18 December, 2025

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Incidente mortale questa sera, intorno alle 20.00, sulla SP 61, nei pressi di Villacidro. La vittima, Francesco Melis, 35enne di Sant’Andrea Frius, nel percorrere la strada provinciale in direzione Villacidro-San Gavino Monreale, alla guida della sua Nissan Juke, per cause in corso di accertamento ha impattato sulla seconda rotonda ed ha perso il controllo del’auto, finendo fuori dalla sede stradale, ribaltandosi. A seguito dell’urto, è deceduto sul colpo. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Guspini e della Radiomobile di Villacidro per i rilievi di rito, i vigili del fuoco e l’ambulanza medicalizzata del 118.

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La mancata attivazione dei progetti speciali per i cantieri Forestas e la conseguente mancata chiamata dei lavoratori trimestrali dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti, cono state al centro della riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Ambiente (presiedute rispettivamente da Alfonso Marras, Riformatori, e Giuseppe Talanas, Fi) che hanno svolto le audizioni dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda e del direttore Aspal, Massimo Temussi, oltreché dei primi cittadini dei quattro paesi interessati dal blocco delle attività.

Il capogruppo di Leu in Consiglio regionale e sindaco di Bottida, Daniele Cocco, ha illustrato, anche a nome dei suoi colleghi di Alà (Francesco Ledda), Bono (Elio Mulas) e Monti (Emanuele Mutzu) la situazione che allarma le comunità del Goceano e dell’Alta Gallura a causa della decisione, unilateralmente assunta dai responsabili dell’agenzia Forestas, di non procedere più con la chiamata dei lavoratori trimestrali sulla base di una contestata interpretazione della sentenza del tribunale di Nuoro che vieta il rinnovo dei contratti per i lavoratori semestrali impiegati nei cantieri di Forestas.

«La situazione dei trimestrali – ha spiegato Daniele Cocco – è completamente differente perché, mentre per i semestrali ogni anno si rinnova il contratto agli stessi lavoratori, per i trimestrali le graduatorie stilate per lo svolgimento dei progetti speciali e dunque per la chiamata in servizio degli operai, ricomprendono ogni volta persone diverse rispetto a quelle impiegate nei periodi precedenti.»

I primi cittadini di Bono, Alà e Monti hanno parlato di una “vera e propria bomba sociale” ed hanno auspicato un tempestivo e risolutivo intervento da parte del Consiglio per far cessare incongruenze e discutibili interpretazioni delle norme che regolano il reclutamento degli operai nei cantieri Forestas.

Il direttore di Aspal, Massimo Temussi, nel corso del suo intervento, ha anch’egli invocato l’approvazione di una norma chiarificatrice affinché il reclutamento e la gestione del personale impiegato nei cantieri possa essere garantito dall’applicazione di norme univoche e uguali in tutte le realtà della Sardegna.

«Non è concepibile – ha rimarcato Massimo Temussi – che per i cantieri che insistono nei territori di Bono e Bottida (di competenza del centro per l’impiego di Ozieri) si utilizzino criteri per il reclutamento differenti rispetto a quelli utilizzati dal centro per l’impiego di Olbia a cui fanno riferimento i cantieri che ricadono nei territori di Alà dei Sardi e Monti.»

Le preoccupazioni degli amministratori e le richieste del direttore dell’Aspal sono state accolte dall’assessora del Lavoro che, sollecitata anche dagli interventi dei consiglieri Francesco Stara (Progressisti) e Desirè Manca (M5S), ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge o di un emendamento in sede di approvazione della legge di Stabilità, per consentire la ripresa dei progetti speciali e la chiamata dei trimestrali Forestas nei Comuni di Bono, Alà, Bottida e Monti. Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas,  in accordo con il suo omologo Alfonso Marras, ha quindi chiuso i lavori in seduta congiunta preannunciando la convocazione in audizione dei vertici dell’agenzia Forestas.

