21 December, 2025

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Ieri notte, i carabinieri della stazione di Cagliari Stampace, transitando nei pressi di viale Trieste poiché impegnati in un ordinario servizio di perlustrazione, hanno colto nella flagranza del reato di tentato furto aggravato un pregiudicato cagliaritano classe 1960 che, dopo aver già provato ad aprire mediante effrazione delle relative portiere, tre vetture parcheggiate lungo viale Trieste, è stato sorpreso dei militari che, accortisi dei suoi movimenti, lo hanno colto di sorpresa, prima che riuscisse ad infrangere il cristallo di una di queste autovetture. Pertanto, immediatamente, hanno immobilizzato l’uomo e lo hanno ammanettato, per poi tradurlo alle prime ore del mattino presso il tribunale di Cagliari, dove è stato sottoposto alla celebrazione del rito direttissimo con esito: convalida dell’arresto ed obbligo di presentazione alla pg.

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Sostenibilità, benessere, educazione ambientale e innovazione: sono alcune delle parole chiave emerse nella prima giornata del congresso internazionale dell’Efi, l’Istituto Forestale Europeo, in programma sino a venerdì all’hotel Carlos V di Alghero.

«Il futuro della vita sulla Terra ci chiama a molte sfide, tra cui la transizione verso il nuovo modello di sviluppo della bioeconomia come previsto dagli obiettivi di sostenibilità che l’Onu si è posto entro il 2030 e questo riguarda anche la Sardegna e le sue foreste. Oggi, assieme a Climate Kic ed Efi, lanciamo la proposta del Med-For-Lab affinché l’isola diventi laboratorio di buone pratiche forestali per tutto il Mediterraneo.»

Lo ha affermato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Donatella Spano che ha aperto e concluso i lavori portando i saluti del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

«Stiamo giocando – ha proseguito Donatella Spano – una parte importante nello scenario nazionale, soprattutto sul tema del clima, grazie al ruolo di coordinatori della Commissione Ambiente ed Energia nella Conferenza delle Regione ma lo stiamo facendo necessariamente tenendo conto delle nostre politiche locali, mettendo assieme gestione forestale innovativa ed educazione ambientale a tutti i livelli. Stiamo gettando le basi per creare posti di lavoro nella green economy e salvaguardando il prezioso patrimonio boschivo. Intervenire nel mantenimento della qualità del nostro capitale forestale è una condicio sine qua non per transitare nella bioeconomia, che consente di diffondere benessere e uguaglianza tra le popolazioni. Proprio le foreste della Sardegna, con le politiche innovative realizzate da Forestas a seguito della nuova nostra legge forestale, hanno consentito alla Sardegna di ricevere, lo scorso marzo, il premio Efi e la sua proclamazione a ‘Isola forestale europea’. Non è un punto di arrivo ma solo uno stimolo a proseguire nella costruzione di nuovi indicatori di benessere. Continueremo quindi a investire in innovazione, qualità ed educazione ambientale, coinvolgendo sempre di più i nostri giovani per renderli protagonisti della tutela ambientale anche attraverso le tecnologie del digitale.»

Tra i relatori di oggi si sono alternati diversi rappresentanti del mondo accademico e istituzionale. Alla giornata hanno inoltre partecipato il direttore dell’Efi, Marc Palahi, ed il commissario europeo dell’Agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan.

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La Camera, con votazione segreta elettronica, ha approvato nella tarda mattinata, le dimissioni del deputato Andrea Mura.

Andrea Mura aveva presentato le dimissioni da deputato all’inizio di agosto, con una decisione a sorpresa, a pochi giorni dall’espulsione dal gruppo del Movimento 5 Stelle (nel quale era stato eletto) e dall’adesione al gruppo Misto, con una lettera inviata al presidente della Camera.

Con le dimissioni, approvate oggi dalla Camera, Andrea Mura pone fine alle tante polemiche scatenatesi sulle sue presenze ai lavori dell’Aula e rinuncia alla sostanziosa indennità di deputato per i prossimi cinque anni che, complessivamente, avrebbe superato il milione di euro.

Di seguito il testo integrale della lettera di dimissioni, pubblicata a inizio agosto sul suo profilo Facebook.

