20 December, 2025

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Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari.

Dal 26 al 29 ottobre dello scorso anno si è tenuta a Cagliari la XLVIII Settimana Sociale dei Cattolici italiani, sul tema Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale. Una sottolineatura, quella sul lavoro, che nello svolgersi del convegno ha permesso di allargare lo sguardo alla vita delle persone e delle loro famiglie, alle loro storie concrete, alle fragilità e alle molte speranze che accompagnano tale importante argomento. Uno sguardo che non ha trascurato di porre al centro la dignità del lavoro nella sua duplice dimensione, sia soggettiva che oggettiva.

Ad un anno di distanza da quell’evento, nella nostra responsabilità di Vescovi riteniamo opportuno e doveroso intervenire per richiamare le nostre Chiese, ma anche le Istituzioni politiche e sociali, nonché tutte le persone di buona volontà, a non lasciar cadere nel vuoto le sollecitazioni e le proposte emerse in quell’occasione.

Alla luce di alcune indicazioni evidenziate dai lavori della Settimana Sociale – e senza la pretesa di essere esaustivi – desideriamo sintetizzare alcune attenzioni che ci paiono urgenti nella nostra attuale situazione socio-economica. Esse sono fortemente sentite dalla nostra popolazione e vicine alla nostra sensibilità cristiana.

In cima alle preoccupazioni vi è anzitutto il persistere della crisi occupazionale, sia con riferimento al lavoro che si sta perdendo – resta importante la ricorrente verifica sulla utilità e la valorizzazione delle industrie – e a quello esistente, quando precario, insalubre, non adeguatamente retribuito, sia per quanto attiene il non semplice ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Per quanto nel 2017 i dati rilevati in Sardegna risultino sostanzialmente invariati e il tasso di occupazione della popolazione in età da lavoro si sia mantenuto stabile al 50,3 per cento (con una diminuzione di circa 2 punti percentuali rispetto al decennio precedente la crisi economica), essi continuano ad attestarsi su livelli superiori alla media nazionale. A questo proposito, come Vescovi siamo chiamati a ribadire la necessità di un impegno incessante delle istituzioni politiche affinché si creino tutte le condizioni atte a favorire la piena occupazione.

Il lavoro è necessario non solo come mezzo di sussistenza ma anche come condizione imprescindibile per conferire dignità alla persona umana. Un lavoro degno, rispettoso di tutte le creature e del creato, che consenta ai lavoratori di “guadagnarsi il pane col sudore della fronte” e sia di effettiva edificazione per il bene comune e per le future generazioni.

Il mercato del lavoro in Sardegna continua ad essere caratterizzato da minori opportunità lavorative per gli individui più qualificati. Inoltre, nel confronto con la media nazionale e in particolare rispetto alle regioni settentrionali, nella nostra terra i laureati hanno minori probabilità di trovare un’occupazione: la fuoriuscita di essi, diretti soprattutto al Centro-Nord e all’estero, contribuisce a comprimere la crescita della dotazione di capitale umano nell’Isola, già bassa nel confronto nazionale.

Il lavoro va assicurato a tutti come via di piena realizzazione personale e integrazione sociale. Esortiamo, in particolare quanti hanno responsabilità su tali temi, affinché si agisca per favorire l’occupazione dei giovani sardi: sono essi i più vulnerati da un decennio di crisi che ha rallentato il loro ingresso nel mercato del lavoro, bloccandone la mobilità sociale e forzandone quella migratoria. Si incoraggino, sostenendole adeguatamente fin dalla loro genesi, le intraprese di quei giovani che intendono realizzare progetti imprenditoriali, in un momento storico in cui, fra l’altro, sembrerebbe riemergere da parte loro un forte desiderio di valorizzare il nostro patrimonio storico, culturale e naturale. Proprio per tale ragione, continua ad essere urgente un rinnovato impegno nell’organizzazione della formazione professionale, in particolare per i lavori legati alle potenzialità presenti nell’Isola, come il turismo, l’enogastronomia, l’agricoltura, la pesca, l’artigianato. Necessita di migliore considerazione il rapporto scuola-lavoro e, più in generale, un adeguato sostegno alle famiglie nel loro impegno educativo. Temi come la dispersione scolastica e i Neet (i giovani che non studiano, non lavorano e non si formano) costituiscono aspetti imprescindibili di qualsiasi programma di sviluppo integrale delle nostre comunità.

