21 December, 2025

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Ieri sera, presso il Circolo Soci Euralcoop di piazza Marmilla, a Carbonia, è stata inaugurata la mostra dedicata ai fotografi Ernesto e Ferdinando Pizzetti. L’evento, coordinato da Moreno Pilloni, presidente del Circolo Soci Euralcoop, è stato organizzato dall’Associazione Amici della Miniera di Carbonia, dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, dalla sezione di Storia locale del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e dall’Associazione Minatori e Memoria di Iglesias, con il patrocinio del comune di Carbonia. Sono intervenuti Mario Zara, presidente dell’Associazione Amici della Miniera, che ha spiegato come si è arrivati all’organizzazione della mostra, già presentata nelle scorse settimane a Iglesias; Maria Giovanna Musa, rappresentante della sezione di Storia locale dello Sbis, che ha spiegato i criteri seguiti nella selezione e scelta delle foto esposte, 250 (sistemate in 8 sezioni tematiche e 50 pannelli espositivi), su oltre un migliaio rese disponibili dai diversi archivi storici pubblici e da collezioni private; e Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria. Particolarmente interessante è stata la testimonianza di Ornella Colia, nipote di Ernesto Pizzetti.

La presentazione è stata preceduta dalla proiezione di un breve filmato sul lavoro di minatori in galleria.

Ernesto e Ferdinando Pizzetti sono stati due tra i migliori fotografi del nostro territorio ed hanno esercitato la professione a Iglesias, scattando, dai primi anni del 1900 (arrivarono nell’Isola da Firenze, nel 1903) fino alla metà degli anni Settanta, in industrie, porti, minatori e paesaggi urbani, in un campionario che rappresenta un patrimonio storico attraverso cui rivivere la storia del nostro territorio e, in particolare, della città di Carbonia, che martedì 18 dicembre festeggerà il suo 80° compleanno.

La mostra sarà visitabile dal 13 al 30 dicembre, nel salone d’ingresso del Centro Commerciale “Le Tre Finestre” di via Stazione, a Carbonia.

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Martedì 18 dicembre, alle 10.30, nella sala di rappresentanza del Circolo Unificato di Presidio del Comando Militare Esercito Sardegna, in via Principe Amedeo 41, a Cagliari, il Generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, presenterà il “CalendEsercito 2019”.

Quest’anno il tradizionale calendario ideato, prodotto e realizzato dallo Stato Maggiore dell’Esercito con il contributo della Società Leonardo, celebrerà il genio di Leonardo da Vinci, del quale ricorrono i 500 anni dalla morte.

L’opera editoriale titolata “L’UOMO E LA TECNOLOGIA. OMAGGIO AL GENIO UNIVERSALE” pone in luce il legame che unisce l’uomo al progresso tecnologico, che coniuga il ruolo creativo e lungimirante della mente umana con la realizzazione ambiziosa, frutto di rigorosa ed empirica applicazione scientifica informata a tenacia, sacrificio, dedizione e coraggio, prerogative militari essenziali da sempre.

In sintesi, uomo e tecnologia quali componenti complementari e indissolubili per uno strumento militare che, oggi ancora più che in passato, deve stare al passo con i cambiamenti dello scenario globale e delle relazioni internazionali, mantenendo alti livelli qualitativi di efficacia e flessibilità.

“CalendEsercito 2019” presenta quindi in una veste inedita i sistemi d’arma e gli equipaggiamenti a più alto indice tecnologico in servizio nella Forza Armata, facendo intravedere come le intuizioni di Leonardo, risalenti a oltre cinque secoli fa, abbiano trovato concreto realizzo attraverso  la ricerca applicata all’evoluzione scientifica, con l’obiettivo della sicurezza nazionale.

Particolarmente interessante è il parallelismo degli armamenti e dotazioni odierne con i progetti futuristici di Leonardo, originati dalla mente fervida di un genio che intravedeva sin dal rinascimento l’utilizzo delle scoperte del tempo per scopi militari.