«Ho dato le dimissioni da Parlamentare, torno ad essere un comune cittadino. Ecco la lettera inviata al Presidente della Camera On. Roberto Fico.

Al Presidente della Camera dei Deputati

Egregio Presidente,
con questa lettera presento le mie dimissioni da membro della Camera.

È stato per me un grande onore essere eletto per rappresentare i cittadini nella Camera dei Deputati da Lei autorevolmente presieduta.

Ho sempre ritenuto che stare in Parlamento non possa essere solo un onore o un privilegio, ma un dovere di servizio, per partecipare attivamente e legiferare.

Ho assunto e portato avanti il mandato di parlamentare con la massima serietà e nel pieno rispetto delle istituzioni repubblicane. Ho partecipato alla stragrande maggioranza delle sedute della Camera. In totale sono mancato a 7 sedute, per impegni sul territorio o per una breve malattia.

Ciò nondimeno sono stato oggetto di un linciaggio mediatico senza precedenti, di accuse ignominiose basate su fatti inesistenti, su affermazioni da me mai pronunciate, che nessuno ha mai voluto verificare. Ho subito dei danni enormi e agirò in tutte le sedi per difendere la mia reputazione.

Sono stato espulso dal mio gruppo parlamentare senza essere nemmeno convocato, senza poter replicare alle accuse infamanti che mi sono state rivolte.

Alla luce di tutto quello che è accaduto non ha alcun senso restare in quest’aula, senza poter incidere, senza poter portare avanti il progetto per cui sono stato eletto dai cittadini che mi hanno votato.

Torno ad essere un cittadino comune, come sono sempre stato. Torno nel mio mondo, allo sport e al mare, dove ci sono i valori a cui mi sono sempre ispirato: l’impegno, il sacrificio e – da buon sardo – la parola data.

Continuerò le mie battaglie per la difesa del mare e dell’ambiente fuori del Parlamento.

La ringrazio e Le porgo i miei migliori saluti.

Andrea Mura

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Il Circolo Culturale Sardo “Logudoro” di Pavia, nel pomeriggio di sabato 22 settembre 2018, nella sede sociale, ha presentato il libro-intervista con Manlio Brigaglia “Tutti i libri che ho fatto”, pubblicato postumo a cura di Salvatore Tola e Sandro Ruju presso le edizioni Mediando di Sassari.

Ed è stato proprio Salvatore Tola l’ospite d’onore per questa commemorazione celebrativa del professor Manlio Brigaglia (Tempio Pausania, 12 gennaio 1929 – Sassari, 10 maggio 2018), doverosa indiscutibilmente nei confronti di una delle figure più rappresentative dell’intellettualità sarda del secondo Novecento e del primo decennio del Terzo Millennio.

Non poteva peraltro esimersi da un ricordo riconoscente il mondo dell’emigrazione, al quale Manlio Brigaglia è sempre stato vicino sia come firma di prestigio del mensile “Il Messaggero Sardo” (con articoli divulgativi che hanno fatto conoscere gli eventi e i personaggi più significativi della storia sarda anche a sos chi non aiant istudiadu), sia come oratore affascinante in occasione di iniziative culturali dei Circoli della Lega Sarda poi Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.).

Manlio Brigaglia ha espresso la sua solidarietà agli emigrati  per tutte le loro battaglie (pro sa limba; contro le scorie nucleari; per la continuità territoriale; per il riconoscimento dell’insularità) e in occasione dei Congressi della federazione dei circoli sardi dell’Italia continentale non ha mai fatto mancare un suo messaggio di incoraggiamento.

Con Pavia Manlio Brigaglia ha avuto un legame particolare, testimoniato da quanto ha scritto nella presentazione del libro di Gianni De Candia: “Sardegna: la grande diaspora. Memorie e ricordi dei 40 anni della cooperativa ‘Messaggero sardo’, 1974-2014” (Sassari, Delfino, 2016).