Vogliamo ancora sottolineare l’urgenza di una maggiore attenzione verso le antiche fragilità sociali e le nuove, come la dipendenza patologica legata al gioco d’azzardo. Ci preoccupa in particolare il riacutizzarsi della tossicodipendenza, con l’abbassarsi della soglia al di sotto dei 12 anni nell’uso di alcool e droghe, e soprattutto il calo di sensibilità verso la prevenzione nelle famiglie, nelle scuole e nell’opinione pubblica, salvo provare profonda inquietudine di fronte ai fatti di cronaca che narrano troppo spesso epiloghi tragici, in cui risultano coinvolti giovani e persino minorenni.

Impensierisce l’aumentata difficoltà, anche sotto il profilo economico, nell’assistenza degli anziani e in particolare dei malati psichiatrici, il cui numero è in crescita. Riteniamo essenziale che si faccia un’attenta valutazione delle risorse finanziarie necessarie per le leggi di settore riguardanti le persone più deboli, in particolare per quanto attiene le rette di ricovero e per l’assistenza sanitaria nelle strutture pubbliche o private.

Sul fronte del contrasto alle povertà, a distanza di circa due anni dall’approvazione della misura regionale del REIS (Reddito di inclusione sociale), si sottolineano ancora difficoltà e ritardi, in particolare nel raccordo tra gli interventi economici con l’erogazione del sussidio e quelli sociali, lavorativi, formativi ed educativi, che risultano parte integrante ed innovativa della suddetta misura. Altre difficoltà, nell’applicazione del REIS, riguardano i ritardi nella costituzione delle équipe multidisciplinari, dei comitati locali di garanzia sociali e degli altri organismi previsti dalla legge.

Non minore preoccupazione desta la crisi demografica, tenuto conto che anche nel corso del 2017 la popolazione residente nell’Isola ha continuato a diminuire (-4.959 unità, facendo registrare 1.648.176 residenti), a causa di un saldo naturale costantemente negativo negli ultimi anni. Un andamento che è certamente correlato con le difficoltà economiche e occupazionali e con il conseguente incremento dell’emigrazione di giovani e famiglie. Associata a questo tema, sollecitiamo anche una maggiore attenzione alla crisi abitativa, valorizzando adeguatamente il patrimonio disponibile inutilizzato, e allo spopolamento dei paesi dell’interno, con misure che attraggano e favoriscano la stanzialità. Da qualche anno nemmeno la popolazione straniera regolarmente iscritta nelle anagrafi comunali (54.224 nel 2017, pari al 3,3% della popolazione regionale) riesce a compensare l’andamento negativo della demografia sarda.

Con riferimento alla popolazione straniera presente nell’Isola, un’attenzione particolare merita la questione dell’accoglienza dei migranti forzati e di quanti chiedono una qualche forma di protezione internazionale. Nel 2017 le persone accolte in Sardegna nei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) e nella rete del Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) risultavano poco più di 5.000. Una cifra contenuta, come peraltro quella dei residenti, e che non giustifica il clima di preoccupazione diffuso anche nell’Isola, che lega riduttivamente il fenomeno della mobilità umana alla questione sicurezza. A questo proposito desideriamo evidenziare “il rischio di ridurre fortemente il diritto d’asilo in Italia, anche alla luce del dettato costituzionale”, come segnalato dalla Caritas italiana.

A causa dell’insularità, che determina non solo un aumento dei costi, ma crea anche discontinuità, ritardi e debolezze nelle connessioni e nei processi di diffusione dello sviluppo, è importante che non si affievolisca l’attenzione al problema dei trasporti, interni e verso l’Italia e l’Europa. Vogliamo richiamare, a questo proposito, il nostro appello espresso in occasione del G7 sui Trasporti, tenutosi a Cagliari il 21 e 22 giugno 2017.

Vogliamo altresì attirare l’attenzione sul grave problema che riguarda il rispetto della natura e dell’ambiente. Anche il recente evento delle alluvioni nel Sud Sardegna richiama la doverosa preoccupazione non solo per gli interventi strutturali a tutela del nostro territorio, ma anche per un nuovo impegno nell’educazione e nella prevenzione, volte a una responsabilità condivisa che parta dai singoli cittadini, rispetto ai pericoli che l’attuale cambiamento di tipologia e di intensità dei fenomeni atmosferici possono provocare.

