22 December, 2025

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La RSU Eurallumina esprime soddisfazione per l’approvazione del decreto che prevede la copertura della cassa integrazione guadagni speciale per riorganizzazione aziendale per il 2019.

«Le diverse iniziative messe in atto in questi ultimi mesi – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, l’intensificarsi delle stesse azioni negli ultimi giorni da parte della RSU, le continue sollecitazioni verso le istituzioni aventi titolo, il coinvolgimento della Prefettura di Cagliari a cui è stato richiesto un intervento diretto per la risoluzione del problema, sino a cariche più alte come quella del presidente del Consiglio dei ministri, a cui va sommato l’impegno dell’azienda nel provvedere il più celermente possibile alle diverse richieste di ulteriori documentazioni da parte del ministero del Lavoro, con la correttezza della documentazione prodotta, insieme al coinvolgimento della F.U.L.C., tutto questo ha consentito, poche ore fa, il decreto per la copertura della CIGS per riorganizzazione aziendale per il 2019 pervenisse in azienda. Decreto che vale per tutti i lavoratori, indistintamente!!!»

«La dimostrazione che non bisogna attendere che le situazioni diventino croniche per agire – aggiunge la RSU Eurallumina -. L’azienda ha già avviato i contatti con l’INPS, ci sarà da attendere i tempi strettamente tecnici che sono purtroppo necessari, allora si potrà dar corso agli adempimenti per la sottoscrizione dei tabulati e potranno richiedere le spettanze. Altro è – conclude la RSU Eurallumina – il risultato di vitale importanza che dobbiamo portare a casa, ma il riconoscimento di questo diritto acquisito, ha oggi ricevuto la ratifica definitiva.»

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Due donne, una tradizione secolare, la Sardegna raccontata da diversi punti di vista attraverso un telaio. Maria Lai e Grazia Deledda, l’arte della tessitura, 23 Comuni che con un filo uniscono simbolicamente tutta l’Isola. È un progetto fortemente simbolico e suggestivo “Maria Lai – Andando via. Omaggio a Grazia Deledda”, un progetto che vuole portare la Sardegna nel mondo partendo dall’eredità artistica e culturale di due ambasciatrici sarde riconosciute e apprezzate a livello internazionale. Un arazzo, opera corale, accoglierà le tradizioni tessili delle 23 comunità che partecipano ognuna con le proprie peculiarità di stili, tecniche e materiali, per comporre una replica di “Andando via”, l’ultima grande opera pubblica di Maria Lai dedicata appunto a Grazia Deledda. Ciascuna Amministrazione partner del progetto, avrà cura di realizzare con risorse proprie una parte dell’opera, coinvolgendo gli artigiani locali e valorizzando le singole tradizioni tessili. 

L’assessorato regionale della Programmazione finanzia con 250mila euro l’internazionalizzazione dell’opera e la sua promozione nei Comuni che aderiscono al progetto. Oggi a Nuoro il progetto è stato presentato insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti (Galtellì, Aggius, Nule, Sarule, Samugheo, Mogoro, Dorgali, Tonara, Atzara, Villacidro Ulassai, Bonorva, Villamassargia, Mamoiada, Muravera, Zeddiani, Armungia, Bolotana, Oliena, Isili, Urzulei, Siliqua e Nuoro).

L’opera completa, dunque, si configurerà come un insieme di componenti, identificative di ciascun territorio, che comporranno un unico disegno, simbolico ed identitario. Legate all’opera, una serie di azioni di valorizzazione in chiave turistica, culturale e produttiva: percorsi turistico-culturali alla scoperta dei luoghi della tessitura, attraverso un circuito delle amministrazioni che aderiscono al partenariato legato a Maria Lai e dedicato alla valorizzazione della letteratura di Grazia Deledda; piccole opere di allestimento e adeguamento locali per consentire la realizzazione di corner espositivi dedicati al progetto; promozioni in Italia e all’estero. La Columbia University, con cui la Regione ha avviato una collaborazione proprio per la promozione della Sardegna negli Stati Uniti, ha già segnalato l’interesse ad avviare un percorso di studio, analisi e valorizzazione della figura e delle opere di Maria Lai nel quadro delle attività da svolgere a New York.