«L’insegnamento e altri impegni mi hanno impedito di accettare molti degli inviti che mi venivano rivolti dai circoli degli emigrati sardi. Invidiavo il mio amico Tito Orrù, che da Cagliari volava dappertutto ogni volta che lo chiamavano: gli invidiavo quello spirito di servizio che la gente gli riconosceva riconoscente. Credo che nessun sardo di quelli  che stavano in Sardegna e andavano nei circoli sia mai stato tanto voluto bene quanto lui. Praticamente ho finito per andare quasi soltanto al Circolo “Logudoro” di Pavia, quando presidente della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) era Filippo Soggiu, che abitava proprio lì a Pavia. In realtà ci andavo chiamato come a un obbligo da Paolo Pulina, prima grande organizzatore di manifestazioni nel circolo, poi eletto a responsabile nazionale per i problemi della cultura. Paolo Pulina, ploaghese di nascita e di affetti (difficile dimenticarsene con tutti i libri e le pagine di storia e memorie che ci ha scritto sopra) era stato mio alunno al Liceo “Azuni” di Sassari alla metà degli Anni Sessanta. Nei primi mesi lavorava sui libri con una durezza d’impegno che ricordava la fatica di chi lavora la terra. L’intelligenza, motore di quell’indomabile afficcu, lo portò a buoni risultati scolastici sassaresi e l’accompagnò agli studi milanesi in via Festa del Perdono nei “meravigliosi” anni dei grandi movimenti studenteschi. Laureato in Lettere, lo ritrovai (anche se non ci eravamo mai persi di telefono) funzionario del Sistema bibliotecario della Provincia di Pavia. Con lui ho ritrovato, andando a Pavia, Gesuino Piga, a lungo anche presidente del circolo, che ricordavo autorevole direttore amministrativo dell’Università di Cagliari e grande amico del mio maestro Alberto Boscolo. A Pavia, l’inesauribile fantasia e, perché no, lo speciale attaccamento alla sua terra suggerivano a Pulina convegni e iniziative a nastro, tutti targati Sardegna. Pavia dovrebbero farla, per questo, una specie di città onoraria dell’emigrazione sarda. Qui del resto veniva spesso Tito Orrù, ispirato forse anche dall’aura risorgimentale che si respira nella città dei Cairoli.»

Dopo i saluti della presidente del “Logudoro” Paola Pisano, orgogliosa di poter onorare la memoria di una personalità così importante per la cultura sarda, ha preso la parola  Salvatore Tola, che dagli inizi degli anni Settanta del Novecento è stato il più stretto collaboratore di Manlio Brigaglia.

Il relatore ha sottolineato il fatto che «spesso intento a rivedere dattiloscritti e bozze che gli venivano affidati e impegnato a tutto campo sul fronte culturale, Manlio Brigaglia ha lasciato pochi e scarni scritti autobiografici. Per fortuna questa intervista (svolta a più riprese e da lui attentamente rielaborata fino agli ultimi giorni) getta luce sulla sua attività di collaboratore di riviste e giornali e, soprattutto, di “facitore” di libri. Attraverso questa lunga testimonianza, che pure non affronta altri aspetti importanti della sua vita di studioso e di insegnante, emerge il quadro di una complessa personalità di uomo di cultura e anche, più semplicemente, di uomo».

Salvatore Tola ha raccontato numerosi divertenti aneddoti riferiti alla sua pluridecennale frequentazione con il professore che gli hanno permesso di conoscerlo come grande uomo, esempio straordinario certamente di impegno culturale e moralità, ma anche campione per doti di spirito (per questo volume aveva concepito il sottotitolo: “Storia di uno che voleva fare l’editore ed è finito correttore di bozze”), la cui capacità affabulatoria era proverbialmente nota e attirava masse di ascoltatori  perché era condita con gli ingredienti di una verve inimitabile.

Salvatore Tola ha voluto soffermarsi su una delle tante opere cui Manlio Brigaglia ha legato il suo nome e che a Lui era particolarmente cara: “L’Enciclopedia della Sardegna” in tre poderosi volumi (PaoloPulina ha ricordato che, presentandola, Manlio Brigaglia aveva usato questo “comincio”: «“Questo l’ho fatto io”, come dice il titolo di una famosa rubrica della “Settimana enigmistica”»).