L’imminenza delle elezioni infine ci offre l’occasione per rinnovare l’invito ad una partecipazione attiva alla vita politica del nostro Paese, ricordando, con le parole di San Paolo VI, che proprio il servizio nella polis costituisce la più alta forma di carità. La classe politica ha sempre più bisogno, anche al di là delle candidature proposte dai partiti, di persone competenti e preparate, di provata esperienza amministrativa, di moralità indiscussa, di spirito di servizio e di distacco da interessi personali e di casta.

Come Chiesa intendiamo impegnarci maggiormente nella formazione della coscienza politica del laicato. I cattolici possono trovare – ed è importante che ne sentano la responsabilità – nella ricca Dottrina sociale della Chiesa un autentico patrimonio per una fattiva costruzione del bene comune e la tutela dei diritti fondamentali della persona umana e della collettività. Siano perciò disponibili a candidarsi a far parte della classe dirigente, con sapiente valutazione delle proprie capacità e delle possibilità oggettive di impegno. Nel Messaggio agli eletti in occasione delle elezioni politiche del marzo scorso abbiamo già manifestato la nostra preoccupazione circa il persistere dell’astensionismo; ancor più oggi vogliamo insistere sul dovere morale di partecipare con responsabilità e piena consapevolezza ai prossimi appuntamenti elettorali.

I Vescovi della Sardegna

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Mentre la squadra ha superato il Chievo, allungando la serie positiva e portando a +7 punti il margine sulla terz’ultima posizione, l’assemblea dei soci del Cagliari Calcio ha approvato il bilancio al 30 giugno 2018 che per il quarto anno consecutivo ha fatto registrare un risultato positivo chiudendo l’esercizio con un utile di 2.182.739 euro.

Contro la squadra dell’ex Giampiero Ventura, i rossoblu hanno fornito una prestazione eccellente, controllandola fin dall’inizio, sbloccandola con l’incornata del solito Leonardo Pavoletti al 15′, mettendola al sicuro con un grande goal dell’ex Castro al 14′ della ripresa e non soffrendo neppure dopo il goal di Stepinski che ha dimezzato lo svantaggio, nonostante gli sforzi prodotti dal Chievo per riagganciare un insperato pareggio.

«Per larghi tratti abbiamo dominato – ha commentato alla fine Rolando Maran, una vita sportiva vissuta con i colori del Chievo, prima da calciatore, poi da allenatore -. Forse l’unico torto è stato quella di non chiuderla, avremmo dovuto essere incisivi nel momento in cui caliamo la pressione: questo rischia di dare fiducia agli avversari. Negli ultimi dieci minuti non abbiamo accorciato bene, dobbiamo migliorare nella gestione sotto ritmo, ma preferisco soffermarmi sugli aspetti positivi: contro una squadra che darà filo da torcere a tutti – ha concluso il tecnico rossoblu -, abbiamo condotto gran parte della partita in maniera esemplare.»

L’assemblea dei soci di Cagliari Calcio, intanto, come sottolineato all’inizio, ha approvato il bilancio al 30 giugno 2018 che per il quarto anno consecutivo ha fatto registrare un risultato positivo chiudendo l’esercizio con un utile di 2.182.739 euro.

Il fatturato è di 74.148.455 euro, con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente, mentre il costo del personale è pari al 40% del valore della produzione.

Con l’approvazione del bilancio è stato inoltre rinnovato il Consiglio d’Amministrazione della società che ha visto confermare con le medesime cariche i consiglieri uscenti nelle persone dei signori:

– Tommaso Giulini, presidente

– Stefano Filucchi, vice presidente

– Carlo Catte, amministratore delegato

– Massimo Delogu, consigliere

– Pasquale Lavanga, consigliere

– Lior Metzinger, consigliere

– Stefano Signorelli, consigliere

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Oltre 6.500 partenze nel 2019 per raggiungere tre Isole da sogno: Sardegna, Sicilia e Corsica. E poi una grande varietà di tratte e orari tra cui scegliere e una cura sempre più attenta agli standard di qualità a bordo delle navi. Moby e Tirrenia aprono le prenotazioni per la prossima stagione, confermando l’elevato numero di collegamenti offerti.