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L’antico organo “Agati Tronci”, custodito nella chiesa cagliaritana di Sant’Antonio Abate, si prepara a una nuova vita.

La prossima settimana partiranno le operazioni di smontaggio dell’imponente strumento, che poi prenderà il mare alla volta della Toscana, dove lo aspetta un restyling che durerà sino al 2022.

Il restauro è il coronamento di un progetto fortemente voluto dal “Labos”, il Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari, ideato e organizzato dal docente Angelo Castaldo e dal musicologo Roberto Milleddu.

Dal 19 al 23 febbraio l’“Agati Tronci”, datato 1887, il più grande organo storico della Sardegna, sarà smonato e preparato per il viaggio che lo porterà a Pistoia, nella bottega organaria di Samuele Maffucci, specializzata nel restauro di organi di cosiddetta “scuola toscana”.

I lavori di risistemazione dureranno tre anni, e una volta ritornato nella sua città l’organo dovrà ancora affrontare le operazioni di rimontaggio e reintonazione.

L’intera operazione avrà un costo di 120 mila euro, soldi provenienti dalla Curia arcivescovile di Cagliari e dall’arciconfraternita della Vergine Santissima d’Itria. Parte dei denari necessari arriva anche dalle offerte fatte dal pubblico negli anni, in occasione dei concerti organizzati da Labos per sensibilizzare sull’iniziativa.

L’organo custodito nella chiesa di Sant’Antonio rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’organaria italiana dell’Ottocento a Cagliari e in Sardegna. Si tratta di uno strumento che incarna la migliore tradizione costruttiva pistoiese nella sua fase matura. Nei suoi primi anni di vita fu considerato tra i migliori di Cagliari e utilizzato ampiamente per le celebrazioni liturgiche. Fu suonato dai principali organisti attivi in città.

La casa Agati Tronci, marchio nel quale nel 1883 venivano fuse le esperienze tra le due maggiori dinastie organare toscane, attive dal primo Settecento, è stata tra le più note e rinomate in Sardegna. Almeno fino al primo Novecento, quando in seguito alla morte di Filippo Tronci i suoi successori convertirono la fabbrica alla produzione di strumenti musicali a percussione.

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Nel corso dell’odierna attività di controllo sul rispetto della normativa in materia di pesca svolta dal personale in forza presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, è stata operata la confisca di 300 esemplari di riccio di mare (Paracentrotus lividus). Questi sono stati rinvenuti a bordo del natante di proprietà di un pescatore sportivo fermato dal personale militare della Guardia Costiera nel porto turistico di Portoscuso, dove si stava ormeggiando di ritorno da una battuta di pesca. I ricci sono stati confiscati e, successivamente, reimmessi in mare, mentre all’uomo è stata contestata la violazione delle vigenti norme in materia di pesca marittima.

Ricordiamo che la normativa in vigore, prevede che il pescatore sportivo o ricreativo può raccogliere esemplari di riccio di mare (max 50 unità di misura consentita) solamente nei giorni di sabato, domenica e festivi durante il periodo consentito dal calendario (cfr. art. 7 comma 4 del decreto n. 3097/DecA/61 del 08.11.2018 della Regione Autonoma della Sardegna).

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Alla vigilia delle elezioni regionali, il Forum del Terzo Settore della Sardegna rivolge alla politica la richiesta di una maggiore attenzione ai temi dell’associazionismo, del volontariato e della solidarietà.

«Il Terzo Settore della Sardegna è una realtà consolidata nel sistema sociale sardo e negli anni è fortemente cresciuto in tutti gli ambiti che lo compongono: Volontariato, Promozione Sociale, Cooperazione Sociale, Mutualità e Fondazioni. Oggi il Terzo Settore assicura una molteplicità di servizi e produzioni, che si traducono in lavoro, inclusione sociale di soggetti svantaggiati, prefigurazione di nuove ed efficaci strategie di intervento socio-economico determinando in misura crescente un ruolo decisivo nel welfare, sempre più ridotto dal progressivo venir meno dell’intervento diretto degli enti pubblici», si legge in un documento approvato dall’Assemblea regionale del Forum del Terzo Settore della Sardegna.