Il “CalendEsercito 2019″, strumento di comunicazione istituzionale, fin dal suo esordio ha assolto l’importante funzione di essere un mezzo di conoscenza, di collegamento con la collettività nazionale e i cittadini, veicolando i valori che vivificano e rendono salda e coesa la Forza Armata, ingenerando orgoglio e senso di appartenenza in coloro che quotidianamente indossano le stellette.

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Prosegue Le Meraviglie del Possibile, il Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie – Arti Numeriche, il sottotitolo della quinta edizione – organizzato e curato da KyberTeatro, spin-off della compagnia L’Aquilone di Viviana, sotto la direzione artistica di Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo, con la collaborazione di Claudia Pupillo.

Oggi e domani alle 21.00, e domenica 16, alle 18.00, andrà in scena, a Cagliari, allo Spazio OSC di via Newton 12 LA PAURA DIVORA L’ANIMA, performance di teatro e nuove tecnologie che ha come focus il tema dell’ubiquità. Lo spettacolo è frutto e risultante finale della residenza artistica tecnologica A.R.T.E. – Augmented Reality Theater Experience ed è curato dai padroni di casa di KyberTeatro, dai francesi di Association V.E.I.A. (Lione) ed i libanesi di Minwal Theatre Company (Sidone), in collaborazione con un gruppo di artisti e performer sardi under 35.

Risposta: è una questione di tempo. Domanda: come puoi sopravvivere? LA PAURA DIVORA L’ANIMA è una riflessione sui temi che contraddistinguono questi tempi dettati dall’ubiquità della paura come sentimento universale che accomuna l’umanità. Un esperimento partecipativo, basato su una ricerca artistica e tecnologica che si sviluppa attraverso la presenza dello spettatore e le scelte che compie all’interno della performance. Un “bio game”, un’esperienza teatrale on life, in cui la scrittura scenica e l’immaginario digitale si evolvono attraverso l’uso delle nuove tecnologie, aumentando la presenza di chi assiste in contemporanea.

Domenica 16, dopo lo spettacolo, seguirà alle 20.00 la conferenza “A.R.T.E. Augmented Reality Theater Experience”. Le compagnie KyberTeatro, V.E.I.A. e Minwal Theatre incontreranno le piccole e medie imprese dello spettacolo per condividere i risultati della residenza artistica tecnologica (la conferenza è aperta a tutti).  

 

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In occasione dell’Ottantesimo Anniversario della Fondazione di Carbonia, gli studenti dell’Istituto di istruzione Superiore Giovanni Maria Angioy, diretto dalla prof.ssa Antonietta Cuccheddu, hanno lavorato ad un laboratorio didattico, con l’obiettivo di rappresentare digitalmente gli edifici storici della Città.

Il progetto, finanziato grazie al ministero dell’Istruzione con il Piano Triennale delle Arti e realizzato con la collaborazione del Rotary Club di Carbonia, ha visto cimentarsi nella modellazione 3D una ventina di ragazzi dell’Istituto frequentanti vari indirizzi di studio: Costruzione Ambiente e Territorio, Grafica e Comunicazione, Informatica e Telecomunicazioni.

Obiettivo del laboratorio, pienamente raggiunto, era quello di ricostruire le varie tipologie di edifici della città di fondazione, differenziate in ordine gerarchico.

I ragazzi nel corso del laboratorio di 60 ore, ricostruendo gli edifici hanno approfondito la conoscenza delle varie tematiche riguardanti l’edilizia ed il territorio di riferimento, sia dal punto di vista storico che architettonico. Il risultato è stato un percorso didattico di formazione e sensibilizzazione per gli studenti verso i beni architettonici della propria città.

I lavori saranno visibili grazie ad un totem 3D a tutte le persone interessate nelle giornate di sabato 15 dicembre, dalle 15.00 alle 19.00, e domenica 16 dicembre, dalle 9.00 alle 19.00, presso l’Istituto, sito in via delle Cernitrici, a Carbonia.