Questa, in sintesi, la “mega-offerta” di Moby e Tirrenia che ha un comune denominatore: unire un’imponente e variegata offerta di collegamenti e capacità di trasporto di passeggeri e veicoli, a servizi di alto livello; tutto concentrato su una flotta che ha le sue punte di diamante nelle ammiraglie Moby, Moby Aki e Moby Wonder, rese inconfondibili dai personaggi Looney Tunes disegnati sulle loro fiancate, senza dimenticare Moby Drea e Moby Otta, all’interno delle quali è possibile usufruire del trattamento v-class, per un viaggio da “vip”.

E con gli stessi standard la flotta Tirrenia, con i personaggi Dc Comics a dare il benvenuto a bordo ai piccoli e grandi ospiti: Batman sulla Sharden, Wonder Woman sulla Nuraghes, Superman sull’Athara.

Per prenotare il viaggio nel tempo più breve possibile i siti internet delle Compagnie, curati appositamente per rendere sempre più intuitivo l’accesso e l’utilizzo del portale, con la mappa delle rotte, le informazioni più importanti sul viaggio, le curiosità sulle navi della flotta e soprattutto un sistema per scegliere e acquistare la traversata ideale in modo semplice e rapido.

Ecco tutte le rotte offerte dalle due Compagnie, già prenotabili a partire da oggi:

Partenze per la Sardegna (4.500 circa, fino a 22 al giorno): Genova-Olbia; Genova-Arbatax; Livorno-Olbia; Piombino-Olbia; Civitavecchia-Cagliari; Civitavecchia-Arbatax; Civitavecchia-Olbia; Genova-Porto Torres; Napoli-Cagliari; Palermo-Cagliari.

Partenze per la Sicilia (900 circa): Cagliari-Palermo; Napoli-Palermo.

Partenze per la Corsica (1.200 circa): Livorno-Bastia; Piombino-Bastia; Genova-Bastia.

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Il percorso di Ats verso l’innovazione digitale in Sanità è approdato alla Assl di Carbonia. E’ in corso, infatti, un ciclo di incontri che farà tappa in tutte le Assl per informare e sensibilizzare i medici di medicina generale (mmg) e i pediatri di libera scelta (pls) dei territori delle diverse aziende socio sanitarie all’attivazione delle tessere sanitarie e dei fascicoli sanitari elettronici da parte dei loro assistiti.

Venerdì 26 ottobre us Antonio Onnis, direttore di Ats Assl Sanluri, Maddalena Giua, direttrice della Ats Assl Carbonia, Lea Venturino, Sardegna IT e Gianmaria Mancosu, Regione autonoma della Sardegna, hanno illustrato il progetto ai numerosissimi medici presenti al Centro culturale di Iglesias.

Un itinerario a tappe di cui la Assl di Sanluri è Assl pilota, che ora viene esteso in ambito Ats, per ribadire l’importanza dell’attivazione del fascicolo sanitario elettronico (fse) tra i cittadini e della tessera sanitaria-carta dei servizi come strumenti di integrazione tra ospedale e territorio e di comunicazione tra i professionisti sanitari ed i cittadini.

Il progetto, che nasce dalla collaborazione interistituzionale tra assessorato regionale alla Sanità, Sardegna IT ed Ats Sardegna, prevede due step. Il primo step mira a informare e coinvolgere mmg e pls; il secondo step prevede la formazione degli operatori delle singole aree socio sanitarie locali sull’attivazione di tessere sanitarie e dei fascicoli sanitari elettronici.

Erano presenti i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta ed i medici di continuità assistenziale, che hanno seguito con interesse quanto esposto dai relatori: gran parte di loro hanno attivato la propria tessera sanitaria e rilasciato il consenso per l’accesso al proprio fascicolo Sanitario elettronico. Nei prossimi giorni un gruppo di operatori verrà formato in sede, a cura dei colleghi dell’Assl di Sanluri, così da poter rendere attive le tessere sanitarie per consentire ai cittadini l’accesso al proprio fascicolo sanitario e ai servizi online (cup-web, scelta e revoca del medico, ecc.).

 

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«Il nostro patrimonio archeologico, unico e diffuso in tutto il territorio, è un attrattore formidabile, che può contribuire in misura importante al benessere della Sardegna, portando lavoro e sviluppo anche nelle zone interne. Far diventare realtà questo grande potenziale era un obiettivo di legislatura e oggi, con questo investimento, stiamo facendo un passo avanti decisivo nella direzione giusta.»

Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina nella sala della Biblioteca regionale in viale Trieste a Cagliari, intervenendo insieme all’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, durate la conferenza stampa di presentazione del Piano straordinario degli scavi archeologici 2017/2018, alla quale hanno preso parte numerosi sindaci dei Comuni coinvolti, i rappresentanti della Soprintendenza e del Mibac.

Il Piano, che può contare su 8,4 milioni di euro di risorse, prevede campagne di scavi, restauro dei beni archeologici, valorizzazione dei siti e diffusione dei risultati nelle scuole e nelle Università, secondo un nuovo approccio e nuove azioni strategiche per ciò che concerne la tutela, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio archeologico  presente sul territorio isolano.

«E’ tempo di mettere a valore, nella maniera migliore, l’eredità culturale che caratterizza in modo così forte l’identità della nostra regione – ha proseguito il presidente Pigliaru, ricordando che l’investimento voluto dalla Giunta è senza precedenti per entità ed è pensato non per singoli interventi ma secondo la logica della rete – connessa nei periodi storici e nella geografia. La particolare conformazione del panorama archeologico sardo – ha sottolineato – si presta come poche altre cose alla creazione di percorsi di qualità certificata, che devono essere definiti con chiarezza, messi in evidenza e ben gestiti. Su questo puntiamo ed è la condizione necessaria per far sì che intorno si creino sempre più attività e servizi, per rendere fruibile al meglio e in tutta la sua imponenza quello straordinario museo a cielo aperto che è la Sardegna archeologica», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando l’assessorato per il grande lavoro fatto.    

«E’ il più ingente e strutturato piano di scavi archeologici che la Regione abbia messo in campo: in collaborazione con gli enti locali, la Soprintendenza e il Mibac, abbiamo individuato i siti in base alle emergenze e urgenze di intervento da effettuare sul bene, per preservarlo e soprattutto valorizzarlo, in una nuova ottica di messa in rete e a sistema: dal cantiere di scavo al museo, è stato curato ogni passaggio perché tutto possa essere fruibile all’utente che voglia godere del nostro vastissimo e ricchissimo patrimonio – ha detto Giuseppe Dessena -. Siamo convinti che investire sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, sia davvero importante per il rilancio e la crescita economica dei territori dell’isola, in più c’è  il passaggio che ritengo importantissimo – per la diffusione dei risultati – nelle scuole e nelle Università. Nel Bilancio regionale abbiamo 74 milioni di euro alla voce beni culturali, di questi denari molti sono stati utilizzati, solo per citare alcune misure, per bandi di gestione dei servizi museali, parchi archeologici ed Eco musei, ancora per le imprese di settore come Culture Lab e Culture Voucher. La Sardegna, secondo i dati statistici diffusi dal Mibac, è tra le Regioni d’Italia che è cresciuta maggiormente per consumo di beni (+7,6% nel primo semestre 2018) ed è tra le prime dieci Regioni per visite a scavi e siti archeologici. Un risultato che ci rende orgogliosi e gratifica gli sforzi messi in campo.»

Il piano prevede 8,4 milioni di risorse per il biennio 2017/2018. Per il 2017 erano già stati stanziati dalla Giunta Pigliaru 1 milione 900mila euro di risorse, mentre per il 2018 ammontano a 6 milioni 500mila euro. Grazie  a questa misura si potrà intervenire su un totale di 76 importanti siti archeologici nei diversi comuni dell’isola. I beni sono stati individuati e scelti in base alle richieste di finanziamento presentate dagli stessi enti locali, e le segnalazioni da parte del Ministero per i beni e le attività culturali. Saranno garantite azioni di emergenza per i contesti nei quali si profila il rischio di perdita del bene o si sia rilevato un pessimo stato di conservazione. Le Soprintendenze competenti per territorio hanno  provveduto sia alla verifica della fattibilità dei lavori dal punto di vista tecnico scientifico, sia alle concessioni di scavo.

Sono principalmente la tutela e la valorizzazione del bene archeologico, anche nell’ottica della salvaguardia del territorio, e ancora in quanto patrimonio della collettività e risorsa strategica  e dell’identità culturale della comunità nella quale si trovano, oltre a rappresentare un attrattore turistico-culturale.  Per valorizzazione dunque, la Regione intende che venga preservato il bene da ogni punto di vista: attraverso restauri, messa in sicurezza, potenziamento e arricchimento del patrimonio passando per la ricerca scientifica e la corretta comunicazione, e di conseguenza la predisposizione di supporti per la visita e la fruizione del sito. La qualificazione dell’offerta culturale è infatti – per la Regione – un obiettivo primario da sostenere e incentivare, così da rendere fruibili realtà culturali che possano anche distinguersi come economie trainanti.

