordinanza n. 5 del 09/03/2020:

a) gli equipaggi come sopra meglio descritti non devono allontanarsi dalla struttura ricettiva presso la quale pernottano o dalle proprie dimore fino alla ripartenza prevista evitando, nel periodo di permanenza in Sardegna, ogni contatto;

b) i bagagli degli anzidetti equipaggi, dopo la riconsegna ai nastri, devono essere movimentati esclusivamente dai rispettivi proprietari;

c) gli autisti dei servizi navetta addetti al trasferimento degli equipaggi, devono essere dotati di idonei dispositivi di protezione individuale, quali mascherina con filtro non inferiore a FFP2, guanti e occhialini o visiera protettiva. Al termine di ogni servizio, le superfici interne del mezzo di trasporto devono essere disinfettate con ipoclorito di sodio allo 0,1% dopo una preventiva pulizia con detergente neutro.

Art. 5)

La misura della permanenza domiciliare di cui all’art. 1 è da ritenersi esclusa nei casi espressamente disciplinati dalla note prot. n. 2593 del 10/03/2020 e prot. n. 03 EM del 16/03/2020, esplicative delle ordinanze del presidente della Regione n. 5 del 9/03/2020 e n. 9 del 14/03/2020, alle condizioni ivi previste, nonché alle ulteriori previsioni di cui al decreto interministeriale n. 145 del 3/04/2020.

Art. 6)

Fatte salve le farmacie e le parafarmacie, è vietata l’apertura nella giornata di lunedì 13 aprile 2020 degli esercizi commerciali di qualsiasi dimensione per la vendita di generi alimentari esentate dalla sospensione disposta con l’art. 1 del DPCM 11/03/2020, compresi gli esercizi minori interni ai centri commerciali, ferme restando le altre restrizioni relative alla vendita al dettaglio di cui all’anzidetto DPCM dell’11/03/2020.

La presente ordinanza ha validità sino all’intera giornata del 13 aprile 2020, salvo proroga esplicita;

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 4 decreto legge 25 marzo 2020, n. 19).

La presente ordinanza viene trasmessa secondo le rispettive competenze al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Salute, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, alla Città metropolitana di Cagliari, alle province della Sardegna, agli assessori regionali ed ai Comuni della Sardegna.

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.