Nel corso delle due giornate verrà realizzato anche un murale su un pannello mobile, sul tema della fondazione della Città, che verrà posizionato in uno spazio esterno individuato insieme con l’Amministrazione comunale. In collaborazione con il Rotary Club di Carbonia e il patrocinio del Comune.

Hanno collaborato al corso gli studenti: Alessandro Meloni, Daniele Spada, Luca Jones, Daniele Puddu e Gioia Matta della 4ª B Grafica; Federica Cadoni, Carla Camboni, Federica Frau, Sara Ledda e Danilo Locci della 5ª A Costruzione Ambiente e Territorio; Alessandro Fenu della 5ª A Grafica; Samuele Cacciarru ed Enrico Etzi della 4ª A Grafica; Gabriele Marci, Mattia Are e Francesco Acca della 2ª A Informatica.

I docenti: Gianfranco Loi e Francesca Pili in veste di progettisti e tutor e gli esperti: Pier Luigi Lai, Gianluigi Antonio Mereu e Marco Noli di Logus Mondi Interattivi per la modellazione 3D, Alessandro Calamina e Debora Diana per il murale.

 

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All’indomani dell’approvazione della manovra finanziaria 2019-2021 da parte del Consiglio regionale, il centrosinistra compatto esprime soddisfazione per il risultato raggiunto.

«E’ una finanziaria che contiene un profondo senso di giustizia sociale – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru – una manovra consapevole del fatto che l’uscita dalla crisi economica può creare diseguaglianze. Per questo, abbiamo varato una serie di provvedimenti (Reis, pacchetto famiglia, Lavoras, etc.) che mirano a distribuire a tutti i benefici della ripresa economica. E’ un segnale importante che la Sardegna dà al resto d’Italia. Un risultato ottenuto grazie all’impegno di tutti, Giunta, Consiglio e maggioranza.»

Soddisfatto anche l’assessore del Bilancio Raffaele Paci: «Per il secondo anno consecutivo riusciamo ad evitare il ricorso all’esercizio provvisorio – ha sottolineato Raffaele Paci – ciò consentirà di avere le risorse stanziate immediatamente disponibili». Raffaele Paci ha poi risposto alle accuse dell’opposizione che in Aula ha parlato di finanziaria elettorale: «Non è così. Se avessimo voluto fare un provvedimento elettoralistico non avremmo previsto la copertura del disavanzo presunto della sanità, pari a 165 milioni di euro, utilizzando quelle risorse per altri interventi – ha detto l’assessore – è invece una finanziaria che raccoglie i frutti di 5 anni di lavoro. Nei primi anni abbiamo dovuto risanare i conti, oggi possiamo dare risposte a famiglie, imprese ed enti locali».

Giudizio positivo anche dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau: «E’ una buona finanziaria che viene incontro alle esigenze dell’Isola e consentirà di governare dando risposte concrete ai sardi – ha detto Gianfranco Ganau – sono contento per come hanno lavorato il Consiglio e la Commissione Bilancio con la preziosa opera di mediazione del presidente Franco Sabatini. Grazie all’esperienza di questi anni, oggi mettiamo in campo buone politiche: dal piano Lavoras al pacchetto famiglia, dalle misure a favore delle imprese artigiane agli interventi per garantire il diritto allo studio.»

Il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini è poi entrato nei dettagli della manovra elencando i provvedimenti più importanti e le novità rispetto alla Finanziaria del 2018: «Oltre alla conferma dei fondi per il Reis, il piano Lavoras ed il Fondo unico per gli enti locali ci sono molte risorse per famiglie, imprese e studenti – ha detto Franco Sabatini – in particolare i fondi per i lavoratori in utilizzo (8 milioni di euro) che consentiranno di stipulare contratti annuali e non più a 7-8 mesi; 3 milioni per gli operai delle aree di crisi, 1,5 milioni per i pescatori di Santa Gilla, 400mila euro per i 21 veterinari dell’Aras assunti a tempo determinato, 26 milioni per la contrattazione collettiva dei dipendenti regionali, 25 milioni per i lavoratori del sistema dei beni culturali, 5 milioni per i servizi del 118, 51 per gli interventi su edifici e infrastrutture pubbliche, 10 per i centri storici, 9 per l’impiantistica sportiva (con 52 comuni beneficiari), e 3 per finanziare tutte le società sportive dilettantistiche».