Il metodo e la programmazione delle risorse. E’ destinata a interventi di scavo e valorizzazione del patrimonio archeologico. E’ stata pensata con un approccio nuovo e come una grande opportunità di diffondere e rafforzare buone prassi, già adottate in particolari condizioni dal MiBAC in sede di concessione di scavi,  che portano al superamento della rigida divisione in tipologie di intervento (scavo, messa in sicurezza, restauro e valorizzazione), favorendo una progettazione di migliore qualità e interventi di maggiore compiutezza, rendendo per esempio immediatamente fruibili, anche in corso d’opera “cantieri aperti” e le aree archeologiche. La lungimiranza di questo approccio garantisce risultati migliori e nel breve termine, ma soprattutto maggiormente stabili nel tempo, perché viene reso decisamente residuale il rischio di danno o perdita dei beni messi in luce con la ricerca archeologica.

Le epoche. Gli interventi riguardano tre epoche storiche: prenuragico, nuragico e medievale giudicale.
Sono state scelte per le peculiarità e l’originalità della storia isolana di questi diversi periodi storici.

Cosa prevedono i progetti. Sono 76 gli interventi totali – con le risorse del biennio – sul territorio regionale e prevedono il restauro delle strutture e dei materiali (mobili) rinvenuti durante gli scavi, la messa in sicurezza, e la copertura degli stessi scavi a conclusione dei lavori. L’area sarà inoltre allestita in modo tale da renderla fruibile alla visita anche nella fase di intervento da parte degli esperti: “cantieri aperti”.
Lo stesso scavo diventa così esso stesso un luogo fruibile e da visitare. A seguire è prevista una pubblicazione scientifica dei risultati dello scavo/intervento. I progetti prevedono infine che una quota del finanziamento, non inferiore al 5%, sia destinata a scopi didattici e divulgativi a beneficio delle comunità locali e soprattutto dei ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

La Regione investe 74 milioni di euro in Cultura. Lo stanziamento complessivo del Bilancio regionale per la Cultura ammonta a 74 milioni di euro (in slides alcuni degli interventi realizzati in ambito culturale). 

Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di valorizzazione nei siti archeologici.
Programmazione risorse annualità 2018. Missione 05 Programma 01 Capitolo SC03.5032 euro 1.000.000,00 e Capitolo SC08.7521 euro 3.000.000,00.

Tabella 1 – Capitolo SC03.5032 Euro 1.000.000,00

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Importo
(in euro)

Necropoli di Santu Miali

PADRU (SS)

Scavi archeologici

45.000,00

Tempio di Demetra

NARCAO (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Fortificazione calcolitica di Tisiennari e nuraghe di Punta Nuraghe

BORTIGIADAS (SS)

Scavi archeologici

50.000,00

Necropoli di Sos Furrighesos

ANELA (SS)

Scavi archeologici

60.000,00

Area archeologica del Nuraghe Costa

BURGOS (SS)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di S. Lucia

ASSOLO (OR)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di Capo Frasca – S’Angiarxia

ARBUS (SU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica di Sa Domu ‘e S’Orcu

DOMUSNOVAS (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica del Nuraghe Candelargiu

SAN GIOVANNI SUERGIU (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

Area archeologica di Gennacili

LANUSEI (NU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di Cuccuru de Is Zanas o Cobulas

MILIS (OR)

Scavi archeologici

100.000,00

Spalti di Manganella e area Convento dei Benedettini

CASTELSARDO (SS)

Scavi archeologici

65.000,00

Area archeologica di Santa Barbara de Turre

BAULADU (OR)

Scavi archeologici

80.000,00

Vari siti extraurbani

URZULEI (NU)

Scavi archeologici

100.000,00

Area archeologica di Montessu

VILLAPERUCCIO (SU)

Scavi archeologici

50.000,00

TOTALE

=SUM(ABOVE) 1.000.000,00

Tabella 2 – Capitolo SC08.7521 Euro 3.000.000,00

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Importo
(in euro)

Area archeologica di Lu Brandali

SANTA TERESA DI GALLURA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica di Pidighi

