22 December, 2025

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Ancora una netta e convincente vittoria, per la Dinamo Banco di Sardegna, contro la formazione polacca del Polski Cukier Torun, in Game 11 di Champions League: 91 a 71 (primo tempo 40 a 33). I biancoblu hanno controllato il punteggio dall0ì’inizio alla fine, con una leggera flessione solo nel secondo quarto, chiuso con un parziale di 14 a 13.

I polacchi sono arrivati a Sassari con il miglior attacco e la peggior difesa e la Dinamo, scesa in campo ancora priva di Dwayne Evans, tenuto precauzionalmente a riposo perché non ancora al meglio dopo un leggero infortunio, ha imposto la sua superiorità, con la solita grande autorità.

Gianmarco Pozzecco ha inserito Paulius Sorokas subito in quintetto con Marco Spissu, Michele Vitali, Dyshawn Pierre e Miro Bilan. L’equilibrio è durato alcuni minuti ma la Dinamo ha prodotto il primo allungo, sul + 7, facendo lega sul tiro da tre. tira bene dai 6.75 nei primi 4’ e vola a +7. La reazione del Polski Torun ha riportato le squadre a contatto sul 14 a 13, l’inserimento di Curtis Jerrells ha prodotto risultati importanti ed il primo quarto si è chiuso sul 26-20. In avvio di secondo quarto la Dinamo ha allungato ancora con le triple (6 su 8) sul +9, e dopo una reazione ospite , la Dinamo è salita sul 34-24 al 14’. Il Polski Cukier Torun rosicchia qualche punto e va al riposo sotto di “soli” 7 punti: 40 a 33.

Le speranze del Polski Cukier Torun di rimettere in discussione il risultato sono svanite in avvio di terzo quarto, con la Dinamo scatenata, trascinata da Dyshawn Pierre: 57 a 40 al 26′. I polacchi ci hanno provato ancora ma la Dinamo li ha respinti sempre indietro ed al 30′ il tabellone ha segnato il +15 per la Dinamo: 65 a 50.

L’ultimo quarto è stato una cavalcata della Dinamo, con triple e contropiedi ed il vantaggio è cresciuto ancora, fino al +26 (79 a 53), con un parziale di 14 a 3. Dyshawn Pierre ha proseguito il suo show ai rimbalzi (19 alla fine, con 16 punti, 3 assist e 33 di efficienza) e la Dinamo ha chiuso sul 91 a 71, costringendo il Polski Cukir Torun alla peggiore serata al tiro dell’intera Champions League.

Tre gli uomini della Dinamo in doppia cifra: Michele Vitali 20, Dyshawn Pierre 16, Curtis Jerrells 16.

Michele Vitali. Fonte: www.dinamobasket.com .

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La SS 129 bis, che collega la Planargia con il Marghine e la 131, verrà messa in sicurezza per intero con una serie di interventi, anche di manutenzione straordinaria, tesi a garantirne la percorribilità in sicurezza e con l’eliminazione dei passaggi a livello. Lo ha annunciato l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al termine dell’incontro avvenuto in tarda mattinata nell’assessorato di viale Trento, con i referenti nazionali e regionali di Anas. La notizia arriva a qualche giorno di distanza dal tavolo tecnico richiesto sempre dall’assessore Roberto Frongia, che ha scongiurato la chiusura della cinconvallazione di Sindia, direttamente collegata alla 129 bis.

«Abbiamo il dovere di accelerare quanto più possibile i progetti e i cantieri e dotare la nostra Isola di un sistema infrastrutturale adeguato e sicuro – spiega l’assessore Roberto Frongia -. È evidente come fino a oggi non si sia riusciti a contrastare con sufficiente efficacia il fenomeno dell’incidentalità stradale, che registra un valore dell’indice di mortalità superiore alla media nazionale. Oggi abbiamo presso degli impegni precisi sulle tipologie di intervento che in prospettiva garantiranno la messa in sicurezza e adeguamento dell’intera 129 bis.»

Nel corso dell’incontro, data l’importanza dell’arteria e considerato l’alto livello di pericolosità, l’assessore dei Lavori pubblici ha chiesto ed ottenuto l’estensione della progettazione da parte di Anas per l’intera Strada Statale con l’aggiunta di 10 km al tratto inizialmente previsto. L’Anas ha assicurato l’immediata realizzazione di uno studio al fine di quantificare le risorse e procedere all’individuazione del finanziamento, in aggiunta a quello di 35 milioni di euro programmato (15 dei quali già disponibili).