«Che non sia una finanziaria elettorale lo confermano i numeri – ha aggiunto il capogruppo del Pd Pietro Cocco – è invece una manovra che mostra attenzione alle esigenze reali della società mettendo in campo 165 milioni di euro per le famiglie.»

Di “finanziaria democratica” ha parlato il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta: «Siamo riusciti a ricostruire un dialogo con i comuni e con le imprese – ha detto – è una manovra che ha come obiettivo il progresso e lo sviluppo della società sarda».

«L’ultima finanziaria della legislatura – ha spiegato l’assessore Raffaele Paci – consentirà di ridurre il debito complessivo della Regione da 1.5 miliardi del 2013 di euro a 1,4 miliardi. «Ciò che più conta però è il fatto di aver cancellato centinaia di mutui a tassi di interesse molto alti, sostituendoli con nuovi mutui con tasso all’1%. Il rapporto debito-Pil è bassissimo (4,6%). Bene anche sul fronte dei residui passivi passati dai 2,7 miliardi di perenzioni del 2013 agli attuali 500milioni di euro. La Regione – ha concluso Raffaele Paci – ha saldato quasi tutte le vecchie pendenze».

Le famiglie al centro. E poi attenzione massima per i Comuni, tutela delle fasce più deboli e dei disoccupati, più sviluppo per creare nuova occupazione, debito della Sanità azzerato. La Finanziaria per il 2019 progetta il futuro della Sardegna con 8 miliardi e 200 milioni tenendo le tasse più basse d’Italia per lasciare 130 milioni in più a disposizione delle imprese e 100 delle famiglie, garantisce più risorse per ciascun settore e prosegue la battaglia con lo Stato sugli accantonamenti non riconoscendo il pagamento di 285 milioni di euro. I dettagli della manovra approvata ieri sera, per il secondo anno di seguito senza ricorrere all’esercizio provvisorio – il che significa poter iniziare a spendere dal primo giorno dell’anno per famiglie, imprese e territori – sono stati illustrati in conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru con l’assessore del Bilancio Raffaele Paci, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini, capigruppo e consiglieri della maggioranza.  

STANZIAMENTI BASE – Ordine pubblico e sicurezza 38 milioni; Istruzione e diritto allo studio 195; Cultura, Sport e Tempo libero 100; Turismo 80; Territorio ed edilizia 80; Ambiente 664; Trasporti 671; Politiche sociali 382; Sanità 3,7 miliardi; Sviluppo economico ed energia 190 milioni; Politiche per lavoro e formazione 182; Agricoltura e Pesca 221 + 158 non contabilizzati nel bilancio regionale.

I PROVVEDIMENTI PIÙ IMPORTANTI PER I COMUNI – Finanziamenti per oltre 800 milioni di euro, per i Comuni: 600 milioni all’anno attraverso il Fondo Unico e, nel triennio, 50 milioni per sanare il dissesto finanziario, 51 per interventi di ristrutturazione nei piccoli comuni in graduatoria, 75 milioni per la programmazione territoriale. Ancora: 3 milioni per i centri con aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, cave dismesse, impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o produzione di energia da fonte fossile. I Comuni che hanno subito una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione riceveranno 4 milioni e 800mila euro. Altri 7,1milioni di euro sono ripartiti fra una quarantina di Comuni per finanziare interventi mirati nel territorio: musei, oratori, giardini pubblici, infrastrutture, chiese, cimiteri, ex mulini, teatri civici, cinema, strade. Infine, 500mila euro all’anno fino al 2021 per progettare l’interconnessione tra i bacini idrografici della Sardegna per fronteggiare le crisi idriche, 200mila euro all’anno per tre anni all’Anci per valorizzare offerte di turismo culturale nei comuni, 10 milioni per lo scorrimento delle graduatorie per la valorizzazione dei centri urbani. 15 milioni vanno poi alle Province, per garantire servizi ai cittadini e stipendi ai dipendenti.