«Il Terzo settore in Sardegna è ricco di numerose realtà non associate né riconducibili a reti di organizzazioni e questo rende difficile inquadrare il terzo settore come un soggetto unico e omogeneo. Né si può pensare di ricondurlo alle sole grandi o piccole reti nazionali, pure presenti in Sardegna, che per quanto presenti, non rappresentano da sole tutto questo vastissimo mondo. È presente in Sardegna una fitta rete di piccole e medie organizzazioni di livello locale e un numero crescente di organizzazioni locali a forte impatto regionale. Tutto ciò determina una notevole difficoltà del settore a costruire in modo organico e omogeneo una rete rappresentativa di tutto il Terzo Settore Sardo.»

«L’autogoverno del Terzo Settore è reso ancor più necessario dalla legge 106/2016 e dai decreti attuativi, che delineano non solo un nuovo quadro legislativo e normativo ma anche un nuovo scenario che ricomprende tutto il Terzo Settore.»

«Questo processo dovrà essere governato a livello nazionale come a livello locale, valorizzando le autonomie territoriali e rendendole protagoniste, perché possa realizzarsi nell’interesse dei destinatari delle attività degli enti di Terzo Settore, salvaguardandone l’identità e l’autonomia e favorendo lo scambio e l’intreccio culturale tra settori diversi che sono chiamati ad interagire. La riforma indica la necessità che gli enti di TS trovino il luogo in cui ciascuno, nella sua autonomia, ha adeguata rappresentanza. Un compito arduo, difficile e irrinunciabile che va perseguito con entusiasmo e determinazione, sapendo che la crescita del Terzo Settore significa la crescita della solidarietà sociale e dell’economia solidale.»

«In tal senso va riconosciuto il ruolo svolto dall’unico Centro di servizio per il volontariato della Sardegna nel costruire una rete solidale ed operativa tra le organizzazioni di volontariato della Sardegna. Né va taciuto il contributo programmatico sul fronte delle politiche sociali, con particolare riferimento alla povertà e alla presenza del volontariato e del Terzo Settore nell’Isola. La riforma del Terzo Settore chiama in causa in modo considerevole il ruolo e le attività del Csv, non più rivolte solo al Volontariato ma anche ai volontari presenti e operanti in tutti gli enti di Terzo Settore.»

«Allo scopo di favorire questi processi di crescita e comunicazione del Terzo Settore Sardo, sarà opportuno promuovere e organizzare una Conferenza Programmatica Regionale aperta a tutti i soggetti del Terzo Settore Sardo. Un momento di confronto, dialogo, di partecipazione, di analisi di problemi e di proposte di soluzioni comuni tra gli enti di Terzo Settore della Sardegna. Sarà una delle opportunità e una delle occasioni per far emergere la vitalità e le potenzialità del Terzo Settore in Sardegna e le capacità del Forum che lo rappresenta. Un punto di arrivo – conclude la nota – e, insieme, il punto di ripartenza.»

 

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MeA, la scuola civica di musica intercomunale di Siniscola, Posada, Torpè e Lodè con sede a La Caletta, terrà l’evento inaugurale domani 15 febbraio 2019, dalle 18.00 alle 20.30, presso l’ITCG Luigi Oggiano, in via Pietro Micca 13, a Siniscola. L’evento prevede un piccolo concerto a cura dei docenti della scuola, una conferenza stampa/presentazione (struttura organizzativa, corsi, classi e attività collaterali) e un rinfresco.

Durante la serata la presentazione sarà intervallata dalle performance musicali dei docenti:

Carlo Sezzi – docente di batteria

Giovanni Trapani – docente di chitarra moderna

Betty Uscidda – docente di canto moderno

Cristian Orsini – docente di dj e produzione elettronica

Totore Chessa – docente di organetto diatonico

Simone Pala – docente di sax

Fabrizio Leoni – docente di basso e contabbasso

Andrea Cabras – docente di percussioni

Gianmario Solinas – docente di pianoforte e tastiere

Valentina Satta – docente di propedeutica

Tetyana Shcherbyna – docente di violino.

La direzione artistica è affidata a Carlo Sezzi, la gestione alla cooperativa Doc Educational nella persona di Franca Carai.

MeA nasce per soddisfare le esigenze espressive, musicali, creative e artistiche dei suoi allievi e, a questo scopo, si riconduce l’attività ordinaria della direzione e dello staff di Doc Educational per l’anno 2018-2019. Tale attività consiste:

– in una offerta formativa qualificata e diversificata con corsi e laboratori destinati ai principianti, agli amatoriali e ai professionisti del settore.

– nella attività di un corpo docente composto da musicisti scelti per titoli, esperienza didattica e curriculum artistico.

– nella gestione delle attività in spazi confortevoli allestiti per attività didattiche individuali (lezioni strumentali) e collettive (laboratori di musica d’insieme).

– nella creazione di una struttura di gestione divisa per aree e competenze a supporto dell’attività e della comunicazione tra scuola, allievi e comunità.

I corsi che MeA ha attivato in questo primo anno di attività sono 11: pianoforte, chitarra, violino, canto moderno, tastiere moderne e midi, deejay e musica elettronica, batteria, organetto diatonico, teoria musicale e solfeggio, propedeutica musicale. Dal mese di Marzo 2019 MeA aprirà i primi tre laboratori di musica d’insieme per allievi e musicisti.

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Dopo l’Ep “On The Street” del 2016 e “Jumpin’ Up And Down” del 2017, arriva “Weak Like A Man, il nuovo album di Andrea Cubeddu.

Andrea Cubeddu è un cantautore blues sardo, figlio di una misteriosa unione tra le terre bagnate dal Mississippi ed il fecondo entroterra barbaricino. Le sue radici isolane si sono nutrite dei lontani canti del popolo afroamericano, dando vita ad un blues vivo e fortemente emotivo.

Le storie raccolte nel suo nuovo albumWeak Like A Man celebrano la debolezza umana. La società moderna ha delineato un profilo preciso dell’uomo perfetto, privo di ogni difetto, sicuro di sé e orientato verso il raggiungimento di una felicità omologata, data dal denaro e dalla notorietà. Nella continua ricerca di virtù stereotipate, spesso si dimentica quanto invece sia la debolezza a caratterizzarci visceralmente. 

Weak Like A Man racconta delle lotte che continuamente imperversano nel nostro animo, dei drammi che affrontiamo giorno dopo giorno, del confronto con il prossimo e della presa di coscienza della nostra limitatezza e innata capacità al fallimento. Questo album rivela il volto nascosto dell’uomo, capace di piangere e perdere, quanto di rimettersi in gioco e affrontare il mondo a viso aperto.

Le date del tour

13/02 Padova

14/02 Vittorio Veneto

15/02 Tezze sul Brenta

16/02 Trieste

17/02 Vicenza

20/02 Padova

21/02 Casal Borsetti

22/02 Rimini

23/02 Macerata

24/02 Jesi

27/02 L’Aquila

28/02 Civitavecchia

01/03 Guidonia

02/03 Pescara

03/03 Roma.

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Ha compiuto ieri 103 anni Francesco Plaisant, un importante traguardo per uno dei protagonisti della vita della città, titolare dell’omonima agenzia di viaggi, fondata 73 anni fa insieme a suo padre, e gestita in prima persona fino a pochi anni fa.

Dal 1946, l’Agenzia Plaisant rappresenta un importante punto di riferimento per tanti iglesienti e per tante persone dei centri vicini, fondata in un periodo nel quale aprire un’agenzia di viaggi rappresentava una notevole scommessa, ripagata per i suoi fondatori da un successo che arriva fino ai giorni nostri.

E’ nata in un’epoca profondamente diversa da quella attuale ed ha costruito un rapporto di fiducia con i suoi clienti, aiutandoli nella scelta migliore per venire incontro alle diverse esigenze, sempre con competenza e profonda cortesia.

Francesco Plaisant è un decano delle attività commerciali, un emblema di tutte le grandi trasformazioni vissute dall’economia e dalla società, dalle ristrettezze del dopoguerra agli anni del  boom economico, fino all’epoca attuale.

Non solo un professionista, ma anche una personalità creativa e poliedrica, interessata agli studi matematici e amante della pittura, con una grande produzione artistica vissuta sempre nella sfera privata, senza cercare ribalte o riconoscimenti ufficiali.

«Porgo a Francesco Plaisant i migliori auguri per il suo compleanno – ha commentato il sindaco di Iglesias Mauro Usai – a nome di tutta la cittadinanza, con rispetto, ammirazione e affetto.»

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Proseguono in tutta la Sardegna gli incontri tecnici in vista dell’imminente rilascio della nuova piattaforma di gestione delle pratiche SUAPE (Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia) previsto per il 4 marzo prossimo. L’assessorato regionale dell’Industria ha organizzato in questi giorni, con il supporto di ANCI Sardegna, numerosi incontri sul territorio, dedicati alla formazione degli operatori dei diversi SUAPE e degli Enti Terzi. Si tratta di un tema condiviso anche da Ordini professionali e associazioni imprenditoriali. Negli incontri viene presentata la nuova piattaforma per l’inserimento e la gestione delle pratiche SUAPE, più innovativa e, soprattutto, confacente alle esigenze di interoperabilità con gli altri sistemi informativi, regionali e nazionali. La piattaforma sarà online per cittadini, imprenditori, tecnici e operatori da lunedì 4 marzo. Un test importante è previsto per l’inizio della settimana prossima. Il 18 febbraio, infatti, sarà effettuato un intervento di manutenzione programmata sul sistema di gestione telematico delle pratiche SUAPE, proprio per verificare il funzionamento della nuova piattaforma. Il servizio pertanto non sarà raggiungibile fino al termine dell’intervento. La raccomandazione è di non effettuare alcun caricamento di pratiche durante la giornata, in quanto la documentazione sarà cancellata e non sarà possibile recuperarla in alcun modo.

La nuova piattaforma SUAPE offre una serie di servizi per l’interoperabilità, secondo protocolli standard, attraverso un’interfaccia innovativa.

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La formazione del dipartimento delle professioni sanitarie dell’Aou di Sassari va verso il completamento. Nei giorni scorsi, infatti, la direzione generale ha siglato i contratti per cinque nuovi dirigenti che, per la durata di un anno, sono stati assegnati ad altrettante strutture dello stesso dipartimento.

Il dipartimento delle professioni sanitarie è formato da due struttura complesse, Assistenza infermieristica e ostetrica quindi tecnici sanitari, della riabilitazione e della prevenzione. A queste si aggiungono una struttura semplice dipartimentale, piattaforme assistenziali e bed management, quindi quattro strutture semplici, una a servizio della “Sc Assistenza infermieristica”, e cioè assistenza ostetrica, quindi tre a supporto di quella dei tecnici sanitari: tecnici sanitari di radiologia medica, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, professioni riabilitative.

E nei giorni scorsi i nuovi dirigenti, già dipendenti dell’Aou che hanno superato un apposito concorso, hanno siglato il contratto e temporaneamente, per un anno, sono stati assegnati alle strutture del dipartimento. Alla sigla dei contratti, oltre agli interessati, erano presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini e il direttore del dipartimento delle professioni sanitarie Pina Brocchi.

«Si tratta di professionisti validi – commenta il direttore generale Antonio D’Urso nell’augurare buon lavoro ai neo dirigenti – che potranno dare slancio alle attività sanitarie. Diamo, inoltre, valorizzazione alle figure del comparto che assumono, così, un ruolo di direzione nella vita aziendale.»

«Un’occasione – conclude il manager – per allinearci ai migliori standard nazionali.»

E così il neo dirigente Piero Bulla è stato assegnato alla struttura piattaforme assistenziali e bed management, Maria Nunzia Pinna all’assistenza ostetrica, Paolo Virdis alla struttura tecnici sanitari di radiologia medica, Salvatore Pittui alla struttura Tecnici sanitari di laboratorio biomedico e Sofia Pinna alla professioni riabilitative.

«È un risultato importante – sottolinea il direttore del dipartimento delle Professioni sanitarie Pina Brocchi – perché questo diventa il primo dipartimento in Sardegna che, riconosciuto con atto aziendale, rappresenta l’intera famiglia delle professioni sanitarie. Un risultato che – prosegue – dobbiamo al riconoscimento fatto da questa direzione nei riguardi della professione sanitaria.»

«Il nostro auspicio – conclude Pina Brocchi – è quello di arrivare a un cambiamento radicale della qualità dell’assistenza, quindi ancora che siano seguiti tutti i processi assistenziali necessari, avere le figure competenti nei vari settori ed un’organizzazione snella che risponda con più attenzione ai bisogni dell’utenza.»