«Abbiamo avviato un nuovo rapporto di collaborazione e di dialogo con Anas – ha concluso Roberto Frongia – con aggiornamenti ed incontri continui e una forte richiesta di impegno in Sardegna che continuiamo a ritenere necessaria e fondamentale.»

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Sono iniziati, presso l’Asilo Nido Comunale, in via Giovanni Falcone, a Iglesias, gli interventi per la copertura dello stabile, con la posa delle tegole.
I lavori, finanziati per un importo di euro 44.000,00, completano i precedenti interventi di rimozione della copertura in fibrocemento, il relativo smaltimento, e la messa in sicurezza dei cornicioni in cemento armato.
«Il completamento dei lavori permetterà di poter usufruire al meglio di una struttura sicura e funzionale, adeguata alle esigenze dei più piccoli e delle loro famiglie – ha spiegato il sindaco Mauro Usai, parere condiviso dall’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci -. Con la posa del manto di copertura in tegole, abbiamo mantenuto l’impegno preso all’inizio dei lavori, completando un altro intervento contenuto nel Piano delle Opere Pubbliche, senza influire sulla normale apertura dell’Asilo e quindi tutelando le esigenze delle famiglie.»

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Il coordinatore regionale e capogruppo in Consiglio regionale dei Riformatori sardi Aldo Salaris ed il coordinatore territoriale di Sassari, Vincenzo Corrias, hanno diffuso un comunicato stampa per esprimere disappunto in riferimento al parere negativo del ministero per i Beni e le attività culturali sul progetto originario a 4 corsie della SS 291 Sassari-Alghero.

Il parere in questione segue quello ugualmente negativo della Commissione VIA che non potrà non “ispirare” quello del MATTM (Ambiente) e questo rischierebbe di porre una seria ipoteca sfavorevole su quello che dovrà essere il giudizio conclusivo del CIPE.

«Davvero la vicenda – sostengono Aldo Salaris e Vincenzo Corrias – pare aver preso una brutta piega mettendo in discussione aspettative e programmi su un’area a forte impatto turistico, proiettata com’è verso una crescita complessiva delle presenze e delle attività.»

«Non siamo di fronte, nel percorso restante – aggiungono Aldo Salaris e Vincenzo Corrias – ad una nuova strada extraurbana, bensì all’ultimazione della 291 secondo il progetto originario e, perciò stesso, secondo una logica e naturale prosecuzione come si evincerebbe da un sopralluogo che ci sentiremmo di suggerire ai soggetti ai quali è affidata la decisione sul completamento dell’opera

Ora l’espressione del MiBACT pare sottovalutare il parere favorevole della Regione per il tramite della Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica territoriale e della Vigilanza edilizia in cui si sostiene, l’ammissibilità del progetto originario, avuto riguardo per il Piano paesaggistico regionale.

Ciononostante non ci troviamo di fronte ad un muro insormontabile, infatti, i sostenitori del progetto a quattro corsie possono contare sui giudizi favorevoli del MIT (infrastrutture e Trasporti), del Consiglio Superiore dei LL.PP. e della locale Soprintendenza. Tutto ciò potrebbe, però, non essere sufficiente tenuto conto che i soggetti decidenti nel CIPE sono i quattro ministeri: Beni Culturali, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Economia.

Davvero sarebbe un beffa per un territorio a cui non resta altro, accanto alle iniziative che la Regione intenderà intraprendere nelle sedi opportune, che una mobilitazione di popolo unitamente alle Istituzioni coinvolte affinché il forte risentimento di una Comunità per la possibile mancata attuazione di un’opera attesa da troppi anni possa trovare opportuno accoglimento in un ripensamento del Governo.

«I Riformatori sardi – concludono Aldo Salaris e Vincenzo Corrias – intendono promuovere un’iniziativa di protesta con presidi e manifestazioni inviando, al contempo, una nota di protesta al Presidente Conte invitandolo ad un visita nel corso del quale possa ascoltare direttamente la voce delle Comunità interessate

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«Vogliamo offrire dignità e opportunità di lavoro ai disoccupati senza reddito, superando l’assistenzialismo e stimolando percorsi personali e sociali di promozione e responsabilità.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando la pubblicazione dell’avviso relativo al bando dei tirocini rivolto agli over 35. Dal 16 gennaio, a partire dalle ore 10.00, sarà possibile presentare la domanda di partecipazione attraverso il portale www.sardegnalavoro.it.