PACCHETTO FAMIGLIA, LA GRANDE NOVITÀ – Muove 65 milioni. Prima di tutto, gli sgravi fiscali per i figli a carico. Con 25 milioni di euro viene garantita la detrazione di 200 euro a figlio, 300 se disabile, fino ai 18 anni, per un reddito fino ai 55mila euro. 10 milioni e 500mila euro sono destinati all’abbattimento fino all’80% del costo di trasporto per gli studenti di scuola media inferiore, superiore e per gli universitari. 25 milioni di euro sono destinati alla ristrutturazione delle abitazioni private, con un meccanismo di premialità per interventi che prevedono efficientamento energetico e vengono realizzati nei piccoli comuni delle zone interne, in ottica antispopolamento (2 milioni sono riservati ai Comuni del Piano Sulcis); 4 milioni, articolati in voucher, vanno ai genitori di bambini da 0 a 36 mesi per avere diritto a uno sconto sulle rette degli asili nido.

REIS E LAVORAS, DUE ECCELLENZE – 45 milioni sono destinati al Reis, il reddito di inclusione sociale che la Sardegna ha introdotto fra le prime regioni italiane: un aiuto concreto, reale, ormai una misura stabile a protezione delle fasce più deboli e disagiate della società. Oltre che delle fasce più deboli, la Finanziaria si occupa anche dei disoccupati: con 70 milioni per ciascuno degli anni 2019-2021 viene rifinanziato LavoRas, il programma per il lavoro varato con128 milioni nel 2018, che si divide nelle misure cantieri comunali e bonus occupazionali. Un provvedimento che ha avuto grande impatto nel sistema economico della Sardegna, in particolare nella parte cantieri che ha visto la partecipazione di 371 Comuni sardi e il coinvolgimento di centinaia di disoccupati. All’interno del programma vengono inoltre previsti interventi specifici per le crisi industriali e i pescatori.

SANITÀ, DEBITO AZZERATO E ALTRI INTERVENTI – Con 600 milioni di euro viene di fatto azzerato il debito della sanità e, con 167 milioni si garantisce la copertura del disavanzo presunto per il 2019. Con 10 milioni si garantisce l’adeguamento del contratto degli infermieri, 5 milioni vanno al personale 118 delle associazioni onlus e delle cooperative sociali convenzionate col Servizio di emergenza-urgenza, 7 ai contratti del comparto sanità per l’incremento della produttività finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa. 500mila euro sono destinati alle prestazioni extra Lea per pazienti affetti da patologie irreversibili che non fruiscono del sistema delle cure domiciliari integrate, 100mila alle patologie rare extra Lea, 29 milioni all’Ats per gli accordi integrativi regionali per medicina generale, pediatria di libera scelta e emergenza sanitaria territoriale, 2 milioni agli accordi integrativi regionali per la medicina specialistica ambulatoriale interna. Infine, 200mila euro saranno utilizzati per rimborsare le spese di esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e delle sezioni primavera a rischio per possibili reazioni allergiche e 30mila euro per terapie ai bambini autistici.

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Storia, cultura, radici minerarie, amicizia, collaborazione e fratellanza. Si fortifica il gemellaggio tra Carbonia ed i centri di Oberhausen e Behren lès Forbach, i cui delegati saranno presenti nei prossimi giorni in città per festeggiare l’80° compleanno del comune minerario.

Un gemellaggio che si sta rinsaldando sempre di più: nel giugno scorso, il sindaco di Carbonia Paola Massidda e l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu si sono recati a Oberhausen, dove hanno dialogato con gli amministratori del Comune tedesco al fine di individuare, oltre alle comuni radici minerarie, possibili elementi di convergenza tra i due centri in tema di sviluppo economico, ambiente e turismo.