Ha detto Salvatore Tola: «Gli interessi del prof. Manlio Brigaglia erano sempre concentrati sulla Sardegna, la sua storia in primo luogo, ma poi anche tutti gli altri aspetti, dall’economia alle tradizioni, al paesaggio, al crescente sviluppo turistico. Fu da questa conoscenza capillare che nacque in lui l’idea di distribuirla, insieme a una squadra di bravi collaboratori, in una vera e propria enciclopedia: un’opera che, uscita in tre volumi tra il 1982 e il 1988 (concepita e curata da lui in collaborazione con i suoi allievi Antonello Mattone e Guido Melis, pubblicata dalle Edizioni Della Torre), può essere considerata il suo capolavoro nel campo della divulgazione. Non si tratta di un dizionario enciclopedico ma di un’opera a temi: i diversi aspetti dell’isola sono esposti in 156 saggi organicamente accostati e organizzati. Tutti i pezzi sono stati sottoposti a quel lavoro di revisione del quale era grande specialista: sempre con l’intento primario di renderli quanto più possibile leggibili».

Assente, perché ancora in Sardegna, Filippo Soggiu, presidente emerito del “Logudoro” e della FASI, dopo quello di Salvatore Tola sono seguiti altri intervenuti.

Il presidente onorario del “Logudoro”, Gesuino Piga ha ricordato la comune amicizia sua e di Manlio Brigaglia con il professor Alberto Boscolo ed il sentimento che lo ha sempre accomunato a Manlio Brigaglia per le sorti della Sardegna e per la necessità del riscatto economico e sociale dell’Isola.

Il professor Ettore Cau (che è stato docente di Paleografia e poi anche Preside per un anno della Facoltà di Magistero a Sassari nel periodo 1976-1980) ha rievocato i tempi in cui è stato frequentatore assiduo sia del prof. Brigaglia sia del comune amico, il gesuita prof. Raimondo Turtas, autore di una monumentale “Storia della Chiesa in Sardegna”.

Un ricordo è stato portato anche dal prof. Lucio Casali, pavese amante della Sardegna (fa parte della commissione cultura del “Logudoro”) e da Antonello Argiolas (presidente onorario  del Circolo “Grazia Deledda” di Magenta e componente del Comitato Esecutivo della FASI).

Paolo Pulina ha distribuito ai presenti copia del suo articolo apparso su questo sito: https://www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com/2018/07/il-libro-postumo-di-manlio-brigaglia-curato-da-salvatore-tola-e-sandro-ruju/

Edoardo Ruiu

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La Sotacarbo S.p.A., con il patrocinio del comune di Carbonia, ha organizzato per domani, venerdì 28 Settembre, una tappa della Notte Europea dei Ricercatori, la più importante manifestazione internazionale di comunicazione scientifica, che coinvolge oltre 300 città europee. Un evento che si colloca nell’ambito della Settimana della Scienza. La Notte Europea dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea e arrivata alla sua tredicesima edizione, si svolgerà nella Grande Miniera di Serbariu, nei locali del Centro di ricerche della Sotacarbo, società che è impegnata nello sviluppo di tecnologie avanzate “low carbon”. L’evento è coordinato a livello nazionale dall’Associazione Frascati Scienza.

«La Notte Europea dei Ricercatori rappresenta un’occasione per avvicinare i giovani all’affascinante campo della ricerca scientifica. Un settore fondamentale per l’innovazione e il futuro della nostra economia», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Il programma della Notte Europea dei Ricercatori è molto articolato e prevede, a partire dalle 16.30, le visite guidate gratuite alla piattaforma pilota e ai laboratori chimico-fisici, attraverso cui sarà possibile scoprire come lavorano i ricercatori della Sotacarbo. A seguire, si terrà un laboratorio ludico-didattico per esplorare il tema dell’energia elettrica. Dalle ore 18.00 alle ore 19.00 andrà in scena un vero e proprio science show, intitolato “Le mirabolanti avventure energetiche del dott. Burger”: un viaggio alla scoperta di fenomeni scientifici straordinari, il cui fine è suscitare l’interesse dei bambini verso il mondo della scienza. Per quest’ultimo spettacolo, a cui sarà possibile assistere gratuitamente, è prevista però la prenotazione, scrivendo un’email al seguente indirizzo: zoe@sotacarbo.it , oppure chiamando i numeri 0781 1862824 o 0781 1862354.