«Il tirocinio è un vero strumento di politica attiva finalizzato a far conoscere e sperimentare in modo concreto la realtà occupazionale attraverso una formazione professionale e l’affiancamento direttamente sul luogo di lavoro», ha aggiunto l’assessore Alessandra Zedda.

Sulla base delle risorse disponibili, circa 3 milioni di euro, si ipotizza la realizzazione di 740 tirocini, con una indennità mensile lorda di 600 euro per ogni tirocinante.

«Nell’ultimo anno – ha rimarcato l’assessore regionale del Lavoro – 8 tirocini su 10 attivati in Sardegna si sono trasformati in veri e propri contratti di lavoro. Un dato estremamente lusinghiero che conferma la validità di questa formula per aiutare anche i non più giovanissimi ad acquisire competenze pratiche e per incentivare le aziende a investire e inserire nuove risorse. Come Regione – ha concluso Alessandra Zedda – in collaborazione con Aspal, Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro, stiamo mettendo in campo tutte le azioni perché questo strumento sia un mezzo per un inserimento stabile nel mercato del lavoro e non solo un’isolata, per quanto utile, esperienza lavorativa.»

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Oggi, il Parlamento ha adottato la sua posizione sul Green Deal europeo, così come presentato dal presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nel corso di un dibattito in Plenaria a dicembre. I deputati hanno accolto con favore il Green Deal e sono pronti a sostenere il piano di investimenti sostenibili. Chiedono anche un meccanismo di transizione adeguatamente finanziato per tutte le regioni dell’UE.

Accelerare la riduzione delle emissioni di gas effetto serra

Il Parlamento chiede una normativa ambiziosa in materia di clima e di portare al 55%, rispetto ai livelli del 1990, l’obiettivo dell’UE per il 2030 in materia di riduzione delle emissioni interne di GES (invece che “tra il 50% e il 55%”, come proposto dalla Commissione). Inoltre esorta la Commissione a presentare quanto prima una proposta in tal senso, onde consentire all’Unione di adottare tale obiettivo con largo anticipo rispetto alla COP26 di novembre. Infine, i deputati auspicano l’introduzione di obiettivi intermedi dell’UE per il 2040.

Per prevenire il trasferimento delle emissioni di CO2, data la persistenza di diversi gradi di ambizione in campo climatico su scala mondiale, i deputati chiedono alla Commissione di lavorare a un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere compatibile con l’OMC.

I deputati sottolineano che modificheranno qualsiasi proposta legislativa per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Chiedono inoltre obiettivi più elevati per l’efficienza energetica, l’energia rinnovabile, inclusi, per quest’ultima, obiettivi nazionali vincolanti per ogni Stato membro, e una revisione di altre normative UE nel campo del clima e dell’energia entro giugno 2021.

La risoluzione è stata adottata con 482 voti favorevoli, 136 contrari e 95 astensioni.

«Il Parlamento ha sostenuto a stragrande maggioranza la proposta della Commissione sul Green Deal e accolto oc favore il fatto che ci sarà coerenza tra tutte le politiche dell’Unione e gli obiettivi del Green Deal. L’agricoltura, il commercio, la governance economica e le altre politiche devono ora essere visti e analizzati nel contesto del Green Deal», ha affermato Pascal Canfin (RE, FR), presidente della Commissione per l’ambiente.

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Nella risoluzione adottata oggi, il Parlamento europeo ha fatto il punto sui diritti dei cittadini coinvolti dalla Brexit e sottolineano che la loro decisione sull’approvazione dell’accordo di recesso terrà conto “dell’esperienza acquisita e delle garanzie fornite” in relazione alla tutela dei diritti stessi.

Il Parlamento europeo esprime preoccupazione specialmente per l’approccio del Regno Unito nell’applicazione del regime di residenza permanente nel Regno Unito, poiché non è previsto un documento fisico che provi l’ottenuto diritto di risiedere nel Regno Unito e per il limitato livello di assistenza fornita.

I deputati mettono in discussione anche l’indipendenza dell’autorità istituita dal Regno Unito e prevista nell’accordo di recesso e ritengono invece utile un controllo congiunto da parte del Parlamento europeo e del parlamento del Regno Unito sull’attuazione e l’applicazione dell’accordo.