«Uno scambio di vedute costruttivo, nella piena consapevolezza che la contaminazione di saperi, valori ed esperienze diverse possa contribuire notevolmente al reciproco arricchimento culturale», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Lo stesso approccio è stato adottato con i rappresentanti del comune francese di Behren Lès Forbach, centro con cui la nostra città è gemellata dal 2005 e con cui mantiene tuttora, a distanza di 13 anni, un fitto rapporto di reciproca collaborazione, testimoniato anche dalla gradita visita compiuta nell’agosto 2017 nel Municipio di Carbonia da Roswitha Bison ed Eraldo Floris, rispettivamente tesoriere e rappresentante del Comitato di gemellaggio Carbonia – Behren Lès Forbach.

Si segnala inoltre la fratellanza con i comuni di Albona e Arsia. A questo proposito vi è stata la partecipazione nel luglio 2017 alla Marcia del Ricordo di Arsia, in cui l’Amministrazione comunale ha donato una porzione di terra per ricordare le vittime del disastro minerario del 28 febbraio 1940.

Nella consapevolezza dell’importanza che rivestono i gemellaggi per creare un forte legame culturale e sociale con altre realtà d’Europa, nonché un’opportunità di crescita per le nostre comunità, lunedì 17 dicembre, alle 16.00, nella sala polifunzionale, si svolgerà un incontro pubblico dal titolo “Gemellaggi con Oberhausen e Behren Lès Forbach: l’esperienza di trasformazione del paesaggio post industriale”.

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Si è svolto a Cabras l’Open Day sui beni culturali, evento pubblico dedicato alla valorizzazione del patrimonio materiale (e immateriale) della Sardegna. La proposta, a partire dal complesso scultoreo di Mont’e Prama, intende creare un modello che possa essere esteso e applicato ai beni presenti in tutti i territori dell’isola. Ma non solo: l’incontro ha l’obiettivo di fornire strumenti, anche avvalendosi delle testimonianze e delle esperienze di certificata eccellenza di altre Regioni e nazioni, per facilitare l’accesso e la partecipazione culturale dei cittadini alla fruizione del patrimonio culturale.

Si è svolto nei locali del Centro Polifunzionale di Cabras, ed è stato promosso dalla Regione, insieme al Comune di Cabras e al MiBAC, nell’ambito del Piano di comunicazione e marketing del complesso scultoreo di Mont’e Prama. L’evento, dal titolo “Strumenti ed esperienze per facilitare l’accesso e la partecipazione culturale dei cittadini. Le strategie di audience development e audience engagement per la valorizzazione dei beni culturali” è finalizzato ad attivare un momento di riflessione e confronto collettivo sulle strategie e sugli strumenti ed esperienze per ampliare, diversificare e migliorare l’accessibilità del patrimonio culturale. Nella cornice della strategia europea del Programma Creative Europe, sono state infatti presentate linee guida ed esperienze innovative come il Festival MaMuMask di Mamoiada, le attività di coinvolgimento della comunità del Museo Nivola di Orani, e gli strumenti di narrazione digitale e social realizzate nell’ambito del Piano di comunicazione di Mont’e Prama.

«Mont’e Prama è una straordinaria eredità che appartiene a Cabras e a tutta la Sardegna ma anche al mondo intero, per questo è stato necessario lavorare molto e bene sul Piano di comunicazione del Complesso scultoreo. Abbiamo la necessità, e al contempo il dovere – ha detto l’assessore della Cultura Giuseppe Dessena – di coinvolgere, ampliare e differenziare le opportunità di fruizione da parte dei diversi pubblici, aprire a narrazioni plurime, favorire la mediazione dei contenuti e la valorizzazione del potenziale educativo di un bene così grande. Dobbiamo inoltre creare un modello di comunicazione integrata intorno ai beni culturali della Sardegna che sia applicabile, e volendo esportabile anche ad altre realtà, a tutto il patrimonio diffuso nell’isola.»

Il Piano di comunicazione e marketing, finalizzato alla valorizzazione e promozione del complesso scultoreo di Mont’e Prama – promosso nell’ambito dell’APQ siglato tra il MiBAC, la Regione Sardegna ed il comune di Cabras – ha gestito la comunicazione in modo coordinato, le differenti aree territoriali interessate, il percorso di musealizzazione e la molteplicità di ruoli e attori coinvolti.

E’ sempre stato quello di valorizzare il patrimonio di Mont’e Prama in chiave di sviluppo locale e delinearne la fruibilità in Sardegna, nel territorio nazionale e in ambito internazionale. Nei primi due anni di attività, attraverso un processo partecipativo che ha coinvolto i soggetti istituzionali della Cabina di Regia e gli operatori del sistema museale, è stata condotta un’attività di analisi del contesto e dei bacini di utenza del sistema, sono stati definiti strumenti e linee guida, sia per quanto riguarda l’identità visiva che l’accessibilità culturale e sociale del complesso scultoreo, sono stati progettati e realizzati strumenti per la comunicazione offline e online, laboratori di Digital Storytelling e attivate sinergie per la promozione del patrimonio. Il lavoro è consultabile nel portale dedicato: www.montepreama.it . 

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Martedì 18 dicembre, alle ore 13,00, in occasione dell’80° anniversario della fondazione della città, presso la Sala Polifunzionale in piazza Roma del comune di Carbonia verrà firmato l’atto costitutivo del Centro Commerciale Naturale Carbonia Produce.

Un centro commerciale naturale, di norma, è inteso come aggregazione di esercizi commerciali che operano integrandosi tra loro in ambito cittadino. Il Centro Commerciale Naturale della città è un’associazione che nasce grazie all’iniziativa delle attività commerciali e di servizi presenti nel territorio cittadino, frazioni incluse. Lo spirito con cui Carbonia Produce muoverà le proprie azioni è, innanzitutto, quello di voler innestare nuova linfa alla città: questo attraverso la promozione delle attività che ne fanno parte con servizi di qualità, eventi culturali, iniziative turistiche e commerciali, e tramite anche la valorizzazione dei contesti storici e artistici della città e del suo territorio. Come recita lo statuto fondativo, il CCN Carbonia Produce «si propone di promuovere, potenziare e incentivare le imprese associate, mediante valorizzazione, riqualificazione e promozione del commercio e delle attività imprenditoriali di Carbonia, in armonia con il contesto culturale, sociale e architettonico, con particolare riferimento al rilancio economico-sociale della città».

Il CCN conta, inoltre, come socio onorario, e in qualità di garante, anche il comune di Carbonia, al quale rivolge un ringraziamento per il supporto, in particolare alla disponibilità dell’assessore Mauro Manca, impegnato anche lui nella costituzione dell’associazione.

Come sostiene il presidente eletto dell’associazione, Massimo Fadda, Carbonia Produce non nasce per contrastare la grande distribuzione organizzata o il commercio online, dei giganti troppo grandi da combattere e che determinano le sorti del sistema commerciale, piuttosto si pone come alternativa nella scelta di prodotti, servizi e  forniture che il CCN stesso vuole valorizzare nelle loro specificità. Massimo Fadda, infatti, dichiara specificatamente che «fare rete è il primo obiettivo: bisogna imparare a ragionare con la stessa testa e puntare gli stessi obiettivi con le stesse modalità. Ogni attività deve essere complementare e funzionale al fine comune: da soli non si può competere, se si fa parte di un sistema integrato, ciò è possibile! I grossi brand sanno come fare politiche aggressive che non danno scampo alla piccola distribuzione cittadina. Il terreno di scontro è un altro e l’obiettivo deve essere quello di differenziarsi il più possibile!».

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I trent’anni di autonomia amministrativa del comune di Stintino saranno celebrati domani, sabato 15 dicembre, durante una cerimonia, in programma nella sala consiliare alle ore 17.00, che vedrà la partecipazione dei primi cittadini che si sono succeduti alla guida del paese.