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Il Partito democratico della Sardegna riparte dai territori e lancia la Conferenza programmatica. Con il coinvolgimento di simpatizzanti, attivisti e dirigenti. Tutti in campo per dare forza e vita a una conferenza programmatica che guardi al nuovo orizzonte della Sardegna. Questo l’obiettivo che il Pd della Sardegna ha in mente di promuovere per la fine di ottobre. A illustrare il percorso che metterà assieme assemblee e riunioni di circolo e il coinvolgimento di amministratori e società civile, federazioni provinciali e segreteria, direzione e assemblea regionale. Un percorso importante, come ha spiegato il segretario Emanuele Cani nel corso della conferenza stampa che  si svilupperà seguendo macro aree che riguardano “il rapporto con lo Stato e con l’Europa”, le “comunità locali”, il “piano di reindustrializzazione della Sardegna”, le “infrastrutture”, “l’istruzione”, la “cultura” la “sanità”, il “welfare sardo”, “turismo, ambiente, territorio e agrialimentare”. Un appuntamento importante, come ha rimarcato il segretario «che riparte dai territori e coinvolge tutti e a più livelli». Franco Sabatini della segreteria ha rimarcato l’importanza del coinvolgimento si tutti i partecipanti. Dello stesso avviso anche dagli altri componenti della segreteria Laura Pisano, Cesare Moriconi e Roberta Muscas. 

La conclusione del lavoro che partirà dai territori è prevista per  20 ottobre, termine entro il quale sarà poi convocata l’assemblea programmatica.

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Sabato 29 settembre, alle 20.30, all’auditorium “Antonio Pazzola” di Sennori si svolgerà “Canta …. non timas canta”, 2ª rassegna dei Cori polifonici in limba, organizzata dall’associazione culturale “Sonos de Coro”, con il patrocinio del comune di Sennori.

Oltre al coro padrone di casa, diretto dal maestro Vittorio Manca, all’appuntamento parteciperanno il coro di Bonarcado, diretto dal maestro, Michele Turnu, il coro Polifonico Santa Cecilia di Sassari, diretto dal maestro, Matteo Taras, e il coro Eufonia di Gavoi, diretto dal maestro, Mauro Lisei.

La serata vedrà protagonisti anche l’associazione culturale “Il Lentischio”, con il gruppo teatrale “Sos Feminos”.

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Nel pomeriggio di domani, venerdì 28 settembre, dalle ore 14.30 in poi, il sito internet istituzionale del comune di Carbonia ed i servizi online potrebbero non essere accessibili per via del passaggio al nuovo gestore della fornitura di accesso a Internet.
Il comune di Carbonia si scusa fin d’ora con i cittadini per gli eventuali disagi che ne potrebbero conseguire.

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Sarà un’occasione di riflessione sulle patologie che interessano l’anziano, con uno sguardo attento all’appropriatezza delle cure. La nuova edizione del congresso “Una (settima) Giornata con il Malato Anziano”, in programma all’hotel Catalunya di Alghero il 5 e 6 ottobre, si presenta ricca di spunti di lavoro. Medici, coordinatori e infermieri troveranno occasione di confronto anche in temi quali la valutazione multidimensionale, le sindromi epatologiche geriatriche, le problematiche dell’osteoporosi. Nella giornata di sabato, concomitante con il primo incontro regionale Sigot e la sessione congiunta medici ed infermieri, verranno affrontati gli aggiornamenti su tematiche pneumologiche, diabetologiche e cardiovascolari. Al termine dei lavori, è prevista un’ampia panoramica sulle criticità di integrazione ospedale e territorio, con la partecipazione di specialisti dell’area medica, dell’assistenza infermieristica e della riabilitazione.

Per la due giorni algherese, che negli anni è diventata un appuntamento fisso nel panorama regionale della formazione e informazione nell’ambito della cura del malato anziano, sono accreditati 150 medici e 90 infermieri professionali, con oltre 50 tra relatori e moderatori. Un’affluenza che dimostra l’importanza di garantire, sia nel territorio che nell’ospedale, la miglior qualità di cure per gli anziani, con professionalità e umanità, tramite l’aggiornamento scientifico che anche quest’anno propone relatori di chiara fama nazionale e internazionale.

«La cura del malato anziano richiede profondi cambiamenti culturali da parte della classe medica, infermieristica e politica – afferma Antonio Uneddu, direttore della struttura complessa di Lungodegenza dell’Aou di Sassari -. Occorre ripensare all’efficacia di determinati trattamenti, al rapporto rischio/beneficio, all’uso congruo dei farmaci, ai bisogni assistenziali in ospedale e nel territorio. In particolare nella nostra regione Sardegna, dove è in atto una profonda riforma del sistema sanitario, si auspica che tra gli impegni del legislatore sia prioritario garantire qualità ai giorni di una vecchiaia quanto più serena possibile.»