SOLARUSSA (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

120.000,00

Area archeologica del Nuraghe Nolza

MEANA SARDO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica del Nuraghe Sa Jua

AIDOMAGGIORE (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Castello Orguglioso

SILIUS (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Aree archeologiche di Gremanu e Madau

FONNI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Tanca Manna

NUORO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

86.000,00

Area archeologica del Nuraghe Cuccurada

MOGORO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del castello e insediamento nuragico in area urbana

MACOMER (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Alvu

POZZOMAGGIORE (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area Archeologica del Nuraghe Arrubiu

ORROLI (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Su de Maccioni – Texile

ARITZO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico Iloi e Talasai

SEDILO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Cuccuru Mudeju

NUGHEDU SAN NICOLO’ (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe San Pietro

USSARAMANNA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Monti ‘e Nuxi

ESTERZILI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di San Sebastiano

GESICO (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Pani Loriga

SANTADI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica in loc. Sa Mura

SAMUGHEO (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del complesso nuragico di Su Mulinu

VILLANOVAFRANCA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica  del Nuraghe Orolo

BORTIGALI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Luche

ILLORAI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Monte Sant’Antonio

SILIGO (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Mitza Arramini

MASAINAS (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica del Nuraghe Serbissi

GAIRO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Aree archeologiche di Largo Parodo e torre di San Vittorio

CARLOFORTE (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di  Su Nuraxi

SIURGUS DONIGALA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Loelle

BUDDUSO’ (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

80.000,00

Area archeologica di Brunku Maduli

GESTURI (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

100.000,00

Area archeologica di Nuraghe Mannu

DORGALI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

90.000,00

Area archeologica del Nuraghe Nuracale

SCANO MONTIFERRU (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

64.000,00

TOTALE

=SUM(ABOVE) 3.000.000,00

 

Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di valorizzazione nei siti archeologici.
Programmazione di eventuali economie o risorse aggiuntive – Annualità 2018

Localizzazione di interventi di rilevanza strategica

Sito

Localizzazione

Tipologia intervento

Biru ‘e concas e nuraghe Talei

SORGONO (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Nuraghe Santu Antine

TORRALBA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Pinna ‘e Maiolu/Genna Maria

VILLANOVAFORRU (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Monte Sirai

CARBONIA (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Vari siti urbani ed extraurbani

SANT’ANTIOCO (SU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Villa di Tigellio/Capo S. Elia

CAGLIARI (CA)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Vari siti urbani ed extraurbani

OLBIA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

 S’arcu ‘e is forros/Carcaredda

VILLAGRANDE STRISAILI (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Necropoli domus de janas Pala Larga

BONORVA (SS)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Mont’e Prama

CABRAS (OR)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

Torre costiera di Santa Lucia. Restauro

SINISCOLA (NU)

Intervento di scavo/restauro/valorizzazione

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, di concerto con il titolare della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, ha approvato una delibera che, in riferimento all’offerta formativa nell’anno scolastico in corso e nel biennio 2019/2020, dà il via alla sperimentazione del quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale.

Destinatari del provvedimento appena licenziato in Giunta i possessori di qualifica professionale triennale di Operatore, potenzialmente interessati ad acquisire il diploma professionale quadriennale di Tecnico.

La delibera si inserisce nella serie di interventi della Regione per contrastare la dispersione scolastica. Un insieme di azioni che, in materia di istruzione e formazione professionale, è stato inaugurato dalla Giunta con i primi percorsi, triennali, nell’attuale programmazione del Fondo Sociale Europeo 2014-2020.

L’atto adottato oggi integra le risorse stanziate lo scorso settembre (13 milioni 767mila euro) dalla delibera di indirizzo dei percorsi di istruzione e formazione professionale, sulla sperimentazione del cosiddetto “sistema duale” che, come caposaldo, prevede il lavoro in sinergia dei comparti formazione e istruzione: un’offerta unitaria e integrata – con calendari allineati e, dal biennio 2019/2020, con un sistema unico di iscrizione, disponibile sul SIL Sardegna e gestito dall’assessorato del Lavoro – che consente ai giovani studenti e studentesse di transitare dai percorsi offerti dagli Istituti scolastici professionali a quelli delle agenzie formative, e viceversa.