La Seconda commissione ha quindi proceduto con una nuova audizione dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, che ha annunciato l’accordo sulla vertenza degli ex articolo 58 dell’Aspal: «Abbiamo raggiunto l’intesa, con tutti i sindacati ad accezione della Cgil, su anzianità, ferie e inquadramento ma con la rinuncia, da parte dei lavoratori, al riconoscimento degli arretrati».  L’assessora ha inoltre rassicurato i commissari sulla positiva conclusione delle problematiche relative all’area di crisi di Ottana, con particolare riferimento alle vicende degli ex lavoratori del polo Energia e Polimeri ed anche per quelli dell’ex tessile («è necessario però un intervento in sede di assestamento per le necessarie coperture finanziarie»).

Nella riunione del mattino, invece, la commissione ha approvato all’unanimità la risoluzione sulla vertenza Auchan-Conad. Il documento che deve passare all’esame dell’Aula, impegna il presidente della Regione e la Giunta «ad adoperarsi affinché vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali nelle quattro strutture di vendita Auchan della Sardegna con il completo riassorbimento di tutti i 738 addetti»e a chiedere «l’istituzione presso il Mise di un tavolo regionale per la gestione e il monitoraggio della vertenza». 

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L’Anas ha appena consegnato all’assessorato regionale dei Lavori pubblici l’intervento sulla Statale 131, che da questo momento risulta aperta in direzione Sassari. I lavori, che hanno visto gli operai Anas impegnati anche nelle ore notturne, come richiesto dalla Regione, ha compreso oltre alla nuova pavimentazione anche il rinnovo e completamento della segnaletica orizzontale.

«Avevamo chiesto la riapertura immediata dei cantieri e un’accelerazione reale sulle opere i cui cantieri risultavano bloccati – spiega l’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia -. Da settembre a oggi sono state continue le interlocuzioni con Anas, che ha recepito la necessità urgente di maggiore attenzione sulla viabilità della Sardegna. Oggi riconsegniamo alla collettività un importante tratto di 131, per circa 10 km, i cui lavori di manutenzione straordinaria sono stati completati nei tempi stabiliti. Proseguiremo il lavoro con attenzione particolare per tutte le opere strategiche di cui Anas conosce già dettagli e stato.»

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Si avvicina la IX edizione della mostra “In miniera tra i presepi”, l’appuntamento con le opere realizzate da scuole, parrocchie, associazioni, privati cittadini e artigiani/artisti, in esposizione al Museo del Carbone per tutto il periodo natalizio.

Quest’anno la mostra presenta delle novità. I partecipanti potranno esporre dei mini presepi o degli alberi di Natale con decorazioni artigianali: via libera quindi alla fantasia per trasformare carta, legno, metallo, ceramica e materiali vari in piccole natività o splendide decorazioni natalizie per l’albero. Quest’anno cambiano perciò sia le dimensioni delle opere che la posizione: presepi ed alberi di Natale saranno esposti nella sala principale del museo (invece che nella Sala Docce come gli altri anni) e dovranno quindi avere determinate caratteristiche in termini di struttura e dimensioni.

La partecipazione – per esporre in concorso o fuori concorso – dovrà essere confermata telefonicamente entro domenica 24 novembre 2019 al numero di telefono 0781/62727 negli orari di apertura del museo (10.00 – 17.00, escluso il lunedì) o tramite e-mail ai seguenti indirizzi: marketing@museodelcarbone.it, amministrazione@museodelcarbone.it. Le opere potranno essere consegnate dal 29 novembre al 6 dicembre 2019.

La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 8 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020; fino al 4 gennaio sarà consegnato a ciascun visitatore un singolo modulo per votare l’opera preferita in ciascuna delle due categorie. La premiazione si svolgerà, come tutti gli anni, nel pomeriggio del 6 gennaio durante la festa de “La Befana in Miniera”.

Le informazioni complete sono disponibili anche sul sito internet www.museodelcarbone.it e sulla pagina Facebook del Museo. Allegato il regolamento con le nuove specifiche. Regolamento In miniera tra i presepi 2019

 

      

   

 

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Sabato sera, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, verrà presentata “Destino, la Follia di Achille”, opera musicale del complesso sardo dei VADE. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Ente Concerti Città di Iglesias e dalla Casa Prometeo, con il patrocinio del comune di Carbonia, consiste in un atto unico di 50 minuti con musiche e monologhi, accompagnati da una proiezione. L’opera racconta gli ultimi giorni della vita di Achille ed il suo precipitare nell’abisso della follia. Tormentato dalla perdita dell’amico Patroclo, l’eroe avverte l’imminenza della propria fine, alla quale tenta di sottrarsi in un crescendo di delirio e violenza.

Elemento centrale della narrazione è l’incontro con la Regina Amazzone Pentasilea, di cui Achille si innamorerà follemente dopo averla uccisa in un brutale duello.

«Si tratta di una bella performance che ci farà rivivere, a ritmo di musica, le vicende dell’Antica Grecia, incentrate su un leggendario protagonista della mitologia, Achille, protagonista dell’Iliade e della guerra di Troia», ha detto il sindaco, Paola Massidda.

“Destino, la Follia di Achille” conclude un trittico di opere musicali ispirate alla vita dell’eroe omerico che ha avuto in “Achille” e “Iliade Elettrica” i capitoli precedenti. I VADE sono un complesso musicale nato dall’incontro tra rock e classicità. I componenti del complesso si esibiranno indossando delle maschere quale omaggio al teatro dell’antica Grecia. I VADE sono Michele Demontis, voce e chitarra ritmica; Marco Secci, voce e batteria; Alessandro Dettori, voce e basso; Andrea Pisano, chitarra solista.

 

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L’associazione culturale “Su Conti” ha organizzato con il patrocinio del comune di Carbonia un evento intitolato “Sa Limba…is corus”, in programma sabato 16 novembre, alle ore 17.00, presso i locali di via Roma (sotto Bricocina). «Si tratta di un convegno che mira a valorizzare e diffondere la lingua sarda attraverso la musica e, in particolar modo, i cori polifonici» ha detto il Sindaco Paola Massidda.

Il principale relatore sarà il prof. Mario Puddu, linguista ed autore de Su Ditzionariu de sa limba sarda, il quale sarà accompagnato dalle poesie di Maria Pia Fanutza. Sul palco si alterneranno le splendide voci dei cori “Su Conti” e “Collegium Musicum Monteverdi”, con la direzione artistica della maestra Angelina Figus. Parole, poesia e musica saranno impreziosite dalle illustrazioni e le immagini realizzate dal noto disegnatore Franco Murru.

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«E’ necessario sentire in audizione il coordinamento del Centro Trapianti dell’ospedale Brotzu per portare a conoscenza della Commissione Sanità le problematiche che sta affrontando in seguito alle nuove disposizioni.»
Lo ha detto il consigliere regionale del Psd’Az, Stefano Schirru, che, questa mattina, ha chiesto al presidente della Commissione, Domenico Gallus, di inserire all’ordine del giorno del Parlamentino l’audizione del Coordinamento del Centro Trapianti e di tutti gli attori coinvolti.

«Sarà l’occasione per valutare in che modo la commissione Sanità e tutto il Consiglio regionale possano intervenire per migliorare le condizioni lavorative delle équipe del Centro, che rappresenta un’eccellenza del nostro sistema sanitario e che, ogni giorno, opera per migliorare le condizioni di vita dei pazienti sardi.»