L’8 agosto del 1988 rappresenta per Stintino una data storica, quasi come la nascita dello stesso paese. In quel giorno d’estate di trent’anni fa, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale che, nel tempo, è diventata un punto di riferimento per il Nord Ovest Sardegna.

Nella sala consiliare sabato, al tavolo dei relatori dopo i saluti del primo cittadino Antonio Diana e della presidente del Consiglio comunale Marilena Gadau, si alterneranno Veronica Benenati che leggerà un ricordo su Gavino Benenati, primo sindaco di Stintino che mantenne la fascia tricolore dal 1989 al 1991. Quindi sarà la volta di Giovanni Greco che fu sindaco dal 1991 al 1998, di Lorenzo Diana che indossò la fascia dal 1998 al 2007. A chiudere gli interventi dei primi cittadini sarà Antonio Diana che riveste la carica da tre mandati, iniziati a giugno del 2007.

Protagonisti dell’autonomia furono anche i componenti di quel comitato che, grazie alle lotte politiche, portarono a quell’importante risultato. A portare la loro testimonianza saranno Gavino Pippia e Fortunato Benenati.

A chiusura della manifestazione, sarà inaugurata la statua che celebra appunto il trentennale.

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«La Regione ha tagliato ingiustificatamente e senza preavviso i trasferimenti dovuti al Comune di Sennori per i sussidi in favore dei cittadini che soffrono di patologie gravi, come i nefropatici, talassemici, pazienti oncologici e persone affette da disturbi psichiatrici. Tutte categorie di pazienti che sono assistiti con i fondi per le cosiddette “leggi di settore” e ai quali, a oggi, l’Amministrazione comunale non è in grado di erogare i sussidi relativi ai mesi di novembre e dicembre 2018. Questo perché il finanziamento regionale richiesto, regolarmente comunicato alla Regione secondo le modalità e la tempistica dalla stessa richieste, e quantificato in un fabbisogno di 356.776 euro, è stato inaspettatamente decurtato: i trasferimenti ottenuti ammontano a 301.249,90 euro, con una minore entrata di 55.526,10 euro.»

La denuncia arriva dal sindaco di Sennori, Nicola Sassu.

Per ottenere i 55mila euro «tagliati senza giustificazione dalla Regione», il sindaco di Sennori, Nicola Sassu, ha scritto una lettera all’assessore regionale della Sanità e Assistenza sociale, Luigi Arru, reclamando l’intero finanziamento dovuto al comune di Sennori per far fronte alle legittime richieste dei pazienti. «È assurdo e totalmente ingiustificabile che l’assessorato regionale riduca i finanziamenti destinati a persone fragili, malate e bisognose di assistenza. Provvidenze che spettano loro in base alle Leggi di settore e che quindi dovrebbero essere intoccabili – attacca il primo cittadino di Sennori -. Mi auguro che la Regione ritorni sui suoi passi, e che risolva la situazione al più presto perché stiamo parlando di assistenza sanitaria a categorie di cittadini che necessitano di quei sussidi per poter affrontare le cure mediche di cui hanno bisogno per continuare a vivere», aggiunge Nicola Sassu.

A restare senza i sussidi indispensabili per far fronte alle cure medica e all’assistenza necessaria, sarebbero 115 beneficiari residenti nel comune di Sennori. «Tali soggetti oggi si trovano in parte privati degli strumenti che consentirebbero loro di fronteggiare tutto ciò che ogni malattia cronica comporta. Mi riferisco ai nefropatici che hanno bisogno di un accompagnatore, ai talassemici e ai pazienti oncologici costretti a fare viaggi di cura continui, ai pazienti psichiatrici che hanno in corso progetti terapeutici da rispettare e per i quali, spesso, il sussidio ex Legge 20/97 costituisce l’unica fonte di reddito, che oggi rischiano di non avere mezzi sufficienti per cure adeguate – precisa il sindaco -. Questa situazione è già stata segnalata dall’Ufficio servizi sociali alla Regione il 22 ottobre scorso, ma la segnalazione è rimasta senza alcun riscontro, né chiarimenti in merito ai possibili correttivi da adottare in tempi utili».