Nel testo si invita ad avviare o intensificare campagne di informazione per i cittadini sui loro diritti e si incoraggia l’UE-27 ad adottare misure che garantiscano la certezza del diritto ai cittadini del Regno Unito residenti nel territorio degli Stati membri.

La risoluzione non legislativa, che conclude il dibattito di martedì sul futuro della libertà di circolazione e sulla limitazione dell’impatto della Brexit sulla vita dei cittadini, è stata approvata con 610 voti favorevoli, 29 contrari and 68 astensioni.

Per entrare in vigore, l’accordo di recesso tra l’Unione europea ed il Regno Unito deve essere approvato dal Parlamento europeo a maggioranza semplice dei voti espressi (articolo 50, paragrafo 2 del trattato sull’Unione europea). Il Parlamento voterà l’accordo dopo che il processo di ratifica nel Regno Unito sarà stato completato.

La seconda parte dell’accordo di recesso protegge i cittadini dell’UE nel Regno Unito e i cittadini britannici in altri paesi dell’UE, nonché le loro famiglie. Secondo le sue disposizioni, tutti i diritti di sicurezza sociale previsti dal diritto dell’UE saranno mantenuti e i diritti dei cittadini saranno garantiti per tutta la vita. Tutte le procedure amministrative pertinenti devono essere trasparenti, fluide e snelle. L’attuazione e l’applicazione di questi termini sarà controllata da un’autorità indipendente con poteri equivalenti a quelli della Commissione europea.

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Sono stati sciolti i nodi sulla progettazione degli interventi al porto turistico di Palau, tesi a rendere la struttura esistente più adatta e in linea con le esigenze dettate da una portualità turistica moderna ed orientata allo sviluppo del territorio. È l’esito della riunione che si è svolta ieri nell’assessorato dei Lavori pubblici, in viale Trento, alla presenza dell’assessore Roberto Frongia e dei tecnici dell’Assessorato, dell’Amministrazione comunale di Palau e della Capitaneria di porto.

Situato in una posizione strategica, il porto si trova davanti all’Arcipelago de La Maddalena ed è oggetto di un finanziamento di 4 milioni e 100mila euro compresa la progettazione (il piano complessivo prevede l’ampliamento del porto commerciale e turistico per un importo totale di 16 milioni).

«In accordo con l’Amministrazione comunale abbiamo individuato e risolto alcune criticità che fino a oggi avevano frenato l’attività di progettazione. Non resta che procedere celermente affinché questa importante zona del Nord Sardegna sia servita da una Infrastruttura adeguata», spiega l’assessore Roberto Frongia. In particolare sono stati decisi una serie di adeguamenti progettuali funzionali all’utilizzo ottimale del porto in relazione ai problemi di attracco e transito dei traghetti da e per La Maddalena. In prospettiva, grazie agli interventi, il porto di Palau potrà garantire condizioni ottimali di attracco anche alle barche di grandi dimensioni.

L’infrastruttura portuale rientra nel piano sulla portualità turistica a cui l’assessorato dei Lavori pubblici sta lavorando e a fine agosto è stato oggetto di sopralluogo da parte dello stesso assessore Roberto Frongia. «Il sistema porti della Sardegna (che tra pubblici, privati e approdi comprende 80 infrastrutture portuali) deve diventare una delle leve di attrazione del turismo, capace di favorire e incentivare modi alternativi di vivere la nostra Isola, che non deve essere più solo meta di transito ma approdo stanziale», ha concluso Roberto Frongia.

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Domenica 26 gennaio, dalle ore 16.00, San Giovanni Suergiu ospiterà la Marcia per la pace e per il lavoro, manifestazione di solidarietà organizzata dalla parrocchia San Giovanni Battista e dal parroco don Tonino Bellu. Per l’occasione, i ragazzi della pastorale giovanile regaleranno ai partecipanti la loro musica, i loro canti e anche una merenda collettiva per rafforzare il senso dell’unità territoriale.

Sono invitati tutti i cittadini, i sindaci, i sindacati, gli operai che da anni vivono le vertenze industriali. La Marcia per la pace e per il lavoro vuole essere la forza che arriva dal basso, le riflessioni e le proposte di un territorio che non vuole arrendersi.