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Nell’ambito del Mese dei Diritti Umani, l’Asarp, associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica, grazie alla collaborazione con RAI Cinema e Montmorency Film, presenta il documentario “Materia Oscura” di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, sabato 16 novembre alle ore 17.00, alla Cineteca Sarda – Società Umanitaria in viale Trieste, 118-126. L’Asarp ritiene doppiamente dannosa l’occupazione militare della Sardegna, sia perché sottrae il territorio alle popolazioni, lo inquina e lo rende inservibile per qualsiasi uso, sia perché è un sostegno alle guerre. Alla proiezione seguirà un dibattito sull’occupazione militare della Sardegna, sulle ricadute sull’ambiente che questa comporta e sulla salute dei cittadini. Partecipano Gisella Trincas, presidente dell’Asarp; Roberto Loddo del manifesto sardo; Claudia Zuncheddu, medico e attivista; Ettore Cannavera, fondatore della “Comunità la Collina”.

Il documentario “Materia Oscura” racconta un luogo di guerra in tempo di pace: l’area del Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro, dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato nuove armi e dove il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari, compromettendo inesorabilmente il territorio. Attorno a quest’area si intrecciano un’indagine giudiziaria, un servizio fotografico, la vita di un paese e quella di due pastori. Con sguardo poetico, il film si addentra in questo territorio mostrandone la silenziosa quotidianità e rivelando la devastante convivenza tra gli elementi della natura – uomini compresi – e la fabbrica della guerra. “Un film sulla devastante convivenza tra gli elementi della natura – uomini compresi – e la fabbrica della guerra”, così definiscono il loro lavoro Massimo D’Anolfi e Martina Parenti. L’ingresso è gratuito.

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Successo di partecipazione per la quarta edizione de “La Scuola Torna in Parlamento Europeo”, bando ad evidenza pubblica predisposto dall’eurodeputato eletto nella circoscrizione Isole che ha offerto la possibilità a 32 giovani delle scuole superiori di secondo grado di Sicilia e Sardegna di andare a Bruxelles per visitare il Parlamento europeo.

«I nostri studenti rappresentano il presente e il futuro della società. Far conoscere loro da vicino il funzionamento e il ruolo delle istituzioni, crea la consapevolezza della partecipazione attiva. Ecco perché da quattro anni porto avanti questo progetto. Sono felice di aver dato la possibilità a decine di studenti siciliani e sardi di conoscere le istituzioni europee, di far loro capire come funzionano e in che modo queste sono determinanti per la vita di ogni giorno.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che ha accolto in queste ore a Bruxelles la delegazione composta da 32 studenti delle scuole superiori di secondo grado di Sicilia e Sardegna e dei loro 8 docenti accompagnatori che hanno vinto il bando predisposto dallo stesso europarlamentare e denominato “La Scuola Torna in Parlamento Europeo” giunto alla sua IV edizione. La delegazione è composta dagli studenti di 8 scuole siciliane e tre scuole sarde che hanno dapprima partecipato al bando ideato da Ignazio Corrao e inviato agli uffici scolastici territoriali delle due regioni e superato un sorteggio. La scelta degli studenti è stata affidata ai vari istituti che hanno selezionato i partecipanti a livello discrezionale, a sorteggio on in base al rendimento scolastico dei ragazzi. Le scuole che hanno avuto accesso al bando predisposto da Ignazio Corrao sono l’Istituto Scolastico I.I.S. Mazzini di Vittoria (Ragusa), l’I.I.S.S. Don Calogero Di Vincenti di Bisacquino (Palermo), l’Istituto Tecnico Commerciale “S. Satta” località Biscollai (Nuoro), il Liceo Scientifico Statale “Leonardo” di Agrigento, l’Istituto di Istruzione Superiore Minerario Asproni Fermi di Iglesias (Carbonia Iglesias), il Liceo Scientifico L.B. Alberti di Cagliari, il Liceo Artistico Catalano di Palermo e l’Istituto Superiore Luigi Pirandello di Bivona (Agrigento).

«Ogni volta – spiega Corrao – ospitare questi ragazzi e i loro docenti accompagnatori è un vero piacere. Mi fanno domande molto pertinenti che denotano una curiosità verso l’Europa che è davvero incoraggiante. Di quello che facciamo in questo parlamento però si sa ancora troppo poco, perchè i media ci raccontano spesso soltanto di quello che fa la Commissione Europea, mentre per il Parlamento che peraltro è l’unico organo democraticamente eletto dai cittadini europei, italiani compresi, non si fa menzione nelle cronache quotidiane. Questa – conclude Ignazio Corrao – è una delle ragioni per le quali ho avviato questa iniziativa che rinnovo con interesse di anno in anno.»

Questi i nomi degli studenti e dei docenti accompagnatori che hanno preso parte alla delegazione in visita a Bruxelles dall’11 al 13 novembre 2019.

Gli studenti: Valentina Pischedda, Viviana Laconi, Lucia Mele, Gaia Zola, Ylenia Maria Boccellato, Alessandro Sciortino, Arianna Cutrò, Gabriele Trapani, Giulia Quagliana, Sara Castrogiovanni, Simone Greco, Gabriele Martella, Gianluca Congiu, Matteo Secci, Anna Marongiu, Alessandra Pitzalis, Alessia Ragusa, Matilde Cannuscio, Salvatore Colletti, Rosario Giammalva, Anna Longobardo, Benedetta Frasca, Lorenzo Termini, Rosario Arancio Febbo, Milena Leandri, Michela Cannas, Lorenzo Angotzi, Gabriele Abis, Giulia Alfano, Maeva Butticé, Laura Colletto, Federica Messina.

I docenti accompagnatori: Mariangela Barca,  Rosetta Morreale, Lucia Corsaro, Antonio Michele Pantaleo, Biagio Cutropia, Fausto Senia, Nicoletta Aste, Maria Fortunata Casimiro.

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«Un altro tassello della Sanità pubblica del Nord Sardegna inizia a scricchiolare: dal primo febbraio 2020 il Poliambulatorio di Odontoiatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Olbia rischia di chiudere i battenti. Un pericolo imminente e da evitare  a ogni costo. È noto a tutti quanto sia pesante da sostenere la spesa per le cure dentistiche negli studi privati. Consentire la chiusura del Poliambulatorio odontoiatrico di Olbia significa quindi privare migliaia di cittadini del territorio e delle zone limitrofe di un servizio sanitario di fondamentale importanza. Il Poliambulatorio comprende due studi medici. Uno aperto soltanto una volta alla settimana la mattina, e un altro invece operativo cinque giorni alla settimana, tutti i giorni la mattina e tre volte alla settimana la sera. Il numero di utenti che ne usufruiscono è notevole: gli interventi urgenti garantiti arrivano ad essere anche sette al giorno e vanno inoltre a sommarsi a quelli della lunga lista di visite in prenotazione.»

Il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione in Consiglio per scongiurare la paventata chiusura del Poliambulatorio Odontoiatrico del San Giovanni di Dio di Olbia.

«Dal primo febbraio prossimo però le prestazioni garantite sono a rischio dal momento che lo studio operativo cinque giorni su sette è assegnato a un unico medico che dal 31 gennaio prossimo andrà in pensione e nessuna rassicurazione è stata data circa la sua sostituzione. Stando così le cose quindi – sottolinea Roberto Li Gioi – è facile desumere che dal primo febbraio le prestazioni non saranno più garantite. Mi rivolgo all’assessore alla Sanità Nieddu per far sì che la Regione non abbandoni tutti quei pazienti che si rivolgono alla struttura ospedaliera. Cittadini che altrimenti, dati i costi spesso proibitivi delle cure odontoiatriche, rinuncerebbero a curarsi e a curare i propri figli: le cure dentistiche non devono diventare cure riservate ai soli ricchi.»

Roberto Li Gioi chiede al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu se siano a conoscenza del rischio imminente e quali azioni intendano mettere in campo per  garantire continuità e piena operatività al Poliambulatorio di Odontoiatria.

«Non possiamo permettere – conclude Roberto Li Gioi – che i cittadini del territorio rinuncino a curarsi per mancanza di prestazioni sanitarie garantite dalla convenzione con la Asl.»