Il congresso, organizzato appunto dalla struttura complessa di Lungodegenza, ha ottenuto il patrocinio dell’Aou e dell’Ordine dei Medici di Sassari.

Numerose le discipline mediche interessate all’argomento, dai medici di Medicina generale a quelli di Cardiologia, Anestesia e Rianimazione, Chirurgia generale, direzione medica di presidio ospedaliero, Gastroenterologia, Geriatria, Igiene epidemiologia e sanità pubblica, Pneumologia, Medicina e Chirurgia di accettazione e urgenza, Medicina interna, Neurologia, Oncologia, Reumatologia, Organizzazione dei servizi sanitari di base, Endocrinologia, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina fisica e riabilitazione.

Nella giornata di venerdì una sessione specifica sarà dedicata agli infermieri dove saranno affrontate problematiche cliniche importanti quali le infezioni da catetere vescicale, la prevenzione delle cadute, la comunicazione efficace nelle demenze, l’anziano con patologie ematologiche, la gestione del dolore e le cure palliative.

L’iscrizione al convegno è gratuita ma obbligatoria fino al raggiungimento dei posti accreditati Ecm.

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I Riformatori sardi presenteranno nella prossima finanziaria un emendamento che punta a riconoscere alla Regione gli introiti sui prodotti petroliferi lavorati in Sardegna.

Lo ha annunciato il coordinatore regionale del partito Pietro Fois, precisando che con questa decisione «ripartiamo dalla finanziaria del 2014 della Giunta Cappellacci, quando l’inserimento dei proventi delle accise nel bilancio della Regione fu approvato all’unanimità (centro sinistra compreso) sia in commissione che in Aula, scelta poi sconfessata dall’accorso sulle entrate sottoscritto col Governo da Francesco Pigliaru e Raffaele Paci, che ritirarono il ricorso davanti alla Corte Costituzionale».

«Oggi attraversiamo un passaggio storico delicatissimo – ha proseguito Pietro Fois – perché dobbiamo scegliere se batterci per un principio sacrosanto riconosciuto in Italia ed in Europa, o rassegnarci ad una Regione senza risorse che non può fare nulla per lo sviluppo dato che oltre la metà del bilancio è assorbita dalla sanità.»

All’impegno sulle accise e sul riconoscimento dell’insularità, ha concluso il coordinatore dei Riformatori sardi, «condizioneremo la nostra partecipazione alla coalizione di centro destra».

Nel dettaglio, l’emendamento dei Riformatori sardi alla prossima finanziaria dovrebbe indicare la cifra simbolica di 1 miliardo di euro anche se, in base ad alcune stime, il valore reale dei prodotti petroliferi lavorati nelle raffinerie sarde dovrebbe aggirarsi sui 5 miliardi.

«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Raffaele Paci – ha poi sottolineato il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni – per noi sono colpevoli di un atteggiamento da zerbini nei confronti dello Stato, dopo la rinuncia ad un ricorso che poteva essere vinto, anche per il precedente della Sicilia, ed avrebbe portato all’aumento strutturale delle entrate della Regione.»

«Oggi tutti partecipano ad una gara sull’autonomia – ha osservato il consigliere Michele Cossa – ma non c’è nessuna vera autonomia senza autonomia finanziaria, ecco perché quella sulle accise è la partita più importante che la Sardegna deve giocare e vincere: ora vedremo chi ci sta e chi ha veramente a cuore il futuro della Sardegna.»

«Quella sulle accise – ha ricordato il consigliere Alfonso Marras – è una battaglia storica dei Riformatori ed uno dei motivi che mi hanno spinto ad aderire al partito: una autonomia regionale dei fatti e non delle parole per fare davvero qualcosa di concreto per la Sardegna.»

Per il consigliere Luigi Crisponi, «quella dei Riformatori è una azione forte e responsabile che vuole riportare in carreggiata la Regione dopo la disastrosa inversione ad U del centro sinistra, una azione civile e di grande attualità nell’interesse dei sardi».