La dotazione finanziaria complessiva dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale sale così a 14 milioni 295.524,52 mila euro, tra risorse del Por FSE, del Programma Garanzia Giovani, del Miur e della Regione.

I percorsi per il conseguimento del diploma di Tecnico saranno individuati per il 50% sulla base dei dati a disposizione dell’Amministrazione regionale, in base al numero di persone in possesso della qualifica triennale e alla loro distribuzione nei territori, nonché in funzione delle tendenze del mercato del lavoro regionale. I percorsi rimanenti saranno proposti dalle Agenzie formative sulla base delle analisi dei fabbisogni da loro effettuate.

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Il progetto di Rete Intelligente del comune di Serrenti, finanziato dalla Regione con i Fondi POR FESR 2014-2020, per l’asse Energia sostenibile e qualità della vita, azione 4.3.1, si è aggiudicato il premio ENEL “Cresco Awards – Comuni sostenibili e agenda 20130” promosso dalla Fondazione Sodalitas. Il premio è stato assegnato a Rimini, nel corso della 35esima Assemblea annuale dell’ANCI. Serrenti è uno dei Comuni in Sardegna che più sta investendo nel settore dell’energia rinnovabile e delle reti intelligenti, e sono ben nove gli impianti installati su edifici pubblici alimentati da energia rinnovabile. Il progetto premiato a Rimini, la “Casa dell’Energia”, rientra tra quelli sostenuti finanziariamente dall’assessorato regionale dell’Industria, all’interno del programma di efficientamento energetico e micro reti nelle strutture pubbliche dell’isola.

«Il premio assegnato al comune di Serrenti è un riconoscimento alle buone pratiche sull’efficienza energetica, un tema che, come Assessorato, abbiamo stimolato in questi anni, non solo con finanziamenti ad hoc ma anche attraverso una capillare opera di informazione sul territorio – ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: l’eco-efficienza e la riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e nelle strutture pubbliche sono un elemento chiave della nostra politica energetica. E il ruolo dei Comuni, ai quali sono stati destinati ingenti risorse per predisporre progetti in materia, è fondamentale. Il riconoscimento a Serrenti è anche un premio a tutte quelle amministrazioni che stanno lavorando per aumentare la propria efficienza energetica e rendere più ‘verdi’ i paesi della Sardegna.»

A Serrenti, destinatario di un finanziamento di 118mila euro, sarà realizzato un intervento sperimentale nel complesso Scuola media e Teatro di via Gramsci, già dotato di impianto fotovoltaico. Grazie a tecnologie smart grid e lo sviluppo di una micro rete, gli impianti saranno ottimizzati con l’obiettivo di garantire l’autoconsumo. L’intervento si configura come primo smart building comunale che integra l’impianto fotovoltaico attualmente in esercizio con un sistema di accumulo. Risultato: da un lato, l’energia sarà distribuita in maniera intelligente, dall’altro, il Comune avrà garantito un consistente risparmio energetico. Si tratta di un primo passo verso una futura micro rete comunale scolastica-sportiva-ricreativa, composta dalla Scuola media, dal Teatro, dalla Scuola elementare, su cui è installato un ulteriore impianto fotovoltaico, dalla Scuola materna e dalla Palestra comunale. A Serrenti, insomma, il futuro energetico è già realtà. 

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Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile ha emesso un nuovo avviso di allerta per rischio idrogeologico con criticità ordinaria, allerta gialla, valido per tutta la Sardegna, dalle 14.00 di oggi alle 14.00 di domani, 30 novembre 2018.

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Mercoledì 31 ottobre, alle 11.30, la sala biblioteca del Teatro delle Saline, a Cagliari, ospiterà la conferenza stampa di presentazione alle testate giornalistiche della Stagione del Teatro contemporaneo, di Famiglie a Teatro e di Stagione Teatro Ragazzi. L’edizione 2018/19 delle rassegne coglie ancora una volta nel segno. Con un mix di straordinaria attualità, ma al tempo stesso costruito sugli oltre trent’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama rappresenta il cuore di un lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. Le rassegne sono supportate da ministero per i Beni culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna.

Con il direttore artistico Lelio Lecis, oltre alla gran parte degli artisti coinvolti nella rassegna, prenderanno parte alla conferenza stampa di presentazione delle rassegne 2018/19, l’assessore comunale della cultura, e Paolo Fresu, e probabilmente l’assessore regionale Giuseppe Dessena ed il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras.